1. La ridefinizione del socialismo sovietico
1.1 Il socialismo di Apo
Il crollo dell'URSS e del suo sistema fu un evento drammatico per un movimento che mirava a una rivoluzione di tipo sovietico in Kurdistan. Il PKK nei primi anni Novanta si trovò di fronte a un bivio: dichiarare fallimento o riformulare la sua identità. È importante sottolineare che il partito in questi anni non solo aveva registrato un aumento di simpatizzanti ma anche di militanti pronti a combattere nelle file del gruppo di rivolta, fu dunque impensabile abbandonare la causa curda. Salvaguardare i valori socialisti mantenendo una distanza da un regime politico che aveva fallito divenne lo scopo primario per la ristrutturazione dell'identità del PKK che fu raggiunto innanzitutto sviluppando una critica a quelli che venivano considerati gli archetipi del modello sovietico e, successivamente, formulando un nuovo socialismo autoreferenziale9.
Nella prima metà degli anni Novanta Öcalan si dedicò a denunciare e criticare quello che fino a pochi anni prima veniva considerato alleato naturale del PKK. In un editoriale sulla rivista Serxwebûn il leader curdo la equiparò l’URSS a tutte le altre
8 Y.Stavrakakis, The Dislocation Factor in Green Politics, in “Lacan, Discourse, Event: New
Psychoanalytic Approaches to Textual Indeterminacy”, Ian Parker and David-Pavon Cuellar, London, Routledge, 2014, p.30.
68
potenze imperialiste poiché «di fronte ai massacri coloniali fascisti perpetuati in Kudistan, l’Unione prese la stessa posizione degli Stati capitalisti e imperialisti e quindi il collasso di tale sistema non può essere considerato una perdita per noi10». Questo
radicale allontanamento era frutto di un ragionamento che metteva in discussione la stessa natura dello Stato sovietico, per il leader curdo l’URSS non era uno Stato socialista ma uno Stato nazionalista che a causa della sua stessa società non ebbe l’opportunità di produrre un sistema capitalistico borghese11. Anche il culto di Stalin
dovette essere ridefinito in quanto svolgeva una funzione centrale nell’impianto ideologico del partito. Se negli anni Settanta le strategie del leader sovietico, le sue pratiche dittatoriali e le sue purghe partitiche, venivano viste come funzionali alla rivoluzione socialista, a partire dal 1992 furono definite come simbolo dello sciovinismo sovietico12. Nella nuova dottrina del PKK Stalin fu colui che trasformò il
socialismo in un nazionalismo esclusivo, innalzò la Russia a Nazione dominante opprimendo e dominando i popoli e le altre Nazioni all’interno dell’URSS, non solo plasmò l’Unione in una potenza imperialista nella sua essenza ma rese impossibile la rivoluzione contro il capitalismo a tutti i movimenti rivoluzionari che si ispiravano a lei13. Stalin e l’URSS vennero così associati al regime kemalista al potere in Turchia,
Öcalan non solo equiparò il leader sovietico e le sue pratiche autoritarie a quelle di Hitler e Mussolini ma lo designò come una delle figure ispiratrici del regime turco14, il
quale con le sue soluzioni militari represse duramente i curdi e tutte le altre nazionalità presenti nel territorio statale. Questa stretta relazione fu utilizzata come una prova e un indicatore per l’imminente collasso dello Stato turco: come l’esercito sovietico fallì disperatamente nel cercare di placare le richieste indipendentiste in tutto il loro territorio così i turchi e il loro esercito, secondo il leader curdo, non riuscirebbero sicuramente a prevenire la richiesta di autonomia del PKK. L’associazione URSS-Stato turco ebbe due funzioni principali: il consolidamento di una nuova identità del PKK basata sui diritti
10 A. Öcalan, Geride Kalan Sosyalizmin Il̇ kel ve Vahşi Dönemidir: Ekim Devrimi Iṅ sanlığa Yol Göstermeye Devam Edecektir, “Serxwebûn”, Kasım, 1990, www.serxwebun.org, data ultima
consultazione 10 Aprile 2020.
11 A.K. Özcan, Turkey’s Kurds, op.cit., p. 95.
12 M. Gunter, Abdullah Öcalan: We Are Fighting Turks Everywhere, in “Middle East Quarterly”, Vol.
5 parte 2, 1998, p. 82.
13 A. Öcalan, S.mürgeci Cumhuriyet Kirli ve Suçludur, Weşanên Serxwebûn, Köln, 1994, p. 17. 14 Ivi,p. 284
69
umani e la democrazia e la delegittimazione della Turchia come Stato democratico e liberale15. In tale momento storico l’Unione Sovietica e altri movimento socialisti
crollarono o si indebolirono mentre il PKK, secondo Öcalan, rimase il solo attore nel Medio Oriente in grado di combattere contro i poteri imperiali e i loro collaboratori regionali al fine di difendere il socialismo16, il partito era l’unico in grado di
intraprendere una nuova Rivoluzione d’Ottobre in nome di un vero e nuovo socialismo scientifico.
Come scrissero nel manifesto fondatore, il partito curdo si definiva come un’organizzazione politica sotto la guida del socialismo scientifico17, la Rivoluzione del
1917 fu un evento che, secondo il leader curdo, rappresentò il ripristino e la supremazia ideologica del socialismo scientifico rispetto a quello utopico e riformista difeso e supportato dalla Seconda Internazionale18. Questa lettura dell’esperienza sovietica come
trionfo del socialismo scientifico non solo legittimò negli anni Ottanta la guerriglia del PKK al fine di una rivoluzione socialista in Kurdistan, ma permise allo stesso partito rivoluzionario di ricoprire una posizione centrale all’interno dello spettro politico curdo. Per tanto, la spinta riformista del 1984 fu vista come una deviazione ai principi dell’ideologia, così come furono considerate fuorvianti le pratiche autoritarie di Stalin, il mancato appoggio ai movimenti rivoluzionari e le riforme economiche volte all’apertura al mercato capitalista occidentale, per Öcalan la conclusione fu che la Russia esercitava il socialismo al fine di sviluppare una propria forma di capitalismo19.
Ristrutturare l’identità del PKK sviluppando una distinzione fra socialismo “sperimentato” e un nuovo socialismo scientifico fu essenziale per assicurare linfa vitale al partito. La nuova dottrina autoreferenziale divenne una sutura per il PKK in grado di fornire un significato al cittadino curdo senza negare il proprio passato socialista, secondo Cemil Bayik, l’uomo numero due dopo l’arresto di Öcalan, è stato questo
15 O. Grojean, The Production of the New Man Within the PKK, in “European Journal of Turkish Studies”, Vol.8, 2020, p.9.
16Öcalan si riferisce allo Stato turco e all’imperialismo statunitense, ora egemone assoluto nella
politica mondiale e agli alleati Regno Unito, Germania e Israele.C. Günes, op.cit., p.111.
17 R. Aras, The Formation of Kurdishness in Turkey: Political Violence, Fear and Pain, Routledge,
London, 2013, p. 99.
18 Ibidem.
70
nuovo socialismo che ha salvato il partito dal suo collasso20. Il socialismo del PKK si
basava sulla convivenza pacifica dei popoli, sulla loro uguaglianza e indipendenza reciproca. Questa ridefinizione fu essenziale nella transizione del PKK da un movimento di liberazione nazionale a un movimento che richiedeva diritti umani, democrazia e soluzione dei problemi ambientali, «la linea ideologica del nostro partito non è il comunismo classico. Se fosse così saremmo già crollati come in altre parti che si sono disintegrate dopo il crollo del socialismo esistente21». Per Öcalan le differenze
tra il vecchio socialismo rappresentato dall’Unione e quello nuovo rappresentato dal PKK erano molto evidenti:
« Ecco! Il socialismo è il nome della lotta contro il consumo eccessivo, la distruzione della natura […]. L’approccio del socialismo del Diciannovesimo secolo è assolutamente insufficiente. Accettava sempre la nozione di “classe contro classe, liberazione nazionale contro colonialismo” come prospettiva principale. Sebbene ciò sia necessario in una certa misura, il principale aspetto del socialismo dovrebbe essere la promozione della democrazia socialista, colei che lotta contro la distruzione dell’ambiente e dell’uomo. Questo sarà il nuovo programma del socialismo e allo stesso tempo la liberazione dell’umanità stessa22».
Questo cambiamento non solo inserì le richieste curde all’interno di una cornice democratica ma radicalizzò ulteriormente «la produzione di un uomo nuovo23» in
Kurdistan. Il modello sovietico fu del tutto sostituito dal culto di Öcalan , il PKK da classico movimento di liberazione nazionale basato sui principi marxista-leninista si trasformò in un’organizzazione sui generis, incarnata nella figura del leader supremo24.
Dopo l’esperienza del socialismo sovietico, il PKK elaborò il «socialismo APOista25»,
un socialismo formulato, sviluppato e regolato da Abdullah Öcalan. Poiché il socialismo Apoista è una posizione ideologica che realizza il vero socialismo distruggendo le piccole maschere borghesi del socialismo sovietico sperimentato, è stato descritto come
20 C. Bayık, Geçmişimizle Gurur Duyuyoruz ve Ona Dayanarak GeleceğiYaratmaya Çalışıyoruz,
“Serxwebûn”, Kasım 1999, p.6. , , www.serxwebun.org, data ultima consultazione 16 Aprile 2020.
21 Ivi, p.7.
22 Â. Palabiyik, Toplumsal Hareketler Bağlamında PKK Üzerine Sosyolojik Bir Değerlendirme, in
“The Journal of International Social Research”, Kocaeli University, Vol.8, 2015,p. 523.
23 Ibidem.
24 A. Balci, op.cit., p.122.
71
la fase più sviluppata del movimento socialista curdo26. In altre parole, l’ideologia
socialista è stata sostituita da una nuova verità, che sempre e solo può derivare da Öcalan27.
Gli anni Novanta furono quindi segnati dalla feticizzazione del leader, lo stesso fu considerato l’unica e indiscussa fonte per l’elaborazione di una nuova ideologia, di un nuovo soggetto politico e di un nuovo uomo curdo. Nel 1995 durante il Quinto Congresso del partito non solo si istituzionalizzò il culto di Öcalan ma si stabilì la priorità della creazione di nuovo soggetto politico curdo rispetto alla creazione di uno Stato curdo indipendente. Come Grojean ha giustamente catturato, Öcalan emerse non solo come l’uomo chiave per liberazione del popolo curdo ma anche come autorità in grado di giudicare «il livello di investimento richiesto da ogni persona alla causa curda28» in quanto i soggetti politici curdi potevano essere considerati tali solo
attraverso una «totale sottomissione alla verità come rivelata da Öcalan29». Di
conseguenza la personalità del leader, liberandosi da qualsiasi riferimento all’esperienza sovietica, divenne il principale veicolo di soggettivazione che ha innescato la nascita di un uomo nuovo curdo ad immagine e somiglianza dello stesso.