Mappa 1: Distribuzione della popolazione over-64 relativa a 263 MMG che chiedono postazione esterna/per comune di vaccinazione
3.3 SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E MISURE DI CONTROLLO .1 Premessa
La sorveglianza sanitaria rappresenta uno strumento di osservazione di indubbia valenza e necessità al fine di monitorare l’andamento dell’attuale fase dell’epidemia per offrire supporto decisionale per le risposte di Sanità Pubblica da parte delle Autorità Sanitarie e mantenere informati i cittadini sull’impatto e sull’evoluzione della stessa.
L’epidemia da COVID-19 in Italia non è ancora conclusa e la situazione epidemiologica è estremamente fluida e richiama ad un atteggiamento di massima prudenza.
Nella provincia di Bergamo, nel corso della prima fase, si è assistito ad una importante e grave impennata dell’ondata pandemica. L’adozione a livello nazionale di drastiche misure di contenimento e controllo dei contagi ha permesso di arrivare ad un successivo periodo più lungo, caratterizzato da una progressiva e lenta diminuzione del numero dei casi fino ad una stabilizzazione delle nuove infezioni giornaliere, senza che sia stato registrato un sovraccarico dei servizi assistenziali.
Nella fase due in presenza di trasmissione autoctona a livelli piuttosto bassi, ma con recrudescenza dei casi collegati al rientro dalle vacanze, l’attività di sorveglianza dovrà essere indirizzata sia a monitorare l’andamento dei contagi locali sia al contenimento di focolai innescati da casi importati, per ridurre il rischio di una trasmissione comunitaria sostenuta.
La presenza inoltre di alcune incognite e, per il momento, l’assenza di uno specifico vaccino, rende difficoltoso prevedere il reale scenario che potrà verificarsi in autunno. Queste constatazioni devono indurre da una parte ad un atteggiamento cautelativo e dall’altra ad un potenziamento dei servizi sanitari territoriali, in modo da poter garantire le funzioni proprie della sorveglianza sanitaria quali:
l’accertamento diagnostico, l’isolamento, il contact tracing, la quarantena.
In autunno infatti è prevista la riapertura delle scuole, con un prevedibile aumento della circolazione di malattie infettive comunitarie, l’inizio della stagione influenzale e delle sindromi parainfluenzali, che renderà più complesse le procedure di identificazione dei casi di COVID-19. L’andamento dell’epidemia sarà anche fortemente condizionato dal livello di accettazione e dell’applicazione da parte della popolazione delle misure di contenimento del contagio, sia di tipo igienico-sanitarie che comportamentali.
Infine le strategie di contenimento dell’epidemia si basano sulle attuali conoscenze scientifiche disponibili e pertanto il sistema dovrà essere in grado di adeguarsi in relazione alle nuove conoscenze ed evidenze scientifiche.
3.3.2 Piano operativo
Come da indicazioni nazionali e regionali il coordinamento dell’attività di gestione della sorveglianza dei casi e dei contatti è affidata al Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS) dell’ATS.
3.3.3 Attività previste
a) Aggiornamento continuo per il personale sanitario destinato all’attività di sorveglianza, finalizzato ad incrementare la sensibilità e l’efficienza nell’intercettare i nuovi casi ed i cluster nella popolazione.
Considerato l’evolversi dell’epidemia da COVID-19 in relazione alle diverse fasi, è fondamentale aggiornare e rafforzare le conoscenze degli operatori sanitari coinvolti (operatori di ATS e ASST, medici competenti, MMG e PDF), dedicati alla sorveglianza/contact tracing, sulle nuove azioni/indicazioni da attuare, definite nei documenti ministeriali e regionali.
Gli strumenti utili sono:
1) Istruzione operativa DIPS “Attività di sorveglianza dei casi sospetti o confermati COVID-19 e tracciamento contatti”
2) Formazione sul campo, a cura della UOS Prevenzione e Sorveglianza Malattie Infettive,.
b) Garantire l’attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria con estensione degli orari d’ufficio in relazione alle necessità e potenziamento delle assistenti sanitarie in guardia igienistica permanente ( GIP)
c) Garantire un sistema di sorveglianza epidemiologica attraverso la raccolta dei dati per descrivere l’andamento dell’epidemia con l’individuazione precoce di segnali di rischio di incremento della diffusione della malattia, in collaborazione con il Servizio Epidemiologico Aziendale ( SEA)
La raccolta accurata dei dati relativi alla attività di sorveglianza sanitaria attuata, la loro validazione ed analisi, rappresentano informazioni fondamentali per monitorare e comprendere l’andamento epidemiologico dell’epidemia da SARS-COV-2, sia a livello locale che nazionale.
Vengono garantiti:
1) supervisione dei dati raccolti con le inchieste, da parte dell’UOS Prevenzione e Sorveglianza Malattie Infettive
2) trasmissione a regione a cadenza settimanale degli indicatori individuati dal Ministero della Salute per monitorare l’andamento di casi e focolai nel territorio di competenza, ,
3) condivisione dei dati raccolti con il Servizio Epidemiologico Aziendale (SEA) dell’ATS, che consentono l’elaborazione e produzione settimanale di un documento, denominato
“Cruscotto”, per la rilevazione di prevalenza, incremento % dei casi positivi per ambiti territoriali e andamento del rapporto positivi su tamponi diagnostici eseguiti.
d) Dotazione di sistemi informatici di supporto, ad integrazione di quelli regionali, al fine di raccogliere informazioni rapide e complete relative all’attività di sorveglianza sanitaria, a beneficio degli operatori e dei decisori di strategie di prevenzione
In Regione Lombardia è attivo il sistema informatico MAINF per la segnalazione di tutte le malattie infettive diffusive, a cui, a seguito dell’emergenza COVID-19, è stato affiancato il nuovo supporto informatico sMAINF, ad uso dei medici, per la segnalazione e gestione dei casi sospetti e dei contatti;
l’accesso avviene attraverso carta SISS.
L’ATS, su indicazione di Regione Lombardia, ha invitato tutti i medici che operano sul proprio territorio (quali medici competenti, medici delle strutture sociosanitarie, ecc…), non ancora in possesso delle credenziali di accesso a MAINF all’attivazione delle stesse.
L’ATS si è inoltre dotata di un software gestionale denominato “ATS Bergamo - Emergenza Coronavirus”, che consente il governo dell’attività e dei dati sulla sorveglianza sia rispetto all’area sanitaria che sociosanitaria. Il sistema consente di: registrazione i casi e correlarli ai contatti stretti, gestire la sorveglianza, realizzare i provvedimenti,di avvio e fine quarantena/isolamento, inviare i provvedimenti via mail, fissare appuntamenti per i tamponi su agende virtuali condivise con le ASST, oltre che creare i reports destinati a regione e alla prefettura. Il sistema consente alle strutture sociosanitarie ed ai MMG/PDF di richiedere la prenotazione di tamponi per i casi ed i contatti di caso.
Nel sistema vengono importati i flussi: tamponi, solo positivi e test sierologici. Questo consente di aggiornare lo stato dei pazienti (casi e contatti) a sistema.
Al gestionale ad oggi accedono circa 80 operatori del DIPS più altre operatori afferenti a diverse articolazioni aziendali. Il sistema consente l’estrazione di report di varia natura finalizzati al monitoraggio dell’attività di sorveglianza e dell’evoluzione dell’epidemia.
e) Potenziamento e ridistribuzione del personale a supporto delle attività di sorveglianza sanitaria, quali accertamento diagnostico, isolamento, contact tracing, monitoraggio dei quarantenati, in funzione dei diversi scenari dell’epidemia
La sorveglianza sanitaria ha come obiettivo principale il contenimento della diffusione dell’infezione.
In presenza di un aumento di casi in un breve periodo di tempo, la sua attuazione, nelle fasi e nella tempistica prevista, può risultare difficoltosa.
Nella fase 1 dell’epidemia è stato necessario coinvolgere, sia nell’attività di sorveglianza attiva che di contact tracing, tecnici della prevenzione e personale amministrativo in considerazione dell’elevato numero di segnalazioni giornaliere, senza contare personale sanitario volontario esterno.
Sulle indicazioni del Decreto del Ministero della Salute del 30/04/2020 e della DGR n. 3114 del 07/05/2020 Regione Lombardia ha assegnato ad ATS e ad ASST risorse aggiuntive da destinare all’attività di: indagine epidemiologica, tracciamento dei contatti, monitoraggio dei quarantenati, esecuzione dei tamponi, ed il tempestivo inserimento dei dati nei sistemi informativi.
La DGR 3325/20 definisce i criteri per il reclutamento del personale da destinare alle attività di cui sopra. Sono state complessivamente assegnante al territorio della provincia di Bergamo 116 risorse, di cui 11 assegnate ad ATS BG e le restanti alle ASST.
Sono state avviate le procedure per il reclutamento del nuovo personale.
Nel suo ruolo di coordinamento dell’attività di gestione della sorveglianza dei casi e dei contatti ATS BG sta procedendo a definire le linee guida da condividere con gli operatori coinvolti al fine di stabilire modalità di lavoro uniformi e coordinate, regole di assegnazione competenze e di funzionamento.
f) Predisposizione di linee guida da parte dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria e Dipartimento di Cure Primarie, da condividere con le ASST e gli operatori sanitari del territorio coinvolti nell’attività di sorveglianza sanitaria e nel contact tracing.
Le figure sanitarie coinvolte nell’attività di cui sopra ricoprono un ruolo strategico in ambito di sanità pubblica nella comunità, in stretta collaborazione con i DIPS delle ATS, sono chiamati a svolgere ruoli di sorveglianza e di prevenzione attiva.
Obiettivo delle linee guida è quello di garantire modalità operative uniformi e condivise finalizzate all’individuazione precoce e alla limitazione del contagio. Il protocollo consente di mettere in rete le figure coinvolte, di modo che si realizzi un’attività omogenea e integrata anche rispetto alla trasmissione di informazioni.
Le linee guida forniscono indicazioni per:
- promozione di corretti comportamenti per limitare il contagio pandemico da COVID;
- promozione della vaccinazione antinfluenzale - precoce segnalazione di casi sospetti,
- tracciabilità dei contatti di casi e loro isolamento precauzionale con finalità diagnostiche e terapeutiche precoci;
- monitoraggio clinico di tutti i casi e contatti stretti individuati, anche con sistemi a distanza (tele monitoraggio – per il quale si rimanda ai capitoli 5.4 e 6.4 del piano);
- individuazione di condizioni sociali ed abitative a rischio, che non permettono il corretto isolamento g) L’esecuzione dei test molecolari rappresenta il punto cardine per la conferma dei casi.
Vengono presidiate tutte le fasi necessarie per garantire un loro corretto impiego: fabbisogno, tempistiche di esecuzione, strutture erogatrici, azzonamento territoriale. Si rimanda alla sezione 3.2 del piano.
h) Disponibilità di spazi abitativi idonei ed eventuali supporti in ambito sociale per l’isolamento dei casi accertati e loro contatti stretti, da attuarsi con la collaborazione dei medici di medicina generale, le Unità Territoriali per la gestione delle Emergenze Sociali (UTES), coordinate dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e da ATS Bergamo, tramite l’Ufficio Sindaci
Il personale che esegue l’inchiesta epidemiologica si accerta della disponibilità di spazi abitativi adeguati e dei bisogni di assistenza sociale durante il periodo di isolamento, segnalando le necessità rilevate ai Servizi sociali del Comune di Residenza.
Il medico curante è tenuto a raccogliere i bisogni sociali e/o abitativi, se non già conosciuti, delle persone in sorveglianza, da segnalare ai servizi sociali dei Comuni di residenza.
Si rimanda al cap. 7 del piano per i dettagli sul tema.
i) Effettuazione di interventi di screening/carotaggi. Si rimanda alla sezione 3.4 del documento l) Sorveglianza sanitaria rivolta agli operatori sanitari e sociosanitari.
Produzione di linee guida/protocolli da condividere a livello provinciale con le strutture sanitarie e socio-sanitarie territoriali, al fine di garantire una adeguata prevenzione dell’esposizione ai rischi biologici da parte degli operatori sanitari.
Sono direttamente coinvolti in questa attività anche i medici competenti ed i Servizi di Prevenzione e Protezione delle strutture sopra indicate.
m) Gestione di casi e focolai di COVID-19 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia
Per le scuole è stato condiviso tra ATS ( Direzione Sanitaria) e l’ Ufficio scolastico Provinciale di un “ Documento di indirizzo a supporto degli istituti scolastici della provincia di Bergamo per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021”, diffuso alle scuole pubbliche e paritarie , con indicazioni operative relative al monitoraggio e gestione dei casi sospetti COVID, a carico sia degli alunni che degli operatori scolastici
È stata istituita la rete dei referenti del sistema scolastico e di quello sanitario, con lo scopo di garantire l’attività di monitoraggio e di allerta precoce, per consentire una rapida individuazione di situazioni locali, per le quali è necessario la messa in atto di misure di contenimento e di sorveglianza Le figure individuate sono:
1. per la scuola: il Dirigente Scolastico, il Referente ( e suo sostituto) COVID di ciacsuna scuola, il Medico Competente, ove nominato, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 2. per ATS: il personale sanitario degli Uffici di Sanità Pubblica del DIPS, territorialmente
competenti, con compiti di gestione dei casi ed il contact tracing 3. il PDF/MMG dell’assistito.
È stato predisposto un indirizzo di posta elettronica specifico per comunicazioni urgenti:
Per i servizi educativi per l’infanzia è stato condiviso tra ATS ( Direzione Socio-Sanitaria) ed il sistema dei Servizi Educativi di un “Documento di indirizzo a supporto della riapertura dell’esercizio 2020/2021 sei servizi educativi della prima infanzia in provincia di Bergamo”, con particolare riferimento agli Asili Nido, in un’ottica di collaborazione a sinergia tra servizi ed enti deputati a validare e accompagnare la riapertura sei servizi prima infanzia, gli enti gestori e le famiglie.
Le figure individuate sono:
1. per ATS: operatori del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria (DIPS), operatori afferenti alla UOC Vigilanza del Dipartimento per la Programmazione per l’integrazione delle prestazioni Sociosanitarie (DPAAPSS), al Dipartimento della Programmazione per l’integrazione delle Prestazioni Sociosanitarie con quelle Sociali ( DPIPSS) e all’Ufficio Sindaci
2. referenti degli Uffici di piano degli Ambiti territoriali
3. per l’Ente Gestore: il Legale Rappresentante, il Medico Competente, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il Referente per il COVID di ciacsuna UdO/Ente Gestore ( o suo sostituto)
4. il PDF/MMG
È stato predisposto un indirizzo di posta elettronica per comunicazioni urgenti:
Gli obiettivi dei documenti citati sono: perseguire le necessarie condizioni di sicurezza e di salute, garantire procedure di monitoraggio e di allerta precoce finalizzate alla rapida individuazione di situazioni locali per le quali è necessaria la messa in atto di misura di contenimento e di sorveglianza n) Ruolo del medico competente nella gestione dell’epidemia COVID-19 attraverso la segnalazione di casi sospetti e nell’individuazione di settori lavorativi ad elevato rischio
La sorveglianza sanitaria dei lavoratori viene garantita attraverso i medici competenti, con il coordinamento della UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (PSAL) del DIPS.
I medici competenti sono stati coinvolti nella definizione di specifiche istruzioni operative per garantire la corretta segnalazione dei casi e dei contatti, la collaborazione con ATS nell'attività di contact tracing.
Al fine di dare continuità agli interventi di controllo e assistenza per le aziende finora attuati ed in corso e confermando la rete di collaborazioni territoriali già sviluppate il piano di attività in ambienti di lavoro per il periodo autunnale si articola nelle seguenti azioni:
- proseguire le attività di vigilanza e controllo in aziende di diversi settori produttivi, dando priorità a quei settori indicati come più critici in base alle evidenze epidemiologiche, per monitorare la corretta applicazione delle misure anti-contagio poste in essere dalle aziende.
- Formare ulteriore personale in modo da poter ampliare l’azione finora condotta solo dal
“nucleo covid” e garantire la verifica dell’applicazione dei protocolli anticontagio nelle aziende e nei cantieri ove accedono per qualsiasi motivo (indagini infortuni, amianto, esposti, PMP ecc…).
- Proseguire le azioni intraprese nel settore agricolo in relazione alla gestione dei lavoratori stagionali, in accordo con le associazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, CONFAI
Bergamo e CONFCOOPERATIVE) garantendo l’effettuazione del tampone in assunzione ai lavoratori.
- Promuovere in accordo e collaborazione con i medici competenti, le associazioni datoriali e sindacali, l'effettuazione di interventi di screening/carotaggi . Si rimanda alla sezione specifica 3.4 del documento
- Assistere aziende e medici competenti nella gestione di casi sospetti favorendone la tempestiva segnalazione.
- Definire in collaborazione con le associazioni di categoria i contenuti minimi per la redazione dei protocolli indicati all’art.6 comma 6 del DPCM del 7 agosto ed i criteri per la valutazione e l’approvazione di tali protocolli per garantire trasferte all’estero in sicurezza.
Le azioni previste saranno condivise con le associazioni datoriali, sindacali, Enti ed Istituzioni nell'ambito del comitato provinciale ex art.7.
3.4 ORGANIZZAZIONE ED EFFETTUAZIONE DI INTERVENTI DI SCREENING