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Sperimentazioni attuate in Europa

La logistica e il trasporto urbano delle merc

2.4. Esperienze internazionali e nazionali di gestione della movimentazione delle merci in ambito urbano

2.4.2. Sperimentazioni attuate in Europa

Fin dall’inizio degli anni 90, la Comunità Europea è impegnata, sul piano delle azioni di ricerca e di promozione, in attività riconducibili alla tematica del trasporto merci in ambito urbano. Fino al 2000, però, gli aspetti organizzativi, operativi, tecnici ed economici concernenti la problematica della distribuzione urbana delle merci, sono stati trattati separatamente, con specifici progetti di ricerca.

A partire dal 2000, invece, la Commissione Europea ha deciso di lanciare la rete tematica

BESTUFS, acronimo di Best Urban Freight Solutions, con l’obiettivo di mettere a sistema le

conoscenze acquisite, consolidare gli scambi e la cooperazione tra esperti di trasporto urbano delle merci, operatori economici del settore e rappresentanti delle amministrazioni nazionali

del trasporto, al fine di condividere progetti in corso, ma anche identificare possibili soluzioni e best practices di riferimento. In questa prospettiva, è stata realizzata un’indagine sistematica sugli approcci utilizzati in 43 grandi città e agglomerazioni urbane europee, riguardo al tema del trasporto urbano delle merci.

I principali risultati di questa indagine sono stati i seguenti:

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solo il 9% delle realtà indagate dispone, all’interno dell’amministrazione, di una figura professionale incaricata di seguire il settore della distribuzione urbana delle merci;

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il 42% delle città provvede a raccogliere dati statistici sul settore, ma solo la metà in maniera sistematica;

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il 72% delle città non si avvale di strumenti di modellizzazione per la pianificazione della distribuzione merci in città.

I principali problemi che la maggior parte delle città indagate ha dichiarato di incontrare sull’argomento sono:

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assenza di infrastrutture dedicate (aree di carico/scarico e di sosta riservate);

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conflitti d’uso dell’infrastruttura viaria durante le operazioni di prelievo/consegna dei carichi;

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accesso dei veicoli impiegati nella distribuzione alle zone pedonali e/o a traffico limitato nei centri storici delle città.

I temi considerati prevalenti sono:

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la cooperazione tra i soggetti economici privati;

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la creazione di centri di distribuzione;

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i nuovi comportamenti di consumo (consegne a domicilio, e-commerce, etc.). I principali progetti in corso sono:

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progetti pubblici, riguardanti soprattutto piattaforme di distribuzione, tecnologia dei veicoli, regolamentazione della circolazione, cooperazione tra gli stakeholders;

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progetti pubblico/privati, riguardanti piattaforme di distribuzione, utilizzazione di modalità alternative alla strada, raccolta di dati statistici;

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progetti privati (molto minoritari) riguardanti la cooperazione tra gli stakeholders e la realizzazione di piattaforme di distribuzione.

Un’altro importante progetto di ricerca, supportato dalla commissione Europea all’interno del Fifth Framework Programme e con il contributo del Key Action 4 City of Tomorrow and

Cultural Heritage, all’interno del Programma Energy, Environment and Sustainable Development, è CITY FREIGHT che fa parte del LUTR (LandUse and Transportation Research)

cluster che lega differenti progetti sulla mobilità urbana sostenibile.

Il progetto è iniziato nel gennaio 2002 con conclusione nel febbraio 2004. CITY FREIGHT ha sviluppato un’analisi sulle reti di distribuzione inter e intra urbana delle merci.

È stata condotta un’analisi sui sistemi di trasporto opportunamente selezionati all’interno del territorio europeo e, successivamente, determinata una stima degli impatti socio- economici e ambientali nel contesto urbano con una metodologia ad hoc.. Nella tabella 11 sono riportate le città e i partner del progetto.

Uno dei principali obiettivi del progetto di ricerca è la realizzazione di linee guida per l’analisi del trasporto merci urbano e l’individuazione di strategie ottimali per risolvere il problema testando il tutto su alcune aree metropolitane.

Tabella 11 – Progetti CITY FREIGHT

Un'altra esperienza significativa è l'iniziativa CiViTAS finalizzata ad incoraggiare le città nello sviluppo di strategie nuove e complete per un trasporto urbano sostenibile, basato su misure, tecnologie ed infrastrutture innovative. L'iniziativa CiViTAS I è stata avviata all'inizio del 2002 (nell'ambito del Quinto programma quadro per la ricerca), CiViTAS II all'inizio del 2005 (nell'ambito del Sesto programma quadro per la ricerca). CiViTAS I (2002-2006) ha coinvolto 19 città in 4 progetti pilota e CiViTAS II (2005-2009) 17 città in altrettanti progetti pilota, per un totale di 36 città in tutta Europa che saranno sovvenzionate dalla UE con 100 milioni di €. Il budget globale dell'iniziativa supererà 300 milioni di €.

Nell’ambito di CiViTAS I, le città sono state suddivise in quattro gruppi per lavorare insieme su progetti specifici: MIRACLES, TELLUS, TRENDSETTER e VIVALDI.

L'iniziativa CIVITAS si è posta come obiettivo quello di promuovere un cambiamento radicale nel trasporto urbano attraverso la tecnologia unita a strumenti e misure strategiche. Sono state identificate otto misure:

1. un parco veicoli privati e/o pubblici puliti, economici e a basso consumo energetico, unito alla necessaria infrastruttura;

2. strategie di gestione della domanda basate su restrizioni di accesso alle aree centrali della città e ad altre zone sensibili;

3. strategie di aumento delle entrate e di gestione della domanda basate su strategie tariffarie in base alla zona;

4. incentivazione al trasporto collettivo e alla qualità del servizio offerta ai passeggeri; 5. nuove forme di utilizzo e/o proprietà del veicolo e stili di vita basati su un uso meno intensivo dell'automobile;

6. Nuovi concetti per la distribuzione di merci;

8. integrazione dei sistemi di gestione del trasporto e servizi informativi correlati.

Un progetto transnazionale di cui si è fatta promotrice la Regione Emilia Romagna, nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Interreg IIIB è CITY PORTS, finalizzato alla creazione di una rete di progetti pilota sulla logistica distributiva delle merci per i sistemi urbani nell’area CADSES (Central, Adriatic, Danubian and South-Eastern European Space).

Le finalità del progetto, in particolare, hanno riguardato:

• la riduzione dell’impatto ambientale del traffico urbano delle merci,

• la riduzione della congestione e lo snellimento del traffico nelle ore di punta, • la regolamentazione della mobilità urbana privata,

• la razionalizzazione dei trasporti (massimizzando l’utilizzo dei mezzi e minimizzando il numero dei veicoli), il mantenimento del livello di servizio logistico per le imprese commerciali che operano in ambito urbano (definendo standard compatibili).

Rispetto a tali finalità, si è mirato alla definizione di una metodologia di approccio al problema della logistica urbana (city logistics) e all’attivazione di progetti pilota a carattere sperimentale attuando misure di gestione del traffico, interventi di pianificazione territoriale per la riorganizzazione del sistema distributivo nelle aree urbane, interventi infrastrutturali (localizzazione di centri intermedi di raccolta/smistamento) e tecnologici (miglioramento dei mezzi di trasporto, utilizzo di sistemi per la gestione ed il controllo automatizzato delle flotte).

City Ports individua soluzioni adatte alle città medio-piccole. Non a caso è stato molto utilizzato in tutte le città dell’Emilia-Romagna che è stata la prima regione italiana ad aderire al progetto, ma anche a Graz, Vienna, in Grecia e Slovenia.

Il progetto City Ports si è concentrato in partenza soprattutto nella componente tecnico organizzativa delle indagini preliminari da effettuare in ciascun contesto urbano. Si trattava, infatti, di individuare e proporre a tutti i partner gli elementi fondamentali che un intervento di

city logistics dovrebbe acquisire in via preliminare allo scopo di massimizzare le possibilità di

successo.

Successivamente tali elementi sono stati messi in relazione con il percorso di individuazione delle soluzioni. In particolare sono stati definiti passi e strumenti per determinare gli aspetti tecnici, le necessarie azioni amministrative di supporto e le modalità di coinvolgimento degli stakeholder per condividere gli obiettivi dell’intervento. Questa componente è stata definita “Metodologia City Ports”. La metodologia è stata sviluppata da SCS Azioninnova, società di consulenza gestionale e direzionale.

L’intera metodologia si fonda su alcuni assunti di base. Innanzitutto, l’approccio deve essere basato sul contesto, nel senso che una soluzione di city logistics deve tener conto delle caratteristiche urbanistiche ed economiche del contesto in cui verrà sviluppata. Il secondo concetto di base è che le soluzioni di city logistics non devono concentrarsi su un solo aspetto, ma combinare aspetti diversi: logistica, tecnologie, politica intesa come

regolamenti, sistemi di pianificazione, comunicazione e tecnologie di supporto. Infine, la soluzione logistica proposta deve essere sostenibile economicamente per durare nel tempo.

Nel mese di dicembre 2002, è stato approvato dall'autorità di gestione, il Ministero Infrastrutture e Trasporti, all'interno del programma Interreg IIIB area Medocc sull'asse 3 “Sistemi di trasporto e società dell'informazione” Misura 4 “Tecnologie della comunicazione e dell'informazione per lo sviluppo del territorio” il progetto MEROPE (Strumenti telematici per servizi innovativi di mobilità e logistica per le aree urbane e metropolitane) elaborato e presentato dalla Regione Toscana in qualità di capofila di partner italiani, spagnoli e francesi.

MEROPE ha perseguito l'obiettivo generale di studiare e sviluppare modelli di valutazione

e strumenti telematici per la gestione ed il controllo della mobilità e della logistica per le aree urbane e metropolitane al fine di consentire lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie innovative di comunicazione ed informazione a supporto della costituzione di sistemi integrati di trasporto con conseguente maggiore competitività economica, miglioramento della mobilità e complessiva vivibilità.

MEROPE quindi si è proposto di identificare un'ampia serie di servizi e sistemi ICT di

supporto alle politiche di gestione ed ai processi di logistica nelle aree urbane e metropolitane, consentendo di acquisire una conoscenza più dettagliata delle opportunità e dei servizi nei quali le tecnologie ICT possono introdurre valore aggiunto ed apportare reali benefici ad un settore, quale quello dei servizi urbani, bisognoso di una forte razionalizzazione ed ottimizzazione.

Gli obiettivi specifici di MEROPE sono stati i seguenti:

• analisi ed identificazione delle caratteristiche della mobilità e dei trasporti nonché del processo logistico nelle realtà urbane e metropolitane;

• sviluppo di un approccio metodologico alla complessità del problema, con l'individuazione di principi guida per la realizzazione di sistemi telematici e centri d'informazione e la riorganizzazione della logistica;

• attivazione in un determinato numero di realtà urbane e metropolitane di progetti base di studio, analisi e simulazione;

• attivazione di alcune iniziative pilota di dimostrazione in siti dove risulta essere più avanzato lo stadio di approccio/soluzione;

• definizione di best practice.

Il progetto Merope ha coinvolto 15 città ed aree metropolitane. Ciascuna città ha rappresentato un differente aspetto del problema dei servizi di comunicazione/ausiliari alla mobilità e della logistica sia come caratteristiche territoriali e patrimonio informativo di base che come analisi e problematiche operative.

Le città hanno coperto un ampio insieme di aree urbane con differenti caratteristiche in relazione a: dimensioni, posizione geografica, attività produttive ed infrastrutture presenti, aspetti socioeconomici.

Le città coinvolte sono: Siena e San Gimignano, Lucca e Provincia, Area Fiorentina, Area vasta di Piacenza, Modena, Genova, Terni, Roma, Pozzuoli, Cosenza, Siviglia, Maiorca, Marrakech.

EDrul è un progetto finanziato con tre milioni di euro, si pone l’obiettivo di realizzare

un’architettura telematica gestita in ambito urbano da un’agenzia di coordinamento.

I servizi, offerti sul web, consentono di prenotare le consegne, effettuarle con mezzi propri se ecologici, oppure dialogare con altri operatori per gli scambi nei transit point.

ELCIDIS è un progetto europeo conclusosi nel 2002. Ha coinvolto sette centri urbani di

diversa dimensione (Rotterdam, Stoccolma, La Rochelle, Erlangen, Milano e Stavanger), dimostrando l’efficacia dell’impiego dei veicoli elettrici ed ibridi per la distribuzione urbana delle merci, soprattutto se correlato all’attivazione di opportune strutture logistiche (CDU).

Le sperimentazioni effettuate, inoltre, hanno permesso di individuare la capacità di carico utile e la tipologia di veicolo in grado di garantire performance ottimali, sulla base delle peculiari esigenze e caratteristiche di ogni città.

Per Stoccolma ad esempio, è apparso ottimale l’impiego di veicoli ibridi dai 2.000 agli 11.000 kg, in quanto combinano i vantaggi del trasporto pulito con la possibilità di trasportare un carico maggiore e di effettuare percorsi più lunghi.

I mezzi elettrici sono preferibili nel centro città, perché in grado di coprire una distanza massima di non oltre 80 km al giorno e perché provvisti di un motore più efficiente per i percorsi stop and go, tipici del traffico urbano.

A La Rochelle, al contrario, dove le distanze e i volumi di merce da movimentare sono inferiori, accanto ai veicoli elettrici da 500 kg, sono stati impiegati scooter elettrici per la consegna di documenti e piccoli pacchi.