• Non ci sono risultati.

Lo stato dell’agricoltura

4.3 Il Karnataka

4.3.1 Lo stato dell’agricoltura

Il Karnataka è nella lista degli stati indiani fortemente colpiti dalla crisi agraria. Il numero di agricoltori che continua a togliersi la vita è tra i più alti in tutto il paese, con una media di circa sei suicidi al giorno nel decennio compreso tra il 1999 e il 2009. Si è visto anche altrove nel corso del presente lavoro che i suicidi risultano più diffusi tra coltivatori che si trovano a sostenere alti costi di produzione a fronte di un reddito scarso. Oltre il 60 % degli agricoltori del Karnataka ha contratto debiti prevalentemente per sostenere i costi dell'attività agricola.

Fonte: Kammardi et al in Shetty & Gowda (2013): p. 36

La tabella 7 mostra la condizione degli agricoltori dello stato per quanto riguarda la soglia di povertà nel biennio 2011/2012, identificata in dodici mila rupie annue per una famiglia di quattro persone. Si può notare che tre fasce di produttori, i medi, piccoli e marginali, la maggioranza della classe agricola, sono al di sotto della soglia di povertà63.

63 Due terzi dei proprietari posseggono un terreno inferiore ai due ettari, la maggioranza degli

agricoltori sono quindi piccoli o marginali, come nella media del paese.

Tabella 7: Reddito degli agricoltori in rapporto alla soglia di povertà e al reddito pro-capite in Karnataka (2011-12)

Lo zucchero di canna rappresenta una delle più grosse produzioni dello stato Inoltre nello stato sono presenti importanti produzioni di caffè, cacao, fiori, uva e spezie, molte di queste destinate all'esportazione. Il Karnataka è anche uno dei maggiori produttori di cereali grezzi come il miglio ed il ragi, inclusi nella dieta tradizionale locale. Per quanto riguarda le produzioni orto-frutticole, il Karnataka risulta tra i primi stati in India per le coltivazioni di pomodoro, cipolla, guava, ananas, mango, papaya, arecanut e cocco. Negli ultimi decenni si è registrato un aumento delle

produzioni commerciali di mais, cocco, zucchero di canna64 e cotone. (Government of

India, 2013; Government of Karnataka, 2013).

Lo stato ha incentivato la produzione di mais a partire dal periodo della Rivoluzione Verde e poi ha istituito una “Missione tecnologica per il mais”, una misura ad hoc per sostenere la produzione del cereale. Anche la “missione tecnologica per gli oli di semi” (del 1986) ed quella “per i legumi” (del 1990) hanno, per un buon decennio, stimolato l'espansione delle due coltivazioni. Le missioni statali e la politica del prezzo di minimo supporto hanno promosso l'adozione di produzioni commerciali come lo zucchero di canna, gli oli di semi, alcuni legumi ed il cotone, soprattutto da parte di coltivatori di media e grossa scala, con conseguente abbandono di colture tradizionali come i millets. In diversi casi le politiche governative hanno incoraggiato alcune coltivazioni senza tenere conto delle condizioni specifiche e delle vocazioni agricole dei territori, generando delle problematiche ambientali e mettendo a rischio la sicurezza alimentare. Un esempio di ciò è l'aumento di coltivazioni ad alto uso irriguo (come riso, alcune piantagioni e zucchero di canna) in aree tendenzialmente aride, incentivato dai sussidi sugli input produttivi e dagli interventi a favore dell'irrigazione. (Purushothaman & Kashyap, 2010)

64 Per quanto riguarda lo zucchero di canna nel 2012/13 si è avuto un calo significativo dell'area

Fonte: Kammardi et al in Shetty & Gowda (2013): p.32

La tabella 8 mostra la redditività per tipo di coltivazione di cereali, legumi, oli di semi, cotone e tabacco nel corso del biennio 2009/2010. Si può notare come siano poche le produzioni ancora remunerative al netto dei costi per gli agricoltori65, tra

queste il mais, il red gram, una varietà di lenticchia, assieme al green e black gram, lo zucchero di canna, il tabacco, il cotone e la cipolla.

Tra i programmi del governo che hanno un impatto sul settore dell'agricoltura

65 Per “paid out cost” si intendono le spese totali sostenute

biologica si segnalano :

 Il Buffer Stocking of Fertilizers, ossia la concessione di prestiti66 per lo

stoccaggio di fertilizzanti chimici in vista di periodi di siccità.

 La distribuzione di sementi (breeder seeds) , prodotte dalle Università agricole statali e da istituti afferenti all'ICAR (“Indian Council of Agricultural Research”). La produzione di semi certificati e la loro distribuzione è di competenza di enti pubblici e privati. La distribuzione di alcuni semi è sussidiata dallo stato, come il riso, il ragi, il mais, alcune varietà di lenticchie, girasoli, arachidi e soya. La produzione di legumi è sovvenzionata con un Programma dal nome “Produzione Accelerata di Legumi” all'interno della “Missione Nazionale per la Sicurezza Alimentare” (“National Food Security

Mission”).

 L'INSIMP (“Initiative For Nutritional Security Through Intensive Millets

Promotion Programme”), una iniziativa del governo centrale del 2011-12 per

migliorare la produzione dei millets e le attività successive al raccolto.

 “Bhoochetana”, un programma avviato dal 2009-10 con la finalità di aumentare la produttività di specifiche colture che non necessitano di una irrigazione costante (rainfed). Il programma coinvolge circa 4 milioni e 200 mila agricoltori e mira a diffondere buone pratiche come la raccolta dell'acqua piovana, le tecniche di controllo dei parassiti e il potenziamento della fertilità del terreno attraverso l'utilizzo di materie organiche. Inoltre si prefigge di creare delle banche del seme per colture locali rifornite da produttori formati sulla conservazioni dei semi.

 L'Organic Farming Mission di cui si tratta nel seguente paragrafo (4.3.2) dedicato alle politiche specifiche sull'agricoltura biologica