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Gli sviluppi più recenti

In seguito al “nuovo corso” avviato nella giurisprudenza europea dalla sentenza Al-Khawaja emerge la necessità di rielaborare i risultati di quella “interpretazione convenzionalmente conforme” cui sono giunte le Sezioni Unite con la sentenza n. 27918 del 25 novembre 2010. Il principio in quest'ultima affermato, in forza del quale le dichiarazioni predibattimentali rese in assenza di contraddittorio, ancorché legittimamente acquisite, non possono, conformemente all'orientamento della giurisprudenza europea, fondare in modo esclusivo o determinante l'affermazione della responsabilità penale, non può più considerarsi assoluto: ciò è necessario al fine di evitare che l'intento di rimuovere una situazione di contrasto tra il sistema interno e quello convenzionale vada incontro ad una sorta di “eterogenesi dei fini”, traducendosi in un nuovo elemento di frizione273.

Da ultimo, la sentenza Schatschaschwili c. Germania della Grande Camera sembra porsi a completamento del percorso di progressivo allineamento fra la giurisprudenza europea e la nostra disciplina nazionale.

Viene infatti in rilievo un ulteriore punto di contatto: sia il nostro ordinamento che la Corte europea subordinano l'acquisizione e l'utilizzo rilevante delle dichiarazioni rese in assenza di contraddittorio all'imprevedibile impossibilità oggettiva di procedere all'esame dibattimentale. Sul piano della disciplina interna, laddove nel corso delle indagini preliminari vi siano le condizioni per ipotizzare l'irripetibilità dell'atto in dibattimento, il pubblico ministero deve richiedere l'incidente probatorio. Nell'ottica convenzionale, nell'ipotesi

veda per tutti, P. TONINI, Il testimone irreperibile, cit., p. 890).

273A. BALSAMO, La Corte di Strasburgo e i testimoni assenti: gli sviluppi del

di prevedibile assenza dibattimentale del teste, la Corte europea ritiene comunque inidonee le eventuali ulteriori salvaguardie procedurali qualora alla difesa non sia stata garantita l'opportunità del diritto al confronto in fase di indagini preliminari.

Anche se, in dottrina274, non si è mancato di rilevare un potenziale

profilo di contrasto con la giurisprudenza europea in materia di combinato disposto della disciplina delle letture e di quella dell'incidente probatorio. Si fa riferimento all'eventualità in cui il pubblico ministero presenti richiesta di assunzione anticipata della prova ed ottenga, per contro, un provvedimento negativo inoppugnabile da parte del giudice per le indagini preliminari: successivamente, verificatasi l'irripetibilità dibattimentale, il giudice del dibattimento ammette la lettura delle dichiarazioni raccolte unilateralmente. Ebbene, la menzionata dottrina nota come ciò rischia di collocarsi al di sotto dello standard convenzionale in materia di diritto al confronto e di testimoni assenti: considerando la sentenza della Grande Camera, il giudice europeo, da un lato, ritiene che l'onere di prevedere la successiva irripetibilità e di richiedere l'incidente probatorio non possa gravare sull'accusato, e, dall'altro, attribuisce il dovere di garantire in fase di indagine un'occasione di confronto alle autorità procedenti.

In definitiva, non si può non rilevare come, in virtù di una sorta di “dialogo” intercorrente tra il giudice europeo e il giudice nazionale, sia andato progressivamente delineandosi un allineamento del sistema processuale interno ai dettami provenienti dal panorama europeo.

D'altronde, come è stato ribadito in dottrina, l'adeguamento dei sistemi processuali penali dei singoli ordinamenti nazionali ai principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo rappresenta una vera e propria esigenza.

274Sul punto v. R. CASIRAGHI, Conferme e smentite della Grande Camera in

Invero, la Convenzione europea costituisce un meccanismo unitario di protezione dei diritti dell'uomo, che concorre in maniera fondamentale al mantenimento della sicurezza democratica e al rispetto del diritto nell'Europa complessivamente intesa. Di qui, la necessità che gli Stati rispettino concretamente l'impegno formale di dare esecuzione alle sentenze dei giudici europei e, più in generale, di conformarsi ai principi della Convenzione stessa, con particolare riferimento, nella presente sede, al diritto ad un equo processo, così come interpretato nelle pronunce della Corte di Strasburgo. Un dato, questo, che risulta essere essenziale ai fini dell'effettività di un processo che possa dirsi equo e, più in generale, della tutela apprestata dalla Convenzione europea275.

275S. LONATI, Il contraddittorio nella formazione della prova orale e i principi

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Corte e.d.u., 19 dicembre 1990, Delta c. Francia, serie A, n. 191-A. Corte e.d.u., 19 febbraio 1991, Isgrò c. Italia, serie A, n. 194-A. Corte e.d.u., 26 aprile 1991, Asch c. Austria, serie A, n. 203. Corte e.d.u., 28 agosto 1992, Artner c. Austria, serie A, n. 242-A.

Corte e.d.u., 26 marzo 1996, Doorson c. Paesi Bassi, serie A, 1996, n. 446.

Corte e.d.u., 10 giugno 1996, Pullar c. Regno Unito, serie A, 1996, n. 783.

Corte e.d.u., 7 agosto 1996, Ferrantelli e Santangelo c. Italia, serie A, 1996, n. 937.

Corte e.d.u., 14 dicembre 1999, A.M. c. Italia, ricorso n. 37019/97. Corte e.d.u., 16 marzo 2000, Camilleri c. Malta, in Cass. pen., 2002. Corte e.d.u., 27 febbraio 2001, Lucà c. Italia, ricorso n. 33354/96. Corte e.d.u., 5 dicembre 2002, Craxi c. Italia, ricorso n. 34896/97. Corte e.d.u., 7 giugno 2005, Jerinò c. Italia, ricorso n. 27549/02. Corte e.d.u., 13 ottobre 2005, Bracci c. Italia, ricorso n. 36822/02. Corte e.d.u., 20 aprile 2006, Carta c. Italia, ricorso n. 4548/02.

Corte e.d.u., 19 ottobre 2006, Majadallah c. Italia, ricorso n. 62094/00. Corte e.d.u., 18 maggio 2010, Ogaristi c. Italia, ricorso n. 231/07. Corte e.d.u., Grande Camera, 15 dicembre 2011, Al-Khawaja e Tahery c. Regno Unito, ricorsi n. 26766/05 e n. 22228/06.

Corte e.d.u., Sez. V, 10 gennaio 2012, A.G. c. Svezia. Corte e.d.u., Sez. IV, 3 aprile 2012, Chmura c. Polonia. Corte e.d.u., Sez. III, 10 aprile 2012, Gabrielyan c. Armenia. Corte e.d.u., Sez. I, 10 maggio 2012, Aigner c. Austria.

Corte e.d.u., Sez. III, 19 febbraio 2013, Gani c. Spagna, in Cass. pen., 2013.

Corte e.d.u., Sez. II, 2 aprile 2013, Garofolo c. Svizzera. Corte e.d.u., Sez. III, 9 luglio 2013, Bobeş c. Romania. Corte e.d.u., Sez. I, 18 luglio 2013, Vronchenko c. Estonia.

Corte e.d.u., Sez. IV, 17 settembre 2013, Brzuszczyński c. Polonia Corte e.d.u., Sez. III, 7 gennaio 2014, Prăjină.

Corte e.d.u., Sez. I, 27 marzo 2014, Matytsina c. Russia.

Corte e.d.u., Sez. V, 17 aprile 2014, Schatschaschwili c. Germania. Corte e.d.u., Sez. I, 3 luglio 2014, Nikolitsas c. Grecia.

Corte e.d.u., Sez. III, 10 febbraio 2015, Colac c. Romania. Corte e.d.u., Sez. V, 6 ottobre 2015, Karpyuk e altri c. Ucraina.

Corte e.d.u., Sez. I, 5 novembre 2015, Chukayev c. Russia.

Corte e.d.u., Grande Camera, 15 dicembre 2015, Schatschaschwili c. Germania, consultabile in www.processopenaleegiustizia.it.

Corte e.d.u., Grande Camera, 13 settembre 2016, Ibrahim c. Regno Unito (per la rassegna della pronuncia v. Monitoraggio Corte e.d.u.