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PARTE 1: L’EPICA ARCAICA

2. I poemi del Ciclo

2.7. La Telegonia e la profezia di Tiresia

Secondo l’epitome di Proclo, la Telegonia era l’ultimo dei poemi del Ciclo e narrava

le avventure di Odisseo posteriori al termine dell’Odissea. Sebbene con ogni probabilità,

abbia rielaborato materiale epico molto più antico,

295

il suo presunto autore, Eugammone

di Cirene, sembra essere vissuto in epoca più tarda rispetto agli altri ciclici. Il Chronicon di

Eusebio colloca la sua akmé nel secondo anno dell’Olimpiade LIII (567-6 a. C.)

296

e in effetti

la testimonianza di Eustazio che attribuisce alla Telegonia la menzione di un Arcesilao,

figlio di Odisseo e Penelope, fratello di Telemaco e probabile antenato mitico dei

Battiadi,

297

lo mette in correlazione con la dinastia regale cirenaica.

298

L’epitome di Proclo non attesta la presenza di vaticini all’interno di questo poema,

ma è l’intera Telegonia che sembra coinvolta in un gioco di rimandi, al livello tradizionale,

e forse addirittura intertestuale, con la nota profezia di Tiresia di Odissea XI 100-37.

299

Come si è visto (1.4) il vaticinio di Tiresia si articolava in tre sequenze: (1) istruzioni per il

viaggio di ritorno fino ad Itaca (vv. 100-20); (2) istruzioni per l’ultimo viaggio di Odisseo

(vv. 121-34); (3) profezia sulla morte di Odisseo (vv.134-37).

300

Solo della prima è narrato il

compimento nella stessa Odissea, le altre due restano prolessi esterne rispetto al testo

omerico. La Telegonia riprendeva queste ultime due sezioni per narrare post eventum il

compimento degli eventi in esse vaticinati.

Secondo Proclo, il poema di Eugammone si articolava in due libri e, basandosi sul

testo dell’epitome sembra possibile individuare all’interno della trama due unit| narrative

distinte. Nella prima parte si narrano gli ultimi viaggi di Odisseo posteriori al termine

dell’Odissea.

Μετὰ ταῦτά ἐστιν Ὁμήρου Ὀδύσσεια· ἔπειτα Σηλεγονίας βιβλία δύο Εὐγάμμωνος Κυρηναίου περιέχοντα τάδε. οἱ μνήστορες ὑπὸ τὦν προσηκόντων θάπτονται. καὶ Ὀδυσσεὺς θύσας Νύμφαις εἰς ῏Ηλιν ἀποπλεῖ ἐπισκεψόμενος τὰ βουκόλια καὶ ξενίζεται παρὰ Πολυξένῳ δὦρόν τε λαμβάνει κρατᾛρα καὶ ἐπὶ τούτῳ τὰ περὶ Σροφώνιον καὶ Ἀγαμήδην καὶ Αὐγέαν. ἔπειτα εἰς Ἰθάκην καταπλεύσας τὰς

295 Debiasi (2004, pp. 251sgg.) ricorda in proposito le testimonianze di Clemente Alessandrino (Strom. VI 2,25,

1-2 = Mus. test. 50 Bern.) per cui Eugammone di Cirene avrebbe plagiato da Museo ‚l’intero libro sui Tesproti‛, e soprattutto di Eusebio (Chron. [versione geronimiana] 87b Helm. = Teleg. test. 1 = Cinaeth. test. 2 B.) in base alla quale nel primo anno dell’Olimpiade IV (764/3 a.C.), Cinaethon Lacedaemonis poeta qui Telegoniam scripsit agnoscitur. Il passo, sovente ritenuto corrotto, è in realt| spiegabile con l’ascendenza spartana di Cirene, tanto che taluni hanno pensato alla ripresa di una preesistente Telegonia di Cinetone da parte di Eugammone: cfr Thomson 1914, pp. 109-11; Janni 1970, vol. II, pp. 114-17.

296 Euseb (versione geronimiana) Chron. 102b Helm: Eugamon Cyrenaeus, qui Telegoniam fecit, agnoscitur ~

Euseb. (versione armena), Chron. 188 Karst ~ Syncell. Eclog. Chron. 454. = Teleg. test. 1 Bern. Cfr. Sbardella 2012, pp. 217sg. e n. 72 con relativa bibliografia.

297 Eusth. 1796, 35sgg. ed. Rom. = II 117, 9sgg. ed. Lips. (ad Od. XV 118) = Teleg. fr. 3 B. Sui legami tra i risvolti

erotico-genealogici della Telegonia e la dinastia Battiade cfr. Burgess 2001, pp. 169sg.; Cingano 2011, pp. 8-14.

298 La cronologia di Eusebio coincide con il regno dei monarchi Batto II, Arcesilao II e Batto III: per una

datazione più precisa in relazione ai singoli sovrani, cfr. Debiasi 2004, p. 250 e nn. 11, 12, 13 e 14 con relativa bibliografia. Sulla discussa definizione di Eugammone come ‚poeta di corte‛ cfr. anche Huxley 1969, p. 172. 299 Di ‚principio di reciprocit| a livello tradizionale se non proprio testuale‛ parla Debiasi 2004, p. 254. Cfr. in proposito Malkin 1998, pp. 121sg., 151sg.; Burgess 2001, pp. 153sg., Ballabriga 1989, p. 300 (che parla di ‛intertextualité circulaire et paradoxale, chaque poème renvoyant | l’autre‛).

ὑπὸ Σειρεσίου ῥηθείσας τελεῖ θυσίας. καὶ μετὰ ταῦτα εἰς Θεσπρωτοὺς ἀφικνεῖται καὶ γαμεῖ

Καλλιδίκην βασιλίδα τὦν Θεσπρωτὦν. ἔπειτα πόλεμος συνίσταται τοῖς Θεσπρωτοῖς πρὸς Βρύγους, Ὀδυσσέως ἡγουμένου· ἐνταῦθα Ἄρης τοὺς περὶ τὸν Ὀδυσσέα τρέπεται, καὶ αὐτ῵ εἰς μάχην Ἀθην᾵ καθίσ ταται· τούτους μὲν Ἀπόλλων διαλύει. μετὰ δὲ τὴν Καλλιδίκης τελευτὴν τὴν μὲν βασιλείαν διαδέχεται Πολυποίτης Ὀδυσσέως υἱός, αὐτὸς δ᾽ εἰς Ἰθάκην ἀφικνεῖται.

Segue l’Odissea di Omero; poi i due libri della Telegonia di Eugammone di Cirene che trattano quanto segue:

I Pretendenti ricevono sepoltura dai loro parenti. Odisseo, dopo aver sacrificato alle Ninfe, si imbarca per l’Elide, allo scopo di visitare i pascoli e viene ospitato da Polisseno, dal quale riceve in dono un cratere, su cui sono effigiati i fatti relativi a Trofonio, Agamede ed Augea. Quindi, reimbarcatosi per Itaca, compie i sacrifici prescritti da Tiresia. Dopo di ciò si reca presso i Tesproti e sposa Callidice, loro regina. I Tesproti quindi, al comando di Odisseo, fanno guerra ai Brigi: a questo punto Ares mette in fuga l’esercito di Odisseo, ma Atena si dispone a battaglia contro di lui; Apollo li rappacifica. Dopo la morte di Callidice, eredita il regno Polipete, figlio di Odisseo (e di Calidice stessa), mentre Odisseo ritorna ad Itaca. 301

L’iniziale narrazione della sepoltura dei Proci sembra riprendere il finale dell’Odissea

(XXIV 415-37).

302

Il poema sembra proseguire poi con il racconto di successivi viaggi di

Odisseo. Proclo menziona τὰς ὑπὸ Σειρεσίου ῥηθείσας.. θυσίας, svolte a Itaca, che

sembrano identificarsi colle ‚sacre ecatombi‛ che Tiresia aveva ordinato a Odisseo di

eseguire una volta tornato in patria (Od. XI 132-34: ...torna a casa e sacrifica sacre ecatombi

/ agli dei immortali che hanno il vasto cielo, / a tutti con ordine. Cfr. 1.4.2.2). Non si fa

menzione del sacrificio in onore di Poseidone, che l’indovino aveva ordinato all’eroe di

eseguire nel corso del suo secondo viaggio (Od. XI 121-31), ma probabilmente esso era

presente nel poema ed è stato omesso per una scelta epitomatoria di Proclo: se

Eugammone si conformava alla stessa versione nota alla maggior parte delle fonti antiche,

che, come già detto, identificava la meta del viaggio predetto da Tiresia con Bunima in

Epiro,

303

si può supporre che Odisseo vi facesse tappa durante il viaggio in Tesprozia.

Questa prima parte del poema doveva dunque riprendere la sezione della profezia di

Tiresia relativa all’ultimo viaggio di Odisseo e narrarne il compimento.

La seconda parte sembra aver invece narrato la morte di Odisseo stesso.

κἀν τούτῳ Σηλέγονος ἐπὶ ζήτησιν τοῦ πατρὸς πλέων ἀποβὰς εἰς τὴν Ἰθάκην τέμνει τὴν νᾛσον· ἐκβοηθήσας δ᾽ Ὀδυσσεὺς ὑπὸ τοῦ παιδὸς ἀναιρεῖται κατ᾽ ἄγνοιαν. Σηλέγονος δ᾽ ἐπιγνοὺς τὴν ἁμαρτίαν τό τε τοῦ πατρὸς σὦμα καὶ τὸν Σηλέμαχον καὶ τὴν Πηνελόπην πρὸς τὴν μητέρα μεθίστησιν· ἡ δὲ αὐτοὺς ἀθανάτους ποιεῖ, καὶ συνοικεῖ τᾜ μὲν Πηνελόπᾙ Σηλέγονος, Κίρκᾙ δὲ Σηλέμαχος.

301 Procl. Chrest. 306-22 Sev. = Teleg. Argum. 1, 1-14 B.

302 Eupite prospetta anche l’eventualit| di una fuga di Odisseo in Elide (XIV 430sgg.) Su tutta la questione

cfr. Sbardella (2012, pp. 215sgg.) con relativa bibliografia.

303 Cfr. cap. 1.4.2.2. Altri ritengono invece che la Telegonia identificasse gli ‚uomini che non conoscono il

mare‛ con gli Arcadi, vicini degli Elei e l’ultimo viaggio predetto daTiresia con la visita ai ‚pascoli‛ (τὰ βουκόλια) nel corso del viaggio in Elide. Cfr. Huxley 1969, pp.170sg. e Hansen 1977, p. 33 (contra Ballabriga 1989, p. 299 n. 13) che adducono come argomenti alcune serie monetali arcadiche di Mantinea raffiguranti Odisseo con un cinghiale in spalla, la menzione da parte di Pausania (VIII 14, 5sg.) di un passaggio di Odisseo a Fenea (connesso però al primo νόστος di Odisseo e non alla profezia di Tiresia), nonché le notizie di intensi rapporti intercorrenti in età arcaica tra Mantinea stessa e Cirene. Probabilmente quella arcade e quella tesprotica costituivano in origine due tradizioni parallele, ma non è certo la Telegonia quale seguisse .

Nel frattempo Telegono, mentre viaggia per mare alla ricerca del padre, sbarca a Itaca e prende a saccheggiare l’isola. Ulisse esce in difesa, ma viene ucciso dal figlio, che non lo riconosce. Ma Telegono, riconosciuto poi il proprio errore, trasferisce il corpo del padre, Telemaco e Penelope presso la madre (sc. Circe); questa li rende immortali, Telegono sposa Penelope, Telemaco sposa Circe.304

Premesse tutte le considerazioni gi| esposte sull’incerto doppio senso della profezia

omerica e sul dubbio rapporto tra la versione omerica e quella ciclica della morte di

Odisseo (vd. 1.4.2.3 e 1.4.4), resta assodato che Eugammone in questa seconda parte del

poema avesse narrato quello che, secondo la sua versione del mito, sarebbe stato il

compimento della sezione finale della profezia di Tiresia.

È probabile che le due unità narrative (1- ultimi viaggi di Odisseo e 2- morte di

Odisseo) corrispondessero ai due libri della Telegonia ma di fatto esse sembrano coincidere

nei contenuti anche con le ultime due sezioni della profezia di Tiresia. È possibile che

entrambi i poemi si basassero su canti molto più antichi, Omero avrebbe ripreso due

episodi del mito di Odisseo per inserirli in forma prolettica e sommaria all’interno di una

cornice profetica, mentre Eugammone li avrebbe espansi a formare un intero poema. Ma,

se si concorda con la cronologia bassa supposta per la Telegonia dalle fonti, si può anche

pensare che nel VI sec. a. C. Eugammone conoscesse la profezia omerica in una forma non

troppo diversa da quella in cui è nota oggi e che, pur attingendo a materiale precedente,

possa avere intenzionalmente modellato la scansione del proprio poema secondo il

racconto del vaticinio omerico, dando così forma letteraria al racconto post eventum delle

due sezioni profetiche, il cui compimento era lasciato fuori dai limiti temporali

dell’Odissea.

305

Racconto profetico ante eventum di Tiresia

Racconto post eventum

1. Ritorno fino ad Itaca Od. XI 100-20 seguito dell’Odissea 2. ultimo viaggio di Odisseo 121-34 Telegonia, libro I

3. morte di Odisseo 134-37 Telegonia, libro II

In alternativa si potrebbe anche pensare a un’uniformazione secondaria delle due

narrazioni, quella profetica di Odissea XI e quella post eventum della Telegonia, nel momento

cronologicamente imprecisato in cui i due poemi vennero inglobati in una successione

ciclica organica. Ma in ogni caso il poeta o il redattore della Telegonia avrebbe mostrato

piena consapevolezza delle potenzialità del racconto profetico odissiaco in quanto cornice

narrativa idonea ad accogliere un ‚racconto nel racconto‛, in particolare un racconto ante

eventum, che presupponesse un potenziale racconto post eventum. Egli avrebbe preso,

infatti, a modello il breve ‚epos profetico‛ di Tiresia per ‚espanderlo‛ sino a costruirne un

intero poema a sé stante, ma al tempo stesso avrebbe creato un racconto post eventum che

di tale racconto profetico potesse costituire il naturale compimento.

306

304 Procl. Chrest. 323-30 Severyn = Teleg. Argum. 1, 14-20 Bern. 305 Cfr. Debiasi 2004, p. 254

306 Il rapporto di correlazione potrebbe essere all’incirca lo stesso che Cerri (2007, pp.163 sg.) ipotizza tra