• Non ci sono risultati.

DELLE FORME

Lo schema in alto mostra le differenze tra le due principali tipologie di tenshu, bōrōgata e

sōtōgata.

La foto sulla sinistra è stata scattata al castello di Hiroshima, e mostra in particolare la veranda presente all'ultimo piano, insieme ad una finestra di tipo katōmado. 67 48-49

BŌRŌGATA

ROUKAKU

TETTO

IRIMOYA

SŌTŌGATA

residenziale del tempo118. Secondo altre fonti

ancora il primo riferimento è legato invece ad un altro castello dello stesso Nobunaga, cioè Azuchijō, ma in qualunque caso è a partire da quest’ultimo che si rafforza il legame tra tipologia architettonica e definizione, ed è a seguito della sua realizzazione che il tenshu diventa un elemento ricorrente di tutti i castelli costruiti da lì in poi.

Il significato del termine assumeva diverse sfaccettature inizialmente, perché venivano utilizzati kanji diversi per la sua scrittura, come 天 主 “signore del cielo”, 殿主 “signore del palazzo” e 殿守 “protettore del palazzo”, fino a raggiungere la sua forma definitiva 天守 “protettore del cielo” che appare per la prima volta nel 1579 in una lettera dello stesso Nobunaga. Risulta forte la componente divina, e questo evidenzia ancora di più l’importanza che veniva attribuita al daimyō. Tutte queste forme di scrittura erano intercambiabili tra loro, come dimostrano due lettere di Toyotomi Hideyoshi del 1583 in cui utilizza tre diverse metodologie di scrittura per la parola tenshu119; questo va a sottolineare la

mancanza di una definizione assoluta prevalente sulle altre, che rende quindi difficile identificarne un’origine precisa. È interessante sottolineare come molti documenti riguardanti Azuchijō si possono trovare anche in Europa, frutto dei viaggi intrapresi dai missionari gesuiti portoghesi che portarono il

117. NAITŌ AKIRA, Shiro no Nihonshi, NHK Books - Color edition, Tokyo 1979, pp. 33-36, compare in MOTOO, Japanese Castles, cit. pp. 187-188

118. Ibidem, pp. 33-36, compare in MOTOO, Japanese Castles, cit. pp. 187-188 119. Ibidem, pp. 33-36, compare in MOTOO, Japanese Castles, cit. pp. 187-188

68

COSTRUIRE I CASTELLI IN EPOCA TOKUGAWA

essere visti dall’esterno: questa era una caratteristica molto diffusa nei castelli, capitava spesso infatti che i piani interni, kai 階 , non corrispondessero a quelli ipotizzabili e visibili dall’esterno, juu 重, questo per confondere i nemici e impedire loro di capire quale piano o finestra attaccare.

Il tenshu, chiamato anche tenshukaku 天守閣, si trasforma gradualmente a partire dalle prime torri di avvistamento costruite al di sopra delle residenze dei samurai, modificando forma, stile e funzione. L’origine del termine è certamente successiva rispetto alla tipologia architettonica, il suo primo utilizzo nelle fonti scritte compare infatti nel 1571: si tratta di un riferimento nel “Genki ninenki”, in kanji “元亀二年記”, raccolta di documenti del secondo anno dell’era Genki, in cui viene citato per la prima volta il termine tenshu 天守 in relazione al Nijōjō di

Oda Nobunaga a Kyōto, la cui costruzione iniziò nel

1569117. Una seconda fonte vede la comparsa della

parola tenshu per la prima volta nel “Hosokawa

ryōkeki”, in kanji “細川氏両家期”, una cronaca della

famiglia Hosokawa 細川氏 compilata nel 1550 in cui compare la parola tenshu in relazione a Itamijō 伊丹 城 nel resoconto dell’anno 1521, molto prima rispetto a tutte le altre fonti; secondo ulteriori analisi però molto probabilmente si tratterebbe semplicemente di un errore di trascrittura del termine shuden 主殿, che fa riferimento invece a una tipica architettura

piani, e proprio per questa sua caratteristica risulta piuttosto facile riconoscere questa tipo di tenshu perché sembra essere formato da due parti distinte, di cui quella superiore risulta molto regolare e a pianta quadrata122. Ogni piano era diverso dall’altro

e svolgeva il ruolo di abitazione per il daimyō, insieme alle varie funzioni amministrative; la parte residenziale si trovava nei piani più alti ed era riccamente decorata, mentre i piani inferiori erano meno importanti e ospitavano persone di rango inferiore o i familiari del signore. L’ultimo piano presentava inoltre una veranda mawarien 廻 縁 con balaustra koran 高欄123, la cui funzione era

prettamente estetica; era posizionato nel mezzo di un tetto in stile irimoya 入母屋, che fungeva da copertura per i piani sottostanti e da base di partenza su cui costruire la torretta roukaku, oltre a svolgere un ruolo strutturale fondamentale, in quanto andava ad aiutare nella stabilizzazione del piano terra del tenshu che, come visto in precedenza, spesso risultava irregolare a causa dell'ishigaki124. Questo

particolare stile di copertura ha origine cinese e arriva in Giappone nel VI secolo insieme al buddhismo; veniva utilizzato inizialmente nei templi buddhisti per l’appunto, per poi andare a diffondersi a una serie di altri edifici tradizionali tra cui i castelli; è formato da un tetto a capanna nella parte superiore che va a intersecare un tetto a padiglione nella parte inferiore

69

120. MOTOO, Japanese Castles, cit. pp. 95-97

121. HIRAI, The castles and castle towns, cit. p. 85 122. Ibidem, p. 82 123. YAMADA, The anatomy of castles, cit. p. 58 124. KIYOSHI HIRAI, HIROAKI SATO (tradotto da), JEANNINE CILIOTTA (tradotto da), Feudal architecture of

Japan, Weatherhill, New York, Heibonsha, Tokyo 1973 (The Heibonsha survey of Japanese art, vol. 13),

pp. 14-32

COSTRUIRE I CASTELLI IN EPOCA TOKUGAWA

cristianesimo per la prima volta in Giappone a partire dal 1549.

La struttura del tenshu poggia sempre su un basamento in pietra, che può essere isolato o parte integrante del sistema dell’ishigaki; spesso quest’ultimo presentava delle irregolarità, e di conseguenza il tenshu, così come tutte le altre strutture da esso supportate, subiva delle piccole o grandi regolarizzazioni ed è per questo che il piano terra di alcuni tenshu o yagura hanno forma irregolare, per potersi adattare il più possibile alla pianta imperfetta del basamento, forma che perdono però ai piani superiori, perfettamente regolari120. Come per le yagura, i tenshu hanno una

struttura in pilastri e travi in legno e copertura in tegole, ma possiedono un elemento che li distingue dalle torrette, ossia la presenza di uno o due shin-

bashira 心柱: si tratta di un grosso pilastro che

parte dalle fondamenta e arriva fino all’ultimo piano stabilizzando l’intera struttura, e deriva dal pilastro centrale utilizzato nelle pagode dei templi buddhisti121.

Esistevano due tipi di profili per quanto riguardava la costruzione del tenshu; la prima tipologia era definita bōrōgata 望楼型 ed era tipica dei primi castelli: all’inizio infatti il tenshu era definito come una torre di avvistamento, roukaku 楼閣, costruita sopra a un’altra torre o una residenza a uno o più

La prima foto, in alto, mostra il castello di Uwajima, un esempio di dokuritsushiki tenshu. La foto sulla destra mostra invece il castello di Odawara, un esempio di fukugoushiki

tenshu data la presenza di una yagura direttamente collegata

alla struttura principale.

TIPOLOGIE