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TERRENI PALUDOSI ALTERNATIVAMENTE INONDATI E SECCHI CHE SI PROSCIUGANO SENZA SCOLO MA PER

2 Risultati della concezione liberale della bonifica

TERRENI PALUDOSI ALTERNATIVAMENTE INONDATI E SECCHI CHE SI PROSCIUGANO SENZA SCOLO MA PER

EVAPORAZIONE

Superficie

ettari

1 - Stagno Pauli Pirri 34,40

2 - Stagno Malentargiu 281,58

3 - Stagno delle Saline della Palma 192,05

4 - Stagno Simbiritzi 109,90

5 - Stagno Maracalagonis 94,89

6 - Terreni lungo Tirso e Flumendosa 8.000,00

7 - Palude Terrenti (S. Giusta) 36,00

8 - Palude Is Ollastus in Sterru (Nurachi) 210,00

9 - Palude Isca Mannu (Riola) 210,00

10 - Palude Pala Murta Lacheddu (Riola) 825,00

11 - Palude Flumini (Lanusei) 7,00

12 - Palude Su Marghine (Urzulei) 8,00 TOTALE 10.008,82

Gli stagni elencati nella prima tabella sono in comunicazione con il mare e servono per la pesca o per l’estrazione di sale, l’Ingegnere ritiene conveniente per lo Stato mantenerli così e prosciugare solo le sponde vicine agli abitati. Per quanto riguarda invece le paludi della seconda tabella, alcune sono causate da difetto di pendenza, altre da inondazioni di fiumi.

Per quanto riguarda le opere di bonifica già realizzate o in via di realizzazione Imperatori cita gli Stagni di Sanluri e San Vero Congiu, di cui abbiamo trattato in precedenza, e le aree paludose di Paulilatino, mentre per i progetti di bonifica cita quello relativo al prosciugamento dello Stagno di Pauli Pirri, compilato dall’ing. Ignazio Riva e presentato da Antioco Asquer, di cui parleremo tra breve.

Tra le note che completavano l’elenco vi erano quelle sulle condizioni igieniche: «Nei paesi abitati in prossimità delle paludi e degli stagni il clima è micidiale, massime nell’estate, e nell’autunno per i fetidissimi miasmi che sprigionano le acque corrotte dalle materie organiche e vegetali che vi infracidano sotto l’azione dei cocenti raggi solari». Al quesito “Se le popolazioni conoscono i vantaggi delle bonifiche” egli risponde

«Le popolazioni sono certamente persuase dei reali vantaggi che ridonderebbero dalle bonifiche dei terreni paludosi ora improduttivi e malsani; ma le tralasciano per mancanza di mezzi pecuniari, per difetto di braccia, di esperienza, di cognizioni speciali, e di emulazione e non sembrano per ora disposte a costituire dei Consorzi per attuarle anche per mancanza assoluta di spirito d’associazione»268.

Infine osserva:

«Il risanamento dell’aria è divenuto uno dei precipui bisogni della Sardegna, e per ottenerlo oltre alle bonifiche, ed ai lavori suesposti, vi gioverebbe assai la riproduzione delle foreste sui monti e della alberatura in giro ai predi

della pianura, massime che parecchi comuni già difettano di legna da ardere e da costruzione, ed il clima risente i funesti effetti della piantagione per la

prolungata siccità, le ripetute fallanze del raccolto e per la malsania che ne deriva che impedisce il regolare aumento della popolazione che è già tanto ridotta in quest’Isola»269.

268 Ibidem.

Abbiamo accennato al prosciugamento degli stagni di Pauli Pirri, per cui aveva presenta un progetto il capitano d’armata in ritiro Antioco Asquer. Nel 1871 il deputato On. Cugia aveva chiesto al Ministero dei Lavori Pubblici di sponsorizzare l’opera, ricevendo una riposta negativa, («Da parecchi anni nulla più viene stanziato nel bilancio dei lavori pubblici per sussidiare simili opere»270), ma anche il suggerimento di

rivolgersi al ministero dell’Interno e al comune di Cagliari. Seguendo il consiglio Asquer ottiene £. 1.500 dal comune e chiede anche al Ministero dell’Interno, che invia tutto al Ministero dell’Agricoltura che afferma però di non avere soldi in bilancio. Asquer compie comunque le opere progettate perché ha un contratto del 1869 con il comune di Pirri che lo impegna a concludere i lavori entro il 1873, infatti rispetta i termini, ma non manca di inviare una lunga lettera al Ministero dell’Agricoltura:

«Non sono però a dirsi i sacrifizi ai quali è dovuto andare incontro per quest’opera; sacrifizi che se gli diedero la soddisfazione di vederla compiuta a dispetto di chi la ritenea pressoché impossibile, ne assottigliarono talmente il patrimonio che in oggi i di lui poveri figli sono costretti a piangere quasi come un proprio infortunio ciò che fu un tratto di vera provvidenza per i paesi di sovra indicati a causa del risanamento del clima. […] Nessuno ignora in Cagliari da chi, or saranno 40 anni e più fosse tentato codesto prosciugamento. Fu lo stesso governatore della città di Cagliari Conte Roero di Ponticelli, al quale si accordò pure di potere in quelle opere impiegare tutti i servi di pena che si trovano in quei bagni in numero assai considerevole […] fu costretto prima di sospendere, e poi di abbandonare i lavori, a tal che con atto pubblico del 1857 rinunziava esso a qualunque dritto che si aveva riservato nel contratto»271.

Scrive di sé: «la robusta quercia rimase schiantata, la fragile canna lottò sì e molto lottò, ma vinse!». Egli rinnova infine la richiesta di un sussidio ma una nota del Ministero a margine del documento non lascia speranze: «far verificare se vi sono allegati e in ogni caso rispondere che siamo dolenti non senza encomiare»272. La vicenda

si chiuderà nel 1879 quando il Ministero, rifiutando ancora di sovvenzionare l’opera, offre ad Asquer una medaglia d’argento, offerta a cui egli risponde ormai rassegnato: «Mi servirà per lo meno come monumento di famiglia pei sagrifizi da me fatti e pel mio buon volere»273.

270 ACS, MAIC - D.G.A., 4° versamento, b. 294, f. 1911, nota del 24 luglio 1871. 271 Ibidem.

272 Ibidem.

Anche i tecnici della Provincia di Sassari redigono i loro elenchi delle aree paludose, il primo è l’Elenco delle principali località da bonificarsi nel tenimento della

provincia274 dell’ing. Borgnini per conto della Prefettura:

Comuni Località Ettari Ragioni dell’impaludamento

Bonorva Rio S. Lucia 25 Mancanza di scolo

Palude Scudo 10 "

Torralba Lendine 6 Afflusso di acque da due vicine sorgenti

Siniscola Orveri 40 Mancanza di scolo

S’Istanzolu 60 "

Paule sos Saucos 10 "

Paule Maiore 6 "

Paule Luca 12 "

Sedini Campo Coghinas 500 Straripamento fiume

Orosei Stagni de su Portu de su Petrosu, S. Maria de sa Ischedda 100 Mancanza di scolo Paule de Sauchetta 6 " Posada Su Stangiolu 6 " Paule de Micheli 2,50 " Terranova

Pausania CorcòSalinedda 38,804,60 ""

A questo seguirà due anni dopo il Quadro delle località da bonificarsi nella

provincia di Sassari distinte in due categorie, l’una delle quali indica le bonificazioni che interessano le regioni prossime alle coste marittime, e l’altra le regioni interne275,

redatto dall’Ing. Duce, per il quale egli dichiara di aver impiegato 720 giornate di studio «tra tavolo e campagna»:

Circondari Comuni Denominazioni

Prima categoria / regioni interne

Alghero Olmedo Ischia di Santa Caterina

Bonorva Valle di Santa Lucia e Palude Scudo

Torralba Lendine

Alghero

Sassari Sedini Valle del fiume Coghinas

Tempio Tempio-Luras Padulia

Terranova Valle del Padrongianus

Seconda categoria / regioni costiere

Alghero Alghero Stagni Calik e Calighet

Tempio Terranova Salinedda e Corcò

Tempio Valle di Liscia

Tempio-Luras-Calangianus Valle di Arzachena

Nuoro Dorgali-Irgoli-Galtellì Salto ademprivile Illoghe

Orosei Palude de sa Auchetta, stagni de su Portu, de la Petrosa, S. Maria de sa Ischedda

Posada Lu Mangiolu e Santo Micheli Paule

Siniscola Covesi, Paule Maiori, Sos Lancios, Luca, Su Istanzolu

Torpè Palude de sa Idda Manna

274 ACS, MAIC - D.G.A., 4° versamento, b. 296, f. 1941, nota del 18 aprile 1873. 275 Ivi, nota del 1 ottobre 1875.

La palude di Lendine, in comune di Torralba viene bonificata tra il 1875 e il 1878 con fondi stanziati dalla provincia e dal Ministero, in base ad un progetto presentato dal cav. Suarez del Genio Civile di Sassari.

A parte la stesura di questi elenchi superficiali, molto poco verrà quindi fatto complessivamente per arginare il fenomeno del paludismo in Sardegna durante i governi della destra, come testimoniato anche dalle discussioni parlamentari.

Nel 1870 l’on. Asproni si lamenta del fatto che la Commissione sulle bonifiche istituita nel 1861 non ha mai funzionato, ma il Ministro dei Lavori Pubblici De Vincenzi, afferma di non sapere neanche della sua esistenza (!). In merito interviene Cadolini:

«Quest’isola, non ci illudiamo, se ha bisogno di strade e di ferrovie, necessita innanzitutto di bonificazioni; poiché è certo che floridezza non si otterrà mai in quel paese, finché non si tolgano le cagioni principali della malaria»276.

L’anno successivo interviene nuovamente Asproni:

«Questa Commissione non fece mai nulla. Nello scorso anno lo ripetei anche in occasione della discussione del bilancio, e provocai la dichiarazione dell’onorevole Salvagnoli, il quale disse apertamente che il governo non si era curato neppure di concedere il lieve favore di un vapore che li trasportasse nell’isola, dovendo specialmente ispezionare le coste marittime per poterne riferire. Questa è stata una polvere gettata negli occhi dei sardi come si è sempre fatto»277.

Infine Fara, nel 1873:

«Intorno alle bonifiche per la Sardegna, il signor Ministro [Spaventa] terminò il suo discorso con una spaventosa conclusione. Badate, diceva egli, per le bonifiche, in Sardegna, non si sono ancora fatti studi. I terreni che nell’isola abbisognano di bonifiche sono molti, moltissimi; quindi cosa può fare il Governo? Poco o nulla! V’ha una legge e basta! Ma farà per lo meno poco? Ecco la spaventosa conseguenza; farà nulla, perché la spesa è eccessiva, perché i privati non possono sobbarcarsi a quell’enorme pondo di bonificare quei terreni, perché gli speculatori non vi si applicano. Dunque? Dunque stia scritta la legge, ma per fare non si farà nulla. La legge è scritta e basta!»278.

276 Atti parlamentari, Camera, Discussioni, tornata del 19 maggio 1870. 277 Atti parlamentari, Camera, Discussioni, tornata del 19 dicembre 1871. 278 Atti parlamentari, Camera, Discussioni, tornata del 17 dicembre 1873.

3 - Stato dei boschi e paludismo nella documentazione