Capitolo V – Disertori della Wehrmacht in Italia
2. Presenza di disertori della Wehrmacht nelle formazioni partigiane
2.2 Toscana
La presenza di disertori tedeschi in Toscana era segnalata nell'aprile del 1944 dal Servizio Informa-zioni Difesa (SID), che scrivendo a Mussolini lo informava di come vi fossero tra i partigiani toscani del V°Raggruppamento (che dopo i rastrellamenti di marzo condotti in provincia di Gros-seto si erano spostati verso il monte Amiata) anche “militari germanici sbandati, quasi tutti
austriaci”445 mentre sempre in Toscana, tra le vie di comunicazione Firenze-Muraglion-Castrocaro e Consuma-Mandrioli veniva segnalata una banda, forte di 150-200 uomini composta da inglesi, polacchi, russi, croati e sloveni. Si metteva anche in luce che per ordine dei comandi partigiani gli elementi non italiani erano stati trasferiti in altre bande, “essendosi dimostrati troppo sanguinari”446. Nel luglio del 1944 anche il comando della 14ª armata tedesca, nel riportare le notizie riguardanti i combattimenti con l'esercito alleato, segnalava che nella zona costiera toscana si erano verificati casi di soldati e agenti nemici che, in divisa e in lingua tedesca invitavano i soldati a disertare447. Era anche stato arrestato un caporalmaggiore nella zona di Monte Acuto (Firenze), appartenente all' ottavo battaglione del Grenadier-Regiment 71, (29ª Panzer-Grenadier-Division), che era sospettato di far parte delle formazioni partigiane. Un partigiano trovato in sua compagnia era stato invece ucciso448.
La presenza di disertori tedeschi venne segnalata anche in occasione delle stragi tedesche che colpi-rono San Polo (14 luglio 1944), Sant'Anna di Stazzema (12 agosto 1944) e Padule di Fucecchio (23 agosto 1944)449.
A San Polo, nei giorni a ridosso della strage, era stato catturato e interrogato un disertore tedesco450
che, collaboratore della brigata Garibaldi “Pio Borri”, aveva in seguito guidato un Jagdkommando in un'operazione militare contro gli stessi partigiani, che si trovavano in quel momento a Pietramala, a circa dodici chilometri da San Polo451.
444 Cvl-Comando unico provinciale, oggetto: Rapporto informativo circa l'attivitá svolta dal Patriota Schroder Karl (Gigio), 12/6/1945, ISTORECO, Fondo Anpi provinciale, busta 18F Archivio ANPI di Reggio Emilia, fascicolo 3 Partigiani stranieri; Tedeschi.
445 S.I.D., rapporto n°. 81, 22/04/1944, ACS, Fondo Repubblica Sociale Italiana, Segreteria Particolare del Duce, car-teggio riservato (1943-45) busta 9 sottofascicolo 1 Informative.
446 S.I.D., rapporto n°. 83, 22/04/1944, ivi. Diverse liste contenenti nominativi di persone di origine straniera che mili-tarono nelle formazioni partigiane toscane sono conservate presso l'archivio centrale dello Stato di Roma, nel fondo Ricompart, b.105, raccoglitore 213-215.. Per alcune considerazioni su questo fondo si veda anche il successivo ca-pitolo.
447 Armeeoberkommando 14-Ic, Ic-Tagesmeldung vom 11. Juli 1944, 11/07/1944, BA-MA, RH 20-14/14. 448 Armeeoberkommando 14-Ic, Ic-Tagesmeldung vom 23. Juli 1944, 23/07/1944, BA-MA, RH 20-14/14. 449 Si rimanda alle rispettive schede pubblicate on line sull'Atlante delle stragi nazifasciste.
450 Di Heinrich Krüger, questo il suo nome, si è parlato anche nel capitolo III. 451 Carlo Gentile, I crimini di guerra, cit., pp. 414-416.
Nella 10ª bis brigata Garibaldi “Gino Lombardi”, che ad inizio agosto si trovava posizionata sulle montagne sopra Sant'Anna di Stazzema erano stati arruolati invece alcuni disertori della Wehrmacht e delle Waffen-SS, di cui alcuni di origine alsaziana; come ha scritto Gentile
“alcuni di questi «tedeschi» si rivelarono poi in realtà informatori degli organi di sicurezza delle SS e parteci-parono attivamente alle operazioni di rastrellamento”452.
In occasione infine della strage di Padule di Fucecchio le autorità tedesche segnalavano la presenza sul territorio di alcuni disertori453; quando infatti a fine agosto era stata riportata la notizia del rastrellamento e delle uccisioni operate nella zona, era stato anche riferito anche dell'arresto di diversi soldati russi e tedeschi, fuggiti dalle fila della Wehrmacht454.
Anche per la Toscana altre segnalazioni emergono dai documenti di origine partigiana.
Un esempio è dato dalla relazione generale di un distaccamento (“Roselle-Montorsaio”) di Gros-seto, che riportava come numerosi fossero i russi che si erano aggregati, alcuni dopo essere evasi da campi di prigionia, la maggior parte dopo aver disertato dalle formazioni militari tedesche455.
Nella relazione generale della XXIIª brigata “Lanciotto” alla voce “Contatti con prigionieri alleati” si scriveva invece:
“Venivano ospitati molti prigionieri anglosassoni di passaggio dalla zona, mentre circa un centinaio di russi, disertori perché prigionieri dei tedeschi, rimasero dietro loro richiesta nelle nostre fila”456,
così come in quella della formazione “G. Mameli” di Monte Cucco in cui si nominavano come membri quattro russi (oltre a otto mongoli, due inglesi, un americano e un neo-zelandese)457 . Rudolf Jacobs, originario di Brema e appartenente alla marina tedesca, aveva invece disertato e si era unito ai partigiani della brigata “Ugo Muccini”. Nella relazione riguardante le attività svolte dalla brigata, alla data del 3 novembre 1944 si legge:
“10 uomini, capeggiati dal patriota tedesco Rodolfo, alle ore 18, attaccano audacemente la guarnitissima ca-serma delle brigate nere di Sarzana[...]In questa audacissima azione cadeva da eroe il tenente germanico
Ru-452 Ivi, pp. 239-252.
453 Ivi, pp. 420-428. Sulla strage di Padule di Fucecchio anche Vasco Ferretti, Vernichten. Eccidio del Padule di Fucec-chio: 23 agosto 1944. Analisi storica della strage attraverso gli atti del processi di Venezia, Maria Pacini Fazzi edi-tore, Lucca, 1988.
454 Armeeoberkommando 14-Ic, Ic-Tagesmeldung vom 25. Juli 1944, 25/08/1944, BA-MA, RH 20-14/14.
455 Del russo Pidlisnej Georg viene ad esempio detto : “Svolge un'attiva opera di propaganda persuasiva e di recupero armi, in mezzo alle fila naziste”, in Gruppo formazioni partigiane di Grosseto- Distaccamento di Roselle-Montorsa-io- Relazione generale in Istituto storico della Resistenza in Toscana (ISRT), fondo Resistenza armata in Toscana, busta 2 fascicolo 2, sottofascicolo formazione Roselle-Montorsaio. Sulle altre formazioni della zona di Grosseto Relazione generale della formazione partigiana dislocata nella zona di Grosseto, ISRT, fondo Resistenza armata in Toscana, busta 2 fascicolo 2, sottofascicolo “Comando militare Grosseto”. Si legge anche che “dopo la liberazione, furono inviati alla delegazione russa in Roma muniti ciascuno di una dichiarazione relativa al servizio prestato nella formazione ed alla loro provenienza”, ivi.
456 Relazione generale XXII° Brg. Lanciotto, ivi, busta 2 fascicolo 1, sottofascicolo Divisione Potente- Brg. Lanciotto. 457 Formazione partigiana “Goffredo Mameli” dislocata nella zona di Monte Cucco-Relazione generale, ivi, fondo
dolf Jacobs, capo pattuglia e nostro ottimo patriota”458.
Nella stessa relazione la brigata informa sull'attività militare eseguita, e viene qui detto:
“favoreggiamento alla diserzione di soldati tedeschi, italiani, russi, polacchi, slavi, francesi ed austriaci. Le perdite complessive inflitte al nemico possono così riassumere: circa 200 tedeschi e 70 B.N. e spie uccisi, una trentina di prigionieri, oltre 80 disertori...”459.
In ricordo di Rudolf Jacobs è stato scritto un testo che ne traccia un breve profilo biografico; l'autore, il partigiano Pietro Galantini, ricorda così il primo incontro con Jacobs:
“Ho sempre presente la sera del 3 settembre '44. Ero andato io stesso con due partigiani incontro a Rudolf ai piedi della montagna, dove il greto del torrente Calcandola ingoia la strada che viene da Sarzana”.
Il racconto continuava con l'arrivo di Jacobs al comando partigiano e Galantini affermava:
“Ma a me non interessavano soltanto la storia della sua vita, i suoi sentimenti verso il nostro Paese. A me in-vece interessava scavare nella sua coscienza per comprendere, tanto mi pareva strano, il motivo reale di quel suo gesto di aperta, spregiudicata, audace ribellione alla grande Germania, alla Germania ufficiale. Ma anche in questo non c'era niente da scoprire, com' egli mi confidò, non era un atto di diserzione, il suo, ma di coe -renza. Militante del movimento clandestino comunista considerava la guerra in corso non un urto fra la sua patria e altre nazioni, ma come la culminante espressione della violenza nazista che con l'assassinio, il fuoco e il terrore flagellava i popoli e le loro libertà, e che aveva come prima vittima il popolo tedesco”460.
458 Brigata Garibaldi d'assalto “Ugo Muccini”-Comando, Relazione sull'attività svolta dalla brigata “Ugo Muccini” nel periodo che va dal 19 settembre al 6 dicembre 1944, ISRT, busta Resistenza in Toscana, fascicolo Massa Carra-ra, p. 4.
459 Ivi, p.6.La stessa brigata “Muccini” in una relazione del 12 novembre 1944, una decina di giorni dopo la morte di Rudolf Jacobs, scriveva che il presidio tedesco di Albiano aveva chiesto un colloquio con la formazione partigiana, “per essere informato se facevano parte dei nostri reparti militari volontari russi disertori; al colloquio è stato chia-ramente risposto che tali domande non potevano essere esaudite in quanto rivestivano per noi carattere di massima segretezza”. Nella relazione si legge anche che un Comando superiore Tedesco aveva prospettato l'ipotesi di stabili-re alcuni accordi, anche con formazioni partigiane limitrofe; i colloqui erano però stati troncati e in parte rimandati perché, si legge “… a prescindere da ogni ordine diramato, i nostri intendimenti , consoni ai principi della nostra lotta, sono contrari a qualunque forma di compromesso”. Nella parte conclusiva di questa relazione si legge anche: “L'opera di propaganda svolta nei confronti dei soldati russi e tedeschi ha fruttato sinora la presentazione alle nostre file di 38 russi; 7 tedeschi e 7 Alpini della Monte Rosa (avviati oltre le linee quali prigionieri di guerra)”. Brigata d'assalto Garibaldi Ugo Muccini, Relazione attività brigata “Muccini” del 12 novembre 1944, ISRT, fondo Resi-stenza armata in Toscana, busta ResiResi-stenza in Toscana, fascicolo Massa Carrara, p. 2. È però significativa la circo-stanza per cui In una terza relazione scritta invece a fine guerra, per il periodo dal 4 ottobre al 10 novembre, non vengono più menzionati i 7 tedeschi, ma si parla di 2 polacchi, 1 francese e 1 cecoslovacco, mentre confermata era la presenza di 30 russi e i 7 alpini della Monte Rosa. Brigata d'assalto Garibaldi Ugo Muccini, Relazione sull' attivi-tà svolta dalla brigata “Ugo Muccini” nel periodo che va dal 19 settembre 1944 al 6 dicembre 1944, 20/06/1945, ILSREC, fondo Gimelli Giorgio secondo versamento, busta 2 fascicolo 3 IV zona. Comando brigata d'assalto Gari-baldi Ugo Muccini, p. 4.
460 Il partigiano tedesco Rudolf Jacobs-Testimonianza di Pietro Galantini, in “La Resistenza nello Spezzino e nella Lu-nigiana”, vol. 3 a cura dell'Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Pietro M. Be-ghi" Il testo e la testimonianza su Jacobs sono riportati anche in Roberto Battaglia, Risorgimento e Resistenza, cit., pp. 287-289.