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Capitolo 4: Da video blog a serie TV: Qué vida más triste

4.6 Commento alla proposta di sottotitolaggio

4.6.2 Difficoltà e strategie di risoluzione

4.6.2.3 Tratti morfosintattici

Sul piano morfosintattico, è frequente la presenza di numerosi connettori pragmatici, la cui funzione è quella di ottenere una coesione testuale e di raggiungere una coerenza argomentativa, unendo parti diverse del discorso e controllando il contatto con l'interlocutore. La cosa interessante da notare in Qué vida más triste è che questi connettori, oltre a essere utilizzati nella conversazione faccia a faccia tra i protagonisti, come succede nella maggior parte delle fiction televisive, sono frequenti anche quando Borja sta parlando da solo rivolgendosi alla telecamera; in questi casi, sembra che Borja non segua un copione, ma che si lasci trascinare dal flusso dei suoi pensieri e che pianifichi il discorso man mano che gli vengono in mente le cose da dire. Questo espediente è la chiave del successo della serie, e spiega perché in un primo momento gli spettatori del web non capissero se si trattasse di realtà o finzione narrativa.

Un primo esempio è rappresentato dal nesso 'es que', che Borja utilizza molto spesso, sia per collegare tra loro gli enunciati che per segnalare la propria presenza (Briz, 1998: 51). Analizziamo solo alcuni casi (02.19.800-02.24.500; 02.28.200-02.31.500; 03.53.800-03.56.400; 04.28.100- 04.31.200; 05.50.900-05.54.900).

Trascrizione originale Sottotitoli in italiano Borja (offscreen): Como véis, pues, no es muy

variao. Variado variado, pues, no es. Pero es que soy muy fan de Bruce Willis.

B (offscreen): Come vedete, non c'è molta varietà, // ma sono un fan di Bruce Willis.

Borja: Al principio me costó pillar el truquillo, eh, pero luego, es que soy un crack.

B: Ci ho messo a farci la mano, / ma ora sono un fenomeno.

Borja: ¡Joder! Es que... ¡Es que solo falta que digan que soy gay!

B: Manca solo che dicano che sono gay!

Borja: Si es que si esto sigue así voy a ser... el nuevo Posí de Basauri.

B: Se continua così / diventerò il nuovo zimbello del web.

Borja: Es que a mala hora vimos el videoclip de "Thriller" en "La quinta marcha"... ¡a mala hora!

B: Che pessima idea / quella di guardare "Thriller" in tv.

Nella traduzione ho cercato di mantenere una sintassi il più lineare possibile, evitando l'utilizzo di connettori pragmatici tipici del linguaggio colloquiale e spontaneo italiano e cercando di organizzare meglio le unità informative, oltre che di pianificare il discorso in modo che fosse più comprensibile per lo spettatore.

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La stessa cosa vale per l'utilizzo della congiunzione 'que', che nel linguaggio colloquiale serve a introdurre frasi indipendenti con diverse sfumature di enfasi (Porroche Ballesteros in Mapelli, 2016: 10). Come vediamo da questi esempi, la mia traduzione non rispecchia la struttura spezzata del discorso orale, ma facilita una lettura corretta e pausata (00.19.500-00.23.100; 00.51.000- 00.58.500).

Trascrizione originale Sottotitoli in italiano Borja: Pero de la misma manera, eh, eso sí. Que

aunque sea para tele no va a cambiar nada.

B: Allo stesso modo, però. / Non cambierà niente, questo è certo.

Borja: Y... nada, que le voy a contestar a mi amigo Josebas, a ver que hacemos esta tarde. Iremos a su casa... a echar un fifa...

B: Rispondo al mio amico Josebas, / così decidiamo cosa fare oggi. // Andremo a casa sua a giocare a fifa.

Un altro ruolo importante è svolto dalla deissi, che consiste nel ricorso, da parte del parlante, a pronomi personali, aggettivi dimostrativi e avverbi di luogo o di tempo, necessari per stabilire chi sia il soggetto parlante e chi il suo interlocutore, e per situare l'enunciato nello spazio e nel tempo37. Nei miei sottotitoli, ho deciso di mantenere la deissi solo nei casi in cui una maggiore esplicitazione o l'utilizzo di termini più informativi avrebbe creato un'incongruenza tra canale visivo e canale acustico, come notiamo da questo esempio (01.56.700-02.43.800).

Trascrizione originale Sottotitoli in italiano Borja (ofsfscreen): Hola, me llamo Borja Pérez,

tengo 29 años, soy de Basauri y soy un chico muy normal. Trabajo en una de estas. Al principio me costó sacarme el carné, pero ahora hago unos movimientos que lo flipas. Esta es mi familia, como véis nos parecemos mucho. Yo soy igualito igualito que mi hermano. Y aquí es donde vivo, un sitio entrañable, ameno, bonito. Me gusta mucho el cine, estas son mis películas favoritas. Como véis, pues, no es muy variao. Variado variado, pues, no es. Pero es que soy muy fan de Bruce Willis. Tengo una habilidad muy especial. Al principio me costó pillar

B (offscreen): Ciao, sono Borja Pérez, ho 29 anni, // vivo a Basauri, / e sono un ragazzo normale. // Lavoro con una di queste. / È stata dura prendere la patente, // ma adesso faccio dei movimenti assurdi. // Questa è la mia famiglia, / ci assomigliamo tutti. // Io sono uguale a mio fratello. // Qui è dove vivo, / un posto intimo, piacevole, bello. // Adoro il cinema, / questi sono i miei film preferiti. // Come vedete, non c'è molta varietà, // ma sono un fan di Bruce Willis. // Ho un'abilità molto speciale. // Ci ho messo a farci la mano, / ma ora sono un fenomeno. // Non so cos'altro dirvi. // Questo è un regalo di Josebas, /

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148 el truquillo, eh, pero luego, es que soy un crack. Y nada, no sé que más contaros. Mira, esto me lo ha regalado mi amigo Josebas, una chorrada como un tempano. Es un boli gigante pero bueno, tiene su cosa. Y... nada chicas, que espero vuestras vídeo respuestas.

una stronzata colossale. // È una biro gigante ma vabbé. // Quindi, ragazze... / aspetto le vostre video risposte.

In questa scena, Borja sta girando un video nel quale si presenta, mostrando il posto in cui vive ed elencando quali sono i suoi hobby. I cambi di inquadratura guidano lo spettatore attraverso le immagini e lo aiutano a costruire il senso globale del discorso e a completare le informazioni che mancano grazie ai movimenti, ai gesti e agli sguardi di Borja. Per comprendere appieno il senso di questa scena, lo spettatore è quindi obbligato a ricorrere alle immagini e a ciò che non viene detto. Nella traduzione, ho voluto mantenere il grado di attenzione e coinvolgimento rivolto allo spettatore, e ho quindi mantenuto gli elementi deittici al fine di evitare "un'inflazione del dire", per usare le parole di Marina Mizzau (in La Forgia e Tonin, 2016: 19). Un'ulteriore difficoltà in questa scena è dovuta alla sintassi, ricca di frasi brevi e spezzate che contengono numerose pause. Nel riprodurre questo stile ho dovuto fare attenzione ai cambi di inquadratura al fine di seguire il ritmo della narrazione e facilitare la comprensione dello spettatore, naturalmente nel rispetto dei parametri tecnici imposti dal sottotitolaggio. Secondo Rossi (in Perego, 2005), la sintassi frammentata e la presenza di informazioni implicite sono gli aspetti che più contraddistinguono il parlato seriale dai dialoghi dei film, che risultano invece più statici e compatti, con un struttura più uniforme dei turni di parola e degli enunciati.

Sempre analizzando il piano morfosintattico, in Qué vida más triste è frequente l'uso di segnali discorsivi e riempitivi, come 'bueno', 'pues', 'entonces', 'anda', 'mira', 'vamos', 'venga', 'oye', ecc., spesso usati anche in combinazione per assolvere diverse funzioni. In generale, i segnali discorsivi non trovano spazio all'interno dei sottotitoli in quanto non portatori di contenuto informativo; tuttavia, li ho preservati nei casi in cui erano necessari per dare un ritmo spezzato e lento alle frasi o per caratterizzare i personaggi. Osserviamo il seguente esempio (11.34.500- 12.39.300).

Trascrizione originale Sottotitoli in italiano Borja: Bien, bien... Bueno... Pues... Como véis...

Esto es una filmina... pero muy grande. Esto, para que nos vamos a engañar, es una filmina grande,

B: Bene... // Quindi, allora... // Come vedete... // Questa è una diapositiva molto grande. // Diciamo le cose come stanno... / È davvero grande. // Così la

149 grande. Para... que la veamos todos, los de la última fila y todos, todo el mundo. Bien... Aquí tenemos... Aquí tenemos... la estrella de la muerte, la estrella de la muerte, aquí está. Y, como vine siendo habitual, en la estrella de la muerte, pues vino acompañada de las naves nodrizas, que salen de la estrella de la muerte y se vuelven a meter en la estrella de la muerte.

[...]

Joseba: Bueno... A ver... Este hombre... pues es... el Chacho.

possiamo vedere tutti, / anche quelli in ultima fila. // Bene... // Qui abbiamo... // Qui abbiamo la Morte Nera... // che come sempre / viene accompagnata dalle navicelle, // che escono dalla Morte Nera / e poi rientrano nella Morte Nera. //

[...]

J: Va bene, allora... // Quest'uomo è il Beppe.

In questa scena, Borja e Joseba devono improvvisare una conferenza di psicologia e fisica e non sanno come gestire la situazione né cosa devono dire per intrattenere il pubblico che hanno di fronte. L'incertezza e l'insicurezza dei due protagonisti emerge proprio nell'utilizzo di numerosi segnali discorsivi e riempitivi, che in questo caso servono a ritardare il discorso, e che ho quindi dovuto riportare nella traduzione.

Infine, in Qué vida más triste abbiamo osservato un utilizzo frequente di intensificatori, che si formano per modificazione interna, ossia con l'aggiunta di prefissi o suffissi, o per modificazione esterna, tramite l'aggiunta di quantificatori, sintagmi o locuzioni che hanno la funzione di intensificare l’enunciato. Tra questi ultimi, i più utilizzati sono 'menudo' ("Si yo te contara... El Josebas, menudo es."; Menuda maquina está hecho ese."), 'mogollón' ("Que le he mandado un mogollón de emoticonos y zumbidos de esos y no me contesta.") e 'a miles' ("Orcos a miles tienen que salir, ¿no? Todo el rato orcos, orcos y más orcos."). Una particolare attenzione va riservata all'utilizzo di 'más' come intensificatore di uso colloquiale, evidente nella costruzione 'qué...más" presente nel titolo della serie. In questo caso in italiano non possiamo usare una struttura simile a quella spagnola per ampliare il significato dell'aggettivo e per questo motivo ho deciso di invertire la posizione del tema e del rema della frase, trasformando l'aggettivo in sostantivo e attuando uno spostamento semantico; la mia proposta di traduzione è Che schifo di vita.

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