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Una “Guida” per lo sviluppo e l’attuazione dei curricoli

I.3 La contemporaneità

II.1.1 Una “Guida” per lo sviluppo e l’attuazione dei curricoli

La Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue e interculturale67, rappresenta uno dei documenti progettati per la

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La traduzione consultata è adopera di Edoardo Lugarini per “Italiano LinguaDue”,© Università degli Studi di Milano, 2011. Disponibile su: www.italianolinguadue.unimi.it

messa in pratica degli assunti teorici promossi dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea. La scelta di questo testo, oltre a quelle esplicitate nell’introduzione, è stata motivata dalla dettagliata descrizione che offre relativamente al contesto didattico e alla pratiche consigliate e individuate, per trascrivere nella realtà il plurilinguismo e l’intercultura. Aggiungiamo inoltre a queste motivazioni gli spunti teorici e pratici volti a gettare le basi di una programmazione dettagliata della didattica, che vada ben oltre i confini nazionali rafforzando l’opera unificatrice del QCER, che favorisce dalla sua pubblicazione un dialogo continuo in campo linguistico.

La prima edizione risale al 2010, in seguito revisionata e riedita nel 2016 dopo una sperimentazione dal 2011 al 2014. Il team degli autori è composto da 7 esperti che operano presso la Divisione delle politiche linguistiche: Jean- Claude Beacco (Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3), Michael Byram (Dhuram University UK), Marisa Cavalli (Università di Torino e CELV), Daniel Coste (professore emerito École Normale de Lyon), Mirjam Egli Cuenat (University of Brugg CH), Francis Goullier (Ministère de l'Education nationale, de la Jeunesse et de la Vie associative FR e CELV) e Johanna Panthier che opera presso la Divisione. Abbiamo già incontrato Jean-Claude Beacco, Michael Byram e Daniel Coste (che ha collaborato al QCER) come autori di svariate pubblicazioni della Divisione delle politiche linguistiche relative al plurilinguismo e all’intercultura: Michael Byram ha ad esempio affrontato il rapporto tra lingua e identità in Langues et identités Etude preliminaire. Langues de scolarisation68 Conférence intergouvernementale Langues de scolarisation: vers un Cadre pour l’Europe; Daniel Coste è insieme a Marisa Cavalli coautore di testi che affrontano l’argomento sul piano prettamente politico come L’Education plurilingue et interculturelle comme projet69 e L’Education plurilingue et interculturelle comme droit 70editi nel

Semestrale del Master Promoitals www.promoitals.unimi.it Supplemento al n. 1. 2011.fonte: http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/8261, ultimo accesso 11/05/2017.

68 https://www.coe.int/t/dg4/.../Byram_Identities_final_FR.doc, ultimo accesso 02/05/2017. 69 http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/source/le_texts_source/educplurinter-projet_fr.pdf, ultimo

accesso 02/05/2017.

70

http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/Source/LE_texts_Source/EducPlurInter-Droit_fr.pdf, ultimo accesso 02/05/2017.

2009 per La piattaforma per le risorse e i riferimenti dell’educazione plurilingue e interculturale. In particolare vogliamo citare di Jean-Claude Beacco e Michael Byram la Guide pour l’elaboration des politiques linguistiques educatives en Europe. De la diversité linguistique à l’éducation plurilingue71, uscita come bozza nel 2003 e in seguito la versione ufficiale nel 2007, di cui esistono due versioni, version intégrale/main version e version de synthese/executive version, nata a corollario del QCER e del Portfolio. Si rivolge a un pubblico più vasto come strumento di analisi per l’elaborazione di politiche educative linguistiche condivise, e rappresenta quindi l’antenato della Guida da noi scelta. L’impronta dell’opera è prevalentemente di natura più politica rispetto alla Guida: si ripercorrono e si espongono a livello teorico le politiche europee e il loro orientamento, analizzando inoltre i fattori sociali e linguistici e le motivazioni per cui è sorta l’esigenza di un’educazione plurilingue. Solo la terza parte è dedicata all’organizzazione educativa e in particolare solo il VI capitolo agli aspetti didattici, proponendo comunque linee guida generali.

La Guida (oggetto di analisi) nasce a seguito del forum “Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e l’elaborazione di politiche linguistiche: sfide e responsabilità” tenutosi a Strasburgo nel 2007, in cui si attestava nonostante il successo del QCER, la forte diversità nell’attuazione di tutti i suoi aspetti nei diversi Stati, e quindi attraverso questo lavoro si sperava “di ristabilire l’equilibrio nell’attuazione delle disposizioni proposte dal QCER”72

concernenti l’ambito educativo e didattico.

Sorge inoltre dall’esigenza di rafforzare il plurilinguismo a fronte di poche lingue adottate a livello internazionale, fatta eccezione per l’inglese. È stata poi presentata nel 2008 ad Amsterdam, e in seguito è sorta la necessità di una nuova versione aggiornata, attraverso una serie di riflessioni scaturite in più

71 http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/Source/GuideIntegral_FR.pdf, ultimo accesso

02/05/2017.

72

http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/Source/Source2010_ForumGeneva/GuideEPI2010_IT.pdf pag. 8, ultimo accesso 09/05/17.

occasioni come seminari e conferenze (riportate sinteticamente nella figura seguente n.7).

Figura 7. Tappe dell'elaborazione de: Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una

educazione plurilingue e interculturale (op. cit.)

Il testo è reperibile sulla Piattaforma delle risorse e dei riferimenti per l’educazione plurilingue e interculturale73

, strumento messo a disposizione dalla Divisione per elaborare i programmi relativi alle lingue di scolarizzazione e tutti gli insegnamenti linguistici. Attraverso una versione interattiva della figura n.6 (§ I.3.1) è possibile orientarsi in una ricca bibliografia di testi, articoli, atti di conferenze, disponibili per la trattazione specifica di ogni argomento incasellato.

L’opera è uno strumento per chiunque si occupi di didattica delle lingue in particolar modo come guida e supporto per chi è responsabile della

73

http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/langeduc/le_platformintro_FR.asp?, ultimo accesso 02/05/2017.

2007

•"Il QCER e l'elaborazione di politiche linguistiche: sfide

responsabilità" Strasburgo.

2008

•seminario Netherland Istitute for Curriculum Development (SLO) e Consortium of Istitutions for Develpoment and Research in Education in Europe (CIDREE) Amsterdam.

2010

•Forum politiche linguistiche "The right of learnes to quality and

equity in education - the role of language and intecultural competence" Ginevra.

2011

• "Currilculum convergences for plurilingual and intercultural

education".

2012

•"Plurilingual and intercultural education in vocational education

and training curricula".

• "Plurilingual and intercultural education in primary education".

pianificazione dei curricoli scolastici a qualsiasi livello: dal sistema scolastico nazionale al singolo istituto.

Il testo si articola in tre capitoli e 5 appendici di approfondimento, si propone di predisporre spunti di riflessione e analisi di aspetti chiamati in gioco da un’educazione plurilingue e interculturale, offrendo esempi concreti di pratiche linguistiche, approcci, etc.

Nel primo capitolo vengono affrontate le caratteristiche di un’educazione plurilingue e interculturale e il loro rapporto con la progettazione di un curricolo a livello teorico. Il secondo capitolo racchiude le tematiche cardine di questa tipologia di educazione che ruotano intorno al concetto di trasversalità (che approfondiremo più avanti all’interno del capitolo). Il terzo e ultimo capitolo presenta obiettivi e contenuti dettagliati per la pianificazione del curricolo per i diversi livelli ISCED74. Particolarmente significativo, a nostro avviso, è l’utilizzo dello scenario nell’ultimo capitolo come simulazione dei differenti casi di curricoli che possono essere intrapresi. Lo scenario è una componente della Strategic Interaction di Di Pietro, utilizzata in didattica75, nel caso della Guida, è un mezzo per simulare le possibili programmazioni del curricolo organizzato in base a delle finalità prefissate, ipotizzandone il dipanarsi nel corso del tempo (continuità tra livelli ISCED differenti). Lo scenario permette così di prevedere le finalità e le modalità da applicare in base a un determinato contesto (e.g scenario bilingue, etc.).