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32 Università degli Studi di Firenze Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e Design Ciclo

rende possibile la conoscenza: la temporalità organizza le percezioni sensibili e fa in modo che queste giungano all’intelletto “10

Gli oggetti scandiscono il tempo, talvolta invecchiano o si degradano, talvolta rinascono con nuo- ve funzioni, talvolta diventano essi stessi memoria dei tempi. Il tempo degli oggetti è la misura del divenire delle cose, il succedersi dei passaggi graduali che ne modificano lo stato adattandolo alle tecniche e all’uso. “Come nella storia dell’arte, e per estensione nella storia degli oggetti, la successione cronologica allinea in una traiettoria, che può anche essere molto ramificata, i fatti avvenuti e le cose fatte. Opere d’arte e oggetti condividono, in buona compagnia, questa certez- za del tempo che non si ripete. Per cui siamo in grado di conoscere gli oggetti correlandoli al loro tempo. Nello stesso modo tutti gli oggetti, nel momento in cui sono concepiti, sono contempo-

ranei. Ogni opera è stata contemporanea, ciascuna nel suo tempo.”11

Alcuni oggetti sono legati ai ritmi e alle cerimonie della vita dell’uomo, spesso usati per un tempo limitato che si rinnova (si pensi agli oggetti che caratterizzano alcuni rituali delle feste) attraver- sando talvolta la vita delle persone talvolta le generazioni.

Non esiste un solo ordine del tempo, ma gli ordini del tempo sono molteplici per effetto della diversità dello sviluppo nelle singole culture e spesso variano al variare dei luoghi. Processi locali possono procedere con velocità diverse rispetto all’unitarietà del comportamento globale del sistema (pensiamo a come nel passato le culture si siano sviluppate in maniera assolutamente disomogenea). Ci sono tempi quantitativamente diversi, velocità e durate diverse: scale diverse (lo vedremo nelle prossime pagine), effetti diversi del tempo.

“... c’è un tempo per ogni situazione sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per mo- rire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato...,un tempo per demo- lire e un tempo per costruire, un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per danzare, un tempo per gettare via pietre e un tempo per raccogliere pietre...,, un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttare via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare..” (Ecclesiaste 3:1-8).

La scansione temporale del nostro vivere, è a sua volta cadenzata dalla compresenza di tempi di- stinti: un tempo solare, determinato dall’alternarsi delle stagioni, un tempo religioso (per alcuni) che scandisce le feste e i riti, un tempo politico che determina la vita delle istituzioni.

Per la religione cattolica esiste un tempo definito dal calendario liturgico che scandisce”i giorni e periodi di “grasso” (quando mangiare carne è consentito o addiritura raccomandato come segno della festa) dai giorni e periodi “di magro”(quando la carne si deve sostituire con cibi vegetali o tutt’al più con latticini, uova, pesce).”12

La struttura temporale dei nostri giorni è espressione di una cultura industriale per la quale il tempo è tempo della simultaneità, delle comunicazioni in tempo reale (dal telefono al compu- ter), è tempo della velocità degli aerei che trasformano la misura della lontananza da chilometri

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Kant, Critica della ragion pura

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Vincenzo Legnante , Questioni di fenolenoilogia del design 12  

Massimo Montanari , L’identità italiana in cucina, Edizioni Il Nocciolo, Laterza, Bari 2010, pag.5

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Università degli Studi di Firenze Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e Design - Ciclo XXV

Il concetto di identità CAPITOLO PRIMO

a minuti (ma esistono ancora popoli che vivono senza orologi, regolando la loro esistenza sul sorgere e sul calare del sole).

E il tempo associato al concetto di modernità “..poiché moderno deriva dalla radice latina “modo”, un avverbio che significa “ora, in questo momento”. Così è moderno (etimologicamen- te) solo ciò che avviene ora, in questo momento; l’architettura moderna è quella del presente, in un mondo in cui il cambiamento è sempre più veloce (ed auspicato!) quindi un’architettura dell’attimo fuggente… quanto di più lontano da ciò che penso sia l’architettura:arte del tem- po e della memoria, arte dei tempi lunghi. L’architettura moderna aspira ad essere architettura istantanea...“Architettura moderna” è un ossimoro. “A ogni tempo la sua arte – a ogni arte il suo tempo”stava scritto a lettere d’oro sul fronte del padiglione della secessione a Vienna. Il tempo dell’architettura è un tempo lungo dove ieri,oggi e domani si sovrappongono come pietre se- guendo le leggi della gravità.”13

Esistono una percezione e una gestione del tempo che sono misura della diversità culturale tra i popoli. E’ ciò che Robert Levine rende evidente nel suo “Una geografia del Tempo” incentrato sull’idea che il tempo caratterizzi non solo le vite individuali ma anche le impronte distintive delle diverse culture. Una percezione del tempo che sempre più si unisce ai luoghi nella definizione dell’identità culturale alle varie scale. “.. la cosa che forse in questo momento storico caratterizza maggiormente il Mediterraneo è lo scorrere del tempo: il modo di vivere delle persone è più lento, quasi “analogico”, in contrasto con un Nord più calcolatore e per contrasto più “digitale”. È un’area in cui la parola ritmo viene associata alla musica prima che a uno stile di vita frenetico ed è percepibile nei singoli gesti quotidiani degli artigiani che si susseguono come in un rituale di cui solo loro conoscono le fasi e di cui, con grande cura, si fanno custodi.14

L’ossessione del tempo compare in quasi tutte le espressioni della cultura contemporanea. Dalla velocità dei futuristi ( già per i filosofi dell’antica Grecia il tempo è sempre stato correlato al movimento), agli orologi deformati di Dalì, a libri come Alla ricerca del tempo perduto di Proust o la Metaforfosi di Kafka ( con l’ossessione del protagonista/insetto per il treno da perdere), a film quali Ritorno al futuro di Zemeckis o prima ancora “Tempi Moderni” di Chaplin, alle musiche di John Cage (che titolò alcune delle sue composizioni con l’indicazione del loro tempo di ese- cuzione); tutte opere che pur con linguaggi e intenti diversi testimoniano la presenza del tempo come tema portante.

Ma qual’è il rapporto che ha il design col tema del tempo?

Il design diventato arbitro nella definizione degli oggetti, ne ha di fatto cancellato la progressio- ne temporale occupandosi semmai di programmarne l’obsolescenza allo scopo di favorirne una progressiva sostituzione.

“Secondo il mio progetto, i governi assegneranno un ‘tempo di vita’ alle scarpe, alle case, alle macchine, ad ogni prodotto dell’industria manufatturiera, mineriaria e dell’agricoltura, nel mo- mento in cui vengono realizzati. Questi beni saranno venduti ed usati nei termini ‘definiti’ dalla loro esistenza, conosciuti anche dal consumatore. Dopo che questo periodo sarà trascorso, que-

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Adolfo Natalini intervista con 14  

Daniela Ciampoli e Marco Marseglia, Attorno al Mediterraneo (Autour de la Méditer- rané) in Tessere Conoscenze, Artigianato, Design e Territori, a cura di Roberta Morittu, Anna Pau, Giuseppe Lotti, Edizioni ETS, Pisa 2011