• Non ci sono risultati.

40 Università degli Studi di Firenze Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e Design Ciclo

classe sociale o di ceto, Identità di professione o di lavoro, Identità scolastica, Identità di gruppo, Identità politica. Identità religiosa, Identità sportiva, Identità zodiacale).

Ogni identita’ viene percepita in due differenti modi: come autopercezione (il soggetto si per- cepisce in base a un identita’ che conosce e accetta) e come eteropercezione (i soggetti di una comunita’ riconoscono un identita’ culturale e ne accettano gli orientamenti).

Tra le diverse forme d’identità. quella che compete maggiormente le discipline del progetto (sebbene ogni tipo di identità generi dei propri oggetti) è quella territoriale. Abbiamo definito l’identità territoriale come miscela di tre elementi : la posizione fisica, le risorse naturali, le ri- sorse culturali. La miscela tra questi tre elementi genera una molteplicità di combinazioni che caratterizzano la diversità tra i luoghi e ne definisccono l“identità

.” Va chiarito immediatamente... che la nozione di identità è il risultato di processi dinamici di contatto, di ibridazione, di meticciamento. L’errore più grave, dal punto di vista antropologico, è quello di attestarsi ad una definizione di carattere statico, immutabile, immobile ed essenzialisti- co. La minore velocità nei cambiamenti storico-sociali nelle società tradizionali (ivi comprese le nostre comunità prima dell’avvento della televisione) rispetto ai nostri giorni, faceva ritenere che l’identità potesse sedimentarsi in forme “tipiche”, stereotipate, riconoscibili attraverso pratiche “originali” di cultura materiale (cucina, gastronomia ecc.), di credenze magico-religiose, di pro- verbi e motti di spirito, di comportamenti “originari” codificati dalla consuetudine....” 22

La definizione del concetto di identità territoriale, incentrata sul rapporto tra gli uomini e le ri- sorse fisiche e culturali di un territorio, ha portato alla definizione di giacimento territoriale” (Cri- stallo 2004). Il giacimento territoriale o “giacimento locale” è la sommatoria degli elementi di un luogo che ne contraddistinguono al tempo stesso la varietà delle qualità presenti, e gli elementi di identità diffusa, sia a livello territoriale che sociale. In questo giacimento vengono considerate le risorse materiali e immateriali locali “territorialmente circoscritte”.

“Il “giacimento territoriale” è composto dalle risorse presenti in un luogo che vanno da quel- le culturali a quelle ambientali e naturalistiche, da quelle manifatturiere e produttive a quelle

enogastronomiche”.23 Gli oggetti prodotti in un definito territorio possiedono una loro specificità

che gli deriva dal binomio contesto-identità e riflettono questa specificità in un ciclo che si chiu- de, nuovamente sul territorio, che a sua volta aquista specificità. Dal punto di vista culturale, il complesso di tradizioni, scientifiche, storiche, artistiche, trasmesse da una comunità risultano avere una presenza variabile nel tempo e nello spazio, ma che permette comunque una sua leggibilità dall’esterno.

L’identità di un luogo è dunque rappresentata dall’insieme di elementi tradizionali, culturali, ma- teriali e dall’intrecciarsi e dal sovrapporsi di esperienze storiche e culturali, comprende quindi la cultura materiale e quella immateriale. La differenza tra le identità alimenta la diversità culturale. La necessità di salvaguardare le diversità con tutto l’insieme di caratteri individuali che portano con se, è un concetto ampiamente condiviso, ribadito nel 2008 dalla dichiarazione universale

22     

Annibale Salsa , Identità e paesaggio. fattori morfoplastici , in http://geofilosofia.files. wordpress.com/2010/09/salsa-identita-e-paesaggio.pdf

23

Vincenzo Cristallo, Design e risorse tipiche mediterranee: Il rapporto prodotto, conte- sto, identità, in Raffaella Fagnoni, Paola Gambaro e Carlo Vannicola, Medesign - forme del Mediterraneo, Alinea editrice, Firenze 2004, pag.98

41

Università degli Studi di Firenze Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e Design - Ciclo XXV

Il concetto di identità CAPITOLO PRIMO

sulla diversità culturale dell’Unesco. Le diversità culturali sono il frutto di una lunga evoluzione avvenuta all’interno dei territori ma anche e sopratutto di una ibridazione fra comunità e fra popoli a tutti i livelli di conoscenza, che sia questa materiale, artistica, politica, gastronomica.

Le scale dell’identità

I miei nonni vivevano in un piccolo paese della Sardegna. Tutta la loro esistenza tutte le lunghe giornate che il Signore ha loro concesso, si sono svolte tra i vicoli e e le campagne di un piccolo centro di duemila anime, isola nell’isola.. Quel piccolo paese era la loro identità e mai si sareb- bero sognati di mettere in discussione tale appartenenza; tuttavia partecipavano a identità a scale maggiori; si sentivano certamente sardi, forse italiani, difficilmente europei o mediterranei. Del loro essere mediterranei non avevano poi alcun segnale essendo assente la comparazione e l’individuazione di tratti e usanze comuni con altri popoli bagnati da quel mare che loro stessi avevano visto rare volte; l’identità implica la consapevolezza di una condivisione.

I loro figli ( i miei genitori) hanno abbandonato ancora giovani quel piccolo borgo per spostarsi in città. E’ nella città che hanno costruito il loro percorso di vita con viaggi frequenti al di la del mare e continui ritorni al paese d’origine. Non hanno tuttavia mai rinnegato l’identità legata al luogo nel quale son nati ne si son sentiti propria un’identità cittadina. Hanno sempre percepito un legame forte con la propria regione ma ciò in una regione che non ha confini credo vada da sè. Hanno sempre ugualmente condiviso un’identità italiana e credo ciò derivi dalla fase storica che hanno attraversato come generazione, ma non potrei dire altrettanto riguardo un’identità europea o mediterranea.

Io son nato in una città che ho abbandonato da giovane per trasferirmi a Firenze. Confesso di non essermi mai appropriato di un’identà fiorentina pur amando moltissimo questa città. A chi mi interrogava sulla mia identità ho sempre premesso la mia identità regionale a seguire quella del luogo in cui son nato ma mi sento parimenti italiano, mediterraneo e forse anche un pò europeo. Le mie figlie sono nate a Firenze e come tutti i ragazzi della loro generazione sono cittadine del mondo (in ciò son debitori più alla Ryan Air che alle disponibilità familiari), sono certamente fio- rentine ma vanno orgogliose di una identità isolana che rivendicano quale elemento di diversità nel confronto con i loro compagni.

Questa piccola premessa mi è necessaria per introdurre il concetto di scala delle identità. La lettura dell’identità è infatti connessa ala concetto di scala e ogni individuo partecipa al contem- po ad indentità che vanno dalla personale a quella universale. Come da più parti evidenziato possediamo oramai identità multiple. Sstiene Ermanno Bonomi ” Nelle società tardo-moderne ad elevata complessità come le nostre si è affacciata la nozione di “identità multiple”. Tale defi- nizione non riguarda, come in passato, soggettività diverse (individui, gruppi sociali, comunità) caratterizzati da omogeneità strutturali al loro interno, ma riguarda lo stesso individuo che, in contesti situazionali diversificati, assume identità differenziate”..

Le identità multiple presuppongono appunto la presenza di una scala dell’identità che corri- sponde alle dimensioni geografiche dell’ambito di riferimento delle stessse.

“L’identità autentica assomiglia alle Ma trioske, ognuna delle quali contiene un’al tra e s’inserisce a sua volta in un’altra più grande. Essere emiliani ha senso solo se im plica essere e sentirsi ita- liani, il che vuol di re essere e sentirsi pure europei. La nostra identità è contemporaneamente regionale, nazionale — senza contare tutte le vitali mescolanze che sparigliano ogni rigido gio co — ed europea; del nostro Dna culturale fanno parte Manzoni come Cervantes, Shakespeare o