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Vantaggi e svantaggi nell’adozione di un sistema di accentramento della

Prima di esaminare i vantaggi e i punti critici di un sistema di accentramento della tesoreria come il cash pooling, bisogna analizzare gli elementi necessari affinché tale tecnica di gestione della liquidità abbia un significato e un valore all’interno del gruppo aziendale.

Le variabili necessari ed imprescindibili per una buona riuscita del cash pooling sono:

♦ le asimmetrie tra le posizioni finanziarie delle società partecipanti al pool;

♦ eccesiva onerosità dell’attuazione di un accentramento di tipo manuale;

♦ disallineamento tra le condizioni ottenibili sui diversi mercati;

♦ continua ricerca di una maggiore efficienza dei processi amministrativi interni

di incasso e pagamento;

♦ volumi di dimensione significativi.

Senza la presenza di queste condizioni, supportate da valutazione economico- finanziarie, attuare un sistema di gestione accentrate della tesoreria in un gruppo aziendale non ha significato e non andrebbe a produrre i risultati positivi ricercati. Inoltre devono essere considerati gli effetti che si ripercuotono sull’organizzazione delle attività d’impresa.

Analizzando, oltre alla condizioni necessarie, gli aspetti positivi e negativi di tale sistema di accentramento emerge la convenienza o meno di intraprendere un processo di centralizzazione della liquidità.

Il vantaggio principale che si ha, attuando un sistema di cash pooling è senza dubbi quello derivante dalla compensazione tra saldi positivi e negativi a livello di gruppo, riuscendo così a superare la contemporanea presenza di conti negativi su cui gravano tassi elevati e conti creditori su cui sono applicati tassi molto bassi. Naturalmente questo tipo di beneficio si ha nei gruppi dove la maggior parte delle società partecipanti presentano saldi positivi perché, se accadesse il contrario, la posizione debitoria che si andrebbe a creare in capo alla holding tesoriera sarebbe troppo elevata.

La questione posta da alcuni sulla reale funzione della tesoriera e l’assimilazione, a tutti gli effetti, della sua attività a quella di un istituto di credito, rappresenta un vantaggio in quanto, riesce, attingendo al pool account, ad assolvere prontamente alle carenze di liquidità delle società aderenti al pool, senza così avere la necessità di ricorre alle banche per chiedere nuove linee di credito.

Dal punto di vista manageriale, la tecnica di cash pooling permette di creare una maggiore coordinazione e collaborazione tra le società riuscendo in questo modo ad avere un maggior controllo delle attività e un monitoraggio costante della posizione di indebitamento del gruppo nel suo complesso, grazie al continuo flusso di informazioni tra le società e la holding, che sta alla base di una buona riuscita dell’accentramento; questo porta ad avere un elevato grado di trasparenza per le subsidiary.

In ultima analisi, il sistema di accentramento della tesoreria, comporta dei cambiamenti a livello organizzativo, portando ad un “alleggerimento” della struttura, non avendo più la necessità di dotare ogni società di un apparato amministrativo strutturato per la gestione finanziaria, ma è sufficiente dotarsi di pochi collaboratori però altamente specializzati e competenti in materia.

La complessità insita all’implementazione di un sistema di cash pooling comporta a notevoli difficoltà e, se non ben programmati e preventivati, punti critici che potrebbero portare al fallimento all’adozione di tale tecnica.

Uno dei più notevoli svantaggi, che potrebbe scoraggiare alcuni gruppi, è l’onerosità dal punto di vista bancario.

La scelta dell’istituto di credito a cui affidarsi per la gestione di tale sistema è delicata, in quanto le variabili da considerare sono molteplici e fondamentali: presenza

sul territorio, possesso di piattaforme tecnologiche in grado di gestire le numerose e complicate transazioni, customizzazione dei servizi offerti, disponibilità a intrattenere rapporti con altre banche, possesso di consulenti professionali specializzati etc.. Inoltre, il gruppo è chiamato ad analizzare attentamente il trade-off tra: un istituto di credito di grandi dimensioni che opera, magari, anche a livello internazionale e che è in grado di offrire un affidamento molto elevato a condizioni contrattuali (tassi e commissioni) più vantaggiosi, e una banca di dimensioni più piccole che è in grado di raggiungere una maggiore flessibilità e adattabilità alle esigenze del gruppo e su cui ha un maggiore potere contrattuale in quanto la sua maggior entrata deriva dal rapporto di collaborazione istaurato con la holding. Per poi non parlare degli ingenti costi per l’implementazione, gestione e manutenzione dei sistemi di ICT e software in grado di svolgere le operazioni necessarie al cash pooling.

Un altro punto critico, rilevato da una ricerca57 condotta su un campione di 339

multinazionali con sede in vari paesi, ha rivelato che il 42% di essi non adotta un sistema di cash pooling per questioni riconducibili a impedimenti e vincoli fiscali, legali e contabili.

Volendo fare una disanima più approfondita dei vantaggi e degli svantaggi del cash pooling andando a confrontare i sitemi effective con quelli virtual, si può affermare che la soluzione virtual ha una serie di elementi positivi rispetto all’ECP.

Innanzitutto non richiede la gestione di strutture di conti correnti non bancari infragruppo che sono molto spesso costosi dal punto di vista operativo; non essendoci trasferimento di liquidità tra conti correnti, genera un livello minore di commissioni passive nei confronti delle banche; gestisce la compensazione di saldi espressi in diverse valute di conto e infine, se la decisione di accentrare la tesoreria attraverso un sistema notional non fosse più in linea con gli obiettivi prefissati dal management, la scelta di tornare al decentramento della gestione finanziaria non comporta elevati costi e soprattutto può essere realizzata in breve tempo.

Di contro, gli elementi a favore delle soluzioni effective, che rappresentano degli svantaggi in capo ai sistemi virtual, sono:

♦ minore controllo sugli stock finanziari;

57 JP MORGAN Asset Management, Global Cash Management Survey, www.jpmgloballiquidity.com , 2006.

♦ maggiore ricorso alle linee di credito, in conseguenza del fatto che ciascun conto corrente bancario può risultare in saldi di fine giornata a debito e deve quindi disporre di specifici affidamenti.

2.13 Analisi documentale di un caso di Cash Pooling: la Ducati Motor