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Il viceré riceve quindi don Eusebio Carcassona e don Carlo Sini, Francesco Ravaneda e don Marco Boyl, i quali, a nome e per conto dei rispettivi Stamenti

Nel documento a cura di Giovanni Murgia (pagine 130-141)

militare e reale, lamentano il grave danno che al clero locale deriva dalla presenza delle "teste di ferro", da parte cioè di quegli ecclesiastici nativi del Regno che riscuotono benefici ecclesiastici per conto di prelati non residenti, accontentandosi, per amministrare i sacramenti in loro sostituzione, di una percentuale, solitamente minima, di tali rendite. Viene quindi avanzata la richiesta che si proceda alla condanna del prete di Ozieri dottor Giovanni Contena, attualmente dimorante presso la curia romana, con la privazione del diritto di naturaleza, il quale appunto raccoglie numerose pensioni ecclesiastiche a favore di prelati ed abbati forestieri, contravvenendo al dettato dei privilegi reali e alle "grazie" apostoliche, riconosciuti ai naturali del Regno. Il caso Contena era già stato denunciato, ma non risolto, durante i lavori del Parlamento Bayona, quando per questi venne richiesta addirittura una condanna per simonia. Da parte di don Francesco Acorra, per lo Stamento militare, vengono quindi presentati ricorsi per conto di don Francesco Capata, signore della baronia di Lasplassas, del chierico Antonio Stefano Rubato ed Antonio Cano, della villa di Bono, di Grazia Pitzolo, della città di Cagliari, e di Alessio Nin, Gonario Sisto e don Salvatore Sini, della villa di Pattada. Si procede quindi alla nomina dei componenti la commissione giudicante i ricorsi. Lo Stamento militare, in qualità di giudici esaminatori, nomina i dottori Gavino Petreto e Francesco Angelo Dessi, per il ricorso Capata; lo stesso Dessi ed il dottor Pietro Michele Jagaracho, per quello presentato dal Rubato, e don Eusebio Carcassona e don Girolamo Meli Escarxoni; per gli altri. Gli Stamenti ecclesiastico e reale, invece, si limitano a nominare due soli esaminatori per ciascuno, rispettivamente il dottor don Giacomo Capaí, della villa di Ales, il dottor Diego Acorra, canonico della città di Cagliari, ed il dottor don Angelo de Moncada e Paolo Solar Spinola. Il viceré fa quindi aggiornare i lavori del Parlamento al mercoledì seguente.

Et, recedentibus dictis ambaxiatoribus, accesserunt nobiles don Eusebius Carcassona et don Carlus Sini, qui embaxiatores illustrís stamentis militaris et Fransiscus Ravaneda, sindicus et don Marcus Boill, ambaxiatores stamenti regalis, qui omnes fecerunt ambaxiatam sequentem:

Excellentissimo serior, el estamento military y real representan a vuestra excellentia

el damno que / resiben los naturales deste reytio por non haverse puesto en c. 142v.

excellentia lo decretado en el ultimo Parlamento sobre de desnaturalizar el doctor Joannis Contena, que sirve en la corte romana de testa de ferro, para poner, en su cabessa, pensiones eclesiasticas a favor de estranjeros contra los privilegios reales y grasias apostolicas concedidas a favor de los naturales deste reytio, portanto suplica a vuestra excellentia mande que dicho Contena sea desnaturalizado y tenido por tal y por dicho effeto secrestar las pentiones y temporalidades, que tuviere en este reyno, como a persona que es indigno de gosar de ellas y para que todas los sepan y entiendan despachar los bands y pregones necessarios.

Et, audita dita enbaxiata, fuit responsum, per suam excellentíam, per organum dicti nobilis et magnifici dotoris Dexart, que su excellentia veheria lo decretado en el ultimo Parlamento y constandole haverse echo las diligentias necessarias, en orden aprovarse que dichu Contena sirve de testa de ferro en dicha curia romana y que tenga pensiones o benefficios en este reyno bara justigia en declararlo por incap d.ello y desnaturalizarlo.

Et, recedentibus dictis ambaxiatoribus, comparuit don Frangiscus Acorra, sindicus illustris stamenti militaris et exposuit verba sequentia:

Excellentissimo serior, por parte de don Frangisco Zapata, baron de Lasplagas y Antonio Stevan Rubato, clerigo de Bono, Antonius Cano y Graffia Pitzolo, d.esta ciudad y Alexiu Nin, Jonari Sixto y don Salvador Sini, de la vila de Patada, han puesto dessentímiento en estas Cortes y assi el illustre estamento militar lo ase assaber a vuestra excellentia para que se pare en ellas basta que se declaren.

Et recedente dicto sindico, fuit resolutum, per suam excellentiam, habito conloquio, cum dictis regiis offitialibus quod fieret enbaxata in dictis tribus estamentis, ad effetum nominandi judices examinatores, qui, dicta gravamina proposito, judicarent et determinarent et quod dicta embaxiata fieret, per nobilem et magnificum don Vicentem de Bacallar regentem thesaurariam et magnificum doctorem, Thomas Antonius Martines de Vidaureta, judicem Regiae Audientiae. Et, recedentes a dicta aula suae excellentiae, acesserunt ad dicta tria estamenta et fecerunt dictam enbaxiatam et, recedentes, exposuerunt que havian dado la embaxiada que su

c. 143 excellentia les havia dado en dichos estamentos y que / cada uno d.ellos havia respondido que anombrarian los jueses examinadores y con enbaxada a parte darian rason d.ello a su excellentia.

Et, paulo post, acesserunt nobiles don Antiocus Sentjust et don Petrus Michael Jagaracho, enbaxiatores illustri stamenti militaris qui fecerunt sequentem ambaxiatam:

Excellentissimo serior, en el illustre estamento militare seha nombrado por jueses examinadores al dotor Gavino Petreto y al dotor Frangisco Angel Dessi, por el dessentimiento puesto por don Frangisco Zapata y por el dessentimiento de Antonius Stevan Rubato, clerigo, al dicho dotor Dessi y al dotor don Pedro Miguel Jagaracho y por los otros dos dessentimíentos a los dotores don Eusebio Carcassona y don Hieronimo Meli Escarchonj.

Et, per suam excellentiam fuit responsum que la ele0on estava a mi bien echa y que se les avisasse para que acudíessen a la tarde por la dedaragion y a las partes para enformar.

Et, recedentes dicti ambaxiatores, acesserunt Antonius Cadello archipresbiter eclesiens et doctor Joannes Marti, canonicus et vicarius Alguer, ambaxiatores reverendi stamenti eclesiastici, qui fecerunt enbaxiatam sequentem:

Excellentissimo serior en el illustrissimo estamento eclesiastico, para declaracion de los dessintimentos puestos, seha nombrado por jueses d.ellos al doctor don Jaime Capay, de vila de Alas y al dotor Diego Acorra, canonigo de Caller.

Et, audita dita enbaxiata, fuit, per suam excellentiam, dicto nobili et magnifico Dexart mediante, responsum que la elegion de los jueses para la declarasion de dichos dessentimientos estava bien echa.

Et, paulo post, acesserunt in dita aula regii palatii et, cum sua excellentia, don Marcus Boills et don Petrus Delitala, enbaxiatores stamenti regalis qui exposuerunt sequentia:

Excellentissimo scion en e1 illustre estamento real se ha echo elegion por jueses para la declaragion de los dessentimientos al dotor don Angel De Moncada y a Pau Solar Spinola.

Et, hii peractis, illustrissimus et excellentissimus dominus don Fabrigius Doria, dux

de Avellano de con / cilio sacrae catholicae regiae magestatis domini nostri regis et c. 143v.

pro eadem locuthenentis et capitaneus generalis et preses in hoc regio generali Parlamento, prorogat Parlamentum huiusmodi et omnes actus illius ad diem mercuri proximo venturi intitulata vigesima tertia, correntis mensis aprilis, de quibus etc.

presentibus Didaco Bonato et Frangisco Carta pro testibus etc.

provisa don Monserratus Vacca secretarius /

495 1642 aprile 23, mercoledì, Cagliari (Palazzo regio) Alla ripresa dei lavori il viceré dori Fabrizio Doria procede alla nomina dei giudici di parte regia per esaminare i greuges presentati. Per esaminare il ricorso dello Capata vengono nominati i dottori Giovanni Lopez de Baylo, don Girolamo Meli Escarchoni, don Giovanni Battista Acorra, don Dionisio Capai, Francesco Si gala e Francesco Aleo. La commissione prende quindi in esame il ricorso presentato dallo Capata, avverso alla confisca per debiti del feudo di Lasplassas, ed alla conseguente privazione della giurisdizione, decretate dal Tribunale della Reale Udienza a favore del dottor Michele Bonfant, al presente giudice della stessa Udienza. La commissione, a maggioranza, con il voto dello stesso viceré, respinge il ricorso, dichiarando la legittimità della sentenza, in quanto anche in altri casi simili si è proceduto alla stessa maniera. Per esaminare il ricorso presentato dal chierico Antonio Stefano Rubato ed Antonio Cano, della villa di Bono, e di Grazia Pitzolo, della città di Cagliari, contro l'operato del giudice apostolico e reale Agostino de Gusman ed i suoi commissari per averli sottoposti a numerose spese, vengono nominati, per parte regia, il dottor Giovanni Dexart, il dottor Tommaso Antonio Martines de Vidaureta, don Vincenzo Bacallar, reggente la Real Tesoreria, il dottor Giovanni Lopez de Baylo, avvocato del Regio Patrimonio, il dottor Giovanni Battista Acorra ed il dottor Dionigi Capai. Di seguito viene preso in esame anche il ricorso presentato da Alessio Nin e Gonario Sisto, i quali, in qualità di creditori del signore della villa di Gesturi, ne chiedono, per debiti, la confisca del feudo.

Dopo aver minuziosamente esaminato le carte prodotte la commissione

giudicante respinge entrambi i ricorsi, dichiarando che non hanno luogo a procedere. Viene invece accolto, e quindi esaminato, il ricorso presentato da don Salvatore Nin, sindaco della villa di Pattada, per conto dei vassalli della stessa villa, di quella di Ozieri e del Capo di Logudoro, avverso ai <gravami loro imposti dal commissario del corpo di cavalleria e dal sergente maggiore della fanteria per le spese della polvere da sparo e per il mantenimento dei cavalli. Il viceré, in questo caso, prendendo a cuore il caso, sollecita la commissione dei greuges a rendere giustizia ai ricorrenti per gli aggravi ingiustamente subiti.

Et adveniente die mercurii intitulata vigesima tertia mensis aprilis anno a nativitate domini millesimo sexcentesimo quadragesimo secundo Caller, ad celebrationem presentis regi generalis Parlamenti prorogato et ad declarationem dissentimenti sive c. 144 gravaminis, posití per nobilem don FranOscum Zapata dominum baroniae de Las Plgas, constitutus, personaliter, illustrissimus et excellentissimus dominus don FabriOus Doria, dux de Avellano, locumthenentis et capitaneus generalis et preses in presenti regio generali Parlamento, in dita aula regii palatii una cum nobilibus et magnificis regiis offitialibus, nempe don Joanne Dexart, Regiam Cancellariam regente, utti antiquiori, Regiae Audientiae, don Antonius Canales et Thomas Antonius Martines de Vidaureta, doctoribus Regiae Audientiae, doctore Joanne Lopes de Baylo, regii patrimoni advocato et doctore Joanne Maria Tanda, dicti regii Patrimoni assessore, ac etiam spectabili don Didaco de Aragall, gubernatori et reformatori capitum Calleris et Gallurae et don Jacobo Artaldo de Castelvi, regio procuratore et don Vicente de Bacallar, regiam thesaurariam regente, fuerunt eletti et nominati, per suam excellentiam, ad declarationem dicti díssentimenti dicti don Francisci Zapata: dictus doctor Joannes Lopes de Baylo, doctor don Hieronimus Meli Escarchoni, doctor don Joannes Baptista Acorra, doctor don Dionisius Capai, doctor Franciscus Sigala et doctor Franciscus Aleu, qui cum electi et nominati per dieta tria estamenta (tenoris sequentis inseratur) fuit processum ad declarationem sententiae, auditis partibus et lectis schedulis et aliis oblatis et votarunt sub forma seguenti: El doctor Joan Lopes de Baylo, advocat patrimonial, es de votto y paresser que por quanto hoi muchos exemplares de sententias d.esta Real Audientia a las quales consta que seha vendido per deudos muchos lugares enfeudados y que solo sele ha echo excetio a dicho don Francisco Zapata, de dicha baronia, per lo que debe al magnifico dotor Míguel Bonfante, segun el tenor de la sententia y no se le ha vendido, a quella fiendo, que en la enfeuda0on es que quadam aser asus liberas voluntades y ser, dichu don Francisco, obligado a la propriedad y pensiones del senso de dicho magnifico doctor Bonfante, que portan lo a dicho dessentimiento non hoi greuge et itta non procedit. El doctor don Joan Baptista Acorra, idem. El doctor don Jayme Capai, dean de Alas, idem. El doctor y canonigo Diego Acorra dise que, por su feudo, justa morem Ittaliae, milita dicho dessentimiento et procedit.

El doctor don Hieronimo Meli Escarchoni dise que no es graviamen curíae et itta

non procedit. El doctor Francisco Sigala dise que por haverse echo dicto por dicho don Francisco Zapata y haverlo firmado y jurado esta obligado guardar y observar a quelo y su feudo alienable et itta non procedit. El doctor Gavino Petreto que por quanto en la sententia ad hoi agravio pues no declarasion que se haga exequgion por las pensiones y propriedad y no trata de que se vendan los frutos ni las vilas y ansi pues no seha echo agravio a dicho don Francisco Zapata non procedit. El doctor

Francisco Angel Dessi que por non haverle se tomado el poder de pedir / su justicia, c. 144v.

don Francisco Zapata via ordinaria pidiendo, consegue de vender la baronia, que portanto no es agravio nec procedit dissentimentum (clericum). El doctor don Dionis Capai non procedit. El doctor Francisco Aleu idem. El doctor don Angel de Moncada idem. Pablo Solar Spinola idem. Sua excellentia concludit cum majori parte.

Hiesus Xrístus

(sententia del dessentimento de don Frangisco Zapata)

El illustrissimo y excellentissimo serior don Fabrigio Doria, duque de Avellano, del Consejo del rey nostro seflor y su lugarthenente y capitan generai y presidente en lo present real generai Parlament, sobre el dessintimiento puesto por el noble don Frangisco Zapata serior, que se dise ser de la baronia de Las Plagas, pretendiendo haverse le causado perjuigio por los nobles y magnificos doctores de la Real Audientia con la sententia, que de su orden se promulgò, en favor del magnifico doctor Miguel Bonfante, hoi doctor de dita Real Audientia y la exequgion que de ella se provehir, por la qual ha sido despossehido de dicha baronia y del exersiso de su jurisdicion y por otra parte seha pretendido ha su venda de ella, contra la disposigion a la pramatica, que el serenissimo rey don Juan y buena administragion de justigia autos y capitulos de Corte y exemplares de la misma Real Audientia, que de verbo tiene allegado y papeles, que ha presentano, sehan lleido y visto, attendido lo de attender y considerando lo de considerar su excellentia, insiguiendo et los votos de la mayor parte, pronuncia sententia y declara que non tiene lugar nec procede dicho dessentimiento por no ser gravamen Curiae hanc etc. non obstantibus etc.

Fabricio Doria Vidit Baylo.

Latta et promulgata fuit huiusmodi sententia sive declaratio per suam excellentiam et de eius modo lecta et publicata, por me secretarim infrascritum in dita aula regii palatii die intitulata vigesima tertia mensis aprilis, anno a nativítate domini millesimo sexcentesimo quadragesimo secundo, Caller, instante et requirente dictamque sententiam, ferri et promulgari petente, dicto nobili don Francisco Zapata etc.

presentibus pro testibus Francisco Carta notati() et Didaco Bonato scriptore et Cosma Bonaventura regio portario, qui massam extulit.

provisa Don Montserratus Vacca secretarius /

c. 145 Et, in eodem instante, proseguendo sua excellentia ad declarationem dissentimenti positi per clericum Antonium Stephanum Rubato, Antonium Cano, vilae de Bono et Gratiam Pitzolo, presentis civitatis Calleris, fuerunt electi judices pro Regiae Curiae, nempe nobilis et magnifichus don Joannes Dexart, regius conciliarius Regiam Cancellariam regens, utti antiquior, Regiae Audientiae, magnifíchus doctor Thomas Antonius Martines de Vidaureta, doctor Regiae Audientiae, don Vicentius Bacallar, regiam Thesaurariam regens, doctor Joannes Lopes de Baylo, regii Patrimoni advocatus, doctor don Joannes Baptista de Acorra, et doctor don Dionisius Capai, qui una cum electis in dictis tribus stamentis, fuit processum ad vottandum sub forma seguenti, haviendo primeramente hoido tot lo que de verbo ha querido desir, deduhir y allegar dicho clerígo por su parte y de dichus Antonio Cano y Gratia Pitzolo y por aquellos su abogado el doctor Juan Baptista Buraiia, y por lo mísmo advocato, Agostino de Gusman y a su abogado el doctor Joannes Baptista Masons y lluidos los papeles y peticiones, quae sian dado que son las siguientes inserantur. El nobili y magnificho don Juan Dexarte dise que es de votto y parer ser que lu dicho dessentimiento hoi greuge y que oculi non procedit y que su excellentia los remita à anbas partes al magnificho doctor Martines, a como ad jues sino como acol...] que los hoya. Doctor Vicente Bacallar, idem. El doctor don Jaíme Capay de Alas, idem.

El doctor y canonigo Diego Acorra, idem. El magnificho doctor Martines, idem. El doctor Joanne Lopes de Baylo, idem. El doctor Francisco Angel Dessi, idem. El doctor don Dionis Capai, idem. El doctor don Angel de Moncada idem. Pablo Solar Spinola idem.

Sua excellentia concludit cum omnibus.

Ieshus Cristus

(sententia del dessentimento que contra don Augustin Gusman)

El illustrissimo y excellentissimo seflor don Fabricio Doria, duque de Avellano, del conscio del rey nuestro sciar y su lugartinente y capitan generai y presidente en el presente real generai Parlamento, sobre el dessentimiento puesto por Antonio Stevano Rubato, clerigo, Antonio Cano, de la vila de Bono y Gratia Pitzolo, d.esta ciudad de Caller, pretendiendo haverse les causado perjuicio y muchos dannos por el jues apostolico y real Agostin de Gusman y los comissarios que les ha enbiado exequciones y dietas y costas, qui les ha causado y tomado, excudiendo a su comission, vistos todos los papeles, que una y otra parte han presentado y hoídos ad plesan los abogados

c. 145v. d.ellos desado lo que han quesido desir, dedusir y allegar / Attendido lo de attender y considerado lo de considerar, su excellentia, insiguiendo el votto y paresser de todos dichos jueses y pronuncia sententia y declara que no tiene lugar nec procedit dicho dessentimiento por no ser gravamen curiae hanc etc. non obstantibus etc.

Latta et promulgata fuit hiusmodi sententia sive declaratio per suam excellentiam et de eius mandato lecta et publicata, per me secretarium infrascritum, in dicta aula regii palatii, die intitulata vigesima tertia, mensis aprilis anno a nativitate domini

millesimo sexcentesimo quadragesimo secundo, Caller, instante et requirente et dictam sententiam fieri et promulgari petente dicto clerico Antonio Stephano Rubato ac etc. presentibus Francisco Carta, notarlo et Didaco Bonato, scriptore pro testibus etc. et Cosma Bonaventura, regio portario, qui massam extulit.

provisa don Montserratus Vacca secretarius

Et postea, continuando in declaratione dictorum dissentimentorum, sua excellentia pro declaratione dissentimenti positi, per Alexium Nin et Jonarium Sixto, fecit electionem judicum pro parte regiae Curiae, in persona nobilís et magnifici don Joannis Dexart, magnifici doctoris, Thoma Antonius Martines de Vidaureta, doctoris Joannes Lopes de Baylo, spectabilis don Didaci de Aragall, don Jacobi Artaldi de Castelvi et doctoris Francisci Sigala, qui una cum electis y dicta tria stamenta dictum dessentimentum degidant et fuit processum ad vottandum, sub forma seguenti, haviendo primero hoído a dicho Alexio Nin y a Jaunario Sixto de todo lo que han dicho, dedusido desus rasons por la parte contraria del nobili et magnifico rejente don Frangisco Vico al doctor Frangisco Angel Dessi, visto y lleido lo substantial del processo del pleito de entre dichas partes. El noble y magnifich doctor don Joan Dixarte dise que es de votto y paresser que no procede el dessentímento, assi por que lo que sea lleido dal processo consta que non hoi gravamen a no, por que haviendose tratado en juicio ordinario con citation de las partes y piena cognigio de la causa, no se puede pretender gravamen Curiae. Lo spectable don Diego de Aragall dise que progede el dissentimiento por quanto estando ya / declarada la causa principal sobre c. 146 la venda de la vila de Gesturi, las lletras causa recognoscendi, non podian detenir el decreto de la exequgion. El decan don Jaime Capai es del votto de dicho nobili y magnifico domino Joan Dexarte; lo doctor y canonge Diegu Acorra que progede el dessentimiento por ser agraviados los acreadores, assi por su magestad en haver dado las dichas letras recognoscendi, como por los ministros por no haver decretado la excugion. Lo doctor Thomas Antonius Martines de Vidaureta idem del doctor Dexart. El procurator real don Jaime de Castelvi idem del procurador. El doctor don Hieronimi Meli Escharchoni idem del doctor Dexart. El doctor don Eusebio Carcassona idem del procurador. El doctor Joan Lopes de Baylo idem del doctor Dexart. El doctor Frangisco Sigala idem del doctor Dexart. El doctor don Angel de Moncada idem del doctor Dexart. Paulo Solar Spinola idem del procurador.

Et postea, continuando in declaratione dictorum dissentimentorum, sua excellentia pro declaratione dissentimenti positi, per Alexium Nin et Jonarium Sixto, fecit electionem judicum pro parte regiae Curiae, in persona nobilís et magnifici don Joannis Dexart, magnifici doctoris, Thoma Antonius Martines de Vidaureta, doctoris Joannes Lopes de Baylo, spectabilis don Didaci de Aragall, don Jacobi Artaldi de Castelvi et doctoris Francisci Sigala, qui una cum electis y dicta tria stamenta dictum dessentimentum degidant et fuit processum ad vottandum, sub forma seguenti, haviendo primero hoído a dicho Alexio Nin y a Jaunario Sixto de todo lo que han dicho, dedusido desus rasons por la parte contraria del nobili et magnifico rejente don Frangisco Vico al doctor Frangisco Angel Dessi, visto y lleido lo substantial del processo del pleito de entre dichas partes. El noble y magnifich doctor don Joan Dixarte dise que es de votto y paresser que no procede el dessentímento, assi por que lo que sea lleido dal processo consta que non hoi gravamen a no, por que haviendose tratado en juicio ordinario con citation de las partes y piena cognigio de la causa, no se puede pretender gravamen Curiae. Lo spectable don Diego de Aragall dise que progede el dissentimiento por quanto estando ya / declarada la causa principal sobre c. 146 la venda de la vila de Gesturi, las lletras causa recognoscendi, non podian detenir el decreto de la exequgion. El decan don Jaime Capai es del votto de dicho nobili y magnifico domino Joan Dexarte; lo doctor y canonge Diegu Acorra que progede el dessentimiento por ser agraviados los acreadores, assi por su magestad en haver dado las dichas letras recognoscendi, como por los ministros por no haver decretado la excugion. Lo doctor Thomas Antonius Martines de Vidaureta idem del doctor Dexart. El procurator real don Jaime de Castelvi idem del procurador. El doctor don Hieronimi Meli Escharchoni idem del doctor Dexart. El doctor don Eusebio Carcassona idem del procurador. El doctor Joan Lopes de Baylo idem del doctor Dexart. El doctor Frangisco Sigala idem del doctor Dexart. El doctor don Angel de Moncada idem del doctor Dexart. Paulo Solar Spinola idem del procurador.

Nel documento a cura di Giovanni Murgia (pagine 130-141)

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