STRUTTURE: Nel settore meridionale della cospicua necropoli di IX sec a.C., sono state rinvenute, ad un livello stratigrafico meno profondo, significative strutture pertinenti alla metà dell’VIII sec a.C.: individuati, infatti, i resti di una struttura a tumulo monumentale evidenziata da una grande area delimitata da ciottoli di grandi dimensioni. All’interno di tale area sono state rinvenute sepolture a lastroni databili alla metà dell’VIII sec a.C. (BIANCO
1998, p.27). Nella zona coincidente con proprietà Di Pierro, è stata rinvenuta una tomba femminile di metà VIII sec a.C. (BIANCO 1998,p.28).
RINVENIMENTI MOBILI:Tra i rinvenimenti, si ricordano quelli di armi di ferro (come asce e lance) della fase di VIII e di un singolare corredo (tomba 116) dato dal ritrovamento di queste ultime unite ad un singolare calderone orientalizzante in bronzo con sostegni in ferro di probabile importazione euboico – tirrenica. (BIANCO 1996 A,p.40; BIANCO 1998,p.28). Nella proprietà Romano – Calciano e nella proprietà Urso si segnalano coppe biansate diffuse nei traffici protocoloniali di fine VIII sec a.C. rinvenute in associazione con scarabei (BIANCO
1998,p.28).
BIBLIOGRAFIA
RICCIARDI 1872;LACAVA 1891, pp. 42-43; RACIOPPI 1899, pp. 107-108; BÈRARD 1963,p. 436;
132
17-26; FREY 1991;D’AMBROSIO 1992,pp. 259-275; BIANCO 1993,pp. 1-17; BIANCO 1996 A,pp.
31 – 54;BIANCO 1998,pp.26-28; GIARDINO –DE SIENA 1999,p. 27 e segg. TAVOLE
Tav. XIV, fig. 2.
54.SANTA MARIA D’ANGLONA: LOCALITÀ VALLE SORIGLIANO
DATI TOPOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI
LOCALIZZAZIONE:IGM 1:25.000 F 212 IV SO
TOPOGRAFIA E GEOMORFOLOGIA DEL SITO: La Valle Sorigliano è situata a 1000 m circa dall’acropoli di Anglona, in direzione di Policoro e confina con la località Conca d’Oro (Tav. XIV, fig. 2). Si tratta di un’area pianeggiante ai piedi dell’area denominata Cocuzzolo Sorigliano, tra l’Agri ed il Sinni. La Valle era attraversata, nell’antichità come ai giorni odierni, da una via (antico tratturo, oggi strada provinciale Tursi – Policoro) che relaziona l’area costiera con l’area collinare più interna.
DATI ARCHEOLOGICI
FREQUENTAZIONI DELL’AREA:Frequentazione dell’area prevalentemente a partire dallo scorcio del IX sec a.C. alla metà dell’VIII sec a.C. Si documenta un’unica sepoltura di inizi VII sec a.C. EVIDENZE DEL PERIODO D’INTERESSE (VIII/ INIZI VII SEC A.C.):NECROPOLI, POSTA A SUD E NORD DELLA VIA CHE LA SEPARAVA ANCHE ANTICAMENTE
STRUTTURE:La necropoli, suddivisa dalla via in due aree (Nord e Sud) e sviluppata su una superficie totale di 4200 mq, presenta sepolture che vanno almeno dallo scorcio del IX alla metà dell’VIII sec a.C. con un’unica sepoltura di inizi VII sec a.C. rinvenuta nell’area a Nord.
(BIANCO –TAGLIENTE 1985,pp.47-56; FREY 1991;D’AMBROSIO 1992,pp. 268-271;BIANCO
1998, pp. 22-24; BIANCO 1999 C, pp. 159 e segg). L’area necropolare ha restituito 173 tombe
(71 a Nord e 102 a Sud della via). La tipologia è a fossa rettangolare ricoperte da tumuli di ciottoli fluviali a formare un “parallelepipedo” oppure con copertura a lastroni, come attestato nell’area a Nord. Sette sepolture a tumulo rettangolare sono state rinvenute sormontate da un più grande tumulo circolare, costituito da pietrame di maggiori dimensioni e del tipo rinvenuto anche a Conca d’Oro ed in altri contesti noti. Il rito presente è ad inumazione in posizione rannicchiata: l’uomo rannicchiato sul fianco destro, la donna su quello sinistro. Si attesta nel settore Sud un’unica deposizione bisoma. Le tombe di infanti sono vicine a quelle di adulti, spesso in una probabile relazione tra madre e figlio: un paio di sepolture muliebri evidenziano i resti forse di un neonato (FREY 1991, p. 12; BIANCO 1998, p. 23). Si attesta un’unica sepoltura infantile dentro enchytrismos nell’area a Nord. L’orientamento è sud-ovest /nord-est. La maggior parte delle sepolture (sessantacinque) sono femminili e vi sono sette casi in cui individui di sesso maschile sono affiancati nel corredo da un elemento attestante il rango per presenza di una spada nel corredo (BIANCO 1998, pp. 22-24; BIANCO 1999 C, pp. 159 e segg).
RINVENIMENTI MOBILI: Valle Sorigliano ha restituito in gran quantità oggetti preziosi: attestazione della presenza forte di una elite. Tra questi vi sono (BIANCO 1998, pp. 23-24;
BIANCO 1999 C, pp. 159 e segg): reperti in ambra (come il pendente-amuleto a forma di
scarabeo senza contesto o le collanine con perle a forma lenticolare della T163), in pasta vitrea (come le perle, di cui una a forma di volatile, di importazione egeo – anatolica provenienti dalla T103 di una bimba), in cristallo di rocca ed oro (T28) di gusto orientalizzante d’importazione o d’imitazione. Un esempio d’imitazione proviene dalla
133
famosa parure della tomba 28, che è in relazione con la sepoltura maschile 31 (coppia di classe elitaria), che ha restituito tra i vari oggetti anche una falera in oro, tipica locale ma prodotta da artigiani alloctoni in metallo prezioso e secondo un gusto imitativo orientalizzante
(GUZZO 1994 B, p. 26). Dalla stessa sepoltura proviene anche un pendaglio in cristallo di
rocca. (BIANCO 1998, pp. 23-24; BIANCO 1999 C, pp. 159 e segg). I rinvenimenti ceramici sono enotri in stile geometrico (con decorazione a “tenda elegante”, ad esempio) e le forme attestate vanno dalle olle biconiche, agli attingitoi, alle ciotole, alle brocche ed ai crateri con forma globulare (BIANCO 1998, p. 23).
Presenza di numerose armi, tra cui spiccano le 7 spade dei personaggi d’elite: 6 di tipologia italica, mentre 1 di tipo orientale con lingua da presa. Attestata la presenza di lance in ferro nelle tombe più recenti e vi è la presenza in alcune sepolture di attrezzi da lavoro (BIANCO
1998, p. 23). Tra gli oggetti ornamentali femminili, significative sono le cinture in bronzo con pendagli a forma di rotella e pendaglio a xilophono (BIANCO 1998, p. 24). Si registra una sepoltura infantile con una lancia in ferro (BIANCO 1998, p. 23).
BIBLIOGRAFIA
RICCIARDI 1872;LACAVA 1891,pp. 42-43; RACIOPPI 1899,pp. 107-108; BÈRARD 1963,p. 436;
QUILICI 1967, pp. 188-201; BIANCOFIORE 1974, pp. 21-22; ADAMESTEANU 1978, PP.553-554;
FREY 1981,p. 1013;ADAMESTEANU 1980 A, P.91;BIANCO –TAGLIENTE 1985,pp.47-56; BIANCO
1986,pp. 17-26; FREY 1991; D’AMBROSIO 1992, pp. 259-275;BIANCO 1993, pp. 1-17; GUZZO
1994 B, p. 26; BIANCO 1996 A,pp. 31 – 54;BIANCO 1998,pp.22-24; BIANCO 1999 C, pp. 159 e segg;GIARDINO –DE SIENA 1999,p. 27 e segg;BIANCO 2006, pp. 86-88.
TAVOLE
Tav. XIV, fig. 2.
55.SANTA MARIA D’ANGLONA: LOCALITÀ COCUZZOLO SORIGLIANO
DATI TOPOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI
LOCALIZZAZIONE:IGM 1:25.000 F 212 IV SO
TOPOGRAFIA E GEOMORFOLOGIA DEL SITO: Nel comprensorio di Anglona (Tav. XIV, fig. 2)
verso il fiume Sinni, a circa 300 m di altezza dalla sottostante Valle omonima. La località è situata su un pianoro di 2200 mq con ripidi pendii sul versante del Sinni, da cui si vede Monte Coppolo.
DATI ARCHEOLOGICI
FREQUENTAZIONI DELL’AREA:Occupazione del pianoro a partire dalla fine del X- inizi IX sec a.C. Presenza di una necropoli dalla metà dell’VIII agli inizi del VII sec a.C.
EVIDENZE DEL PERIODO D’INTERESSE (VIII/ INIZI VII SEC A.C.):NECROPOLI
STRUTTURE:La necropoli sviluppata sul pianoro di Cocuzzolo (D’AMBROSIO 1992, pp.267-
268; BIANCO 1993, p. 14-15;BIANCO 1998, p. 24-26;BIANCO 1999 C, pp. 166-167) risulta più tarda di quella attestata in Valle Sorigliano ed è in uso dalla metà dell’VIII agli inizi del VII sec a.C. (Si registra infatti, come sull’acropoli, il medesimo fenomeno di arroccamento durante una fase più recente di metà VIII – inizi VII sec a.C.). Nel complesso la distribuzione delle sepolture appare addensarsi nel settore meridionale / sud – orientale del pianoro, dove è stato evidenziato un piccolo gruppo di tombe di spicco per corredi e per struttura a tumulo circolare (anche se meno monumentali di quelle notabili di Valle Sorigliano), probabilmente appartenenti ad una elite familiare. Rinvenute 114 sepolture con orientamento variabile, di cui tre spiccano per corredo (T99-T101-T110). In generale le tombe presentano un aspetto dimesso nei corredi (a volte è impossibile riconoscere il sesso a causa di un corredo
134
“neutrale”), ed approssimativo nella struttura (tumulo con forma irregolare fatto con materiali misti: terra, ciottoli, lastre di arenaria, frammenti ceramici di pithos, ricoperto da lastre di arenaria anche parietali e, sul fondo, da un basamento di ciottoli casuali e terreno stesso): attestazioni del processo “destrutturalizzante” in atto anche in altre realtà indigene del medesimo periodo (BIANCO 1998, pp. 25-26). La maggioranza delle tombe sono femminili, e solo tre di esse sembrano di una elite. Una decina sono le sepolture infantili, come nella necropoli di Valle Sorigliano, vicine ed in relazione con sepolture di adulti.
RINVENIMENTI MOBILI: I corredi sono molto semplici e presentano, per quanto riguarda il
vasellame, il consueto binomio dato dall’attingitoio con olla ed in quelli più ricchi con brocca o un altro vaso più grande (BIANCO 1998, p. 25).
Nelle sepolture riconosciute come maschili (ventuno) vi sono asce, lance, lame ed attrezzi vari (come quelli da lavoro, per esempio una falce). Tra queste, la sepoltura 77 spicca per armamentario (una lancia, un’ascia, un rasoio in ferro ed una lama) che insieme alla sua ubicazione in posizione centrale fra le altre tombe fa supporre essa potesse appartenere ad un esponente maschile di spicco (BIANCO 1998, p. 25; BIANCO 1999 C, p. 167).
Delle trentadue sepolture sicuramente femminili, ve ne sono tre con corredo rilevante (T66- T50-T74) (BIANCO 1998, p. 25; BIANCO 1999 C, p. 167), tra le quali spicca la sepoltura più
importante della necropoli (T66): essa evidenzia una cintura metallica a nastro semplice, anelli spiraliformi in entrambi i metalli, un’armilla in ferro e vasellame ceramico. Dalla tomba 50 proviene l’unico esemplare di xilophono, mentre dalla sepoltura 74 una ciotola in bronzo. In generale, si evidenzia una minoranza ed atipicità di reperti metallici con assenza di quelli in metallo prezioso e scarsità di oggetti d’ambra (BIANCO 1998, p. 25; BIANCO 1999 C,
p. 167).
BIBLIOGRAFIA
RICCIARDI 1872;LACAVA 1891,pp. 42-43; RACIOPPI 1899,pp. 107-108; BÈRARD 1963,p. 436;
QUILICI 1967,pp. 188-201; BIANCOFIORE 1974,pp. 21-22;FREY 1981,p. 1013;BIANCO 1986,pp.
17-26; FREY 1991;D’AMBROSIO 1992,pp. 259-275;BIANCO 1993,pp. 1-17; BIANCO 1996 A,pp.
31 – 54;BIANCO 1998,pp. 24-26; BIANCO 1999 C, pp. 166-167; GIARDINO –DE SIENA 1999,p. 27
e segg.
TAVOLE
Tav. XIV, fig. 2.
56.SANTA MARIA D’ANGLONA (MT): LOCALITÀ CAMPOFREDDO
DATI TOPOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI
LOCALIZZAZIONE:IGM 1:25.000 F 212 IV SO
TOPOGRAFIA E GEOMORFOLOGIA DEL SITO:Il sito è ubicato ad est delle altre località di Santa Maria d’Anglona (Tav. XIV, fig. 2), in maggiore prossimità del centro di Policoro.
DATI ARCHEOLOGICI
FREQUENTAZIONI DELL’AREA:Si attesta una frequentazione a partire dall’età del Ferro.
EVIDENZE DEL PERIODO D’INTERESSE (VIII/ INIZI VII SEC A.C.):NECROPOLI
STRUTTURE: Rinvenute sepolture ad inumazione rannicchiata del tipo noto nelle altre località di Anglona con materiale databile all’VIII sec a.C. (BIANCO 1991; D’AMBROSIO
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RINVENIMENTI MOBILI:Il rinvenimento più significativo del periodo d’interesse (databile al 720 a.C.), coincide con il manufatto di tipo greco più antico attestato nell’entroterra chonio di Policoro tra gli oggetti di un corredo indigeno ed è rappresentato dalla coppa tardo – geometrica tipo Black – cup di tradizione euboica rinvenuta nella tomba 5 (Tav. XV, fig. 1), che rientra nei traffici delle ceramiche euboiche e di tipo euboico attestate in questo periodo dallo Jonio fino al Tirreno (la coppa in questione trova un confronto diretto con un esemplare rinvenuto a Pontecagnano) (BIANCO 1998,pp.27-28; BIANCO -GIARDINO 2010, p. 615).
BIBLIOGRAFIA
BIANCO 1991; D’AMBROSIO 1992, pp. 259-275; BIANCO 1998, pp.27-28; BIANCO - GIARDINO
2010, p. 615.
TAVOLE
Tav. XIV, fig. 2; Tav. XV, fig. 1.
NECROPOLI DI FINE IX305 – VIII SEC A.C. SOLTANTO INDIZIATE DA RINVENIMENTI DI