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STRUTTURE: Tracce di un insediamento della fase d’interesse nel centro storico

(ADAMESTEANU 1971 D, pp. 27-29; LO PORTO 1973 A,pp. 204 – 205; LATTANZI 1976 C, p.

146; DE SIENA 1987, pp. 51-76; PALESTINA 1994,pp. 47-82;GIARDINO –DE SIENA 1999,pp. 31): sul pianoro della parte alta, nel quartiere Piana e precisamente in via Pisacane, è stata rinvenuta una tomba indigena della fase d’interesse (fine VIII sec a.C.), che fa supporre la sua annessione ad un abitato indigeno e, dunque, la presenza di un insediamento del periodo

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d’interesse, e probabilmente anche precedente, sul pianoro di Ferrandina (BRACCO 1935,

pp.383-389; LATTANZI 1976 C, p. 146; DE SIENA 1987, p. 57).

In località Croce, ubicata sul pendio meridionale di Piazza Mazzini, è stata rinvenuta una necropoli con sepolture a fossa terragna e copertura a lastroni di arenaria con materiali databili all’VIII ed al IV sec a.C. (DI CICCO 1900 A, p. 38; LATTANZI 1976 C, p. 146; DE

SIENA 1987, P.53, NOTA 1, P.65).

In Piazza Mazzini, nell’area in cui sarebbe sorta la caserma dei carabinieri, nella parte superiore della zona necropolare rinvenuta sul pendio meridionale, sono state ritrovate delle tombe indigene di metà VIII – prima metà VII sec a.C. di tipo principesco. Si tratta di un gruppo di 8 tombe, tra cui spiccano soprattutto una tomba femminile (tomba 1) ed una maschile (tomba 1 bis), probabilmente sepolture di una coppia d’elite. Tali sepolture sono ad inumazione rannicchiata e sono state ritrovate dentro lastroni di arenaria che delineano la fossa. (LO PORTO 1969,p. 165; ADAMESTEANU 1971 D, p. 27; LATTANZI 1976 C, p. 146; DE

SIENA 1987, PP.60-61).

In località San Francesco, davanti alla chiesa, è stato rinvenuto un contesto archeologico, i cui materiali fanno ipotizzare la presenza di una necropoli con frequentazione a partire dal VII sec a. C. (DE SIENA 1987, PP.63-64).

Sulla collina della Croce del Calvario o Missionaria, in Piazza De Gasperi, è stato portato alla luce un deposito con strati di materiali, pertinenti a strutture di abitato con annessa necropoli, databili all’VIII – VII sec a.C. Si tratta dei resti di una capanna di forma circolare contornata da scaglie litiche, con il focolare nel mezzo e piccole pietre a formare la pavimentazione esterna. La parte strutturale elevata era fatta con pali lignei ricoperti di un impasto di rami intrecciati, paglia ed argilla (DE SIENA 1987, p. 62; RUSSO TAGLIENTE 1992, pp. 42 e 233;

LISENO 2007, p. 195). Per ciò che concerne l’area sepolcrale adiacente alla capanna, si tratta

di 6 sepolture ad inumazione rannicchiata con copertura in ciottoli o lastroni di arenaria, con un esiguo corredo di VII sec a.C. (DE SIENA 1987, P.62).

RINVENIMENTI MOBILI:Tra i rinvenimenti della fase d’interesse, si ricordano un attingitoio indigeno con motivo a tenda e riempitivi a rosetta stilizzata datato alla fine dell’VIII sec a.C. proveniente dalla tomba di Via Pisacane nel quartiere Piana(BRACCO 1935, pp.383-389;LO

PORTO 1969,p.157; LATTANZI 1976 C, p. 146;DE SIENA 1987, p. 57) e armille in bronzo di

VIII sec a.C. provenienti dalla necropoli di località Croce (DI CICCO 1900 A, p. 38;DE SIENA

1987, NOTA 1, P.65).

Per ciò che concerne, invece le tombe di prestigio rinvenute in Piazza Mazzini di metà VIII – prima metà VII sec a.C., si menziona il ricco corredo femminile della sepoltura 1, formato da: un cinturone in bronzo a nastro laminato, scodella in sottile lamina di bronzo, 14 pendagli a rotella in bronzo, 81 anelli bronzei probabili pendagli della cintura, 40 pendagli ad anelli multipli a sezione romboidale, 24 pendagli ad anelli multipli bronzei a sezione lenticolare, un’armilla omerale in lamina bronzea, due armille radiali bronzee a sezione semilenticolare, due anelli digitali a fil di bronzo attorcigliato a spirale, frammenti di saltaleoni in fil di bronzo attorcigliati a spirali, un disco in lamina bronzea con apertura centrale ovoidale, una ciotola di lamina di bronzo con bacino troncoconico ed una falera in bronzo (ADAMESTEANU 1971 D,

pp. 27-28; DE SIENA 1987, PP. 69-76). La sepoltura 1 bis, invece, meno cospicua ed

appartenente ad un guerriero presenta: una cuspide di lancia in ferro e fibule. Le altre tombe del gruppo (LO PORTO 1969,p. 165; DE SIENA 1987, PP.60-61), invece, mostrano assenza di ornamenti o utensili in ferro e presentano soprattutto ceramica indigena figulina e ad impasto con l’associazione vascolare data dall’olla biconica di grandi dimensioni con attingitoio (vedi ad esempio tomba 2 in ADAMESTEANU 1971 D, p. 28). Tra queste, la tomba 5 degli inizi del VII ec a.C. risulta essere quella più nutrita per vasellame: ciotola monoansata con orlo ornato da triangoli radiali e spalla con motivo a tenda, olla cantaroide, kantharos e ciotola monoansata con decorazione geometrica, stamnos, capeduncola, attingitoio, olletta biansata

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ad impasto ed olla biconica biansata con triangoli radiali sull’orlo e motivo a doppia protome di uccello tra due svastiche sul collo. (ADAMESTEANU 1971 D, pp. 28-29).

Tra i rinvenimenti più tardi, infine, ci sono quelli ceramici provenienti dalle tombe di Piazza De Gasperi: frammenti di una pisside protocorinzia di fabbrica coloniale di metà VII sec a.C. (che attesta i contatti con i centri costieri ellenizzati), vasellame subgeometrico di VII sec a.C., come ad esempio le brocche indigene con decorazione bicroma. Si attestano inoltre i resti di un grande pithos (tomba 2) e di una situla (quest’ultima a lato dell’abitazione capannicola) che dovevano contenere i resti ossei probabilmente di un infante (DE SIENA

1987, P.63).

Dalla necropoli in località San Francesco rinvenuti oggetti ceramici e bronzei di VII sec a.C.

(DE SIENA 1987, P.64).

BIBLIOGRAFIA

DI CICCO 1900 A, p. 38; BRACCO 1935, pp.383-389; VALENTE 1949, pp.106-113; LO PORTO 1969,

pp.157-165; ADAMESTEANU 1971 D, pp. 27-29; LO PORTO 1973 A,pp. 204 – 205; LO PORTO 1973 B,p. 114; LATTANZI 1976 C, p. 146; DE SIENA 1987, pp. 51-76; RUSSO TAGLIENTE 1992, pp. 42 e 233; PALESTINA 1994,pp. 47-82;BIANCO 1999 C, PP.168-169;GIARDINO –DE SIENA 1999,pp. 31; DE SIENA 2002, PP.25–28; LISENO 2007, p. 195.

4.2.A.3.AREADAFIUMECAVONEAFIUMEAGRI

4.2.A.3.1.CONFINI

La micro area in analisi è quella che si sviluppa, da Nord a Sud, tra i fiumi Cavone ed Agri, mentre, da Est ad Ovest, dallo Jonio fino al territorio di Craco (MT). La sua estensione da settentrione a meridione, in prossimità della linea di costa, è di poco meno di una decina di km303. I siti individuati in questa area sono due, di cui uno nella “fascia mediana” ed uno in quella “interna”.

4.2.A.3.2.ELENCODEISITI(MAPPE AL § 6.2.B.) “FASCIA MEDIANA”

38. Montalbano Jonico (MT): località Termitito

“FASCIA INTERNA”

39. Craco “Vecchio”(MT): località ai piedi della collina verso N-E

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4.2.A.3.3.SCHEDE

“FASCIA MEDIANA”

38.MONTALBANO JONICO (MT): LOCALITÀ TERMITITO

DATI TOPOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI