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STRUTTURE:

ABITATO: In vari punti del pianoro tracce di strutture abitative di età del Ferro con tracce di

incendio: A N/O del pianoro, sotto l’abitato di IV sec a.C., rinvenute tracce di una struttura abitativa dell’età del Ferro con segni di devastazione. Rinvenuto il suo focolare con materiali databili alla metà dell’VIII sec a.C.(Tav. XXII, fig.1) (COLBURN 1977, PP.451-454). A N del pianoro, in uno strato di età del Ferro sono state rinvenute tracce di strutture abitative del periodo. A S/E del pianoro tracce di una abitazione di età del Ferro con le medesime evidenze di bruciato e cenere sul pavimento in battuto (distruzione probabilmente coeva alla struttura a N/O). Tali dati, uniti a quelli della necropoli, il cui materiale più tardo è di VIII sec a.C., fanno ipotizzare la fine cruenta del villaggio di età del Ferro in concomitanza con la colonizzazione di Sibari (OSANNA 1992, p. 157, con bibliografia precedente). Rinvenuta una

sepoltura in dolio di infante con corredo databile alla prima metà dell’VIII sec a.C., che doveva essere, come situazione tipica, in relazione con una struttura abitativa non pervenuta

(ARANCIO ET ALII 1992, pp. 157 – 160).

NECROPOLI: Rinvenuta una necropoli di IX – VIII sec a.C. caratterizzata da circa 229 tombe.

Tale numero è da ritenersi indicativo a causa delle difficoltà dello scavo, che ha messo in luce sepolture sconvolte, depredate, e talvolta di difficile comprensione a causa delle sovrapposizioni. (ORSI 1921, pp.468-469; DE LA GENIERE 1968,pp. 73-78; VANZETTI 2014 B,

p. 65, con bibliografia precedente). La tipologia di sepolture è quella riscontrata nelle necropoli pre - greche di Macchiabate a Francavilla Marittima: dove si registrano tombe formate da tumuli di pietre, con orientamenti diversi e, nei punti di maggior affollamento, una sovrapposizione di sepolture successive sulle precedenti (VANZETTI 2014 B, p. 65, con

bibliografia precedente). La vicinanza di tombe a gruppi o la sovrapposizione è un probabile indizio di legame parentelare e struttura sociale per gruppi familiari, così come l’accostamento di sepolture di spicco (ciò si riscontra anche in altre necropoli enotrie come all’Incoronata di Metaponto e a Valle Sorigliano di Santa Maria d’Anglona, si vedano schede supra). Dall’epistolario del Viola (VANZETTI 2014 B, p. 65) si evince la struttura della tombe a tumulo: Il defunto veniva deposto con il corredo in posizione rannicchiata su uno strato di terra che poggiava su un letto di ciottoli, delimitato da un muretto fatto sempre di ciottoli. Il corpo veniva poi coperto prima da terra e poi da pietre. Dagli scritti del Viola, Pacciarelli individua come la posizione rannicchiata più diffusa fosse quella meno lateralizzata detta “supino – rattratta”, cioè con parte superiore del corpo supina, parte inferiore rannicchiata e talvolta capo girato (PACCIARELLI 2004, p. 450, nota 12). Alcune tombe presentano l’inumazione distesa del defunto (FERRANTI – QUONDAM 2006, p. 591). In passato è stata molto discussa anche l’ipotesi di un rituale incineratorio (PASQUI 1888,p.479, in riferimento

ad esempio alla T88; VANZETTI 2014 B, p. 66). Alcune tombe presentano deposizione bisoma

(VANZETTI 2014 B, p. 68). Per quanto concerne la datazione, la maggior parte delle tombe è di

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Torre del Mordillo”). Una certa quantità è invece di pieno VIII sec a.C. (Ferro 2b: 790 – 720 a.C.), mentre un’unica sepoltura (T42) è databile a fine X – prima metà IX sec a.C. (Ferro 1b: 910-860 a.C.)(VANZETTI 2014 B, p. 66).

RINVENIMENTI MOBILI:

ABITATO: Si registrano frammenti ceramici protostorici su tutto il pianoro(frammenti di VIII se a.C. ad esempio sono stati rinvenuti nella trincea 16: COLBURN 1977, P.461). Per ciò che concerne la fase d’interesse, frammenti di ceramica di metà VIII sec a.C. sono stati rinvenuti all’interno del focolare della struttura abitativa posta a N/O, pertinenti a tazze e coppe

(COLBURN 1977, P.452). Per ciò che concerne la sepoltura infantile all’interno del dolio, il

corredo databile alla prima metà dell’VIII sec a.C. era costituito da una scodella a labbro rientrante ed una tazza (datante la sepoltura) con labbro svasato, breve parete rigonfia e ansa a nastro sormontante (ARANCIO ET ALII 1992, pp. 157 – 160). Tra il materiale rinvenuto si registra una kotyle Aetos 666 d’importazione (TRUCCO -VAGNETTI 2001;QUONDAM 2009, pp. 160-162; VANZETTI 2009, p. 182) ed un frammento di scodella con decorazione lineare della

fine dell’VIII sec a.C. (ARANCIO ET ALII 1992, p. 162).

NECROPOLI: A causa delle vicende che hanno interessato la necropoli nel tempo ed in corso di scavo, è difficile stabilire con esattezza la totalità dei materiali e le reali associazioni nei corredi. Tenendo conto di ciò, sulla base delle tombe recuperate, si registra nei corredi delle tombe maschili della fase d’interesse (Ferro 2b) la presenza di rasoi ed armi in ferro (nella fattispecie di spade, pugnali e lance) ed utensili come scalpelli, roncole ed asce. Per quanto riguarda i monili, emerge la tipica fibula in ferro del tipo ad arco serpeggiante senza molla e con arco a gomito, che nella T87 affianca un unico esemplare di fibula “a drago” (QUONDAM

–FERRANTI 2014, p. 72, cat. 446-447). Nei corredi delle tombe femminili si trovano fibule

(QUONDAM –FERRANTI 2014, p. 73 e segg.) e monili di vario genere (bracciali, anelli, etc).

Tuttavia talvolta è difficile distinguere dal corredo in queste tombe una maschile da una femminile, talvolta si è in presenza di tombe bisome o definite bisome come la T78 (Tav. XXII, fig. 2) del Ferro 2a - 2b iniziale, che rappresenta una tomba di spicco femminile con evidenti elementi maschili come una punta di lancia in ferro ed una spada. Tra gli altri oggetti numerose fibule in bronzo e ferro, tra cui l’unico esemplare di fibula bronzea ad occhiali proveniente da Torre del Mordillo ed una fibula serpeggiante in bronzo forse pertinente alla deposizione maschile, vaghi in vetro ed ambra, vari pendagli di cintura tra cui uno a “xilofono” ed uno a coppia di figurine antropomorfe. (VANZETTI 2014 B, p. 68, pp. 168-174

cat. 357-406). I reperti ceramici sono presenti nei corredi della fase d’interesse (Ferro 2b), sebbene quelli depurati e decorati siano meno frequenti rispetto ai corredi del Ferro 2a

(FERRANTI 2014, p. 86). Un esempio è l’askos con decorazione “a frange” della T87

(FERRANTI 2014, pp. 182-183, 319, cat.450). Tra i reperti in impasto si vede la presenza nelle

tombe soprattutto di tazze (come attestato dalla tomba della fase d’interesse T121), brocche ed askoi ed in rari casi di scodelle con labbro rientrante e ciotole/tazze carenate e nelle sole tombe femminili di fusaiole e pesi da telaio (CASTAGNA 2014, pp. 91–96). Un esempio di corredo del periodo d’interesse proviene dalla tomba maschile T121 rappresentata da un pugnale in ferro, una fibula serpeggiante in ferro, una catenina in maglia serrata di bronzo e due tazze in impasto (QUONDAM –FERRANTI 2014, pp. 183-184, 320, cat.451-452-453-454-

455) Da sottolineare il rinvenimento di uno skyphos medio – geometrico “a chevrons” d’importazione greca, che rappresenta il più antico reperto d’importazione greca rinvenuto in Calabria (PERONI 1988, p.118, fig. 95; GUZZO 1988,pp. 152, fig. 116).

BIBLIOGRAFIA

PASQUI 1888,pp. 239-268; 462-480; 575-592;648-671; PIGORINI 1888, pp. 239-244; ORSI 1921,

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216; DE LA GENIERE 1968,pp. 73-78; PALA 1968,pp. 124,127; QUILICI –QUILICI GIGLI 1968,pp.

97-98;EDWARDS 1969,pp. 30-35; CAVALCANTI 1977;COLBURN 1977, PP.423-526;PERONI 1979, pp. 192-200; PROTOSTORIA SIBARITIDE 19821,pp. 157-160 e 2,pp. 160-161; GUZZO 1982 A,pp. 98-99-101 n.1-104-105; TRUCCO 1987, pp. 421-422; PERONI 1988, p.118, fig. 95; GUZZO 1988,

pp. 152, fig. 116;TRUCCO 1989,p.389; OSANNA 1992, pp. 157-158; ARANCIO ET ALII 1992, pp. 145 – 163; PERONI 1992,pp. 104, 122-125; LATTANZI 1992,p. 797;LUPPINO 1992,pp. 172-173;

LATTANZI 1995,p. 187; TRUCCO -VAGNETTI 2001;PACCIARELLI 2004,pp.447-475;FERRANTI –

QUONDAM 2006, pp. 590-592; QUONDAM 2009, pp. 160-162; VANZETTI 2009, pp. 179-202;

SCHIAPPELLI 2014, pp. 55–60; VANZETTI 2014 A, pp. 61–64;VANZETTI 2014 B, pp. 65 –70;

QUONDAM – FERRANTI 2014, pp. 71–76; ABBATE 2014, pp. 77–84; FERRANTI 2014, pp. 85–90;

CASTAGNA 2014, pp. 91–96.

TAVOLE

Tav. XXII, figg. 1-2.

89.SPEZZANO ALBANESE (CS): LOCALITÀ SAN LORENZO

DATI TOPOGRAFICI E GEOMORFOLOGICI