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Nell’approccio del regional desig le immagini agiscono come catalizzatore verso la costruzione del fu- turo desiderato. Le rappresentazioni spaziali non indicano solo le trasformazioni fisiche, ma hanno valenza politica nell’indicare norme, valori, scelte compiute dagli stakeholder; influenzano attivamente i processi di pianificazione (Balz&Zonneveld, 2015). La forza delle immagini mentali, interiorizzate dai partecipanti ai processi decisionali, agisce come una sorta di collante che tiene insieme il processo stes- so e agevola gli accordi politici (Neuman, 1996). Le rappresentazioni spaziali rendono più facile visualiz- zare il futuro a cui tendere, ma allo stesso tempo disvelano le strutture di potere che le hanno costruite e possono produrre consenso o conflitti (Neuman, 1996; Zonneveld, 2005). La costruzione, selezione e comunicazione delle rappresentazioni diventano elemento costitutivo dei processi di regional design, che attraverso un grande sforzo di immaginazione (Lingua, 2017) ridisegnano i rapporti tra le istituzioni (Neuman&Zonneveld, 2018) e la percezione delle stesse istituzioni. Nei processi di pianificazione le rappresentazioni agiscono come forma di visualizzazione degli elementi costitutivi della regione ogget- to di analisi, esplorazione delle possibili trasformazioni e forma di visione del futuro desiderato.

Förster A., Balz V. (2015) Regional Design conceptual framework, Shaping regional futures, TUM/TUD Octo- ber 14-15 2015

Per comprendere al meglio il ruolo delle rappresentazioni verbo-disegnate (immagini, metafore) nei processi di regional design sembra utile presentare due esempi considerati emblematici: Metrobild Zurich e Idea Competition Future Metropolis Ruhr18. Questi casi nascono come concorsi di idee entro processi di pianificazione più ampi. Le istituzioni metropolitane e regionali hanno invitato gruppi inter- disciplinari di esperti con la finalità di elaborare nuove immagini, nuove idee, una nuova comprensione delle grandi aree metropolitane di Zurigo(Svizzera) e della Ruhr(Germania).

Prendendo in considerazione una scala regionale questi progetti devono affrontare il disallineamento tra strutture di governance e relazioni funzionali del territorio, così come la mancanza di una percezio- ne unitaria ma articolata degli spazi regionali. È richiesto, quindi, un approccio come quello del regional design che riesce a tenere insieme la complessità della governance regionale con la capacità trasforma- tiva dell’urban design (Balz, Zonneveld, 2015).

Metrobild Zurich

Nel 2010 la Conferenza Metropolitana di Zurigo (Verein Metropolitanraum Zürich) indice un concorso su invito con l’obiettivo di definire il profilo concettuale e spaziale dell’area metropolitana di Zurigo, rendere facilmente comprensibile potenzialità e qualità del territorio e riflettere sullo sviluppo futuro in scala regionale. Tutto questo doveva essere rappresentato attraverso un’immagine iconica (“Me- tro-picture”) espressione di una visione comune e condivisa dell’area metropolitana, nonché rappre- sentativa dell’ente della Conferenza Metropolitana. Operazione non semplice poiché la regione me- tropolitana di Zurigo è suddivisa in 238 municipalità e otto cantoni, con circa tre milioni di abitanti. Sebbene fossero già state messe a punto svariate forme di collaborazione tre i diversi enti mancava una strategia unitaria su scala sovraregionale. La Conferenza Metropolitana nasce nel 2009 proprio con questo obiettivo: superare la frammentazione amministrativa, strutturare una governance cooperativa a scala sovra-regionale, mettere a sistema le potenzialità di questa regione urbana, affrontare le pro- blematiche ambientali e sociali. Una delle maggiori sfide che presentava l’elaborazione di una visione unitaria dell’area era data dalla grande disomogeneità territoriale, nonché dalla competizione tra le diverse municipalità. Infatti l’area metropolitana di Zurigo è estremamente dinamica, produce da sola circa il 40% del PIL della Svizzera ed è caratterizzata da un forte consumo di suolo con rapide localizza- zioni e ri-localizzazioni di funzioni strategiche.

Per rendere visibile l’area metropolitana e l’operato dell’ente viene, quindi, indetto un concorso di idee su inviti ristretto a tre gruppi di progettazione. A questi viene richiesta una lettura socio-spaziale delle dinamiche funzionali dell’area metropolitana, così da rendere visibili le connessioni materiali e imma- teriali, poi l’elaborazione di visioni verbo-disegnate. Queste dovevano rappresentare le trasformazioni dell’area nei prossimi trenta anni. Il processo di costruzione delle visioni Metrobild Zurich viene strut- turato in tre fasi (analisi-lettura, sviluppo dell’idea concettuale e costruzione della visione) che hanno previsto dei workshop di discussione dei risultati tra i gruppi di progettisti ed esperti di enti, ammini- strazioni ed università. Durante i workshop viene fatto ampio uso dello storytelling impiegando pluri- me forme di rappresentazione (visualizzazioni e metafore) come supporto all’argomentazione. Nella convinzione che le immagini e le metafore sarebbero rimaste ben impresse nella mente e avrebbero rafforzato le aspettative verso lo sviluppo del territorio, nonché facilitato la cooperazione tra enti e isti- tuzioni sub-locali(Forster et al., 2016). Attraverso il concorso-processo sono state prodotte tre differenti “Metro-picture” che non sono viste come punto di arrivo ma piuttosto come punto di partenza per

L’approccio del Regional Design

progetti futuri (Schindler, 2020). Le tre visioni hanno messe in evidenza elementi molto diversi dell’area metropolitana che è stata vista come: “Metro Garden City”, attribuendo grande rilevanza al paesaggio come elemento strutturante la metropoli; “Location Mosaic”, ponendo attenzione alla cooperazione e competizione tra le diverse municipalità e alla caratterizzazione funzionale di queste; “Fostering Diver- sity” che identifica e caratterizza delle sub-aree metropolitane con la finalità di preservare e sviluppare le differenze entro un’ottica di “exsisting together” (Schindler, 2020).

Tre immagini differenti ma accomunate ad una forte espressività visiva (si veda l’uso di colori) e una costruzione transcalare che viene accompagnata da più forme di visualizzazione. Tutte e tre costruite entro un processo di storytelling che ha fatto ampio uso di metafore e plurime forme di visualizzazione.

L’approccio del Regional Design

Idea Competition Future Metropolis Ruhr

Il concorso di idee per la regione urbana della Ruhr si è svolto fra il 2013 e il 2014 ed ha previsto la partecipazione su invito di cinque gruppi di progettazione. La finalità era quella di definire nuove idee e visioni dell’area che potessero essere di stimolo per la redazione del nuovo piano regionale. In questo caso l’ente preposto alla pianificazione di livello regionale si è avvalso di un processo di regional design per ricercare una strategia forte e coerente su scala sovralocale.

La regione urbana della Ruhr è abitata da oltre 5 milioni di persone ed è connotata da un forte policen- trismo che ha portato alla definizione di un territorio molto eterogeneo, frutto della giustapposizione tra aree urbane, ex-aree industriali, ampi spazi verdi. Le trasformazioni territoriali sono spesso avvenu- te senza coordinamento fra le oltre 50 municipalità che la compongono, fino al progetto di riconversio- ne industriale dell’IBA Emscher Park degli anni Novanta . Infatti, la Ruhr è stata una delle maggiori aree produttive della Germania, contraddistinta per la presenza dell’industria estrattiva e metallurgica fino agli Settanta. Negli anni Ottanta a seguito del declino industriale è stato promosso un ampio progetto di rigenerazione urbana e territoriale, nonché economico e sociale: il progetto dell’IBA Emscher Park. Questo è stato improntato sulla dimensione progettuale, realizzando molteplici progetti entro strategie comuni per tutta l’area.

Il recente concorso si colloca entro un processo di pianificazione regionale come step preparatorio per la redazione di un piano che possa cogliere una rinnovata volontà di rigenerazione e cambiamento dell’area. Il ricorso alla forma della competizione per elaborare nuove strategie permette di avere plu- rimi sguardi sull’area, scardinare le immagini consolidate e allo stesso tempo rafforzare la percezione della dimensione comunitaria a scala regionale. Questo è evidente anche dal nome dato alla competi- zione “Future Metropolis Ruhr”, che sottolinea la visione di una metropoli policentrica.

La dimensione della comunicazione ha assunto un ruolo rilevante per sollecitare e animare il dibattito attorno al progetto del piano regionale, nonché esplicitare il nuovo concept di dimensione metropoli- tana regionale “Future Metropolis Ruhr”.

L’approccio del Regional Design

Se guardiamo al processo di pianificazione regionale nel suo insieme vediamo come sia stato promosso un processo aperto, dinamico e quanto più inclusivo; la volontà è stata quella di integrare e mettere a sistema tutte le competenze degli attori coinvolti: comuni, istituzioni, imprese e società civile. Met- tendo in relazione il processo di pianificazione statutaria con processi e progetti informali, nonché con l’apporto del concorso di idee.

Il concorso di idee ha prodotto cinque concept diversi basati su un approccio interdisciplinare; infatti era richiesto ai gruppi partecipanti di avere al loro interno esperti di diversi campi: paesaggisti, archi- tetti, pianificatori, esperti di mobilità.

Le vision prodotte utilizzano linguaggi e forme di rappresentazione molto diverse tra loro e sono ac- compagnate da analisi, schemi e altri apparati grafici che spaziano dalla scala sovraregionale al concept architettonico. Quindi si fa largo uso degli strumenti della visualizzazione e del visioning.

Tutti i progetti proposti operano in modo transcalare; non si limitano a lavorare alla scala regionale ma agiscono sui sistemi degli spazi aperti così come su ipotesi di ridisegno di quartieri urbani, ripensano i sistemi di governance e i sistemi di gestione dello spazio pubblico. Sollecitano l’immaginazione e la partecipazione dei cittadini con la finalità di costruire una rappresentazione condivisa della “nuova” area metropolitana.

Tönnes M. (2015) Regional Discourse -…on the way into the future of the ruhr metropolis, Shaping regio-

L’approccio del Regional Design

Tönnes M. (2015) Regional Discourse -…on the way into the future of the ruhr metropolis, Shaping regional futures, TUM/TUD October 14-15 2015

Dagli esempi brevemente presentati emerge come, l’enfasi posta sulle forme di rappresentazione ̶ e in generale di narrazione (van dijk, 2011) ̶ non serva solo a delineare strategie di trasformazione fisica dei territori in ottica transcalare ma serva soprattutto come supporto per la discussione delle trasformazio- ni immateriali. Sui nuovi assetti di governance, sulle trasformazioni sociali, sulle nuove percezioni dello spazio regionale. Quindi, sulla costruzione di nuove identità.

Diventa estremamente rilevante tutto il processo di costruzione delle rappresentazioni e delle narrazio- ni che le accompagnano poichè: «The decision on what should be “put on the map”, and how it is going to be presented, opens up great potential to shape discourse» (Duhr, 2007). Soprattutto per dare forma ad un discorso politico. Infatti, il vision making diventa operazione complessa, ma indispensabile per governare la dimensione regionale poiché «If we cannot imagine, than we cannot manage» (Neuman & Hull, 2009).