CAPITOLO 5. ANALISI QUALITATIVA
5.1 Astra Zeneca
Nell’arco temporale preso in esame in questo studio AstraZeneca ha riportato, nel complesso, ottimi risultati nelle categorie ESG, in particolare in quella legata al tema ambientale e al tema sociale. Tuttavia, si è osservato come l’azienda sia risultata coinvolta in controversie che hanno impattato sulla misura dell’ESG Combined score, che risulta infatti piuttosto inferiore all’ottimo ESG score.
Uno dei cambiamenti più significativi, cambiamento in questo caso positivo, si è registrato tra il 2008 e il 2009, quando AstraZeneca ha visto il proprio ESG score relativo alla categoria “innovation” passare da C- ad A+. Andando a ricercare qualche riferimento a questo dato nella stampa si trovano alcuni articoli che fanno cenno alla forte attenzione dimostrata da AstraZeneca, e in particolare dal suo dipartimento di R&D, nei confronti della ricerca e dell’innovazione, elementi che rappresentano una leva fondamentale per ottenere vantaggio competitivo da parte delle aziende, soprattutto quelle dell’industria farmaceutica. Questo aspetto viene sottolineato, ad esempio, in un estratto di un articolo di un quotidiano britannico: nel testo, John Goddard, responsabile della pianificazione strategica e dello sviluppo del business in AstraZeneca, afferma che le aziende farmaceutiche devono impegnarsi e investire con lo scopo principale di creare nuovi medicinali e, per fare questo, devono cercare anche nuove vie da percorrere nell’ambito della ricerca, per differenziarsi dalle altre ed ottenere risultati migliori.
"All the discussion at the moment, by drug companies and investment banks, is about finding the best way to improve your chances of having a successful drug," said John Goddard, head of strategic planning and business development at AstraZeneca. "How can you restructure your R&D to make it more productive and possibly fund it in a different way?" (“Drug companies seek a cure for their ailing research; with costs and regulation rising, a new way of developing blockbuster treatments is needed”; The Sunday Times - London del 4 gennaio 2009)
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La riflessione rimane aperta, tuttavia è possibile ipotizzare che si voglia far riferimento anche a innovazioni che siano sostenibili e responsabili nei confronti della tutela dell’ambiente e delle risorse naturali. A tal proposito non si trova particolare riscontro negli articoli successivi riguardanti AstraZeneca: sebbene gli ESG score indichino un importante coinvolgimento dell’azienda nella tematica ambientale non se ne trova altrettanta testimonianza nella stampa presa in considerazione. Un articolo del 2008 riporta che numerose multinazionali inglesi avrebbero beneficiato del guadagno derivante dall’assegnazione eccessiva di permessi di carbonio, nell’ambito dello schema europeo di scambio delle emissioni; questi permessi, infatti, sarebbero stati rivenduti, dalle beneficiarie, ad altre aziende in cambio di contanti. Fra queste risulta anche AstraZeneca che però, dal canto suo, assicura la “bontà” dell’impiego dei soldi ricevuti, dichiarandosi intenzionata ad utilizzarli per migliorare le proprie performance ambientali, come riportato nell’estratto seguente.
“The figures, compiled by the Guardian and the campaign group Sandbag, suggest that up to 9m extra annual permits have been allocated to 200 companies across almost all sectors of the British economy (…) Ford, Thames Water, Astra Zeneca and Vauxhall are among the companies that could benefit. (…)
Astra Zeneca said it would sell permits from its expected annual surplus of 37,000, but that the resulting money would be used to improve environmental performance.” (“Britain's worst polluters set for windfall of millions”; Guardian.com del 12 settembre 2008)
Si è osservato come, dal 2009 in poi, AstraZeneca abbia ottenuto sempre punteggi ottimi in ambito di innovazione; questo è testimoniato anche da un altro articolo, in cui si sottolinea nuovamente l’impegno dell’azienda nell’innovazione, impegno che però richiede anche ingenti sacrifici, come la necessità di dover tagliare alcuni progetti avviati e, di conseguenza, alcuni posti di lavoro per garantire la maggiore efficienza e il miglior adattamento possibile alle sfide future. A tal proposito, un estratto di un articolo del 2010:
“ASTRAZENECA will stop looking for new drugs to treat a panoply of diseases, including ovarian cancer, depression and thrombosis, as it launches a painful shake-up of its research and development work. The country's secondbiggest drug maker said it will close its research site at Charnwood in Leicestershire, which employs 1,200 people, along with a smaller facility in Cambridge in a global overhaul of its drug- discovery work.All told, the changes will lead to a 'net reduction' of 1,800 R&D positions around the world, the company said.
Anders Ekblom, Executive Vice President of Development at AstraZeneca said: “We have made real strides in improving our efficiency in recent years, but there is a continuing need to adapt our organisation in anticipation of future challenge. These proposed changes will help us create a more
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focused, innovative and productive company.” (“Drug discover suffers as AZ launches R&D shake- up”; Daily Mail – London del 3 marzo 2010)
Questo riferimento introduce, quindi, anche l’ambito sociale nel quale AstraZeneca risulta, ancora, molto impegnata: gli ESG score relativi alla categoria “social” sono, infatti, altrettanto positivi, sebbene con alcune variazioni piuttosto significative. Non è un caso che il 2010 registri l’ESG score relativo alla categoria “workforce” più negativo (C+): come osservato anche nell’articolo riportato, nel 2010 l’azienda annuncia il taglio di circa 10000 posti di lavoro (dato riportato da Thomson Reuters) e questo aspetto concorre al peggioramento dello score ESG per questo anno. Un altro articolo del 2010 riporta la notizia del taglio annunciato da AstraZeneca di migliaia di posti di lavoro:
“Last week, Astra revealed it would cut 8,000 jobs. Its chief executive, David Brennan, said it was unlikely to see a rise in sales for five years.” (“Jobs to go as Glaxo looks east”; The Sunday Times - Ireland del 31 gennaio 2010)
Nonostante i periodici tagli dei dipendenti, AstraZeneca si contraddistingue comunque per le buone condizioni lavorative ed extra-lavorative di cui godono impiegati e dirigenti, aspetto che le garantisce comunque ESG score positivi e che è testimoniato anche da un articolo del settembre 2006, di cui si riporta un estratto:
“Astra Zeneca, the pharmaceuticals giant, which has 11,000 employees in Britain, has extensive back-up services to support employees and managers, said Chris McDonald, the company's UK head of health and wellbeing. Astra Zeneca counts the cost carefully, he said, and is convinced the investment brings a return that benefits the company through reduced sickness and absenteeism.” (“Make your company a healthier place to work”; The Sunday Times del 17 settembre 2006)
Gli ESG score testimoniano un interesse costante e attento da parte di AstraZeneca nei confronti della comunità globale e degli aspetti sociali. Trattandosi di un’azienda farmaceutica è anche prevedibile che questo interesse si rivolga principalmente alla tematica della salute e del benessere, come si desume anche da un articolo di un quotidiano canadese pubblicato il 22 ottobre 2007; nel testo si trova una sorta di “mission” dell’azienda nei confronti della comunità in generale, in cui si afferma che l’obiettivo principale di AstraZeneca è quello di dedicare tutti i propri studi al miglioramento dell’assistenza sanitaria in tutto il mondo.
“At AstraZeneca, we are no different. Each and every day, our passion carries us forward to find better medicines and contribute in meaningful ways to health care worldwide. Through cutting-edge research, important partnerships, community investments and innovative programs, we are focused
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on delivering the greatest value to physicians and patients around the globe.” (“Investing in the future of health care”; The Gazette – Montreal del 22 ottobre 2007)
L’ambito della governance aziendale non pone l’azienda in difficoltà, come avviene invece nel caso di altre aziende del campione analizzato: gli ESG score relativi a tutte e tre le categorie sono piuttosto positivi e non particolarmente variabili. Si nota, innanzitutto, che il punteggio associato alla categoria “CSR strategy” è estremamente positivo (varia tra A e A+), ad indicare un forte coinvolgimento di AstraZeneca nella corretta implementazione delle pratiche di CSR a partire dalle decisioni strategiche, aspetto che sicuramente concorre alla sua buona reputazione e all’ottenimento di un certo vantaggio competitivo. Questo aspetto viene riportato anche nella stampa, soprattutto nei primi anni presi in esame, quando si riconosce AstraZeneca come una delle aziende leader nell’ambito della CSR; due articoli, pubblicati nel mese di maggio 2007, confermano questo particolare, descrivendo l’impegno formalizzato da AstraZeneca nel far parte del Corporate Responsibility Index. Si presentano, di seguito, due estratti degli articoli in questione.
“The aim of the Corporate Responsibility Index is to assess what systems companies use to help them address matters such as occupational health and safety, product health and safety, diversity, work- life balance, workplace relations, employee engagement, community investment, biodiversity, climate change, waste and resource management and labour rights in the supply chain. (…)
Only five companies, three of which are miners, received a gold medal for environmental management scores of 90 per cent or higher: Anglo American (94.39 per cent), Astra Zeneca (96.45 per cent)…” ( “Leaders close the gap; special report - CRI - Corporate Responsibility Index”; The Sunday Times – London del maggio 2007)
“At Astra Zeneca we are proud to be making a contribution to improving healthcare through the delivery of medicines that make a difference. We believe that what we do is important. We also believe that how we do it is just as important. This is why we are working hard to ensure that everyone in the company understands that every interaction counts towards making sure that Astra Zeneca manages its wider responsibilities effectively and continues to be a trusted member of society. Our participation in the Corporate Responsibility Index helps us to understand the progress that we are making, and we are pleased to be one of the Companies That Count.” (“Firms that lead the way”; The Sunday Times – London del maggio 2007)
Gli score relativi alle categorie “management” e “shareholder” assumono andamenti sempre piuttosto positivi ma, a tratti, più altalenanti. Analizzando i testi a disposizione si ritiene opportuno segnalare un episodio di vastissima portata che potrebbe aver condizionato in buona parte la valutazione dell’azienda sia in termini di ESG score che in termini di corporate
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reputation; nel 2014, infatti, il colosso farmaceutico statunitense Pfizer tenta di acquisire AstraZeneca per farne un’unica società con sede fiscale in Gran Bretagna, arrivando ad offrirle più di 63 miliardi di sterline; AstraZeneca oppone più volte resistenza, in particolare il top management che non è d’accordo con la fusione, supportato da buona parte degli azionisti che, però, si dividono sulla decisione da prendere. Infine, l’affare non si conclude ed è auspicabile ritenere che la decisione di non accettare l’acquisizione abbia influito sulle valutazioni relative all’azienda che, si presume, sarebbero state piuttosto negative, sia in termini di reputazione aziendale che in termini di punteggio relativamente alla tutela dei diritti degli azionisti e alla trasparenza del management. Questo aspetto viene sottolineato anche in alcuni passaggi tratti da articoli della stampa internazionale, in seguito riportati, riferiti al periodo delle trattative, nei quali i top manager di AstraZeneca affermano di aver rifiutato l’offerta di Pfizer per tutelare gli azionisti e tutti i lavoratori dell’azienda.
"We have fostered a culture of innovation where science is at the heart of what we do and today we set out the greatly improved quality of our mid and late stage pipeline and its significant commercial potential. We are continuing to create significant value for shareholders from our independent strategy," Mr Soriot (CEO at AstraZeneca) said. (…)
The proposed bid has also divided shareholders. Martin Gilbert, chief executive of Aberdeen Asset Management, has backed Labour leader Ed Miliband's call for a stronger public interest test into foreign takeovers. His remarks echoed those of veteran healthcare investor Neil Woodford, who last week said he trusted AstraZeneca's management and believed it had a profitable and viable future as a standalone company. The Aberdeen boss said AstraZeneca had a "good chance" of remaining independent because the management had "enormous credibility". Other investors however have urged the board to open up talks with the US company.” (“AstraZeneca Pfizer: Vince Cable will ‘not rule out intervention’”; telegraph.co.uk del 7 maggio 2014)
“AstraZeneca chairman Leif Johansson said: "We have rejected Pfizer's final proposal because it is inadequate and would present significant risks for shareholders, while also having serious consequences for the company, our employees and the life-sciences sector in the UK, Sweden and the US." (“Astra shares dive £7bn as final bid fails”; The Express del 20 maggio 2014)
5.2 Bayer
Un’analisi qualitativa degli articoli riguardanti la multinazionale tedesca Bayer mette in luce alcuni aspetti estremamente interessanti soprattutto per quanto riguarda il suo coinvolgimento nelle tematiche ambientali. Gli ESG score relativi alla categoria “environmental” descrivono un impegno significativo profuso dall’azienda nelle pratiche di tutela dell’ambiente, in
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particolare per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse e il controllo delle emissioni. Osservando gli articoli pubblicati tra il 2006 e il 2017 è possibile trovare numerosi riferimenti a questi sforzi, tra cui il programma portato avanti ormai da molti anni denominato “Bayer Young Environmental Envoy (BYEE) program”, che permette ai suoi giovani partecipanti di ritrovarsi da ogni parte del mondo a ragionare insieme riguardo i principali temi economici ambientali, costruendo una relazione con l’azienda ed uno scambio reciproco di idee e proposte. A tal proposito si riporta un articolo risalente al 2006, a proposito della convention di quell’anno.
“All the students in the discussion rooms were representatives from 16 countries attending the Bayer Young Environmental Envoy (BYEE) program, which ran from Nov. 5-10. The program was organized by Bayer in cooperation with the United Nations Environmental Program (UNEP). It aims to let participants share their knowledge and experience on environmental issues and learn the German company's well-established tradition of environmental protection in one of the leading environmentalist countries in the world. (…)
"Partnership is essential and crucial when dealing with environmental issues. We should get together and tackle problems together. (…)
… environmental issues are what the current and next generations should tackle, and close cooperation between various sectors, including governments, the private sector and civic groups is necessary. (…)
Launched in 1998 as a local project in Thailand, the BYEE program has gradually expanded its scope and scale by inviting more participants from more countries.” (“Young environmentalist meet in Germany”; Korea Times del 16 novembre 2006)
In numerosi articoli, soprattutto provenienti da una stampa di settore, più specializzata, Bayer viene disegnata come un’azienda leader nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa e, in particolare, della tutela della sostenibilità:
“Bayer was one of the first chemical companies to publish an environmental report in 1993 and join the Responsible Care initiative in 1994. Several years later, it would become one of 45 founding members of the United Nations Global Compact and join the Global Reporting Initiative.
Ongoing sustainability efforts have garnered the company numerous awards, including the "Low Carbon Leaders Award" at the 2005 Climate Summit in Montreal, the "Industrial Water Quality Achievement Award" from the Water Environmental Foundation in 2004, and three U.S. presidential awards, including most recently the "Ron Brown Award for Corporate Leadership" in 2006. Business Week magazine recently named Bayer one of "the top green companies of the decade”. (…) More than a decade ago, Bayer set an ambitious goal to reduce greenhouse gas emissions from more than 400 facilities worldwide in absolute numbers by 50 percent from 1990 to 2012, while simultaneously increasing manufacturing output. Since 1990, Bayer has bettered the greenhouse gas
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emission targets specified in the Kyoto Protocol and cut direct greenhouse gas emissions worldwide by more than 70 percent. The Carbon Disclosure Project, a coalition of more than 200 institutional investors worldwide, lists Bayer as "Best in Class" in worldwide climate protection.” (“Continuing a long, rich tradition of sustainability and social responsibility”; Chemical Week del 20 giugno 2007)
“German chemical and pharmaceutical company Bayer plans to invest a total of $1.4 billion in green initiatives such as climate-related research, development and other projects in Asia by 2010, a senior company executive said.
"We are expected to do something for the environment. Bayer has made no cuts on its the budget for environmental protection over the last five years," Dirk Frenzel, head of public policy at the company's corporate policy and media relations, said.
As one of the world's leading chemicals producers, environmental protection is a top focus of Bayer's corporate social responsibility. In November 2007, the company launched its global "Bayer Climate Program," with which it will further reduce its carbon emissions from its production facilities and develop new solutions for increasing climate protection and dealing with climate change.” (“Bayer sets aside $1.4 bil. for green efforts”; Korea Times del 24 agosto 2009)
Nonostante moltissimi articoli siano testimoni dell’impegno e del coinvolgimento di Bayer in progetti, iniziative e decisioni aziendali volti a perseguire obiettivi sostenibili e di tutela dell’ambiente, l’azienda si è trovata coinvolta in numerose controversie, soprattutto riguardanti l’ambito ambientale. Tra queste, gli episodi più famosi sono stati il ritrovamento di tracce di riso sperimentale geneticamente modificato, prodotto da Bayer, in alcune coltivazioni di riso americane, che ha comportato l’impossibilità per gli agricoltori di commerciare una serie di partite di riso poiché vietato in tutta Europa, e lo scandalo dei pesticidi contenenti sostanze chimiche, vietate in molti paesi europei, che hanno causato l’uccisione di moltissime api; in entrambi i casi l’azienda è stata coinvolta in cause legali di grande portata e costretta a risarcire le parti lese. Gli estratti seguenti sono riferiti ai due episodi riportati.
“Greenpeace said that this latest contamination episode once again shows that the companies producing GM food are 'utterly incapable' of controlling GM organisms. It warned that countries which import US rice, such as the EU, Mexico, Brazil and Canada must become serious about preventing this kind of threat to food supplies by banning any imports of GM rice, removing all contaminated food from supermarket shelves and rejecting applications for the commercial cultivation of such rice.
It added that the relevant authorities in importing countries must conduct an investigation into the contamination caused by Bayer and also determine whether any other GM rice varieties being tested
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by Bayer have contaminated the world's food chain.” (“Trend towards GM rice in Asia will grow despite risks”; The Business Times Singapore del 10 ottobre 2006)
“Bayer spokesman Dr Julian Little told the BBC's Farming Today that misapplication is highly unusual. "It is an extremely rare event and has not been seen anywhere else in Europe," he said. Clothianidin, like the other neonicotinoid pesticides that have been temporarily suspended in Germany, is a systemic chemical that works its way through a plant and attacks the nervous system of any insect it comes into contact with. According to the US Environmental Protection Agency it is "highly toxic" to honeybees. This is not the first time that Bayer, one of the world's leading pesticide manufacturers with sales of EUR 5.8bn (£4.6bn) in 2007, has been blamed for killing honeybees. (…) Philipp Mimkes, spokesman for the German-based Coalition Against Bayer Dangers, said: "We have been pointing out the risks of neonicotinoids for almost 10 years now. This proves without a doubt that the chemicals can come into contact with bees and kill them. These pesticides shouldn't be on the market." (“Pollution: Germany bans pesticides linked to honeybee devastation”; Guardian.com del 23 maggio 2008)
Un altro degli ambiti in cui Bayer si dimostra controversa è quello dell’innovazione sostenibile: anche in questo caso numerosi articoli riportano notizie riguardo gli ingenti investimenti dell’azienda tedesca non solo nell’ambito dell’innovazione, ma dell’innovazione sostenibile, attenta all’ambiente e orientata alla ricerca di nuovi materiali e prodotti che perseguano