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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.440, 8 ottobre

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SC IE N Z A ECONOM ICA, FIN A N Z A , COM MERCIO, B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

A n n o IX - V oi. XIV

Domenica 8 Ottobre 1882

N . 140

IL COMMERCIO ITALIANO

nei primi otto mesi dell’anno 1882

Nel m ese di agosto corrente il com m ercio ita ­ liano diede le seguenti cifre :

. L . 119,9 7 4 ,5 7 8 . » 83,365,311 im portazione,

esportazione .

T otale. . . L. 2 0 5 ,5 3 9 ,6 8 9 Nel m ese di luglio di questo stesso anno era stato d i... L. 1 1 3 ,3 4 5 ,6 8 1 p er l’im portazione e di . . . • » 9 0 ,6 6 8 ,9 3 7 per l’esportazione

L. 2 0 4 ,0 1 4 ,6 1 8 in totale

A bbiam o adunque un aum ento di attività tra i due m esi di L. 1,325,071 ; cioè

le importazioni crebbero di L . 6,62 8 ,6 9 7 e le esportazioni diminuirono di L . 5 ,5 0 3 ,6 2 6 Confrontando invece il m ovim ento del com m ercio nel m ese di agosto 1882 con quello del m ese di agosto del 1881 si ha, per il 1881 :

im portazione. . . L . 1 2 7 ,2 5 5 ,1 2 6 esportazione . . . » 1 2 4 ,0 6 7 ,5 0 0 T otale. . . L. 2 5 1 ,5 2 2 .4 2 6 P er il che, il m ese di agosto di quest’anno ebbe un minor m ovim ento di L . 45 ,9 8 2 ,7 5 7 ; dei quali L . 7,28 0 ,7 4 8 rappresentano la im portazione dimi­

nuita e L. 3 8 ,701,989 la esportazione pure diminuita.

Sebbene vediam o molti rallegrarsi del fatto ohe queste cifre continuino a dim ostrare un avvicina­ m ento tra le som m e della im portazione e quelle della esportazione, dobbiam o n otare che i risultati sono tu lt’altro che confortanti, perchè l’avvicina­ m ento si ottiene m ediante una notevole dim inuzio­ ne della nostra attività com m erciale.

Infatti negli otto mesi siam o appena arrivati ad avere :

im portazione . . L. 8 7 2 ,5 8 8 ,9 9 6 esportazione . . » 7 5 3 ,4 9 5 ,0 5 9

Totale. . . L. 1 ,6 2 7 ,0 8 4 ,0 5 5 N egli otto mesi del 1881 avevam o avuto :

im portazione . . L . 9 1 0 ,1 9 1 ,0 8 6 esportazione . . » 799,5 8 3 ,1 7 2

Totale. . . L. 1 ,7 0 9 ,7 7 4 ,2 5 8 quindi una differenza com plessiva in meno di L i ­ re 8 2 ,6 9 0 ,1 8 3 ; cioè, rispetto alla im portazione, una

diminuzione di L. 3 7 ,6 0 2 ,0 7 0 o rispetto alla espor­

tazione, una diminuzione di L. 4 5 ,088,115. Ma è d ’nopo ten er conto anche del m ovim ento m onetario, il annle caIa or*nn7Ìnnalmanlfl !iq ìnflnif/v

nei due anni. E cco il prospetto di questo m ovi­ m ento. im portazione esportazione 1882 oro L . 2 6 ,0 0 2 ,8 0 0 L. 5 4 5 ,6 0 0 » argento L . 3 7 ,1 7 5 ,2 0 0 L . 2 ,6 8 5 ,2 0 0 Totale L . 6 5 ,1 7 6 ,0 0 0 L. 3 ,2 2 8 ,8 1 0 1881 oro L . 2 6 ,1 3 2 ,1 6 0 L. 1 9 ,2 5 5 ,1 0 0 » argento L. 102,340 L. 7 ,6 8 1 ,9 5 0 Totale L. 2 6 ,2 3 0 ,5 0 6 L. 26 ,9 3 7 ,0 5 0 E sottraendo questa cifra dalle rispettive im por­ tazioni. ed esportazioni negli otto mesi dei due anni, si ha :

im portazione esportazione totale 1881 L . 883,955,566 L. 772,646,122 L . 1,656,601,688 1882 L. 809,412,996 L. 751,266,259 L . 1,560,679.255

D iffer.L. 74,542,570 L. 21,379,863 L. 95,922,433

Il che vuol dire, che depurata dell’effetto del m o­ vim ento m onetario,- l’attività com m erciale dell’Italia fu nel 18 8 2 m inore dei 1881 per la som m a di quasi 96 milioni ; dei quali 74 e mezzo di minor im portazione, quasi 21 e mezzo di minor e s p o rta ­ zione. La differenza fra Centrata e l’uscita era stata nel 1881 di quasi 111 m ilioni e mezzo di m inore im portazione, fu di soli 58 m ilioni di m inor im ­ portazione nel 1882.

G uardate le m edie m ensili abbiam o :

imp. esport. compì.

1‘ otto mesi 1881 113,8 99,9 213,7 1° bim estre 1882 9 3 ,6 80,0 1 8 2 ,0 1° trim estre » 101,7 9 6,6 198,4 1° quadrim . » 104,9 98.9 2 0 3 ,5 l i 5 mesi » 107,0 98,1 2 0 5 ,4 1° bim estre )) 1 0 6 ,5 9 6 ,4 20 3 ,6 l i sette mesi » 107,5 95,1 205,1 l i otto m esi » 1 0 9 ,0 9 4 ,3 2 0 3 ,4 Se togliamo a queste m edie ultim e che si riferi-scono agli otto mesi 1882 e 1881 il valore delle m onete, abbiam o p er m edie :

imp. espor. corapléss.

1881 11 0 ,5 9 6 ,6 207,1

1882 101,2 9 3 ,9 105,1

Il che vuol dire regresso, più nella im portazione che nella esportazione, ma sem pre regresso di cir­ ca 12 milioni al m ese in m edia.

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642 L ’ E C O N O M I S T A 8 ottobre 1882

Importazione Esportazione Totale S p iiiti, bevande ed olii 23,798,000 107,069,680 130,867,680 G eneri coloniali, droghe

e ta b a c c h i. . . . 71,0*7,438 4,036,397 7q, 083 83o P ro d o tti chimici, generi

profum erìe! . T 1.“ 6 .* 31,612,565 28,102,548 60,715,113 COel0p e r L en c U Pr r .t o t .a 17,958,733 6,115,991 24,074,724 C anapa, lino, iu ta ed

a ltri v eg etali

filamen-tosi, escluso il cotone. 25,740,855 26,514,758 52,255,613 C o t o n e ... 150.108.401 20,725,212 170,833,613 L an a, crino e peli . . 60,359,460 7,238. 410 67,597,870 S e t a . ... 29,293,145 203,936,740 233,229.885 Legno e paglia . . . . 31,768,995 43,307,067 75,076,662 C arta e lib r i... 6,022,609 6. 734,605 12,757,214 P e lli... 34,474,470 13,168,710 47,643,180 M inerali, m etalli e loro

lavori. ... 170,499,457 19,931,119 190,430,578 P ie tr e , te rre ,

vasella-n % ve i e c rista lli. 56,893,454 49,588,238 106,481,69-Ce ea’i, farin e p .ste e

prodotti vegetali non

< ooip resiin a’ire cate- __

Lo r e ... 79,060,045 82,931,835 161,991,880 A rrenali, prodotti e

spo-coaipresi in a ltre cate­

gorie ... 55,635,796 1 26.651,390 182,287,186 O ggetti d iv e rsi...27,315,573 8,441,759 25,757,333 To t a l e. 872,588,996 799,583,172 1,672,172,168

M ettiamo in avvertenza i lettori intorno ad al­ cune modificazioni che la direzione generale delle gabelle ha portato alle cifre del 1881 riportandole nel prospetto m ensile degli otto mesi 1882. Insi­ stiam o perchè venga pubblicata a piedi del bol­ lettino stesso u na rubrica di correzioni affinchè il pubblico conosca le cause delle modificazioni che si portano alle cifre e sappia regolarsene.

Nella esportazione della l a Categoria alla voce

vini in botti venne corretta la cifra di 1,548,001

spiriti, bevande ed’ olii ; e nella uscita di queste

stesse m erci il solo m ese di agosto ci dà in m eno oltre 6 milioni portando così la dim inuzione degli otto mesi ad oltre 15 milioni. La entrata dei pro­ dotti chimici, generi medicinali resine e profume­ rie è molto accresciuta nell’ agosto, tanto che la

differenza in meno di oltre 3 milioni, nei 7 mes: è ridotta appena ad 1 m ilione negli otto m esi. E invece dim inuita assai la esportazione che a tutto agosto raggiunse appena i 28 m ilioni, m entre erano offre 37 nel 4881. L ’ entrata del cotone invece ebbe uno slancio straordinario nell’agosto: non solo fu colmata la deficienza dioffre 3 milioni che pre­ sentavano i sette m esi, ma si ebbe un aum ento di 2 4/2 milioni sugli 8 m esi, giungendo a L. 450 m ilioni. Non così la lana crino e péli dove con­ tinua la m inor entrata giunta già ad oltre 2 6 4/2 m ilioni. La im portazione della seta è stazionaria, continuando sempre In dim inuzione di 45 milioni, dei quali 30 milioni la seta tratta semplice e

greggia, ed è notevole che questa stessa voce la

quale nei sette mesi presentava una maggior uscita di 19 milioni (151 contro 432) negli otto mesi dà una minor esportazione di 16 milioni (4 6 8 contro 4 851, così che m entre la categoria seta nella espor­ tazione a tutto luglio dava in paragóne al 4884 più 22 milioni, a tutto agosto dà meno 43 4/2 m ilioni!

Dai soliti prospetti che qui pubblichiam o, i let­ tori si faranno u n criterio del m ovim ento delle c a ­ tegorie vedendo le m utazioni sofferte dalle m edie mensili :

Importazione ettolitri in quella 4,44 8 ,0 0 4 ettolitri e quindi il v a­

lore da lire 4 6 ,4 4 0 ,4 2 0 , cam biò in lire 4 2 ,840,420. P e r cui la somm a della categoria che era di L i­ re 4 2 5 ,9 4 9 ,2 5 2 diventò di L. 422,349,252.

Nella categoria 2 a venne corretta la somm a della im portazione che nel 4884 era stata data per L i­ re 2 3 ,6 2 5 ,5 4 0 m entre era invece di L. 2 3 ,625,330 come fu scritto infatti nel 4882.

Nella categoria 1 2 a si tolsero le tonn. 20 di mi­ nerale di ferro im portate (L . 4 0 0 ) ; si mutò leg­ germ ente il valore di im portazione delle rotaie per fe rro v ie ; si corresse l’e rro re nel valore della im ­ portazione di argento avvolto sulla seta da L. 32,290 a L . 3 2 ,4 9 0 ; così chè il totale della categoria che era stato dato per L . 427,610,024, diventò L i­ re 427,610,099.

Nella esportazione della stessa categoria 1 2 a tro­ viam o una leggera modificazione ai valore delle

rotaie per ferrovie, il quale da L. 4768 diventa

4 8 2 0 ; alla voce acciaio in spranghe, verghe ecc., venne posto erroneam ente il valore di L. 2010 m entre era giusto quello di L. 2040 dato nel 4881 p er 17 quintali a L. 120 al quintale ; — venne com pletam ente tolta la cifra di L. 342,800 per 2660 quintali di veicoli p er viaggiatori e sostituita con puntini — la somm a quindi della intera categoria fu m utata da L. 4 4 ,2 7 2 ,4 6 7 in L. 4 3,926,389.

Nella categoria 1 0 a all’esportazione venne cor­ retta .la somm a che nel 1881 era data per L i­ re 5 ,6 6 2 ,6 8 0 in quella esatta di L. 5,664,980.

Infine venne corretta anche la somma della ca­ tegoria I 4 a che nella esportazione dava L. 444,563,478 m entre doveva essere di L. 414,563,428.

Ora diam o u n rapido sguardo alle cifre som m a­ rie delle categorie confrontandole col 1881. Conti­ nua la notevole dim inuzione nella entrata degli

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IL RIMBOSCHIMENTO

I dolorosi fatti avvenuti a causa delle recenti inondazioni nel Veneto hanno naturalmente com­ mosso Paese e Governo.L’on. Ministro dei Lavori pubblici con uno zelo e con una attività degni del maggiore encomio corse sui luoghi del disastro e diresse in persona i lavori diretti a scemare e i pericoli e i danni, ed ora tornato alla capitale intende provvedere non tanto al presente quanto all’avvenire. E di ciò lo lodiamo, poiché se da certi mali che sono effetto di straordinari fe­ nomeni atmosferici non sarà possibile premu­ nirsi in modo assoluto, è certo che un opportuno e regolare ordinamento dei corsi di acque può rendere quei mali molto più rari e in ogni caso m en gravi. Dicesi c h e Ton. Ministro sia d’opi­ nione che giovi in certi punti il rimboschimento, ed è questo un tema su cui la prossima legi­ slatura sarà chiamata a deliberare. I nostri let­ tori sanno come noi abbiamo più volte soste­ nuta la non necessità e la inefficacia di una legge forestale; sanno come abbiamo combattuto ì vin- ■ coli imposti alla proprietà; come infine abbiamo detto che in casi in cui la necessità di con­ servare delle foreste fosse dimostrata, il Governo avrebbe potuto espropriare per causa di pub­ blica utilità. Quando poi al solito fosse dimo­ strato che nell’interesse di una data regione il rimboschimento fosse necessario, la salute pub­ blica sarebbe motivo sufficiente perchè il Go­ verno si accingesse a quest’opera piuttosto che violare il diritto di proprietà. Esiste questa ne­ cessità? Noi non possiamo entrare nella parte tecn ic a, e d’ altra parte attendiamo le nuove proposte dell’on. Baccarini. Intanto trattandosi di una questione gravissima e che giova discu­ tere con larghezza di vedute, pur facendo le nostre riserve, ci piace pubblicare un' interes­ sante articolo che ci viene inviato da persona molto competente.

La gravissim a sciagura che ha colpite le p ro ­ v in c e della V enezia, m entre com m ove gli anim i, richiam a l’attenzione dei pubblicisti| sui preservativi eon.tro le inondazioni che, troppo di frequente, si rinnovano or qua or là nello Stato. Le persone co­ gnite della scienza idraulica am m ettono che sonovi degli eventi m eteorici i quali, in più o m eno lungo intervallo di tem po verificandosi, sfidano tutti i provvedim enti presi per preservarne una plaga di territorio ; d’ altro lato , esse suno ben conscie che si può attenuare 1’ effetto di tali disastri prendendo in tem po dei rim edii che possono chia­ m arsi profilattici, ma che, congiunti ad altri espe­ dienti suggeriti dall’arte paralizzano parzialm ente, se non com pletam ente, gli anzidetti disastri. F ra i r i ­ m edii preventivi contro le innondazioui si annovera il rim boschim ento delle m ontagne. Com e l’igiene è la m edicina preventiva dell’ essere um ano, molto preferibile alla m edicina rep ressiv a; come l’istru­ zione del popolo è il rim edio che prem unisce la

società contro la m iseria ed il delitto, cosi le foreste che rivestono i terreni elevati valgono, oltre a creare molti altri vantaggi, a regolare la discesa delle ac­ que, sin dim inuendole in quantità, sia sopratutto ral­ lentando il loro moto, col m oderarne la velocità. N on intendiam o con ciò asserire che il rim bo­ schim ento dei m onti sia la panacea contro le piene, poiché abbiam o già riconosciuto che è assoluta- m ente impossibile di sottrarsi radicalm ente ai loro disastri. A m m ettiam o eziandio volentieri che parecchi altri espedienti sono stati praticati efficacem ente per alleviarne gli effetti ; così pure dobbiam o riconoscere che molte fiate dipendono le rotte e le inondazioni da cattiva sistem azione dei corsi d’acqua ed anche talvolta da im perfetta sorveglianza delle, opere di difesa Gii alvei dei fiumi non sono recipienti di form a invariabile. A ccade per ciò spesse volte che le opere di difesa contro le loro acque, opere che furono razionalm ente progettate ed eseguite in al­ tra epoca, si trovino di presente insufficienti a r i-p u r r . r o T o l l o i r r u o t o m o K o i-p r o o o n t o n o u . • di massa e di velocità, m entre poi il recipiente che dovrebbe contenerlo ha larghezza, altezza, pendenza che non- sono più quelle di prim a. D’ altro lato è im possibile di rifare tutti o quasi tutti i lavori di difesa e le opere d’arte ad ogni tanto tem po, perchè ciò r i ­ chiederebbe som m e favoloso dirette contro dei pericoli che non si vedono e non si prevedono. Ciò però che è inescusabile è la negligenza nel p reservare le foreste e nel rinnovarle laddove furono ab b a ttu ­ te ; e non è certo estranea alla straordinaria in te n ­ sità della devastazione che ora si lam enta, la di­ struzione avvenuta dei boschi alpini, che le leggi degli antichi stati volevano m antenuti in Italia.

E fuor di-dubbio che la regione veneta è una delle peggio situate di tutta E uropa, dal punto di vista delle inondazioni. Il vento regnante nella pe­ nisola italiana è lo scirocco, il quale a rrec a i caldi vapori del M editerraneo e de’ suoi golfi. Q uesti v a ­ pori sono sofferm ati dall’im m ane barriera delle Alpi che li costringe a risalire le sue pendici m eridionali. Innalzandosi in più fredda atm osfera, essi si conden­ sano e si squagliano in copiosissime pioggie le quali perciò talvolta liquefanno le nevi delle vette alpe­ stri. Si hanno così dei rovesci d’acqua che preci­ pitano sui terren i sottostanti. Se, nel loro corso, tali correnti attraversano dei laghi, valgono questi a m o d e ra re -l’ondata della piena, perchè riem piendosi intercettano la discesa im m ediata di m asse enorm i d’acqua. Molti fiumi della L om bardia g o d o n o j di questo vantaggio. Ma, nella regione veneta, a le­ vante ed anche a ponente del M incio, questa favo­ revole presenza di grandi serbatoi naturali non sussi­ ste, ed è infatti lungo i fiumi che non attraversano laghi che i peggiori disastri si sono ora verificati.

SA parte il rim edio dispendiosissim o e ra re volte praticabile di creare delle grandi riten u te artificiali, sbarrando parzialm ente delle gole dietro cui stanno am plissim i circhi che, in occasione delle piene, si convertono in laghi, il rim edio igienico, per così dire, contro le inondazioni di sim ili te rrito rii, con­ siste principalm ente nel m antenim ento e nella crea­ zione dei boschi.

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644 L ’ E C O N O M I S T A 8 ottobre 1882

degli alvei dei corsi d ’acqua. Questa legge, dovendo unificare le disparate legislazioni esistenti, db an­

tiquo, nei varii vecchi stati, fece due cose. Tolse,

in alcune regioni, m olti vincoli esistenti, e li creò in poche altre. In T oscana, ove ognuno faceva ciò che voleva, in questa m ateria, si gridò contro la nuova legge, perchè essa, oltre al porre il vincolo contro il diboscam ento, im poneva anche l’obbligo del rim boschim ento nei terreni pericolosi pei te rr i­ tori! sottostanti. Una agitazione si dichiarò in F i­ renze in seno all’Accademia dei Georgofili, ove molto ed anche assennatam ente si discusse ; ma essa non approdò ad im pedire che la legge venisse approvata.

La legge del 20 giugno 1877 sottopose a v in ­ colo forestale i boschi e le te rre qualsieno supe­ riori alla zona in cui vegeta fruttuosam ente il c a ­ stagno, nonché gli altri luoghi che, per la loro n atura, non possono dissodarsi e diboscarsi senza arrecare qualsiasi nocum ento. Si concedeva però la distruzione del bosco al proprietario che prendesse |Jiuvvcoiuimui equivalenti alla sua conservazione; ■ quale, fra altri, il disporre a terrazze, o gradini, il ter­ reno diboscato. Del resto la coltivazione silvana rim a ­ neva in balia del proprietario, tran n e i regolam enti locali. Le leggi antecedenti che, in parecchi stati, sottoponevano a rigoroso vincolo gli stessi boschi di castagno, venivano perciò a cessare. È facile d’ intendere com e molti p ro p rie ta ri, o stretti dal bisogno di far denaro col capitale arboreo accum u­ lato du ran te secoli, o per variare la coltivazione della loro te rra da bosco in altre coltivazioni, si siano affrettati ad approfittare dello svincolo. Q ue­ sto però doveva essere riconosciuto dagli ispettori forestali en tro sei mesi dalla data della legge, m en­ tre poi doveva essere sancito in altri sei mesi da un Com itato forestale installato in ogni provincia. Nelle provincie in cui il vincolo non esisteva b i­ sognava, per converso, sottoporre a vincolo molti terreni, e ciò si faceva dal Comitato suindicato, il quale inoltre giudicava delle opposizioni contro i provvedim enti vincolanti.

Siccom e accennam m o, non era sfuggita ai poteri dello Stato Ja necessità dei rim boschim enti, la quale sem brava ancora più pesante del divieto di dibo­ scare, agli oppositori della legge. La rinnovavione dei boschi però non potè im porsi che sui terreni vincolati e doveva farsi a spese cum ulativam ente dello Stato, delle P rovincie e dei Com uni. A tale scopo era ancora, nell’art. 12, data facoltà al G overno d ’espropriare i terreni che credeva necessarii; m entre nell’art. 13, si autorizzavano i proprietari dei terreni vincolati ad unirsi in consorzio p er effettuare l’ im boschim ento 4 una dota otoo. Anzi te autorità giudiziarie potevano im porre un consorzio se fosse richiesto dalla m aggio­ ranza degli interessati ; tranneché i dissidenti ave­ vano diritto di cedere i loro beni, a prezzo di sti­ m a; che se poi accadeva che i dissidenti non li volessero cedere, potevano essere espropriati forza­ tam ente, purché gli espropriam i possedessero i quattro quinti dell’area da rim boschire.

Le leggi però è ben noto che valgono tanto quanto chi le applica. B isogna poi convenire che esse siano assai m ale applicate in Italia, poiché ad ogni tratto si_ riconosce il bisogno di modificarle, com e difatti è accaduto anche per la legge foresta­ le. E d invero il Governo ha ora fatta approvare, dalla sezione di agricoltura del M inistero di a g ri­ coltura e com m ercio, una nuova legge in modifica- I

zione ed aggiunta dell’antecedente. La riassum iam o brevem ente affinchè i nostri lettori sappiano cosa m editi il G overno circa una questione di tanto m o ­ m ento, ora più che mai dotata di ciò che chiam asi

attualità.

II presentatore del nuovo progetto è stato il sig. Mi- raglia, direttore dell’agricoltura, il quale giustifica la proposta di cui è relatore sul m otivo degli insufficienti risultati conseguiti dalla legge ora vigente. Sareb- berv j, egli disse, 34 0 ,0 0 0 ettari da rim boscare, al che si richiederebbero 42 milioni di lire, da sp e n ­ dere in 18 o 20 anni di tempo. Gli eccitam enti ad operare i rim boschim enti riescirono inutili, com e egli assevera, quindi la necessità della legge attuale.

Il cam po d’azione è indicato nell’art. 1, ove si determ ina che saranno descritti, in elenco com pilato dall’am m inistrazione forestale, tutti i terreni m o n ­ tuosi e diboscati che col rim anere allo stato attuale danneggiano 1’ interesse pubblico. Essi verranno raggruppati in COmprensorii, ognuno dei quali con­ tenga u n bacino, o parte d’un bacino idraulico. Gli articoli 2 e 5 prescrivono la procedura che dovrà seguirsi per questo scopo. Poniam o qui una osser­ vazione. La legge attuale impone il vincolo, ed anche l’obbligo del rim boschim ento,non solo sulle zone d’al­ titudine superiore a quella del castagno, ma ancora su tutti gli altri terren i che l’interesse pubblico esige che siano am m antati di piante. Si può dunque dire che il nuovo progetto non si estenderebbe più largam ente dell’antico, se effettivam ente l’osservanza del vincolo e l’obbligo di rim boschire non fossero stati trascurati. Ciò che v ’ha di nuovo in questi articoli non è nem m eno l’istituzione dei consorzii, che sono ricono­ sciuti ed anche, in taluni casi, imposti dalla legge at­ tuale, ma piuttosto il loro raggruppam ento, ed inoltre le loro condizioni finanziarie, che sarebbero m olto v a ­ riate da ciò che sono attualm ente. L ’art. 4 prescrive di­ fatti che tutti i consorzii sono obbligatorii, locchè prim a non era im posto. Di più, m entre, colla legge attuale, il rim boschim ento si fa a spese cum ulative dello Stato, delle P rovincie e dei Com uni, siccom e sopra accennam m o, quindi innanzi, a tenore di questo articolo 4, esso rim boschim ento cadrebbe a carico dei proprietari costituiti nel Consorzio obbligatorio. L ’ar- articolo 5 indica poi la procedura da seguire, che ci asteniam o dal m enzionare, e l’art. 6 sottopone allo attuale vincolo forestale i nuovi terren i da rim bo­ schire.

L ’ organizzazione dei consorzi è determ inata dal- 1 articolo 7, pel quale i consortisti sono convocati nel term ine d’ un m ese per com pilare il loro s ta ­ tuto. Ove, alla prim a radu n ata, non sia presento la metà della proprietà catastale, se ne fa una seconda, nella quale basta il quarto. Se anche questa prova fallisse, saranno nom inati d’ufficio uno o più am m ini­ stratori. N ell’ articolo 8 è poi espresso che i con­ sortisti concorreranno in ragione delle aree possedute e dell’ utile che riceveranno dai lavori.

Ci dispensiam o qui, p er brevità, dal riferire sugli a r­ ticoli 9, 10 ed 41, come quelli che hanno m inore inte­ resse. Menzioniamo però l’art. 42, nel quale, a som i­ glianza di quanto è prescritto dalla legge sulle bonifi­ che, i consorzi di rim boschim ento si trasform ano in con sorzi di m anutenzione, allorché i lavori di esso rim boschim ento sono effettuati.

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-m ette ¡1 diritto del consorzio ad ottenere dagli istituti di credito fondiario dei m utui fino ai tre quarti del valore di stima dei fondi consorziali, m ediante analoga ipoteca. Coll’articolo 14 si perm ette al consorzio di ottener dei m utui, am mortizzabili in non più di 50 anni, dalla Cassa dei depositi e prestiti, secondo 1’ interesse norm ale, e m ediante la jdelegazione delle tasse con­ sorziali. P er facilitare poi le operazioni di rim bo­ schim ento, rese dal presente schem a onerose ai proprietari più che noi fossero colla legge attuale, il governo sarebbe autorizzato ad assum ere la g a­ ranzia di una quota degli interessi per un d e te r­ minato. periodo di tem po. Se tu tti questi espedienti non bastano, potrebbe inoltre lo Stato assum ere il pagam ento di una quota degli interessi delle som m e anticipate al consorzio, quota da non eccedere il 5 p er cento, e ciò pel tempo indicato dalla conces­ sione. D urante l’esecuzione dei lavori, e alcun tem po appresso, rim anendo il proprietario del terreno rim ­ boschito privo di ogni reddito, sarebbe, si osservò nello studio del progetto di le g g e, ingiusto di col pirlo colle tasse. F u perciò am m esso che lo Stato, le P rovincie ed i Com uni, verrebbero in soccorso dei proprietari con dei com pensi che si vollero non m i­ nori delie imposte attuali.

L ’ articolo 17, riproduce una disposizione della legge vigente, in forza di cui si espropriano i p r o ­ prietari riluttanti ai consorzi. Ora poi sì rich ied e­ rebbe che il rifiuto a costituirsi in consorzio obbli­ gatorio venisse dai proprietari di due terzi alm eno delle aree da rim boschire, ovvero da due terzi dei proprietari, possessori inoltre di alm eno metà di essa area. P erò, a seconda dell’articolo 18, i proprietari espropriati avrebbero diritto, dopo che il r im b o ­ schim ento fosse eseguito, di riacquistare i fondi v en ­ duti, rendendo non solo il prezzo ricevuto, ma a n ­ cora le spese, coi relativi interessi, pertinenti al rim boschim ento; ovvero potrebbero ricu p erare parte delle loro antiche proprietà, cedendo allo Stato la rim anente.

Abbiam o veduto, in principio di quest’articolo, che, secondo la legge attuale, il governo dei boschi è rilasciato, salvo i regolam enti locali, in balìa dei loro proprietari. G iusta 1’ articolo 19 del presente progetto di legge, non potrebbero invece eseguirsi le operazioni di coltura boschiva, taglio dei boschi ed ogni altra operazione forestale, nonché 1’ esercizio del pascolo, se non in conform ità dei piani ap p ro ­ vati dal M inistero di agricoltura e com m ercio sulle proposte dell’ am m inistrazione forestale. Si rito rn e ­ rebbe così alle prescrizioni degli antichi Stati della penisola, più^ o m eno variate a senso del M inistero suindicato. Nè crediam o che ciò fosse inopportuno, in presenza, dei disastri accaduti. T utto starebbe nel sapere contem perare il d iritto dell’interesse pubblico con quello dell’ interesse privato.

A questo proposito non possiam o astenerci d a l- l’osservare che le attuali tasse gravanti la proprietà boschiva sono fuori di proporzione col reddito delle foreste. Ciò è stato più fiate avvertito. Anzi in ta­ lune prov in cie, e segnatam ente nella L om bardia, i gravam i sulla proprietà forestale sono tanto esorbi­ tanti, che i possessori, prim a pongono in vendita i loro terren i senza tro v are acquisitori, poi li ab b a n ­ d o n an o , piuttosto che pagare le tasse inerenti.

L ’art. 20° ed ultim o del progetto dà infine facoltà al G overno di accordare delle indennità ai proprie- tarii di terreni m ontuosi non com presi nei C o n

-sorzu , m a sottoposti all’ attuale vincolo forestale, quando essi acconsentano ad e s c lu d e re , per tem po da d e te rm in a rsi, il pascolo di una o più specie di anim ali, dai terreni stessi.

I! Consiglio d’ a g ric o ltu ra , dopo votato questo schem a di legge, fece inoltre tre raccom andazioni al M inistro. Che questi cioè, d’accordo coi col leghi di Grazia e Giustizia e delle F inanze, provveda perchè i contratti previsti nello schem a di legge siano fa ­ cilitati, tanto dal punto di vista della rapidità quanto dall altro del dispendio. Che inoltre il personale fo­ restale sia posto sotto la diretta autorità e resp o n ­ sabilità dello S ta to , correggendo all’ uopo l’ attuale legge forestale che lascia il basso servizio delle bo­ scaglie in balia delle autorità am m inistrative. In terzo luogo venne raccom andato al G overno che dia opera ad incoraggiare la piantagione degli olivi, pini m arittim i, pini da pece, olmi e gelsi, m ediante appositi Drom ii da Annfori»ci pop rollio pianto. Q uest’ ultim a proposta ci sem bra utilissim a ; essa anzi potrebbe estendersi anche agli eucalipti. R am ­ m entiam o in proposito di sim ili incoraggiam enti che un num ero strabocchevole di gelsi vennero piantati in Italia, nel periodo del governo Napoleonico, in forza dei prendi che quel Governo accordava. L’ attuale grande produzione della seta in Italia è conseguenza di esso decreto.

Non ci è ora facile di presagire quale accoglim ento si farà nel nuovo Parlam ento a questa legge, se pure essa v errà a galla. È forse opportuno di p re se n ­ tarla presto, stantechè l’opinion pubblica è, a l pre­ sente, im pressionata dai disastri patiti per le in o n d a­ zioni. E probabile c h e , lasciando sco rrere qualche anno prim a di discuterla, essa non fosse approvata. In ogni ipotesi, gli esempii del passato ci fanno cre­ dere che dovrebbe subire delle gravi modificazioni.

IL MINISTERO D’ AGRICOLTURA E COMERCIO

La relazione che precede il bilancio del m ini­ stero di agricoltura, industria e com m ercio p er il 18 8 5 contiene il program m a di ciò che l’onorevole Berti si propone di fare nella futura legislazione. C rediam o im portante il farne una breve rassegna.

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646 L ’ E C O N O M I S T A 8 ottobre 1882

annessa u na esposizione internazionale di prodotti del latte. A Grosseto vi sarà un concorso in tern a­ zionale di m ietitric i; a Bologna, di macelli: e per la lavorazione delle c a n a p e ;.a Modena, per gli ani­ mali da cortile e da colom baia; ed in due località del m ezzogiorno si potranno organizzare concorsi di m acchine atte alla estrazione di acque da irrigare e da abbeverare anim ali. Espone quali prem i si debbono accordare nel 1885 per aziende agrarie, per opere di irrigazione e di prosciugam ento, per forni ru rali e per case coloniche.

Dice quali m iglioram enti si introdurrebbero nei depositi di m acchine, in quelli di allevam ento e nella distribuzione dei sem i. Accenna alla necessità di una più efficace iniziativa per com battere le cause della p ellagra; fa conoscere che i Comizi agrari ai quali si è spesso rim proveralo una vita languida, hanno chiesto lire duecento mila di sussidio per

di-i m di-i di-i ' di-i a V di-i v o V O U ' ^ U l l U u u A i o o t c .

Propone un assegno di annue lire diecimila alla provincia di S ondrio per opere di rim boscam ento ed annunzia la presentazione di un disegno di legge su questo argom ento ; disegno di legge reso sem pre più necessario dai recenti fatti del Veneto.

P rom ette un disegno di legge per 1’ ordinam ento del servizio ippico e chiede una somm a per con­ tinuare gli studi sui com bustibili fossili, indicando che sono prossim i a fine alcuni studi sui bacini di torba del V eneto e del basso fe rra re se ; che altri s e n e inizieranno nel bacin o .d i A gnano e si invierà all’estero un ingegnere delle m iniere per ¡studiare i processi in uso per la distillazione, di com bustibili e di sostanze bitum inose scadenti.

P rom etto un disegno di legge sulla com pilazione della carta geologica, intorno alla quale espone ciò che è stato fatto finora e ciò che si farà.

A nnunzia anche la presentazione di un progetto di legge p er lo im pianto di un padiglione m agne­ tico alla dipendenza dell’ ufficio centrale di m eteo­ rologia; e propone sussidi per 1’ osservatorio sul Ci mone, per quello dell’E tna e per lo. im pianto del M useo C opernicano presso il detto ufficio centrale. Prom ette il disegno di legge in ordine alle scuole industriali e com m erciali; e, fatta rilevare la im­

portanza della coltura tecnica presso di noi, p ro ­ pone l’aum ento di assegno per diverse scuole in d u ­ striali e com m erciali, fra le quali vanno notate quelle di Vicenza, di F erm o, di Rom a, di Bar ; e la iscrizione in bilancio di assegni per altre venti scuole.

Prometto il ministro u na indagine in ordine alle condizioni delle nostre industrie, e svolge tutto un program m a per im prim ere ai servizi del com m ercio e della in d u stria un vigoroso im pulso.

Si propone egli di più efficacem ente incoraggiare le esplorazioni a scopo com m erciale nell’ interno dell’ A frica, e m eglio provvedere alla concessione dei prem i per benem erenze che si riferiscono al com m ercio ed alle industrie.

Propone infine di rio rd in are il m inistero in guisa che possa meglio rispondere ai bisogni dei servizi, form ando due direzioni generali, l’una per l’agricol­ tu ra e l’altra per la statistica, i quali servizi, egli dice, procedono con n o rm e che in molti casi di pendono da concetti scientifici, di guisa che basta al m inistero discutere con i capi di servizio il modo di recarli ad esecuzione.

Conserva il servizio del com m ercio alla diretta

dipendenza del m inistro, poiché le questioni di tra t­ tati di com m ercio, di ferrovie, di dogane, di credito interessano non solo il m inistro del com m ercio, ma tutto il gabinetto, e conviene che il m inistro le d i­ riga e vi im prim a l’ indirizzo che è più conformo alfa politica finanziaria ed econom ica del gabinetto del quale fa parte.

E li DELHI IB I ESCUTILE II TRINCIA

Sappiam o già che il governo francese deliberò la concessione di speciali prem i ai costruttori navali nazionali, nella fiducia di dare sviluppo alla sua m a­ rina m e rc a n tile , di cui si lam entava da parecchi anni il decadim ento.

Siccome la stessa questione è all’ordine del giorno in Italia, ove i partigiani dei prem i alle costruzioni navali paesane sono mólti ed autorevoli, crediam o utile rip ro d u rre dai giornali di F rancia alcuni dati ed alcune considerazioni, in m erito all’influenza che il provvedim ento governativo ha esercitato , ed ai risultati, ehe da essi si sono ottenuti, dopo un prim o anno di esperienza. In questione di sì grande im ­ portanza per 1’ avvenire della nostra m arina m e r ­ cantile, nou dobbiam o trascu rare gli am m aestram enti,, che ci danno i paesi esteri.

Dal febbraio 1881 pertanto lo Stato ha accordato prem i alla costruzione ed all’ arm am ento delle navi del com m ercio.

Questi prem i furono c r e a ti, affine di im prim ere alla m arina m ercantile francese quella attività che essa aveva perduta dopo il 18 6 6 , in seguito all a- bolizione della sopratassa di b an d iera, e alla rid u ­ zione a soli 2 franchi per tonnellata dei diritti di dogana sulle navi acquistate all’estero.

E poiché la m arina m ercantile costituisce in p ari tem po il vivaio della m arina da g u erra ed il più potente strum ento del com m ercio esterno, non sarà affatto superfluo investigare quali effetti hanno pro­ dotto questi prem j dati alla costruzione ed all’a rm a ­ m ento. È una questione d’attualità, poiché l’In g h il­ te rra deve alla sua m arina se in questo m om ento riesce a trasform are in lago britannico l’intero Me­ diterraneo, come è riuscita ad im padronirsi del com ­ m ercio di tutti i m ari.

L ’ Inghilterra esercita il 5 6 p e r cento del com ­ m ercio m arittim o di tutto il m ondo. La sua flotta m ercantile veliera ed a vapore m isu ra 1 0 ,2 5 8 ,0 0 0 tonnellate sopra 21 milioni di tonnellate, che pos­ siedono tutto le altre flotte riu n ite ; in altri tèrm ini essa è padrona di oltre la m età delle navi m ercan ­ tili del m ondo. E b b e n e , prim a della soppressione della sopratassa di bandiera -la F rancia veniva ^su­ bito dopo l’ In g h ilte rra ; ora invece seguono l’ In ­ g hilterra gli Stati U niti con 2 ,5 2 1 ,0 2 1 tonnellate, la Svezia e Norvegia con 1,475,057 tonn., la G erm ania con 1 ,2 7 7 ,1 5 0 tonn., l’Italia con 1,642,651 tòm i., e finalmente, la F ra n cia con sole 9 7 8 ,0 0 0 tonn.

La F rancia è du n q u e discesa al sesto r a n g o , q uantunque occupi nella navigazione a v apore, il terzo posto, con tonn. 4 6 4 ,1 7 9 , dopo gli S tati Uniti, che ne posseggono 6 6 6 ,7 5 7 ; e l’ Inghilterra con tonn. 4,825,045.

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stata in regresso, m algrado l’im m enso sviluppo del com m ercio m arittim o.

Sullo scorcio del 1866 la F rancia aveva ancora 15,637 navi della capacità di 1,042,811 to n n .,a lla fine del 1881 il num ero delle sue navi (quasi tutte costrutte all’estero) è disceso a 1 5 ,0 5 8 con 9 1 9 ,0 0 0 tonnellate.

Nel 186 6 il m ovim ento generale della n a v ig a ­ zione francese in te rn a , estera e coloniale era di 1 1 ,5 3 5 ,0 0 0 tonn., delle quali 4 ,2 9 4 ,0 0 0 con b a n ­ diera francese cioè in rapporto del 40 per cento.

Nel 1881 il m ovim ento generale si è raddoppiato, è salito cioè a 2 5 ,0 3 2 tonn., delle quali 7 ,5 3 2 ,0 0 0 soltanto con bandiera francese, cioè una m edia a p ­ pena del 30 per cento.

Tali le condizioni a cui Cam era e Governo hanno cercato di portare rim e d io , accordando prem i alla m arina m ercantile.

I risultati non risponderanno forse a tutte le s p e ­ ranze , m a è certo che vi fu un p ro g re sso , com e d’ altra parte si può rilevare dai seguenti dati di confronto sul m ovim ento della navigazione nei prim i 7 mesi del 1880 e del 1882 :

Entrata :

con n a v i francesi con n av i estere to n n ellate tonnellate 1880 ... 1 ,9 1 1 ,2 3 4 4 ,9 5 7 ,7 2 7 1882 ... 2 ,2 1 6 ,7 6 0 4 ,6 6 6 ,6 5 8 Uscita : 1880 ... 1 ,6 7 8 ,0 8 3 2,02 4 ,9 6 5 1882 ... 2,30 0 ,8 0 6 2 ,3 8 2 ,3 8 2 Nel 1880 il m ovim ento generai® di navigazione dei porli francesi corrispondeva a tonn. 1 0 ,8 1 9 ,0 8 0 delle quali 8,58 9 ,3 1 7 con bandiera francese e 7 ,0 4 9 ,0 4 0 con bandiera estera. L a bandiera fran­ cese d u n q u e non rappresentava che il 33 per cento del m ovim ento totale.

Q ueste le cifre prim a della creazione dei prem ii all’arm am ento.

Nei sette prim i mesi del 1 8 8 2 invece il m ovi­ m ento generale di entrata e uscita salì a tonnel­ late 1 1 ,3 0 0 ,7 9 2 , delle quali 7 ,2 5 1 ,7 2 5 con bandiera francese, e 7,099,040 con bandiera estera.

La bandiera francese pertanto, che nella naviga­ zione totale dei prim i sette mesi del 1880 rap p re­ sentava appena il 33 per cento, salì al 37 per cento nei sette mesi corrispondenti del 1882. D ’onde un progresso reale del 4,5 per cento, niente affatto di­ sp rezzabile, benché la parte fatta alla bandiera estera sia ancora molto considerevole.

M ancano inform azioni ufficiali sullo stato dei can­ tieri di costruzione, e le precedenti statistiche ri­ producono le sole cifre della navigazione.

S em bra però che i costruttori francesi, m algrado i p re m i, non siano stati in grado di tener testa ai bisogni dell’arm am ento ; e che gli arm atori francesi siano costretti ad acquistare all’estero una gran parte delle loro navi. Infatti nei prim i sette mesi d e1 1882 le navi acquistate all’ estero rappresentano una ca­ pacità di tonnellate 5 0 ,6 8 5 ,0 0 0 invece delle ton­ nellate 8 ,0 2 8 ,0 0 0 nel corrispondente periodo del 1880. L ’ Inghilterra figura in questa vendita di navi agli arm atori francesi per 6 2 ,700 tonn. sopra un totale di 64,6 0 0 . Così dalla vendita delle navi essa r ig u a d a ­ gna le perdite patite nella navigazione.

IL COMMERCIO DELL’ INGHILTERRA

nei primi otto mesi del 1882

Il m ese d’agosto ha dato dei risultati u n po ’ meno brillanti di quelli ottenuti nel m ese di luglio. T u t­ tavia se si prende per term ine di confronto 1’ ago­ sto d ell’anno scorso, si trova che la bilancia è in favore del 1 8 8 2 :

Agosto 1881 Agosto 1882

Im portazione S t. 32,687,848 33,111,785

Esportazione » 21,180,695 21,559,018

Q uesti resultati aggiunti a quelli dei m esi p re­ cedenti danno p er l'insiem e dei prim i otto mesi la seguente situazione.

1881 1882

Im portazione S t. 263,552,768 274,360,469

E sportazione » 150,919,059 161,212,526

T otale . . S t. 414,471,824 435,572,995

Q ueste cifre fanno risaltare in favore del 1882 u n aum ento di S teri. 10,887,701 cioè a d ire di lire in oro 2 7 0 ,1 9 2 ,5 2 5 all’im portazione e un aum ento di S teri. 10 ,2 9 3 ,4 6 7 ossia L . in oro 2 5 7 ,3 3 6 ,6 7 3

all’esportazione. .

Ecco quali sono i m ovim enti delle principali m erci d’im portazione :

I grani im portati rappresentano 5 5 ,8 4 6 ,3 0 9 quin­ tali nel 1881 e 4 0 ,6 5 0 ,6 5 0 nel 1882 con un va­ lore di steri. 1 9 ,080,708 p er il prim o dei due anni, e di steri. 2 2 ,3 9 5 ,0 0 0 per il secondo.

P e r com pletare il m ovim ento dei cereali note­ rem o l’orzo steri. 1,821,769 nel 1881 e 2 ,8 5 1 ,5 1 6 nel 1 8 8 2 ; l’ avena steri. 2,496,301 nel 1881, e 2 ,8 5 0 ,1 5 8 nel 1 8 8 2 e la farina steri. 6 ,3 1 2 ,0 0 5 nel 1881 e 7 ,6 0 5 ,9 7 4 nel 18 8 2 . L ’im p o r ta z io n e ^ c o n ­ trario è dim inuita essendo caduta da steri. 7 ,6 0 5 ,9 7 4 nel 1881 a 5,119,751 nel 1882.

F ra gli altri oggetti di alim entazione im portati dim inuirono inoltre i bovi, il lardo, le carni fre­ sche, i form aggi, le uova, il thè, il riso, i vini, e gli zuccheri raffinati. A um entarono invece i m on­ toni, i caffè, il rh u m , l’ acquavite, e gli zuccheri greggi.

Passiam o adesso alle m aterie tessili com e quelle che alim entano le grandi industrie inglesi. Q uesto anno l’im portazione di queste m aterie prim e è in aum ento. Il lino da ster. 2 ,5 5 3 ,1 8 2 nel 1881, è salito a 2 .7 5 3 ,0 1 5 nel 1 8 8 2 ; la ju ta steri. 2 ,8 2 6 ,1 1 5 nel 1881 e 3,376,501 nel 1 8 8 2 ; e la seta ster. 1 ,6 0 7 ,5 3 6 n el 1881 e 1,86 6 ,4 7 5 nel 1 8 8 2 . L ’im portazione della canape al contrario è in dim inuzione: ster­ line 1,51 9 ,3 4 6 nel 1881 e 1 ,4 9 1 ,4 0 8 nel 1882.

Q uanto ai cotoni e alle lane ecco gli specchi che li riguardano :

IMPORTAZIONE DEL COTONE

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648 L ’ E C O N O M I S T A 8 ottobre 1882

Le provenienze di cotoni egiziani che furono v a ­ lutate sterline 12 9 ,5 9 4 nel mese di agosto dell'an­ no passato sono cadute al seguilo della guerra a steri. 4 7,921 nel m ese di agosto 1882.

IMPORTAZIONE DELLA LANA

Provenienze. 1881 1882

E u r o p a ... L ibb. 13,097,247 18,970,887 Possessioni inglesi del­

l ’A f r i c a ... 34,591,802 40,692,638 In d ia in g le s e ... 14,114,904 18,743,592 A u stralia... 308,267,085 314,351,340 A ltri p a e s i... ... 9 ,587,274 14,846,111 T otale ( L ibbre. .3 7 9 ,6 5 8 ,3 2 1 407,613,568 I L .s t e r L . 2 2 ,5 4 8 ,5 7 3 ' 21,052,545

Sopra queste quantità l’Inghilterra ha riesportato 1,216,207 quintali di cotone e 1 6 5 ,9 3 5 ,0 3 3 libbre di lana.

L ’im portazione dei tessuti di seta si cifra con steri. 4 ,9 8 2 ,9 5 7 nel 1881 e 4,584 ,8 0 9 nel 1 8 8 2 ; e quolla dei nastri parim ente di seta con steri. 754,094 nel i s s i e 1 ,2 1 1 ,9 3 8 nel 1882. F inalm ente l’ im ­ portazione dei tessuti diversi di seta dette per r e ­ sultato sterline 2 ,2 6 5 ,6 5 7 nel 1881 e 2,373,286 nel 1882.

L ’im portazione del legnam e si decom pone com e se g u e : legnam e greggio steri. 2,91 6 ,3 1 1 nel 1881 e 3,21 5 ,5 1 7 nel 1 8 8 2 ; legnam e segato sterline 4 ,3 6 0 ,8 8 4 nel 1881 e steri. 1 ,5 9 4 ,2 4 0 ' nel 1882.

A ll’esportazione abbiam o trovato che quella del carbon fossile ha fornito 12,600,181 tono, per un valore di steri. ,5625,661 nel 1881 e nel 1882 tonn. 1 3 ,9 4 5 ,3 6 7 per un valore di steri. 6,337,308.

L ’ esportazione del ferro e dell’acciajo è u g u a l­ m ente in aum ento. Nel 1881 essa ebbe un m ovi­ m ento di steri. 1 7 ,6 0 0 ,2 4 1 che sali fino a sterline 21 ,2 3 5 ,6 8 5 nel 1882.

Lo specchio seguente indica l’esportazione dei fili e dei tessuti :

1881 1882

P ili di lino e can ap e . st. 681,743 714,865 » d i j u t a . . . . » 143,165 186,324 » di la n a . . . . » 1,924,362 2.222,435 » di cotone . . . » 8,601,303 8,644,381 » di se ta . . . . » 620,941 610,045 Tea. di lino e canape . » 3,953,549 4,204,144 » di j u t a . . . . » 1,530,003 1,544,267 *• di la n a . . . . » 12,014,455 13;119,246 » di cotone . . . » 43,605,185 44,744,382 - » di se ta . . . . » 1,634,297 1,929,988

L ’ esportazione dell’ oro da steri. 7,001,241 nel 1881 salì a steri. 1 1 ,6 1 9 ,4 5 2 nel 1881 e l’esporta­ zione fu di steri. 9 ,6 6 0 ,8 8 9 nel 1881 e di sterline 9 ,8 6 1 ,2 7 0 nel 1882.

L’esportazione dell’argento che era stata di ster­ line 4 ,8 8 0 ,4 2 7 nel 1881 salì a steri. 5,96 0 ,0 2 5 nel 1882 e l’esportazione si cifra con steri 5,278,915 nell’anno scorso e con steri. 6 ,0 5 5 ,9 6 2 nell’ anno corrente.

COMMERCIO DELLE UVE

La D irezione delle ferrovie dell’ Alta Italia pub­ blica le seguenti disposizioni, le quali regolano la im portazione ed il transito nei diversi Stati esteri delie uve da tavola, delle uve da vino pigiate e delle vinacce, in provenienza dall’Italia :

Sv i z z e r a.

1. L e uve da tavola e le vinacce sono am m esse all’im portazione in Isvizzera ed al transito.

L e uve da tavola devono essere scevre da foglie e sarm enti di vite e disposte in c a s s e , scatole o ceste ben chiuse e nondim eno facili ad essere con­ trollate. Il peso di una c a ssa , scatola o cesta, così riem pita, non deve eccedere i IO chilog.

Le vinacce non potranno circolare se non in casse o botti ben chiuse.

2. Il transito delle uve da vino pigiate è accor­ dano alla condizione che provengano da provincie non invase dalla filossera, che il trasporto si ese­ guisca in vagoni piom bati e sia accertato che non è vietata l’introduzione delle dette uve nel paese di destinazione.

3. L ’im portazione delle uve da vino in Isvizzera non può avvenire che dietro speciale autorizzazione del D ipartim ento federale del C om m ercio o dell’A gri­ coltura.

In relaziono a ciò, il detto dipartim ento ha auto­ rizzato anche per il corrente anno l’im portazione nel Cantón Ticino delle uve da vino di provenienza dal P iem onte, sotto la osservanza delle condizioni se­ guenti :

a) Le uve prim a della loro entrata in Isvizzera

dovranno essere convenientem ente pigiate!

b) La im portazione delle uve non può aver luogo

se queste non sono poste in fusti o botti ben chiusi, della capacità di alm eno cinque ettolitri.

Alle uve non dovranno essere fram m isti nè foglie, nè sarm enti di vite.

c) Ogni carico dovrà essere accom pagnato da

un certificato officiale dell’ autorità com unale atte­ stante che nella località ove furono raccolte od im ­ bottate le uve non vi esiste, nè ha m ai esistito,-alcun focolare filosserico.

d) 1 fusti o botti non devono essere livellati, a f ­ francati o altrim enti disposti su ca rri o vagoni, m e­ diante sarm enti o tralci di vite.

e) Ogni carico dovrà essere diligentem ente isp e ­

zionato dagli uffici p er assicurarsi che queste norm e sono rigorosam ente osservate.

f) Il precitato dipartim ento dell’ agricolture e

del com m ercio fa poi form ale riserv a di lim itare a determ inata epoca ed uffici la concessa im portazione od anche di ritirarla interam ente qualora si doves­ sero riscontrare degli abusi o che altrim enti v en is­ sero a m utarsi le circostanze che presentem ente Ja raccom andano.

Ge r m a n i a- Fr a n c ia (via M odane).

Il vino, ie uve, le vinacce sono am m esse alla libera circolazione in G erm ania ed in F ra n cia (via.. Modane) purché non provengano da un luogo in ­ vaso dalla filossera.

Le uve da tavola debbono essere poste in scatole, casse o cesto ben chiuse e nondim eno facile a v e ­ rificarsi.

Le uve da vino debbono essere pigiate e poste in botti o fusti ben chiusi e sigillati, 1 fusti o le botti debbono avere la capacità di alm eno cinque ettolitri ed essere puliti in modo da non avere ade­ ren te alcuna parte di te rra o di vite.

L e vinacce debbono essere in casse o botti ben chiuse.

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Fr a n c ia (via di V entim iglia)

L e uve da tavola possono en trare in F ran cia (via V entim iglia) alle condizioni sovraesposte, e ci^è siano scevre da foglie o sarm enti di vite e poste in casse, scatole o ceste ben chiuse e nondim eno facili a forificarsi.

P er la introduzione delle uve da viuo pigiate e delle vinacce occorre l’autorizzazione della P refet­ tura di Nizza, la quale la accorda m ediante la pre­ sentazione di un certificato com provante che il luogo di provenienza delle uve è im m une dalla filossera. Tale certificato deve essere rilasciato dal Sindaco del detto luogo di provenienza e vidim ato dal co n ­ sole francese.

Q uanto al resto dovranno osservarsi le condizioni accennate ai com m a III, IV e V del paragrafo pre­ cedente.

Au stb ia- Ungheria.

È vietata l’im portazione ed il transito n e ll’ A u - stria-U ngheria delle uve da tavola, delle u ve da vino e delle vinacce.

LE BANCHE AL GIAPPONE

Prim a della rivoluzione di cui fu teatro, le im ­ poste al G iappone si pagavano in n atu ra, e i col­ tivatori dopo la raccolta delle m essi recavano al percettore la quota che gli si .perveniva. Ne conse­ guiva che in certe annate, il fisco non sapeva che fare de’prodotti che gli appartenevano, m entre che in altre annate il suo contingente era assai m agro, ragione per cui la vendita del grano o gli fruttava molto, o quasi nulla. Ma il rescritto im periale del 28 luglio 4873 convertì la decim a in n atu ra in una imposta del 3 0 /0 sul valore dei terren i, e vi vol­ lero q u attr’anni p e r le operazioni prelim inari di m isure e di catasto, che dovevano n ecessariam ente precedere l’applicazione del nuovo sistem a. Spirato questo term ine, apparvero allora le difficoltà, in - quantochè il governo ritenendo troppo arrischiato di frazionarne il pagam ento in varie epoche del­ l’anno, volle che gli agricoltori pagassero in una sola volta l’imposta sui prodotti ottenuti. Ma i pos­ sessori di terre non avevano denaro, nè avrebbero potuto averlo anche quando il loro credito fosse stato così grande per ottenere anticipazioni sulla vendita delle loro ricchezze. Un giornale giapponese il Buhha Shimpo fa in proposito le seguenti o s ­ servazioni.

« All’epoca della riform a la im posta te rrie ra ra p ­ presentava circa 4 3 ,0 0 0 ,0 0 0 di yen (un yen vaie cinque franchi) e questa som m a doveva essere r e a ­ lizzata nello spazio di' cinque m esi. M ettiamo a 4 yen per kokw (il kohu equivale a 4 74 litri) il prezzo regolatore m edio del riso sul m ercato, e r a ­ no cosi 4 0 ,0 0 0 ,0 0 0 di hoku che i contribuenti d o ­ vevano vendere per liberarsi com pletam ente dalla im posta. L ’autorità attribuendosi tuttavia u u con­ trollo prelim inare su tutte le transazioni concernenti il riso, i negozianti che ne effettuavano la vendita non erano altra cosa che semplici dettaglianti, fuori di stato di rivolgere a benefizio del pubblico i guadagni ottenuti con la vendita di sì enorm e quantità di grani. Vi erano fra essi senza dubbio

alcuni uom ini di affari energici ed abili, ma i mezzi di trasporto m ancavano loro non m eno che le fa­ cilità pecuniarie. E rano quindi obbligati a lasciare agli agricoltori stessi la cu ra di vendere i loro r a c ­ colti, ma essendo quelli affatto privi di cognizioni com m erciali, avveniva che allorquando era venuto il m om ento di pagare le im poste tutti portavano il loro grano sul m ercato, e le piazze ne orano tal­ m ente Ingom bre che ne resultava un deprezzam ento, che andava a ricad ere sul coltivatore.

Un tale stato di cose produsse fra i contadini del m alcontento che talvolta andò fino alla som m ossa, com e p er esempio^ avvenne nelle prefetture d’Iba- raki e di M yrie: È inutile dire che il cam biam ento nel modo di percipere l’imposta èra fuori di q u e ­ stione, perche assai m igliore dell’ a n tic o ; m a in questa circostanza com e in altre consimili il m ale derivò dalla precipitazione con cui s’ introdussero le riform e, senza tener conto dello stato g enerale deila società a cui si applicavano. Il governo però sem brava essersene accorto poiché egli stesso si fece com pratore del riso al m om ento in cui scadeva il term ine norm ale per il pagam ento dell’im posta ter­ riera. Con decreto im periale del gennaio 487 7 que­ st’ im posta fu ridotta dal 3 al 2 4 /2 p er c e n to ; finalm ente nel m ese di decem bre dello stesso anno fu perm esso di pagarne la m età in n atu ra m entre da un altro lato con mezzi diversi si pensò di sol­ levare i bisogni delle classi agricole. In seguito il governo nell’intento di dim inuire le ineguaglianze del m ercato m onetarlo decise di istituire delle ban­ che nazionali, che autorizzò ad em ettere dei bi­ glietti per un valore com plessivo di 3 5 ,0 0 0 ,0 0 0 di yen , biglietti che era sua intenzione di rep a rtire in seguito fra le provinole in proporzione dei loro r e ­ spettivi bisogni. Eccoci dice il citato giornale, di fronte a una nuova im itazione di istituzioni s tra ­ niere, e fra alcuni anni 148 banche nazionali, senza parlare delle num erose succursali saranno stabilite al G iappone con u n capitale sociale di 4 2 ,1 1 1 ,0 0 0 di yen cioè a dire di 2 1 0 ,5 5 0 ,0 0 0 franchi, e una em issione di biglietti che rappresentava nel m ese di giugno scorso un valore di 3 4 ,5 2 7 ,0 0 0 di yen equivalenti a 1 7 2 ,6 2 5 ,0 0 0 d i.fra n c h i. Una q u ara n ­ tina di banche sebo altresì sorte, il cui capitale conosciuto oltrepassa 6 ,0 0 0 ,0 0 0 di yen, ai quali bi­ sogna aggiungere i 3 milioni della Banque en espè-

ces di Yokokam a. Insom m a si tratta di banche il

cui capitale am m onta a 2 3 0 ,0 0 0 ,0 0 0 di franchi, che si sono fondate nello spazio di otto anni, e la quantità di carta m oneta che il governo aveva messo in circolazione duran te la rivòlta di S assu ­ ma, si è cosi oltrem odo au m en tata. U n g ran n u ­ m ero di queste banche nazionali invece di consen­ tire dei prestiti garantiti sui prodotti agricoli, com e era convenuto che esse avrebbero fatto, co n v e rti­ rono il loro capitale, e i loro biglietti in obbliga­ zioni del governo, credendolo u n buon mezzo senza far niente di assicurarsi di profitti rilevanti, e la più im portante di quelle banche, quella che porta il num ero 15, prestò la gran m assa dei suoi b i­ glietti allo Stato.

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derivato che si sono m esse in circolazione delle masse di biglietti che il pubblico è insufficiente ad assorbire e che hanno subito per conseguenza dei forti deprezzam enti. Ecco la situazione : l’ imposta sul riso che rappresenta un valore di 51 milioni di yen, è percepita la m età in dicem bre e la metà in gennaio, e il resto deve essere incassato in febbrajo, marzo e aprile, m entre che i principali pagam enti del governo, che sono rappresentati dagl’ interessi del debito pubblico, hanno sfogo una parte nei mesi di maggio e di giugno, e l’altra parte nel mese di no­ vem bre — 6 ,5 0 0 ,0 0 0 yon nella prim a scadenza e 6,700,000 nella seconda. Ne segue che in novem ­ bre le casse dello stato sono vuote m entre che sono piene nel febbraio, m arzo e aprile, e che alla prim a di questo date gli agricoltori cercano con tutti i mezzi possibili di tra rre del denaro dai loro raccolti. Se il governo potesse collocare a interesse il p ro ­ dotto dell’ imposta sul riso di m ano in m ano che la riscuote e se i coltivatori trovassero presso la ■banca la piu vicina, le Taciuta tVìmpresmo che Vin- tenzione del rescritto im periale dell’agosto 1877 era di ap rir loro, le cose sarebbero andate assai meglio. Ma non si può pretendere da una nazione orientale, qualunque sia il suo genio di imitazione, che si approprj di un sol colpo il sistem a complesso della circolazione finanziaria, e fin qui il rescritto del 1877 è rim asto lettera m orta. Le banche nazionali non hanno per nulla rim ediato alla scarsità del num e­ rario nella prim a parte dell’anno, e noi seguirem o con interesse i nuovi sforzf dei Giapponesi per trion­ fare delle loro difficoltà pectm iarie.

Notizie economiche e finanziarie

L* A m m inistrazione del Tesoro è autorizzata con decreto de! 25 settem bre a provvedere p er scorta e ad em ettere, in sostituzione dei biglietti consor­ ziali di eguali tagli divenuti logori e non più alla circolazione, n. 40 0 ,0 0 0 biglietti da L. 20 pel va­ lore di L. 8,00 0 ,0 0 0 divisi in 40 serie, dalla 4 3 1 a alla 470* inclusive, e ciascuna di esse composta di 10,000 biglietti num erati da 1 a 10,000.

N. 2 0 ,0 0 0 biglietti da L. 100 0 pel valore di L. 2 0 ,0 0 0 ,0 0 0 , divisi nelle due serie 2 5 a e 2 6 a, com posta ciascuna di 1 0 ,000 biglietti num erati da 1 a 10,000.

— Nelle conferenze che ebbero luogo fra l’on. Ma­ glioni ed i direttori dei principali istituti di credito, ai sarebbe stabilito di non p resentare una legge transitoria sull’ ordinam ento delle banche. Il vero inconveniente da evitarsi sarebbe il cum ulo dei bi­ glietti degli altri istituti nelle casse della Banca Na­ zionale. Si studia quindi una convenzione speciale onde evitare lo squilibrio che avverrebbe ripristi­ nando la circolazione m etallica.

L’on. M agliani sarebbe sem pre deciso, nulla acca­ di im preveduto, a rip ren d ere i pagam enti in oro nell’aprile p. v.

— I fabbricanti di verm outh di Torino hanno do ­ m andato che la restituzione della tassa di fabbrica­ zione dell’alcool aggiunto ai verm outh che esportano, sia conceduta anche quando questo è in bot­ tiglie. Inoltre essi desiderano che invece di fare la restituzione sopra 1’ effettiva quantità d’ alcool a g ­

8 ottobre 1882

giunto, si stabilisca u n drawback fisso. Da ultim o i fabbricanti vogliono che l’ esportazione del v e r ­ m outh ora ristretta alle dogane di prim a e seconda classe sia estesa a tu tte. Il M inistero delle finanze ha aderito a sentire su queste dom ande il parere del Consiglio del com m ercio.

— Scrivono alla Finanza da Genova, che al se­ guito della fusione della Banca Sconti e R iporti colla Banca G enerale di Milano, quest’ ultim a fra breve ap rirà in Genova una sua sede.

— Il Ministero di agricoltura e com m ercio ha inform ato tutte le Cam era di com m ercio che il go­ verno russo ha m odificato in g ran parte le sue ta ­ riffe doganali, tanto per l’im portazione nell’ im pero quanto per l’esportazione. Sono stali esonerati dal dazio di entrata alcuni capi che prim a le pagavano, e aggravati dello stesso dazio altri capi che prim a ne erano esenti.

— Nel 1883 avranno luogo due concorsi in ter­ nazionali di m acelline, l'uno a Grosseto per le m ie ­ titrici, 1’ altro a Bologna per la lavorazione della canapa; e, qualora i mezzi lo consentano, potranno bandirsi due altri concorsi per m acchine atte alla estrazione di acque da irrigare o da abbeverare ani­ m ali, i quali due concorsi dovrebbero farsi in due località del M ezzogiorno.

— P robabilm ente nell’anno venturo si farà a Mo­ dena un concorso nazionale per gli anim ali da c o r­ tile e colom baja, che per considerevole parte deb­ bono e possono pretendere all’esportazione.

— Dalla relazione, della Com m issione di vigi­ lanza dei depositi e prestiti di Milano togliamo che la Gassa stessa durante l’anno 1881 ricevette num ero 21,240 depositi in num erario p er la som m a di L ire 52 ,3 5 8 ,4 2 2 45.

Le provincia che dopo Rom a, la quale occupa il prim o posto, ebbero m aggior num ero di depositi furono N apoli, Potenza, G enova, F irenze, Torino, Campobasso e P alerm o.

I depositi in effetti pubblici ascesero a 3313 per il complessivo valore di L. 5 0 ,0 0 8 ,0 1 9 19.

Le provinole nelle quali, dopo Rom a, avvennero m aggior num ero di restituzioni e di depositi furono T orino, Firenze, N apoli, Genova e Milano.

Le restituzioni dei depositi in num erario am m on­ tarono nello stesso anno a 1 7,125 per la som m a com plessiva di L. 5 9 ,6 6 1 ,0 3 6 77.

Q uelle dei depositi in effetti pubblici am m onta­ rono a 37 2 5 per il capitale nom inale di L ire 1 ,0 2 2 ,7 0 6 ,6 6 7 57.

II credito della Cassa al 51 dicem bre 1881 era di 160 milioni di lire recuperabili dai 5 a 9 m i­ lioni all’anno sino al 1904, e circa 9 m ilioni com ­ plessivam ente nei successivi sette anni sino al 1911. Gli utili prodotti dalla m assa dei capitali alla Cassa dei depositi e prestiti ascesero alla cospicua somm a di L. 3 ,6 6 1 ,4 6 9 31.

F inalm ente la gestione del M onte delle Pensioni pei m aestri elem entari, affidata alla Gassa, si chiuse con u n utile netto di L. 177,667 97 che unito agli u tili degli anni precedenti dà u n fondo capitale di lire 5,034,701 24 col quale è stata aperta la ge­ stione dell’anno in corso.

— A derendo alle vivo richieste degl’ industriali, l’A m m inistrazione delle strado ferrate rom ane ha di­ visato di ribassare i prezzi differenziali attuali della sua tariffa pel trasporto dei sem i oleosi a vagone

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com pleto e per le percorrenze non inferiori a 101 chilom etri. Le riduzioni sarebbero di uno o duo centesimi per tonnellata-chilom etro secondo le d i­ stanze. O ltre a ciò la portata del vagone com pleto che ora è di 6 tonnellate vorrebbe portata a 7. C re ­ diamo che tali proposte siano state accolte favore­ volm ente dai M inisteri com petenti e saranno presto approvate.

—- L’Am m inistrazione delle ferrovie dell’ Alta Ita­ lia ha incaricato il cav. Maroni, in g e g n e re -c a p o dei telegrafi, ed il cav. P adda, ingegnere capo dell’Uf­ ficio d’arte del m ateriale, di recarsi a Londra per ¡studiarvi 1' applicazione dell’ illum inazione elettrica dei treni, già attuata con successo sulla ferrovia L ondon -B rig h to n .

L ’applicazione consiste nell’utilizzare per l’illu m i­ nazione delle carrozze, m ediante lam pade ad incan­ descenza, l’ energia elettrica accum ulata in potenti b atterie di pile secondarie, ossia accum ulatori P a u re .

Q uesti accum ulatori vengono caricati alle stazioni di partenza, per mezzo di m acchino d in a m o -e le ttri­ che mosse da m otori fìssi.

I suddetti signori sono già partiti per la loro missione.

— La stessa A m m inistrazione, di com une a c ­ cordo colle Amm inistrazioni delle R om ane, Meri­ dionali e V enete, ha sottoposto all’approvazione del Ministero dei lavori pubblici uno schem a di appen­ dice alla vigente Convenzione relativa al serviz o cum ulativo per le m erci a grande e piccola velocità, onde estenderlo ad un m aggior num ero di stazioni.

— La stessa A m m inistrazione ha sottoposto a l­ l’approvazione governativa le nuove tariffe, concor­ date con le altre A m m inistrazioni ferroviarie inte­ ressate, relative ai trasporti delle com pagnie d ram ­ m atiche, dei cani e dei cavalli da corsa e da monta.

— È stato sottoposto all’ approvazione del Mini­ stero dei lavori pubblici, delle A m m inistrazioni fer­ roviarie dell’Alta Italia, Rom ane, M eridionali e V e­ nete, uno schem a d’appendice alla vigente C onven­ zione relativa al servizio cum ulativo per le m erci a grande velocità, onde estenderlo ad un m aggior num ero di stazioni.

— Fino dai 1° ottobre’ sono entrate provvisoria­ m ente in vigore per In via del B rennero e di Pon- tebba, in uno alla parte prim a già attivata per la via di C hiassò-G ottardo, le parti terza e quarta del nuovo regolam ento-tariffa per il servizio cum ulativo italo—germ anico.

— In seguito a disposizione delle strade ferrate bavaresi dello S tato, la tariffa speciale (1° maggio 1882) del servizio cum ulativo italo germ anico, pei trasporti a piccola velocità fra l’ Italia, il Belgio, l’Inghilterra e l’O landa in transito per la G erm ania, viene estesa per la percorrenza fra i transiti di P e ri e quelli di Bingen e G ustavsburg, anche alle sp e­ dizioni da o per l’O landa.

Inoltre alle m erci ascritte alla suddetta tariffa sono da aggiungere la china-china scorza di china, il cotone ed i liquori di ogni sorta.

_ _ Il rinnovarsi periodico delle inondazioni e

p impossibilità di prevenirle totalm ente anche con lavori più costosi fanno accogliere con favore, e com e argom ento degnissim o ili studio, il pensiero espresso dal m inistro dei lavori pubblici di u n a Cassa

perm anente di assicurazioni per le inondazioni, la quale dovrebbe funzionare come una istituzione p u b ­ blica. In questa occasione torna al pensiero la savia proposta fatta da un egregio im piegato superiore delle ferrovie d ell’ A lta Italia, l’ ing. Colombo, che fin dall’ ultim a inondazione del Lo, ha ideato un istituto perm anente di credito e di aiuto agli inondati.

— Il Consiglio federale sv iz ze ro , con circolare del 25 settem bre ora scorso, considerato che d u ­ ran te la stagione 1 8 8 4 - 8 2 molti stabilim enti sviz­ zeri di piscicoltura non poterono p rocurarsi quantità sufficiente di fregolo fecondato di cui abbisognavano, m entre consta esserne state fatte abbondanti spedi­ zioni all’estero, — allo scopo di tu telare lo sviluppo della piscicoltura indigena, ha proibita Kesportnzione del fregolo.

— Il Console svizzero di B arcellona richiam a l’at­ tenzione del G overno federale sul fatto clic la niag- gior parte dei fabbricanti esteri di oggotti Joetb.au

alla im portazione nella Spagna stendono i certificati d’origine su carta portante l’etichetta della rispettiva loro "ditta, e avverte che ciò è irregolare. II c e rti­ fica to d’origine deve figurar steso dall’autorità c e r­ tificante; quindi i certificati stesi nel modo suindi­ cato corrono pericolo d’esser rifiutati dalla dogana spagnola.

L’ avvertim ento del Console svizzero può essere salutare anche per gli esportatori italiani ; per con­ seguenza vi richiam iam o la loro sp e d alo attenzione. _ Si assicura che il G overno austriaco abbia a p ­ provato la continuazione delia B anca-C om m erciale T riestina per. altri 25 anni, m antenendole la facoltà, di cui finora ha usato, di em ettere degli assegni bancari senza interessi pagabili al portatore, che in sostanza sono veri biglietti di banca.

Questa concessione che offenderebbe il privilegio dell’ em issione contrattuale accordalo alla Banca A ustro-U ngarica si ritiene che darà luogo a reclam i da parte appunto di questa B a n c a : ina forse il Go­ verno m anterrà la concessione all Istituto triestino perchè vincolata a condizioni che apparentem ente — benché non sostanzialm ente — im plicano il ri­ spetto al privilegio della Banca im periale.

— Un Congresso bim etallista si terrà q u est’anno in Colonia dnlì’11 al 15 o tto b re ; esso si propone di abitare e m a tu rare la pubblica opinione dell’Europa in favore della tesi b im etallica; vi sono inviati i più distinti bim etallisti di tutte le nazioni, e gli eco­ nom isti tedeschi favorevoli al b im e ta llism o , fra i quali prim eggia 1’ A re n d t, confidano nel concorso degli economisti italiaui.

_ _ Ad A m burgo è stato costituito u n Comitato num erosissim o per organizzare nel v en tu ro anno u n ’Esposizione internazionale di anim ali ru rali e di tutti quegli attrezzi e mezzi scientifici che si rife­ riscono alle industrie relative, quali 1’ agricoltura, la bachicoltura. la piscicultura ecc. Nel program m a di concorso si sono fissati prem i assai incoraggianti, e noi esortiam o gli allevatori ed industriali italiani a

p repararsi e prender parte all’ utile gara.

— Il sindacato del fallimento della Banca Union

Generale di P arigi ha convocato pel 9 corrente, al

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