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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.439, 1 ottobre

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GAZZETTA SETTIMANALE

S C IE N Z A ECONOM ICA, F IN A N Z A , COM MERCIO; B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIV

Domenica T Ottobre 1882

. N. 489

L ’ IMPOSTA PROGRESSIVA

la questi giorni nei quali si sente l’ avvicinarsi dello scioglim ento della C am era e della convoca­ zione dei Comizi, il corpo elettorale vede passare dinanzi agli occhi della m ente com e una fan tasm a­ goria di afferm azioni, di prom esse, di accuse, di pentim enti, di propositi, con cui ogni interessato tenta di cattivare l’attenzione dei più.

N elle prim e avvisaglie che quà e là si avverti­ rono, sia in discorsi fatti dinanzi agli elettori, sia in program m i afferm ati da associazioni elettorali, lo no­ tiam o con com piacenza, le questioni econom iche non vengono te n u te . le ultim e. Anzi in qualche luogo si è ostentato di afferm are con certa solen­ nità che la C am era nuova deve avere per com pito suo precipuo quello di procedere ad un saggio e ponderato riordinam ento econom ico del paese.

Non possiamo dire, pu r troppo, che all’ interesse che si dim ostra per le questioni econom iche, vada com pagna in generale u na sufficiente conoscenza di ciò che i p iù illustri cultori dell’economia hanno dim ostrato essere o rm a i canone indiscutibile. P u r troppo, in molti luoghi, l’ idea fra le altre del pro­ tezionism o, quale mezzo p er elevare la ricchezza na­ zionale, è spuntata au dacem ente; — peggio ancora, abbiam o assistito ad im provvise e violenti evoluzioni politiche, le quali evidentem ente m ostrano di non aver altra ragione, altro scopo che quello di assecon­ dare da un lato il sentim ento popolare, affine di ren­ dere dall’altro ascoltati, e forse accetti, in mezzo ai dolcium i della conversione politica, ed ai frizzi pei nuovi avversari, — i dogmi del protezionism o. Noi non facciamo certam ente della politica, chè non è dell’indole del nostro giornale im m ischiarsi nelle lotte dei partiti, ma giacché molti liberali politici lo sono anche in econom ia, ci perm ettiam o di ric o rd a r loro il latet angius in herbis.

Ad ogni modo avrem o cam po in seguito di oc­ cuparci con qualche larghezza dell’ interessan te m o­ vim ento che le idee econom iche vanno acquistando in paese, a causa della lotta elettorale, già com in­ ciata: p e r ora non vogliam o che gettare qualche goccia d’ acqua fredda sopra certi lirism i, a cui, e nei discorsi e nei program m i, m olti si abbandonano a proposito della tassa progressiva. Si lascia vedere di cred ere, o di voler far credere, che il concetto ideale di una tassa progressiva sia nella pratica utilm ente possibile, e che questa imposta debba poi riu scire una panacea, capace di riam icare ìe varie classi sociali, rig en e ra re la produzione, sollevare le classi m eno agiate ecc. ecc.

È bene che il pubblico non si lasci ingannare da questi entusiasm i eccessivi. Una tassa proporzionale sia unica, sia com e principale fondam ento delle en ­ trate di uno S tato, è possibile, può anche esser buona, ma è ben lungi da essere scevra da g r a ­ vissim i inconvenienti, e sopra tutto il nostro paese è m olto, ma molto lontano da avere quel grado di coltura necessario per accettare una sim ile form a di im posta.

P e r tassa progressiva si intende che ogni citta­ dino paghi colla sua rendita una im posta percen­ tuale, il cui tasso va tanto più crescendo quanto più cresce Pentità della rendita. Così chi abbia una ren ­ dita di 5000 lire, ad esem pio, paga nulla sulle prim e m ille lire, il S 0 /0 sul secondo m igliaio, il 10 sul terzo e così di seguito.

Q uesta form a di imposta dovrebbe avere per m èta precipua di lasciare esenti le piccole rendite, ag g ra­ vando invece m aggiorm ente le più alte fo-lune.0Nè 11 principio è ingiusto, o dal lato econom ico con­ dannabile, ma per ren d e rn e possibile l’attuazione è d’ uopo lim itarlo così, che vie te a perd ere gran parte dei suoi vantaggi, non so'o, ma a d ar luogo a gravi inconvenienti.

L asciando da parte la difficoltà di accertare in m odo anche approssim ativam ente esatto le m ille form e di reddito — ed i nostri modi di tassa sulla ricchezza m obile sono là a testim onianza solenne irrefragabile di questa d iffico ltà— convìen fare due considerazioni che sono im portantissim e.

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626 L ’ E C O N O M I S T A 1» ottobre 1882 m aggior gravezza della im posta ? E colla im m ensa

facilità che vi è oggidì nel trasporto del denaro, non sarebbe dare incentivo ad u n im piego all’estero dei capitali, quando vi fosse tanta diversità di tr a t­ tam ento? In qual modo oggi in cui l’industriale ed il m ercante tengono conto delle più piccole oscilla­ zioni del m ercato, in qual modo, diciam o, potrà il grande industriale far fronte alla concorrenza del piccolo se proporzionalm ente al rischio ed al lavoro non sarà eguale, in causa dell’ im posta, il benefizio?

E lasciando anche tutto questo ordine di consi­ derazioni che noi m ettiam o qui innanzi come dubbi, vi è u n ’ altra riflessione im portantissim a da farsi. F ra le tasse che erano più suscettibili di diventar progressive vi sono senza dubbio quelle dì famiglia o di fuocalico e quella sugli esercizi, che i Comuni del Regno sono autorizzati ad im p o rre ; — la tassa invece che m eno di tu tte ha il carattere di p r o ­ gressiva, quella anzi che è contraria ad ogni prin­ cipio di econom ia, di logica, di giustizia, è invece il dazio di consumo. Lo prim e possono colpire ed in modo quanto si voglia progressivo la ricchezza lasciando a parte le più m odeste fortune, l’ altra colpisce in egual m isura il ricco ed il povero, il m ilionario ed il m endico, è una tassa di testatico senza esclusioni di sorta. O rbene che ci m ostrano invece i bilanci dei C om uni? La tassa di famiglia non è voluta dalla popolazione, sebbene sia dim o­ strato che è la meno grave perchè ne costa pochis­ simo la percezione, ed il dazio consum o è sem pre più esteso, quan tu n q u e tutti sappiano che quasi un terzo del percetto è assorbito dalle spese! Dal 1870 al 1878, in nove anni, il dazio consum o percepito dai C om uni del regno è salito da L. 6 1 ,1 8 2 ,8 1 0 a L. 8 9 ,139,201. Nel 1878 la tassa sugli esercizi era appena arrivata a L. 3 ,5 3 3 ,6 9 3 e quella di fami­ glia o fuocaticn a L. 1 6 ,6 8 8 ,L A.

Non è questo un segno troppo evidente che la coltura del paese non è ancora tale da perm ettere non direm o l’attuazione ma n eppure la discussione di una trasform azione di imposte che abbia p er base una grande im posta progressiva?

E intralasciando ogni altra considerazione che ci porterebbe troppo lontano, ci sia perm esso con­ cludere.

A che tanti vani discorsi e tante inutili frasi per chiedere a gran voce ciò che chi conosce veram ente lo stato del paese sa perfettam ente che non è a t­ tuabile alm eno per ora ed ancora per lungo tempo? A che ingannare il popolo con prom esse che non possono essere m antenute ? A che fargli vedere un m iraggio ed insegnargli a desiderare quello che si sa già che non potrà conseguire?

Oh ! quanto non sarebbe più utile, e diciam o pure più onesto, lim itare l’attività e l'ingegno a dif­ fondere presso il popolo la convinzione che sono le tasse la cui percezione costa poco, quelle che do­ vrebbero essere preferite? A stab ilire nei piccoli e grandi com uni conferenze popolari, continue, insi­ stenti, con cui si insegnasse a tollerare m eglio la tassa sugli esercizi e quella di famiglia o fuocatico invece del dazio consum o e della sovrim posta fon­ diaria eccedente i limiti legali?

È a questo com pito, p iù modesto e m eno popolare, rna più utile perchè raggiungibile, che vorrem m o v e ­ dere im piegata la sollecitudine di tanti che si dicono idolatri disinteressatam ente del popolo. O tteniam o colla perseveranza e colla ragione, che i 75 m ilioni di

sGvraimposta comunale e gli 89 di dazio consum o si trasform ino in altrettan te im poste sugli esercizi e di famiglia, e quando avrem o ottenuto questo, e si avrà m olto, allora parliam o di u na tassa unica p r o ­ gressiva.

Ma, lo si com prende, senza p ro d u rre u na g rande illusione, non si può lasciar passare l’inganno delle teorie protezioniste.

IL SECONDO CONGRESSO DEGLI ORTICOLTORI ITALIANI A T O R I

L’attività del lavoro nazionale va afferm ando i suoi progressi in frequenti m ostre, che si aprono in ogni parte d’Italia, quali speciali, quali generali, e che sono utile inventario di quanto si è fatto e punto di partenza per passi u lteriori. N on ultim a tra queste fu la seconda esposizione nazionale della federazione orticola italiana, tenuta in T orino dal- )’8 al 17 corrente, a cui concorsero le più nobili provincie del paese, la quale se tenne in conto la floricoltura e l’arboricoltura ornam entale, fu rivolta specialm ente a ra d u n a re e far conoscere la m a g ­ gior parte delle frutta coltivate nelle diverse pro- viucie, e cosi far vedere fino a che punto le no ­ stre frutta, i nostri ortaggi possano gareggiare colle frutta ed ortaggi introdotti dall’estero, onde sce­ gliere le specie e le varietà m aggiorm ente adatte alle diverse nostre posizioni e tem perature, per ra c ­ com andarne la propagazione. La m ostra, a cui pre­ sero parte 250 espositori, non ha soddisfatto intie­ ram ente a questo vasto e pratico program m a, nè 10 avrebbe forse potuto; tuttavia i suoi risultati fu ­ rono molto am m aestrativi, e se essi fossero noti ai nostri orticoltori, certo l’esportazione dei prodotti orticoli, che già nel 1881 raggiunse i 50 m ilioni di lire, arriverebbe celerm ente ad una cifra ben più elevata ancora.

Si è in occasione di questa m ostra che si tenne 11 secondo Congresso degli orticoltori italiani, cui presero parte altresì illustri stranieri, quali il Joly per la F rancia, il W ittm 'ak per la G erm ania, e il D ufour per la Svizzera. F ra i molti italiani co n v e­ nuti, accennerem o in specie al prof. Projo, al m a r­ chese Carlo Ridollì, il duca Lancia di B rolo, il com m endatore M iraglia, rappresentante il m inistero di agricoltura, il cav. Ram elli, il cav. Poggi, il Pino, il Pellizzari, il conte S am buy, il com m enda­ tore Arcozzi Masino, che insiem e ai relatori p resero viva parte ai lavori del Congresso. In questo tro­ varono ampia discussione m olti ed im portanti pro­ blemi di econom ia nazionale, e delle deliberazioni da questi egregi cultori dell’o rticoltura è pregio dell’opera tenere assai conto. Noi ci restringerem o per ora a riferire le conclusioni prese, riserbandoci di rito rn are sopra alcune delle m edesim e, che toc­ cano i rapporti tra il governo e l’industria orticola. Intorno al quesito: Acclimatazione di piante eso­ tiche (re lato re prof. Angiolo Pucci) il Congresso deliberò :

1. Di rivolgere preghiera alle Società di o rti­ coltura e di agricoltura, ai Com izi agrari del re ­ gno, perchè eseguiscano nei lo ro giardini o te rren i, estesi esperim enti di acclim atazione.

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1» ottobre 1882 L’ E C O N O M I S T A 627 speciali, affinchè anche i privali si dedichino agli

studi di nuove piante in Italia.

3. Di rivolgere dom anda al governo perchè voglia continuare ad accrescere, a mezzo d e ’suoi agenti consolari, una bene intesa im portazione di sem i, specialm ente di piante orticole, e li d istri­ buisca quindi alle Società e privati, e pubblichi ogni anno un dato statistico.

11 quesito sulle Scuole di frutticoltura (relatore cav. E. 0 . Fenzi) dà luogo alle seguenti riso lu ­ zioni :

1. Di tener ferm e le deliberazioni prese dal prim o Congresso degli orticoltori italiani sulla p ro ­ posta d ell’onorevole relatore A ureggi.

2. Di far plauso al G overno per l’istituzione della S cuola speciale di pomologia ed orticoltura che sta per aprirsi in F irenze, raccom andandogliene la più larga esplicazione e sviluppo.

3. Di far voti p erc h è altre sim ili scuole spe­ ciali vengano successivam ente aperte in altre p r o - vincie, secondo il bisogno, per giungere più rap i­ dam ente alla diffusione dell’insegnam ento orticolo di tutto il paese.

4. Di non escludere l’insegnam ento teorico­ pratico di orticoltura, il quale può essere di qualche giovam ento, ma di non lim itare in questa cerchia troppo ristretta lo scopo delle scuole speciali di or­ ticoltura da istituirsi, le quali avranno m aggiore efficacia se saranno indipendenti e speciali.

5. D i far voti affinchè le P rovincie e i Co­ m uni istituiscano nei loro bilanci apposite Borse per inviare i giovani, riconósciuti distinti, alle scuole superiori di ag ricoltura esistenti in Italia.

Sul tem a Stabilimenti ortìcoli —• Sulla conve­ nienza di specializzare le colture (relatore A. C. A ureggi), il C ongresso espresse il proprio convin cim ento e fece voti che gli stabilim enti orticoli di Italia abbiano a specializzare le loro colture a se­ conda delle condizioni clim atologiche, topografiche, di terreno ecc., in modo da ottenere con m inor spesa, usufruttando in tutto quanto sia possibile le forze della n atu ra, m aggiori e m igliori prodotti.

In pari tem po esso respinse la proposta del re ­ latore di far voti perch è si abbia a costituire n el­ l’Italia superiore uno stabilim ento speciale d esti­ nato alla preparazione delle sem enti orticole, e p e r ­ chè il R. M inistero di agricoltura abbia ad inco­ raggiarlo con u n congruo sussidio.

Sul tem a chim ico-agricolo La concimazione del­ l’orto e del giardino (relatore prof. A. S o brero) si approvano le seguenti proposte :

I . Il Congresso fa voti perchè si tenga il m as­ sim o conto possibile delle m aterie concim anti, com e ossa, im m ondezze, dejezioni e sim ili, che si elim i­ nano dai centri di popolazione, e si concilino le norm e dell’igiene colla conservazione delle m aterie suddette, a benefizio dell’agricoltura e dell’o rti­ coltura.

2'. Il Congresso fa voti perchè si diffonda n e­ gli orticoltori la conoscenza dei concim i artificiali e concentrati e che siano fatti m olteplici e seri esperim enti sull’uso di tali concim i, tanto p er le piante estive quanto p er le piante da frutta e da fiore.

3. Il Congresso fa voti perchè si adottino dal­ le autorità le cautele che guarentiscono il leale com m ercio dei concim i artificiali e ne assicurino la com posizione dichiarata del fabbricante.

4. Il Congresso fa istanza affinchè vengano r i ­ dotti i prezzi dei trasporti ferroviarii dei concim i chim ici e dei loro com ponenti.

La relazione degli ortaggi (rei. M arcellino R oda) da luogo alle seguenti conclusioni :

1. Il Congresso fa voti perchè i Comizii A grarii e la F ederazione O rticola Italiana, col concorso del G overno delle P rovincie e dei Com uni, stabilisca prem i a quegli ortolani che, perfezionando le loro colture e i loro prodotti, avranno contem poranea­ m ente am m aestrati allievi più abili e laboriosi.

2. Il C ongresso invita il G overno p er facilitare l’istruzione degli ortolani, a bandire un concorso per u n piccolo M anuale, ove siano riassunte ^ o p e ­ razioni e le colture ordinarie e forzate delle piante d’ortaggio.

Il relatore av v . M elchiorre Voli sul tem a Legi­ slazione considera la legge 14 luglio 1881 in rela­ zione agli stabilim enti di orticoltura e la le seguenti proposte, che sono approvate :

1. Il Congresso, tenuto conto delle prescrizioni della legge 14 luglio 1881 sulla filossera, racco­ m anda agii orticultori di escludere in m odo asso­ luto dai 'lo ro stabilim enti e vivai la prom iscuità della coltura delle viti con quelle delle altre piante da frutta e da ornam ento.

2. Il Congresso fa voti perchè dal G overno si provveda a che dai territorii colpiti dalle proibizioni di cui nell’articolo prim o della legge 14 luglio 1881, si consenta, m ediante le opportune cautele e d u ­ ran te le epoche da determ inarsi, la esportazione delle piaute da frutta e da ornam ento provenienti dagli stabilim enti e vivai situati nei suddetti te rri­ torii, nei quali venga constatato non essere p rati­ cata’ la prom iscuità della coltura della vite.

Il tem a La flora Alpina (rei. dott. O reste M at­ ticelo) da luogo alle conclusioni seguenti :

1. F av o rire lo studio delle piante alpine e dei mezzi di fecondazione artificiale.

2. D iffondere il gusto allo studio della F lora alpina fra gli am atori dell’orticoltura e tra gli alpi­ nisti, a mezzo di apposite pubblicazioni, specialm ente illustrate, cercando l’appoggio e la cooperazione del Club A lpino Italiano.

3. b a re p rem u ra onde le società orticole na­ zionali nelle loro esposizioni abbiano ad istituire prem i speciali alle collezioni di piante alpine, e a quelle varietà di esse ottenute colla fecondazione artificiale, e tali che siano adattate ai bisogni del giardinaggio ornam entale.

4. Invitare il G overno ad esercitare u n a attiva e legale sorveglianza sul com m ercio di erboristeria.

Infine il Congresso approva la seguente proposta dei signori A. F orm illi ed A. Poggi sul trasporto delle piante : C onsiderato che una delle cause che dim inuiscono il com m ercio delle piante tanto all’ in ­ terno quanto all’estero sono le gravose' tariffe fer­ roviarie dei trasporti ; — C onsiderato che la Società d’orticoltura si è occupata già di questa questione e sarebbe opportuno avvalorare quelle pratiche col voto degli orticoltori italiani : — Il Congresso ra c ­ com anda al M inistro di A gricoltura, Industria e Com ­ m ercio, perchè, d’accordo col collega dei Lavori P ubblici, voglia ottenere che il trasporto delle piante sulle ferrovie dello Stato venga effettuato in base ad u n a tariffa speciale.

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628 L ’ E C O N O M I S T A 1° ottobre 1882 nenti all’esercizio della nuova industria orticolo, ha

tentato di risolvere quella delie relazioni tra essa ed il G overno. Giova riconoscere che il Congresso si m ostrò spinto da sensi assai liberali, respingendo talune conclusioni che invocavano troppo diretta in­ gerenza del G overno o della Provincia o dei Co­ m uni. E tuttavia non ha esso esagerato an co ra? non ha fatto troppo assegnam ento sull’appoggio go­ vernativo? È ciò che ci proponiam o di discutere altrove, trattando di alcune delle istituzioni che il Congresso m edesim o vorrebbe patrocinate dall’ a u ­ torità governativa.

IL CREDITO FONDIARIO

E L A C A S S A D I R I S P A R M I O DI M IL A N O N ella riunione bim ensile della Com m issione cen­ trale di beneficenza am m inistratrice della Cassa di risparm io di Milano e gestioni annesse tenuta il 14 settem bre, il presidente conte Annoni riferiva su l­ l’andam ento dell’ istituto a p artire dalla seduta p r e ­ cedente. Da quella parte della relazione che ri­ guarda le operazioni fatte dal credito fondiario, e dalla Cassa di risparm io resultarono i seguenti dati : Q uanto al credito fondiario, dal 4 luglio scorso al 12 settem bre andante furono conchiusi .12 m utni p er la som m a di L. 2 ,9 7 5 ,0 0 0 e quindi vennero em esse N. 5951 cartelle.

I m utui tuttora allo studio sono N. 264 p er L . 1 1 ,6 3 7 ,0 0 0 som m a com plessiva dom andata dalle parti.

R iguardo alla gestione della Cassa di risparm io il m ovim ento, in cifre rotonde, fu di L . 79 milioni p er 1’ entrata e di L . 76 m ilioni per P uscita. La som m a dell’ entrata com prende milioni 2 1 /6 per incassi di rendita, milioni 5 1 /2 pel servizio dei conti correnti colle G asse filiali (quella di Milano com presa), e milioni 2 per gli altri conti correnti ; 11 resto, cioè m ilioni 69 1/3 per ricupero di capitali. 1 7 6 milioni dell’uscita com prendono milioni 3 4 /5 per detto servizio dei conti co rren ti colle Casse filiali, m ilioni 1 1/3 per gli altri conti correnti e L . 3 7 8 ,0 0 0 per spese d’am m inistrazione, onorari e im p o ste; il resto cioè milioni 7 1 1 /2 per reim piego di capitali. Con ciò, i denari giacenti nella Cassa centrale som m avano alla fine dell’esercizio del giorno 12 corrente a L. 1 0 ,2 6 2 ,8 2 3 .8 4 di cui L. 2,46 4 ,5 0 0 in oro.

II servizio dei depositi a risparm io presentò nel detto periodo le cifre seguenti :

D epositi : in M i l a n o ... L. 4,86 0 ,0 0 0 presso le F i l i a l i ...» 11,476,000 L. 1 6 ,336,000 R im borsi: in Milano. L . 5 ,9 0 9 ,0 0 0 presso le filiali. . » 9,18 3 ,0 0 0 L. 1 5 ,0 9 2 ,0 6 0 » 15 ,0 9 2 ,0 0 0 1 depositi quindi superano i rim borsi

p e r ...L. 1,144,000 In queste som m e è incluso il movim ento dei li­ bretti nominativi al 4 0 /0 , il cui servizio inco­ m inciò dal 1° luglio p. p. E cco separatam ente, le

cifro riguardanti tali libretti em essi appunto dal 1° luglio a tutto il giorno 12 co rren te se tte m b re : Depositi : in M ilano... L. 7 3,600

presso le f i l i a l i ... » 806 ,3 0 0 L . 800,300 Rim borsi : in M ilano . . . L . 1,400

presso le filiali . . . . » 5,6 0 0

L. 7,000 » 7,0 0 0 E q u in d i: credito dei depositanti sopra

n . 2630 libretti nom inativi. . . . L. 873 ,3 0 0

LE CASSE DI RISPARMIO IN AUSTRIA

L a istituzione delle Casse di risparm io in A ustria rim onta al 1819, e la prim a Cassa di risparm io che fu fondata a V ienna il 4 ottobre di quell’ anno as­ sunse il nom e di Ersteosterreichische Sjparhasse. Q uesta Cassa non tardò ad acquistare le sim patie del popolo viennese, e oggi occupa uno dei p rim i posti fra le Casse di risparm io esistenti in E u ro p a , e da essa presero norm a le Casse che si fondarono nelle altre- parti dello S ta to , prim a che intervenisse lo Stato col regolam ento del 1 8 4 4 . Q uella Cassa al 31 dicem bre 188 0 disponeva di u n capitale di esercizio, che oltrepassava i 361 milioni di lire (1 4 4 ,5 1 6 ,8 7 7 fiorini).

Fino al 18 5 8 l’increm ento delle Casse in A ustria fu lento. Nello spazio di 39 anni ne furono appena istituite 3 9 , una all’anno in ragione m edia. D’allora in poi le Casse di nuova fondazione aum entarono di anno in anno fino al 18 7 3 che ne vide istitu ire 27 nuove. La form idabile crisi bancaria di q u ell’anno ebbe naturalm ente un contraccolpo in tutta l’econo­ mia nazionale, e negli anni successivi la fondazione di nuove Casse decrebbe sensibilm ente. Nel 1874 furono 16 ; nel 187 5 l o ; 14 n el 1876 ; 6 nel 1877; 8 nel 1 78, 6 nel 1879, e 4 nel 1880.

L e Casse austriache hanno dato fino ad oggi prova di solidità, e di saggia am m in istrazio n e, superando cosi senza grave danno le crisi degli anni 1830, 1848, 1866, e 18 7 3 74. D alla loro fondazione sino al 1879 tre soltanto furono c h iu se , cioè quelle di Ala, di K ium bach, e di S agor, e il segreto del loro buon governo, oltreché nella prudenza degli am m i­ n istrato ri devesi rice rc are anche nella costante v i­ gilanza dello Stato.

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1° ottobre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 629 che ne sorveglia la gestione, e denunzia le in fra ­

zioni agli statuti e ai regolam enti.

Tanto la legge che gli statuti am m ettono la più gran d e varietà nel collocam ento dei fondi posseduti dalle Casse e il Governo per mezzo delle sue autorità provinciali approva i diversi m odi d’impiego dei c a ­ pitali in fondi pubblici, ed in altri valori fiduciarj. L a legge organica del 18 4 4 leggierm ente rito c ­ cata in alcuni punti, regola tuttora le casse di r i ­ sparm io austriache. Oggi però essa è giudicata in ­ sufficiente a governare tutta l’econom ia degli istituti di risparm io, e più specialm ente di quelli che per il soverchio capitale accum ulato nelle proprie casse deviano alquanto dal fin e, che si proposero i fo n ­ datori.

Esposti così b revem ente i dati storici e legislativi intorno alle Casse di risparm io austriache, passerem o ad un rapido sguardo dei progressi economici da esse rag g iu n ti nel sessennio 1875 1880.

Nel 1874 esistevano in A ustria 277 Casse di r i­ sparm io ordinarie. N ell’anno seguente salirono a 292; a 503 nel 1 8 7 6 ; a 311 nel 1877, a 319 nel 18 7 8 , a 3 2 4 nel 1879, e nel 1880 salirono a 328.

Il num ero delle Casse di risparm io si è pressoché raddoppiato durante T ottim o decennio nella Bassa A ustria, nella Carinzia nella M oravia e nella Slesia: in queste due ultim e provincie l’ increm ento fù no­ tevolissim o. Nell’Alta A ustria in Boemia e in Galli- zia il m aggiore aum ento si è verificato nel q u in ­ quennio 1 8 7 6 -8 0 , m entre nelle provincie soprano- m inate si verificò nel quinquennio 187 0 75.

Dei 360 circoli politici e delle città autonom e esistenti in A ustria, 169 m ancavano affatto di Casse di risp a rm io , e una sola città autonom a non ne aveva, Rovigno.

Rispetto all* origine : 39 Casse furono fondate da associazioni: 14 dalle am m inistrazioni dei circoli; e le rim anenti 235 dalle am m inistrazioni com unali.

Q uanto la popolazione austriaca tragga profitto, e con quale increm ento annuale ciò si verifichi, è di­ m ostrato dal num ero dei libretti esistenti alla fine degli anni 1 8 7 5 -8 0 . Nel quinquennio 1 8 7 0 -7 5 si ebbe un increm ento di libretti 4 1 5 ,3 8 4 nella ragione centesim ale di 41 ,8 2 : jie l secondo quinquennio l’in­ crem ento fu m eno vivace non essendovi stati che 2 0 8 ,1 2 7 nuovi libretti, nella ragione centesim ale, cioè di 15,50.

Nel 1880 302 Casse di risparm io ottennero un increm ento rispetto all’ anno precedente di 7 1 ,449 libretti ; 26 invece soffrirono una dim inuzione di 3,1 8 8 libretti. N el com plesso si ottenne un aum ento netto di 58,933 lib r e tti, nella ragione centesim ale, cioè di 3,95.

P assiam o adesso al m ovim ento dei capitali nelle Casse di risparm io austriache du ran te il sessennio 1 8 7 5 -8 0 incom inciando dai versam enti.

Q uesti versam enti valutati in m ilioni e m igliaja di fiorini di valuta austriaca furono 2 1 4 ,2 9 6 nel 1 8 7 5 , 203,771 nel 1 8 7 6 ; 1 8 6 ,3 6 3 nel 1877; 183 ,1 3 4 nel 1 8 7 8 ; 21 3 ,4 0 8 nel 1879, e 2 5 0 ,4 8 3 nel 1880. Nel 1 8 8 0 25 casse di risparm io ricevettero versam enti da 1 a 5 0 m ila fiorini ; 47 ne ebbero da 5 0 mila a 100 m ila ; 81 da 100 mila a 2 0 0 m ila; 42 da 2 0 0 mila a 3 0 0 m ila; 38 da 3 0 0 mila a 400 m ila; 23 da 4 0 0 m ila a 500 mila ; 32 da 5 0 0 mila a un m ilio n e; 23 da u n m ilione a due m ilio n i; 12 da due m ilioni a 10 m ilioni e 3 sopra i 10 milioni di fiorini. R accogliendo q u este cifre in gruppi più larg h i

si hanno 72 Casse di risparm io che nel 1880 av re b ­ bero avuti versam enti per piu di 500 mila fiorini, m entre 2 5 6 ne avrebbero raccolto m eno di 5 0 0 m ila. L ’ am m ontare dei rim borsi d u ran te il sessennio 1 8 7 5 - 8 0 fu sem pre in m ilioni e migliaia di fiorini in valuta austriaca, di 190,717 nel 187o ; di 211 ,0 1 0 nel 1 8 7 6 ; di 2 0 0 ,1 4 8 nel 1 8 7 7 ; di 191,227 nel 1 8 7 8 ; di 194,531 ne) 1879, e di 21 7 ,1 8 8 nel 1880. D urante il quinquennio 1 8 7 6 -1 8 8 0 la som m a dei versam en ti fu di . . . . F io r. 1,0 1 9 ,1 8 1 ,0 0 0

Q uella dei rim borsi . . . « 1 ,0 1 4 ,1 2 0 ,0 0 0 Vi fu quindi un eccesso nei v e r­

sam enti d i ...F ior. 5 ,0 6 1 ,0 0 0 G uardati poi anno per anno i due m ovim enti di entrata e di uscita, du ran te gli undici anni 1 8 7 0 -8 0 viene a resultare che nel quinquennio 1 8 7 0 - 7 5 fu costante T eccesso dei versam enti sopra i rim borsi, m entre negli anni 1876, 1877 e 1878 il caso fù inverso. Cosi nel 18 7 9 si tornò alla condizione no r­ m ale di un sopravanzo nei versam enti, quan tu n q u e in m isura assai s c a rsa : il sopravanzo del 187 9 fu di fiorini 1 8 ,857,000 e quello del 188 0 di fio­ rini 13,295,000.

La distribuzione flell’am m ontare dei rim borsi fra le diverse casse di risparm io austriache ha seguito con leggiere v arian ti quelle dell'am m ontare dei v e r­ sam enti, e per natu rale conseguenza le casse nelle quali affluirono più copiosam ente i risparm i ebbero i più cospicui rim borsi.

D arem o adesso le cifre del credito dei depositanti, fra sorte ed interessi per ciascuno degli anni dei sessennio 1 8 7 5 -8 0 valutandole per m ilioni e m i­ gliaja di fiorini.

Nel 1875 questo credito am m ontava a 5 8 9 ,4 0 0 fiorini, nel 1876 a 6 1 0 ,0 0 8 ; nel 1877 a 6 2 5 ,0 2 4 ; nel 1878 a 6 4 8 ,6 4 2 ; nel 187 9 'a 69 9 ,5 3 9 e nel 1880 a 744,656. Alla fine dei 188 0 le Casse di r i­ sparm io austriache possedevano u n fondo di depo­ sito di fiorini 7 4 4 ,6 5 5 ,7 1 2 pari a L. it. 1 ,8 6 1 ,6 3 9 ,2 8 0 nella ragione specifica di fior. 52,62 (L . it. 8 1 ,3 5 ) per ogni abitante. Q uesta som m a cospicua depositata presso le Casse austriache, quan tu n q u e non appar­ tenga tutta al vero risparm io popolare ha un g ran d e valore eco n o m ico , tanto più che la previdenza si e sp lic a , sotto m olteplici altre form e anche in quel paese. Basta ram m en tare la Credit genossenschesten (Unioni di credito) le quali fondate in G erm ania dallo Sehulze Delitzsch si diffusero nei paesi tedeschi dell’im pero austriaco, e la Geverbliche Hitfshassen (Società di m utuo soccorso) la quali alla fine del 18 7 9 erano giunte al num ero di 8 6 0 di cui 742 (quelle che inviarono le notizie) avevano 306,678. soci di am bo i sessi ed u n capitale patrim oniale di 7 ,6 1 5 ,0 3 5 di lire italiane.

V ediam o adesso quale fu nell’ ultim o sessennio l’increm ento del credito dei deposilanti, quale il v a ­ lore m edio dei libretti e la ragione specifica dei ri­ sparm i per ogni abitante nell’ intera m o n arch ia ci- sleitana.

Nel 1875 il credito dei depositanti fu di fiorini 5 8 9 ,4 0 0 ,2 1 0 ; nel 1876 di 6 1 0 ,0 0 7 ,9 4 7 ; nel 1877 di 6 2 5 ,0 2 4 ,3 5 9 ; nel 1878 dì 6 4 8 ,6 4 2 ,3 5 3 ; nel 1879 di 6 9 9 ,5 5 9 ,2 0 0 e nel 1880 di 744.

L* increm ento annuale fu di 9 ,2 9 per cento nel 1 8 7 5 ; di 3,50 nel 1 8 7 6 ; di 2 ,4 6 nel 1 8 7 7 ; di 3,78 nel 1 8 7 8 ; di 7 ,8 2 nel 1879 e di 6 ,4 8 nel 1880.

(6)

630 L ’ E C O N O M I S T A 1° ottobre 1882 nel 1 8 7 5 ; di 1 4 5,60 nel 1876; di 4 4 5 ,2 0 nel 1877;

di 455,15 nel 1 8 7 8 ; di 471,71 nel 1879 e di 480,17 nel 1880.

Il credito dei depositanti per ogni abitante fu di 27 ,5 0 nel 1 8 7 5 ; di 28,29 nel 1 8 7 6 ; di 28,71 nel 1 8 7 7 ; di 29 ,5 2 nel 1 8 7 8 ; di 51 ,0 8 nel 1879 e di 5 5 ,6 2 nel 1880.

L ’inerem ento del credito dei depositanti nel 1880 non fu com une a tutte le casse di risparm io au stria­ che, tredici fra esse avendo subito delle perdite che si calcolano a fior. 6 65,062. L’ increm ento dei de­ positi nelle altre 515 casse fu nel 1880 di fiorini 4 5 ,982,097 nella ragione centesim ale di 6,84.

Il fondo di riserv a delle Gasse austriache si è in questi ultim i anni notevolm ente accresciuto. T ro viamo infatti che nel 1875 era di 2 9 ,6 8 8 ,0 0 0 di fior.; nel 1876 di 2 8 ,1 7 4 ,0 0 0 ; nel 1877 di 31,557,000; nel 1878 di 5 5 ,6 5 2 ,0 9 0 ; nel 1879 di 4 2 ,7 8 4 ,0 0 0 ; e di 5 0 ,1 5 2 ,0 0 0 nel 1880. Nel 1866 il fondo di ri­ serva era appena di 10 m ilioni o 600 m ila fiorini. Tutto il bilancio passivo delle Casse di risparm io austriache fra credito dei d ep o sitan ti, fondo di r i­ serva e e 'tre passività, era nell’ultim o sessennio di fior. 6 5 0 ,1 5 8 ,0 0 0 nel 1 8 7 5 ; di 648,7 9 2 ,0 0 0 nel 1876; di 6 6 5 ,5 8 2 ,0 0 0 nel 1 8 7 7 ; di 6 9 2 ,4 2 2 ,0 0 0 nel 1878; di 7 5 2 ,8 9 8 ,0 0 0 nel 187 0 e di 8 0 8 ,8 8 5 ,0 0 0 nel 1880,

Possiam o adesso a ved ere in quale m aniera si d i­ stribuiscono le attività delle casse secondo i vari modi d’ im piego, sem pre durante l’ultim o sessennio •1875-1880.

A n n i ip o te c a riP r e s tit i d i c a m b ialiS conto

P r e s tit i s o p ra p eg n o e v a lo ri co m m erciab ili F io r in i F io rin i F io r in i 1875 3 8 9 ,7 1 1 ,9 0 4 3 1 ,4 6 4 ,6 6 2 2 3 ,8 2 3 ,9 0 5 1876 4 1 0 ,2 7 2 ,9 7 1 5 1 ,0 4 8 ,2 1 1 2 2 ,7 5 1 ,1 4 7 1877 4 2 4 ,3 5 5 ,6 3 5 5 2 ,8 6 3 ,8 4 4 2 2 ,8 1 8 ,0 4 8 1878 4 3 5 ,5 6 4 ,9 0 6 5 2 ,6 3 3 ,9 4 6 1 0 1 ,8 6 5 ,7 9 1 1876 4 4 8 ,5 4 1 ,1 1 2 3 1 ,8 2 1 ,7 1 2 1 3 1 ,8 8 1 ,1 0 5 1880 4 6 8 ,0 0 8 ,9 9 7 5 2 ,3 1 1 ,0 4 3 1 5 9 ,9 7 6 ,0 7 6 A n n i B en i s ta b ili C o n ti c o r r e n ti con is ti tu ti d i cred ito com uni V alo ri co m m erciali a l corso d ella B orsa 1875 F io r in i 6 ,6 7 2 ,9 7 1 Fiorini 4 4 ,9 9 5 ,3 3 1 F io r in i 8 7 ,2 3 9 ,3 0 1 1876 8 ,1 8 9 ,0 1 8 . 4 3 ,0 5 6 ,1 3 0 8 7 ,0 9 7 ,4 8 0 1877 9 ,9 6 3 ,3 5 0 3 6 ,2 5 3 ,6 7 6 9 2 ,0 4 2 ,4 9 7 1878 1 3 ,7 4 1 ,4 3 2 3 8 ,8 7 6 ,0 1 9 1 0 1 ,8 6 5 ,7 9 1 1879 1 5 ,7 6 8 ,7 0 2 4 4 ,0 8 6 ,1 9 6 5 6 ,1 2 6 ,1 5 4 1 3 1 ,8 8 1 ,1 0 5 1880 1 9 ,6 3 3 ,4 6 1 1 3 9 ,9 7 6 ,0 7 6

Anni N u m e r a r io in cassa A ltr e a ttiv ità

F io r in i F io r in i 1875 1 4 ,3 6 9 ,0 4 3 1 1 ,8 8 1 ,1 2 5 1876 1 4 ,1 8 8 ,9 0 4 1 2 ,1 8 8 ,6 1 0 1877 1 4 ,4 3 8 ,9 5 2 1 2 ,8 4 6 ,3 6 1 1878 1 4 ,5 1 9 ,6 5 9 1 3 ,5 2 2 ,8 9 3 1879 2 0 ,1 5 4 ,1 9 2 1 4 ,0 3 7 ,2 3 9 1880 2 0 ,7 5 3 ,4 6 6 1 4 ,1 8 1 ,3 3 8

Le proporzioni dei prestiti ipotecarj e degli sconti sul totale delle som m e im piegate accusano sul ses­ sennio una dim inuzione, quantunque, prese isolata- m ente e in cifre assolute sieno cresciute considere­

volm ente nell’ ultim o decennio. Il denaro im piegato in prestiti ipotecari in dieci anni dal 1871 al 1S80 ebbe un increm ento di fior. 2 8 5 ,6 4 5 ,9 6 5 ossia del 156,55 per cento; gli sconti aum entarono poi nella ragione di 405,61 per cento nel decennio m edesim o. Nel 1870 sessantotto casse soltanto facevano opera­ zioni di sconto; nel 18 8 0 se ne contavano invece 182. D im inuivano invece i prestiti sopra pegno, m entre i valori com m erciali prendevano una certa ampiezza in relazione alla somm a totale del denaro im piegato.

T erm inerem o questa rassegna con alcune parole . circa la ragione degli interessi corrisposti dalle Casse austriache sui depositi. Nel 188 0 una sola cassa corrispondeva u n ’ interesse del 3 1 /2 per c e n to ; 64 ne davano uno del 4 per cento, 58 del 4 1 /2, 185 del 5, 10 de? 3 1/2 e 12 del 6 per cento.

Gl’interessi a lt’., sui prestiti ipotecari oscillarono fra il 4 e 1’ 8 per cento. Nel 18 8 0 una Cassa so l- tantc prendeva un’interesse della ragione più bassa, 5 c 4 1 /2 per ce n to , 52 del 5 ; 42 del 5 1 /2 ; 194 del 6 ; 11 del 6 1 /2 ; 11 del 7 1/2 e 8 d el- 1’ 8 per cento.

D el’ ’ cose fin qui discorse se ne può tra rre la conci' le che le Casse di risp arm io austriache (cisleitsne) crescono d’im portanza d’anno in anno, e sé per la soverchia abbondanza del denaro posse­ duto non possono essere tenute in conto d’ istituti volti di preferenza a prom uovere e custodire il r i­ sparm io delle classi m eno fortunate della popola­ zione, non è m en vero che n ell’ andam ento della loro am m inistrazione, e nell’ im piego prudente dei capitali non hanno dato sino a oggi tim ore di sorta.

SITUAZIONE DEL TESORO

Gl’incassi verificatisi presso le T esorerie del Regno nel mese di agosto 1882 in confronto con quelli del- * l’agosto 1881 furono i seguenti:

Entrata ordinaria

A) Entrate effettive (C at. I) :

R edditi p atrim o n iali dello Stato Im posta sui fondi ru stici e sui

fa b b ric a ti... . Im posta sui re d d iti di ricchezza

m o b ile... ... T a sse in am m inistrazione della

D irezione G en erale del D e­ m anio ... T a ssa sul prodotto del m ovi­

m ento a g ran d e e piccola ve­ locità sulle f e r r o v ie ... D iritti delle Legazioni e dei C onsolati a l l ’estero ... T a ssa su lla m acinazione dei

c e r e a li... T assa su lla fab b ricazio n e degli

alcool, d ella b ir r a , acque ga­ sose, ecc... D ogane e d iritti m a ritti m i.. . . D azi in te rn i di c o n su m o ... T a b a c ch i... S a l i ... R ite n u te d iv e r s e ... L o t to ... P o s te ... T elegrafi... S trad e fe rra te di p ro p rietà d e l­

lo S ta to ... S e rv iz i d iv e rs i... R im borsi e concorsi n elle spese E n tra te d iv e rs e ...

B) P a rtite d i giro (Cat. IV)

(7)

1° ottobre 1882 V E C O N O M I S T A 631 Entrata straordinaria 1882 I881

C) Entrate effettive (Cat. I ) .

R edditi patrim o n iali dello Stato 7,649 96 7,649 96 C o n trib u ti - D ebiti d ei com uni

p er dazio c o n su m o ... 2,497 9.3 2,860 — R im borsi e concorsi n elle spese 416,157 48 352,390 07 E n tra te d iv e rs e ... 914 77 799 2G A rre tra ti p er im posta fo n d iaria 28,207 48 12,718 06 A rre tra ti p er im posta sui re d ­

diti di ricchezza m o b i l e .... 1,820 81 802 3S R esidui a ttiv i d iv e rsi... 70,326 86 61,936 73

D) Movimento eli capitali (Ca

tegoria I I ) :

V en d ita di beni ed a ffra n c a ­

m ento d i c a n o n i... 1,171,677 24 2,506,983 83 Riscossione d i c re d iti... ___ 61,488 83 Accensione di d e b iti... 34,762,360 79 4,976,218 12 C apitoli a g g iu n ti... — — —

C) Costruzione d i strade fer­

rate (C a t. I l i ) : 1,077,663 32 1,517,693 85

To t a l e i n c a s s i. . . . L . 166,893,950 94 124,133,424 44

Gii incassi del m ese di agosto 1882 furono quindi superiori di L. 4 2 ,4 3 0 ,5 2 6 .o 0 a quelli dell’agosto 1881. E m entre gli incassi degli otto mesi 1881 so m ­ m arono a L. 9 2 2 ,6 7 1 ,3 4 1 .6 8 , quelli dell’anno 1882 furono invece di L . 1 ,4 9 1 ,3 9 3 ,1 1 6 e quindi con una differenza in più di L . 3 6 8 ,9 2 3 ,3 7 4 .4 7 .

I pagam enti fatti nel mese di agosto 1882 in con­ fronto con quelli del 1881, sono come segue:

M inistero del T eso ro ...

1 8 8 2

31,836,155 88

1881

11,306,387 36 Id. delle fin a n z e ... 11,382,679 16 11,672,306 55 Id. d i g razia e g iu stizia

e dei c u lti... 2,431,479 46 2,421,299 22 Id . degli affari e s te r i ... 369,418 23 427,855 85 Id. d e ll’ istru z io n e p u b ­

blica ... 2,115,675 70 2,104,391 01 Id . dell’ in te r n o ... 5,357,984 80 7,123,470 44 Id. dei lavori p u b b lic i.. 14,346,568 60 11,717,102 49 Id. della g u e rra ... 20,020,286 46 24,686,800 26 Id. della m a r i n a ... 3,395,494 67 2,931,071 55 Id . d e ll’ agrico ltu ra, in-

d u str.e commercio. 1,104,921 31 859,221 91

To t a l e p a g a m e n t i L . 74,274,659 31 75,249,800 64

I pagam enti fatti in agosto 188 2 furono quindi inferiori a quelli fatti nel 1881 di L . 9 7 5 ,1 4 7 .5 7 .

Dal gennaio a tutto agosto 188 2 i pagam enti som ­ m arono a L. 1 ,0 1 2 ,7 0 3 ,7 1 1 .5 8 e superarono di L. 1 1 9 ,0 2 9 ,4 9 9 .0 6 quelli fatti negli otto m esi c o rri­ spondenti del 1881 in cui furono di L . 8 9 3 ,6 7 4 ,2 1 2 .5 2 . Nell’im posta sui redditi di ricchezza m obile la di­ m inuzione di L .2 ,4 4 3 ,8 6 9 .3 7 deriva per L. 29 1 ,7 6 2 .6 9 dai m inori accertam enti fatti a tutta la 2* serie per 1’ im posta di ricchezza m obile iscritta a ruolo.

II resto della dim inuzione è occasionale e troverà il com penso nelle m aggiori liquidazioni per ritenuta, che saranno operate nei mesi v enturi.

— L ’ aum ento di L. 1,34 2 ,7 3 2 30 nei dazi in­ terni di consum o è cagionato da m inori versam enti effetuati nell’agosto 1881 in confronto delle riscos­ sioni effettive nel com une di Napoli, giacché in a l­ lora non era stato ancora provveduto totalm ente alla regolarizzazione dei pagam enti coi fondi delle r i­ scossioni.

— L ’ A m m inistrazione delle ferrovie dell’ Alta Italia, in seguito a regolazione di conti pendenti, fu posta in grado di fare m aggiori versam enti in conto prodotti ferroviari ; da ciò proviene il m aggior in ­ casso di L. 3,100,000.

— L’aum ento di L. 12 ,9 9 8 ,5 6 1 .6 7 nelle P artite di giro procede p er la m assim a parte, e cioè per L, 1 0 ,5 7 1 ,0 6 9 .1 6 , dai versam enti effettuati al T e­ soro dello Stato dalla Cassa Depositi e P restiti pel servizio delle pensioni dei m esi di luglio e di agosto 1882, m entre nel bilancio attivo dell’ anno 1 8 8 i

non esisteva la scrizione p er tale titolo; e per L. 2,427,492.51 dall’essersi introitati in agosto 1882 gl’ interessi del primo sem estre 1882 sulle O bbli­ gazioni dell’ Asse ecclesiastico em esse e non alie­ n a te , il cui introito nell’ anno 1881 si verificò in aprile.

— Il m aggior incasso di L. 2 9 ,7 8 6 ,1 4 2 .6 7 n el- T accenzione di debiti è cagionato dai versam enti fatti in conto del P restito dei 466 milioni per l’abo­ lizione del corso forzoso.

Ecco per ultim o i risultam enti del conto del T e­ soro al 51 agosto 1 8 8 2 :

A ttivo

Pondo di C assa fine 1881 . . . L . 305,394,681 48 C rediti di T esoreria, id ... » 142,351,278 94 Incassi a tu tto agosto 1882 . . » 887,080,816 36 Id . id. id., e n tr a ta stra o rd in a ria » 604,514,299 79 D ebiti di T esoreria, id. . » . . » 432,771,494 92

L . 2 ,3 7 2 ,1 1 2 ,5 1 7 49 . P a s s i v o

D eb iti di T esoreria fine 1881. . L . 605,070,911 59 P a g a m e n ti a tu tto agosto 1882 » 1 ,0 1 2 ,7 0 3 ,7 1 1 38 Scar. a favore del tesoriere cen­

tra le del m ontare del credito capitale verso la cessata S o ­ cietà delle Ferrovie Romane p er buoni del Tesoro messi in

circolazione per suo conto . . » 4 6 ,4 99,426 98 Fondo C assa a tu tto agosto 1882 » 588,718,169 13 C rediti diT esor. al 31 agosto 1882 » 119,125,352 41 L . 2 ,3 7 2 ,1 1 2 ,5 7 1 49

LE MINIERE IN ITALIA

La D irezione generale d’ a g ric o ltu ra ha in questi giorni pubblicata la relazione sul servizio m inerario nel 1879. Passiam o a riassum erla.

Com inciando dalle ricerche per nuovi giacim enti m inerali abbiam o trovato che il num ero dei per­ messi di ricerca accordati duran te il 48 7 9 in 4 0 provinole — perchè in altre 29 la libera disposi­ zione delle m iniere appartiene al proprietario del suolo — am m onta a 3 52. Q uesta cifra denota una qualche dim inuzione, ma questa d ip e n d e , non già da m inore attività, bensì da certe m isure più se­ v ere adottate nella concessione dei perm essi, e da u n a certa m aggiore regolarità nella coltivazione m i­ n era ria , che oram ai non procede più a sbalzi, es­ sendosi i capitali fissati su giacim enti più im portanti e convenienti.

L a m aggior parte di questi perm essi non fu se ­ guita da seria e n tità , e duran te tutto il 4879, le m iniere dichiarate scoperte e concesse furono sola­ m ente sei, cioè una di zolfo in A ncona, una di m an­ ganese a Genova, una di petrolio e due di zinco a M ilano, e u na di asfalto a Frosinone.

N ello stesso periodo furono accordate 9 conces­ sioni di m iniere, ne furono revocate 2 e furono r i­ cevute 25 denunzie per a p e rtu ra di cave di sostanze lapidee. P er queste il num ero delle denunzie non ha che un valore molto re la tiv o , non essendo i p ro - prietarj obbligati che in poche provincie. A ltret­ tanto può dirsi per le officine m in e ralu rg ich e e per le fornaci.

(8)

632 L ’ E C O N O M I S T A I o ottobre 1882 A ccennato rapidam ente questo m ovim ento che po­

trebbe chiam arsi Io stato civile m inerario, passerem o al m ovim ento della produzione.

D urante il 1879 le m iniere in attività furono 556 e dettero un prodotto di 60 milioni di lire , im pie­ gando 44 mila operai. Nel 1878 le m iniere erano 565, ma la produzione fu solo di 55 milioni e mezzo, dando lavoro a 4 0 mila operai. La tassa fissa per­ cepita dallo Stato fu di 28 mila lire.

E sam inando più p an d a m e n te ciascuna classe di m inerali si trova che nel 1879 la produzione dello zolfo salì da 505 a 5 7 6 mila to n n ellate, con un m aggior valore di 6 m ilioni di lire, dovuto a ll’ a u ­ mento di quantità, c alle m igliorate condizioni delle m iniere.

Anche nel piombo si ebbe un aum ento di quan­ tità da 56 a 41 m ila tonnellate, ma i prezzi si m an­ tennero molto bassi. La m aggier produzione si ebbe , dalle m iniere di M ontevecchio e M onteponi le quali producono da se sole altrettanto quanto tutte lo altre 5 8 m iniere insiem e.

Qualche cosa di sim ile accadde per le m iniere di zinco. P er questo m inerale sebbene la produzione apparisca m aggiore che n e ll’anno precedente pure il ribasso dei prezzi im pedì di sentire maggiori vantaggi. Le m iniere di ram e, ebbero esse pure a soffrire un ribasso di prezzi, che fu com plicato poi da una m inor produzione. La produzioue scese da 22 a 20 mila tonnellate e il valore, da 1 ,6 0 0 ,0 0 0 ad 1 m ilione e H O mila.

N eppure nel 1879 l’ industria siderurgica m iglioro, e perciò le m iniere italiane che producono m inerali pei nostri altiforni si trovano press’ a poco sullo stesso piede di ' produzione. Yi fu invece un aum ento di 18 a 20 m ila tonnellate su quelle jdell’E lba,-che lavorano essenzialm ente p er V esportazione, e la cui società co in teressata, avvicinandosi il term ine della sua am m inistrazione, volle tra rre il m aggior partito possibile dai propri im pianti.

Q ualche m iglioram ento reale si ebbe invece per le m iniere aurifere dell’Ossola. Nelle m iniere argentifere della S ardegna si ebbe un aum ento di un terzo, 400 tonnellate, m a il beneficio si ridusse ad un sesto soltanto, causa il ribasso dei prezzi.

P er l’oro, invece di 145 chilogram m i di un valore di 457 mila lir e , se ne estrassero 197, del valore di 596 m ila lire.

Se il ferro m anganese è in rib a ss o , e i com bu­ stibili dettero u n aum ento di produzione affatto in­ significante, vi fu invece un notevole aum ento nelle produzioni dell’ asfalto, che raggiunse un valore di quasi mezzo m ilione di lire, m entre nell’anno ante­ cedente era salito appena a m età.

■ P arlando di m iniere, è im possibile fare astrazione dagli infortuni che di tanto in tanto le funestano, m algrado le sem p re nuove precauzioni che la scienza trova modo di porre in opera per prevenirle.

Nel 1879, i casi d’infortunio furono 102 con 76 m orti, e 79 feriti. Stando alle cifre statistiche, vi sarebbe un enorm e aum ento sugli accidenti avve­ nuti lo scorso anno, ma la differenza deve cercarsi piuttosto nella m aggior p rem ura di denunziare questi accidenti, che in un aum ento di essi.

Il m aggior num ero di casi — 50, con 40 morti e 25 f e riti— si ebbe nel distretto m inerario di Cal- ta n isse tta, il m inim o — 2 c a s i, con 2 m orti e 1 ferito — in quello di Torino.

LE BANCHE PER AZIONI A MANCHESTER

L’ agente consolare d’ Italia a M anchester signor Roberto Froelicb faceva non è m olto pervenire al nostro M inistro degli affari esteri una sua relazione sulle Ranche per azioni (loiut stock Banks) in quel gran centro industriale inglese. Nell’ interesse. dei nostri lettori crediam o utile il rip ro d u rla :

Ci sono in M anchester sei B anche con capitale per azioni, le quali hanno in questa città la loro sede centrale, oltre alle B anche private ed alle su c cu r­ sali di altre Banche che hanno la loro sede fuori di M anchester.

P e r la prim a volta dacché queste sei B anche fu­ rono fondate, i loro bilanci sono stati quest’ anno resi pubblici, e credo che i seguenti particolari po­ tranno essere di qualche interesse e daranno una idea del m ovim ento di questo vasto centro com m erciale.

Il capitale già versato dagli azionisti di queste sei B anche è di lire st. 5 ,1 6 2 ,7 2 0 con num ero di 4500 azionisti, la m edia delle som m e versate e s­ sendo di lire st. 700 circa per ogni azionista. Il .complesso del fondo di riserva è lire st. 1,85 0 ,4 8 6 ed il valore di borsa delle sei B anche è di lire st. 8 ,0 0 0 ,0 0 0 . I capitali ed i fondi di riserva, ( in ­ siem e lire st. 4,995,206), rappresentano la g u aren ­ tigia verso i depositanti privali : a questi bisogna aggiungere come altra guarentigia lire st. 1 5 ,5 6 0 ,0 0 0 di capitale-azioni non ancora versato ; queste sei B anche sono tutte limifed (la responsabilità degli azionisti essendo lim itata all’ am m ontare nom inale rappresentato dalle loro azioni); il capitale sotto- scritto essendo di lire st. 16 ,5 2 1 ,0 0 0 . Nei 1 5 ,560,000 non ancora versati, è incluso il capitale di riserva (■reserved) che i direttori non possono far v ersare agli azionisti, essendo tale capitale di riserva destinato a guarentire i creditori in caso di disastro. P er tre delle sei Banche, questo capitale di riserva rappresenta lire s t .9,77 0 ,0 0 0 , le quali dedotte dalle lire st. 1 5 ,5 6 0 .2 8 0 , restano come collable Capital (capitale da versarsi dagli azionisti sulla dom anda dei direttori in caso di aum ento negli affari, ecc.) lire st. 5 ,5 0 0 ,2 8 0 .

Il fondo di riserva di queste sei B anche si eleva, come è già stato accennato, a lira st. 1 ,8 5 0 ,4 8 6 , somm a che dà a tali B anche un posto rispettabile fra le B anche inglesi.

(9)

1° ottobre 1882 L’ E CO N OMI S T A 633

Attivo

C a m b ia le ... L. st. 100 0 5 0 a C o n t a n t i ... » 2 10 0

L. st. 102 10 0 Gli utili lordi delle sei Banche furono per l’a n ­ no 1881 di L. st. 7 81,261, dalle quali deduconsi per spese L. st. 290,8-18 ; le spese essendo circa 57 1 /4 per cento degli utili lordi.

Dai bilanci delle sei Banche, le-quali fanno circa 70 o 75 per cento del totale degli affari di Banca di questa città, può giudicarsi della vastità di tali affari in M anchester. A m m ettendo che 2 0 per cento delle riscossioni dei banchieri di M anchester passi p er la Banleers Clearing-House (Cassa di com pen­ sazione), (da recenti statistiche rilevasi che il 22 p er cento di tali riscossioni passano per la Clearing House di Manchester) si avrà, essendo la som m a totale che è passata p e r la Clearing House nel 1881 di lire st. 1 0 8 ,5 0 0 ,0 0 0 , si avrà, dico, una som m a totale di affari nel detto anno di lire s t. 5 4 2 ,5 0 0 ,0 0 0 transatti dalle Banche di M anchester, il totale degli affari delle sei B anche ad azioni essendo com preso p er lire st. 400,0 0 0 ,0 0 0 .

Se dai profitti lordi di L . st. 781,261 deduciam o L. st. 250 ,0 0 0 come interesse al 5 0 /o sul capitale versato, e fondo di riserva (insiem e L. st. 4,993,20;:) si avrà com e profitto lordo di affari steri. 531,261 ossia circa 1 1/3 per 0 /q o del totale degli affari

dell’an n o , dovendo da questo d edursi le spese, che sono circa 1 7 /2 4 per

0/oo

del totale degli affari, si av rà come utile netto 5 /8 per

0/oo

del totale degli affari d ell'a n n o ; dal quale utile bisogna pagare i di­ videndi agli azionisti ed aum entare i fondi di riserva. Come si vede, la proporzione degli utili rispetto agli affari è m inim a, includendo questa 5 /8 per m ille interesse e com m issioni.

La som m a pagata com e dividendo agli azionisti fu nel 1881 di L. st. 4 5 1 ,4 5 0 ossia 14 1 /4 p e rc e n to del totale del capitale versato.

Le addizioni ai diversi fondi di riserva furono di L. st. 38,2 5 8 , che aggiunti al dividendo fanno lire steri. 4 9 8 ,7 0 8 ossia 15 1 /2 per cento sul capitale versato.

Q ueste sei banche hanno insiem e da 8 0 ,0 0 0 a 10 0 ,0 0 0 conti di depositanti, più della m età dei quali non hanno deposito m aggiore di L. 1 0 0 ; il totale dei depositi raggiungendo la cifra di lire ste r­ line 25,000,000.

La cifra delle acceplances ossia biglietti accettati essendo inclusa, le sei banche hanno un debito com ­ plessivo, sia verso i loro proprii azionisti che verso il pubblico, di L. st. 3 1 ,0 8 7 ,8 8 1 , di cui lire s te r ­ line 2 3 ,7 5 5 ,4 3 5 verso il pubblico.

L’attivo si com pone di L. st. 7 ,5 9 6 ,3 0 5 contanti in cassa a vista o a breve dilazione, rappresentati da banconote, oro ed argento e da danaro deposi'ato presso la Banca d’ Inghilterra od altre banche. Vi sono poi le ren d ite.su llo Stato le quali sono v a lu ­ tate a prezzi giusti, e che possono cam biarsi in da­ naro a breve notizia; queste aggiunte alla som m a precedente portano il totale a L. st. 8 ,8 1 4 ,4 9 2 ossia 34 per cento dei debili verso il pubblico. Le cam ­ biali in portafogli rappresentano u na somm a quasi eguale alla preced en te; cosicché le dette Banche po­ trebbero pagare 70 per cento del loro debito verso

il pubblico, senza d o v er ritirare un centesim o dal danaro prestato ai loro clienti. S om m ando tutto il loro attivo, questo rapprosenta il 140 per cento del loro passivo, non tenendo conto del capitale aziioni non ancora versato che è di L. st. 13 ,0 0 0 ,0 0 0 .

I prestiti contro depositi, ecc., figurano per lire 1 2 ,9 0 3 ,2 7 9 , includendo anticipazioni su valori, p re ­ stiti con garanzie di terze persone, ecc. S om m ando insiem e Fattivo, escludendo i contanti, titoli dello Stato e cam biali in portafogli, si ha un totale di L. si. 13,572,680 (L. st. 1 2 ,9 0 3 ,2 7 9 prestiti, lire st. 502,351 beni stabili e proprietà e L. st. 167 ,0 0 0 d iversi), e sottraendone il capitale versato dagli azio­ nisti ed i fondi di riserva (L . st. 4 ,9 9 3 ,2 0 6 ) restano L. st. 8 ,5 7 9 ,4 2 4 che rappresentano la parte del de­ naro del pubblico di cui le banche si sono servite p er far prestiti, ec c .; sicché può il.rsi che il cap i­ tale dal pubblico depositato, sia da dette B anche: per 1 /3 tenuto contanti, 1 /3 tenuto in cam biali che possono facilm ente negoziarsi ; ed un un altro terzo in anticipazioni e prestiti a persone terze.

La seguente tavola dà lo stato delle sei B anche di cui si tratta :

St a t o d e l l e s e i Ba n c h e l o c a l i a d a z i o n i.

Passivo al 31 dicembre 1881.

Capitale versato dagli azionisti . L. st. 3 ,1 6 2 ,7 2 0 Fondi di r i s e r v a ... » 1,83 0 ,4 8 6 D ividendi non pagati . . . . » 5 ,4 9 6 JRebate (rid u z io n e )... » 82,227 U tile netto dell’anno L. st. 49 0 ,4 1 3

P ortato a conto nuo­

vo . . . . » 1 9,780 L. st. 5 1 0 ,1 9 3 D ividendi interinali

p a g a ti. . . . L. st. 220 ,4 1 8 T rasferito alla r i­

serva . . . . » 3 8 ,2 5 8 L . st. 2 5 8 ,6 7 6 R estano. . . . L. st. 25 1 ,5 1 7

D ividendi da pagarsi . . . . L . st. 2 3 1 ,0 3 2 Riportato a conto nuovo . » 2 0 ,483

L . st. 5 ,3 3 2 ,4 4 6 Depositi del pubblico . . . . » 2 5 ,0 4 8 ,7 4 3

A c c e tt a z io n i... » 7 0 7 ,6 9 2 L. st. 31,087,881 Attivo

Contanti . . . L. st. 7,596,305 Titoli dello Stato. » 1,218,187

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G34 L ’ E C O N O M I S T A I o ottobre 1882

IL COMMERCIO ESTERNO DELLA FRANCIA

nei primi otto mesi del 1882.

Nel m ese di agosto p. p. le importazioni in F rancia aum entarono a fr. 4 0 9 ,6 2 3 ,0 0 0 con una differenza in m eno in confronto d e ll’ agosto dell' arino passato di fr. 4 ,1 6 3 ,0 0 0 e le esportazioni raggiunsero la cifra di fr. 3 0 8 ,1 2 9 ,0 0 0 con una differenza in più in confronto del mese corrispondente dell’anno pas­ sato fr. 4 0 ,6 7 7 ,0 0 0 .

Alle fine dei prim i otto m esi pertanto la situazione del com m ercio esterno della F ran cia con le sue co­ lonie, e con gli altri paesi si traduce nelle seguenti cifre : 1882 Im portazioni fr. 3,235,525,000 È sportazioni » 2,331,058,000 1881 3.159.788.000 2.100.902.000 T o ta le . . fr. 5,566,583,000 5,260,690,000

Da queste cifre resulta così in favore del 1882 un aum ento di fr. 3 0 3 ,8 9 3 .0 0 0 a costituire il quale per più di due terzi cioè per 230 m ilioni di franchi contribuirono le esportazioni. Ecco adesso com e q u e ­ sti resultati generali si decom pongono nello princi­ pali categorie di m erci.

IMPORTAZIONE

1882 1881

P ro d o tti alim entari, fr. 1,063,841,000 1,140,914,000 M aterie prime . . » 1,526,889,000 1,4.84,535,000 P ro d o tti fa b b ric a ti. » 457,059,000 363,101,000 A ltre merci . . . » 187,736,000 171,238,000 T o tale . fr. 3,235,525,000 3,159,788,000

Dall’insiem e di queste cifre resulta frattanto in fa- • vore del 1882 un aum ento di 23 milioni di franchi sui prodotti alim entari, di 42 sulle m aterie prim e e di 9 4 m ilioni di fr. sui prodotti fabbricati.

ESPORTAZIONE

1882 1881

O ggetti alim entari . fr. 540,816,000 527,284,000 M aterie prim e . . » 452,058,000 406,419,000 P ro d o tti fa b b ric a ti. » 1,220,777,000 1,058,191,000 A ltre merci . . . » 117,407,000 109,008,000 T otale . fr. 2,231,058,000 2,100,902,000

A pparisce da questo specchio che l’esportazione degli oggetti alim entari ha realizzato quest’ anno un aum ento di 13 milioni di franchi ; d’altra parte la cifra delle m aterie prim e esportate oltrepassa di 46 milioni di franchi i resultati ottenuti nel 1881. F i ­ nalm ente la categoria dei prodotti fabbricati offre in favore dell’anno in corso un aum ento di 162 m i­ lioni di franchi. Alla fine dei prim i sette mesi l’a u ­ m ento presentato da q u esta categoria arrivava so l­ tanto a 138 m ilioni di franchi.

Scenderem o adesso a passare in rivista le p rin ­ cipali m erci d’im portazione.

I cereali vi figurano con una cifra di 3 4 4 ,5 4 3 ,0 0 0 milioni di franchi contro 3 6 1 ,8 9 5 ,0 0 0 nel periodo corrispondente del 1881.

I vini danno nello stesso periodo di otto mesi fr. 2 2 9 ,4 9 9 ,0 0 0 nel 1 8 8 0 ; 263,1 17,0000 ne! 1881 e 2 1 7 ,3 9 8 ,0 0 0 nel 1880.

L ’ im portazione delle carni fresche e del grasso che raggiunse l’anno scorso la cifra di 84 milioni di franchi è discesa q uest’ anno a 40 m ilioni; l’im ­ portazione degli zuccheri si cifra con 9 3 m ilioni di franchi nel 1881 e con 8 8 ,0 7 5 ,0 0 0 nel 1882, e l’im portazione dell’olio di oliva da 26 m ilioni nel 1881 è caduta a 16 nel 1882.

I caffè rim asero stazionari a 63 m ilioni, e i b e ­ stiam i hanno dato luogo a una im portazione di 91 milioni di franchi nel 1881 e a 1 0 7 ,4 3 9 ,0 0 0 nel 1882.

N ella categoria delle m a terie prim e aum entarono le lane, le pelli, il legnam e da costruzione, il c a r­ bone m inerale, il legnam e da doghe, il lino, i m i­ nerali di ogni specie e l’indaco. D im inuirono in ­ vece le sete, il cotone, e i sem i alcoginosi.

F ra i prodotti fabbricati quelli la cui im porta­ zione è principalm ente aum entata sono i tessuti di la n a : 61 milioni di franchi nel 1882 e 49 m iio n i nel 1881 ; i tessuti di cotone 49 milioni nel 1882 e 45 milioni 1881 : le m acchine e m eccanism i 54 milioni nel 1882 e 41 milioni nel 1 8 8 1 ; le costru­ zioni in ferro per m are 36 milioni di fr. nei 1882 e 11 nel 1881 ; i nitrati di soda e di potassa 31 m ilioni nel 188 2 e 14 nel 1881 eco.

Se si esam inano i quadri di esportazione si trova che la categoria degli oggetti alim entari presenta degli aum enti interessanti. Il più curioso di tutti è quello che favorisce i vini. Troviam o infatti che il resultato ottenuto alla fine dei prim i otto mesi del 1882, cioè a dire la cilra di 171 m ilioni di fran­ chi oltrepassa i resultati realizzati nei 1881 ed a n ­ che quelli 1874 e 1875.

Gli zuccheri, i bestiam i, i grassi, e specialm ente il b u rro (60 m ilioni di franchi nel 1882 in luogo di 52 milioni nel 1881) figurano ancora fra gli oggetti favoriti.

Nel gruppo delie m aterie prim e dobbiam o segne- lare la im portazione del cotone (31 milioni nel 1882 e 37 milioni nel 1881) che è però largam ente com ­ pensata dagli aum enti presentati dalle sete (142 m i­ lioni di franchi nel 1882 e 121 nel 1 8 8 1 ); dalle lane (69 milioni nel 1882 e 63 nel 1 8 8 1 ); dalle pelli (47 milioni nel 1882 e 36 nel 1 8 8 1 ), dalle penne da guarnizione (23 m ilioni nel 1882 e 14 nel 188 1 ) e dagli stracci (15 m ilioni nel 1882 e 13 nel 1881).

L e dim inuzioni nella categoria dei prodotti fab­ bricati sono di poca im portanza. T uttavia le confe­ zioni com presavi la biancheria sono dim inuite da 56 m ilioni di fr. nel 1881 a 46 milioni nel 1882, e i mobili da 19 m ilioni e mezzo nell’anno passato e 14 m ilioni nel 18 8 2 .

Q uasi tutti gli altri articoli furono tratti nel mo - violento ascendente, di cui il quadro che segue, ne dim ostra l’im portanza : „

ESPORTAZIONE T essu ti di seta . fr. 1882 209,603,900 1881 148,843,000 » di la n a . » 264,055,000 204,985,000 » di cotone » 65,444,000 53,537,000 » di lino e canape . » 18,525,000 14,318,000 F ili di l a n a . . . » 24,469,000 23,738,000 P elli p rep arate. . » 65,601,000 57,380,000 L avori in p e lli. . » 104,043,000 96,651.000 L avori in oro e b

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1° ottobre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 635

Lavori in oro e

oro-1882 1881 logeria . . . . Macchine e mecca-» 14,162,000 8,648,000 nismi . . . . U tensili e lavori in » 18,758,000 16,214,000 m etallo . . . » 42,110,000 42,090,000 Mode e fiori artific. » 23,288,000 19,416,000 L ib ri e incisioni. . » 16,050,090 15,332,000 C a rta e cartoni . » 16,059,000 15,467,000 V etri e cristalli .

E stra tto di legno

» 15,011,000 13,972,000 da tingere . . » 13,378,000 10,811,000

A ltri proci. cliim. . » 30,300,000 29,268,000

Notizie economiche e finanziarie

S em bra intieram ente collocato lo stock di rendita italiana che era stato assento dal Sindacato costi­ tuitosi appunto pel com pim ento dell’ operazione del prestito per l’abolizione del corso forzoso.

— Dedotte le monete, il com m ercio estero dei prim i otto mesi del 1882 ascende a 808 milioni per le im portazioni e 750 per le esportazioni.

— Il progetto di bilancio del M inistero di a g ri­ coltura crea la Direzione generale dell’ag ricoltura e quella della statistica. Il servizio del com m ercio è m antenuto alla diretta dipendenza del M inistro.

— Il M inistro delle finanze, accogliendo con b e ­ nevolenza i voti del Congresso dei birrai, ha pro­ messo di proporre al P arlam ento l’ abolizione del dazio doganale su ll’orzo e ha autorizzato le In te n ­ denze di finanza di perm ettere d ie le dichiarazioni di lavoro siano presentate anche sei ore prim a che il lavoro com inci.

—- Si parla della proposta di proroga dell’ aboli­ zione della tassa del m acinato, onde far fronte alle grandi spese pei lavori nel Veneto.

— U n R. Decreto in data del 19 agosto scorso pubblicato n Ila Gazzetta Ufficiale del 25 co rrente istituisce a S ant’Ilario L ig u re una Scuola di agri­ coltura colla denom inazione di Scuola pratica di agricoltura Marsano. E ssa è eretta in corpo mo­ rale colla dotazione indicata nella convenzione pas­ sata fra il G overno ed il sig. M arsano.

L’am m inistrazione generale è affidata ad un D i­ rettore nom inato , dal Ministro di agricoltura e com ­ m ercio, come pure gli im piegati tutti della Scuola sono scelti dal suddetto M inistero, ed eziandio i re­ golam enti e l’ordinam ento generale degli studi em a­ nano dall’autorità m inisteriale.

Il G overno contribuisce con L. 80 0 0 nelle spese d ’ isti.uzm ne e con L . 0000 annue nel m antenim ento della Scuola.

— Il G overno ha in anim o di prom uovere delle conferenze nelle principali città m arittim e del R e­ gno, p e r divulgare i progressi fatti negli altri paesi, dall’ industria della pesca, e p er rilevare i danni che arrecan o le violazioni dei divieti legislativi.

— I due m inistri del com m ercio e dell’istruzione pubblica hanno concordalo di im p artire nelle scnole norm ali fem m inili di Capua e di P otenza 1’ inse­ gnam ento agrario, e specialm ente 1’ insegnam ento dell’ orticoltura, della pollicoltura, della floricol­ tu ra, ecc. C ontinuano poi le trattative fra i due

M inisteri per determ inare le norm e nello scopo di estendere siffatto insegnam ento anche ad altre scuole norm ali fem m inili.

Inoltre nell’A lbergo dei P overi in N apoli l’ inse­ gnam ento del giardinaggio finora dato a soli uo­ m ini, sarà, a spesa del M inistero del com m ercio, estesa anche alle donne.

— La C am era di com m ercio di V erona ha fatto pratiche presso il M inistero di agricoltura e com ­ m ercio per ottenere una proroga relativam ente ai protesti delle cam biali scadute lino dal I o corrente.- Il m inistro ha risposto:

« D uoim i non poter raccom andare M inistro g iu ­ stizia voti com m ercio V erona. P ro ro g a term ini sca­ denza cam biali relativi protesti provvedim ento ec­ cezionalissim o, mai applicato Italia. N eppure casi disastri generali del paese potrebbe essere dato dal potere esecutivo. Autorità giudiziaria può apprezzare casi forza m aggiore.

« M inistro Be r t i. »

— I rapporti pervenuti al m inistero fanno am ­ m ontare a 25 m ilioni le spese pubbliche necessitate dalle inondazioni .d e l L om b ard o -V en eto e che si faranno a carico dello Stato.

11 G overno farà tutte le spese indispensabili, chie­ dendo quindi al P arlam ento u n bill d’ in dennità.

— La B anca Nazionale nel Regno d’Italia ha as­ sunto I’ incarico di prestarsi com e m andatario dei possessori delle azioni delle S trade F e rra te Rom ane alle pratiche occorrenti p er la com m utazione delle azioni m edesim e nei certificati al portatore che d e ­ vono essere rilasciati dalla Com m issione liquida— trice a term ine del Regolam ento da essa pubblicalo in data del 29 luglio 1882.

— Al m inistero delle finanze si studia attualm ente un progetto per aum entare gli stipendi agli im piegati delle am m inistrazioni provinciali. S aranno aum entati specialm ente gli stipendi degli agenti delle tasse, dei ricevitori e degli im piegati di Dogana.

— Lo stato in cui si trova da qualche anno l’in­ dustria del latte ha consigliato alcuni provvedim enti intesi a m igliorarne le condizioni tecniche ; e fra essi vanuo annoverate le latterie sociali. Il M ini­ stero del com m ercio ha voluto quest’ anno tra rre profitto dalle latterie per diffondere la pratica r a ­ zionale del caseificio ; e ha fatto convenire nel Bel­ lunese giovani da diverse parti d’Italia p er ap p re n ­ dervi praticam ente il caseificio , face-do precedere questo insegnam ento pratico da un breve corso teo­ rico presso la scuola di caseificio in R eggio E m ilia, e presso la scuola di caseificio in Lodi.

Il m inistro B erti ha pensato di am m ettere pel prossim o anno anche le donne a questo insegna­ m ento ; e forse la scuola di Reggio Em ilia sara scelta p er i.ro a rtire l’ insegnam ento di caseificio a m aestri e m aestre elem entari.

— Il C o nsueto italiano in A lessandria ricevè le istruzioni necessarie per trasm ettere al m inistro degli affari esteri in Rom a tutte le dom ande d ’ indennità presentate dai sudditi italiani in seguito agli ultim i avvenim enti di guerra.

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