N.223
LUGLIO 1961
COMITATO DI REDAZIONE:
Ono Doti. GIUSEPPE ALPINO Doti. AUGUSTO BARGONI Pro!. 0011. ARRIGO BDRDIN 0011. CLEMENTE CElIDONIO Prol. Doti. GIOVANNI DALMASSO 0011. GIACOMO FRISETTI Prol. Dott. F. PALAZZI· TRIVELLIDott. GIUSEPPE FRANCO Direttore responsabile
MENSILE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO
INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO
V. DE CAROLIS - Come si produce la massima quan-tità di latte.
VASCO ROSSI - Nuovo Palazzo delle Mostre a To-rino - (Architettura d'avanguardia) .
G.
SACERDOTE - Natura e limiti della pubblica spesa Inagurazione del Corso per Dirigenti di Coo-perative Agricole del PiemonteArte e quattrini - Divagazioni di Pino Bava A. RICHETTI _ Tribuna dell'Economisla - La
produt-tività ed i mutamenti tecnici di
W.
E.G.
Sa Iter Convegno delle Borse Valori dei Paesi della C.E.E . .Rassegna della Tecnica - a cura di
G.
F. Mi-cheleltiNote di CRONACA CAMERALE:
1) Conferenze per gli orari ferroviari - 2) Commi5-sione tecnico comultiva trasporti e c.omunlcazionl -3) Elenco aulorizzato spedizionieri - 4) Servizio Telelt
pog.
3
715
19
1316
28
3Q
,n To"no . 5} I problemi dello di,tribuzione al dettaglio 37 Cronache dell'integrazione Europea - Situa-zione economica e prospettive della C.E.E. nel
secondo semestre del 1961 44
Congiuntura economica del mese di giugno
1961 46
Rassegna del Commercio Estero lorinese nel
mese di giugno 1961 . 50
Sinossi dell'Import-Export.
54
Borsa Valori di Torino - Rassegna del mese di luglio 1961
Tra i libri
(G.
B.):KENNETH E. BOULDING Principle, 01 economie policy _ Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Rieti: I Convegno Economico Provinciale· In biblioteca Fiere, Mostre, Esposizioni e Congressi interna-zionali
Il
Mondo offre e chiede59
62
64
65
Direzione Redazione e Amminl.trazione
ma
V. DE CAROLIS
Lt' proporzioni tra maschi
c
fcm-mint' Ilelle naseilP dei bodni
sono
eOl1ll'
nella
specie
umana: metà
e
nll'tù. U no più, uno nll'no, per le
finalitù di questo
articolo,
non
è
quello
che
guasta.
Il
discorso
Ì'
limitato
ai
bodni
per
fart' latte,
[wr
i quali,
in
tutto
il
J1Hllldo, si \
Nifica
questo fatto:
che
chi
pmsiede la buona vacca non la
"t'Ildl'. Quando
c'i.'
esuberanza
nu-merica
eh
\acche in
stalla,
si
desti-nano
alla
\
l'n
dita
1('
peggiori, non
Il' migliori.
Ll situaZIOne
l'
dhersa per i
ma-schi.
Questi, se lro\,mo impiego
nel-la
riproduz;onl',
bene:
se
no, de\'ono
finire
al
macello.
Chi possiede una
stalla
di bo\ iI)('
st
,
lezion,lll' non può tenere per sÌ'
tutti i maschi
che
nascono da
esw.
Pt'r
la
sua
stalla glie
ne basta solo
qualcuno, tah-olla nessuno, perchè i
tori durano in ser\"Ìzio dieci
t'più
anni.
E
allora
deve \
enelerli.
icchè
il
campo
di sc,.lta per i compratori
è
\astn.
Da qUl'.ste st'mplici
constatazioni
eh
ri\,l lIna norma per gli allevatori
ehl'
desiderano migliorare i loro
al-k\'<lIl1t'nti:
di
fare assegnamento sui
maschi. Ilon
SllIl' femmine. Perchè?
Pl'rehè l' relati\'anlPnte facile
tro-\
'
are in \'l'n dita tori
eccellenti.
E'
(Illasi
il1lp()ssibil~trovare chi \'l'nda
\"lee!1l' eecelh'nti.
.\ppan'ntl'IlWnte
la via indicata
st'mbra la più
lunga.
pt'rcht,. per
\'t'-<ll'n'
il
primo latte da una
gellera-ziOllt'
bovina nuo\'a bisogna. a far
prbto,
dll'
siallo passate le st'guenti
fasi di\'iluppo: 9 mesi
e
mt'zzo
pn
ome
quantità
la
graddanza
della bovina
fecon-data dal toro di nuova
compera;
20
mesi per preparare la neonata
(am-messo che nasca una femmina) al
primo
accoppiamento
per la
fecon-dazione;
e,
infine.
altri
9 mesi
e
mez-zo
per la gravidanza di quest'ultima:
in totale
39
mesi.
E,
poichè non
tut-te
le fecondazioni possono
avvenire
m,Ilo
stesso
giorno,
praticamente,
l)('r vedere in funzione una nuova
generazione
bovina, bisogna a
pet-tare quattro anni
almeno. se
tutto
\'a liscio.
Eppure questo
è
l'unico
suggeri-mento
serio
che può
essere
dato
a
chi
aspira a
migliorare la propria
azienda zootecnica: fare
a
segna-mento
su
toro portatore delle
qua-lità \'olute.
Latte o carne?
Purtroppo nel nostro paese ci
so-no parecchi dottrinari e parecchi
orecchianti
i qua
l
i dicono che non
bisogna pensare
al
l
atte. bisogna
produrre carne.
D
i latte in Italia ne
abbiamo
già in
e
uberanza; per la
carne siamo
tributari alle
importa-zioni estere; e
il
consumo
è
tuttora
crescente. Va bene tutto ciò?
Ve-diamolo.
L'attuale annua produzione
ita-liana di latte si aggira sui 97 milioni
di quintali; dei quali 25 sono
impie-gati per l'alle\amento dei vitelli; 26
pu
il consumo diretto; e 46 per
ali-mentare l'industria casearia. Si
cal-cola che da tale industria si
abbia-no q.1i .3.944.000 di formaggi, di cui
q.li 1.190.000 di grana e q.li
:320.000
di proyolone o cacioca\·allo.
ttoduce
di
iatte
Uno
degli
impit'ghi più diffusi e
più
tradizionali dd
formaggi in
Ita-lia
;.
quello del fom1aggio
sui
mac-cheroni, sul risotto e sulle
minestre.
Se
soltanto
la mctù
della
nostra
po-polazione consumerà
Kg.
5,.5
all'an-no
di
forma?:gi
(corrispondenti a
15
grammi al giorno) per
questo
im-piego, la produzione
di grana
pa-risce.
:\on
solo. e
\enditori
di riso,
di pasta
t'di formaggi
si
decides
ero
a
fare
in
comune
una
pubblicità
coordinata
per questi
prodotti, che
~ono
non
solo
igienici, ma
appro-priati
a]]'indole
del popolo
italiano,
nel
nostro paese ricco
di frutta e di
n
rdure, la
gente
mangerebbe
me-glio, spenderebbe
meno
e
godrebbe
migliore
salute,
perchè 100
gr.
di
grana contengono
40
gr.
di
protidi
mentre 100
gr.
di
carne
ne
contengo-nù
solo
20
gr.
A parte tutto questo.
per
produr-re carne ci vuole il
figlio della
vacca,
la quale ne dà,
sì ('
no. uno
o?:ni
14
mesi. In questi 14 mesi
essa
ha
al
pa
si\'o
i foraggi
che
C()Jlsuma e
tut-te
le
altre spese
di mantenimento.
e all'attiyo
tro\ iamo
solo il vitello,
sia
pure un magnifico \'itello da
car-ne, il bilancio
Ì'
fallimentare. Per far
front('
alle spese. ci
vuole.
adunque,
qualche
altra cosa. che
non può
es-sere che
il latte.
Ora
sta scritto
anche
sui
boccali
di monte lupo
che
la \.
acca più
eco-nomica
è
quella
che
dà la
mas~imaquantità cii latte. Che
cosa
ha di
particolare questa vacca?
~fangia
di
più delIP
altre. , ovanta anni
fa. un
pratico
elI
zoott'cnica
-
l'ing.
Fran-cesco
Zalll'lIi
-
fratello del
fonda-tOfe della
cuoIa
di Zootecnica di
sono gar
e
costose. Basti dir
e
che
la
bovina iscritta
viene affidata
a
un
provetto mungitor
e
che,
p
e
r
365
giorni
,
non fa
altro che occuparsi
di
quell
'
unica bovina. Talvolta
g
li
a
d-d
e
tti a una bovina
sono
du
e.
L
'az
io-n
e
consist
e
n
e
l
far mangiar
e
alla
bo
-vina
il massimo
senza
d
e
t
e
nninar
e
indigestioni.
Sono
venute
fuori
per
l
e
pezzate
n
e
r
e
cifre
incredibili.
P
e
rsino 190
q.li di latt
e
in 365
giorni.
L
e
bovine
che
ri
esco
no
sono
i
sc
rit-t
e
in un particolar
e
Libro
Genealo-gico
-
c
h
e
si chiama
Libro
Avan-zato
-
e
s
eg
uit
e
n
e
lla loro
carriera
e
in qu
e
lla
d
e
lla disc
endenza,
te-nendo conto
d
e
lla
loro durata in
v
ita.
BERTA 1468, NATA A CREMONA IL 13-10-1951. HA AVUTI 7 PARTI. LATTE PRODOTTO IN 2028 GIORNI DI MUNGITURA: O.L1 521.55. MASSIMO DI UN MESE: KG. 1373.8 NEL MARZO 1959. MASSIMO DI UN GIORNO KG. 51 NELL'II-4-1959.
E
'
qu
es
to lo
strumento
di
se
l
ezio-n
e
col
quale
si
fa l'inv
en
tario
delle
bovin
e
che
poss
eggo
no l
o s
tom
aco
miglior
e, e
cioè
d
e
ll
e
bovin
e che
-mi
si
passi
la
parola
-
so
no
man
-gione
perchè sono dotate
di un
fi-s
ico
superiore.
S
e
così
non fos
se,
es-se
accuserebbero
una
se
ri
e
di
g
u
ai,
è
non dur
e
r
e
bb
e
ro n
e
l t
e
mpo
, così
come,
infatti
,
avviene a quelle
che
non r
es
istono
alla prova
.
Reggio
Emilia
,
nativo di Cr
e
ma
,
la-sciò sc
ritto
che
la vacca più
reddi-tiva
è
la più
vorace.
Primati americani
Qu
es
ta
osservazione è stata
pr
esa
come
ba
se
di
se
l
ez
ion
e
d
e
ll
e
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-za
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e
nere
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'
Am
e
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,
quando sono
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i
istituiti
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così
d
e
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primati d
e
l
la
tte.
Di
che si
tratta?
E
'
una
ga
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er
man
e
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qua-l
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i
sc
ri
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no l
e
bovin
e
che si
pr
es
u-m
e
c
h
e s
i
ano
in
grado
di dar
e
le
produzioni
m
ass
im
e.
E
'
qualch
e
co-sa
di
ana
l
ogo a
ll
e co
rs
e
in pista p
e
r
i cava
lli di
ve
lo
c
ità. La
corsa val
e,
se è
u
fficia
l
e,
fat
ta
in
pubblico.
Vin-citore è
il
cava
llo
che va
in t
es
ta.
Tr
a
l
asc
io l
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mod
a
lità
,
limitando-mi
a
dire
c
h
e
i risult
a
ti d
e
i
primati
d
e
l l
atte sono
garantiti
dai
contr
'o
lli
d
e
ll
e
Stazioni Agrarie Statali
e
d
a
l-la
vig
il
anza
d
e
i
co
mp
e
titori
,
i quali
entra
no in
gara,
non
so
lo p
e
r un
a
costosa
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spor
ti
va,
ma p
e
r int
e-ressi positivi cons
id
e
r
evo
li di
va
lo-rizzazione
degli
a
ll
eva
m
en
ti.
Lo
svo
l
gime
nt
o
della gara
è sem
-plice.
Gli inter
essa
ti r
ego
lano
l'ali-mentazione come c
r
edono.
Alla
mungitura,
fatta
nell
'
ora
precisa
co
n-cordata, i
l
latte
s
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pesa
,
si
r
egis
tra
e
viene analizzato.
I
contro
ll
o
ri int
e
r
-vengono quando vogliono,
sempre
41
CRONACHE ECONOMICHEse
nza preavviso
e
sono più di uno.
Tra
essi ci sono
Professori
Universi-tari.
Conseguenze
tecniche dei
primati
Va da
sè che coloro che
part
e
ci-pano
a gare
di qu
e
sto gen
e
r
e
sono
in num
e
ro limitato
,
anche
p
e
rch
è
Tal
e
prova
mira
a
dim
os
trar
e
qua-li
sono
l
e
famigli
e
bovin
e che
pos-seggo
no l'attitudin
e
a
impun
emen
t
e
mangiare
molto for
agg
io
e,
in
segue
n
za,
di produrre
molto l
a
tt
e.
Da
esse
si
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no i ripr
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pE'Tl
a contin
u
azio
n
e
della
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azza.
Quando un toro vanta nella
s
ua
ascendenza
femminile
tutti
soggetti
con
primato
di
l
a
tt
e, si
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c
h
e
questo
toro
sia
portatore
di t
a
l
e
qua-lità
l
a
ttif
era,
e
perciò
v
i
ene va
lutat
o
n
e
l mercato dei riproduttori
so
mm
e
eccez
ionali. E'
un
a semen
t
e e
l
e
tt
a,
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ll
a
produzione
d
e
ll
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l'America d
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e
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n-n
a
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Risultati
di una prova
Ne
ll'
a
ll
eva
mento
di bo
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in
e
p
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te n
e
re dell'Istituto Sperimentale
Agrar
i
o Cremo
n
ese
h
o
posti in
pro-va
rip
rod
utt
or
i in
parola
s
in da 193
8.
Nel
1943
avevo già
messo insieme
l
e
seguen
ti
bovin
e
generate
con
uno
di
d
e
tti tori di razza pezzata nera
di
ceppo americano.
D
e
l
l
°
l
at
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e
n.
33,1
»2
°
» »14
,5
»3
°
» »I l
)}
4
°
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»5
°
» »3,6
Totale n.
68
,
2
In detto
anno
1943
co
n l
e su e
l
en
-cate
bovine
-
di
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quasi
l
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metà
primipara -
l
a
produzione
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e
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.
li
3.742
,
10.
Media
p
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bovina: q.li
54
,8
6.
Purtroppo
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per ragioni che
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,
l'esp
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si
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in-terrotto.
Ripr
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n
e
l
1
950, è s
t
a
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o co
nti-nuato per
un
decennio, dal
1950
a
l
1959
con
l
a
presenza media di ogni
anno
di
66
,
51
b
ovine,
l
e
quali
h
anno
dato
in media, per
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anno de
l
de-cennio
q.li
3.950
,3
4
di l
a
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e, e c
io
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59,39
per
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ll'
alUlo.
Sommando
tutt
e
l
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b
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e
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e
l
decennio e
il latt
e
prodotto s
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quest
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c
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:
Latte
prod.
q.li
39.503.57
Bovine
munte
N
.
665.09
Media
di
l
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-te
q
.l
i 59.39
Fermando l'attenzion
e s
u
l'ultimo
anno
d
e
l
decennio
-
e cioè
il
1959
-
l
e
c
i
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ltr
e.
Latte prad. q.li -1.759.64
Bo\'ine munte
l.70.72
~Iedia
di
lat-le
q. 67.3
ASSISA 1754, NATA A CREMONA IL 25-6-1956 E' NEL TERZO LATTE. PRIMO LATTE O.LI 57.69 COL 3.78 IN 297 G. SECONDO LATTE O.LI 62.25 COL 3.74 IN 282 G. MASSIMA PRODUZIONE DI UN MESE KG. 1120.5 NELL'APRILE 1961; MASSIMA PRODUZIONE DI 24 ORE KG. 39.4 IL 15-6-1961.
Tra l
e
70
,
72
bovin
e
presenti
in
s
talla
n
e
l
1959
, ce
ne
sono
state
30
l
e
qu
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li hanno
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comp
l
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va-mente q.1i
2.302
,
7
9
di
l
a
tt
e, e
ClOe
in
media
q.li
76,76 per una. Ecco
il d
e
tta
g
lio
,
bovina per bovina.
Produzione
di
latte di 30 hovine nel 1959
N. mntricolll Q.li lalle N. matricola Q.li Ifltte N. matricola Q.li latLe
rip
or
t
o 75
1.4
2
riporto 1.496.60
]
-
1
491
74.58
11
-
14
83
67.85
2
1
-
15
59
89
.
59
2
-
1
489
73.70
1
2 -
774
67.39
22
-
1
586
71.33
3 -
1544
83.66
13
-
790
78
.
10
23
-
1
463
70.08
4
-
1450
69.90
1
4 -
16
46
67.26
24
-
1
584
71.30
5
-
1
468
96
.
2
1
15
-
1
513
68.52
25
-
1
432
79.12
6
-
1694
71.78
16
-
1
318
111.11
26
-
1294
107.48
7
-
1538
66.77
1
7
-
1
634
67
.0
6
27
-
1286
69.12
S -
15
29
75.42
1
8
-
160
8
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28
-
1
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75.74
9 -
1653
70.89
19
-
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73.47
29
-
1600
93
.
30
lO
-
1456
68.51
20
-
167
4
71.25
30
-
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79
.1
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-a
riportare
75
1
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riportare
1.496.60
Totale
2.302.79
Q
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2.302.79
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30
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forni
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ll
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bovine
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e
foraggio verde acquoso per non
m
e-n
o
di
otto
mesi
d
e
ll
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ata, e
si
di
-sponga
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e
rsonale idoneo p
e
r
il
governo
d
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ll
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n
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.
Secondo
l
a
mia
es
perienza
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l
e
portare
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media
pro
du-zio
ne
annua di
lalt
e
per bovina
a
q.li
60,
n
ecess
ita di mettere in pr
eve
n-t:vo
per ognuna
d
i
esse:
q.
li
20
0
di
f
oraggi ve
rdi
acq
u
os
i
;
q.li
20
di
fi
e
-ni;
e
q.li
12
di
concentrati a
l
1
8
%di protidi. N
e
lla
sommin
i
s
tr
az
i
one
di
essi v
i
è
un
a
t
ec
nica da risp
e
tta-r
e,
c
h
e,
però
,
non
presenta
difficol-tà di
applicazione.
Si
t
rat
t
a
di
que-s
t
o: c
h
e
l
a
bovina
c
h
e
produc
e
di
più d
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m
ang
i
are
di più
,
in
modo
c
h
e
l'
e
ntrat
a
bil
anci
l'uscita
e
la
b
o-vina
rimanga durant
e
l
a
l
attazione a
p
eso
costan
t
e
.
Prima di intrapr
en
d
e
r
e
l
a
p
rova
di
cui
h
o
ri
ferito, mi
è
parso
uti
le
di
portare
]'
attenzione sul
foraggia-mento
d
e
ll
e
bovin
e.
M
i
sono con
-vinto che,
da noi,
non si dà
da
ROMANZA, BERTA, GERMANA. ECCO COME SONO, OUANDO ENTRANO IN PRODUZIONE, LE BOVINE
PEZZATE NERE GENERATE DA TORI DI CEPPO AMERICANO. ALLEVAMENTO DELL'ISTITUTO
SPERI-MENTALE AGRARIO CREMONESE.
gia
r
e
a s
uffi
c
i
e
nza alle bo
v
in
e
ch
e
fann
o
latt
e,
n
è
l'alim
e
ntazion
e è
qualitati
va
m
e
nt
e
b
e
n fatta.
E
a
llor
a
ho id
e
ato
il
così d
e
tto
latt
oge
n
o,
d
e
l
qual
e
il
Consorzio
A
g
r
a
rio di Cr
e
mona fa oggi
la
pro-du
z
i
o
n
e
indu
s
triale.
Si
tratta di una
mi
sce
l
a co
mpl
e
s
s
a
di mangimi
con-ce
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a
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c
on ag
g
iunta
di sali e
so-s
t
a
n
ze v
itaminich
e.
Si
s
ommini
s
tra
una razion
e
di
fo-r
agg
i
az
i
e
ndali uniform
e
p
e
r
tutt
e
l
e
bo
v
in
e
.
In
o
ltr
e
a
ll
e
bovin
e
ch
e
danno
più
di
8-
10
c
hili di
latt
e
al giorno
,
si
off
r
e
u
n c
hilo di
lattog
e
no
p
e
r
ogni
4
K
g
. di
latt
e
prodotti
in
più degli
8-
10.
Controlli
L
a
d
e
fi
c
i
e
n
za
maggior
e
n
e
l
go-ve
rn
o
d
e
ll
e
bovin
e
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latt
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e
l
p
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n
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l
e, c
h
e
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e
cono-sc
e
n
ze
ch
e
qu
e
ll
e
tr
a
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i
zionali ch
e
si
tramandano di
padr
e
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figlio.
E non
può
e
ss
e
r
e
div
e
rsam
e
nte
,
p
e
rch
è
non
esist
e
in Italia una
scuo-l
a
prof
e
ssional
e
p
e
r
l'istruzion
e
del
pe
r
s
onale add
e
tto
all
e
bovine
da
latt
e
.
M
e
ntr
e
p
e
r
le
attività
industriali
s
ono stat
e
organizzat
e
num
e
rose
s
c
uol
e
di
arti
e
m
e
sti
e
ri
,
p
e
r
la
zoo-t
e
cnia non c
'è
nient
e
di
tutto qu
es
to.
Ond
e
non
solo
l'op
e
raio
agricolo è
privo di
istruzion
e
; ma gli el
e
menti
più sv
e
gli
d
e
l
c
e
to
agricolo acc
e
do-no all
e
scuol
e
di
arti
e
mesti
e
ri
e
fuggono
dall'
agricoltura.
In queste
condizioni è più ch
e
mai
n
e
cessario sorvegliare
]'
anda-
'
m
e
nto
,
delle lattazioni
,
m
e
diante la
p
es
a
tura
e
la r
e
gistrazione
d
e
l latte
,
vacca p
e
r
vacca
,
in
tutt
e
l
e
mungi-tur
e
.
Si i
s
tituisce, m
e
s
e
p
e
r
m
e
s
e,
un
foglio di
contabilità
,
vacca p
e
r
vac-ca
,
n
e
l
qual
e
si r
e
gistra m
e
todi
ca
-ment
e
la
p
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sata d
e
l latt
e
di
og
ni
mungi tura d
e
lla bovina
alla qu
a
l
e
il foglio
è
int
e
stato.
In
tal
e
foglio si r
e
gistrano anch
e
gli altri
.
avv
e
nim
e
nti not
e
voli
c
h
e s
i
riferiscono alla bovina
,
com
e sa
lti
,
malatti
e
,
e
cc.
Alla
fin
e
m
ese
si fa
il
ri
e
pilog
o
conform
e
allo sp
e
cchi
e
tto ch
e seg
u
e
tratto dal
v
e
ro: ri
e
pilogo compil
a
t
o
in
uJficio
da contabil
e
.
Rotaria -
Settima
lattazione
iniziata
il
6-1-1959
Descrizione Giorni N. Latte Kg.
Riport
o
5
4
2.
0
65
.
5
M
ese
di m
a
r
z
o
31
1.10
8.3
Totali
8
5
3
.17
3.8
Da qu
e
sto ri
e
pilogo
,
riport
a
to qui
com
e ese
mpio
,
si d
e
duc
e
ch
e
la
b
o-vina
Rota'l'ia
,
p
e
r
la
qual
e e
ra
s
tat
a
iniziata la
r
e
gistrazion
e
d
e
l 7
°
l
a
tt
e
il
6 g
e
nnaio
1959
,
dopo 54 giorni
av
e
va prodotti Kg. 2.065
,
5 di
l
a
tt
e,
ch
e,
aggiunti ai Kg
.
1.108
,
3
prodot-ti
n
e
i
31 succ
e
ssivi giorni
di
m
a
rzo
,
formano
Kg. 3.173,8
,
munti
in
tota-le in
85 giorni. Con che
la Dir
e
zion
e
è
messa al corr
e
nt
e
ch
e
la
bovina in
parola
n
e
ll'
ottantacinqu
e
simo
gior-no di mungi tura della s
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ttima
latta-zion
e
pr
e
s
e
ntava qu
e
sto ri
s
ult
a
to:
K
g. 3.173.8
di l
a
tt
e
=
K
g
.
36
.
58
Gi
o
rni di mun
g
i tur
a 8
5
E
naturalm
e
nt
e,
n
e
l
caso in p
a-rola
la
conclusion
e è
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e
sta: di
es
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e
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e
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una
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e
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Ch
e
se
l'ultima
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ifra fo
s
s
e s
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insuffici
e
nt
e, s
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e
bb
e
nata l
a
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e-c
es
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e
rcarn
e
l
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p
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e
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isioni
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e
l
cas
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.
In
ogni modo
, c
osì
s
i
s
or
veg
li
a
n
o
l
e
bovin
e
da
latt
e
di una mandria.
INDUSTRIE CHIMICHE
&
FORESTALI S.p.A.
FORMALDEIDE
-
EXAMINA
TECNICA - PURA -
CITRICA
- PARA FORMALDEIDE
ADESIVI E TESSUTI SPECIALI
PER L'INDUSTRIA DELLE
CALZATURE
Sede:
T O R I
N
O -
Corso GiacoIllo Matleotti n. 21 - Telei. 41032
Ufficio:
M I L A N O -
Via Dante n. 16
NUOVO
PALAZZO DELLE
MOSTRE
A
TORINO
Italia 61
A
Torino,
lun
go
l
e
rive
del Po
,
dove nuovi giardini prolungano
verso sud
l'in
can
to
del Va
l
e
ntin
o,
nel suggestivo scenario
d
e
lla
verde
co
llina,
s
i
apre
la
zo
na
(fig.
1)
de-stina
ta
da
«Italia
61
»a
ll
e
ce
l
e
bra-zioni del Centenario
d
e
ll
'Un
ità d
'
Ita-lia
.
Come per
incanto il
lu
ogo
fors
e
più desolante di
Torino
è
stato
tra-Sf01l11a
to
in un
rid
e
nt
e
parco pieno
di
a
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a
tti,
·e
,
tra lagh
e
t
t
i
e
fon
t
ane
.
Qui
sono
sorte con
incr
e
dibil
e
ra-pidità
b
e
ll
ezze
d
e
lla
natura, de
ll
'ar-chitettura
e
della
t
ecnica che si fon
-dono
e
si
co
mpl
e
tano
a vicenda
:
a
l-b
eri
e
cemento armato, acqua
e
cr
i
s
talli
,
pietra
e
d
acciaio.
Semplicità di linee
e
chia
r
ezza
informano questo comp
l
esso
di
pa-l
azzi e
di padiglioni saggiamente
VASCO
ROSSI
disposti
e
co
ll
egati, o vo
lut
amente
i
solati
tra il verde
,
con
p
e
rcorsi
pia-cevoli
c
h
e
riposano
e
distraggono
dalla fatica di una
vis
it
a a
ll
a
lunga
serie
di
es
posizIoni d
ec
isam
e
nt
e
in-t
e
r
es
santi ma
anc
h
e,
p
er
qua
l
cuno,
tr
oppo cerebra"li.
Tr
a
l
e
novità
che
'
l
a
t
ec
ni
ca e
l'archit
e
ttur
a offrono,
qui,
a
ll
a
no-stra amm
ir
azione
basti
citare
il
sen
-sazionale
Circarama,
il
nuovo
mez-zo di
trasporto
a
monorotaia
so-praelevata (fig. 2)
e
d
il
grande
e
suggestivo
Palazzo del Lavoro.
Il Palazzo delle Mostre
Proprio
a
l
centro
di qu
es
to
vasto
comp
l
esso esposi
ti
vo
un'altra
opera
attrae per
!'inusitato
aspet
t
o est'=!
-tico
,
per
l
a
mol
e
e
per
l'
ardita
con-cezione s
t
atica e st
ruttur
a
l
e:
il
nuo-vo
Palazzo
delle Mostre della Soc.
«
Torino E
sposiz
ioni
"
,
Erutto di
una
l
abo
ri
osa co
ll
aborazione
tra
il
noto
arch
it
e
tto
Annibale
Rigotti
,
il
figlio urbanista ing
.
Giorgio Rigotti,
l'ing.
Franco
L
evi,
Pr
esi
d
en
t
e
del
Comitato
Europ
eo
del
C
emento
Armato,
il
genia
l
e
pr
oge
ttista
di
opere
in
cemento armato
ing. Ni
co-las Esquillan
e
l'atti
va
Imp
resa
Ga-stone
Guerrini
di Torin
o,
la
quale
prese a
s
uo t
e
mpo l'iniz
:at
i
va ed
i
l
rischio di
studiare a
fondo
e
pro-porr
e
fuori
concorso
il
progetto
c
h
e
è
stato
realizzato.
Eccezionale salone
Con
quest'opera,
unica in Italia
per
il
suo sa
l
one (figg. 4-7
-
8) che
hn
un
'a
r
ea
di mq.
14.000
comp
l
e
ta-mente
lib
eri
da qualsiasi ingombro
,
CON
GRESSI· SALONE MUSEO
.~--
D
Ell'AU
T
O
M
OBILE :=-",~
.~--Fig. t. - Schizzo prospetti co della zona espositiva Il Italia '61 Il, con al centro il Palazzo delle Mostre.
«
Torino Esposizioni
»
può
final-mente
sodd
isfar
e
l
e
più
es
igenti
ri-ch
i
este per
la miglior
e
riuscita di
esposizion
i
,
competizioni sportive,
rappres
e
ntazioni
o
raduni di
qual-siasi genere (6).
Si alimentano
co-sì que
i
fecondi motiv
i
di
i
ncontro,
di
scamb
io di id
ee,
di intreccio
di
affari,
utili a
tutti. Qu
esto
u
l
t
e-riore e
decisivo potenziamento di
« Torino Esposizioni »,
già
notevole
per
il Palazzo delle Esposizioni al
Valen tino con gli annessi
Palazzo
d
el Ghiaccio
e
T
ea
tro
Nuovo,
porta
un ulteriore
con
tributo
a
l
l'aumento
del
flusso
turistico
e
commerciale
ve
rso
l'antica capitale
d
'
Italia.
Il nuovo
Palazzo d
e
ll
e
Mostre
-entu
iasmante
p
er alcuni,
sconcer-tante
per al
tri non
ancora assuefatti
ad
una
arc
hit
e
ttura d
'
avanguardia,
strutturale, sincera e
senza
fronz
o-li
-
è
di
per
se
stesso
un
e
l
eme
nto
di
attrazione
per
la
forma
e
l'ardi
-tezza; è
una
di
quelle opere
archi-tettoniche
or
i
gina
li
e
funz:onali
,
semplici
e
belle,
che,
placate
l
e
po-lemiche
troppo impetuose del
mo-8
1
CRONACHE ECONOMICHEm
e
nto
,
possono
diventare simbolo
di una
città, di
uno
stile,
di un
'e·
poca.
Già
alcuni pittori,
Sicba
l
di
,
Pi
c
-cine
ll
i
ed
a
l
tri
,
hanno
avvertito
il
fascino di questa
costruzione
e
l'hanno ritratta
più volte, anche
du-rante
i lavori
,
attratti
da questa
im-m
e
nsa
vela che,
allora più
d'oggi
,
appariva
armoniosamente
libr
ata
nell'aria
(fig. 9), salda ormai
e
li-b
e
ra dalla
suggestiva selva di
pon-t
egg
i
che
l'av
eva
no
sostenuta
du-rant
e
la
costruzione
,
tra l'al
acre
sforzo ed il concorso di tante
mac-chine
e
di tanti uomini
giustamente
orgogliosi
di
aver partecipato alla
r
ea
lizzazion
e
di quest'opera.
Fig. 2. - Palazzo delle Mostre, prospetto secondario verso nord-esI. In primo piano l'automotrice a
Grande volta su tre appoggi
Tre
vo
lt
e c
ilindrich
e c
h
e
to
cca
no
terra
in tr
e so
li
punti
(
figg. 5-9
) e
l
a c
ui
cun
'
a
dir
e
ttric
e
(fig.
6)
è
a
l
-l'incir
ca
funi
co
l
a
r
e
d
e
l
peso
proprio
d
e
ll
e st
ruttur
e
di
ce
m
e
nto
armato
,
s
i int
erseca
n
o
lun
go
tr
e
compluvi
e
fOlm
a
no
copertura
di un
'a
r
ea esa
-go
n
ale
di mq. 14.625. Tra i
vertici
o
ppo
sti
d
e
lI'
esago
no
corrono,
in
pia-no,
b
e
n 150 m
e
tri
;
m
e
ntr
e
i
punti
di
ap
pog
g
i
o
d
e
ll
a vo
lta
,
posti
an-c
h
'ess
i
s
u tr
e
d
e
i
vertici
d
e
ll'
esa
-gono,
di
sta
no tr
a
l
oro
di m. 130
(
fi
g
.
5).
Qu
es
t
e
grandi volte aeree
e
li
sce
mostrano, quasi
in tra
s
p
a
r
e
nza
,
sug-ges
ti
ve
raggere
c
h
e s
i irradi
ano
ver-so
l'
a
lto
(
fi
gg.
7
-8)
rive
l
ando
1
e
n
e
r-vature
d
e
lla
struttura ce
llul
are
e
materializzando
l
e
lin
ee
di
forza
c
h
e co
nc
e
ntrano
e
scaricano
il p
eso
e
l
e spi
nt
e
d
e
ll
a
volta sui
tr
e
plinti
di
bas
e
. L
e
n
e
rv
a
tur
e
trasv
e
rsali,
anc
h
'esse es
t
e
ti
ca
m
e
nt
e ev
id
e
nti
e
d
utili a ritma
r
e e
misurar
e
1'ampia
s
u
perficie curva, assorbono
l
e
so
ll
e
-citazio
ni indott
e
in qu
e
l
senso
dai
gran
di
sbalzi
d
e
ll
e
tr
e
visiere che
esco
no
ognuna
dal triangolo di base
per m. 37,50 (fig. 9).
E'
uno
spettaco
l
o suggestivo
e
d
impon
e
nt
e
che
dà risalto
e
va
l
ore
plastico allo spazio
d
e
limitato da
queste
sup
e
rfici
curve che,
tuttavia
,
p
er
l
a
l
oro semp1icità
e
d
e
\'id
e
nza
strutturale,
p
e
r
l
a
mancanza di
e
l
e
-m
e
nti d
eco
rativi
o comp
li
cazioni .1r
-c
hit
e
ttonich
e,
non distraggono il
v
i-s
itator
e
che sia
int
e
nto
alle
ma
:l
i-f
es
t
az
ioni
che si svolgono
nel
sa-lon
e.
P
e
r r
e
nd
e
r
e
più raffinato 1'am
-bi
e
nt
e
si avverte semmai
l'oppor-tunità di proc
e
d
e
r
e
ad
un tratt
a
-m
e
nto
superficia
l
e -
una l
egg'O'
ra
sabbiatura
-
d
e
ll'intr
adosso
della
volta che
div
e
rr
e
bb
e
più uniform
e
e
più gradevole a
ll
a vista,
lasciando
inalt
e
rato il
giuoco
d
e
ll
e
n
e
rvatur
e.
L
'a
ltezza interna d
e
l
Palazzo
,
d
e
-finita in bas
e
a
n
e
c
ess
ità
statiche
d
e
ttat
e
dalla
curvatura
d
e
ll
e
vo
lt
e,
è
riuscita
proporzionata
, es
t
e
ti
ca-m
ente e
funzionalm
e
nt
e,
alla gran
-d
e
superficie
d
e
l
salone ed alle
in-finit
e
n
ecess
it
à
d
e
ll
e
manifestazioni
pr
evis
t
e.
Così, per
ese
mpio
,
l'int
e
r
essa
nte
Fig. 3. - Prospetto principale con atrio seminascosto dagli alberi. Nol.are. uno dei tre punii di appoggio
della grande volta e le visiere a punta che sovrastano le alle vetrale Incllnale e curve.
e
d
origina
l
e
rass
eg
n
a
«Moda
,
Stil
e
e
Costum
e
» ha potuto r
e
alizzar
e
un
allestimento
lib
e
ro da vincoli plan
i
-m
e
tri
c
i
o
limit
azion
i
di
a
lt
ez
za,
gra
-zie a
ll
e
caratteristiche
della
costru-zione
.
Ciò
si apprezza
dalla
piatta-forma
e
l
e
vata
a
ll
a
qual
e
il visitator
e
giunge con sca
l
e
mobili p
e
r
godere,
incontrastata, una vista d
'
insi
e
m
e
su
ll
a
distesa di colori, di
lu
ci
e
di
form
e
dominat
e
dai grandi
e
p
esan-ti tendaggi
che
d
e
limitano
e
copw-no il rosso
«
teatrino dei mill
e
»
e
dalla
evanescente
«
scu
ltura
»
di v
e
li
ch
e
si inseguono a f
e
stoni
e
si
in-nalzano su tralicci d'acciaio, quasi
in
gara
con
un
lu
cen
t
e
aereo che
sembra
guizzare
verso l'alto.
L
'a
lt
ezza
variabil
e
d
e
lla
vo
'
lta
s
i
manti
e
ne
in
gran part
e
al di
sopra
d
e
i v
en
ti metri,
sino a
raggiung
e
r
e
in
c
hiav
e
m. 27,70 netti
e
m. 29
su
ll'
es
tradosso.
Il volume racchiuso
è
di mc
.
322.000
;
circa lO mc
a
persona in
caso di massimo affollamento
,
cioè
quanto basta
o
ben poco di più,
senza
t
e
ner
conto
degli impieghi ai
quali il Palazzo può
esse
re
adibito
proprio in virtù d
e
ll
e sue
dim
e
n-sioni
e
della
comp
l
e
ta assenza di
ostacoli
a
l
movim
e
nto
e
d
alla
vi-suale.
Nei
so
li
tre punti di
appoggio
la
vo
lta
sc
e
nde
a
t
e
rra rastr
e
mandosi
in
credibi
lm
ente verso
il basso: ogni
fuso
,
da m. 75 di larghezza in
chta-ve,
si riduce
a
m.
4,50
s
ui
plinti
di
bas
e
che
p
ogg
ian
o s
u
casson
i
ce
llu-l
ari
di fondazion
e (
fi
g.
6).
Funzionalità,
non capriccio
I plinti h
a
nno
così
mod
es
t
e
di-m
e
nsioni non p
e
r un
cap
riccio
o
un
' es
tros
a
ricerca
di
e
m
oz
ioni
spet-tacolari ma per ragi
o
ni
s
tati
c
h
e e
funzionali: minimo ingombro
e
con-centrazione
d
e
ll
e
not
evo
li
s
pint
e
orizzontali d
e
lla
volta
da far
assor-bir
e
ai tiranti
che collegano e
d
eq
ui-librano i plinti tra di
l
oro.
.
Analogh
e
ragioni spiegano come
non
sia stata
un
a
bizzarra trovata
quella di
appoggiare
il Palazzo
s
u
tr
e
soli punti ma una
opportunità
dettata da'Ila
statica
di qu
e
sto tipo
di struttura. Struttura
che è stata
pr
e
sc
e
lt
a
tra tant
e
altr
e -
di
ce-m
e
nto
armato e
di
acciaio -
oltre
che
p
e
r la
sua essenziale
pur
ezza
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lin
ee
e
p
e
r il minor
costo, anche
p
e
r
la
coibenza
e
p
e
r la razional
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sistemazion
e
degli impianti off
e
rt
e
dalla int
e
rcapedin
e
compresa
tra
l
e
du
e
so
l
e
ttine
che compongono
la
vo
lta.
Si
aggiunga
inoltr
e
ch
e
l
a
pres
e
nza di un terr
e
no quanto mai
infido
e
discontinuo ha
confermato
e consig
li
ato
1'opportunità di
con
-centrar
e
in
so
li
tr
e
punti
ogni opera
di consolidam
e
nto d
e
ll
e
fondazioni
costituite
da
cassoni
di
c
.
a.
(
fig. 6
)
di circa m.
13 x
13
x
12
,
costruiti
fuori terra
e
fatti autoaffondar
e
sca-vando
n
e
ll
'
int
e
rno
sino a
raggiung
e
neYYd!z'rd
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...
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10
I
CRONACHE ECONOMICHE -"--.. - " .""1,30
t
Fig. 4. - Palazzo delle
Mostre: schizzo plani-metrico del grande
sa-lone, dell'atrio e dei
servizi a piano terreno. La vastità e l'assenza di
ostacoli non pongono
praticamente limiti agli impieghi del salone: dagli spari alle espo-sizioni, dalle
rappre-sentazioni ai raduni. Superficie del salone
mq. 14.000 circa.
Fig. 5. - Proiezione sul
piano orizzontale delle nervature che collega-no le due solelle co-stituenti la volta
auto-portante di c.a. a co-pertura del Palazzo del-le Mostre. I tre rombi
neri rappresentano i plinti di appoggio della volta. L'area coperla esagonale è di mq.
14.625. Le nervalure
accoppiale delimitarlo i tagli tra i fusi che
sono stati realizzali
simmetricamente, in tre tèmpi successivi, a par-lire dalla stella cen-Irale.
Fig. 6. - Semisezione
schemalica della volta
del Palazzo delle
Mo-stre lungo ,'asse di uno dei tre tiranti che col -legano i plinli. Una
In-tercapedine alta m. 1,18 permette di circolare ed
installare impianti
nel-,'interno della volta. Il
taglio verso l'imposfa
della volta ha servllo
per inserirei i martinetti
idraulici che hanno sol-levato in Ire tempi la copertura al disarmo
('ledi lig. IO).