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Cronache Economiche. N.227, Novembre 1961

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N. 227

NOVEMBRE 1961

COMITATO DI REDAZIONE:

Ono Doti. GIUSEPPE ALPINO Doti. AUGUSTO BARGONI Pro!. 0011. ARRIGO BORDIN 0011. CLEMENTE CELIDONIO Pro'. Dotl. GIOVANNI DAL MASSO Dott. GIACOMO FRISETTI Pro'. Doti. F. PALAZZI· TRIVELLI

Doti.

GIUSEPPE

FRANCO Dlrellore respons.blle

M • • aIL • • CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO

I.DUaTRIA • A.RICOLTURA DI TORIND

FRANCESCO FORTE - Luigi Einaudi e le sue

balla-glie economiche

C. M. TURCHI - Tecniche e principi per l

'

interpreta-zione e l'analisi finanziaria di bilancio "Indici

finanziari del Conto Patrimoniale,. .

F. M. PASTORINI - Orientamenti economici

dell'agri-coltura torinese nel 1961 (Commentari della

agricoltura)

...

...

L'industria della carta in Italia (frllmmenti di

contabilità nazionale)

La regolamentazione delle inlese e posizioni

dom

:

nanti nel MEC (Cronache dell

'

integrazio-ne europea)

pago

l

13

17

10

Rassegna della tecnica a cura di G

.

F.

Mi-cheletti

17

CRONACHE CAMERALI:

1) Comunicazioni f.rrovia,ie ... 2) Conf.renza Permanente d.ll. Cam.,. di Commercio 1f"liane e Francesi di han· ti.,a .... 3) Comunicazioni f.rrovia,ie Torino ... Puglie . ... • ) Accademie Int.rnazional. per Pianisti. - 5) Commi, ... sione 'ermanente per l'agricoltur •• I. fare de e l'eco-nomi. montana.

Informazioni e notizie:

Comuni depressi: nuovi riconoscimenti nella provincia di Torino .. Agevolazioni per l'industria ... Costituzione

Gene,alcon.ull

l5

Congiuntura economica del mese di

olto-bre 1961

45

Rassegna del Commercio Estero torinese del

mese di ottobre 1961

51

Sinossi dell'Import-Export

55

Borsa Valori del mese di novembre 1961

59

Tra i libri (G. B.):

CALDERONI U.: I cenlo anni d.lla polilica doganale Il.Ii.na. _ SVIMEZ: Un •• colo di dall,liche lIalia No,d e Sud 1861-1961.

In Biblioteca

Il

Mondo offre e chiede

Fiere, Mostre, Congressi ed esposizioni

inter-nazionali

65

(2)
(3)

LUIGI EINAUDI

E LE SUE BATT AGLIE ECONOMICHE

I

FRANCESCO

FORTE

I

Il

:]0 o/lo!Jrr

1.961

l~ ~compa/')o

Luigi

Ei/laudi.

Cronache

Eco/lomiche

ha particolare

moli!

o

di ";cordan1e l'alta

figura a/lche

pl'r la hl'/lc('ola

al/l'/1zio/lC CO/1 cui Egli

ha

srguilo fino

a/l'ullimo

/'atlir:ità

del/a Caml'ra di Commercio

l/l(lt/.~/ria

c

Agricol/ura

di Torino.

Stallno a d/lllostrarlo, fra

/'al/ro,

l'au/ografo che

riprodu-ciamu

c

il

fatto che, al1cora

rcce/llissimal/l(/l/e,

Egli lIccl'lIò di

presic-derc

il

Camila/o

d'O/1ore de'I

COTll'rg/1o delle Bow

'

Valori dci Pae.\/

drlla

C.E.E., orga/1izzoto

i/

2.5

c 26

O/fOhfl'

dal/a /lastra Camera di

Commercio.

11

compito

di /rolleggiarne lo

dIa,

il

pc

nlicro

e l'opera

è~/a/u

affi-dato

a/

prof. Francesco [iorte,

che occupa al/ualll/{,l1/e

IIcl/'Ate/1cO

/ori-ne.\('

({uella

cal/edra

di

Scie/1ze

del/c

FinaTlze che Luigi Ei/1audi tr/1Tll'

COIl

al/lorila di :-'Jae.stro.

Economista

sommo, Ein<1udi è stato

~enza

dubbio

lino degli

studiosi più importanti di scienza delle

fi-nanze dell'ultimo

secolo.

OJ1

è

qU('sto

il

momento

per esaminare

dettagliatamente

i suoi apporti a\l\

,

co-l10mia finanziaria.

Ci

basti qui

ricordare che e'isi i

compendiano

da

un

Ialo nE'i

tn'

\'olumi:

Saggi

.wl

risparmio

c

1'Imposta

,

Miti

e

Paradossi

della

Ciu-,I/izio

Tributaria

e

La terra

l'

/'imposta .

che

rac-colgono

la

parte

più

origin<1le e più polemica dt'i suo

lavoro di ricE'rca

scientifica; e dall'altro nei

Pri/1cipi

di

Scie/1za

delle FiTlanze

e'

nei tre

studi

La gucrra

e

il

sistema

tributario i/aliallO

,

«

La

condotta

eCO/1O-mica

(' gli effetti sociali

della

guerra ita/io/1(/

e

l/

.Iistellla

tributario italiano

che racchiudono

Tispet-tivamente la

sua opera

di

sistemazionE'

,

generale

della

teoria della finanza

pubblica

l'

la

parte

più

viva delle'

SUE'

rict'rche di

storia e

di politica

finanziaria,

Basterebbero questi

contributi

per dare

fama

du-ratura ad

un uomo; per

collocarlo

in

quel manipolo

che. di

ogni

generazione. ha titolo per

es ere ricordato

con ammirazione

dalle

Sl1cces~i\e'.

L

-

Oli

l'

retorica dire che

con

Luigi Einaudi

è

scomparsa l'ultima

grandl' figura del nostro

Risorgi-nwnto. In l,Hetti

l'

sotto questa luce

C!W

si può

inter-pretare

e

\".dutare

correttamente' il

grande contributo

dato da Einaudi alla cultura

ed

alla vita nazionale.

~1a

Einaudi

-

come

dicevamo in

principio -

è

stato anche

qualche

cosa

di più.

11

suo

nome

è

desti-nalo ad ssere ricordato non solo dagli specialisti di

economia

finanziaria

e

dalla

confraternita

degli

eco-nomisti in gl'nere; ma anche in

ambienti

più \ a.

ti,

così come

si

rammentano le figure

che

segnano la

storia di un

'epoca,

ne

sono

insieme

simbolo e

prota-gOl1Jsti.

I

può consentire

o

dissentire

-

ed anche

dissen-tire fortemente

-

dalle posizioni via da

as, unte da

(4)

Einaudi; da quello che

egli

scrisse, dalle grandi celte

culturali e

polit:che che egli operò. Ma non i può non

tenernc

conto

nel fare il punto

su

quello che

è

stato

l

'

ultimo mezzo

secolo

della nostra vita nazionale

e

nel riflettere u quello che

sso

può in

egnarci

per

l'an

'

enire.

2.

-

Di recente

sono stati editi,

in

cinque

grossi

vo-lumi

col

titolo di

«

Cronache

economiche e

politiche

di

Wl

trentennio

,gli articoli che

dal

l 93

al

1920

Einaudi

andò

pubblicando dapprima

specialmente

ne

«

La Stampa

e

poi ne

Il

Corriere della

era

»

.

cl

1893,

anno

in

cui si

inizia la raccolta, Einaudi

era studente

del terzo

anno

di

giurisprudenza, all'D

ni-versità

di Torino.

Il

suo

primo

articolo,

dal titolo

«

La

distribuzione

clel/a

proprietà fondiaria

in

Dogliani

,

compan

'

e

ne

«

La Gazzetta di Dogliani

»

del

-1

no-vembre

1893.

Il

giovan

Einaudi in

esso

mostra

con

gran copia

di tatistiche

che

la grande proprietà a

Dogliani non

è

mai

esistita e che

ivi,

come

in gran

parte delle Langhe, predomina la piccola; che i

pro-prietari che avevano

più di

38

ettari erano

12

nel

1793

e

-1

nel

1893;

passando dal

23,3

Ofo

del territorio

agri-colo di

Dogliani

al

-1,96

0/0 .

Le

conclusioni

di que ta

indagine spinsero

Einaudi

a scrivere

una lettera

a

,

Critica

ociale

>,

la

rivista

socialista

diretta da

Fi-lippo Turati

invocando

l'ampliamento delle

attività

cooperative

nella

compra e

vendita dei prodotti da

parte dei

piccoli

proprietari

agricoli

e

le

estensioni

di

credito a

buone

condizioni all'agricoltura.

La

«

Cri-tica

»

pubblicò la lettera del],

«

egregio e colto giovane

di

Dogliani, nostro abhonato

il 16 marzo 189-1.

:

3. -

Il

successivo gruppo

di

critti è

del

1897.

Ei-naudi

si andava allontanando sempre

più dalle iniziali

simpatie

per il

1110\

imento

socialista

e

venÌ\

a

elabo-rando la

sua concezione

liberale. E' difficile però

indi-viduare il

momento di

svolta,

in gue ta

evoluzione.

Soffenniamoci

comunque sugli

scritti che Einaudi

de-dicò

,

in gue to torno di tempo,

agli scioperi

del

Biel-le~e.

La tesi dell'eguaglianza

eli

posizioni fra

impren-ditori

ed operai era ancora

largamente

combattuta

in

Italia

,

dalla

classe

dirigente. Einaudi prese netta

posi-zione

a

fa\ore di

libere contrattazioni

di

potenti,

ri-spettate

associazioni di operai

.

e

di fabbricanti, che

trattal10 da paro a paro

e

cercano di determinare quale

io, nelle condizioni momentanee di una industria, lo

partecipazione al prodotto totale spettante

ai

rari

fat-tori

che concorsero

alla produzione

'l .

Il tema delle lotte del la\ oro domina gran parte

delle pagine successÌ\'e di questo primo volume di

cro-nache. Co

ì

Einaudi intetizzava, nel

1959,

approYan-dole, le idee che u\eva sviluppato allora:

Era chiara

lo fiducia nel/a drtti cducatrice della libertà di

aSSf)-ciazione;

e

.si

crcdeca fermamente che l'e perienza

41

CRONACHE ECONOMICHE

at:rebbe

educato

le duc parli a disculere,

(l

conoscerli.

ad apprezzare le opposte

esigcnze e

a SlIbordinarc

le

proprie aspirazioni al/a persistenza

ccl

al/'(J["(l/l;::alllcnt(l

dell'impresa:

a

COlli)

renderc

che

prima la tO/ta don

l'il

crescere

e

poi

Il'

parti di

essa

potct'{/no a loro t'o/ta

ingrossare

.

4, -

Prima di riporre questo primo volume'

,

dob-biamo

almeno soffennarci ancora su

due

articoli

l'hl'

segnano una tappa particolarmente

interC'ssantl' m,Ila

elaborazione

del pensiero di Einaudi:

(

Il

p'ogra/1l/lw

economico

del partito liberale

>

pubblicato

nt'

La

Stampa

})

del

12

ottobre

]899

e

«

La politica

econo-mica del/c classi

operaie

italiane nel mO/lH'l1to pre

-sente

>

edito

nella

Critica Sociale

»

del

l

luglio drl

mede~imo

anno.

C<

Il

partito liberale per attuare u/!

pro-gramma economico

facorCl

;

ole

alla prosperità

nazio-nale,

e soprattutto

al bene delle classi lacoratrici

11011

ha bisogno

se

nOIl

di

colere, e t;olerc

fortemente. tat

-tua:::iolle,

gradua/c

bensì, ma risoluta di (II/ci principi

di libertà

c

di lu/ela.

che

ne informarono l'esistcnza

fin

da quando il partito

si fermò

nel

nost

l'O

paese

»

.

I

sug-gerimenti

di politica

economica

face\

'

ano

perno

su

di

una

<

riforma doganale in

senso

liberi,ta .

Di

CO!1Se

guenza,

Einaudi

auspica\ a

(

una diminuzione dei

J)rc-mi

alla marina mercantile

e della

protezio/le doganale

dell'industria degli

zuccheri .

Inoltre,

suggeri\ a

di

ridurre l'ingerenza dello Stato a qucl/e funzioni

ocr-i

lo natura wa

specifica

lo

chiama,

lasciando libero

il

campo allo

st;iluppo

dell'iniziatica indiciduale nel/e

in

-dustrie

e

nei

commcrci

>.

Infine

voleva «

con

un'adatta

lef!,islazione

sociale

pret;cnire il

sorgere

di

condizioni

che

in

qualunql/e modo impediscono all'indidduo di

\colgere liberamente tutte le

8ue

facoltà

.

i\el

ri\,(ll-gere

la

sua attenzione ai

problemi delle

classi operaie,

.

ulla

«

Critica Sociale

,

Einaudi

soggiunge\ a:

Sr

l'I/olia ruolc dunque

crescere

la

sua

produzione

e

così

eleL'Ore

il liccllo del bcne,'isere materiale di tutte

le

classi

sociali,

la

via

da percorrere

è

nettamente

trac-ciata: inaugurare lino Jlolitica doganalc nUOl'a, la

qua-le

,

])('r me::;::;o di trattati di

commercio

accortameniC'

stipulati,

permetta alle' dcrrate agricole cii

grande

prc-!!,io di riconquistare gli sbocchi perduli

e

di

espandeni

trionfalmente

su

nuoci

e

ricchi mercati

»

.

In

questa

azione,

Einaudi vedeva anche uno

~trumento

fonda-mentale per il risveglio dell'economia meridionale':

La trasformazione dci latifondo

.siciliano

110n dipend('

da rimedi più

o

meno cc/cellotici

di

indole legale,

1)10

da lilla politica doganalc lo ql/ale permetta al/a

Sici-lia di r:cndere

i

sLioi cini.

f!,li agli/mi, il sommacco,

lr

frutta, l'cc

..

alla Francia, alla Russia, agli tati Uniti,

all'Argentina, in cambio dci manufatti

e

del

grano cli

Cl/i essa ha bisognu. Al/ora certamente ulla parte

dei

(5)

SE Aro

or Lf,A REPrnULfC

A

((

- v

i

);

V~

~

~~~~

1e

-

~~

/

4~

di \edere, un

'im<lsio-ne dello

tato

o

del-r

ente>

locale> in sfere

ad

esso estranee,

proprie

in\

l'ce

dell'iniziati\u

privata;

e

sia

i dazi di

la\

OH:'.

le pratiche

mo-nopohtiche

e

di

car-tello. i pri\ilegi

che gli

industriali privati

si

as-sicurassero

in guisa

contraria alle

regole di

una

sana concorrenza.

Ebbe

cosi ampie

pole-miche con

gli

zucche-l'ieri. i produttori di

ferro

e acciaio,

i

coto-nieri, i procluttori di

concimi.

Per

il vero

le

tesi di Einaudi

posso-no, in più d'uposso-no, per

opposti

motivi,

suscita-re dissemi

o

perchè

sembrino valide in un

momento

particolare

-

quello forse in

cui

furono

s\iluppate

-ma non

applicabili

nel-le nuo\'t'

condiZIOni

prodottesi

con

r

e\

o]u-zionc cconomica; o

pel'cht" già per il

tem-po per il quale furono

presentate,

appaiano

inaclt'guate

a

tenere'

conto

della varia

com-plessità dei fatti. Ma

chiunque

dovrà

cOI1\'e-nire che

si

tratta di tesi

coerenti

e

di posizioni

fondamentali,

pre~en­

tate

con

tanto aeUIT't'

e

tanta lucidità da

obbli-gare ciascuno di noi a

pesarle seriamente

ed

a rimeditare

sulla

\'ah-dità delle proprie

-eventualmente

d:\'er-genti

-

formulazioni.

A~

~

-

C/l

l

~

~

,

~~

-

-~

"'

f~~

d;

~~

-

~~

r1-~ ~

~k-~

~

proprie/ari,

ma

anche,

e

più,

dci contadini e dei

brac-ciallti

.

5.

-

La polemica contro il protezionismo costituirà,

d'ora in poi, uno dei ta. ti preferiti di Einaudi. Il

prin-cipio diretti\'() della concezione di Einaudi era sin da

allora quello della libera concorrenza:

e

in omaggio

a tale principio egli critica\ a sia le nazionalizzazioni

e

le mUllicipalizzazioni che rappresentassero, a suo modo

6.

-

Gli scritti di questo pnmo periodo

-

come

abbiamo già ricordato

-

e'rano compar i in prevalenza

~u

La tampa

di Torino. Lameatosi all'ateneo

to-rinese in

giuri~prudenza.

nel 1895. con mas imi voti

e con un succes. o particolarmente lusinghiero

(la

sua

tesi di laurea sulle cau e. l'andamento

e

lo sviluppo

clelIa crisi agraria inglese fu pubblicata nel

Giornale

degli Economisti

del

l 96).

Einaudi era

entrato

quasi

subito a far parte della

tampa

come

redattore ver('l

(6)

e

proprio. Einaudi

così ricordò

ne11945, in un

articolo

sui

problemi d

e

l

giorna

li

smo

militante

,

quella

sua

pri-ma

esperie

nza:

« Chi scrive cominciò a collaboraTe su.i

fogli quotidiani, mezzo secolo

fa

,

n

e

l 1896,

e

peT

qual-che tempo attese umilmente e gioiosamente a

qu

e

lla

che un giomo si chiamava

la

cucina

d

e

i

giornali:

aTti

.

-colar dispacci, fabbTicar titoli

e

sottotitoli, sforbicia:re

e

d

aggiustm'e

notizi

e,

'/'iassumere commenti

altrui,

di-spO'

rr

e

all'ulti

·

mo mom

e

nto

,

dall''/./.Tl.a

alle

du

e,

all

e

tre

di nott

e,

l

e

'Ultim

e

noti

z'

i

e

sulla plancia

d

e

l bancone di

tipografia

,

misuraTe con

lo

spago

i

pezzi

tipogmfici p

e

r

vede

T

e

q'/./Onta

Toba

e

nt'/'Ova

e

quanta 1'oba dov

eva

es-sere

scorciata

o

scaTtata.

B

e

l lavoro

,

int

eressa

nte

,

che

nessuno al mondo

ha

mai insegnato

e

d

insegnerà

mai

,

mestier

e

che

,

al pari di ogni altro

la

voro

di intuizion

e,

si

impa'/'O

fac

en

dolo

»

.

Nel

1898

,

a soli 24 anni,

Einaudi

aveva conseguito

la lib

e

ra do

ce

nza in

economia politica,

nell'Università

di Torino. Nel 1902,

a 28, aveva vinto

il

concorso per

la

cattedra

di

scienza

d

e

lle finanz

e

dell

'

Univ

e

rsità di

Pisa

e,

con

il no

ve

mbre di tal

e

anno, era stato chiamato

a

ricoprire la

cattedra

d

e

lla

stessa

disciplina nella

fa-coltà

di

giurisprudenza

dell

'

Università di Torino.

7.

-

Nell

'

es

tat

e

del

1900, in

giovanissima età,

Luigi

A

lb

e

rtini,

che

era

stato compagno

di

studi

di Einaudi

n

e

lla

facoltà di

l

egge e

nel

l

aboratorio

di

eco

nomia

politica dell'Università di

Torino, divenne dir

e

ttor

e

del

«

Corriere

d

e

lla Sera

»

.

Einaudi iniziò

l

a sua

col-l

a

borazion

e

r

ego

lar

e

al

«

Corriere

»

nel 1904, dopo

aver

lasciato la

«

Stampa

»

.

Di questa

collaborazion

e

e

inaudiana

si

diss

e

poi

,

da

parte

di un illustr

e l

etterato:

«

L

'

Einaudi

è riuscito a

fare in pochi anni

,

attraverso

il

"

Corriere

d

e

lla S

e

ra

"

quello che

dicianno\'

e

Univer-sità

d

e

l R

egno

non

e

rano riuscite

a compiere

in

50 anni

di

vita

nazional

e

: fare legg

ere

Tagionamenti

appoggiati

da

cifre

e

cifre

illustrat

e

da ragionamenti

»

.

Il

primo gruppo di articoli

pubblicati nel

«

Corriere

»

copre

il

p

e

riodo 1904-1909

,

ed è

raccolto nell

e

830

pa-gine

d

e

l II

vo

lum

e

delle

«

Cronach

e »

. E

'

l'

e

giolit-tiana

.

L'

eco

nomia italiana

,

sull' onda

di una

congiun-tura mondial

e

fa\'or

evo

le

e

su

ll

a

base dei

grandi sforzi

e

d

e

i

duri sacrifici

del r

ece

nte

'

passato

,

si

pr

ese

nta in

condizioni

molto buone

e che

fanno bene

sperare

per il

futuro. Grandi

qu

es

tioni nuove

si vanno

tuttavia

pro-ponendo,

.

sotto

la

spinta

delle richieste

sociali

delle

mass

e

popolari

e

d

a cagione

dell

'evo

luzione

strutturale

d

e

ll

' econo

mia. D

'a

ltro

canto alcune grosse

questioni

già

maturate nel passato

,

sono

ancora da risolvere

e

l'affrontarle

non può

essere

più

o

ltr

e

differito. Giolitti

governa concedendo alle sinistre, via via,

qualche cosa.

8.

-

Einaudi

sviluppa

la

sua

polemica

su

due linee.

Da un lato

critica certi indirizzi,

di per

medesimi,

parendogli

contrastanti con

i principi di una

economia

di m

e

rcato basata

su

lla

concorrenza.

Dall'

altro critica

61

CRONACHE ECONOMICHE

il modo

come certe

misur

e,

che

in

lin

ea di principio

gli

sembrano accettabi

li,

vengono attuate: così per

l

a

imposta

sulle aree

fabbricabili introdotta

da Giolitti, di

cui

mette in luc

e

vari

dif

e

tti

e

per

la

nazionalizzazione

d

e

ll

e

ferrovi

e

che, anzichè accompagnarsi, come

se-condo

lui

sarebbe

n

ecessa

rio

,

ad

una

vigorosa politica

di inv

es

tim

e

nti

per

miglioram

en

ti

e

rammod

ernamenti,

è seguita

da una

gestione

s

tatal

e

di

corte vedute.

Aspr

e

critiche

Einaudi

rivolge anche contro

l

e

sovven-zioni a

lin

ee

di navigazion

e

marittima

eli

dubbio

inte-r

esse e

contro

i malanni

e

l

e

insuffici

enze

del porto

di Genova.

«

Con

qu.anta

scarsa

lungi.71

ti

'/'O

.nte visione

d

e

l probl

ema

si

sia provveduto a risolvere i problemi.

f

e

noviari

in

Italia

e

qu

e

lli

del massimo porto

s

e

tten-trional

e

-

annoterà poi nell'introduzione al volume

-lo

dicono

l

e

molte pagine, circa tlTl settimo del

volu-m

e

,

consac

r

ate alla discussione di quei problemi

».

A

ltr

e

vivid

e

pagine sono

d

e

dicat

e

alla riforma

tri-butaria

erariale.

«

Pr

e

f

er

ivo

i

perfezionamenti tecnici

b

e

n

s

tudiati

alle grandi riforme apparenti -

eg

li

com-ment

e

rà nella

citata

introduzion

e - .

Inutil

e

istituir

e

una

imposta

generale

prog1'

ess

iva

s

Ld

reddito che sa

r

eb-be stata

una

brutta

farsa

, se

prima

non fossero stati

per-fezionati

i

m

ezzi

di

accertamento

».

9.

-

Il

t

e

rzo libro d

e

ll

e

«

C

r

onache

»

rigu

arda

il

pe-riodo

1910-1914

ed

è

di

un

cen

tinaio

di pagine più

picco

l

o

del

precedente.

I

vari governi che

s

i

succe-dono

in

Italia

,

in qu

es

to periodo

,

sono alcuni

domin

ati

da

Giolitti, alcuni

dall

'

opposizione (Sonnino, Salandra)

e

alcuni

da Luzzatti. L'

even

to

politico nazionale più

sa

lie

nte di qu

es

t'epoca

è

la

conquista

d

e

ll

a

Libia.

Ei-naudi

vi

d

e

dica du

e

articoli:

uno

per auspicare

«

il

rispetto

d

eg

li

istituti

indig

eni,

la

collaborazione

con

e ssi,

l'esclusion

e

di qttal

sias

i

esc

lusività

di

mppresen-tanza ai

coloni italiani od assimilati ad essi;

la

creazione

di

tanti. statut

i

politici

quante sono

l

e

sezioni

d

e

lla

po-polaz

'

ion

e (i

ndig

e

ni

,

isra

e

liti

,

coloni italiani) in

guisa

che

nessuna di

esse

possa

opprim

ere

l

'a

ltra

»

;

ed

il

secondo

per m

e

tter

e

in

guardia contro

l

e

eccessive

il-lusioni

circa

la fertilità d

e

l

suolo

libico.

Una parte

considerevole

d

e

l

vo

lum

e è

imp

egna

t

a

da

alcune

battaglie

anti-nazionalizzatrici: in

partico-lar

e

quella

contro

il monopolio

di stato

dell'assicura-zion

e

su

ll

a vita, che era allora sostenuta

s

p

ec

ialm

en

t

e

da Francesco Sav

e

rio

Nitti, professore anch'

eg

li

di

scienza

delle finanz

e e

condirettore con Einaudi della

«

Riforma Sociale

»,

ma di ideologia molto div

ersa

da

qu

ell

a

d

'

Einaudi. Non

solo gli oppositori della

espan-sione

della

sfera

delle impr

ese

pubbliche, ma anche i

fautori,

a

distanza di

cinquant'anni,

possono m

e

ditar

e

con grande vantaggio

queste pagine

di

Einaudi

,

(7)

mi-ch

e

di Einaudi

-

è

solo

il

pTimo atto di una complessa

vice

nda. La discussione

iniziale

sul pl'incipio della

ge-stion

e

statal

e,

ha sp

esso l'

effetto di oscumre

una serie

di problemi

effettivi di investimenti

,

di

esercizio,

di

indiTizzo concreto dell'impresa

,

d

ei quali

i

più

si

ren-dono

conto

con

gmnde

ritardo. Per giunta,

la

discus-sione su

certi

grandi principi

-

com

e

quello della

na

z

ionalizzazione -

mostra ancora Einaudi

-

soven-t

e

finisce col distrarr

e

l'attenzione

pubblica da certe

grosse

e

discutibilissim

e

op

e

'razioni in tutt' altri

set-tOTi, che gli int

e

ressati

cercano

e

p

e

r lo più riescono

a far approvare senza rumor

e.

Così

e

gli scriv

e

va

<'

e

sottoman

o

s

i

sar

e

bb

e

To

v

otat

e

le contestatissime

leggi

d

e

ll

e

co

n

ve

nzioni marittime, con l

e

quali si consacmva

con l

egge

r

ezz

a lo spr

ec

o di assai milioni p

eT far

eser-cir

e,

a

sp

ese

pubblich

e,

non solo le

linee

necessG1'ie,

ma anch

e

qu

e

lle

inutili, create

a

sfoggio di una

ban-die1'a italiana nav

igante

a p

e

scare

pTemi

e

que

lle

su

-p

e'

rfiu

e,

perch

è

esercitate

dalla marina lib

em

,

senza

uopo di n

ess

un sussidio go

veTnati

·

vo

».

lO

.

- Il qu

a

rt

o v

olum

e

d

e

ll

e

«

Cronache»

riguarda

il p

eri

o

d

o

d

e

l primo gr

a

nd

e c

onflitto m

o

ndial

e:

1914-]

9

19. Le

s

u

e o

tt

o

c

e

nt

o

pagin

e s

ono pr

e

s

soc

h

è

tutt

e

d

edi

ca

te

a

i pr

o

b

l

e

mi d

e

ll'

eco

nomi

a e

d

e

lla finanza di

g

uerr

a

. A l

egge

re

qu

es

ta ra

cc

olt

a,

non

c

i

s

i avv

e

d

e

qu

as

i

c

h

e essa c

on

s

t

a

di t

a

nti

a

rt

icoli scritti a int

e

rvalli

irr

eg

ol

a

ri

s

u un quotidiano

;

par

e

piuttosto di sfogliar

e

un diario minuzio

s

o ed appas

s

ionato d

e

lla grande

vi-ce

nd

a

.

Il

g

i

o

rn

o

d

e

ll

a v

ittoria Einaudi t

e

rmin

a

il diario

sc

ri

ve

nd

o

«

P

eT

vin

cere

il

dopo

gu

ena

,

p

e

r

e

m

e

rgere

più

sa

ldi

,

più forti

,

più Ticc

hi momlm

e

nte e

mateTial-m

e

nt

e

dalla

g

r

an pro

va

civile

ch

e

ci

atte

nde,

bisogna

ritornaT

e

all

e

audaci

e

d

e

l

cont

e

di Ca

vour: alle

auda-cie

di

chi

odia i progmmmi v

uoti,

l

e

parol

e

rettorich

e,

l

e

prom

esse

aventi un pUTO

e

basso

scopo

elettomle,

all

e

audaci

e

fr

e

dde,

ragionate

di

chi sa la meta a cui

vuoi

giunge

r

e,

scarta

i

m

ezzi

'

inadeguati

e

sceglie

la

via

ch

e

pu

ò

esse

T

e

peT

coTsa s

e

nza

cadere

n

ell'

anarchia

e

n

e

lla r

e

azion

e

. CavouT

,

che

la

lettura dei

suoi scritti

ri

vela

esse

r

e

stato lino dei maggioTi

ec

onomisti d'Italia

,

non fu uomo di un'idea unica.

F

ece

costruir

e

allo Stato

fe

rrovi

e e

porti, sussidiar

e

linee

di navigazion

e,

im-pose

tasse

durissim

e;

ma m

entT

e

fa

ceva f01' molto allo

Stato

clove giudicava l'azion

e

sua

v

anta

ggiosa, gli

to-gli

ev

a

co

mpiti, com

e

quelli di regolar

e e

proteggere

l'ind

ustria,

di fi

ssar

e

i

calm

ie

r

i d

e

l pan

e,

laddove

cre-d

ev

a

ch

e

l'aria lib

e

ra

fo

sse

m

eg

lio atta a promuo

vere

lo svilup

po

d

e

lla ri

cch

ezza

e

il

bu

on m

ercato della

vita. Fini

va di

abolir

e

l

e

corp

orazioni di arti

e m

esti

e

ri;

ma fonda

va una

cassa di assicurazion

e

p

e

r la

vecchiaia

d

eg

li

op

e

rai

e

vol

ev

a r

e

nde

rla uni

versale.

Così

eg

li

co

ndu

sse

il Pi

e

monte dal 1850 al 1860 ad un alto

g

r

ado

di

fo

rza

eco

nomica »

.

11

.

- Il quinto libro d

e

ll

e

«

Crona

ch

e

»

ri

g

u

a

rd

a

du

e a

nni

s

olt

a

nto

-

il 191

9 e

d il 1920

-

m

a c

on

s

t

a

di qu

as

i mill

e

pagin

e

. I probl

e

mi in quei du

e a

nni t

o

r-m

e

ntati

,

in

e

ff

e

tti

, s

i su

sseg

ui

ro

n

o co

n inu

s

it

a

t

a g

r

a

-vit

à

. Su tutt

o

il qu

a

dro d

o

m

i

n

ava

il dr

a

mm

a

del-l'infla

z

ion

e

. R

e

centi

s

sim

a

m

e

nt

e,

nell'intr

o

duzi

o

ne

a

ll

e

a

m

a

r

e

p

a

gin

e

di qu

es

to

v

olum

e,

Ein

a

udi

sc

ri

sse

:

«

S

e

l'

orTO

r

e

di Sella p

e

l' il disavan

zo

fo

sse

durato

ancom

nel pTimo d

ecennio del

secolo

,

se il d

ece

nnio

gi

.

olittia-no olittia-non fo

sse

trascorso senza ch

e

si tm

esse

profitto d

eg

li

avanzi

ve

rificatisi

,

per m

e

rito

della dum

condotta pr

e-ce

d

e

nt

e,

n

e

l bila ncio p

e

l

'

attt/G r

e

qu

e

ll

e e

ffi

.

caci,

si

l

e

n-ziose

riform

e

amministrative

l

e

quali

e

rano stat

e

fa

sti-d-iosam

.

e

nt

e

invocat

e

dagli

studiosi; se

non si fosse

pre-f

e

rito al

co

ntrario disp

e

rd

el

'e,

oltr

e

agli avanzi di

bi-lancio,

anch

e

il

frutto

d

e

lla

conversion

e

d

e

lla r

e

ndita

del 1906 in minut

e

sp

e

s

e

divoratrici d

e

i margi

ni d

'

i

bilancio; se

non fo

sse stato poUti

oam

e

nt

e

opportuno

proporre

impTo

vvisate vistos

e

riform

e

improduttive

di

ril

ev

anti

e

ffetti fiscali; se

non avess

e

fatto dif

e

tto la

volontà t

ena

ce che

poi fu di Vanoni di att'Lta.l·e

pratica-m

e

nt

e

la riforma

ch

e

l'ono M

e

da non -riuscì a

condu1'1'

e

in porto

;

se gli italiani avessero dov

uto compila.r

e e

firmm

'e

i

m

oduli annui di dichiarazion

e

d

ei

r

e

dditi

ri-c

ev

uti

di fatto n

ell'anno

pr

ece

d

e

nt

e;

se

ess

i

,

grazi

e

ad

iniziali aliquote

mod

e

rat

e

in t

e

mpo

di

pace,

fossero

stati

add

es

trat

'

i a

soppoTtarle

raddoppiat

e e

tTiplicate

in t

e

mpo

eli

gu

erra,

la inondazion

e

cartace

a non

sa-r

e

bb

e

stata

,

come

fu

,

cagione

di danno irr

e

parabi.l

e »

.

L

a

situazion

e

politica andava div

e

nt

a

ndo

se

mpr

e

più

c

onfu

s

a. Ein

a

udi

c

onti

n

a

pubbli

ca

r

e

i

s

uoi

bat-ta

g

li

e

ri

a

rti

c

oli,

s

ec

ondo l

e

lin

ee c

h

e o

r

a

m

a

i cono

s

cia-m

o, s

ino

a

l 1925, qu

a

nd

o

il

g

ov

e

rn

o

po

se

il

ve

t

o

all

a

pro

sec

u

z

ion

e

d

e

ll

a

s

u

a c

oll

a

b

o

razion

e

al

«

Corri

ere

».

12. - Fr

a

ttanto

,

n

e

l 1919, durant

e

il primo

m

ini-s

t

e

ro Nitti

,

Einaudi

e

ra

s

t

a

to nomin

a

to

se

n

a

tor

e.

Ai

se

nsi d

e

llo statuto alb

e

rtino,

il R

e

infatti pot

e

va

co

n-f

e

rir

e

il

laticla

v

io

,

fra gli

a

ltri,

a p

e

rson

e

sc

e

lt

e

fr

a

i

m

e

mbri d

e

lla

R.

Acc

a

d

e

mi

a

d

e

ll

e

S

c

i

e

n

ze

di Tor

i

no

,

c

h

e

vi app

a

rt

e

n

e

ss

e

ro alm

e

no da

se

tt

e

anni. E giu

s

t

o

n

e

l 1919

s

i

c

ompiva il s

e

tt

e

nnato di part

ec

ipa

z

ione

di

Ein

a

udi

a

ll

a g

lori

o

sa accad

e

mia. L

a

n

o

min

a se

n

a

t

o

-ri

a

l

e e

r

a

a

v

it

a

. Al S

e

nato Ein

a

udi

a

v

e

va

s

volto un'

as

-s

idua op

e

ra,

s

i

n

o

a

l 1922

,

int

e

r

ve

n

e

ndo

c

om

e

r

e

l

a

t

o

r

e

o com

e

int

e

rlo

c

utor

e

n

e

l!'

e

laborazion

e

di un c

e

rt

o

nu

-m

e

ro di di

seg

n

i

di l

egge

in m

a

t

e

ria

ec

onomi

ca.

In s

e

-g

uito

,

l

a s

u

a

p

a

rt

ec

ip

az

i

o

n

e a

i

l

a

vori d

e

ll

'

ass

e

mblea

s

i

diradò. M

e

ritan

o

p

e

rò di

esse

r

e

ricord

a

ti du

e

suoi

a

tti

,

s

u

ccess

i

v

i all

'avve

nt

o

d

e

l fa

sc

ismo: l

a a

d

e

sion

e

all

'

or-dine

d

e

l

g

iorno d

e

l

se

n

a

tor

e

Ruffini

,

d

e

l 28 m

agg

i

o

192

8 (c

ontr

a

ri

o

alla politica d

e

l

go

v

e

rn

o) e

il

rifiut

o

di

ap

p

o

rr

e

l

a

firma

a

d un ordin

e

d

e

l

g

iorno di

appro-v

az

ion

e

incond

i

zionat

a

d

e

ll

a

gu

e

rr

a

di Eti

o

pi

a,

n

e

l

1935.

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