D
ELLA
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO
~~~~lEI~II/~~~~~i
N
. 235 - L
U
GLIO 1962 -
L. 250
cronache
economiche
mensile a cura de
ll
a
camera di c
o
mmerci
o
industria e agric
o
ltura
di torin
o
numero 235
lugli
o
19
6
2
Comitato di redazione: Ono 0011. Giuseppe Alpino Pro/. Dott. Augusto Bargoni Prof. 0011. Arrigo Bordin DotI. Clemenle Celidonio Prof. 0011. Giovanni Dalmasso 0011. Giacomo Friselli Prof 0011 F. Palazzi - Trivell
Direllore responsabile: 0011. Giuseppe Franco
sommano
3 Struttura e problemi di una fabbrica di utensileria
Inlervista del mese Rog. Renato Zerbo"i, Vice Presidente della .., Elli, Zerbo"i & C. S.p.A.,. R. Bllcaretti
7 Il Museo dell'Automobile compie trent'anni G. CasSino
11 Natura e limiti della Ricerca Motivazionale (I) f. Ferrla Conti"
15 Il controllo degli investimenti (I)
19 Industria elellrica e consumi di energia in Italia (Frammenli di contabilità nazionale)
G. Sacerdole
21 L'evoluzione strullurale degli scambi e le piccole e medie aziende esporlalrici C. M. Turchi
23 Insegnamenti dalle recenti esperienze della Borsa Valori di New York R. Zellos:
29 Pastorale del formaggio (Biografie merceologiche) Umberto Bkrdelll
34 Nuove zone industriali e difesa dalle corrosioni sollerranee 39 Rassegna della Tecnica, a cura di G. F. Micheletli
A. Richelli
45 Possibilità dell'economia americana - Saggi scelti di Sumner Sllchter (Tribuna dell'economista)
47 Note di Cronaca Camerale: 1) Elenco autorizzalo degli spedizlonien 2) Comunicazioni ferroviarie
- Informazioni e notizIe (Soe INIR lalina ~ San Donà di Pia .... e) 49 Congiuntura Economica del mese di giugno 1962 53 Rassegna del Commercio Estero del mese di giugno 1962 57 Sinossi dell'tmporl-Export
61 Borsa Valori - Rassegna del mese di luglio 1962 63 Il mondo offre e chiede
67 Fiere, Mostre, Esposizioni e Congressi Internazionali
Direzione -redazione e amministrazione:
12° SALONE
INTERNAZIONALE DELLA
TECNICA
9
°
SALONE EUROPEO
DELLE MATERIE PLASTICH
E
grandi
rassegne specializzate
ael progresso industriale
TORINO
22 SETTEMBRE
-
2 OTTOBRE
1
962
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI AL VALENTINOw ii
«
;;
O'"
'"
w ILz
o
N :::la
iiIN
TERVISTA DEL MESE
Struttura
e
problemi
di una fabbrica
di utensileria
D. -
Qual
è
la
gamma
produtliw di
una fabbrica
di Ilfensileria meccanica di
precisione?
R.
-
Per
utensileria
meccanica
di
preclSlone i
intende l'insieme
di
quegli strumenti
di lavoro
a
mez-zo dei quali
le macchine utensili
effettuano con
aspor-tazione di
truciolo
i
yari
lavori a cui sono
adibite,
come
tornitura,
fre atura
,
rettifìca
di
ingranaggi,
broc-ciatura, foratura,
maschiatura, filettatura,
ecc.
L'utensile meccanico di precisione
viene
partico-larmente
impiegato
nelle lavorazioni meccaniche a
freddo
di
precisione, che richiedono
1'esecuzione di
particolari in
tolleranze
ri
trette tipiche nelle
fab-bricazioni (automobili,
motociclette, motori navali.
macchine
utensili
e altri
meccanismi
simili e
motori
in genere).
Vi
è
anche
un
forte
impiego di utensileria
me
canica non
di
preci ione e
di utensileria
a
mano.
La
no. tra
fabbrica
non si occupa
di questi rami.
Gli
uten ili meccanici di precisione
vengono
ese-guiti su
di
egno
e
tudi particolari o
secondo
standar-dizzazioni.
eJ
primo
ramo
vengono compresi
solita-mente brocce, uten ili per dentature di ingranaggi,
frese
speciali.
uten ili per tomire pezzi
agomati,
uten-sili per
macchine
automatiche,
per
gruppi
transfer,
ecc .• 'el econdo ramo
vengono compresi olitamente
punte ad elica,
ma
chi, segh
circolari,
fre
e
nor-mali.
ecc.
Gli
utensili meccanici debbono pennettere di
uti-lizza n'
le macchine utensili nelle migliori condizioni
Rog. Renato Zerboni, Vice Presidente della te Elli, Zerboni & C. s.p.a. l i ,
economiche e
quindi debbono
venire usati alle
mag-giori velocità
di lavorazione. Per
la
loro
fabbricazione
ha quindi molta importanza la
scelta
della
materia
prima
ed
il trattamento termico.
D.
-
Qual
è
la
struttura
tipica
delle fabbriche
di
utensileria in Italia,
ed
-
in particolare
,
quella
della EZZi
Zerboni?
R.
-
Le Aziende
che
fabbricano utensileria,
si
tro-vano ad affrontare soprattutto
problemi di
carattere
tec-nico,
sia
per la fabbricazione
che
per la
vendita, e
la loro
truttura
organica è
quindi tipicamente
composta
da
per
one
tecnicamente preparate
e
pecializzate.
Quando ]'
espan
ione industriale del nostro Paese
era ancora contenuta in
limiti
ridotti,
molte fabbriche
di utensileria
avevano
trovato un
equilibrio organico
in una
struttura
limitata tra le 50
e
100 persone, dirette
da un proprietario
che si
incaricava
alla soluzione
di
tutti i problemi
aziendali.
Con l'espan ione indu triale degli ultimi
anni e
soprattutto con
l'attuazione del M.E.C. le fabbriche
di utensileria i sono trovate ad
affrontare
una
situa-zione totalmente differente per la pos ibilità di
co-struire
in
serie e
con
sistemi
industriali
articoli che
fino
a
ieri potevano
essere olamente
fabbricati in
quantità ridotte
e con
metodi
artigianali.
Alcune fabbriche
di
utensileria italiane.
stanno
quindi
ora
cercando di raggiungere il più rapidamente
possibile
una dim
ension
e economica
europea poichè
trovano
oggi
il modo di
applicare
economicamente
sistemi di fabbricazion
e che
sono giustificati
dalla
nuo-va ampliata
richies
ta del m
ercato.
L
a no
stra
Società, che
è sempre stata la più
grande
d'Italia,
si
era occupata in passato di fabbricare
tutti
o quasi
i tipi di utensili per far fronte alle necessità
dell
'industria italiana
anche se alcune costruzioni
non
potevano
essere
fatt
e
in forma
competitiva con alcune
industrie estere che
potevano
godere
dell'
applicazion
e
di
sistemi industriali.
Noi
abbiamo
ora concentrato
i nostri
sforzi
in
al-cun
e
fabbricazioni
per le quali riteniamo di poter
com-pet"ere,
p
er il 1965,
con
le maggiori fabbriche del
mon-do
poichè ci
è
stata possibile
l'adozione
degli
stessi
macchinati impiegati da
esse,
sia
in America, che in
Inghilterra
o
Germania
,
pur contenendo
la quantità
prodotta in termini di
sicuro assorbimento
dei nuovi
mercati.
La
no
stra Società ha
ora oltre
600 dip
endenti
ed
è arrivata
a
raddoppiare
negli ultimi tre
anni
la
pro-du
zione
pro-capite,
proprio
con
l'a
dozione
di nuovi
sistemi
di fabbricazione.
Riteniamo
che
la
no
stra
struttura sia
quella tipica
europea e siamo
confortati
in
ciò
dal
confronto con
le
nos
tre
maggiori
concorrenti
n
el M.E.C.
o
in
Inghil-terra.
D
. -
Qu.aZ
·
i
sono
i
principali probl
e
mi t
ec
nici in
e
-renti
la
fabbricazione
d
eg
li ut
e
n
s
ili?
R.
-
L'utensile per m
eccanica
di precisione ha
del-le
tolleranz
e molto ristrette, ed in molti casi
anche
infe-riori
al
centesimo di mm. D
eve esse
re
costruito
utiliz-zando particolari acciai
d
ei
quali
deve essere
control-lata
la composizione
della lega e
la
struttura e
p
er
i
qu
ali bisogna preved
ere
d
egli
accuratissimi trattam
enti
t
ermici. Per
gli
utensili
sp
eciali
è
inoltre
necessaria
una
progettazione molto
perfezionata.
Queste ragioni
d
eterminano la necessità di poter usufruire
di
perso-n
ale
tecnico
molto preparato
sia come studi che come
esperienza
particolare.
E' necessario inoltre
avere
dei
contatti
molto ristretti
con tutti
i
Clienti utilizzatori
e
con i
fabbricanti
dell
e
m
acchine
sulle
quali
gli
uten-sili
devono
essere
montati.
Le
Aziende
del nostro
ramo,
pur
avendo
dimen-sioni limitate,
h
anno quindi dei probl
emi di
carattere
tecnico tipici di
grandi aziende anche
p
er la necessità
di un
continuo aggiornamento.
D
. -
E
s
istono probl
e
mi di
carattere commerciale
e
di
qual
e
natura.?
R.
-
La
vendita
\"iene effettuata per
oltre
il 75
%circa
dire
ttam
ente
all'industria
utilizzatrice
e
per il
ri-manente al commercio. L
'utensil
e è
in grado di
effettua-re normalmente un num
ero
elevatissimo di pezzi prima
di
essere compl
etam
ente
usurato
e
quindi le
serie
di
fabbricazion
e
non
sono mai
elevate,
specialmente
n
el
caso
di utensili
speciali.
4\
CRONACHE ECONOMICHEIl
contatto con
i Clienti
è suddiviso in
una quantità
notevo
le
di piccole
ordinazioni
e
la trattativa
commer-ciale
richiede numeroso p
ersonale che abbia
anch
e una
certa preparazione
tecnica.
La
vendita al Commercio invece
viene
fatta
ai
grossi
negozi di utensileria
e
macchine
utensili
ch
e
riforniscono la piccola Clientela
artigiana.
In
ambedue
i
casi
la no
stra difficoltà
è
di
convincere
l'acquirente
sulla qualità
del prodotto. E
'
dimostrato
che è
più
conveniente
sempre o
quasi
sempre, l'impiego
di
uten-sili
di
alta
qualità
e di alto
prezzo
piuttosto
di
uten-sili
di bassa qualità e
di basso
prezzo
p
er
la
possibi-lità
che essi
danno di utilizzare
le macchin
e con
tempi
di lavorazion
e
ridotti,
per la
minore
necessità
di
affi-latura
e
per la loro maggior
e
durata.
Poichè
le
trattative si
svolgono
normalm
ente con
gli
uffici
acquisti
e
non
con i
tecnici
e poichè
il
prezzo
tra un utensile
di
alta
qu
alità
e
me
dia qualità
può
essere
molto differente,
noi incontri
amo molte
diffi-coltà nel
convincere i
Clienti sul vantaggio di spendere
di più
all' atto
dell'acquisto
per realizzare
costi
più
b
assi di fabbricazione. Ques
ta difficoltà
è
superata
od
è
molto minore
presso
le
grandi industrie che
provve-dono
a
fare esper
imenti di
rendim
ento
, o presso
quell
e
industrie
a carattere padronali
di
dimensioni ridotte
nelle
quali
chi acquista
è
la
stessa
p
ersona che
dirige
l'officina
e
che
può constatare
immediatam
ente
la
resa
dell
'ut
ensile.
Minore
difficoltà
è
da noi incontrata presso
i
ri-venditori anche
se
ciò
può apparire
strano,
ma
questi
ultimi forniscono
gli artigiani
che,
dovendo
usare
gli
utensili
con
le loro
stesse
mani, si
preoccupano della
qualità di
ciò che comperano.
D.
-
Qu.ali
so
no i
principali
m
e
rcati
di
esporta-z
ion
e
d
e
lla Elli Z
e
rboni
?
R.
-
Le
nostre espo
rtazioni
si dirigono
prevalente-mente
verso i paesi che hanno già un'adeguata
struttura
industriale,
soprattutto
verso la Francia
e
la
Spagna,
pur
interessando tutti i Paesi d
el M.E.C. L'utensile
ria
italiana
è
molto
stimata
all'
es
tero e
gode
di una
rino-manza pari o
quasi
a quella ted
esca e
ingl
ese.
I nostri prezzi
sui
mercati
es
teri
so
no
ora meno
interessa
nti
che
n
egli
a
nni p
assati
poichè non
è stato
possibil
e
sempre compensare
int
egralm
ente gli
au-menti degli
elementi di
costo
con l'aum
ento della
pro-duttività
soprattutto considerando
che
le esportazioni
riguardano
utensili
speciali
eseguiti non in
serie.
Stiamo invece
ora cercando
di
sostituire
l'esporta-zione
dell'utensileria
speciale
con
l'
esportazione
di
qu
ella normale
di
serie p
er la quale
i nostri
costi
sono
ancora
competitivi p
e
r l'adozione
di macchinari
mo-d
erni.
D.
-
Esi
s
t
e
per
la EHi Z
er
boni un
problema di
s
p
ec
ializ
zaz
ion
e
d
e
lla manodop
era. e come è stato
ri-solto?
Dirigenti
e
impiega
ti 20 %.
Operai diretti
68
0J0.
Operai
indire
tti 12
0J0.
Tra
gli
operai dire
tti
abbiamo il
31
0J0
di
operai
di
I
categoria,
il
40
0J0
di
operai
di II
categoria, i
l
12 0J0
di
opera
i
di
III categoria,
1'8
0J0
di donn
e ed il
9
0J0
di
apprendist
i.
Come si
potrà
notare, so
no in
grande
preva
lenza
gli
operai
della
I
e
II
categoria
per i qu
ali
è
necessaria
una buona preparazione
tecnica
e
una buona
esp
eri
en-za
diretta di
lavorazione;
oltre che
naturalmente
una
partico
la
re
predisposizione
p
er lavorazioni fini di
pre-cisione.
Ci
siam
o sempre
preoccupati dell'istruzion
e e
preparazione
del
personale
e
gli
apprendisti che
u
sci-vano
dai
nostri
co
rsi interni
sono
sempre
stati
in
quan-tità
suffi
ciente pe
r fronteggiare
la richi
esta della
no-stra offi
cina.
Ora
possiamo
ancora
m
eglio risolvere
questo
problema poich
è
ne
lle
nostre
vicinanze
è sorto
!'Istituto
Professionale
di Stato
«Romolo Zerboni
»
il
quale curerà la
preparazione
di
operai
con le
qualifiche
di
t
ornitori fresa
tori
e
rettificatori
in quantità
suffi-cien
ti
per
alimentare molte
industri
e
di precisione
d
el-la
nostra
Città.
D.
-
Quali sono
le
nuove
tenden
ze
produttive
nel
campo
dell'
utens
i
leria
?
R.
-
Negli
ultimi tempi la
necessità di rendere
sem-pre più
economiche le
lavorazioni pres
so le
grandi
indu-strie,
h
a esercitato una
forte
pressione
su
ll
e
fabbrich
e
di utensi
leria
perch
è esse
ricercass
ero
strumenti
di
la-voro
che
perm
ettessero
tempi di
l
avorazione
più
ri-dotti
se
impiegati ad alte velocità
di lavoro.
Si
è
d
ovuto inoltr
e
affrontare
la n
ecessità di
l
avorare
ma-teriali
ad
a
lta
resistenza che vengono
impiegati n
elle
costruzioni
aeronautiche,
nelle
turbine, ecc.
La nostra
Società
si
è
dedicata
con molto imp
egno
agli studi
di
questi problemi
ed ha recentemente
iniziato la
fabbri-cazione
di
ut
ensili in ca
rburo di tungsteno
con
caratte-ristich
e speciali
atte a riso
l
vere
i problemi
presenta-tici.
E
'
nostra
intenzion
e
pro
ced
ere
ancora
in ques
to
camp
o.
D
. -
Sussistono accordi di collaborazione
tecnica
e co
mm
erciale
con
ditt
e estere?
SOCIETÀ PER AZIONI
R.
-
Il rapido
allargamento
del mercato
italiano
e
il
rapido
aumento
degli
elementi di
costo
di
fabbrica-zione, ci
portano rapidam
ente
nelle
condizioni
delle
fabbriche
di utensileria di Paesi
a più
largo
mercato.
Per m
etterci
subito
n
elle
m
ed
esime condizioni di
capa-cità
produttive
tecniche ed
eco
nomich
e,
noi abbiamo
realizzato degli
accordi con alcune
importan
ti
fabbri-che
ingles
i
e
americane
le
quali
ci
h
anno
fornito
a
t-trezzature e
assistenza
tecni
ca,
in
modo
che
in un
termin
e
rapidissimo
siamo
riusciti
a realizzare gli
stessi
risultati di
fabbricazione
che e
rano
stati
raggiunti in
qu
es
ti Paesi
con
un
perfezionamento durato
molti anni.
Sussistono inoltre,
a
latere,
degli
accordi
comm
er-ciali
de
termin
ati dall
e esigenze
di sp
eciali
zzazion
e
del-la produzione.
D.
-
Quali
sono
i
principali
problemi
ec
onomici
della Elli Ze1
·
boni?
R.
-
I prob
lemi economici di una
fabbrica
di
uten-sileria
sono quelli tipici industriali,
ma con dim
ensioni
molto più
ampie che
non quelle
tipi
ch
e
del nostro
set-tore.
L
'
adozione
di macchinario
di
alto
costo,
la
neces-sità
di
avere
uffici tecnici molto import
anti
,
il
la
voro
commerci
a
l
e
molto vasto
e
n
ell
o stesso
tempo
effet-tuato in dettaglio,
ci
portano
ad affrontare nell'
econo-mia dell'
azienda
e
nell'
organizzazione
di essa
problemi
che
normalmente
si affrontano solamente
in
gran
di
industrie.
D.
-
Quali
sono
i
futuri programmi
produttivi
d
ella Elli Z
erboni?
R.
-
E' nostra intenzione di
attuare
una dimensione
aziendale
tale
da perm
etterci
l
a
massima
elasti
cità
nel
fronteggiare
tutte
le
situazioni
economich
e
ma
ch
e
possa
nel
contempo garantirci
di mantenere
la
posi-zione
di prestigio
conservato
per
circa
m
ezzo secolo
sul
mercato italiano
e
sul mercato
europeo e
cioè di
raggiungere
e conservare
quell
e
dim
ensioni tipi
ch
e
di
un'az
i
enda
d
el
nostro tipo in Europa,
attrezzando
le
lavorazioni con i
sistemi
più moderni
a
dottati n
el m
on-do,
in modo da poter front
eggiare i prob
lemi
concor-renziali
che
de
riveranno dalla
progressiva
attuazione
d
el Mercato Comun
e.
Ammi
nistrazione: Via Juvara
,
16
-
TORINO
-
Tel. 51.95
.
83 - 50.944
S
tabi
limento
:
FORNO CANAVESE - Telefono 71.45
S
t
ampaggio e fucinatura ferro
.
acciaio
-
Lavorazioni meccaniche - Catenar
i
e (cingoli) e ricambi per trattori
DEPOSITI FIDUCIARI
E CARTELLE IN CIRCOLAZIONE AL 30.6.1962
LIRE 545 MILIARDI
166 FILIALI IN ITALIA
ALL' ESTERO RAPPRESENTANZE A
FRANCOFORTE S
j
M
LONDRA PARIGI ZURIGO
FONDI PATRIMONIALI
)..IRE 8,3 MILlAROf
TUTTE LE OPERAZIONI
ED I SERVIZI DI
BANCA BORSA CAMBIO
CREDITO FONDIARIO
CREDITO AGRARIO
FINANZIAMENTI OPERE PUBBLICHE
Il
Museo dell
~
Automobile
•
~.
compIe trent annI
R.
Biscaretti
Il 3 novembre
1960
veniva
solen-nemente
ed
uffici.almente
inaugu-rata la nuova sede del Museo
del-l'Automobile Carlo Biscaretti di
Ruffia.
Fu quella cerimonia, il suggello
simbolico all
'
opera che un piccolo
gruppo di
appassiona
ti
pionieri
ave-va
iniziata tanti anni prima in
mez-zo alle critiche, agli ostacoli
e
nel
caso più benevolo all'indifferenza
generale.
Erano
dei puri poeti che
aveva-no vissuto, da protagonisti
,
i
t
empi
ero
ici
della nascita
e
dei primi passi
della
locomozion
e
meccanica. Ora
sembrava a
loro
doveroso
e
neces-sario conservare
la
memoria di
...
quell
'
epoca
per tramandarla
alle
nuove generazioni.
Mio Padre fu incaricato di
met-tere in pratica
e
di realizzare
r
o-pera
,
e
con tenacia
,
competenza e
passione
si
accinse
al
la
voro
nè
fa-cile nè breve.
Sorsero difficoltà burocratiche
e
d
economic
h
e,
che
in
un modo
o
l'altro furono
s
up
era
t
e:
la
raccolta
di
vecc
hi mod
e
lli
,
m
essa
insi
eme
a
pr
ez
zo
di infiniti
sacrifici
dov
è
cam-biare
di
casa
b
e
n
c
inqu
e
volte
pri-ma di
tro
va
r
e
sistemazione
n
e
ll
'at
-tuale
se
d
e.
E
,
ad
ogni
trasf
e
rim
e
n-t
o
bi
sog
n
ava
ricominciare
d
a ca
po
e
per
l
a sistemazione
nei
nuovi lo
-ca
li
e
per
necessari
la
vori
di
restauro
.
Purtroppo mio
P
adre è
man
ca
to
prima
di
vedere comp
iuta l'op
era
c
h
e
da
t
an
t
o
t
e
mpo
sog
na
va.
Ora
essa
porta
il
s
u
o
nom
e e
continua,
n
e
llo
spi
rit
o e
nella
lin
ea
d
a
Lui
ispirata,
!'imp
eg
n
o
di illu
s
tr
a
r
e
n
e
l
Pecori 1891.
m
o
do
più comp
l
e
to po
ss
ibil
e
il
l
a-voro,
l
a
vita,
l
e
realizzazioni
fonda-m
e
ntali
e
di m
agg
ior
e
risonanza d
e-g
li uomini
e
d
e
ll
'
industria
automo-bili
stica
.
Ne
ll'
e
difi
c
io di
corso
Unità d
'
Ita-li
a,
i
l
t
ec
nico
,
l
o stud
i
oso,
il
sem-plice
Yisit
a
t
o
r
e
possono
trovar
e
quanto gli interessa.
La
collezione,
es
po
s
t
a
in
ordine
c
ronologico
,
dà
modo
di
seg
uir
e
il tra
vag
lio
crea-tivo
e
l
e
tapp
e
della
com
pl
essa
'
evo
-lu
zio
n
e
t
ec
nica
e
stilistica
d
e
l-l'
a
ut
omo
bil
e.
Il
pezzo più raro
e
più antico
è
81
CRONACHE ECONOMICH'Peugeot {( Bebe Il - Vetturetta 2 posi i - 1 cilindro -7 HP - costruila nel 1905 - Prima vellurella popolare.
il landau
a
vapore
d
e
l
Bordino
co-struito
n
e
l
1854
,
b
e
lli
ss
im
o
di
lin
ea
e
impon
e
nt
e
di
mole.
Compl
e
to di provvi
s
te d
'ac
qua
e
carbone
p
esav
a 3 tonn
e
ll
ate.
E
'
uno
d
e
i pochissimi
ese
mplari di tal
e
ge-nere
di
veicolo
tuttora
es
ist
en
ti n
e
l
mondo.
P
e
r quanto si riferisce
ai
v
e
icoli
az
ionati da motor
e
a scopp
i
o,
è
es
posta una Benz Victoria d
e
l
1893.
Qu
es
to
è
il
primo tipo di v
e
ttura
a
quattro ruot
e
prodo
tt
o
d
a
ll
a casa
t
edesca.
A fian
co
vi
so
n
o
il
modello
«Ve
l
o
»
e
il
Br
eak a
due
c
ilind
ri
d
e
l
1898.
La P
e
ug
eo
t 1894
, cos
truit
a
in It
a-li
a s
u lic
e
nza d
e
lla
casa
francese
,
è
ancora
eq
uipag
g
iat
a
con motore
Daiml
e
r 2
ci
lindri
a
V.
S
e
mpr
e
in qu
es
to Salon
e sono
si-s
t
e
m
a
ti
alcuni
d
e
i mod
e
lli
più
ca-ratt
e
ristici d
e
ll
a
D
e
Dian: il t
e
l
aio
d
e
ll
a
prim
a
vetturetta
(
189
9),
la
Ro", Roye. modo 40-50 HP - 1910.
P
OP
lllair
e (
1903
),
un triciclo
e
un
qlladriciclo.
Tutti provvi ti d
e
l
ca-ratteristico
pont
e
posteriore,
in uso
a
n
co
ra
ogg
i.
Ecco alcuni
d
e
i migliori tipi eli
vetture
Fiat: la prima
vetturetta
u
sc
ita d
a
ll
e
officine
di
corso
Dant
e
n
e
l 1
899,
il mod
e
llo
8
HP
con
m
o-tore
a
nt
e
ri
ore c
h
e
pr
ese
parte a
l
l
Giro Automobilistico
d
'
Italia
,
il
12 HP d
e
l 1902
già provvisto
di
radiatore
a
nido d
'a
pi
, e
via
\'ia il
16
/
26
HP d
e
l 1903
,
il 24
/
32
HP
del
1904.
Non
è
possibil
e e
le
ncar
e
tutto
il
materiale
es
posto
,
ma
vanno
ricor-date
a
n
co
r
a
la
Stanle
y a
vapor
e,
l
a
Pope
e
la Sta
e e
l
e
ttrich
e.
E poi
l'Itala
di
Scipione
Borgh
ese e
Luigi
Barzini
c
h
e
n
e
l 1907
co
mpì
vitto-riosa
il
raid
P
ec
hino-P
ar
igi.
E
il t
ax
i R
e
nault d
e
l 1910
,
l
a
Brixia
Ziist
1908
a 3 cilindri,
la Fiat
zero
1912
,
prima
vettura costruita
in
se
ri
e
con criteri
industriali
,
l
a
Storero,
l
e
Lancia Th
e
ta, Kappa
e
TriKappa.
Nella
sez
ion
e s
porti
va
meritano
un
'a
tt
e
n
z
i
o
n
e
parti
co
lar
e
la Fiat
Gran Prix
1907
con
la qu
ale
Naz-zaro
vinse il G.
P.
dell'A.
C. di
Francia
e
l'Alfa
Rom
eo
P 2 1924
vi
n
c
itric
e co
n Brilli-P
e
ri d
e
l l
O
cam-pionato
d
e
l mondo.
Ad
esse si
affiancano
Aquila
Ita-li
a
n
a,
Bugatti
,
F
e
rrari
,
Mas
e
rati
,
Mercedes-Benz,
J
aguar.
In un Salon
e
d
ell'
e
dificio
è
ordi-nata
la Mostra d
e
lla
carrozzeria;
il
visi
t
ato
r
e
può così
r
e
nd
e
rsi
conto
d
e
i
progressi
r
ea
lizzati in più di 50
a
nni in qu
esto
ramo
,
dalla
scocca
in l
eg
no
,
d
e
l principio di
seco
l
o,
alla
W
ey
man,
a
lla
carrozzer
i
a
por-tante: dalla ruota
a
razz
e
di
leg
no
,
alla
Sank
ey,
a
Rudg
e
-Withworth:
dai primi fanali a candela
e
a
p
e
-trolio
a quelli
a
d
acetilene
e
ai più
r
ece
nti
e
l
e
ttri
c
i.
Vi
so
n
o
ancora altre sezioni che
Fi.1 modello ZERO - 1912.
Panhard & Levassor modo X 17 S5 - 1912.
a
ttir
a
n
o
l'
a
tt
e
nzion
e
d
e
l
visitator
e
.
In
uno
s
p
ec
ial
e
Salon
e,
l
e
fabbrich
e
itali
a
n
e
hanno
a
rtisti
c
am
e
nt
e
ricor-d
a
to i fatti
sa
li
e
nti d
e
ll
e
loro
origi-ni
; s
u du
e
p
a
r
e
ti il T.C.I.
e
l'A
.
C
.
I.
,
illu
s
tr
a
no l
a
loro
na
s
cit
a e
l
a
l
o
ro
v
ita.
C
os
ì
,
co
n p
a
nn
e
lli
,
tavol
e,
mo-d
e
lli
e
p
ez
zi l'
a
ri vi
e
n
e
n
a
rrata
la
s
t
o
ri
a
d
e
l p
e
trolio
e
d
e
l
pn
e
uma-ti
co,
m
e
ntr
e
n
e
lla
se
zion
e
t
e
cnic
a
so
n
o es
po
s
ti
a
utot
e
lai,
motori
,
m
o
-d
e
lli
,
t
a
b
e
ll
e e
p
e
z
z
i dimo
s
trativi
d
e
ll
a c
arbura
z
ion
e e
d
e
ll'
a
cc
e
n-s
ion
e
.
V
a a
n
co
r
a
ri
co
rd
a
t
a
l'int
e
r
ess
ant
e
mo
s
tr
a
di
s
t
a
mp
e
di so
gge
tto
auto-m
o
bili
s
ti
co
do
v
uti
a
ll
e
migli
o
ri
fir-m
e
d
e
l
p
rin
c
ipio
d
e
l
s
e
c
o
l
o, a
l
c
uni
ca
r
a
tt
e
ri
s
ti
c
i mod
e
lli
di autov
e
icoli
cos
truiti
da
mi
o
Padr
e e
la b
ac
h
eca
n
e
ll
a
qual
e s
on
o
m
esse
in
e
vid
e
nza
l
e ci
nqu
e
ultim
e
ta
v
ol
e
a
c
olori da
Lui di
seg
n
a
t
e
n
e
ll'
a
nn
o
1959
p
oco
prim
a
d
e
lla
Su
a
s
c
ompar
s
a
.
N e
lI'
e
difi
c
i
o es
i
s
t
o
n
o
inoltr
e,
un
a
mpi
o
S
a
l
o
n
e
adibit
o
a mo
s
tr
e
t
e
m-p
o
r
a
n
ee e
d un
a
udit
o
rium fr
e
qu
e
n-t
e se
d
e
di
co
n
g
r
ess
i
e
riunioni
e
n
e
l
qu
a
l
e
dur
a
nt
e
l
a
st
ag
ion
e
in
ve
rnal
e
v
e
ng
o
n
o
pr
o
i
e
ttati film
o
do
c
um
e
n-t
a
ri di
sogge
tto
a
utomobilisti
co.
A
c
ompl
e
t
a
m
e
nto
d
e
lla
part
e
es
p
os
iti
v
a
,
v
i
è
in
o
ltr
e
una
biblio-t
ec
a
co
mp
os
ta d
a
oltr
e
5000 volumi
di
sog
g
e
tt
o
automobili
s
ti
c
o
e
l'
a
r-c
hi
v
i
o s
t
o
ri
c
o
,
t
ec
ni
c
o
e
fot
og
rafi
c
o
c
h
e cos
titui
s
con
o
un
e
ffi
c
ac
e ce
ntro
di d
oc
um
e
nta
z
i
o
n
e
p
e
r
s
tudiosi
.
e
ri
ce
r
ca
t
o
ri di tutt
o
il mondo in
quant
o,
n
e
ll
'
int
e
ndim
e
nt
o
d
e
i
pro-m
o
t
o
ri
,
il Mu
seo
n
o
n
v
uol
e e
s
se
r
e
so
lo
un
a es
p
bs
i
z
i
o
n
e
di v
e
ttur
e e c
i-m
e
li
,
m
a
una
se
d
e
di incontri
tra
Alfa Romeo P2 - 1924.
Ferrari monoposto corsa IC formula 2 Il 1985 eme. - Dominatrice con Alberlo Ascari di tutte le corse principali nel 1951-52.
t
ec
nici
e
cultori d
e
lla disciplina
mo-tori
s
tica
,
un
organo propulsor
e
di
tutto ciò ch
e
ha attin
e
nz
a
con
la
motorizzazion
e
,
un C
e
ntro
d
e
stina-to
a
ri
co
rd
a
r
e
t
ec
ni
c
h
e,
u
o
mini
e
f
a
tti
d
e
l
p
ass
ato
e
d
a
mant
e
n
e
r
e
s
e
mpr
e agg
iorn
a
t
a
p
er
il futur
o
l
a
Stori
a
d
e
ll'Aut
o
mobil
e.
T. S. DRORY'S IMPORT/EXPORT
CORSO BELGIO, 9S - TORINO - Tele-Ioni: 894.386 -894.387 - Telegrammi: DRORIMPEX
MACCHINE PER LA SOVRASTAMPA DELLE ETICHETTE, ASTUCCI PIEGHEVOLI, SCATOLE RIGIDE E MACCHINE PER LA COMPILAZIONE DI BOLLE DI COTTIMO E SCHEDE DI LAVORAZIONE - MACCHINE PER IMBUSTARE LA CORRISPONDENZA - MARCATRICI DI OGNI GENERE - STAMPATRICI ROTATI VE PER SACCHI - MACCHINE SPECIALI PER L'IMBALLAGGIO - SALDATRICI ELETTRONICHE PER MATERIALI PLASTICI