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Cronache Economiche. N.296-297, Agosto - Settembre 1967

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(1)

CAMERA DI COMMERCIO

INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

DI TORINO

296

/

7

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTI POSTALE (III GRUPPO)

CRONACHE

ECONOMICHE

(2)

Un particolare che conta ...

VERMOUTH MARTINI ROSSO VERMOUTH MARTINI BIANCO VERMOUTH MARTINI DRY

(3)

cronache

economiche

mensile a cura della camera di commercio industria artigianato e agricoltura di torino

numero 296/7

agosto·settembre 1967

Corrispondenzi. manoscriCCi, pubblicazioni deb-bono essere indirizzuj alla Direzione della Ri-visu. l'accettazione degli articoli dipende dal ,iudizio insindacabile della. Direzione. Gli scritti firmati e siglati nspecchillno soltanto il pen-liero dell'autore e non impegnano la Direzione della Rivista nè "Amministrazione Camerale. Per le recensioni le pubblicazio"i debbono es-sere InviiCe in duplice copia. È vietata la ri-prodUZione degli articoli e delle note senza I·~u[orizz .. zione della Direzione. I manoscritti, anche se non pubblicati non si restituiscono.

Direttore responsabile: Prot. Dott. Giuseppe Carone

.

sommano

L. Mallé

3 Smalti c1oisonnés e champlevés dei sec. XI·XIII conservati In Pie-monte - Il

A. Russo Frattasi

15 Indagine sul traffico merci nell'area della città di Torino P. Casana

98 Le comunicazioni aeree nello sviluppo di Torino P. D. Clemente

104 Studio di un asse di comunicazioni europeo

S. Ducati

115 L'autostrada del Brennero

121 Tra i libri

124 Dalle riviste

Direzione, redazione e amministrazione

(4)

CAMERA DI COMMERCIO

INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

E UFFICIO PROVINCIALE INDUSTRIA COMMERCIO E ARTIGIANATO Sede: Palazzo Lascaris - Via Vittorio Alfieri. 15.

Corrispondenza: 10121 Torino - Via Vittorio Alfieri, 15 IO 1 00 Torino - Casella Postale 413.

Telegrammi: Camcomm. Telefoni: 55.33.22 (5 linee). Telex: 21247 CCIAA Torino

Clc postale: 2/26170.

Servizio Cassa: Cassa di Risparmio di Torino - Sede Centrale - Clc 53.

BORSA VALORI

10123 Torino - Via San Francesco da Paola, 28. Telegrammi: Borsa.

Telefoni: Uffici 54.77.04 - Comitato Borsa 54.77.43 - Ispettore Tesoro 54.77.03.

BORSA MERCI

10123 Torino - Via Andrea Doria, 15.

Telegrammi: Borsa Merci - Via Andrea Doria, 15. Telefoni: 55.31 21 (5 linee).

GABINETTO CHIMICO MERCEOLOGICO

Laboratorio analisi chimiche -10123 Torino - Via Andrea Doria,15.

Telefono: 55.35.09.

Laboratorio stagionatura ed assaggio sete, lane ed altre materie tessili - 10145 Torino - Corso Lecce, 86

(5)

Smalti

cloi

onnés

e

champlevés

dei

sec

.

XI-XIII

con ervati in Piemonte -

II

Llligi

Mallp

"Champll'\'b" a Jigul'c ri!'it'f\'at(' su fon.1i sma!tei li l'O'ictt(' o a girali, d('l sc('. XnL

Il .11118CO di .Irte .Antica di Torino è ricco di /If'(':io'\"c c spcsso l'aste raccolte, rapprescnfol/ti i /lilÌ svariati campi dcll"espressiol/e artistica, nOli III/com sufficientemente conosciute (' apprl'::::.ate

d(/~li studiosi, Tra esse spicca per particolare ill/]lOrtal/:::a il gruppo, cospicuo }leI' IIl/lIlero, degli .\'/l/alti che rappresentallo COli ricchl'::a c spcsso CIII/ assa; alta qualità, qllasi cselllsivamcnte gli lItl'licrs di Limo{!.cs rilerelldosi ai due grandi pe-n'odi del/a loro attÌ1'ità, Riguardo al più antico (cio(\ q/ldlo che qui ci interessa), non più sllpe-/'{ftll pcr genialità di cOl/cezionl', bl'lle~:::'(l e (ine::.:a l'scclltil'a, dalle migliori opere della IllWl'a fase di sII/alti dipinti, notialllo cOllle tulle le opere del .1IlISfo .l'OlIO in champll'l'f, ma 110/1 contallo {,SCl71p1 (( londo l'lrmiclllé.

Sci gruppo ({rlli' placche (( ,malti. di C'aria origine e dimensioni il1tcr('ssa il/nan::.i tutto la IJiccola lastra ori:::;olltale col Cristo Giudice tra dll/' .Iposloli (figure risen'atl', COli testI' d'applique) /J/'/Il'{'lIil'l1tc dalla collc:::.ione 'l'rirul;:;io, da siluarr fil'!' l'poca al principio del periodo caratteri::.::.ato riai 10l/di di sII/al/o decoralo a rosol/cini: periodo ciI/' si incrocia ]J/'r 11l1a arta durata COli qucllo dI'i londi dorali fol/illochés 1I!l'/ltrc im'ecl' si pOI/C (,Ol!ll' imll/ediatall/I'/lte succcssh.'o a q/l('l/o dei 10l/di rlorrtti 7:l'l'lIIiCII//s. La p/acclletta (~ perciò del 1:1'20-.10 cil'cll. COli stringenll' affinità ess(( si colln!,a ad 1/1/ )//(l!!,nijìco colallello dc] Jluseo ])I/hollcllt( di Lill/o!!,es raffiguraI/tI' s1/l/a frol/tl' il Pantocralorl'. la rcr!!,il/c l' ,'l'. Pidro iII Ire mOllU-IIIllItetli /fIlIl/dorle lIffiallcate. La mO/llU/ll'l/talità 1/01/ è il caratteri della /lostra piastri/la, lIIa es.\'(/ t'i otJrl', cOlI/ulli COI/ quel colal/ello, gli stupendi .'alori IiI/t'ari dei ])(lIlllcggi. la serzsi/lilità i'iNl e sotli{r ddll' bel/c /III/Ili, la nitidl'::.::.a di risalto (clll alle parli rispanl/iatr, ]Jur nella loro

In copertino o colOri: Medaglioni In rame dorato con smalti. LI. moges, l'' metà sec. XIII - Torino. Museo C, .... ICO.

(Foto Arch. Museo C,VICO, Torino).

piattl'::::.a, Il/l sapon' di cOI/.'istl'lI::'o robusl(f, sot -tolincata dalla for::.a dci ··('foIlO inCISO), i caralteri iconografici c plastici dclle tes/ille applicatI' /IlCI/-tre //lcno a])ato. più inlimo l' pi/ì basso (\ il 10110 del colorI'. Intensa (~ la psicolo{!.ia in 1/11l'1 p/'1':::ioso arcuarsi di dita, di al/che, l' I/d sapiente trlll/a-II/CI/to del I/Ielallo Ilitidamente cl'stllato dando l'impressiollc di l'ol'ia::.iolli di intellsi/rì pll/stica, melltre le figure del Dllbo/lché u(Jrono più distesi piani l' 1//1 carattere pU/ aulico oltrc ad Il/W IiI/eli più fcl'I//(/ l' pura. La placclll tta Tri,'ul::.io (~ ac-curatissima Ilei par/icolari ed è dC!!,lw di 1'81'11/-plari ottimi COIIH', tra gli altri, la pIa ccII el/a COI! la Jlajestas ((pplicata ad Il/W crOCI', al .111181'0 _lshmolNI/I di O,l'lord.

Dobbiall/o subito dopo osse)"('are Il /l' altra pic -cola placchetta COIl due .1postoli - Pir/ro c Paolo - solto due arcatelle sor'rastate da torrette (' pOSI/liti SII esili II'Sl'llr c lilla colol/I/ina dai

Placca In rame dorato con smalti (S. Pietro e S. Paolo). Limoges, c. 1230. Torino, Museo CiVICO. (Foto Arch. Museo C,VICO, Torino).

(6)

Placca in rame dorato con smalti (Cristo Giudice e Apostoli). limoges, c. 1220~30. Torino, Museo Civico.

delicati ornati. È un bel 101.'01'0 che appartiene alla stessa cor-l'enle dei fondi a rosette ma le fiollre riserrale SOllO cOlldolle nOIl a cescllo bellsì a semplice inci-siol/e: in confl'ollio alle allusioni plastiche della precedente lastrina potremmo parlare qui di disegno SII mclallo. QI/esla Iluova tecnica poti: divulgarsi come espedientr di maggior facilità (e fu iII/alti spesso usata per il tcrgo e i lali di cofanc/ti, assai SOl'l'nte abban-donali alla frclta di aiuti) /Ila non di l'ado gli arlisti la trat-tarono con la .l'lessa cllra e lIet-lezza segui/a per l'altra, cOIII'i: I/cl caso lIostro. Assai belle SOIlO pure le tl!S/1' d'applique,

sensi-bilmente /IIodellate e improntate

di lilla illiaiorità espressiva nOli CO/1/llI1e che s'accorda ai ritmi dolci e 1111 po' molli dei corpi. Dietro a questi il fondo bili (\ scurissimo. di quel mirabilI' 10110 che da s070 cos/ituisee 11110 dei più a7ti prl'gi dci miglior Limop,e.l', così intellso com" (\ di sl/f!,ge-sliol/i nelle illlpaccitibili

('aria-41

CRONACHE

E

CONOI~ICHE

zioni che la sua profonda tinta accoglie nclla apparente uni/O/'-m itrì. P Il semi nato di (,il'aci

rOSl'ile o losanghe lo macchia irregolarmente e dietro ai santi si stende una fascia <'crdina ugua7mente ornata .. smalti <'erdi decorano i soprarchi. Anche que-st'opera pila essere situata nel 1230, non oltre.

Passiamo così a due altre laslrc assai importanti. Di alta qualità è la gl'a Ilde 11tSS1IOSa co-pertura di eval/gelario con la ra(figllra::.ione del Crocifisso tra la l'ergine c S. Giovanni, risa-lel1te al 1230-1210 circa. Il ce-le/ne bi IL lapisla:::.ulo limosino

t,i appare nelle sue più prl':iose, intense tonalità: I/el bordo, parche no/c di biallco compldano l'ar-IIlonia crolllatica, nel call1po gli effelti si ral.'Vi('(U1O poichr la

croce leg§!,l'/'lIIenie poten::.iata i: colma di stupe/ldo smalto 'l'el'ele SII cui ca III pl'{!,{!.ia, risparmiato

/leI ramo dorato, il Cristo i Ilciso col solo capo applicato (l rilil'ro. Solto la croce il t(,/,l'l'lI0 a

1Il011-(Foto Arch. Museo Civico, Tonno).

ticoti {\ a ;:;O/1e accostati' il/ (lorie combina:;ioni: dal blu al bianco o dal rosso al verde. Da esso, al centro, si age il busto di Adamo, 'Vecchio te/lla che dai plll alltichi crocifissi a tnlto smalto del sec. XII (fille), passò alle Crocifissioni in champlél'é sia COli figure risermte, sia ap-plicate, Equilibrato è lo schema composith'o con la partitI/l'a dei quattro campi figurati: e o/'llati a smalto, figure cesellate, teste applicate rispondoll tutti al me-desimo gusto larf.!,o, ferinO, sereno, sobrio Ilei gesti, nell'espressione dci <'alti, nel l)(llllle{!,gio: lIIentrc il disegllo, più cOllciso, vivi' di

1//W Sl'l'l'ra s('/lsibilità per certi

lati allcor romanica non sell::.a qualche ricordo di grafismo bi-zalltino Ile/ Cristo. S('mpre ricco rl'illtl'l'ioritrì. E s(/I'ebbe interes-sante l'i IItracciori' !Ielle fignre quanto sia di derira::.ione 01'-/Ilai, COlli plf'iolr/l'lItl' traslI/llla/a

(7)

Rilegatura di Evangelarlo in sm:tlto. Limoges, 1230-iO c. Torino, Museo Civico.

(Foto Arch. Museo Civico. Torino).

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piÌl i'('/"(1 da eselllplari italiuni fioriti COli più o /limo indipell-dl'lI:a dalla Cl/llura bi:alllil/o: J//a è Icma chc qll i IlO/! l'i ]ler-melli' il/dl/{!,i. Da Ilotart poi lo C(){'/'('//::Jl di applica::.iolle dl'lIe /('sli' chi' se da un Zato IlO/! .\·l'IISO di o/'Iicola:iollt pl'r ar-monia coi corpi nOI/ arlicololi, nOli ha quel senso di ('sirc/lll'itrì chi' illficia lrulle t/wle applicali' iII qll('sia prodw;;:ol/l' lil/losina Iarda. Sei dI/e corpi .l'fallii

i//-fi//C'. (~ do nolore, sofia la CO/ll-pll'ssil'{/ a/{slerità di posa, il sal-Ii/t illsinllarsi di Zi//carismi

tf,o-lici COIIIC liCi'ito che ll'{!,{!.trl/lmlc lc SIIlUOI'C, le all/Illorbidisci' ill brevi cadel1:e /Ill/sicali, lt addol -cisce psicologica mel/te di qllclla

lllllanità che (~ fondall/l'nlo l' ca-ratteristica distill/im ddlo smallo limo.l'i/!o dl/ecclltesco. Ll/ placca {~ dunque '1.'icma, l)l'r //Iolli ell'-/Ilcnli di plaslica Cl II/e::.:;o ri-liet'o o per cescllo, allc cl Ile prime clw sludiall/lllo: II/a il .1'110

spirilo compll"'siT'o indica II/W sensibilità dit'1'r8{( 111'1 carotierI' delle fi[!./I/'e. E ulla dllta:io/!c /III po' ]Jiì/ t{(rda (\ 811(Jra{!,a(a dai /llOlil'i piÌl elaborali delle rose/Il'

Placca dJ. cofanetto, (CrocefiSSione). Llmoges, 5" decennio sec. XIII. Torino, Museo CIVICO.

(FOlO Arch. Museo CIVICO. TOrino).

6

1

CRONACHE ECONOMICHE

smaltaic, /11l'lllrt' a/el/Ili bellissimi rosoncini rispanl/iali ripro[JolI-gOllo l'esl'lIlpio del cu/alll'lIo /)/1 -bOllch/, ore le tml!!,et/:c (/t-Il/'

grandi /Ila IIdorle .1'0/10 ll'galc da rasoI/ciII i simili. Possiall! dirl' quesla p/acca IlIl ]Ic::,~o ollill/(/, degllo del/c migliori lasire allll loglle. Esso ci il/iI'ressa poi all-l'ora perc//() Ilil/e Il' !filaI/l'o parti che lo costitlliscollo (l'illquadra tllra {~ a/ll/alll/cllil' forli/aia d" tre [(/.\'iril/r ({I/omianti la più gralldr cI'lltraZc) porlllllO il/cisa

1l1!ll II/arca costiluita da li/Hl croce col braccio ,'crlicl/ll' asslI i

l/lngo: cl/Il'lIlI/bi i bracci SO/IO ({ I i I/l'{( COI/dotta COli .\'1'/'/'((10 :::ig-::.II.!! c le /IIl/rchc risliliano 1'0.1'/1' chi,,-NII//enic M'CO/ldo II/W l'l'gola chc' dOl'('7}a facili/a/'(' III co/locll':io//c' dI'ilI' parli al tf, i Il.1'/0 II/ago.

Il crocifisso Ira .l/aria. Gio -{'anlli l' dIII' ~lll!;di, lo

rilro-t'/{/1I1O SII Ill/'altra /astrll dr! Jlusl'o: le ciI/quI' /igl/rc t'i SOl/II tutte COlilli/dall!ell/c a tilicTo. Pa/lo già riscolltralo iII pc::.:i di filli' SI'C. XII e lIel pril/lo SIl I

II/{( allora COIl per,l'olw/issimi ca-ratlcri scltltorl'i di dcr ir.'fl::.io III' mosal1a; 1//1 i im'cc(' si tradisce /l/W grCt'1' resa co lIl'cl/::.iu Il ({le tli sapore arcai;:;::.allli' che (\ 1111 pro -cediml'lIto piìt /{udo, (la plac('({ (~ da porre ('/'l'SO la /IIc/à del S('-C%) c che Jlorlerà spesso (/ IlIl'accI'/IIIl{(:io//c di l}('s{IIIII'-:':({ l'hl' si speglli' IIl'lIa pratica. Esso era originariall/c/lle parlI' di //11 co/muti o di CIIi dm'l'va cos/ill/ire il ('('I/tro del/II /rol///': il 8/10 slafo di cOl/se/'l'a:::io!le è otlill/o. sia per gli SII/al/i di gral/de' (1/

-celllc::;::.a sia per le parti s/J({/-::'llie. L 'opera rii'da 1111 mOJlII'I/Io {(rlistico di //Iillor }Jllre::'-:'f/ (' ori -ginalità, plir /lIIUIiC/ll'J/do qua-lità I/O/l'l'oli. 1.1

/orm(,

scblJNll' al/Ill/g{(lc, SO/IO }//assicce in COli' frol/lo a quelle r!rll'altra Croci-fi.~,s·iolle, (' 1101/ solo a l'al/MI dc/ materillle rilitro; .l'OlIO w/clu ))I eli o curllte I/('i particolari 1/0/1

più il/dÌl'ir/llllli parli/alltl'lIll'. la rcsa (lIi::.i al con/ronlo si

P/'l'-Sl'lIla satura di 1/1 Il Il il'ris/II i. C ('

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-l'l'II iO/li IlI/alOlllichr lJizrll/lir/C e '1l1i ('J"/,r/iIlIllO ;mlllUlJio il I;II'/"i-1111'11/0 .l'iII pure indiretto " lor,l'l' /)(/ il/coll/ro COli qua/l'hl' /'.\'l'III/i/llrl' rrarli minol'i o 1/lIldc/1I /ilor/dIo bi:1I nt i Il l'{!.{!. ia Il/I' ridl'l/alill IIItridiol/al('; 11/(( COI/ qllallia Irl'ddl'::.za di 1I1al/il'/'o I/{'i

{'II/)('//i! H d'lIllm lato i/ .l'el/so flllI/al/ico (/'1/1/0 plustica /alor(/

{.!.olllio (' COli (/cc('I//II(/::.ioll i l'l'ul

i-.\'licll" di f!./(s/o .l'pi('ca/all/I'n/,,

oc-(';r/('1I10/1' (II' II/ol/i ad ('.\'l'lIIpio),

.l'i 1Il/l'fl rdl'n'idl'l/ll' !!,ot icisll/o chi' .l'/lirilllllli::.:a /1' lesti Il l' di'gli ((1/-{!.l'/i / illllirillll' /UI 1I101'illll'I//O

.l'illllOSO III Sflll Giovali Il i, Xd/a

1·1'I'!1.illl' sO}Jl'ol/ul/o si SCI/II' la i//l/)I')'slIlIalilrì dr! modulo, (-l/Wl/-III III ('0/0/'1', III /loslra plflcca {(C-l'o{.!.lil' 111'1 (,(I/III)() 1111 blu ill/I'I/SO, di /(1/ 101/0 101'11' (' l'i"toso chI'

1/011 l' l'i ìl q//l'llo il/timo, l'ol/{ '-111110, ,l'II{!./!.l'sIÌl'o del/I' precedeI/Ii p/acchc,' 1'1'(JcI/o, di l'Ìl'OCl'

C/'(l-lIIìa, 1/011 /liÌl parcamcnte

di-.\'I){}s/a l' illioliata /II1l

dispersil'lI-1111'1111' gaia, (\ (leCCl/tullto d{(l

SI'-//lil/olo di dischl'lli p/ll/::;ollali, di slclle ([ g//{(I/I'O plii/te incise, di losal/!f,heltl' smalta, di 1'0SI'Iti' l'h(' !la 1/11 el'lIll'o rosso 7'{I//l/O al bIli .\'1'111'0, a/ bial/co l'all'oro del

cOl/lo/'//1) JI'IW:.OIl(/IO OppI/l'C dal

rosso al bll/ 11/'1'0, al l'l'l'dc, al

4iallo l' all'ol'o, Oltre alle 1'0-.\'1'1/1' COIJ/llaiollo stl'lll' li qllal/ro

pU1l11' l'i{!.IIII' a spiga. o losall{!.he }lolicro/l/c IIl'llc galli /Ile sl/dlil'tI/', -LI/chI' il l'{(ralll'J'l' di questi

1110-tiri porla a Il/W data l'l'l'SO il

qu i ilio dI'l'l'II 1/ io del secolo. Pl'I' qualsiasi ril/'4(/tll/,(( o placca di

colalldlo CDII Croci/issiolll',

C('I'-ClIr/' raffrollti PIIÒ dii'clliare ad-diriltl//'Il 1111 {!.ioco

nell'acculI/IIla-ziolli' di duti che lutti cOlllcngol/o lI/litE' l'mli a(Jinità quanti di-slacehi . • Holti ((ccostallll'nii

pa)'-:iali }ll'l'Il1l'lIollO indll:ioni .l'Il IIlIicillÌ di bot/l'f,a o SI/ rapporti trII boltn~l/( 1/1(1 per eOl/cllldere S(,I/lf!1't .l'lilla l'sisll'/!:::a di

sin-t.!oll jJI'r,I'OI/ltlillÌ ciII il/dil' idu((-li::al/o o{!.ni /01'0 '(Il'oro, 1I01//0SSi'

a/Il'O chI' ncl sc('!!,liae dii'crsa-11/Cl/te h' cOlI/billa:iolli dl'coralÌt'I', Polrl'lI/l/lo IIt!!,li SII/alli impostorI'

Piatto battesimale gemellare. a smalto. Llmoges, 2- metà sec. XIII. Tonno, Museo CIVico.

lo sludio slli (( maestri ", la clli autonomia è assolI/fa anche sotio

ilulo dell'anollilllaio poichè

(1110-nimo onagl'afico 1101/ eqlli7Ytlf' ad a/lonimo artistico,

D I/C sono i ricci pastor((l i possedl/li dal .lI IlSl'O con dI/c diz'crsc ra(Jìgllra:iolli I/el/a

l'O-lI/la, Il piìt grandc reca la lolla di S, Jl ichelc e il drago l'h/' Ira i tcmi IIsati pcr i ]J{/stornli è il I,iù CO/lllllll'. Qllestl) cselllplorc il,

Ira

i 1110/11'1'081, 1/1/0 dei piìl ~I'r/lldiosi (' più dI'IIi pl'l' ql/I/-lità, (",-IU/lchl' riccio con 1I1ll'C

/i-glll'a:iolli ad escmpio qllt'1lo CDII r lllcorolla:::.iollc di'Ila 1'I'/'gii/c al

" ictoria {/l1d AlbNt Jluselllll é assolulamcnte /'ccc:iollale. all::i IIl/ico pcl' l'icc71l"::.:a (' varietà di smalti (' di sbal:i l' pcr origina-lità, s('n:a l'aDroni i, di II/Otiri dl'coratit'i: ma iII gl'lIl'rale i

mi-gliori ricci //on SUpf'l'{/1l0 il /10-stI'O pi'::O, spesso E!.1i SOIlO anche di molto in/l'riori, Esso ha il h({Cldo corso 'l.'erficallllcnlc da trl' ll/cerlololli applicati, shal:::.ati in l'ali/c doralo: la supaficii' tra

(Foto Arch. Museo C,vico, To"no).

essi (\ adorna di {!.rancliosi racellli

a loglie di sottile (' linc diseallO Sii ,'l7Ial/o az:::. U 1'/'0 , Il lIodo

.1'0-prastanll', schiaccialo. {\ tagliato da lascia orna/a ({ dellti di sega

alterllatamellte plil/:;onllli e Nei

dIII' clI/isleri si {{liorcollo serpi

addentantisi rcciprocal/lellte le codc, La 'l.'oll/ta parli' da 1//1 giro di /oalielte che .1'(111' a(Jìllllldosi {( joggia di scrpc scaglialo:

stl/-IleI/da sol//:::iolll' {\ dala dalla co-stola/ura cslenlll, percorsa da Il/W

rapida l'l'l'statura di dClltilii 111-Ilati appella il//eITallati. COI/ Wl (/,["l'olgeJ/te ,\'1'11.1'0 di aggirall/ellto, 11// agile ('Dl'lto di 111010 chI' a tutta l'opera 1111 particolare c((ratieri' di 1.'Ìl'l':::.:a (' di 1'11'-gal/za, Di notevole ('alare

pla-stico l' altrelianto gllsto decora-th'o {> il gruppo figuralo del-l'Arcallgc!o che assalI' il drago adorno di turchcsi, la clli coda {\ al te III po stesso felice e1.'(/8io/1e

del saldo complesso cO/J/positivo ed ('[egante /'(tccordo cOllclusÌi'o con il piede della l'Ollltl/, La soda

pIa tica delle fiaurc (\ di un

(10)

RICCIO di pastorale in smalto (S Michele). Limoges, 2 quarto sec. XIII. Tonno. Museo CivIco. (Foto Arch. Museo Civico, Tonno),

8/

CRONACHE ECONOMICHE

gu, lo massiccio al/cara romallico e di illtel/sa e[Jìcacia l' prcssil'a nella somlllaril'là dci gesti. l mo-tiri dci Ilodo sal/o qlll'll i che /Iella ore(iccria lilllosil/a ()mano i più di~'crsi tipi di o{!g(·tti c la loro origine ì: mollo antica, lll'pP Il 1'1' fn/1lce.l'f' lIIa di glliJto germanico: se Ile pila riaI/dare la Sllcl't'8sil'rt compari'Ziollf' iII brnn::.elti il/gl/'si, renani, 1Il0.l'{/ni al/che di'l pri-misiJilllO XII .l'l'c%, CI loro l'DI/a dl'/'i~'allti da /Iloli"i di più

all-lica oreficaia barbarica. È ll/tlo Illl monclo //lostrlloso il clli lt'l/to srillippo lìgl/rali/'o si oD/'(' pa -rallelo lIel/e lI1illialllre, negli lI1'O

-ri c sf'mpre ha la IOlltal/a .l'or gcnte lIel fal/lastico JJlol/do 0/'11((

-/IIell/all' persiano cis/amico, ('1/ secolldo riccio di pastor(/[I' più

piccolo e più selllplice è al/l'hl' meno origil/ale, di /Ili'I/O IiI/( fal/lIra: esso comprendi' attual-/Ilcl/le la sola t'Ollita decoratrt a losanghe c COI/ il giro terminalltl' ill I/Il fiorolle gigliato, La fO -stolatura cslal/a il battula rla dentini a taglio quadro assai distanziati, non più COli q/ll'l

scnso di rapido corsa al cCl/tro, ma di [cnta dislensiol/{', Il colorl' dello slI/a/lo ha so{jt'l'/o assor-belldosi ed è j)/lI'lro1J]Jo l'adulo iII vari pUII/i, Sel giro è accolto il gruppo di Cristu illco/'ollall/I' la Vergillc; le dIII' (igurc l'hl' posa ilO SII Il Il il'o sostC{!.1I0, sie

-dono .s'n troni distillti COli scggi

granulati: ancllc qui /In SCI/SO

di stai ica c di SCIII plicitrì COlli

positit·{/ sos/iluisce le ricche

II/lel/-::.c i Iltcrlle dcll"e8t: 11/ pl (In' l/I'i'e,'-dCII/l': li' ligI/l'l'ife sono //Ieno li -bere, di l'araI/l'l'e piI/ pittorico, ma di buolla lalllll'a. .1101/1'(/ cOlllunquc quell'eletto SCI/SO di equilibrio l' [o si 'i.'{'de allclte nelle grosse foglic tcrll/illali, SOli c'è ri[ct'ol/Lc diOl'rcll7.a di età fra

le duc opl'ri', l'lIlralllbc della (il/C del .l'l'condo quarto dci Duccento,

111(( Callfo!'1' di'ila Incorona::.iolli'

ril'da 111/ scl/tirc più primitit'o per I/na crca:iolli' }JICIlO sciolta,

nOIl fluidamcnte collegata uf'l[1'

(11)

nl'l-l'ills;('I1//' che Ill'i particolari. l'i

(,o/ltrilmiscc allche sulle diII' fac-('it' di'l piro till('lIrmrsi (( golitHl (ft'lfa slIperfieù' dando luogo a dII,' t'l'r-l'{/Ilti tli leggera incava-tura iII ('/li si accoglie un

al:'-IO/gr'lItC S('lIsO d'ombrrt . • -1 par/l!

dIII/q/Il' i tcmi i duc pc::::. i rit'I '-/((1/0 sl'lIsihilità di artisti com-pll'la/l/('I/te dii'/'rsi pllr IItlla stl'.\'-.\"f/ ('o/'/"ellte.

('1/ [1I'ZZO di jiarticolarl' 1/11-j}orlol1-:.a è il pialto hal/I'simalt' I!.('I/Idlart {/ beccHcrio fogp,ialo {/

1'((1)0 Iwl/Ilil/o COli occhi l'itrl'i.

CII hortlil/o a il/cf/stri di trilll/-goli rossi (' i.'iola (Sl'i!,lIi1o dII .\','CO//(ltl fascia illll'l'II(I {(IINI/a/i-l'ali/l'n tI' a qlladrlllilli blu o {( in C'astri di trial/golil/i COI/ L'cr-!!.l'lIti rossi l' blu) chiude il largo

call1po riell/pilo da qualtro sl'lIIi-l'l'l'chi tal/W'lIti l' illtrl'ceiati. LI' qUI/tiro I/lIlCltl' hanno sfondi a-:. -~/IITo-cit1o. la ra/figuraziol/e dci I/Iarl' il in t'ade-oro COli barche

1/ fo!!.gio di III ostra, ,'II/alta/c iII

"'1/

o rosso: 8/1 O{!,I//UW dul' cop-pit' d'uolI/ini, barcaioli c glla-riai . . 1gli il/colllri si formano ,'ciI' ogimli illtl,),//(' COli gigli, tra f!.irali araldi:-::.(/Ii e l'elc esilTrIt' COli torri ad a!ll'rt/ll'l' sJ/1altate. XI'l fo Il dtllo, con com ice ugl/all'

Il qlltlla l'stl'l"IllI, l"è /I/W loiia

trll f!.1I1'/Tù'ro l' drago SII lln 1'01111'. Tullc II' (if!.url' SOIlO

aLtor-Il iati df/ {!.irali il l'Ili caraLtl're rh'clii chiaJ"([ la sl'conda /lirici.

dI'l secolo, e la rÌl'da l'irr{'{!.ola-fit,i delle « taillcs d'éparf,1l1' » dal corso quasi illcerlo c il tendere dl'!!.li SII/alti (/ straripare dagli ([ff!./III disl'gnatÌ!.'i. j;) la

ll'll-"1'11'::.0 chi' portl'l"ò alla col/ira

pratica dci tardo Limogl's dul'-l'III/CSCO . .11 a qui 1'.1'8(/ an-Cllra ulla impressiol1l' di lihatò " .l'I' la qualità dl'll'l'.\'('Cll~iolle

//Vil (\ alta, il gl'l/ll'llioll pl'/" la .l'II{/ ([rmol/ica COI1Nlll'l/a-::.iol/l' di IJ//di nel a.rande quadrilobo l'hl'

III' risulta, !la il gustoso sellso dtcorati'1.'o dci l'ari lIIoliri. si pone COli/C ('SCII/pio 1/01/ COI//llI/e,

an-eht' cOllle scelta di soggl'lli I1clla foltissima schiera dei piatti gl'-/ll/1!ari che, accal/to a beli rari

]Je::.:; stupendi, annOl'l'ra anche /Iloltl' l' //loltl' l'Ilote l'i pctizioni di scarsa sensibilità, discgnatit'll " cromatica oltre che illl'elltiv((.

R da 1I0tare anche

il tCl/dNe del colore o tOllalità grigie dell'a -::.-zu/"/"o, I/Io/"te (' l'l'la/e,. ('aralta/' tipico dI'l Limogcs molto tardo

in t/l/ti i f!.el/Ni della sua pro-du~iOI/l' (' che /lei gelllellioll tropa la più frequel/te ap]Jlic(l~iolle . La bella coppia di cal/deliai della secoli da lIll'là del '200, fil ,l'l'condo la tradiziol/e offerta iII dOliO da /11/ re 1101"1//(/11110 (tl-I"abba:;ia di S. ,11/;ato presso

l'oghera 1/1'1 iortonese. Sia o 110 l'{'ra la tradiziollc, i due callde-lieri re.~tal!o buolli esempi se pur lIon dei più ricchi nel grnppo abbaslall:;a Ilumeroso sparso Ilci l'ari ]lllsei. Le faccil' trapl': oi-dali delle basi, rico11lle di smalto blu C/lpO, portano cesellali' due leonesse affrontatI', a lato di tOl/di con rosol/cini cl1lll'alobi, in ori-p,ille adorni di smalti slI/eraldini COli punte blll-ncre e illcludcnti /lel loro giro un più 1Jiccolo tO/1-dilla con quadrifogli ad uguali .l'malti.

1

corpi stessi dcllc beh'c porta no i IIcastollat ure di smalto a::urro e bianco o t'erde c bianco (' la loro anatomia ti definita da cOlltomi profìlati in rosso. Sul

giro d'ogni piede scende 1111 capo

di beh'a stiliz::,alo con lingua pro-il'sa a lambire il piede stesso /illo a terra. I fusli cilindrici oma/ i a losanghe SO/IO il/lerrotti da dlle piccoli nodi schiacciati, pacor. ,i nel/e SC/IZ icalo/te da gi-l'ali a smalti: lo scodcllino è a /o/f,{!.ia di (io re a dicio/lo petali {!,ià smaltati. Soprattutto è Ilote-l'ole in questi pe::i la /labile ar-/IIol/ia complessiva l' la

propor--::.iofle del/c parli, nO/l sempre l'aggiunta

in

tl/lli gli {'sclI/plari con l/guale misura. È sl/perfluo, in quanto I/on apporta ell'lI/e/lli di particolare i/lteresse critico,

aggruppare

esemplari; lI/ili de-rimI/ti per generico tipo da

mo-delli 1Il0sano-rellani, spesso sl'el-tl'lIdoli, ne varia 110 ['aspello a

seconda dclZ'alte:-::.a dir'isa da

11110, due, anche ll'e ?lodi, l'

ti-Candeliere in smalto. Limoges, 2a metà sec. XIII. Torino, Museo Civico .

(Foto Arch. Museo CIvico, Tonno).

pl'fono la t'arietlÌ. di le/lli smallei e iraforafi di allri gelleri, direi pero con minor chiarezza di par-titi, forse perchè i/1 gran 1){lrte si pongono nella mello geniale seconda metà dcI secolo, e anche 1Jerchè destinati più delle altre cose ad liSO cOli/une. Ci limi-tiamo, /ra i l'ari tipi, a indicare la coppa COlIserl'ata al Jl useo di

Digio/le, {!,W collezione Dord, molto bella, smaltata in ,oli az-zurri: un po' di,'l'rsa il lo

fì-gllra:iolle: (ll'1I1'011.· aOìallcali da L'olalili, 11/(( soslan::.ialmcnle

qua-lità c stile sta/lno sullo stesso piallO.

La colll'-::.ione prosegui' con due co/alletli. ['no (Issai singolare più grande è il/legno soli ile ricoperto da sollilissi ma lastra in Tame sbal-::.ato a ]Julltinature inten.'al-lall' da quadrifogli e stelletie.

Restano Iludi i due lali. Il co-]JI'/"chio /a tutt'UIIO COIl la

(12)

Riccio di pastorale in smalto (Incoronazione della Vergine). Limoges, 2° quarto sec. XIII. Tonno, Museo CivIco. (Foto Arch. Museo Civico, Torino).

sctta che Iw 11II solo spol'telll'ilo S1I II/W fl'onie: questa l' [1,li

spio-vl'nti ('1'(1/10 percorsi da cil/qlll'

(ile 'l'l'l'/ieoli di dodici castoni

IOl/di iII pasta dll'l'lI a::.::. li l'l'a, lIIolti dci quali perdI/ti. I /1ol/l'e lI' fl'on/i hanllo oglll/lla III/a fila di quattro {iglll'cttc campal/iforllli

applicate c col capo che fuorcsce

libera /ileI/te /Ilentre

r

il/tela il/t Il l'a

dci corpi è condol/a COli lI/Ui

dl'/Ill'llfarità da parC/"1' quasi

l'i-/01'1/0 prillliti'l.'i~::.ante al cloiso/!-1/; pU1'1' esselldone ormai 101/ -/0110. 17 cofal/I'tlo è iultm,ia fissai

origillall'. JI a 1/0/1 (\ dti più

facili a dl'/ìnil'e COli pl'ccisiol/e

tempol'ale e I/eppure di na::.io-nalità. Lc fi~urcllc a rilil''l'o di

10

I

CRONACHE ECONOMICHE

stili:::.a::.ioll/' acccntuata, s llgf!,eri-rebbcro per la /)1'111/1'::':(( 11Il 11/0-II/I'/lto più antico I/el periodo dI'ILI' aP1J!ica::.ioni cIIi .l'i accordo

al1che il rapporto tra smallo l'

parti metalliche. Certi' 'l'l'lall/I'(, di SII/alto dila[!,rll1ii dal cl/(//II-plt'l'é sulle dù'isiol/i l' la st('ssa fO{f,{!,ia del co/rlllelto t'strl'lII{IIII1'1/11' l'll'lIIel/tari' fallI/o im'l'ce dl/bit((rc SI' si tl'alti di l'erO w'caislI/o o

di semplice arcai:::.are: quindi

nonostante l'assel/::.a asso/uta di

acccl/Lua:ioll i psicologiche I/ei

l'alti, (tipiche del ]Jeriodo tardo

del/e applica::.ioni in cui queste

appaiono di nl/OI'O scadenti 110/1

piìt per sl'lIIplicc l'o:::;~{':::.a dei

primi telltati"i 11/0 per fretta)

si pl'opellde ad csclllriNe la eOIl -,)'idcl'o::.iolll' dci caral//'re pril/li

-li'l'o e titl'l/l'l'l' il coflmcito di'l

. :ZOO ass{/ i inolt roto. LII eOl/St'l'

-t'a:::io/ll' dl'lh 11'811', /IIolto CO/lSIlil/c a!:({!,I'(n'{l le di/lìeoltlÌ dci ~illdi:il/.

L'ipotesi esposlll dal l-i(/lt" l'hl'

l'opcra , ia da rill'/II'/'e italialll/, {~

forsc l'llnica via l'CI" p,il/slific{//'('

qllcslo .l'illgolllti/à di earallcri

che nO/l è Ic{!,ata wl 1/1/(1 chilll'lI

personal ilei /Ila ha I IlltO il SI/ /1111'1'

di IIllll deril'o::.ioll(· proi'illcioll', jllori dl'llo Sf/'S80 alllbi('lIfl' frlll/

-Cl'st'. JIl'glio pr('cisllre la loeolill; d'orif!,i /II' è cosa troppo I/Ialsic/(ra per III /1/ a 1/ cri Il::'11 ti i co Il ascI Il ::'(' ancora 'l'hl,l'lIle I/I'i rigl/ardi dI'I

c!lolllpll'l'é iifllia/lo di deril'll:io/l{ fl'aIl cese.

C'n {(Itl'o piìt picc% COflllll'l/O, e qw'slo di 1lll00'O .\'iClltalllt'lIll·

limosino, beli conse/Talo, iII .l'pl 'S-sa lastra di TrI/III' riell/ra, stllndo alle .l'cric illdil'idllllli' dal JIf(/'-qlll't dc "flssclol i 1/ hfls/' ({I/c d{

'-cora::.iolii perifl'riche, /Id {!.1'11ppO a croceI/c. LI' fl'ollti SOli l({t'o

-RiCCIO di pastorale con smalti di Llmoces (da ChiUSa. PesIo). Tonno. Museo Civico.

(13)

mb a 1{((IIIrli rombi reticolali

pNco!"si tlfl tinl/pimcl/ti sII/aliti a f.!l"/IjlfJi; Ifli spiol'l'l/li im'/'/'c

('fili lIIilll/h JJIIl/linature (" jondo\"

strù:s -) .l'OliO or/urni di qllfldri-jOf.!li domli .. id (''\"SI' sal/o appli-caft' /tt!.l/ril/l' a ritirz'o (11'1' per SpiOl'l'l/lc) lima/c di sII/alti

il/-<,a.l',m/i IIdla Ira III a II/elallica (' ill{cl'!'Ul!(dl' da coppie di castoni sOl·I'afJposli. S()II/maria Ile è la jrllllll'a ('1I1/1/)(1II111ala sell:a illrli -7'idllrl::;illl/c di parli. h' soli' !t'sII' SOl/O /lllIdl'l/lIll'; /Ila la I '1'1'{!,il/t col fif.!lio • . \·l'n:::a SII/alti, non alJ-/)(/rt01('l'(( ori{!.il/ariallu'l/ti' al ('()-/al/dlo. ('h(' rltl resto l'l'ca tracci!' di rill/I/I/I'{!.;!.ifl/I/ell{i iII qllal/tu le cI'rnilT/' posleriori p,/Iasiallo le

W'III/I/(' .1·oT'l'appo/ll'lldosi ([ c([stolli l'iII/listi l'Iloti. l /iallchi .\'0110 /Iiil lilwrl l' chiari su .\'jondi retico -lati; COI/Il'O d!/(, jascil' ori::::ont{(li hial/l'/il'-a::;::;/lrrl' .l'Ialino santi COli 1/1/ rtolc 1'('rd i-{!.ialll', risparm iat I t/d I1Ic{allo (' II/ci8i COli cOlltorni assai jrettolosi all~i scadl'lIti, Il jJe::;::;o ,l'I pOllI', pi'/' i l'(l/'i clImt-tai COIIII' l'SCII/pio d(,/ secol/do Ij//a/'to ilel DUl'cl'l/to.

/,'il/ccl/sil'ri' chc il .1111seo pos -siedI', i\ i Il cOlldi:;ioll i (Issa i II/e-diocri WT larghe cadI/te di smalti l' wl/maccatl/rl' I/UI nOli 1/1'

ri-i!U!tu' o{juscata la belle:::;a che Ile fa III/ C,I'('m pIa re' di prilll'ordillc, /, 'clI/isjl'fII il/jeriori' conil'l/l'nti'

II/III .l'emicalolla, appare l's/crior-1/It I/tl' li pllrdl' c/ii//sa CO/1 efJelto di cOIl/rasto COI/ la parii' sl/pe-riorl' irafol'flla l' che sale con dI/C slIc('I',\'sÌl'i ordiI/i di orit!,il/ali /JIollojordli' rip('(l'l/do dIIi' l'oltl' III/II dolce CI{rntlllro. La cromì(( cra assai jrescll l' l'aria nt!ll' cOlI/bil/fr:.iolli di bi(/1/cO e blu: o di bianco, a::;:llrro iII duc [olli, rosso; () di f!.iallo, l'crdc c rosso, trII Il' quali ,'arial11illte /'rJro por/a il ,l'IlO COI/III/CII/O di lilali rabl'sclIt Il l'i'. Forll/(( pil'l/{/ l' grall -diosità di /IIoti"i dciI/I/O all'opera 1111 I/ohile /0110 l' i tondi chi' I/l' orI/aI/o l'l'Inisfl'J'o o{jrol/o /11/

cOlI/plc,l'so di,\'I'!!,1I0 (t'i si

oSS(')'-t'al/O ljurtffJ'o c!n/l('llti illsaii 1'11110 /ldl'altro ('ariando la

di.l'tri-bll:iol/f croll/atica) pre.'clltando

RiCCIO di pascorale con ('Annunciazione. Limoges, c. 1250. Torino, Museo Civico.

1/11 1II0tÌl'0 ul/ice. L 'opera (~ al-l'incirca dclla lIIetà dI'l M'colo.

Se

fiI/chi' di incel/sieri (/

L

i-1II0p,I'S Si' Ile fabbricarol/o 1II01ti,

il cOlI/pll'sSO l'l'stantI' (~ scarso: il

(Foto Arch. Museo Civico, Torino).

/lostro è in oglli C((SO di !III tipo già iardo. l'hl' sostil/lì il più

antico qllole si pua Ilrt!,uirc chi' fosse da u 1/(( placchi'tta Il « fond ('('l'm iClllé I) di jì I/i' secolo Xl J

(14)

Medaglioni in rame dorato con smalti. Limo[es, la metà sec. XIII. Torino, Museo Civico. (Foto Arch. Museo Civico, Torino).

121

CRONACHE ECONOMICHE

gw alla raccolta Stiegling dì Leningrado, con figurazioni di due angeli incensanti. Ricor-diamo solo 1m pe~zo del ~I useo di Clwny con medaglioni ajow"és a busti d'angelo, molto fine, e di ottima conservazione (cosa r'ara tra gli incensieri noti).

Del ~Museo Civico di Tor'ino il M arqnet cita 11 placche cir-colari a smalto e sbalzo; attual-mente esse sono q'ldndici. Se, per qualcww, divergenze rninime di misura indicano semplicemente scarti irrileva nti dov'ldi al libero lavoro anche di tm solo artista, è ttdtavia possibile stabilire tre gruppi in base a divergenze d,i elementi che indicano l'apparte-nenza a momenti diversi. Osser-viamole partitamente nei carat-teri complessivi e singoli. T'ldte por·tano tma bordura larga 2 cm e mezzo-3, a fondo di smalto blu che talora si ripete in uguale

valore, talaltra assume tonalità assai diversa da pezzo a pezzo pr'ovando con cio stesso uno sca-larsi nel secolo con il StW

(15)

com-Cofanetto con figure di Santi, a smalti e cabochons. Italia settentrionale, 2 a metà del sec. XIII. Torino, Museo Civico.

binazione cromatica; come per

l'etJetto stesso dei rapporti t1'a

disegno e colm·e. I n alt1'i pezzi

invece - e qui colore e dise-gno indicano il graduale ada-giarsi nella pratica - il bm'do

è ornato a giTO di dentini

tTian-gol ari basati su minore fascetta

interna di altra tinta o a nastro

a onda este1'na sotteso da giro

di creste smussate formanti una

pi h calcata e fitta ond'ulazione

e segnate da taglietti incisi; o

da un giro a gtbisa di

festo-natura le cui ril)reSe terminano

in piccoli fioroni gigliati ptbre

a taglietti, con triangolini isolati

nel vnoto d'ogni festone o da fa-scia a nastro quasi baccellato il

cui oro si inserisce tra un blu

cupo esterno e un blu grigiastro interno o infine da tln corso

alter-nato di fioretti q'/.badrilobi e di

mazzetti a tre foglie 0ppw'e ad

alternanza di tondini, di crocette

incise e di fogliette a losanga.

Si gitmge così ad una sensibilità che si accosta a quella di gemellion

e pissidi q'uando incominciano a

1'ivelare quasi solo una svelta

aTtigianeria e cioè almeno al '50.

Gli elementi smaltei del bm'do

permetto no di p1'ecisare una

StbC-cessione." più antichi sono i

b01'di a girali intTecciati sn smalto unito o su smalto

paTca-mente va1'iato da 1'osetie a petalo

non ancora eccessivamente svi

lup-pato e quelli con 1'inceaux

indi-pendenti semplici o composti

che si alternano a 1'osette di tipo

tardo, pluripetale e assai grandi;

seguono poi gli alt1'i con mot'ivi di

diverso genere (tLbtti i numeri

1'e-(Foto Arch. N.useo Civico, Torino).

stanti) dove quasi sempTe si sente

la minm' pulitezza delle cc tailles d'épaTgne»." più nette in alcuni

pezzi, e meno in alt1'i, SempTe, in

questi ultimi si assiste alle vaTia

-zioni dei blu in g1'igi o anche al-l'affiancamento delle due tinte; tenendo presente pero che tale combinazione avvenivcb già nelle d'/.bC pùì, g1"andi bm'chie a Tosette

plw'ipetale ma con '/.m altro senso

di annonia e delicatezza, e in

una aLtTa borchia ancora, pure

del pÌ1'b antico momento, e di

gusto decisamente più arcaico,

qnella del giovane che abbatte un

mostro, la quale, se già si apTe

a tal nuovo gusto cromatico, lo

sfrutta in '/.ma supe1'ba pa1,titu1'a

decoTativa ove colore e disegno

si sorreggono lJer ottenere un w~ico etJetto, mentre il taglio in

(16)

rapp01'to allo smalto e al réservé

è condotto con una nettezza che più avanti manca, Se passiamo

alle figurazioni sbalzate nei

cam-pi, le nostre indagini st~lle bor-du?'e t'l'ovano conforto nei dati plastici, lineari, decorativi,

As-sistiamo cioè ad una trattazione di eletta sensibilità e squisita fattt~ra nei più antichi 1)ezzi, con un saldo senso plastico sì, ma non a svantaggio dalla

pre-ziosa minuziosità di granatw'e che rendono scabTe parti di

corpi belluini creando

pittori-cismo e luce vivacemente battuta

accanto a pa1,ti di liscia

conves-sità; inoltre il disegno si svolge con larga e nobile attitudine al decorativismo che stilizza

fanta-siosamente e trasfonna i temi

in sapienti viluppi ave sempre

felice è il contrapporsi di pieni

e di vuoti e il l01'o gioco di luci

14

I

CRONACHE ECONOMICHE

e ombre. Avanzando nell'o?'dine che abbiamo presentato, vedrenw

la plasticità farsi predominante, più sbalzata e più tesa, più liscia

e lustra mentre la composizione

si semplifica impoverendosi,

se-seguendo la sommarietà delle

masse, il disegno si fa meno p~~ro e meno fantasioso e la t1'aitazione dei dettagli si convenzionalizza: non più stilizzazioni personali ma

esteriori soluzioni di facilità e di

comodo, da buona tradizione di bottega, che segue quelle poche

1'e-gole fisse senza medita1'vi e lavora

con mano appesantita, svitaliz-zata. Anche qui naturalmente il perc01'so non è lineannente

sem-plice ma si 1'it1'OVCl?W leinte1'sezioni

e sovrapposizioni che possono, an-che a un lJ1"Ùno sgua1'do, inganna

-re; ma ad esempio nei leoni o

dra-ghi più tm'di, si ved1'à bene come

la g1"Cmatura sia l)iù g?'ossa e i

Incensiere in bronzo con smalti. Limoges, metà circa del sec. XIII. Torino, Museo Civico.

(Foto Arch. Museo Civico, Torino).

corpi, indl~bbiamente grandiosi e

anche di buonet plastica, siano in-deboliti da grettezze d,i tratto, Si deve tuttavia tener conto del fatto che mpntre la trattazione dci fondi

snwltei è, per colorazi,one e deco-?'azione, d,i pih facile ind'izio, nel

disporsi temporale, le parti sbal-zate invece possono ripeteTsi con

più inditJeTenza del tema acq'lLi-sito anche S~t pezzi a bordura diversa; è il caso della scimmia

a COTpO di uccello, che appare olt?'e

che al Civico, in un pezzo del Coro

di Biella ma non più' in bm'dura a ?'osette e rinceaux, bensì del tipo

viù tardo et grandi mazzetti di

foglie di sommario disegno; da

notaTe inolt1'e come la ripetizione stessa dello sbalzo non sia fede

lis-sima perchè a Biella il mostTo appa'l'e fasciato dalle ali che a

(17)

Ind

agine

nell'are

a

sul traffico

della città

mercr

:

:

di Torino

Alberto Russo Frattasi

SOMMARIO: 1, Premessa - 2, Elementi base dello studio - 3, Metodo operativo - 4, Classificazione metodologica.

J. P1"C1nessa.

Lo sviluppo industriale e demografico che ha carattcrizzato la città di Torino negli ultimi

1.5 anni, ha mutato notevolmente il volto del complesso cittadino particolarmente per tutti quei quartieri e rioni che - estendendosi dal centro storico alla pit'l lontana periferia -tendono a staccarsi dalla gravitazione sullo stesso per formare dei nuovi centri sempre più autonomi ed autosufficienti.

Questo fenomeno di policentrismo pone in maggior rilievo, con il modificarsi della struttura della città, tutta una serie di pro-blemi inerenti al traffico urbano ed extra-urbano, ai mczzi pubblici e privati per tra-sporto persone ed a quelli. per trasporto merci che conAuiscono, operano e si dipartono dalla città stessa.

Ciò porta ad una sempre più bassa qua li-ficazione di tutti questi servizi, diminuisce il rendimento degli stessi e provoca una serie di reazioni a catena che concorrono ad aggravare il fenomeno.

Se a ciò si aggiunge il fatto che l'eccentri-cità geografica della città rispetto al territorio nazionale non costituisce più remora alcuna allo sviluppo del traffico in virtù dei nuovi col-legamenti esistenti e previsti - sia nel settore viario ed autostradalc in particolare sia neo'li

. b

scambI con l'estero per la apertura dei nuovi trafori - viene a delinearsi chiaramente la

a soluta necessità di una conoscenza più

approfondita di tutti gli aspetti della circo-lazionc su strada sia nella rete stradale extra-urbana che in quella urbana.

Que to studio rappresenta quindi un con-tributo settoriale - e precisamente n ell'impor-tanti simo campo delle merci - alla

indivi-duazione della composizione veicolare e me r-ceologica di talc traffico nella città di Torino.

Poichè la ripartizione dei volumi di traffico merci tra la strada e la rotaia in tutta Italia ha fatto assumere alla prima un ruolo prcpon-derante (l) è logico prevedere che detto ruolo continui ad accrescere il suo peso di pari passo con lo sviluppo della circolazione e elel reddito, sempre che non avvengano delle drastiche ri-forme nel sistema di trasporto ferroviario.

Infatti mentre in Italia nel periodo dal 1961 al 1965 la popolazione residente è a umen-tata dell'1,5

%

,

il reddito medio netto pro capite è passato da L. 319.199 a L. 436.070 (2) con un incremento del 36,6 % e la circolazione

* Siamo lieti di presentare, anche per il SIIO carattere di attualità, le risultlLnze di un'indagine compiuta dall'Istituto di tl'asport·i e strade del nostro Politecnico, ?'ealizzata. con ap-P01'tO finanzia1'io della Camera di c01n11!e1'cio ind,!~~tria a1'ti -gianato e agricoltllra di Torino, Il lavoro si inserisce nel no-vero dei contributi alla ,.isolazione di concreti p?'oblemi di programmazione economica territoriale, ai quali le Cam.ere eli com.mercio piemontesi sta.nno l"ivolgendo ?In. 'intel'esse quanto mai vivo. In questa circostanza i problemi determinali dal traffico merci sono stati p1'ospettati con riferimento all'area /IIet1'Opolitana torinese, nella quale essi raggiungono aSIJelti critici del t/ttto particolari; è auspicabile che analoghe ricerche possano essere estese agli altri capoluoghi della 'regione. Ci si augura che l'ampia docu.mentazione n/ccolla e la ualtà che essa ha consentito di mettere in luce possano costituire la base ragionata di scelte operative. Lrt ricerca è stata diulla dal prof. ing. Alberto Russo Fra/lasi e vi hanno collabomto il dr. ing. Ezio De Paduva, il dr, ing. Alberto Gmmegna, il dr. Lttigi Sal1tamaria, il sig. Robel'to Bnlciapaglia e il Centro lIIeccanografico della Call1era di commercio di Torino. N.d.D.

(1) Infatti in Iinca di massima si può ritenere che oltre

il 75% del traffico merci si sviluppi su strada e meno del

25% in ferrovia.

(2) Estratto da Calcolo del reddito In'odotto dal settore privato e dalla pubblica amministrazione nelle provincie e regioni d'Italia. nel 1964, del pl'of, G. TAGLIACARNE in " Mo-neta e Credito)J n. 71, anno 1965.

(18)

automobilistica ha raggiunto nel 1965 i 6.128.384

veicoli contro i 2.952.835 del 1961, con un in-cremento del 107,5 %.

Per la città di Torino invece gli incrementi

sono stati - nello stesso tempo - i seguenti:

- popolazione da 1.025.822 abitanti a

1.106.990 con un aumento di 81.168 persone

pari al 7,91 %. '

- reddito da L. 548.486 per abitante a L. 681.488 con un incremento di circa il 240/

/0' mentre la circolazione automobilistica è

pas-sata da circa 222.100 veicoli nel 1961 ai

400.728 del 1965 con un incremento dell'80,4%.

Nello stesso periodo il numero dci veicoli

per il trasporto merci su strada è passato da

484.943 a 707.730 unità con una portata

com-plessiva di circa 24.656.200 q.1i, dei quali circa

1.429.400 q.1i competono alla provincia di To-rino con 41.028 veicoli.

Sviluppando tali ragionamenti nel campo c~elle previsioni per il traffico futuro, ed in

par-tlColare per quanto concerne il traffico merci,

è possibile effettuare un confronto tra l'a

nda-mento del fenomeno negli ultimi anni e le previsioni IRES (ved. fig. l e 2).

Per quanto riguarda la circolazione totale

degli autoveicoli, nell'ambito della provincia di Torino, i valori attuali sono molto prossimi

alla ipotesi bassa delle previsioni IRES

effet-tuate nel 1061.

Assumendo quindi per valida tale imposta-zi.one, si. può. prevedere che nel 1970 nella

pro-vmCla dI Tonno circolino tra i 550 ed i 600.000

autoveicoli (2 bis).

In riferimento alla circolazione degli au to-carri, sempre nella provincia di Torino, si ve-rifica un salto notevole dei valori, fra gli anni 196~-65 verso il limite superiore delle

previ-SlO111 IRES relative. Ne consegue che con tale

metro i veicoli industriali circolanti nella

Pro-vincia dovrebbero, nel 1970 , rao'o'ob iunb aere la

ragguardevole cifra di oltre 52.000 unità.

Anche se da molti si fanno rilevare le

diffi-coltà di intraprendere ~tudi del genere senza

una premessa quanto mai approfondita dei

caratteri dell'area che si considera, è nostro avvi~o che tale assunto si svuoti in parte della

sua importanza quando si ha da fare con zone

soggette a fenomeni di trasformazione così ra

-pidi come quelli generati dal traffico; fenomeni i quali oltre a mettere in luce una fase

parti-colarmente acuta di evoluzione ec

onomico-sociale, denunciano anche una facile

eludibi-lità, una modesta possibilità di controllo ed

una notevole carenza di flessibilità nei confronti

di una realtà permanentemente mutabile.

161

CRONACHE ECONOMICHE

,

"

Non si ritiene quindi sufftcientemcnte g

iu-sti~e~to e valido un atteggiamento neo'ativo nel riguardi dei programmi di studio e di ind a-gini sui trasporti sulla base del fatto che il

tempo necessario per compierli è dello stesso ordine di quello in cui si producono le vari a-zioni nei dati raccolti, variazioni tali da rendere

difficile una loro utilizzazione ai fini pratici di programmare gli interventi che occorrono. E

neppur valida pare l'osservazione che in casi

di que to genere sia impossibile tentare delle previsioni, che partendo dalla realtà attuale,

configurino la situazione entro un ragionevole

fut.uro.

Ovviamente si corrono dei rischi ma sono gli stessi insiti nella tipologia di indagine e che

possono considerarsi modesti sia tenendo

pre-sente che una serie di dati sulla situazione dei

trasporti intelligentemente raccolti, ordinati cd elaborati, costituisce sempre una preziosa base

pcr qualsiasi intervento operativo immediato o futuro, sia impostando gli studi cd organ iz-zando la raccolta dei dati stessi in modo da avere il maggior numero di informazioni utili con il minimo onere in termini di costi e di

tempo ed assieme gettando le basi concrete per

un continuo aggiornamento delle informazioni stesse.

Tanto più se si pensa che questa indagine

non rappresenta che un anello della collana di studi effettuata sui trasporti nell'area di T

o-rino (3), studi che nel loro insieme forniscono

un panorama unico e veramente r

appresenta-tivo delle caratteristiche del trafftco che gravita sulla città.

È ovvio quindi che, mentre tutte queste

indagini presentano dati attuali per uno studio

operativo sul traffico, è necessario

preoccu-parsi anche di un congruo periodo di tempo

futuro durante il quale occorrerebbe prevedere

l'evolversi delle destinazioni d'uso dei suoli, le loro possibili configurazioni e determinarne l'influenza sulle future caratteristiche del

traffico.

Ciò naturalmente è valido se si ammette

una relazione misurabile tra le caratteristichc

del traffico e quelle socio-economiche delle di-verse zone, il che in definitiva - sulla base

di molteplici ragionamenti - può essere

rite-nuto valido e ragionevole.

(2 bis) Al 31-12-1966, sempre secondo lc ~tatistiehe

dci-l'ANF1AA, gli autoveicoli circolanti nella provincia di Torino

erano 449.616.

(3) Indagine sui volumi c le velocità, indagini origine c

destinazione del trafnco privato, studio sugli attestamenti

dei pendolari, studi sul traffico merci c passcggeri del Piano

(19)

E

CIRCOLAZIONE AUTOCARRI NELLA PROVINCIA DI TORINO (~)

.

E 60 55 50 45 40 52-600 previsione IRES (ipotesi alla) 35

~ -- ' _ _ 37-300 previsione IRES

f--+-+--+--I--+--+--+--1--t--+-+--+--I--+-""""'-+,/'--+----::-1f-'---+-:::-+"--"'+--+ (ipotesi bassa)

V.

---

.-

-30 25

,,

-

-

v

-;:::...--20

/

v

15

-IO 1950 '51 '52 '53 '54 '55 '56 '57 '58 '59 '60 '61 '62 '63 '64 '65 '66 '67 '68 '69 '70 Anni Fig, l,

CIRCOLAZIONE TOTALE VEICOLI (ESCLUSI MOTOVEICOLl) PER LA PROVINCIA DI TORINO (~)

O , 35 O 30 O r -25 O 200 150 -~ - - _I l -100 50 1 -, /

V

~

/

~ ~3SI 1950 '51 '52 '53 '54 '55

V

/

I V I I

-

I

I

I I / I I

"

f

, /

I

~

I , " I I ,/209-441

V

~-

I

182-615 (332 .... in IO anni)

/

V

~ '56 '57 '58 '59 -60 'SI '62 '63 '64 '65 Fig, 2, I I /

300";, Previsione IRES (Ipolesi bassa) I I I , 100"" / Comm / /

"

, , -66 '67 '68 'S9 '70 Previsioni isso nazion. Anni

(.) AI 31-/2-1966 il numero di autocarri circolanti nella provincia di Torino era pari a 37.261 (ANFIAA), mentre la circolazione totale di auto

-veicoli aveva raggiunto le 453.000 unità.

I

(20)

2. Elementi base dello studio.

Per giungere alla esatta conoscenza e

con-seguentemente all'analisi della situazione a t-tuale, si è ritenuto indispensabile dirigere le

ricerche in modo da raccogliere quegli elementi

che permettessero di individuare:

a) i volumi di traffico delle merci in

entrata ed in uscita nella città sia per strada

che per ferrovia;

b) le destinazioni e le origini delle

cor-renti di traffico definite in volumi e pesI;

c) la ripartizione merceologiea delle ton

-nellate entrate ed uscite in Torino;

cl) le zone di maggior concentrazione dellc

correnti stesse;

e) le possibilità di smaltimento di tale

traffico da parte delle infrastrutture specifiche;

nozioni quindi tutte di estremo interes e nel

quadro economico e produttivo della città, sia

per quel che concerne il traffico stradale sia

per quello ferroviario.

Infatti se nel predisporre qucsto studio ci

si fosse limitati solo alla rilevazione dei dati

TORINO E DINTORNI

SUDDIVISIONE IN ZONE DELL'AREA COMUNALE PER L'INDAGINE O-D SULL'ANELLO CENTRALE

90 "~;~ ... ' .... :~:::;:~l 4

i

I -.,. Fig. 3.

1

8

/

CRONACHE ECONOMICHE 86 .,/ / ' .,--85 I ./ r/~' - -- - - , /' ~.-.-._._.~.-i LEGGENDA Confine di lana periferica Confine di lana semiperiferica Confine della lana centrale Confine delle sottolone

i

(21)

Tabella J 1 22 23 24 25 O 57 130 86 57 AREA CK~TR,\LE Zona fluprrficic Popolazione I)ensità popolazione 2 lO 25.679 12.#2 28.784 22.464 21.231 25~ { 218 221 261 372 - - - -2 3 4 5 294 349 213 262 AREA S EMI-Zona, Suprrficic Popolazione Densità popolRzionc l 2J9 54.6..J.9 61.448 68.323 53.075 67.235 v ERIFgRrCJ\ 219 209 ]96 249 257 - -- - - - -86 87 88 89 ,\RE.\ PERIFERie \ Zona Superficie Popolazione I)ensitil. popolazionc 85 1.31..J. :26.576 1.283 323 679 1.340 21.115 41.575 45.820 67.117 :20 16 ]29 67

relativi ai volumi di traffico ed alla capacità

dcllc infrastrutture, si sarebbero ricavati dei

dati puramente descrittivi che non avrebbero potuto consentire di verificare in alcun modo

l'inOuenza degli eventuali provvedimenti da

prendersi.

Inoltre per integrare questa ricerca con le altre fatte nel settore del traffico passeggeri

privato e pubblico (4) è sempre stato fatto

riferimento al territorio idealmente suddiviso in tre aree concentriche (fig. 3) e precisamente:

- area centrale compresa tra i corsi

Regina Margherita, Principe Oddone, Ing

hil-terra, Vittorio Emanuele II, Cairoli, Lungo Po, Diaz e Nlachiavelli e ricoprente una superficie

di *30 ha;

- area semi-periferica compresa tra le

vie Botticelli, corso Grosseto, Borgaro, corsi Svizzera, Lecce, Trapani, Siracusa, Sebastopoli,

Turati, Bramante, Moncalieri e Casale ed

estesa su di una superficie di 2.941 ha;

- area periferica delimitata dal

peri-metro del confine comunale. Questo poiché uno

studio operativo sul traffico della città non

può limitarsi solo alla città stessa in quanto il

fenomeno è inOuenzato anche da ciò che avviene

a molti chilometri di distanza.

Ai fini dell'indagine è stato poi necessario

suddividere dette aree in zone (fig. 3) in base

al concetto informatore che tale suddivisione

comprenda zone di estensione superficiale

cre-scente nel passare dal centro alla periferia e pertanto nella tabella I è riepilogata detta

divi-50 - - -- - - -- -6 7 8 9 93 241 JJ9 325 12.768 57.166 39.012 30.946 137 237 87 95 I . - - -- - : -90 91 92 93 95G 878 474 1.023 123.802 J6.132 39.572 13.319 130 52 83 13 Tabella II - - -lO 466 5JA80 117 - -- -94 95 469 638 21.053 llA83 45 18 TOTALE I 5 430 110.600 1.329 lO 2.943 499.102 2.177 9() 12 270 9.647 1.718 469.282 6 628

ELEMENTI CARATTERISTICI PER L'INDlVIDUAZIONE TOPONOMASTICA DELLE ZONE

21 = PiRzza Castello

22 = ConsolRta

23 = CeI'naia (Comandi militari) 24 = Borgo Nuovo

25 = Vanchigli~t

1 = San Salvario -Va.lentino 2 = San Secondo - Crocetta 3 = Santa Rita -San Paolo 4 = San Paolo

5 = San Donato 6 = Umbria

7 = Aurora (Borgo Dora)

8 = Monte Bianco - Madonna di Campagna

9 = Monte Rosa

]0 = Regio Parco - Sassi 85 = Reaglie

86 = San Vito - Cavoretto 87 = Millefonti

88 = Mercati generali 89 = Mirafiori 90 = Ba.rriera di Francia 91 = Vallette 92 = Basse di Stura 93 = Falchera

94 = Fiat ricambi (Snia Viscosa) 95 = Barca - Bertolla

96 = Borgata Rosa

sione con le caratteristiche di superficie e di

popolazione.

(4) Vedo indagine sui volumi e le velocit~ nell'area d~ Torino, inchiesta O-D per il traffico privato, mdagme sugli

attestamenti dei servizi extra-urbani ecc.

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