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[MANUALE DELLA SICUREZZA DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO] Prevenzione e tutela della sicurezza e salute dei lavoratori T.U. 81/2008 e s.m.i.

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[MANUALE DELLA SICUREZZA DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO]

Prevenzione e tutela della sicurezza e salute dei lavoratori – T.U. 81/2008 e s.m.i.

IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO ELABORATO PER QUANTO DI COMPETENZA DA:

QUALIFICA COGNOME E NOME Firma

Il Datore di Lavoro Purcaro Antonio Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e

rispettive norme collegate

Il Dirigente coordinatore alla

sicurezza Parma Giovanni Roberto Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e

rispettive norme collegate

Il Responsabile del Servizio di

Prevenzione e Protezione Corti Antonella Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e

rispettive norme collegate

Revisione Data Note

01 Novembre 2005 RSPP Csm srl

02 Aprile 2006 RSPP e SLLGIT

03 Ottobre 2006 RSPP e SLLGIT

04 Dicembre 2012 DLP e RSPP

05 Gennaio 2014 DLP e RSPP

06 Settembre 2018 DL e RSPP

07 Maggio 2021 DL, DCOO e RSPP

08 Marzo 2022 DL, DCOO RSPP e RLS

Città metropolitana di Milano

Settore Edilizia istituzionale e sicurezza nei luoghi di lavoro

Servizio di Prevenzione e Protezione

(2)

Sommario

Sommario...2

Capitolo 1 - Introduzione...6

1.1. Scopo e campo di applicazione...6

1.2. A chi è diretto il manuale della sicurezza...6

1.3. Riferimenti legislativi e normativi...7

1.4. Glossario...8

Capitolo 2 - L’organizzazione del sistema di sicurezza...10

2.1. Politica della sicurezza...10

2.2. Pianificazione del Sistema Sicurezza...10

2.3. Organizzazione del sistema documentale...11

2.3.1. Manuale della sicurezza...11

2.3.2. Istruzioni operative...11

2.3.3. Modulistica e materiale informativo...12

2.3.4. Valutazione dei Rischi...12

2.3.5. Gestione degli appalti di lavori e servizi all’interno dei luoghi di lavoro...13

2.4. Organizzazione dell’Ente Città metropolitana di Milano...13

2.4.1. Lo Statuto della Città metropolitana di Milano...13

2.4.2. Le funzioni fondamentali della Città metropolitana di Milano...16

2.4.2. Il nuovo assetto organizzativo della Città metropolitana di Milano...17

2.4.3. L’organigramma della Città metropolitana di Milano...17

2.5. I livelli di Responsabilità e le figure coinvolte...18

Schema funzionale delle responsabilità in tema di Prevenzione, Protezione e Sicurezza sul lavoro...19

L’organo di vertice (SM)...20

La Conferenza dei Dirigenti (CD)...20

Il Datore di lavoro (DL)...20

Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)...23

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)...24

L’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP)...25

Il Medico Competente (MC)...25

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)...26

Il lavoratore (LAV)...27

Il Dirigente delegato (DIR)...27

Il Dirigente responsabile di sede e della gestione dell’emergenza del fabbricato (RSEDE)...30

Il Dirigente per la sorveglianza sanitaria (DDSS)...31

Il Dirigente per la formazione (DDF)...32

Il Dirigente degli impianti (DIMP)...32

Il Dirigente dell’area tecnica (DDAT)...33

Il Dirigente coordinatore alla sicurezza (DCOO)...33

Il Preposto (PRE)...35

L’Addetto alla gestione delle emergenze antincendio (AAI) e primo soccorso (APS)...36

L’Addetto alla gestione delle emergenze antincendio (AAI)...36

L’Addetto alla gestione delle emergenze primo soccorso (APS)...37

(3)

Il Coordinatore degli addetti alle emergenze del Fabbricato (COO)...37

Il Vigilante sul divieto di fumo (VDF)...38

Il Responsabile del monitoraggio dei manufatti e degli ambienti contenenti amianto (AMI)...38

Il Responsabile della gestione degli impianti elettrici (URI)...39

Il Responsabile della gestione degli impianti natatori – piscine (RPI)...39

Il Responsabile della gestione delle attrezzature ed impianti antincendio (RAA)...40

Il Responsabile del data center (RDC)...40

Il Responsabile supervisore alla gestione degli impianti di trattamento dell’aria (RIA)...41

Il Responsabile della gestione del parco automezzi - Polizia Metropolitana(RPAPM) – Protezione civile (RPAPC) – Servizi Generali (RPASG) – Strade (RPAST)...42

Il Responsabile della gestione di eventi di pubblico spettacolo (RPS)...42

L’Organigramma del Sistema della Sicurezza (in sintesi)...43

2.6. Modulistica e materiale informativo...43

Capitolo 3 - Documentazione...45

3.1. Premessa...45

3.2. Disposizioni legislative...45

3.3. La Valutazione dei rischi nella sua articolazione...45

3.4. L’organizzazione dei documenti per la sicurezza nelle Direzioni d’Area/Settore/Progetto...47

3.5. La riunione periodica...47

3.6. Modulistica e materiale informativo...47

Capitolo 4 - La gestione dei processi lavorativi...48

4.1. Premessa...48

4.2. L’individuazione dei processi lavorativi nei DVR...48

4.2.1. I rischi relativi alle attività svolte dai dipendenti...48

4.2.2. La gestione delle ditte esterne...49

4.2.3. L’uso dei VDT...49

4.2.4. La gestione del rischio Movimentazione Manuale dei Carichi “MMC”...49

4.2.5. La gestione del rischio “RUMORE”...49

4.2.6. La gestione dei rischi per presenza di amianto...49

4.2.7. La gestione del rischio chimico, biologico correlato all’emergenza covid-19, cancerogeno (fumo passivo di tabacco e raggi UV)...50

4.2.8. La gestione dei rischi delle lavoratrici gestanti...51

4.2.9. La gestione delle emergenze...51

4.2.10. Gas Radon negli ambienti di lavoro...51

4.2.11. Macchine ed attrezzature da lavoro...51

4.2.12. Impianti elettrici, impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento e climatizzazione...51

4.2.13. Gestione e uso dei DPI...51

4.2.14. Stress lavoro correlato...52

4.2.15. Age management...52

4.2.16. Alcol e droghe sui luoghi di lavoro...52

4.2.18. Attività esterne e rischio incidente stradale...52

4.2.19 Prevenzione della violenza esterna sul personale lavorativo...53

4.2.20 Lavoro agile (smart working)...53

4.2.21 Tirocini, alternanza scuola lavoro...53

4.3. Modulistica e materiale informativo...53

Capitolo 5 - La sorveglianza sanitaria...57

5.1. Premessa...57

(4)

5.2. Obblighi in materia di sorveglianza sanitaria...57

5.3. I rischi di natura sanitaria all’interno dell’Ente Città metropolitana di Milano...57

5.4. Il ruolo e le funzioni del medico competente...64

5.4.1. Le funzioni del medico competente...64

5.4.2. Il sopralluogo negli ambienti di lavoro...65

5.4.3. La riunione periodica...65

5.4.4. La collaborazione alla stesura del documento di valutazione dei rischi...65

5.4.5. La documentazione prodotta dal Medico Competente...65

5.4.5.1. Il piano sanitario di cui agli accertamenti previsti dalla normativa vigente...66

5.4.5.2. Giudizi di idoneità alla mansione specifica al lavoro...66

5.4.5.3. Cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore...66

5.4.5.4. Eventuali informazioni ai lavoratori sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti...66

5.4.5.5. Relazione sui risultati anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati...66

5.4.5.6. Verbali di visita agli ambienti di lavoro...66

5.4.6. Formazione e informazione di cui agli artt. 36 e 37 T.U. 81/2008 e s.m.i...67

5.4.7. Comunicazioni sui giudizi di inidoneità parziale o temporanea...67

5.5. Definizioni...67

5.6. Modulistica e materiale informativo...67

Capitolo 6 – La gestione delle emergenze...68

6.1. Premessa...68

6.2. Obblighi in materia di gestione delle emergenze...68

6.3. I rischi legati alle emergenze all’interno della Città metropolitana di Milano...68

6.4. La documentazione per la gestione delle emergenze...69

6.4.1. Il Carico di Incendio...69

6.4.2. La Valutazione dei rischi di incendio ed esplosione...69

6.4.3. Il Piano di emergenza ed evacuazione...69

6.4.4. Il Lay-out di emergenza...69

6.4.5. Il registro dei controlli periodici...69

6.4.6. Le simulazioni di evacuazione...70

6.4.7. Le squadre di emergenza...70

6.4.8. La formazione delle squadre di emergenza...70

6.4.9. I controlli periodici...70

6.4.10. La scheda di informazione agli utenti...70

6.4.11. La gestione del primo soccorso aziendale...70

6.4.12. Infortuni, incidenti, mancati infortuni...71

6.5. L’organizzazione delle emergenze nei siti della Città metropolitana di Milano...71

6.6. Definizioni...71

Definizione degli interventi di controllo...73

6.7. Modulistica e materiale informativo...73

Capitolo 7 – Formazione e informazione...74

7.1. Premessa...74

7.2. Cosa prevede la legge...74

7.3. Metodo formativo...75

1° passo – FORMAZIONE INIZIALE...75

2° passo - FORMAZIONE SPECIFICA...75

3° passo - FORMAZIONE SPECIALISTICA...76

(5)

Formazione a distanza (E-Learning)...76

7.4. L’analisi dei bisogni e la definizione del piano annuale di formazione...76

7.5. La registrazione delle attività formative...77

7.6. La gestione delle informazioni della sicurezza...77

Il sito web della intranet aziendale...78

7.7. La promozione della cultura della sicurezza...78

7.8. Modulistica e materiale informativo...79

Capitolo 8 - La manutenzione degli immobili...79

8.1. Premessa...79

8.2. Obblighi in materia di gestione degli immobili...79

8.3. I potenziali rischi presenti presso gli immobili...79

8.4. La documentazione per la gestione degli immobili...80

8.4.1. Elenco immobili di competenza dell’Ente...80

8.4.2. Elaborati grafici relativi agli immobili di competenza dell’Ente...81

8.4.3. Documentazione impiantistica relativa agli immobili di competenza dell’Ente...81

8.4.4. La gestione degli impianti di climatizzazione e di riscaldamento dei sistemi, dispositivi, attrezzature ed impianti antincendio...81

8.4.5. La presenza di amianto negli immobili dell’Ente Città metropolitana di Milano...82

8.4.6. La manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili dell’Ente...82

8.4.7. Le verifiche periodiche degli impianti ubicati negli immobili...83

8.4.8. Il controllo periodico degli immobili...83

8.4.9. Le richieste intervento di manutenzione ordinaria edile e di impianti...83

8.5. Definizioni...83

8.6. Modulistica e materiale informativo...83

Capitolo 9 - Verifiche della sicurezza...84

9.1. Premessa...84

9.2. La pianificazione delle verifiche e dei controlli della Sicurezza...84

9.3. La realizzazione delle verifiche e dei controlli della Sicurezza...85

9.4. Il riesame delle verifiche e dei controlli della Sicurezza...86

9.5. Definizioni...86

9.6. Modulistica e materiale informativo...86

Capitolo 10 - Monitoraggio del sistema di sicurezza...87

10.1. Premessa...87

10.2. Gli indicatori della sicurezza...87

10.3. Monitoraggio e gestione dei dati...87

10.4. Il riesame del Sistema di Sicurezza...87

10.5. La gestione delle azioni preventive, correttive e di miglioramento...88

10.5. Modulistica e materiale informativo...89

(6)

Capitolo 1 - Introduzione

1.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce parte integrante del management generale dell’Ente Città metropolitana di Milano.

Il testo redatto intende presentare un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro che integra obiettivi e politiche perseguite nella gestione delle attività operative dell’Ente.

Il presente Manuale del sistema di gestione della sicurezza, deve intendersi come l’insieme delle responsabilità, delle strutture organizzative, dei processi e delle procedure operative coordinate per la realizzazione della politica di prevenzione e protezione nell'Ente.

Il Manuale è lo strumento di comune riferimento per tutti coloro che nell’Ente operano ed interagiscono nel processo di attuazione del T.U. 81/2008 del 9 aprile 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30/4/2008) e s.m.i.

I contenuti del Manuale riguardano le attività svolte all’interno dell’Ente, coinvolgendo trasversalmente le figure istituzionali che, per ciascun ruolo, riassumono poteri di indirizzo politico e di gestione all'interno dei seguenti ambiti:

 la politica per la sicurezza;

 la struttura organizzativa;

 il sistema documentale;

 le procedure operative;

 le modalità di verifica e di miglioramento.

Il Manuale serve, inoltre, per ordinare i percorsi della sicurezza consentendo al Settore preposto di svolgere al meglio le proprie funzioni a supporto del Datore di Lavoro, con il vantaggio di definire ed individuare responsabilità e compiti nell’attività di attuazione delle norme.

Ulteriore scopo è quello di fornire indicazioni ai Dirigenti che organizzano e dirigono le attività lavorative secondo le attribuzioni e competenze ad esse conferite (articoli 3 e 18 del T.U. 81/2008) ed ai lavoratori sulle procedure e sui comportamenti da adottare in relazione all’attività ed ai diversi momenti applicativi delle normative (il testo, infatti, è corredato da una consistente modulistica e materiale informativo che, di regola, viene pubblicato sulla intranet aziendale nel sito web “SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO”, vedere parte B).

Vi è, infine, un ulteriore vantaggio da sottolineare: quello di mettere la Città metropolitana di Milano in condizione di dotarsi di un Sistema di Gestione integrato qualità/sicurezza e di ottenere, se lo si riterrà opportuno, le conseguenti certificazioni.

1.2. A CHI È DIRETTO IL MANUALE DELLA SICUREZZA

Il Manuale della Sicurezza viene consegnato ai Dirigenti della Città metropolitana di Milano e ai Preposti che hanno funzioni di responsabilità nel dirigere, sovrintendere, eseguire e verificare attività che possono determinare rischi per la sicurezza e la salute e presentano necessità di azioni preventive, correttive e di miglioramento. In particolare il documento è distribuito in copia a tutti coloro che mantengono

istituzionalmente poteri decisionali e di spesa per:

identificare e trattare ogni aspetto riguardante la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro;

 promuovere le azioni necessarie a prevenire il verificarsi di danni per la salute e la sicurezza dei lavoratori della Città metropolitana di Milano;

(7)

 verificare l'attuazione delle misure necessarie per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per il loro miglioramento;

 intervenire prontamente per eliminare le cause di non conformità alle specifiche di sicurezza;

 definire obiettivi e piani di miglioramento.

I destinatari del Manuale hanno l'obbligo di conservare e rendere disponibile la copia ricevuta e di

sostituirla con una nuova copia revisionata (quando necessario), secondo le istruzioni impartite in proposito dal Datore di Lavoro, supportato dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, di informare i propri collaboratori dei contenuti di loro interesse.

1.3. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI

La normativa di riferimento è il DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U. n.

101 del 30 aprile 2008) consultabile dal sito web

http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2008_0081.htm.

Nella tabella che segue, sono riportate le principali normative che costituiscono il quadro di riferimento rispetto al quale si descrive, gestisce, modifica e migliora il Sistema Sicurezza della Città metropolitana di Milano scaricabili direttamente dal sito web della Intranet http://intranet.provincia.milano.it/ “AREE TEMATICHE” , “Sicurezza e salute sul lavoro” sezione “NORMATIVA”.

Tematica Legge/Norma Descrizione Note

04 Macchine e attrezzature

D.Lgs 17/2010 - Direttiva Macchine

Attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la direttiva

95/16/CE relativa agli ascensori.

DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2010 , n. 17 del Presidente della Repubblica

07 Rischio elettrico

Regime di verifica degli impianti di terra

Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi

Decreto Presidente della Repubblica 462/01

14 Rischio chimico

Linee Guida - Fibre Artificiali Vetrose (FAV)

Documento recante "Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV): Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute"

Conferenza Permanente per i rapporti Stato/Regioni seduta del 25 marzo 2015.

14 Rischio

chimico Schede di sicurezza (REACH)

PRESCRIZIONI PER LA

COMPILAZIONE DELLE SCHEDE DI DATI DI SICUREZZA ai fini della registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH).

REGOLAMENTO (UE) 2015/830 DELLA COMMISSIONE del 28 maggio 2015 recante modifica del regolamento (CE) n. 1907/2006

14 Rischio chimico

Regolamento (CE) REACH

Regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche

PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

14 Rischio chimico

Regolamento (CE) CLP

Regolamento CE per la classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche

REGOLAMENTO (CE) N. 1272/2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 dicembre 2008.

14 Rischio chimico

DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016 , n.

39

Classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Attuazione della direttiva 2014/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.

17 Biologico Legionella Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi

Conferenza permanente dei rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano

(8)

17 Biologico Impianti di trattamento aria

Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all'igiene degli impianti di trattamento ad aria

Presidenza del consiglio dei ministri. Conferenza Stato-Regioni.

29

Movimentazion e manuale dei carichi (MMC)

Movimenti e sforzi ripetuti arti superiori - Linee Guida Regionali

Linee Guida Regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori, Regione Lombardia, Decreto n. 7661 del 23/09/2015

Regione Lombardia

40 Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Regolamento (UE) sui DPI

REGOLAMENTO (UE) 2016/425 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA

43 Formazione

ACCORDO 21 dicembre 2011 per la formazione dei lavoratori

Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la formazione dei lavoratori.

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano

44 Tirocini - Alternanza scuola lavoro

Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola- lavoro

DECRETO 3 novembre 2017, n. 195 - modalità di applicazione della normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro agli studenti in regime di alternanza scuola- lavoro

I MINISTRI DELL'ISTRUZIONE DEL LAVORO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

INFORTUNI Denuncia infortuni:

circolare interna

Istruzioni per i dirigenti datori di lavoro;

adempimenti formali inerenti la denuncia di infortunio sul lavoro Inail, ai sensi del D.Lgs.151/2015 del 14.9.2015

Direttore Responsabile del Settore risorse umane e organizzazione della Città Metropolitana di Milano

1.4. GLOSSARIO

Di seguito, sono riportati alcuni termini ricorrenti nel Manuale della Sicurezza che definiscono concetti propri dei Sistemi Sicurezza, Qualità e dell’Organizzazione.

LE PAROLE DELLA SICUREZZA

Pericolo Proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità materiale o immateriale che può essere causa di danno.

Rischio Probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione, nonché di dimensioni del danno stesso.

Danno Infortunio o episodio di esposizione anche acuta con effetti che possano comportare l’inabilità o invalidità parziale, temporale, cronica o letale per l’uomo.

Valutazione dei rischi Procedimento di valutazione dell’entità del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, nello svolgimento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.

Condizioni normali Condizioni che sono il risultato di attività intenzionali conseguenti all’esecuzione di una disposizione, nelle fasi di avviamento, marcia, arresto, manutenzione e simili necessarie per il consueto svolgimento dell’attività lavorativa, in un contesto definito.

Condizioni accidentali Condizioni che non sono il risultato di attività intenzionali, in qualsiasi modo ottenute, in un contesto definito.

Condizioni prevedibili Condizioni che possono essere previste da una persona che abbia adeguata competenza in funzione di un contesto definito.

Condizioni anomale Condizioni che rispondono contemporaneamente a due requisiti: sono condizioni non volute e non contengono elementi di pericolo immediato per l’ambiente o per l’uomo.

(9)

Emergenze Condizioni non volute di crisi o di pericolo, per l’ambiente o per l’uomo, da affrontare con tempestività e risolutezza; un’emergenza può essere causa o effetto di un incidente.

Incidente Evento indesiderato ed inatteso che può provocare danni; un incidente può essere causa o effetto di un’emergenza.

LE PAROLE DELLA QUALITA’

Sistema Qualità Insieme di elementi tra loro correlati o interagenti finalizzati ad ottenere la soddisfazione del cliente finale.

Qualità L’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite.

Soddisfazione del cliente Livello di percezione del cliente su quanto i suoi bisogni, aspettative o esigenze siano state soddisfatte.

Politica della Qualità Insieme di obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione, relativi alla qualità, espressi dall’Alta Direzione.

Gestione per la Qualità Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione in materia di qualità.

Miglioramento continuo Attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti (bisogni, aspettative, esigenze).

Efficacia Grado si realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento di risultati pianificati.

Efficienza Rapporto tra i risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli.

Processo Insieme di attività correlate ed interagenti che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita.

Conformità Soddisfacimento di un requisito.

Non Conformità Mancato soddisfacimento di un requisito.

Azione preventiva Azione per eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni indesiderabili rilevate.

Azione correttiva Azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata, o di altre situazioni indesiderabili rilevate.

Evidenza Oggettiva Dati che supportano l’esistenza o la veridicità di qualcosa.

Riesame Attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia di qualcosa a conseguire gli obiettivi stabiliti.

LE PAROLE DELL’ORGANIZZAZIONE

Ruolo Spazio di attività affidato ad una persona che occupa una determinata posizione all’interno del sistema organizzativo e definito da un obiettivo fondamentale.

Livello di responsabilità Indica il grado di autonomia nell’esercizio della responsabilità, in relazione ad altri ruoli dell’organizzazione.

Procedimento Insieme di atti giuridici collegati secondo un meccanismo stabilito dalla legge e rivolti ad uno stesso fine.

Sul sito web della Intranet http://intracloud.cittametropolitana.mi.it/Intranet/ “AREE TEMATICHE” ,

“Sicurezza e salute sul lavoro” sezione “UTILITÀ/GLOSSARIO” vengono riportati i termini più ricorrenti in materia di sicurezza e salute.

(10)

Capitolo 2 - L’organizzazione del sistema di sicurezza

della Città metropolitana di Milano

2.1. POLITICA DELLA SICUREZZA

Si definisce come «sistema di promozione della salute e sicurezza» il complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori [TU 81/2008, art. 2 lettera p)]

La Sicurezza e la Salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, l’attenzione al contesto ambientale, la qualità dei servizi erogati, l’attenzione alle esigenze ed aspettative dell’utenza, diventano impegni che l’Ente Città metropolitana di Milano assume con una ricaduta diretta su tutti i processi organizzativi interni.

A questo scopo è necessario che:

 tutte le attività lavorative svolte dai dipendenti dell’Ente Città metropolitana di Milano vengano pianificate, progettate e svolte garantendo il massimo controllo possibile della salute dei lavoratori sia sotto il profilo ergonomico ed igienico-sanitario che dal punto di vista del rispetto delle norme;

 tutta la struttura organizzativa dell'Ente sia interessata, secondo le specifiche competenze e responsabilità, all’attuazione degli obiettivi in materia di sicurezza;

 siano identificate ed attribuite risorse, economiche e umane, necessarie per la realizzazione della politica e degli obiettivi per la sicurezza;

 sia garantita l’informazione e la formazione in materia di sicurezza in relazione alle attività svolte ed al ruolo dei lavoratori e dei loro rappresentanti;

 si incentivi in tutte le aree lavorative la partecipazione ad iniziative e progetti per promuovere la

“cultura della sicurezza”;

 si realizzino verifiche periodiche da parte del Datore di Lavoro, con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione per evidenziare punti critici ed avviare Azioni Preventive, Correttive e di Miglioramento;

 vengano realizzate periodicamente dal Datore di Lavoro, con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione riunioni di riesame allo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi in materia di sicurezza.

La Qualità dei servizi offerti al cliente/utente esterno ed al cliente interno, nel rispetto della Sicurezza e della Salute dei lavoratori dell’Ente Città metropolitana di Milano, è un fattore di identità e, quindi, valore condiviso a tutti i livelli, presupposto per una sicura e duratura azione di sviluppo.

La sicurezza, le condizioni igieniche, le condizioni ambientali, le condizioni ergonomiche e microclimatiche nelle quali operano i dipendenti dell’Ente Città metropolitana di Milano, rappresentano valori inderogabili che vanno continuamente migliorati nel tempo attraverso la partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti.

2.2. PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA SICUREZZA

L’Ente Città metropolitana di Milano ha istituito ed attuato il proprio Sistema Sicurezza in ottemperanza alle normative vigenti.

Esso è pianificato, supportato e continuamente verificato in termini di applicazione, di efficacia, di concretezza e di miglioramento dal Datore di Lavoro che ne richiede l’applicazione.

Il Datore di lavoro con il contributo Servizio di Prevenzione e Protezione e sentiti i Dirigenti, periodicamente, definisce gli obiettivi e le strategie da adottare.

(11)

Gli obiettivi sono tradotti in piani di sviluppo, azioni, attività o in modifiche ai prodotti/servizi/processi tipici dell’Ente Città metropolitana di Milano, contenuti in documenti, piani di sviluppo e di azione, ecc. gestiti direttamente dai responsabili delle funzioni coinvolte.

Queste, inoltre, per garantire il rispetto dei requisiti delle leggi sulla sicurezza e prevenzione, il rispetto dei requisiti definiti, attesi ed il perseguimento degli obiettivi e della politica per la Sicurezza, hanno previsto i seguenti elementi di pianificazione:

 definizione dei criteri e dei metodi di controllo dei processi;

 l’individuazione delle modalità per individuare e gestire:

o la “ Non Conformità”

o le “Azioni Correttive”

o le “Azioni Preventive”

o le “ Azioni di Miglioramento”

 un sistema di sviluppo, aggiornamento e gestione della documentazione del Sistema Sicurezza (manuale e procedure) effettuati come indicato in questo Capitolo;

 modalità di verifica dei risultati e di miglioramento continuo dei processi come specificato nel Capitolo 10 del Manuale;

 piani di attività di sistema quali: Piano di Miglioramento, Piano di formazione, ecc..

2.3. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE

Il sistema di gestione documentale per la sicurezza dell’Ente Città metropolitana di Milano prevede i seguenti documenti:

2.3.1. Manuale della sicurezza

Il manuale della sicurezza, descrive il Sistema di Gestione Sicurezza adottato in rapporto alle richieste del Legislatore, alla Politica della sicurezza, agli obiettivi e strategie individuati dal Datore di Lavoro su indirizzo dell’organo politico, sentiti i Dirigenti, e riguardanti:

 la pianificazione e gestione di attività rese obbligatorie;

 l’analisi, controllo e verifica dei risultati.

Ogni sezione del manuale si sviluppa secondo le seguenti modalità:

 PREMESSA: indica il contenuto del capitolo, l’obiettivo, le aree interessate e le eventuali esclusioni;

 PARAGRAFI: descrivono il percorso di quello che si deve fare;

 DOCUMENTAZIONE E MODULISTICA: indica quali sono i documenti di riferimento la modulistica e i temi di approfondimento consultabili sul sito web della intranet;

2.3.2. Istruzioni operative

Costituiscono la documentazione di base da utilizzare per pianificare e gestire tutte le attività che hanno influenza sulla sicurezza, trattando tutti gli elementi applicabili della norma, con il grado di dettaglio necessario per consentire un adeguato controllo delle attività cui si riferiscono, definiscono l'autorità e i rapporti reciproci del personale che dirige, esegue, verifica o riesamina le attività che hanno influenza sulla sicurezza.

1. SCOPO: descrizione sintetica degli obiettivi che l’istruzione intende controllare;

2. CAMPO DI APPLICAZIONE: individuazione degli ambiti operativi o gestionali ai quali l’Istruzione si applica;

3. RIFERIMENTI: sono riportati i principali aspetti legislativi e normativi a cui il contenuto dell’Istruzione fa esplicito riferimento;

(12)

4. DEFINIZIONI: sono riportate le definizioni principali legate ai contenuti ed agli argomenti riportati all’interno dell’Istruzione operativa;

5. RESPONSABILITA’: sono definite e descritte le principali responsabilità legate alle figure coinvolte nelle attività riportate all’interno dell’Istruzione operativa;

6. MODALITÀ OPERATIVE: vengono descritte nello specifico le modalità operative per realizzare gli obiettivi dell’Istruzione;

7. MODULISTICA E MATERIALE INFORMATIVO: indica quali la modulistica ed il materiale di approfondimento attinenti al capitolo di riferimento.

2.3.3. Modulistica e materiale informativo

La modulistica ed il materiale informativo viene catalogato ed identificato con un codice identificativo costituito da caratteri alfanumerici separati da punti (es. “Modulo di verifica periodica DPI” cod.

M.04.3.13.40.170) secondo il seguente criterio:

Legenda:

1a serie di caratteri 2 a / 3 a / 4 a serie di caratteri

5 a serie di

caratteri 6 a serie di caratteri M = Modulistica del Servizio prevenzione e protezione

N = Decreti, Regolamenti, Norme tecniche, Circolari, Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, Accordi confederali, Linee guida

S = Schede informative per l'uso di macchine ed attrezzature, sostanze e DPI e liste di controllo (check-list)

T = Temi di approfondimento a cura del Servizio di prevenzione e protezione

Capitolo / Paragrafo / Sottoparagrafo del manuale della sicurezza

Fattore di

rischio1 Numero progressivo

La modulistica ed il materiale informativo sono disponibili sul il sito web “SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO”.

2.3.4. Valutazione dei Rischi

Il legislatore all’art. 17 del TU 81/2008 e s.m.i., ha previsto a carico del Datore di Lavoro l’obbligo di predisporre un documento di valutazione dei rischi con un procedimento di valutazione dell’entità del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.

La Valutazione dei Rischi, in generale, rappresenta il principale strumento interno di individuazione e pesatura dei rischi presenti nelle mansioni lavorative e negli ambienti di lavoro e di programmazione delle misure di prevenzione e protezione.

La valutazione dei rischi all’interno dell’Ente di norma viene fatta per singola unità produttiva, per tali si intendono le sedi e i luoghi dove si svolgono le attività lavorative.

È stato redatto un documento di valutazione dei rischi generale che descrive tutti i rischi presenti nell’Ente Città metropolitana e integra ed unifica i singoli documenti specifici redatti per ciascuna sede lavorativa.

Ogni documento di valutazione specifico per sede risulta articolato in più fascicoli a seconda degli eventuali rischi presenti nel sito (rischio della mansione, ove presente, presenza di lavoratrici gestanti, presenza di attività rumorose, presenza di manufatti contenenti amianto, ecc., ecc.).

2.3.5. Gestione degli appalti di lavori e servizi all’interno dei luoghi di lavoro

Gli appalti all’interno dei luoghi di lavoro della Città metropolitana di Milano sono regolati dalla normativa vigente, attività per le quali l’Ente ha al suo interno dato istruzioni procedurali.

1 Vedi allegato B/3 del manuale

(13)

I requisiti tecnici che debbono possedere le imprese esecutrici sono quelli previsti dal TU 81/2008, art. 26

“Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione” e predisposti, nei capitolati d’appalto, dalle Aree e dai Settori/Progetti della Città metropolitana di Milano.

2.4. ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

2.4.1. Lo Statuto della Città metropolitana di Milano (dallo Statuto della Città metropolitana di Milano) Art. 1 – La Città metropolitana di Milano

1. La Città metropolitana di Milano è ente territoriale autonomo, costitutivo della Repubblica ai sensi dell’articolo 114 della Costituzione.

2. Nella Città metropolitana di Milano sono ordinate istituzionalmente le comunità locali costituite dalle popolazioni dei comuni di cui al successivo articolo 2, aventi fra loro rapporti di stretta integrazione territoriale, economica, civile e sociale.

3. La Città metropolitana di Milano rappresenta le comunità locali che la costituiscono, ne cura gli

interessi, ne coordina lo sviluppo e valorizza il principio di partecipazione dei cittadini e dei residenti, sia singolarmente sia in forma associata, confermando la propria azione al principio di sussidiarietà ai sensi dell’art. 118 della Costituzione.

[…]

Art. 3 – Obiettivi

1. La Città metropolitana persegue i seguenti obiettivi:

a) la felicità e il benessere della popolazione, la cura e lo sviluppo strategico del territorio metropolitano, anche attraverso l’integrazione dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione;

b) la valorizzazione delle vocazioni produttive del territorio nell’ottica di un posizionamento del contesto metropolitano nel quadro della competizione internazionale;

c) lo sviluppo sostenibile, la qualità urbana diffusa, la promozione della cultura, dei talenti, delle diversità e della qualità della vita sociale, della salute, dell’ambiente, della difesa del suolo, dell’assetto idrogeologico, come fattori abilitanti del profilo originale del territorio metropolitano;

d) la realizzazione di un’amministrazione pubblica più efficiente attraverso interventi di radicale semplificazione del quadro normativo, regolamentare e organizzativo.

T.U.

81/2008 Sistema sicurezza

aziendale Manuale della Sicurezza

Istruzioni operative

Piano della Sicurezza Contratto

(14)

[…]

Art. 18 – Organi

1. Sono organi della Città metropolitana: il Sindaco metropolitano, il Consiglio metropolitano, la Conferenza metropolitana.

Art. 19 – Sindaco metropolitano. Funzioni.

1. Il Sindaco metropolitano è il capo dell’amministrazione nonché il legale rappresentante dell’ente tranne nei casi in cui tale rappresentanza sia attribuita ai dirigenti per loro competenze gestionali.

Assicura l’attuazione degli interessi formulati dal Consiglio metropolitano, nonché delle funzioni di sua competenza, e specificatamente esercita le seguenti funzioni:

a) Convoca e presiede il Consiglio metropolitano e ne attua gli indirizzi;

b) Convoca e presiede la Conferenza metropolitana;

c) Sovrintende all’esecuzione degli atti;

d) Sovrintende al funzionamento degli uffici e dei servizi, anche provvedendo all’esecuzione degli atti;

e) Propone al Consiglio gli schemi di bilancio previsionale annuale e pluriennale, i rendiconti annuali, i documenti di programmazione dell’ente e ogni altra documentazione connessa;

f) Definisce e attribuisce, secondo le modalità stabilite dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti gli incarichi dirigenziali di uffici e servizi dell’amministrazione metropolitana, la rappresentanza a stare in giudizio, nonché gli incarichi di collaborazione esterna;

g) Provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti della Città metropolitana presso enti, aziende e istituzioni, sulla base di un apposito regolamento, formulato secondo gli indirizzi del Consiglio metropolitano che garantisce la più ampia partecipazione delle sue

rappresentanze alla gestione e al controllo, assicurando, altresì, il ricorso agli strumenti ad evidenza pubblica;

h) Può sottoporre all’attenzione del Consiglio metropolitano, quegli atti di propria competenza che ritenga di particolare rilievo per l’interesse del territorio metropolitano, qualora ne rinvenga la opportunità di condivisione.

2. Al Sindaco metropolitano spettano, inoltre, tutte le competenze non espressamente attribuite dalla legge o dallo statuto al Consiglio metropolitano o alla Conferenza metropolitana e che non spettino ai dirigenti.

3. Il Sindaco metropolitano può istituire uffici e staff di sua diretta collaborazione.

Art. 20 – Sindaco metropolitano. Elezione diretta

1. Il Sindaco metropolitano è eletto a suffragio universale.

Art. 21 – Vice Sindaco

1. Il Sindaco metropolitano può nominare, trai componenti del Consiglio, il Vice Sindaco che svolge funzioni di supplenza del Sindaco in caso di sua assenza o impedimento temporaneo.

2. All’atto di nomina definisce le funzioni delegate al Vice Sindaco ed è comunicato immediatamente al Consiglio metropolitano.

3. Il Vice Sindaco è revocabile in ogni tempo.

[…]

Art. 23 – Consiglio metropolitano

1. Il consiglio metropolitano è l’organo di indirizzo, programmazione e controllo politico-amministrativo.

In particolare il Consiglio esprime l’indirizzo politico-amministrativo dell’ente mediante delibere nonché mozioni e ordini del giorno diretti al Sindaco metropolitano. Il Consiglio metropolitano è dotato di autonomia funzionale ed organizzativa.

2. Il Consiglio metropolitano è composto dal Sindaco metropolitano e dai Consiglieri

(15)

[…]

Art. 24 – Elezioni del Consiglio metropolitano

1. Il Consiglio metropolitano è eletto a suffragio universale e diretto dai cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni facenti parte del territorio metropolitano

[…]

Art. 27 – Conferenza metropolitana

1. La Conferenza metropolitana è l’organo di rappresentanza dei comuni ricompresi nel territorio metropolitano e delle loro unioni.

2. La Conferenza metropolitana è composta dal Sindaco metropolitano e dai Sindaci dei comuni compresi nella Città metropolitana. Per il proprio funzionamento essa adotta, a maggioranza assoluta dei proprio componenti, un regolamento che ne disciplina l’attività e l’organizzazione.

3. Fino al completamento del procedimento di adesione alla Città metropolitana, i comuni che abbiano attivato il relativo procedimento con delibera consiliare partecipano, in qualità di osservatori con diritto di parola e senza diritto di voto, alle sedute e ai lavori della Conferenza metropolitana.

[…]

Art. 28 - Competenze della Conferenza metropolitana

1. La Conferenza metropolitana è dotata di poteri propositivi e consultivi. Essa partecipa ai processi decisionali mediante la formulazione di proposte e l’espressione di pareri.

Art. 33 – Disposizioni generali

1. La Città metropolitana esercita le seguenti funzioni fondamentali:

a) Adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni di comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni , nel rispetto delle leggi delle regioni nelle materie di loro competenza;

[…]

2. La Città metropolitana esercita inoltre:

a) Le funzioni fondamentali delle province stabilite dall’art. 1, comma85, della legge 7 aprile 2014, n.

56;

b) le altre funzioni fondamentali che le sono attribuite dalle leggi statali ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lett. P), della Costituzione;

c) le funzioni che le sono attribuite nell’ambito del processo di riordino delle funzioni delle province ai sensi dell’art. 1, commi da 85 a 97, dalla legge 7 aprile 2014, n. 56;

d) le ulteriori funzioni che le sono attribuite da altre leggi statali e regionali, ai sensi dell’art. 1, comma 46, della legge 7 aprile 2014, n. 56.

3. La Città metropolitana esercita altresì le specifiche funzioni che le vengono delegate, mediante convenzioni, dai comuni e dalle unioni di comuni e può delegare loro l’esercizio di proprie funzioni. Le deleghe sono regolate mediante convezioni.

[…]

2.4.2. Le funzioni fondamentali della Città metropolitana di Milano2 Alla Città Metropolitana sono assegnate le seguenti FUNZIONI FONDAMENTALI:

2 Estratto dalla Delibera Consiglio Metropolitano, seduta del 3 luglio 2018, rep. 24/2018, atti n. 133487/4.2/2018/20

“Adozione Piano Riassetto Organizzativo (Legge 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, comma 884)”

(16)

a) adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'ente e per l'esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni di comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all'esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni;

b) pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel territorio metropolitano;

c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano.

d) mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano;

e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico;

f) promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano;

nonché le FUNZIONI COMUNI A TUTTI GLI ENTI DI AREA VASTA:

a) pianificazione territoriale di coordinamento metropolitano, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;

b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito metropolitano, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;

c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;

d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;

e) gestione dell'edilizia scolastica;

f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio metropolitano.

L’Ente si è avvalso della facoltà prevista dall’art.5 del decreto-legge 19 giugno 2015, n.78 in virtù del quale

“Gli enti di area vasta e le città metropolitane individuano il personale di polizia provinciale necessario per l'esercizio delle loro funzioni fondamentali, fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190”. Con apposito decreto del Sindaco metropolitano è stato quindi individuato il personale di polizia provinciale necessario per l’esercizio delle funzioni fondamentali rimesse alla cura dell’Ente.

Le funzioni fondamentali sono esercitate nei limiti e secondo le modalità stabilite dalla legislazione statale e regionale di settore.

Completano il quadro delle FUNZIONI, quelle esercitate SU DELEGA DELLA REGIONE LOMBARDIA, tra cui il turismo, la vigilanza ittico-venatoria, i servizi sociali e la protezione civile.

Alla data di stesura del presente documento restano da definire le modalità di esercizio delle funzione relativa al mercato del lavoro, in ragione della previsione della legge di bilancio che prevede che il

personale dei centri per l’impiego a tempo indeterminato collocato in soprannumero a seguito del processo di riordino delle funzioni delle Provincie debba essere trasferito alle dipendenze delle Regioni.

2.4.2. Il nuovo assetto organizzativo della Città metropolitana di Milano AREA DIRIGENZIALE ED AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

(17)

La struttura organizzativa si articola nella Direzione generale, in Direzioni di staff (eventualmente

raggruppate in direzioni di Area), in Direzioni di line (eventualmente raggruppate in direzioni di Area), e in Direzioni di progetto.

Al fine di assicurare l’unitarietà della funzione di direzione complessiva dell’Ente le funzioni di direzione generale sono attribuite al Segretario generale.

Attraverso il Comitato di Direzione generale, nonché attraverso l’attività delle Direzioni di progetto si assicura il raccordo tra le diverse direzioni.

Le Direzione di progetto sono costituite per il conseguimento di obiettivi strategici che richiedono una forte integrazione tra risorse appartenenti a diversi Settori e servizi, anche di Direzioni diverse tra loro. Ciascuna persona assegnata alle unità di progetto è, di norma, soggetta a due direzioni, sia di funzione, di staff o line, che di progetto, secondo il modello organizzativo a matrice. Le Direzione di progetto sono individuate in coerenza con le azioni contenute nel piano strategico metropolitano.

Attraverso un’apposita direzione di progetto viene assicurato il necessario raccordo con le Zone omogenee.

La funzione di programmazione strategica viene ricompresa nella più ampia funzione di direzione generale, assegnata al segretario generale.

Ciascuna Direzione (Settore) si articola in Servizi. Il Settore è un’aggregazione di Servizi. L’Ufficio è l’unità organizzativa di minima dimensione. A ciascuna Direzione è preposto un dirigente. A ciascun Servizio un incaricato di posizione organizzativa. […]

“ISTITUZIONE IDROSCALO DI MILANO”

L’istituzione idroscalo è un organismo strumentale della Città metropolitana di Milano; ha un proprio Direttore apicale che svolge autonomamente il ruolo di Datore di Lavoro. L’organizzazione interna è articolata con propri Servizi e uffici e impiega personale dell’Ente.

2.4.3. L’organigramma della Città metropolitana di Milano

(18)

2.5. I LIVELLI DI RESPONSABILITÀ E LE FIGURE COINVOLTE

nel Sistema Sicurezza dell’Ente Città metropolitana di Milano

In considerazione della complessità organizzativa della struttura gestionale dell’Ente Città metropolitana e della molteplicità delle funzioni interconnesse, l’applicazione del TU 81/2008 ed il conferimento delle deleghe per l’individuazione dei soggetti responsabili per l’attuazione e il rispetto della normativa della Prevenzione, Protezione e Sicurezza e salute sul lavoro, trova soluzione attraverso lo sviluppo del processo decisionale nelle seguenti due funzioni basilari:

 compiti di indirizzo e controllo;

 poteri di gestione.

Compiti di indirizzo e controllo

Al Sindaco metropolitano in qualità responsabile degli indirizzi politico- amministrativi all’interno della pubblica amministrazione, spetta:

 l’obbligo di proporre gli obiettivi in tema di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro;

 valutare le proposte formulate dalla dirigenza;

 promuovere le attività individuate;

 vigilare sulla corretta applicazione.

Poteri gestione

In termini normativi generali al Datore di Lavoro e ai Dirigenti spetta la responsabilità dell’attuazione pratica degli indirizzi politici generali inerenti gli obblighi di igiene e sicurezza sul lavoro, nel rispetto delle leggi vigenti.

Nell’ambito della Pubblica Amministrazione questo ruolo è normalmente assegnato ai Dirigenti a cui spettano i compiti di gestione e responsabilità delle attività degli apparati dell’amministrazione, poiché sono stati dotati di autonomi poteri spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.

Considerazioni conclusive

La molteplicità degli adempimenti e delle relazioni connesse all’applicazione della normativa di sicurezza all’interno degli apparati dell’Ente, che considerato il numero, la dimensione delle Aree e dei

Settori/Progetti e la loro distribuzione sul territorio, rendono fondamentale l'individuazione di una specifica funzione di coordinamento e vigilanza sulla applicazione delle procedure organizzative che può essere ritenuta la “cerniera” attorno alla quale tutto il sistema sicurezza ruota.

Pertanto, il modello che l'Ente ha ritenuto di adottare nell’ambito del conferimento delle deleghe relative alle responsabilità gestionali conseguenti alla applicazione degli obblighi indicati nel T.U. 81/2008 e s.m.i., si basa sulla individuazione all’interno dell’organizzazione delle seguenti figure:

 Il Sindaco metropolitano che ha obblighi di indicazioni di indirizzo politico.

 Il Direttore Generale nonché Datore di lavoro dell'Ente, che ha obblighi di attuazione e coordinamento dell'indirizzo politico e di valutazione delle proposte provenienti dai Dirigenti. È supportato dai dirigenti dell’Ente per le rispettive competenze e dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Questa figura si avvale della delega di funzioni, di cui all’art. 16 del T.U. 81/2008 e s.m.i.

 Il Dirigente, che è dotato di autonomia tecnico funzionale e finanziaria, posto al vertice di Aree / Settori / Progetti, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa.

 Il Preposto, che è alle dirette dipendenze del Dirigente, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

 Il Lavoratore, che è alle dirette dipendenze del Dirigente e del preposto, svolgendo un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione.

(19)

 Il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, che è il consulente del Datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, individuando i fattori di rischio e le misure per la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro.

 Il Medico Competente, che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria.

 Il Rappresentante dei lavoratori, che è eletto o designato dai lavoratori, rappresentando i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

Schema funzionale delle responsabilità in tema di Prevenzione, Protezione e Sicurezza sul lavoro

Nella tabella seguente sono indicate dettagliatamente le figure specifiche individuate e le mansioni svolte nell’ambito degli obblighi di sicurezza:

Organo di vertice

(Sindaco metropolitano)

Datore di Lavoro

(Direttore Generale)

RSPP

(Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)

Dirigente prevenzione, protezione e salute

(Direttori di Area/Settore/Progetto)

Preposto

(Responsabili di Servizi/Uffici)

individu a

delega

nomina

nomina

MC

(Medico Competente)

RLS

(Rappresentante dei lavoratori)

Lavoratore

elegge

(20)

L’organo di vertice (SM)

CHI Sindaco metropolitano3

COSA FA O

DECIDE I compiti di questa figura sono:

a) promuovere politiche e indirizzi che favoriscono il recepimento delle normative sulla sicurezza e la promozione e diffusione di una cultura della sicurezza all’interno dell’Ente Città metropolitana di Milano;

b) individuare il Datore di Lavoro [TU 81/2008, art. 2, comma 1, lett. b)];

c) approvare il Piano Annuale di indirizzo degli interventi e il Manuale della Sicurezza.

La Conferenza dei Dirigenti (CD)

CHI La Conferenza dei Dirigenti

COSA FA O

DECIDE Viene consultata in ordine alla proposta del Datore di Lavoro in merito:

a) al Manuale della Sicurezza e gli eventuali aggiornamenti e revisioni per la successiva approvazione da parte del Sindaco metropolitano;

b) al Piano Annuale di indirizzo degli interventi sulla sicurezza predisposto dal Datore di Lavoro.

Il Datore di lavoro (DL)

Si definisce «datore di lavoro» il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa [TU 81/2008, art. 2, comma 1, lettera b)] .

CHI Il Direttore Generale

COSA FA O

DECIDE I compiti di questa figura sono:

a) designare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione4 [TU 81/2008, art. 17, comma 1, lettera b) e art. 31, commi 1 e 4];

b) nominare gli Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione [TU 81/2008, art. 31, commi 1 e 4];

c) nominare, il medico competente in accordo con il Settore preposto alla sua individuazione [TU 81/2008, art. 18 a];

3 Il Sindaco metropolitano è il capo dell’amministrazione nonché il legale rappresentante dell’ente tranne nei casi in cui tale rappresentanza sia attribuita ai dirigenti per loro competenze gestionali. Assicura l’attuazione degli interessi formulati dal Consiglio metropolitano [Statuto CMM, Art. 19].

4 Attività non delegabile

(21)

d) individuare i preposti per l’effettuazione delle attività di vigilanza di cui all’articolo 19 del TU 81/2008.

e) attribuire funzioni di «Dirigente» in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro nei limiti ed alle condizioni previste dall’art. 16 del TU 81/2018 mediante delega scritta;

f) effettuare la valutazione dei rischi, l’individuazione e la programmazione delle misure di prevenzione e protezione ed elaborare il documento di valutazione dei rischi5;

g) definire le attività di informazione e formazione per la sicurezza, in accordo con le strutture preposte dell’Ente e con i Dirigenti;

h) verificare che vengano eseguite le attività di sorveglianza sanitaria (visite periodiche, specialistiche ecc….), in accordo con le strutture preposte dell’Ente;

i) informare il Dirigenti di eventuali situazioni che possano comportare rischi gravi o immediati per i lavoratori occupati;

j) concertare con i Dirigenti le iniziative volte al miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro;

k) informare le Direzioni d’Area/Settore/Progetto delle iniziative intraprese volte al miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza;

l) concordare con le Aree/Settori/Progetti competenti eventuali interventi edili e/o

impiantistici, volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute degli ambienti di lavoro;

m) fornire ai lavoratori, tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione, le informazioni su:

- i rischi, le misure di prevenzione adottate;

- i pericoli connessi all’uso di sostanze pericolose;

- il primo soccorso;

- la prevenzione antincendio e l’evacuazione dei lavoratori;

- chi ricopre i ruoli di addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione e di addetti alle squadre per la gestione delle emergenze;

n) provvedere alla conservazione della documentazione relativa alla sicurezza per quanto di competenza, secondo le indicazioni ricevute dal Responsabile del Servizio di

Prevenzione e Protezione e/o previste dal Manuale e dalle procedure interne all’Ente;

o) realizzare i programmi formativi in accordo con le strutture preposte nell’Ente e le altre attività che coinvolgono direttamente i lavoratori;

p) verificare, in accordo con i Dirigenti, l’organizzazione delle attività relative alle squadre di soccorso e di prevenzione incendi;

q) verificare, in accordo con i Dirigenti, l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni dell’Ente in materia di sicurezza e di igiene del lavoro o di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione dai Dirigenti;

r) controllare, anche attraverso il Servizio di Prevenzione e Protezione, le situazioni di potenziale rischio o di emergenza fornendo istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro e la zona pericolosa;

s) verificare, in accordo con i Dirigenti, le caratteristiche di sicurezza necessarie per l’acquisto di macchine ed attrezzature in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti;

t) attuare le misure del Piano annuale di indirizzo per quanto di competenza;

u) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno;

v) verificare e analizzare le statistiche, nel rispetto della vigente Legge sulla tutela dei dati personali, di concerto con il Settore preposto, il registro/i nel quale sono annotati cronologicamente gli infortuni sul lavoro che comportano un’assenza dal lavoro di

5 Attività non delegabile [TU 81/2008, art. 17, comma 1, lettera a)]

(22)

almeno un giorno. Nel registro/i sono annotati il nome, il cognome, la qualifica

professionale, dell’infortunato, le cause e le circostanze dell’infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro;

w) provvedere alla redazione ed aggiornamento del Manuale della Sicurezza ed alla sua diffusione, gestione, modifica e miglioramento di concerto con i Dirigenti e il

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;

x) predisporre, in accordo con i Dirigenti, il Piano Annuale degli Interventi sulla Sicurezza.

Tale piano sarà trasmesso al Sindaco metropolitano per la sua approvazione;

y) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione [TU 81/2008, art. 18 z].

A questa figura compete inoltre:

z) promuovere lo sviluppo e l’applicazione del Sistema Sicurezza e tutte le azioni di prevenzione, protezione e miglioramento sulla base degli indirizzi del Sindaco metropolitano;

aa)individuare e nominare, tra i Dirigenti, quelli responsabili degli spazi comuni e delle emergenze negli edifici metropolitani ove vi è la compresenza di più aree e settori ; bb)nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO) che ha la responsabilità

della manutenzione ordinaria e straordinaria, il Responsabile della manutenzione dei manufatti contenenti amianto, ai sensi di quanto previsto dalla Legge 257/92 e s.m.i., D.M. 14/05/1996, D.M. 20/08/1999 e DM 06/09/1994;

cc)nominare, su indicazione del Dirigente degli impianti (DIMP), l’unità o la persona

responsabile degli impianti elettrici durante il normale esercizio (URI) ai sensi della norma CEI 11-27 sui lavori elettrici;

dd)nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO), il responsabile degli impianti natatori ai sensi dell’articolo 6 dell’Atto di Intesa Stato Regioni n. 1605 del 16/01/2003 D.g.r. Lombardia n°8/2552 del 17 Maggio 2006;

ee)nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO), il responsabile della gestione delle attrezzature ed impianti antincendio (RAA);

ff) nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO), il responsabile del data center (RDC);

gg)nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO), il responsabile della gestione degli impianti di trattamento dell’aria (RIA) ai sensi del TU 81/2008, art. 64 e all.

IV, CONF Stato Regioni 7/2/2013;

hh)nominare, su indicazione del Dirigente coordinatore (DCOO), il responsabile della gestione del parco automezzi (RPA);

In ordine ad emergenza e piano di evacuazione a questa figura compete:

ii) approvare i Piani di emergenza, formazione e addestramento del personale incaricato per la gestione delle emergenze, comunicazione con l’esterno;

jj) stabilire obiettivi e traguardi di miglioramento/adeguamento per la Sicurezza Antincendio ed emergenze;

kk)designare il Coordinatore per la Gestione della Sicurezza Antincendio (COO) su proposta del Dirigente degli spazi comuni e responsabile della gestione dell’emergenza del fabbricato;

ll) designare i lavoratori incaricati alla gestione delle emergenze (Addetti Antincendio, Primo Soccorso, ecc.) su proposta dei dirigenti e/o del Coordinatore degli addetti alle emergenze del fabbricato [TU 81/2008, art. 18 b];

mm) designare i soggetti vigilanti sul divieto di fumo [Legge 11/11/1975, n. 584, art. 1 –

(23)

DPCM 14/12/1995 – Legge 16/01/2003, n. 3, art. 51 – Accordo Stato/Regioni 16/12/2004].

Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)

Si definisce «servizio di prevenzione e protezione dai rischi» l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori [TU 81/2008, art. 2 comma 1, lettera l)]. A norma dell’Art. 33, comma 2 del D. Lgs. 81/2008 tutti i componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengano a conoscenza nell’esercizio delle funzioni svolte. Gli addetti e il responsabile del servizio non possono subire pregiudizio a causa della attività svolta nell'espletamento del proprio incarico. Il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne alla azienda in possesso delle conoscenze professionali necessarie, per integrare, ove occorra, l'azione di prevenzione e protezione del servizio [TU 81/2008, art. 31].

CHI Personale formato

COSA FA O DECIDE

Il Servizio di Prevenzione e Protezione, in relazione alle seguenti casistiche e sentito il Datore di Lavoro, i Dirigenti, i Preposti, i Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza e il Medico Competente, provvede:

a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione dell’Ente;

b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di cui all’art. 33 del T.U. 81/2008 e s.m.i. di controllo di tali misure (“individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguentemente alla valutazione dei rischi”);

c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività dell’Ente;

d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori, coordinandosi con il Settore preposto;

e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza di cui all’art. 35 del t.u. 81/2008 e s.m.i. (Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi);

f) a fornire ai lavoratori le informazioni di prevenzione e protezione dai rischi, di cui all’art.

36 del T.U. 81/2008 e s.m.i.;

g) a tenere aggiornato l’elenco degli immobili della Città metropolitana di Milano nei quali opera il personale dipendente dell’Ente;

h) a collaborare con le Direzioni di Area tecniche per la parte ove opera il personale metropolitano, alla stesura dei progetti degli interventi sugli stabili di competenza, per gli aspetti attinenti alla sicurezza;

i) ad assistere il Datore di Lavoro per tutte le attività di rapporto con Enti di controllo.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)

Si definisce «responsabile del servizio di prevenzione e protezione» la persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di

prevenzione e protezione dai rischi [TU 81/2008, art. 2 comma 1, lettera f)].

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