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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.425, 25 giugno

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T IM A N A L E

SC IEN ZA ECONOM ICA, FIN A N Z A , COM MERCIO, B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIII

Domenica 25 Giugno 1832

N. 425

LA CASSA PENSIONI

Abbiamo promesso ai nostri lettori di dar loro un (neve ragguaglio della parte finanziaria del pro­ getto ili legge sulle pensioni. ')

La cassa pensioni, secondo il concetto dell’ onor. Maglioni sarebbe un istillilo nulomono ed indipendente nella sua parte finanziarla ; cioè amministrerebbe per conto proprio, o meglio per conto degli inte­ ressati, (ì pensionati in genere), e conformemente alle disposizioni di legge, i capitali, che ad essa sa­ rebbero devoluti. — Il fondo die andrebbe a co­ stituire la cassa con-terebbe ili tre categorie di verse; la prima categoria sarebbe forma a, — dal concorso dello Stalo. — dalle ritenute e dai rilasci obbligatori sugli stipendi degli impiegati civili e dei militari, — dai valori capitali asseg aiti dallo Stato per provvedere alle pe stoni degli addetti all’ am­ ministrazione ma non soggetti a ritenuta, — dalle ritenute e rilasci volontari, — dagli interessi attivi sui capitali. Col fondo di questa categoria dovreb­ bero essere pagale tutte le pensioni, in base alla nuova legg“, ai funzionari entrati in servizio dopo il 4° gennaio 1883.

La seconda categoria e la terza contemplano gli onSt'i derivanti allo Stato dai diritti degii attuali funzionari sia per il servizio die avranno già pre­ stato sino al 31 decembre del corrente anno, sia per quello che presteranno sino al termine della loro carriera, tanto in base alle leggi attualmente in vi­ gore, quanto in base alla nuova legge, quando vo­ gliano accettarne i benefizi, ottemperandone gli ob bliglii.

Vediamo il bilancio della cassa quale è preveduto nella elaborata relazione.

G i impiegati attualmente in servizio con diritto a pensione ammontano al numero di 30,765 civili e 27,622 militari importando uno stipendio com ­ plessivo di L. 132,833,740, e producendo una ri­ tenuta di L. 3,198.103. — Mediante la nuova legge, ammessi gli stessi stipendi, le ritenute si elevereb­ bero a L. 3,982,934 cioè mentre oggi in media rappresentano il 2,09 per cento degli stipendi, sa­ rebbero del 2,01 per cento, quindi un onere mag­ giore per gli impiegati di 0,32 per cento. Però secondo il progetto di legge, gli impiegati ammo­ gliati avrebbero una ritenuta media del 3,48 per cento, quindi un aumento de l’ 1,39 per cento. — Lo Stato dal canto suo dovrebbe concorrere col triplo dei rilasci obbligatori degli impiego'i; la cassa

1) Vedi Economista, num . 422 del 4 giugno.

quindi avrebbe per questa parte una entrata annua di lo milioni 200 mila lire; alle quali aggiun­ gendo la doppia ritenuta prescritta dal progetto nel primo anno di servizio dei funzionari, l’entrata annua viene ad elevarsi a L. 16,846,333. Però que­ sto calcolo sarebbe basato su una ipotesi impossi­ bile, quella cioè che i funzionari dello Stato al pri­ mo gennaio 1883 entrassero tinti in nuovo servizio a base della nuova legge. Vi sono invece tanti impiegati già in servizio ed i nuovi non saranno che surroganti le vacanze che andranno formandosi. Supponendo quindi che la somma totale degli sti­ pendi degli impiegati e dei militari che entreranno in servizio nel primo anno di applicazione della legge, ascenda a 4 milioni e che l’ammontare degli stipendi rimanga di circa 133 milioni, nel primo anno la cassa avrebbe le seguenti entrate : 1° Concorso dello Slato;

a) doppio delle ritenute su gli sti­

pèndi e pensioni...L. 208,800 b) il terzo degli stipendi inferiori a

7000 lire . . ...» 1333,333 c) doppia ritenuta nel primo anno di

servizio 208,800

d) triplo delle ritenute negli stipendi

degli impiegati ammogliati. . . » 63,136 2° Ritenute degli impiegati :

a ritenute sugli stipendi . . . . » 104,400 b) doppia ritenuta nel primo anno

di servizio... » 104,400 c) ritenute sugli stipendi degli im­

piegati a m m o g lia ti... » 21,034 Totale. . . L. 2,013,943 La quale cifra può ridursi a L. 1,021,971 nella considerazione che non tutti gli impiegati entrano iu servizio, al principio dell’ anno.

Sarebbe troppo lungo qui riferire i modi coi qua’i dalla relazione vengono ricavate le cifre sopra riportate ; esse si basano sopra tavole statistiche accu­ ratamente elaborate intorno al movimento degli sti­ pendi, alla loro divisione, alla loro natura, ed in­ torno al movimento delle pensioni.

La cassa colla entrata annua anzidetto avrebbe modo di formare una entrata, anno per anno cre­ scente, cosi elio al 1891 sarebbe di L. 3,149,988, nel 1896, L. 7,332,334, nel 1901, L. 10.188,389, nel 1906, L. 13,150,140.

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402 L ’ E C O N O M I S T A 25 giugno 1882 corso dello Stato, eguale al triplo della ritenuta.

La media di tale ritenuta essendo di L. 3,i8 corri­ sponde quasi alla alìquota stabilita dal progetto di legge p e rla liquidazione della pensione, quindi nes­ sun ulteriore aggravio al bilancio dello Stalo.

In line provvedendo il progetto di legge al versa­ mento nella cassa di un capitile opportunamente calcolalo in base a tavole statistiche, per le pensioni agli impiegati retribuiti con stipendio non sottoposto a ritenuta, anche per questa uscita la cassa avrebbe la corrispondente entrata.

Rimane a vedere come sia provveduto alle pen sioui che si liquideranno e saranno in corso al 31 decembre 1882 od a quelle che si dovranno liqui­ dare agli impiegati attualmente in servizio ma che verranno collocati a riposo dopo il 1882.

Per i primi, cioè perle pensioni in corso la legge 7 aprile 1881 ha provveduto colla iscrizione sui gran Libro del debito pubblico di una rendita di L. 27,113,210 pari ad un capitale di L. 488 mi­ lioni. La relazione però mediante le cifre accumulate in un allegalo viene a concludere che la vera spesa non è già di 488 milioni, ma ili 485 per cui la Cassa avrà un avanzo di L. 3,582,320; le quali, dice la relazione stessa si potrebbero preventivare in L. 9,174,571 «ove potesse ritenersi ohe il Tesoro dello Stalo continuasse a pagare gli interessi sui titoli di rendila tre mesi prima della scadenza. » — E procedendo poscia alla eliminazione graduale del­ l’onere di questo servizio, viene a concludere che si avià un avanzo finale di circa 20 milioni, « il quale risultato rassicura pienamente sulla esattezza dei calcoli e ci dà piena fiducia che anche il bi- lauo o di questa categoria di pensioni rimarrà sem­ pre equilibrato. »

Finalmente rispetto alle pensioni per gli attuali impiegati che saranno collocati a riposo dopo il 1° gennaio 1*83, il Ministro propone lo stanzia— mi nto in bilancio di una somma apposita « conve­ llici temente distribuita, per modo da noii alterarne l’equilibrio. » Ed ecco con quale processo di calcolo viene ricavata questa cifra da stanziarsi in bi­ lancio.

La legge 7 aprile 1881 prescrive che la somma annua delle pensioni da liquidarsi non debba oltre­ passare L. 3,17t),000, la relazione suppone che il numero di questa categoria di pensionati (quelli attualmente in servizio collocati a riposo non prima del 1883) vada aumentando per 25 anni, che nel 1907 raggiunga il maximum e quindi vada sce­ mando.

Per mezzo delle tavole statistiche dei pensionati venne ricavata la cifra annuale dei carichi, e ri­ dotta questa ad una cifra costante risultarono cir­ ca 19 i|2 milioni di aggravio, cioè un capitale (calcolando la rendita al saggio del 90) (fi L. 398 milioni.

Partendo da questi dati e calcolando sul movi­ mento di capitali che avrà la Cassa durante il primo decennio, la relazione conclude che alla fine di esso vi sarà; 1° un patrimonio di 3 i 1/2 milioni per le pensioni di impiegati da assumersi dal 1° gen­ naio 1883; 2° un avanzo di 8 milioni sul fondo delle pensioni a cui avranno diritto gli attuali im­ piegati clic saranno collocati a riposo dopo il primo gennaio 1883; 3° ed infine un residuo patrimonio di 222 milioni di lire per le pensioni agli attuali pensionati.

Dopo il decennio si aggraveranno le condizioni della seconda categoria, non bastando più i 18 mi­ lioni attualmente stanziati in bilancio, quindi occor­ rerà aumentare l’aggravio dello Stato. Però, osserva la relazione, scemano anche in quel tempo i carichi del bilancio, « per g'i altri debiti redimibili e per le spese a ciclo determinato».

Il periodo acuto però non sarà lungo e le due ultime categorie andranno poi mano mano scompa rendo fino a spegnersi; quando cioè tutti i funzio­ nari saranno entrati nel redime dalla nuova legge e tatti i pensionali a vecchio sistema saranno estinti.

In sostanza ecco il giudizio che crediamo di poter dare intorno a questo progetto di legge.

Approviamo senza reticenze i concetti generali e fon­ damentali ai quali è ispirato. Le ritenute versate nella Cassa e non fatte entrare nel bilancio dello Stato come un cespite di rendita, — il concorso determinato e fisso dello Stato, — la regolarizzazione delle pen­ sioni — togliendo la anomalia di 4/5 dello stipen­ dio come massimo, della necessità dei 25 anni di servizio per conseguire la pensione. Tutte queste sono innovazioni lodevolissime, e ci pare anche abbastanza saggiamente risolte nelle disposizioui contenute nel progetio.

Dove vediamo meno chiaro si è nella parte finan­ ziaria tanto per ciò che riguarda gli impiegali, quanto per ciò che riguarda I’ onere dello Staio. Per gli impiegati crediamo che sia un aggravio eccessivo la inedia del 3.48 per cento se sono ammogliali o con prole. Un impiegato con tre mila I re di sti­ pendio se lo vedrà falcidiato di 75 lire all’anno, uno elio ne abbia quattromila di 120 lire all’anno ; e se hanno moglie o figli, il primo avrà una ritenuta di 100 lire, il secondo di 160! Colla attuale misura dei nostri stipendi, crediamo che questo nuovo ag­ gravio sia eccessivo. E vero che ne riceveranno un bene remoto colla pensione; ma questo si po­ trebbe osservare utilmente quando gli stipendi fos­ sero più alti di quello che in 'atto non sieno. A chi ad esempio promettiamo 5000 lire di stipendio cominciamo a togliere 180 lire di ricchezza mobile e 160 di tassa per la pensione.... e pai palliamo­ gli dei futuri vantaggi per la tarda età. Da questo lato crediamo che il progetto possa essere studiato di più.

In quanto poi riguarda l’onere finanziario che de­ riverebbe allo Stato, la relazione non ei parve sufficien­ temente chiara. È ben vero che gli allegati chiari­ scono il processo col quale si dedussero le cifre, ma è anche vero che dopo il primo decennio si riconosce la necessità di un maggior aggravio allo Stato del quale non si precisa la entità.

Questo punto quindi meritò di essere maggior­ mente chiarito.

Ci rimarrebbe a dir qualche cosa sulle disposi­ zioni transitorie elle riguardano gli impiegati attuali che vogliano passare sotto il regime della nuova legge. Ne parleremo in un altro articolo.

LA FERROVIA DIRETTA FRA ROMA E NAPOLI

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fin.) ai 2 per cento; le quali, trattandosi di una ferrovia, sono di molta rilevanza. In forza di ciò i treni diretti non la percorrono in meno di sette ore, ossia fanno 37 circa cliilom. l’ora. Finché Roma fu in potere del Papa non ertivi molo di rimediare a quest’inconveniente. Appena però installatavi la ca- pittile del remilo, un ingegnere,' il signor Dimise, pensò ad abbreviare l’intervallo che la separa da Napoli e concretò un progetto di linea che toccava Terracina, M da ili Gaeta e Giugliano, abbreviando di 68 cliilom. la linea esistente. In seguito però ne presentò un altro più economico e meno breve che faceva capo ad A versa, usufruendo il tratto delle meridionali, Aversa Napoli. Con quest’ultimo progetto si risparmiavano 50 cliilom. sul percorso attu ile an- ziccbè 68. Non mancò però chi facesse opposizione ad elletluare una concorrente all’attuale ferrovia, facendo riflettere che essa concorrente avrebbe sot­ tratto al traffico della linea esistente per lo meno il transito diretto dei viaggiatori fra Roma e. Napoli e viceversa. Ora l’importanza di questo 1 raffi un sa­ rebbe stata, quando agitavasì tale questione, di oltre ad 8 mila lire annue, chilometriche, ossia circa un terzo dell’introito lordo allora ottenuto.

Di qui sorse un’altra idea; la quale consisteva nel raddrizzare la linea ora in attivila, moderando: e inoltre le pendenze. Il Ministero de’Lavori Pubblici fece eseguire uno studio su questo co metto, che venne condono dall’ingegnere Fabris. Questi ¡mina giuò o rettifili della lunghezza complessiva di 166 cliilom., e della spesa ili circa f i milioni; spesa che venne però valutata assai scarsa. Oltracciò, conservandosi a un dipresso l’andamento attuale, veniva a lasciarsi in disparte la piazza di Gaeta, che non poco importerebbe di collegare coll’attuale rete delle ferrovie. Che se il Ministero del'a Guerra avesse voluto questo collegamento, ne veniva di ne­ cessità la costruzione d’un altro tronco dì 66 cliil. da G tela a Sparanise, stazione ilei la linea attuale Roma—Napoli; mentre colla direna Roma-Napoli •sarebbesi passato a brevissima distanza da Gaeta.

In questa condizione di cose, accadde che, discu­ tendosi la legge ferroviaria del luglio 1879, venisse approvato, nell’art. 34°, d'obbligare il Governo a presentare, entro tre anni, un progetto di ferrovia diretta Roma-Napoli, alla quale potessero collegarsi due delle linee contemplate in essa legge; quelle cioè da Velleità (stazione dell’attuale Roma-Napoli) a Terracina, n l’altra da Sparanise a Gaeta.

È per soddisfare a quest’obbligo che l’onorevole Ministro dei Lavori Pubblici ha ora presentato ap­ posito disegno di legge. Esso consta di due soli ar­ ticoli ed è preceduto da una breve relazione. In tale relazione si fa noto che la società delle Meri­ dionali ha inoltrato il progetto della diretta in que­ stione che, a somiglianza del secondo progetto del- l’ingeguere Danise, farebbe capo ad A versa. Secondo quésta proposta, correrebbero 200 cliilom. da Roma ad A versa, e 220 da Roma a Napoli. li progetto delle Meridionali avrebbe dunque 9 cliilom. di più di quello del Danise; del resto la Relazione tace sul motivo di quest’allungamento e nemmeno men­ ziona i punti principali del tracciato. Essa si limita a riferire che il progetto io questione sta ora sotto la revis one del Consiglio superiore dei Lavori Pub­ blica, e die il Ministero del a Guerra ha proposto delle varianti che renderebbero esso progetto in tutto soddisfacente alla difesa del paese. Quanto al

dispendio che ne conseguirebbe, è chiaro che, fino a rettificazione ed approvazione definitiva, rimane esso indeterminato. Una cifra, approssimativa però poteva fornirsi, ma non venne, prudentemente, ac­ cennata.

Come seguito all’approvazione della diretta Roma- Napoli, un’ altra questione deriva dalla costruzione della nuova linea ferroviaria. Chi avrebbe l’incarico di eseguirla e di esercitarla ? Pare che, avendo il Go­ verno assunto la costruzione delle ferrovie comple­ mentari, anche la ferrovia Roma-Napoli dovesse ve ire eseguita dallo Stato. Tale però non è l’opi­ nione del ministro. Secondo la sua proposta bisogna, fiuo da ora, contemplare la costruzione e l’esercizio cumulativamente della diretta in questione. Giova iu proposito ricordare che scade, al termine del corrente aneo, la facoltà nel Governo di esercitare le reti dell’Alta Italia e delle Romane. Ora l’ ono­ revole Bacmrioi annuncia che il Ministero dei La­ vori pubblici non è in grado dì aver concretato e fatto approvare il progetto dell’esercizio privato en­ tro il corrente anno. Ci vorrà, egli annuncia, anche l’anno prossimo. Ma se anche nel prossimo anno la questione della sistemazione ferroviaria non fosse decisa, cosa accadrebbe?

Essendosi voluto complicare la questione della costruzione con quella dell’esercizio deda nuova li­ nea, la prima questione si fa dipendere dalla se­ conda. Ecco ora il piano proposto dal Ministro. Se, dentro l’aiuto prossimo, la sistemazione dell’esercizio ferroviario sarà un fatto compiuto, la costruzione e l’esercizio della riuova linea spetterà al deliberatario dell’ attuale ferrovia Roma Napoli. Se invece, allo scadere del venturo anno, il problema dell’esercizio ferroviario sarà ancora insoluto, spetterà al Governo di costrurre ed esercitare la nuova linea. Essa poi dovrà essere compiuta dentro tre anni, cioè a tutto il 1886.

Segue da ciò: I o che entro l’anno attuale non si darà termine alla sistemazione dell’esercizio fer­ roviario: 2° che il Governo si propone di risolverla nell’anno prossimo, ma che dubita di rieseirvi; in prova ili che, domanda, in tal caso, di far esso le veci della socielà de iberataria, eseguendo la linea ed anche esercitandola. Si continua dunque a maiilenerji nel provvisorio, nè si vede quando verrà il definitivo.

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404 L ’ E C O N O M I S T A 25 giugno 1882 linea in questione vivificherà del resto un territorio

ora privo ili ferrovia. Esso è, in vero, quasi deserto ed improduttivo da Roma a Terracina, ma, nella restante lunghezza, la nuova linea percorrerà un paese ricco e popolato, la di cui produzione arric­ chirà sufficientemente la linea diretta. Quanto alla ferrovia attuale Ira gli stessi estremi, non è proba­ bile che essa deliba scapitare dal reddito che ora possiede; perchè, oltre l’ incremento naturale del traffico, due nuove arterie, già decretate, verranno ad arricchirla. E^se sono le due ferrovie complementari Avt-zz mo-¡soletta e Isernia-Presenzano. Quanto alla nuova ferrovia Roma Napoli, essa non può tardare ad avere un cospicuo reddito chilomelrico, e lo Stato ne trarià proventi di tasse, risparmio ili spesa per trasporli di personale e di materiale governativo, maggior rnp dilà di servizio postale, e vantaggio strategico. Per questi motivi non possiamo che de­ siderare che la legge proposta venga approvala.

SOCIETÀ DI E C O M IA POLITICA DI PARIGI

(Riunione del 5 Giugno)

Assisteva alla riunione il sig. Francesco Vigano, l’ attivo promotore del'e B uche popolari in Italia accompagnato dal sig. Arrigo Va 'enti ili procuratore e segretario generale della Banca Popolare di Mi lano. Quest’ ultimo dietro desiderio espresso dalla Assemblea dava alcuni particolari suila organizzazione e sulle operazioni della Banca Popolare di Milano. Dopo questa breve esposizione la .riunione stabiliva per argomento della discussione il seguente tema:

« L’istituzione delle Borse del lavoro è ella possi­ bile, e nel caso affermativo quale influenza avrebbe essa stigli scioperi? »

Achille Mercier comincia col dire che si tratta di una questione di attualità avendo il Consiglio comu­ nale di Parigi deliberato un progetto di borsa del la­ voro, la cui spesa preventiva oltrepasserà i 12 milioni di franchi. Entrando sul merito dell’argomento l’ora­ tore protesta vivamente contro siffatta creazione la quale secondo esso non può essere stata ideata che dagli architetti officiali in cerca di nuovi lavori. Egli crede che non vi sia alcuna analogia fra i corsi dei valori o delle mercanzie e i corsi del lavoro del - l’ uomo, poiché l’ esperienza ha dimostrato che i buoni operai non sono già quelli che vanno e ven­ gono presentandosi negii scioperi per domandar la­ voro. Lo stabilimento che si vorrebbe organizzare non raggiungerebbe lo scopo, ne renderebbe i ser­ vizi che si attendono, e lo Stato e il Comune non dovrebbero andar più oltre in quella via, in cui da qualche tempo, vanno disgraziatamente sempre più impegnandosi. L’oratore ritiene frattanto che invece di spendere una dozzina di milioni di franchi in costruzioni, sarebbe meglio impiegare questi fondi per favorire la creazione di società sindacali, e per aumentare quegli uffici centrali che servono d’ in­ termediari fra coloro che domandano del lavoro, e quelli che possono occupare degli operai.

Alfonso Courtois crede alla grande utilità delle Borse del lavoro, e alla loro analogia con ie Borse ove si trattano affari sulle mercanzie e sui fonili pubblici. Il lavoro, egli dice, non è esso pure una

mercanzia, un valore? L’oratore invoca in appoggio della sua tesi l’opinione di Mulinar! che aveva con­ cepito e cercato di'realizzare alcuni anni addietro l’idea della Borsa del lavoro. Molinoli sperava da questa istituzione resultali vantaggiosi come aggrup­ pamento d’industrie congeneri, rapporti costanti Ira padroni e operai non solo di una medesima località, rna di località le una più lontane dalle altre, scam­ bio d’indicazione, eco. Per mezzo di questi focolari moltiplicati ove l’ offerta e la domanda sarebbero sempre a contatto l’una dell’altra i contratti di lo­ cazione della mano d’ opera potrebbero secondo Courtois concludersi da lungi dopo trattative pre­ liminari, e così la buona intelligenza si stabilirebbe' fra padroni e operai. Oltre questo col sistema delle Borse del lavoro l’oratore op.na che molti scioperi sarebbero scongiurati, non però tulli, ma almeno gli scioperi di buona fede che resultano sempre da un malinteso, ciascuna d-Ile parti non essendo sufficien­ temente informata delle condizioni del mercato, del rialzo o del ribasso del prezzo della mano d’ opera e l'ond-ndo le proprie esigenze su di una base er­ ronea.

Vigano intendendo parlare dei processi per ope­ rare una specie di allivellamento dei salari su tutto il territorio di un paese, e dei mezzi che permettano agli operai di essere illuminati sulle condizioni del lavoro sul tale o tal’altro punto di questo territorio, ove potrebbero trasferirsi, espone ciò che si è fatto in Italia per favorire queste emigrazioni di lavora­ tori dicendo che si è messo a loro disposizione sulle ferrovie dei treni detti « treni del lavoro » ') a prezzi ridotti, tali e quali sono consentiti per i militari.

Vigano termina il suo discorso esprimendo il de­ siderio che le Compagnie francesi accordino delle concessióni analoghe.

Mercier osserva che un’organizzazione simile esi­ ste a Londra dopo la istituzione dei treni chiamati « treni parlamentari. »

Molinari non è punto partigiano dei « treni de­ gli operai »; ciò che deve desiderarsi, egli dice, non è di vedere moltiplicare i privilegi in materia di circolazione, ma bensì di vedere ribassati in misura generale i prezzi di trasporti sulle ferrovie. Secondo esso i privilegi sono sempre accordati a danno della massa del pubblico, che fa le spese dei treni o delle carte di circolazione a prezzo ridotto. Entrando nella questione delle Borse del lavoro, l’oratore espone i tentativi da esso fatti, benché senza successo, per rendere più noto il mercato del lavoro creando per uso degli operai una pubblicità analoga a quella che è in vigore per tutti gli altri mercati. Gli operai hanno cessato di essere immobilizzati come erano tempo indietro, dalla schiavitù dai regolamenti e soprattutto dalle difficoltà naturali di comunicazioni. Oggi essi possono dislocarsi, e si dislocano per re­ carsi in quelle regioni ove sono più ricercali; ma questi dislocamenti si fanno spesso alla cieca e senza indicazioni sufficienti. Se esistesse in ciascuna loca­ lità un mercato, una Borsa del lavoro, se i prezzi di ciascuna specie di lavoro fossero regolarmente pubblicati con lo stato dell’offerta e della domanda e lo stock del lavoro esistente sul mercato, secondo

*) D obbiam o rettificare l’asserzione del sig. V iganò In Ita lia questi tren i del lavoro furono so ltan to pro­ posti ma non a ttu a ti.

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-il connetto di Molinovi non si vedrebbero più ope­ rai offrire il loro lavoro a prezzo vile o rimanere inoperosi mentre le braccia mancano e il tasso dei salari cresce eccessivamente. L’ oratore è poi persuaso che tanto gli operai che gl’ intraprenditori d’industrie vi avrebbero il loro vantaggio. Molinovi rammenti inoltre gli sforzi fatti per creare questa pubblicità del lavoro e gli insuccessi subiti che esso attribuisce all’insufficienza delle risorse di cui poteva disporre, e che non gli permisero di prolungare la esperienza, specialmente per mancanza d’intermediari fra operai e intraprenditori d’ industria.

Gii

operai addottrinali dai socialisti sono contrari agli interme­ diari e si è veduto perfino spingersi a domandare la soppressione « degli uffici di collocamento j> la cui moltiplieaziene e sviluppo avrebbero potuto creare quel meccanismo che manca oggi per permettere al­ l’operaio di trarre in ciascuna circostanza il miglior partito possibile dal suo lavoro. L’oratore nota che gli operai sono al tempo stesso produttori e mer­ canti di lavoro, ma che però mancano loro i mezzi per esercitare da essi stessi quest’ ultima funzione. La quale non può essere compiuta che da un’inter­ mediario, come la è per tutti gli altri prodotti o mercanzie; l’intermediario, il collocatore può procu­ rarsi sulle condizioni del mercato sugli impieghi di­ sponibili, delle indicazioni che l’oper io abbandonato a se medesimo, alle sue sole risorse è incapace di raccogliere. Se giorno per giorno si conoscono le condizioni del mercato dei grani, dei cotoni, degli zucch ;ri, eoe., con gran vantaggio dei produttori, e dei consumatori, è mercè gli intermediari che eser­ citano il loro mestiere portando queste derrate nei luoghi ove sono maggiormente richieste, e laddove possono essere collocato con maggior profitto, ed è per questo che essi sono disposti a fare i sacrifizi ne­ cessari per essere informali in maniera regolare e certi della situazione dei mercati; è pertanto sotto la influenza ili questo interesse degli intermediari che si snnostabilite le borse e con esse la pubblicità commer ciale e finanziaria, ed è così per l’oratore che si stabilirà la pubblicità del lavoro. Mulinavi termi­ nando il suo discorso si dichiara contrario alle Ca­ mere sindacali che si vorrebbe che rimpiazzassero le Borse del lavoro, perchè crede che le Camere non possano compire utilmente l’ ufficio d’ interine- dinrj per la ragione che esse, rappresentano uno dei due interessi che si trovano l’uno di fronte al- 1’ altro.

Cheijsson costata che il successo negativo ottenuto da Moliuari è di cattivo augurio per la futura borsa del lavoro. Egli comprende bene i servizi che può rendere una istituzione di questo genere per gli operai di una stessa città, ove le coedizioni econo­ miche della vita differiscono poco da un quartiere ad un altro, e sono d’ altronde "esattamente cono­ sciute da tutti gli interessali. È per quésta ràginne che certe corporazioni, o società di mutuo soccorso tengono utilmente dei registri di domande, e di ef­ fe; te di impieghi, con lo scopo di procurare del la­ voro ai propri membri. Ma l’oratore crede che la cosa sia diversa allorché si tratta di fare manovrare questo sistema di informazioni su tutta I’ estensLpne di un gran paese. Il tasso del salario, fosse pure dato con una rigorosa esattezza, ciò che egli non crede, è un criterio insufficiente, e al te.ipo stesso sotto certi riguardi, pericoloso. Nel bilancio della rendita dell’operaio il salario è un elemento impor­

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406 L’ E C O N O M I S T A 25 giugno 1882 egualmente all’operaio, al padrone, all’industria, e a

tulio il paese.

Molinari rispondendo a Cheysson nota die i prezzi de,le rose necessarie' alla vua tendono a livellarsi di mano in mano che vanno sviluppandosi i mezzi di comunicazione, e che pubblicando regolarmente il tasso dei salarj, e le condizioni della domanda e dell’ollerta, si risparmierebbero agii operai dei dislo­ camenti costosi e inutili, anziché provocarli.

Lelort è contrario alla soluzione proposta da Mo­ linari consistente nell’aumentò del numero degli uf­ fici di collocamento. Egli opina che la parte il’ in­ termediario Ira padroni .ed operai ritornerà alle Ca­ mere sindacali allorché esse saranno legalmente riconosciute, e che gli operai avranno appreso a servirsene.

Yves Gvyot comincia col dichiarare che non gli sembra irrealizzabile una statistica completa delle condizioni del lavoro. Questa statistica fu tià fatta agli Stati Uniti , e fino dal 1855 si fa a Parigi , e nei capi luoghi dei dipartimenti. Essa dimostra che a Parigi il tasso medio dei salari è ancora di un terzo super ore a quello dei dipartimenti, quantun­ que abbia aumentato più rapidamente in provincia ove si sono fatti dei sacrifizi per conservare i buoni operai. Questa differenza è del resto compensata dal maggior prezm nella capitale degli alloggi, c delle sussistenze. L’oratore crede pertanto che la pubbli­ cità è possibile e utile. Egli ricono’ce die gli uomini non si dislocano con la medesima facilità delle mer­ canzie, ma tutti sanuo, egli osserva le die ferrovie hanno livellato i prezzi determinando un aumento sui luoghi di produzione, e un ri Ita -so su quelli di consumo, e lo stesso, egli spera, che avverrà per i salari.

Cheysson rispondendo al preopinante dice che egli non Ita mai espresso l’intenzione di limitare le inve­ stigazioni della statistica, ma anzi la vuole la stati­ stica dei prezzi dei salari, ma una statistica però fatta a fondo e accompagnata non dà alcune cifre sommarie sui prezzi della carne e del pane, ma da un quadro esatto e completo di dati economici die permettano di fare un giudizio chiaro sulla situa­ zione di una famiglia operaia in un determinato centro.

Lavollèe vuole che si organizzino degli uffici d’in- umazione e di collocamento , ma a condizione che lo Stato e la Città non vi s’immisehino ne v'impie­ ghino il denaro dei contribuenti. L’oratore opina, che deliba essere la libertà quella che deve regolare tutti i rapporti, e procurare i mezzi di ottenere le infor­ mazioni die concernono la mano d’opera, e secondo esso il regime del sindacato illuminerà g i operai più facilmente e eoa maggior sicurezza su ciò die è del loro interesse.

LE FIDANZE DELLA RUS LI A

Da qualche tempo i fonili pubblici de'l’ Impero Russo hanno subito un sensibile ribasso.

[I 5 per cento 1870 il 1° giugno 1881 si quo­ tava a 80 7/8. al 31 dicembre a 8,i 1/2. al 1° giu­ gno 1882 a 83 1/4. Alle stesse epoche il o per cento

1877 veniva quotato a 94 73, a 92 70, a 88 50. Come si vede il ribasso è forte e non è possibile un miglioramento giacché le condizioni po ¡lidie e finanziarie della Ru-sia sono tuli*altro die buone e si fanno sempre più gravi.

Lo stato politico della Russia è troppo roto. L’ Im­ peratore è sempre obbligalo a circondarsi delle mag­ giori precauzioni, la c rimorda dell’ incoronazione si protrae ili volta in volta sili’ i finito, giacché il go­ verno teme sempre una qualche menti del partilo nichilista, che con tutto il rigore degli ultimi tempi non è perenno abbattuto.

Lo stato finanziario, come abbiamo accennato, è anche meno rassicurante. Il bilancio del 1880 si chiuse con un disavanzo di 45 milioni e mezzo di rutili, senza esservi comprese le spese straordinarie mi ilari die alla delta epoca avevano già raggiunto la cifra ili 1 miliardo e 75 milioni di rubli.

Il debito pubblico cresciuto di an o in anno. Nel 1873 bastarono per il servizio degli interessi 107 indio i e mezzo di rubli, ne sono occorsi 173 mi­ lioni o mezzo nel 1880 e la previsione nel bilancio del 1882 è di oltre 200 milioni di rubli.

Il bilancio di previsione del 1S82 si chiude, nella parte ordinaria, con un deficit ili 4,377,281, che deve essere coperto con un prelevamento di pari somma sulla rimanenza del prodotto della quinta serie delle ohhligazio, i della Banca di Russia, emis­ sione fatta nel 1881.

Oltre queste riserve il Ministero delle Finanze tiene a sua disposizione il salilo dei fondi a l’ estero e dei residui degli esercizi chiusi; in tutto 62,877,281 rubli.

Questa somma deve pure servire a far fronte alle spese straordinarie ed a versare 50 milioni alla Banca in conto del debito di 417,000,000 di rubli, am­ montare dei biglietti di credito emessi provvisoria­ mente per i bisogni della guerra.

La condizione economica è alquanto migliorata. I prodotti dei cereali, in confronto dei primi mesi del 1881, sono maggiori.

Ma non di meno il corso del rublo si mantiene lo stesso e prementemente non oltrepassa il prezzo di franchi 2,36 su Parigi, qua do che il suo valore nominale è di franchi 4. Per consegue za la Russia in tutti i suoi pagamenti all’ estero, che ascendono a somme cons'derevoli, fa una peritila del 56 O/o* Ciò che forma, di anno in anno, un enorme vuoto nel a ricchezza nazionale.

E questa la condizione vera della Russia ed il deprezzamento subito dai fondi da un anno all altro è pienamente giustificato.

Il giornale settimanale l’America pubblicava nello scorso aprile un i teressante prospetto delle espor­ tazioni dei prodotti americani, agricoli o manifat­ turieri, dai 1799 fino ai nostri giorni. Crediamo utile farlo conoscere ai nostri lettori, inquanto e,he dimostra che il commercio-esterno de0fi Siati Uniti era nel 1881 quarantasei volte più grande di quello registrato nel 1790.

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Esportazione dagli Siati Uniti durante il periodo 1790-1881

A nni V alore i a dollari A nni V alore in dollari 1 7 9 0 . . 19,666,000 1 8 1 5 . . 98,455,330 1 7 9 5 . . 39,500,000 1 8 5 0 . . 134,900,233 1 8 0 0 . . 31,840,903 1 8 5 5 . . Iy2,751,133 . 316,242,423 1 8 0 5 . . 42.387,002 1 8 6 0 . 1810 . . 42.306,675 1865 . . 136,940,248 1815 . 45,974,403 1 8 7 0 . . 376,616,473 1 8 2 0 . . 51,083,640 1 8 7 5 . . 499,284,100 1 8 2 5 . . 60,944,745 18 7 7 . . 589,670,224 1 8 3 0 . . 58,524,878 1 8 7 9 . . 698,340,790 1 8 3 5 . . 100,459,481 . 111,600.561 1 8 8 0 . . 823,946,353 1 8 4 0 . 1881 . . 883,925,947

li valore delle esportazioni neg'i Stati Uniti non raggiungeva novant’anni sono i 100 milioni di lire, e oggi invece rappresenta la cifra di 4 miliardi e 319 milioni di lire. Il sig. Nimino direttore della sta­ tistica all’ufficio della navigazione e del commercio agli Stati Uniti ha pubblicato alla sua volta dei det­ tagli interessanti su questo commercio comprenden­ dovi tanto le esportazioni che le importazioni. Da questa pubblicazione si rileva che durante l’ultimo anno fiscale cioè a dire dal 1° lug'io 1880 al 1° lu- lio 1881, il maggior numero degli seambj degli tati Uniti sono stati con l’ Inghilterra, avendo raggiunto la cifra di 42 centesimi del commercio totale dell’Unione con lo altre nazioni. Il commercio con la Francia viene immediatamente dopo ma a una gran distanza perchè non è che del 10 0/o; proporzione che cade a un po’ pi ù del 7 0/o per la Germania; del 5 per il Canada ; del 4 per il Bra­ sile, del 3 per ii Belgio e infine del 2 per cento per la China.

Occupandosi della ripartizione delle importazioni ed esportazioni fra i differenti grandi porti de l’Unione si trova che il porto di Nuova York lascia molto lungi da se tutti gli altri. Esso rivendica più di 54 centesimi di tutto il movimento commerciale, che rapp ese ta un valore di 802,(131,927 dollari cioè a dire di L. 4,013,000,000 mentre la proporzione non è che defi’8 0/o par Boston, 7 per la Nuova Orleans; 5,73 per Baltimora, 5 per Filadelfia, e circa 4,73 per cento per S. Francisco. I bastimenti stranieri entrati nei diversi porti dell’Unione misu­ rarono 12,711,399 tonnellate con un aumento così del 303 per cento in confronto del 1856. Il ton­ nellaggio dei bastimenti americani provenienti da porti stranieri fu di 2,919,119 tunnel ale, e anche qui in rapporto alla data sopra indicata, vi è un aumento che non é però che del 54 per cento. Quanto alla parte presa dalle diverse bandiere a tutto quei traffico, è rappresentata dal'e seguenti cifre : Inghilterra 8,157,797 tonnellate; Germania 1,172,153; Svezia e Norvegia 1,035,078; Italia 658,861 ; Spagna 277,163 e altre nazionalità 805 121 tonnellate. Finalmente nel 1857 il valore dei pro­ dotti importati ed esportati, caricati su bastimenti americani fu di 510,331,000 dollari contro un va­ lore di 213,517,000 dollari trasportati da bastimenti esteri. Ma a una distanza di 24 anni la propor­ zione è affatto rovesciata, poiché i bastimenti ame­ ricani non trasportarono prodotti che per un valore di dollari 268,080,006; mentre il valore di quelli caricati su legni esteri raggiunse la cifra di dollari 1,378,666.000. In altri termini la parte della ban­ diera nazionale nel Carryng tracie che era del 75 per cento nel 1855 non è che del 1C per cento nel 1881.

In questi ultimi anni è stata fondata nell’Unione

sotto il nome di Camera Nazionale dell’industria e del commercio National chamber o f industry and trade, un’associazione di cui lo scopo principale è quello di essere utile ai commercianti e ai mani­ fatturieri non che ai membri del congresso — per mezzo della pubblicazione di statistiche e documenti che possono illuminarli sulle condizioni suscettibili di favorire i grandi interessi e di contribuire al benessere generale. — La sede di questa associa­ zione è a Washington, ma ella si propone di sta­ bilire, se già non è avvenuto, delle succursali nelle principali città commerciali e manifatturiere del l’Unione cominciando da Nueva-Yoik, Chicago, F ilude fia, Boston, Atlanta, e San Francisco, come pure di tenere delle riunioni annuali per quello o per quell’alno scopo che verrà designalo dal con­ siglio d’amministrazione. Attualmente l’associazione pubblica dei rapporti mensili sotto la segnatura di uno statistico che non è altro che Edward Young direttore dell'ufficio della statistica federale, lu uno degli ubimi rapporti mensili abbiamo trovato dei dati interessantissimi rigu rdanti il tasso dei salarj nei diversi rami d’industria della confederazione.

In questo stesso rapporio lo Young pone, e tratta la questione se la potenza di acquisto dell’argento è ribassata o rialzata dal 1850 in poi, o in aliri termini se il costo della vita sia inferiore o superiore a quello che era una trentina di anni indietro. Egli costala dapprima che durante i 10 anni (1850-60) che hanno immediatamente preceduto la guerra ci­ vile, il lavoro era poco remunerato dimodoché il prezzo delle principali derrate era assai basso. Per esempio il salario quotidiano di un legoaj ilo non oltrepassava un dollaro e 33 nella Nuova Inghilterra, e cadeva a 1,27 negli Stati del Centro, mentre adesso è quasi il doppio. La questione che viene posta in proposito è questa : il prezzo medio della giornata di lavoro essendo aumentata dell’80 a 100 per cento dopo il 1830, il costo della vita si è egli elevato nella stessa proporzione od anche in una proporzione superiore? La risposta è negativa in ciò che concerne la derrata di consumo per eccel­ lenza, poiché il barile (145 litri) di farina di grano sopraffine che nel 1850 valeva cinque dollari e mezzo cioè L. 27,50 sul mercato di Nuova-York, nel 1880 non valeva che 4 dollari cioè 20 lire Lo specchio eli j riportiamo più sotto sul movimento dei prezzi delle principali derrate nel periodo fra il 1850 e il 1880 dimostra che se vi è un aumento sensibile in alcuni articoli come il riso d cui prezzo è quasi duplicato, il bove salato, i prosciutti, il lardo ed il caffè, e un aumento insignificante sullo zucchero, tutti gli altri articoli di consumo ribas­ sarono di prezzo, e alcuni di essi, per esempio il combustibile, deprezzarono in misura assai larga.

1850 1880

Valore in d o llari e in cents — — F ari, a ni frumento per barile 5 ,5 5 4,1 3

Frum ento per staio . . . . 1,27 1,23

Carbone m inerale per tonn.1 . 5 ,7 3 4,0 1 Caffè per l i b b r a ... 10,6 12,8

Zucchero per libbra . . . 06 ,8 0 7 ,8

The » » ... 40,8 32,6

Porco salato per barile . . 10,62 10,14

Bove salato » » . . . 9 ,0 8 11,19

P rosciutto per libbra . . . 06 08

Lardo » » . . . 15 23

Burro » » . . . 06 07

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408 L ’ E C O N O M I S T A 25 giugno 1S82 Allumi giornali americani scrivono che il mercato

granario di Nuova York trovasi attualmente in preda a una specie di febbre e die i prezzi dei grani sono saliti così in alto che bisogna risalire fino al 1847 per trovare un simile aumento. Ma, come rilevasi, da quegli stessi giornali, le cause ctie determinano oggi quel rialzo sono lungi dall’essere quelle stesse, che lo spiegavano nel 1817. In quest’ ultima epoca il rialzo dei prezzi resultava dalla mancanza totale del raccolto delle patate in Irlanda, e dai larghi de­ ficit nelle messi tanto nell’Europa orientale clic nella stessa Inghilterra. Ne segui una domanda enorme, e poiché allora la gran città americana non aveva per approvvisionarst i mezzi solleciti e sicuri di cui oggi d spoue, non è da meraviglire che a un d uo momento i suoi mercati di cereali si trovassero sprov­ visti. Oggi lo stato delle cose è ben ddl'erente: nel l’ anno scorso ¡1 raccolto negli Stati Uniti fu molto inferiore a quello che era stato quattro o cinque anni indietro, e i bisogni dell’Europa una volta sodisfatti, i depositi dell’Ovest si sono trovali sensibilmente ridotti.

in un suo recente e dotto lavoro sul progresso economico del mondo Michael Mutilali valuta a 105 milioni di acri cioè a dire a 42 milioni di et­ tari la superfìcie totale delle terre coltivate in fru mento. Dal citato lavoro togliamo il seguente quadro dei raccolti, della produzione e del consumo dell : na­ zioni che producono cereali in maggior quantità.

Raccolto Consumo In più In meno S ta ti U n .s t a i a .. i n o ,000,000 250,000, 00 150,000,000 » F r a n c ia ... 2:17,000,000 260,00,000 » 20,000,000 R u s s ia ... 160,000,000 8 ’,000,1 00 80,000,000 G e rm a n ia ... 150,000,000 170,000,000 » 50,000,000 I t a l i a ... .140,000,000 145,000,"00 * 5,000,000 T u r c h i a ... 80,000,000 80,000,000 10,000,000 > Regno Unito . . . 90,00,000 20,000,000 » 110,0. 0,000 A u s t r ia ... 9(1,000,000 76,000,000 14,000,000 » Spagna i’o rt g.o 85,200,”00 85,0 0,000 » » C a n .id à ... 40,000,000 3 ,000,000 10,000,000 » A u stra lia ... 30,000,0(10 15,000,000 15,000 000 » C hili... 15,000,000 10,000, 00 5,OuO,UOO » A ltri p aesi... 20,000,000 139,000,' 00 » 119,000,000

Nel 1879 epoca a cui questo specchio si riferisce i principali stali d’Europa ebbero bisogno d’impor­ tare per far fronte ai bisogni dei consumo. Furono studiati vari mezzi affine di rendere più abbondante la produzione dei frumenti, e fu provato che il più e Ili :a ce e al tempo stesso il più conforme al retti prmcipj economici sarebbe quello di aumentare la resa per ciascun ettaro di terra.

Passiamo adesso al Canada. Le esportazioni dei prodotti canàiliani si elevarono nell’ anno scorso a dui1. 80,921,579 divisi coinè segue: Prodotti mine­ rali (Ioli. 2,707,289; idem d-dla pesca, dolb 6,857,715; idam delle foreste doli. 24,960,012; Bestiame e carni doli. 21,566,219; Cereali e altri prodotti agricoli doli.21,2 >8,327; articoli manufalturati,dol.3,075,095; diversi, doli. 622,122. Nel 1880 l’esportazione non era stato che di doli. 70,096,091. L’ importazione crebbe in proporzioni anche più furti essendo rap­ presentata nel 1881 da doli. 105,000 contro doli. 8.1,000,000 nel 1880. L’ Inghilterra entra per la metà circa in questo movimento commerciale.

Notizie economiche e finanziarie

— Il commercio d’importazione nei primi cinque mesi ascese a 535 milioni con una diminuzione di 25 milioni rispetto al periolo corrFpondenie del 1881. Le espilazioni dal,’Italia si ridussero a 490 milioni, cioè a 21 milioni meno de la cifra del 1881. Ma se da queste cifre si tolgono le monete, la minore im­ portazione di merci verificatasi nel 1882 in con­ fronto all’anno precedente ascende a ben 55 miboni, mentre la diminuzione'nell’uscita di prodotti italiani si riduce a 7 milioni soltanto. È facile scorgere l’importanza di queste cifre anche in relazione alla ripresa dei pagamenti in metallo.

— Nell’esportazio e del grosso bestiame il movi­ mento è sensibilmente aumentato. Dal 1° gennaio al 31 maggio 1882 se ne esportarono 13 inda capi dì più clic ne’prinii cinque mesi del 1881.

— Nel mese ili maggio 1882 l’importazione degli zuccheri è cresciuta di quasi 19 nula quintali in confronto al maggio del 1881.

— Anche l’entrata dei tabacchi è in via di con­ siderevole aumento. Nel mese di maggio crebbe di circa 800 mila lire.

— Il Ministero del Tesoro Ira fissato il valore del 'a lira sterlina a L it. 23 80 per il pagamento degli interessi delle Obbligazioni del Prestilo Anglo-Sardo (28 giugno e 22 luglio 4851) che ha luogo a da­ tare dal 1° giugno.

— La perequazione fondiaria si può dire quasi naufragata, giacché la Commissione a parità di voti respinse il principio della legge.

— I versamenti in oro per l’abolizione del corso foizoso continuano regolarmente. Finora si versa­ rono 332 milioni oro e 32 milioni argento.

— La Banca Nazionale ha deciso di accettare in pegno per anticipazioni le obbligazioni della Società generale immobiliare per lavori di utilità pubblica ed agricola, consenziente il governo.

— Seco ido la riforma della legge di contabilità proposta dall’ on. Muraria l’ anno finanziario comin­ cierà col primo luglio 1883. L’esposizione finanziarla sarà fatta in gennaio contemporaneamente al a pre­ sentazione degli storni e variazioni sui residui at­ tivi e passivi. Una legge speciale regolerebbe poi l’esercizio finanziario lino al 30 giugno.

— La direzione generale della statistica, allar­ gando la base dei suol studi sui bila mi comunali, intende di rnceogl ere not zie compiute intorno al- I’ assetto delle imposte sul valor locativo, sul be­ stiame, sugli esercizi e le rivendite, sulle famiglie, eoe., insomma intórno a le tasse dirette che i municipi hanno facoltà d’imporre.

— L’ industria del cotone si svolge rapidamente in Italia. Nei primi cinque mesi del 1882 rimasero In paese 208 mila quintili di cotone greggio estero con un aumento di 58 inibì quintali rispetto al pe­ riodo corrispondente del 1881. Nello stesso tempo l’importazione dei lilati forestieri d minui di 8 mila quintali.

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fer-rovia del Gottardo e di quella del Mnnteceneri, il cui comp'essivo importo rileva a L. 6.010,944.62.

— La Camera di commercio di Livorno ha rin­ novato le istanze perchè sia alfine decisa l’ antica questione dei dazi sui tessuti di cotone imbianchiti e stampati.

— Diamo il riassunto del movimento delle Casse pestali di risparmio a tutto il mese di aprile scorso.

In detto mese si autorizzarono due nuovi uffici a funzionare da Casse di Risparmio, e furono emessi 410 52 nuovi libretti, ne furono estinti 4165.

1 / importo dei depositi fu di lire 6,431,877.80, quello ilei rimborsi fu di 5,264,220.46; rimanendo così un residuo del credito dei depositanti di 1,170,637.54.

Nei mesi precedenti l’aprile dell’anno in corso si erano emessi nuovi libretti 48583, se ne erano estinti 3290. L’importo dei depositi era di L. 23,817,531.24, dei rimborsi di L. 46,392,086 77. Rimanevano quindi 7,433,264,47 residuo dei depositanti.

Risalendo ora alle operazioni fatte dalla fondazione del 'e Casse Postali cioè dal 1876 fino al termine di Aprile il movimento generale è il seguente.

Furono autorizzati 3 j31 uffici postali a funzio­ nare da casse di risparmio: furono emessi 576,821 libretti, se ne esiiusero 49,701 : ne rimangono in corso 527,120. L’importo dei depositi fu di 215,838 050.36; gli interessi capitalizzati furono di L. 2, 07,720.19. Furono rimborsale lire 144,580,074.07: e rimane un residuo del credito dei depositanti di 73,665,676.48.

— I Comizi agrari di Terni, Spoleto e Foligno con lodevole solerzia sonosi costituiti in consorzio per perfezionare la f.ihbriea/ione degli olii di oliva delli valli umbre e per dare incremento alla loro esportazione. Il primo intento viene conseguito isti­ tuendo Commissioni locali di sorveglianza, il secondo collo stabilire mediante i consoli all’estero e me­ diante le Camere ili commercio all’interno, i neces­ sari rapporti, e col fornire garanzia die gli ohi esi­ biti non siano adulterati.

— In seguito alle conferenze tenutesi dal 6 al 9 corrente in lugano e Lucerna fra i Delegali delle varie amministrazioni ferroviarie interessale nel ser­ vizio diretto fra l’Italia e la Svizzera per la ferro­ via del Gottardo, si sono stabiliti gli accordi per le relative tarill'e e si stabilì die, possibilmente col primo agosto venturo, il servizio diretto fra l’ Italia e Svizzera sarà attivato pel valico del Gottardo an­ che pei trasporti delle merci, pubblicandosi per questa data tutte quelle la ri Ilo die presentemente sono già concordalo ed in corso di stampa, assieme a (¡nelle altre che potranno essere fissate in tempo opportuno.

— È aperto un concorso a tre posti di perfezio­ namento pratico nella viticoltura ed enologia, presso la scuola ili Conegliano, per la durata di un biennio 1842-1883, 1883-1884, con borse di studio gover­ native di lire 1609 annue pagabili in dieci rate mensili.

Per essere ammessi al concorso i candidati do­ vranno presentare al Ministero di agricoltura, indu­ stria e commercio, non più tardi del 31 luglio 1882, dimanda in carta bollata da lire una, corredala dai richiesti documenti.

— Durante il mese di maggio si ebbero le. se­ guenti esportazioni di zolfo dalle città siciliane.

Catania, per l'estero chilog. 5,992,938 e per l’in­ terno 4,290,408.

Licata, per l’ estero chilog. 9,419,700. Porto Empedocle, chilog. 7,668,981.

Il deposito al 1° corrente era a Licata di chilo­ grammi 28,420,000 in tutte le qualità, a Porto Em­ pedocle di canlaja 526,250.

— Con decreti del 4 giugno fu approvato l’au­ mento del capitale della Banca di Pine'rofo ila 1 a 2 milioni, furono approvate alcune modificazioni alla Banca Popolare di Chioggin, e fu autorizzata la So­ cietà Anonima Italiana di miniere di rame e di elet­ tro-metallurgica ; sedente in Genova con 6 milioni di. capitale. Fu pare autorizzato il Cotonificio Lom­ bardo con L. 300,000 di capitale, e la Società per la condotta d'acque potabili in Biella con un capi­ tale pure di 300,000 lire ; e finalmente la Società per case operaie in Vicenza con 40,000 lire di ca­ pitale.

— Ecco Io specchio dei carbòni giunti nell’anno i scorso nel porto di Genova il quale addimostra quanto sia forte il movimento del commercio di questo articolo.

Da Neweastle e Sunderland . . T. 287,870 » Cardili, Swansea e New pori » 274,252 » S c o z ia ... » 28,120 » Hall, Hartlepool... » 14,037 » Francia... » 7,473 » Liverpool . . . . . . . . 5,370 » Londra (coke inglese) . . . » 674 Totale Tonn. 617,798 arrivate per mezzo di 480 bastimenti, cioè

Vapori 270 con tonn. 43!,>-00 Velieri 210 » 164,998

— È aperto un concorso per sei posti di Allievo verificatore nella Amministrazione di pesi e misure e di saggio dei metalli preziosi.

I! concorso è per esame. L’esame consterà di tre distinti esperimenti; uno scritto, uno orale ed uno pratico, in conformità all’apposito programma.

I due esperimenti orale e scritto avranno luogo il 13 ottobre del corrente anno, e nei giorni suc­ cessivi.

— La Direzione generale dtTe poste Ita pubbli­ cato il movimento genefele ilei pacchi postali nel­ l’interno del regno e negli uffici di confine durante il mese di aprite' che si riassume come segue, no­ tando che al 1° aprile vennero autorizzati al servizio dei pacchi altri 10 47 uffici.

Nell’interno del Regno furono impostati nel mese di aprile 216,085 pàcchi e ricevati 230,933 dei quali 38,010 a domicilio e nei quattro primi mesi 7 0 4,9 47 impostati e 746,747 ricevuti, dei quali 96,366 a domicilio.

Negli uffici di confino il movimento fu nel mese di apri'e di 40,018 in partenza, 21,234 in arrivo e 776 in transito e nei quattro primi mesi 37,666 in partenza, 67,732 in arrivo e 3212 in transito.

— La situazione della Banca Nazionale al 31 maggio ultimo, confrontata coti quella della decade precedente, presenta le seguenti principali variazioni nei diversi conti :

All’attivo: Cassa e riserva, aumento da 180,650,000 a 182,304.000; Parta foglio, aumento da 107,562,000 a 173,133,000; Anticipazioni aumento ila 15.758,000 a 49,280.000; Credili, aumento da 157,799,000 a 138,542.000; Partile varie,diminuzione da99,860,000 a 97,889,000 lire.

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410 L ’ E C O N O M I S T A 25 giugno 1882 Al possivo: Circolazione, aumento da 402,700,000

a 405,520.000; Colili correnti e debiti a vista, au me to ila 29,(»83,000 a 32,237,090 ; Conti correnti e debiti a scadenz i, aumento ila 62,296,000a 63,006,000; Partite varie, aumento da 90,880,000 a 92,774,000 lire.

I depositi erano aumentati da 314,316,000 a 320,668 000 lire.

Le Rendite del corrente esercizio ascendevano a 3.437.000 e le spese a 3,023,000 lire.

II rapporto fra il capitale e la circolazione era di uno a 2,703 e quel'o fra la riserva e la circola­ zione, più gli altri debiti a vista, di uno a 2,543.

— La situazione della Banca Toscana di Credito al 31 maggio ultimo, confrontata con quella al 31 marzo, presenta le seguenti principali variazioni nei diversi conti :

All’attivo: Cassa e riserva, aumento da 5,401,000 a 3,639,000; anticipazioni, aumento da 7,389,000 a 7.785.000 lire.

Al passivo : Circolazione aumento da 14,55' ,000 a 14.974.000 lire. I depositi erano aumentati da 13.797.000 a 14,752,000 lire.

Le Rendile del corrente esercizio ascendevano a 274.000 e le spese a 60,000 lire.

Il rapporto fra il capitale e la circolazione, era di uno a 2.99 e quello fra la riserva e la circolaz one, più gli altri debiti a vista, di uno a 2.09.

— Dallo speculilo delle riscossioni fatte dalla Regia Cointeressata dei Tabacchi nel maggio ultimo re­ sulta la cifra di 12,712,000 lire, contro 1 1,865,000 nel maggio 1881 ;. nei cinque mesi da gennaio a 31 maggio gli incassi ammontarono a 60,040,000 lire contro 57,609.000 lire nei cinque mesi corrispon­ denti del 1881, e quindi vi è aumento di2,431.000 lire.

La gestione Siciliana ha dato nel maggio ultimo 821.000 lire contro 793,000 nel maggio 1881, e nei cinque mesi, gennaio a line maggio 3,961,000 lire contro 3,838,000 nel periodo corrispondente del 1881, in aumento di 123,000 lire.

— Prima che termini il mese di giugno il Mini­ stero di agricoltura e commercio rassegnerà alla firma sovrana il Decreto che fissa la popolazione dei co­ muni in conforto tà all’ultimo censimento.

— L’ufiìcio statistico della Camera di commercio di Trieste Ina pubi) ¡calo la distinta dei principali arti- ticoli importati ed esportati da Trieste via terra du­ rante lo scorso maggio. Eccone i dati princip ili

Im p . Esport. Totale C entinai* m etriche

Maggio 1882 colla ferrovia 505,490 275,309 780,799

» » con carri . 57,811 11,318 79,129

T o tale 573,301 286,627 859,928 » 1881 in to ta le 522,391 251,715 774,106

— Il Parlamento germanico ha dato una prima prova di valersi arrestare sulla china de’ continui aumenti di dazio respingendo testé il progetto di legge diretto ad innalzare i diritti sulle candele, sulla stearina e sulle pietre lavorale.

— Il cancelliere dell’ impero germanico ha pre­ parato un progetto di legge per togliere l’esenzione doganale di cui godono ora le piccole spedizioni di merci falle per mezzo postale.

— Non ostante alcuni pareri contrari alla istitu­ zione di una Borsa del Lavoro, pare che a Parigi prenda consistenza un tale progetto : il prefetto della Senna lo propugna e si prevede che il Con­ siglio municipale finirà per approvarlo.

] — L’ inchiesta compiuta testé dall’ Associazione degli industriali del ferro in Germania ha chiarito che dal 1879 al 1882 il numero degli operai di | tale industria è cresciuto di 23 per cento e la somma

dei salari del 42 per cento.

I Prodotti delle Strade Ferrate Italiane

La Direzione Generale delle strade ferrate presso il Ministero dei lavori pubblici ha pubblicato solo in questi giorni il prospetto dei prodotti ferroviarj del mese di febbraio 1882 confrontati con quelli del febbraio dell’ anno scorso.

Il prodotto generale del detto mese di febbraio 1882 ascese a L. 13,508,420, composto come segue:

V ia g g ia to ri... . . . . L. 5,231,243 B a g a g l i ... 209,744 Merci a grande velocità . . . . » 1,178,946 » a piccola velocità . . . , » 6,816,610

Prodotti diversi . . . 71,877

To t a l e L. 13,508,420

Tale prodotto va poi ripartito come segue :

1882 1881

.2 f A lta Italia . . L. 6,862,110 L. 6,6)2,940 E =5 3 1 Romane . . . » 2,382,810 » 2,470,514

i£ ( Calabro-Sicule. » 900,356 » 866,756

Ferrovie di diverse So­

cietà eserc. dallo Stato » 1,260,123 » 1.219,761 Ferrovie M eridionali. . » 1,656,310 » 1,776.736

» Venete . . . » 77,366 » 69,495

» Sar de. . . . » 108,398 ■» 84,119

» diverse . . . » 200,947 » 143,541

To t a l e L. 13,508,420 L. 13,273,862

Si ebbe dunque nel febbraio 1882 un aumento complessivo di L. 231,558 in confronto del 1881. — Aumentarono: l'Alta Italia con L. 219,170; le Calabro Sicilie con L. 93,600; (le Ferrovie diverse con L. 57,406); le Ferrovie di Società diverse eserci­ tate da lo Stato con L. 40.362; le Sarde con L. 24,279; e le Venete con L. 7,871. — Diminuirono invece le Meridionali con L. 120,426; e le Romane con L. 87,701.

I prodotti poi dal 1° gennaio a tutto febbraio 1882, confrontati con quelli dell’eguale periodo del 1881, furono i seguenti :

1382 1881

( Alta Italia . . L. 13,765,161

| ^ 3 < Rom ane. . . » 4,6 8,344 Calabro-Sicule. » 1,886,966 Ferrovie di diverse So­

cietà eserc. dallo Stato » 2,579,495 F erro vie M eridionali. . » 3,498,001

(11)

Il prodotto chilometrico delle diverse linee in esercizio nel febbraio 1882, conlrontato con quello de! 1881, fu il seguente: » ( Alta Italia . . L. 1882 2,628 L. 1881 2,544 g = « ) Romane . . . » 1,416 » 1,468 £ ^ ^ ( Calabro-Sicule. » 715 » 079

Ferrovie di diverse So­

cietà eserc. dallo Stato » 1,347 » 1,304

Ferrovie Merid oo ali. . » 1,095 » 1,225

.■» Venete . . . » 564 » 507

» Sa r do. . . . » 278 » 229

» diverse . . • » 612 » 552

Media com plessiva. L. 1,511 L. 1,522

Si ebbe dunque nel febbraio 1882 una diminu­ zione media complessiva d: !.. 11. — Diminuirono: le Meridionali con L. 120; le Romane con L. 52. — Acme larono ¡avere: l'Alta Dalia con L. 84: le Ferrovie diverse con L. 00; ie Venete con L. 57; le Sarde con L. 49; le Ferrovie di Socie à diverse esercitate dallo stato con L. 43; e le Calabro Sicule con L. 36.

Finalmente il prodotto chilometrico dal 1° gennaio a tutto febbraio 1882, confrontato con quello del 1» bimestre 1881, fu il seguente: « t Alta Italia . . L. 1882 5,195 L. 1831 4,816 g = 45 ) Romane . . . » 2,7(.9 » 2,793 £ ( Calabro-Sicule . » 1,405 » 1,528

F errovie di diverse So­

cietà eserc. dallo Stato » 2,758 » 2,562

Ferrovie M eridionali. . » 2,:-i52 » 2,503

» Venpte . . . » 1,175 » l,u56

» Sar de. . . . » 376 » 490

» Diverse . . . » 1,295 » 1,167

Media complessiva L. 3,029 L. 2,968

Si ebbe dunque nel 1° bimestre 1882 un au­ mento chilometrico medio complessivo di L. 61.j Aumentarono : le Ferrovie dello Stato con L. 379; le Ferrovie di Società diverse esercitale dallo Stato con L 196; le Ferrovie diverse con L. 128; le Venete con L. 119; e le Sarde con L. 8 1 . — Di­ minuirono invece: le Meridione i con L. 164; le Calabro Sicule con L. 123; e le Romane con L. 24.

RIVISTA DELLE BORSE

F irenze, 25 giugno.

La situazione del mercato dei fondi pubblici di­ pende oggi interamente dalla soluzione della crise egiziana. Ciò non vuol dire però che le piazze sieno abbondantemente impegnale sui valori di quello Stato, ma la solidarietà finanziaria non è una pa­ rola vana, e nello stato attuale delle cose è un fatto che si dimostra e si prova ogni giorno con mag­ gior facilità. Questa solidarietà non e a ro che il resultato di' quei fellonie; t economici internazionali di cui spesso ci siamo trattenuti nella nostra ras- seg a, e che avranno per l’avvenire le conseguenze più felici non solo [ter lo sviluppo materiale di tutti gli Stali ma anche per il collegamento dei loro rapporti, e per il loro progresso morale. E impos­ sibile oggi clic una crisi resti assolutamente loca­ lizzata, è che i suoi effetti non si facciano

forzata-niente sentire da per tutto. Si può dire che essa sia una forma con cui si manilesta I’ odierno pro­ gresso, e se nei suoi momenti infelici contiene una certa dose di sofferenze, questo malessere è poi largamente compensato da questa solidarietà che rende partecipi tutti ai benefizi della prosperità di uno. L’Egittoper la sua posizione geografica è il punto di contatto di tutte le civiltà moderne, è la grande arteria di tutti i commerci, è tl punto di congiunzione universale, o [ter le stesse ragioni può diventare il punto di partenza della divisione di lutti. Tuttoeiò che minaccia la sua sicurezza, commuove e minaccia il mondo moderno, e lo col­ pisce nei suoi interessi, i quali ai nostri giorni con­ vergono verso le finanze pubbliche, e si può dire che sieno da queste rappresentati. Non è da sor­ prendere pertanto se di fronte a una crisi che tocca cosi da vicino tanti interessi, e che può ancora più oltre prolungarsi, la speculazione rimanga inerte, e il contante si astenga col proposito però di rien­ trare tosto in lizza allorquando i corsi subendo l’in­ fluenza del tempo e delle preoccupazioni avranno sofferto un maggior deprezzamento.

A Parigi neda prima parte dell’ ottava vi furono alternative di rialzi e di ribassi più o meno impor­ tanti,secondo che le notizie che venivano da Alessandria facevano prevedere una soluzione più o meno sol­ lecita della questione egiziana. Durante questo pe­ riodo si I quidatono molle posizioni all aumento promuovendo anche uno scoperto che avrà per elleno ili favorire la ripresa, se ragioni politiche non vi si frapporranno. Verso la fine dell’ ottava, essendo accertata la riunione della Conferenza a Costantino­ poli, si ebbe un lieve miglioramento su lutti i valori.

A Londra molte vendite con lo scopo ili sbaraz­ zarsi di alcuni valori internazionali, specialmente dei turchi e degli egiziani, il cui ribasso trascinò nel movimento retrogrado anche gli altri fondi.

A Vienna e a Berlino la settimana trascorse pe­ santissima; e le Borse italiane si contennero a seconda delle oscillazioni del mercato parigino.

R en d ite fra n cesi. — Il 5 0/0 da 115.50 indie­ treggiava lino a 114.55 per riprendere in seguito fino a 114.75, il 3 0,0 da 82.90 cadeva a 81.13 per risalire a 81.35 e il 3 0/0 ammortizzando da 83.25 scendeva a 82.30.

Consolidati inglesi. — Da 100 7/16 cadevano a 99 15/16.

Rendita, tu rca . — A Londra da 12 declinava a 11 7/8 e a Napoli venne trattata a 12.20 circa.

R e n d ita ita lia n a 5 0/0. — Sulle varie piazze italiane da 9.-.30 in contanti cadeva a 92.l0_e da 92.70 per fine mese a 92.25 a Parigi da 90.30 in­ dietreggiava a 89.90; a Londra da 89.30 cadeva a 89 1/4 e a Berlino da 90 a 89.30.

R . u d ita 3 0/0. — Ebbe qualche operazione fra 54.90 e 55.10.

P r e s titi po n tifici. — Trascorsero nominali per tutta l’ottava, e oggi restano a 91.70 per il Catto­ lico 1830-64; a 91 .per il Blouut, e a 92.63 per il

Rolliscild.

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