\
TRATTATO
DELLE
MALATTIE DELLA VESCICA E DELL’URETRA
CONSIDERATE PARTICOLARMENTE
NEI VECCHI
ni
S. T.
SQEMMERING
CONSIGLIEREDEL REDIBAVIERA,MEMBRO DELL1!CCÀ DEMI A DELLESCIENZE DIMONACO,CAVALIERE DIDIVERSIORDINI,
MEMBRO ONORARIODIMOLTE DOTTESOCIETÀ'*
OPERAPREMIATADALL*ACCADEMIAGIUSEPPINA DIMEDICINA E CHIRURGIADIEIENNA VERSIONE ITALIANAFATTA SULL* ULTIMA EDIZIONE
da G.B.C.
DOTTORDICHIRURGIA E MEDICINA.
“A
LoStampatoreponequcst’Opera sotto latutela delleLeggi,avendo adempiuto aquantolemedesimeprescrivono.
INTRODUZIONE.
Tj Accademia
imperiale di medicina e chi- rurgiadiVienna non
potevacertamente pro- porreal concorsoun
soggetto piùdegno
di meditazione, dell’esame specialedelle malat- tied’unodei primi apparecchi organici, inun
sesso ed inun’età determinati.Il
medico
profondo nell’arte sua fa assai d’ordinario,avanzando
in età,
uno
studio particolare delle malattie di cui dobbiara qui trattare, ne indaga accuratamente le cause, riutraccia le loro più piccolecon- seguenze, eciò ad oggetto di guarentire i suoi similida quelle affezioni i cui disagi eil pericolo sifanno sentir piùvivamente al- l’avvicinarsi dellavecchiaja
, principalmente
quando
egli pensa algrannumero
di dotti e d'uominidi Stato che ne sono giornalmente levittime.Se
consideriamo lemalattie della vescica e del canal dell’uretrafuori della sfera che ci è stata tracciata nella questionedelconcorso, troveremo che generalmente esse affliggono più particolarmente la vecchiajache non
le4
altre epoche dellavita (i). In fatti
,se da
un
latovediamo
l’infanziapiùsottoposta alle affezioni del cervello e delle parti esterne delcranio; la gioventù a quelle del collo;l’età adultaa quelle degliorgani toracici;e la
matura
a quelle degli addominali; tro-viamo
dall’altro che nellavecchiaja si pre- sentano principalmentelemalattie degli or- ganidel catino e dei loro annessi, fino a quell’epoca inoltratissima in cui i sintomimorbosi
,mostrandosi di belnuovo
verso il cranio,compiscono
così il circolo delle infer- mitàumane,
e terminanola vita stessadopo
avernepercorsituttigliorgani(2).Dobbiamo
quiosservarecheilcorsodelsan-gue
prova,col progredir degli anni,conside- rabilicambiamenti; che questofluidoabban- dona
finoadun
certopuntoicanali arteriosi(1)Rìcherand,MémoiresdelaSociétémedicaledemn-
lation, année,pag. 5l5.
(2)Sipuòconsultare ataluopoStalli,Diss.de moriis aelatum;Linne, Diss.melamorphosisliumanac,inamenita- tiliusacndemicis.SecondoStruve (Disserl.dehwmorrah- giis,Rilon
,I766),igiovani sono piùsoggetti all’epistassi, gliadultiall’emottossla,gliuominifattialleemorroidi,ed
ivecchi all’ematuria. J. Chejrne, nc\Y
Ed
inburgher vied.andsurg. journnl, voi.IV, dicechel’infanzia elagio- ventùsonpiùdi spesso travagliate dalle malattie della parte superioredelcanalintestinale,echein unetàin- noltrata.siosservavieniaggiormento «nostato di torpore dell'intestinocrasso(diciamo principalmente del^relto, che èsiintimamenteunitoalcanale dell’uretra).-
5
per accumularsinellevene, dacui risulta,tanto all’esternocome
all’interno, una ripienezza di questeultimevistosissima all’occhio. Dietro a ciòrimarremo
pocosorpresi di trovar nei vecchi delle malattiegravi degli organidel baciuo,dipendenti da congestioni del sangue venoso (i).Pare che dietrol’ordinario corsodellana- tura le affezioni della vescica e del canal dell’uretra tacciano in qualche
modo
dall’in- fanzia fino allavecchiaja, o, per servirmi del linguaggiodella scuola di Mompelieri,le flussioni pajon dirigersi verso
un
punto diverso nelledifferenti epoche dellavita.Osservasi
comunemente
che il sinistro lato è più di spessotravagliato dell’altro da va- rici, daidroceli, davaricoceli,dasarcoceli;non
dipende egliquestoinparte dache ac- cumulandosile materie fecciosene’ crassiin- testini,e principalmente nelS
del colon,comprimono
ilcordonedei vasispermatici?(3)Le
malattie delle vie orinarie sono gene- ralmente piùcomuni
ne’paesi freddi,ove
si sache abbondantissima è la secrezionedel- l’orina;giacché gli organi, simili in ciò a pezzidi meccanica,silogorano per un’azione(«)J.Armstrong
,
Praticaiillustrations onthèsoarlatet fevcr,eie.2.*éditioci.London,1818,pag.575.
(z)A. flicherand, Nosographic ohirurgicalo, toni. I.
Paris, i8o3,pag.no.
6
»prolungata.
E
peruna ragione analoga che lemalattie della pelle sono più frequenti ne’ paesi meridionali(i).Ilnostro sesso è principalmenteesposto a questeaffezioni
, perchèin noi ilcanale del- l’uretraè stretto ecomplicato alla sua ori- gine,eperchè unpo’più lungitrovasiunito allaprostata (3).
Ammettendo
anche che lostato dell’orga-nismo rimanga
sino allafin della vitainuna perfettaintegrità, la vescica,epiùparticolar-mente
ancora il canaldell’uretra,parcheac-compagnino
ildeperimentodelle parti genitali,
e cheprecedano quello deglialtriorgauidel- l’economia;
meno
capaci allora di resistere ai mali che li minacciano, essinon
posson vincerlicome
nellagioventù.Se
aggiungiamo(parliamo sempre
inmodo
generale) che lenostre osservazioni cadono principalmente su uomini dicostituzione gottosa, edediti(1)RicherandyMòro. snr Tapparci! urioaire, dans les Méruoircs delaSociétémédicale d’émulatiou,4-*annue, j8 o2,pag.5io, 5i3.
(2)Traipraticichee!sono acquistataunameritatari- putazioneperlelorocognizionisullemalattiedicuitrat- tiamo,citeròilsig.EverardoHomCylocuiopere classiche racchiudonodelleprove concludenti dei cambiamentipa- tologicichesopraggiungouonellaprostata, principalmente ne’ vecchi.Ebbi campodiconvincermene ancora connu- meroseosservazioni,chemisisoupresentaledopolapri-
maedizionedellatuiaopera. • • .
7 alT intemperanza, troveremo inquesti stessi uomini, oltre la diatesi patologica naturale diquestiorgani nellavecckiaja,
una
folla di circostanze cherendono
certamente lema-
lattie di cui facciamo parola più
comuni
ai nostri giorni cheunavoltanon
l’erano.Non
sono infattigli uomini ricchi quelli che, con frequenti corse acavallo,anchesulle piùsoffici selle,ecoll’eserciziodella caccia,
irritano
immediatamente
lavescicael’uretra, e fanno ad essesoffrire compressioni e vio- lenti scosse?Non
sono essi quelli che, sentendo inde- bolire lapotenza loro aigodimentifisicidel- l’amore, voglionoripararlaperdita delle loro forze conagentinou meno
energici chepe-
ricolosi, e ricorrono,colla stessa mira,cioè per calmarei loro organistimolati, a mezzi riprovali dalla natura?Abusando
delleparli genitaliper risvegliareun’immaginazione ag- ghiacciata, soddisfanno inmodo
criminoso ai loro turpidesiderj.Non
*son essi questi stessi uomini che,
ora distendonooltre
modo
lavescica coll’ec- cesso dibevande,
ed ora irritano quest’or- gano coll’usod’alimenti acri, salati,aroma-
tizzati,convinicaldi, dicui i vecchi prin- cipalmente fanno usocollo scopo di
mante-
nersi iu forza edifacilitare le loro dige- stioni;donde
ne risultauu aumento
nella secrezionemucosa
ed un’esuberanza diforza vitaleiu quelleparti ?8
Sono
ancoragli nominiricchi quelli che,
impiagati in
un
uffizio per ambizione o pei loro affari, oche,trascinati dauna
fuuesta passionepelgiuoco, sordi allaimperiosa voce della natura, ostinatamente resistono albi- sogno chelipreme,
e;vengono
finalmente puniti coi mali di questestesse parli.•
Non
vedonsi forse nella giovinezza loro esporsi sconsideratamente alle infiammazioni dell’uretra, leconseguenze delle qualinon
sonocosì insignificanticòme
gliele fa conir parire laloro leggerezza, ecome
gliele per-suadono
i falsiamioi per farsida essiamare
celando lorodelle tristiverità ?< Finalmente questi stessi uomini, credendo cheil lororango,le loro ricchezze o le di- gnità loro
debbano
altresìcompensare
laper- dita della loro salute, sisottomettonodirado con esattezza ecompitamente
ai consiglidei migliori medici,e quasimai
radicalmeute guariscono da questemalattie, leconseguenze dellequalisono così formidabili.S’acconten- tano,per'lamaggior
parte, di calmare iprimi sintomi del
male
, erifiutano dicre- dere almedico
che fedelmentegliavvertisce della malignità del veleno ch'essiportanoinseno. •,
•
Qual
è quelpratico incanutito nell’esercizio dell’artesua che possa dire d’aver trovato delladocilità inquesta classed’infermi?9
Questi ultimitrovano, a dir vero,una spe- ciedi scusa alla loro indocilità,nei desiderio d’allontanar daessidei^ sentimenti penosi,e tutto ciòche può ricordar loro il luogoe la causadella malattia.Che non
darebbero per dimenticarli incontanente?Non
èeglialtresì verisimile chel’usoin- tempestivoe l’abusodi diverseinjezioni, ches’impiegano assaigeneralmente al dì d’oggi perlacura delleblennorragie,
debbano
esser collocate fra lepiùattive oausediquellemol-
titudini di malattiedella vescica edell’uretra cheosservansi a’nostrigiorni ?Se,dall’unlato,osserviamogli uomini delle classi superioriche
hanno
vivuto contempe-
ranzae saggezza,o che per lomeno non
hanno
alterata per leggerezzao per ostina- zione lasanitàdiquesteparti,vedremo
ch’essi cadonospesse volte uell’estremo opposto.L’ap- plicazione allo studioed una vita sedentaria obbligano la vescica e l’uretra aduna
situa- zioneforzata,che,congiunta alla compres- sionedella scranna ed allamancanza
d’eser- cizio, nuoceall’azione reciprocadegliorgani vicini.La
vescicanon
deve,come
inquesto caso interviene, rappresentarla partediuu
sacco inerte, edessermantenuta immobileiuuna
bassaposizione;ma
deve ricevere dei leggieri movimenti dal tronco, enon può
far senza ilgiuoco deimuscoli chelesonvi- cini, od anche chetrovarsi acerta distanza;IO
son essi il trasverso, i lombari e gli addo- minali.
L’uretra
non debbe
essa pure,come
ciò succede standoseduti, rimanere immobile ecome
racchiusa inuna borsa;ma
deve que- stocanalestarsene albasso inclinato,come
nellastazione.
La
circolazione del sangue è d’altrondeben
diversa nellaprima
diqueste situazionio nellasecouda. Risultainoltre da quella unadifficoltànellefunzioni dei plessi nervosirinchiusi nel catino, diqueiplessi chehanno
più di una relazione collavescicae coll’uretra. Si possono consultare a taluopo
lebelle tavolechele preparazioni del dottorSchmidt
cihanno
fornito (i).La maggior
partede’medici avràosservato in lorostessi,amisura che invecchiano, una rigidezza ecome un
istupidimento delle parti situateintornoal catinoed in questa cavità;istupidimento dipendente dallo star lunga-
mente
seduti,echeè principalmente rimar- chevole duranteleintermissioni della gotta.Yedonsi perciò quegli uomini dicui ab-
biamo
parlatopiù sopra,anchequando hanno
roeuato una vita irreprensibile,aggravare i loro mali,sia perun
sentimeuto dipudore, siaper la risoluzionedi sopportare coraggio- samente ed insilenzio ciò ch’essi considerano(i)Coniiaenuriusileuervislumbalibuseorumqueplexu, anatomico pathologicus,4*ViudoboMae,17
come
conseguenzeinevitabilidella vecchiaja,onde
allontanarda loro oguisospettodi cat- tiva condotta.Quanti uomini ricchi e distinti troveremo noi
dunque
al dìd’oggi chenon
risentano nella loro vecchiaja alcuno dei malidi cui facciamo parola?Egli èfacile di schivare lo scogliodella parzialità
quando
siriflettache nessun organocome
l’uretracambia
tanto prontamenteed
inunmodo
sì rimarchevole, di grossezza, diforma,
di tensione, didurezza e ditem-
peratura,eciò,non
soloperl’azione di certi alimenti o di sosLanzecome
ilsale, l’oppio, lecantaridi, lacannella, l’ambra, ec.,ma
ancora per la sola influenza dell’
immagi-
nazione. Basta infattiuna
piacevole ricor- danza,come
quelladel tatto diun
oggettoamato
, un qualche odore, qualche cautoamoroso
,finalmente la vistadi pitturevo- luttuose,per operareicangiamenti di cui facciamo parola. Ilmedico
prudenteallonta- neràperciò con diligenza questi piaceridai malatiche avrannoaffezioni dell’uretra,prin- cipalmentesequesti ultimisonodicostituzione artritica;considerazione che riprodurremo più abbasso,mostrando
finoa qual punto vi si possa dare importanza.Sequesti fenomeni,che possousi
appena
chiamar morbosi,quando
siconsideri l’uretra isolatamentedal resto dell’economia,ma
che13
esigono evidentemente, per essere studiati,
la cognizione ditutto il sistema nervoso e dei rapportiche uniscono quest’organo agli altri;se tali fenomeni meritano poco d’cssrr meditati da soli
,
non
è così deirapportidi cuiabbiamo
parlato: e perconoscerli a fon- do, èd’uopo considerarli inquestostesso or- gano in istato di malattia (j).I mezzi locali debbono,a dir vero,iumolte circostanze formar la cura principale
;
ma
nellemalattie della vescicae dell'uretra, negli
uomini
diun temperamento
artrìtico,non
ba- steranno che di rado,eforsemai
:ben
più,
inmoltiaccidentilocali siotterrà
un
successoS
facile ecostante anche senza l’uso di questi mezzi.L’esame
dei più conosciutiscritti polemici sulle differenzeedi rapporti eziologici della gotta, del reumatismo e dalla pietra,esce fuoridubbiodallasfera checiè stata trac- ciata;ma
le conseguenze cheleaffezionichene
risultanohanno
pergliorgani, meritano lanostra attenzione. Sisache Areteo, Celio(i)Brunner,Deurinaesecrctioneminter etcaeterasor- ganismi fanctionesrelationibus;Gottingae,i8o(i.
G.Setter,AnatomiaecorporisImmanisenilisspecimen;
Erlangao,1800.
La Gerocomia,ocodicefisiologicoefilosoficoper con- durre gl'individui d’ambiisessialungavita,e toglierli aldolore ed alle infermità;da una società dimedici
;
Parigi,1807.
i3
Aureliano
*bMurray
(i)hanno
generaimente
insistilosu questo argomento.
Quando
si rifletta chei titoli delle opere sulle malattie venereeformano
essisolidue
grossivolumiin 8.°, pubblicatida Girtanner,si vedràche
mi
sarebbe stato facilissimoil faresfoggio d’erudizione.Credo
di dover accontentarmi di qui dareun
transuntodi ciò cheho
veduto,imparato eletto di piùrimarchevole,rimandando
co- loro chevolessero conoscere tutto quanto è staloscritto sulle malattie di cui trattiamo>alle operedi Portai
,
alla Biblioteca
medico-
chirurgica di Ilaller,aquella diPlouquet
(a), aigiornali diHufeland
,diHarles,Pierrer,ec.Le
malattie della vescicaedelVuretm
,che
apportano
ai vecchi la morte inun modo pronto
o tardo(3), sono, trannei calcoli orinarj:fL’infiammazione. • •. -j;<
Lo
spasmo. . iIlcatarro.
Le
ulceri.La
paralisi.Le
escrescenzefungose.Le
pieghenon
naturali.Le
escrescenze carnose(polipi).L’incontinenzad’oriua.
L’ematuria.
Per
la vescica<i V
i
Murray
,
Disquisitioncs de materiaarthritica;
Gottingae
, 1785.
(a)Initiabibliothecaemedico-praclicaeetchirurgica»;.
(j)lardodellaquestione accademica.
*4
'
|
Rinfiammatone.
iL’ulcerazione.
lGli ascessi.
Per
laprostataJ L
’a",nent0 di volurao c ,0r
] scirro.
IL’intasamento scrofoloso.
I
La
dilatazione dei condottil escretori.
(
La
suppurazionedelleghian- doledi Cowper.j.c/ f,
urani
...Gli slrignimenti.|
Le
falsestrade.(,
Le
fistole.Non ho
credutodi dover qui parlare dei diversivizj congeniti di conformazione della vescicae dell’uretra,come
lamancanza
della prima,l’uracorappresentanteun
piccolocon- dottovescicale, lamembrana mucosa
for-mante
una borsaod
un sacchetto,oppure
le curvatureinsolite dell’urelra,il suo orificio esternosituato troppoin alto o troppobasso.Nulla dirò delle difformità e degli acciden- talispostamenti della vescica,
come
lo stran- golamentodiessainun
saccoerniario,lacom-
pressione fatta da escrescenze del canal in- testinale è più ditutto dal retto, o da eso- stosi del calino;nonmi
occuperòdeitumori e delle vegetazioni esteriori della vescica,dei
tubercoli, delle ossificazioni,'delleconcre- zioniterrose e delle cistiche trovansi fra le
membrane
,o chela fanno talvolta attaccare agl’ intestini. Lascerò aucora daun
latolei5 malattie della vescica e dell’uretra prodotte da corpi esterni taglienti, pungenti, o con- tundenti,o da quegli chesi sono introdotti inquesti organi.
Non
farò finalmentemen-
zione delle malattievenereedi
nuovo
acquisto*Non
tratterò,come
si fad’ordinario, della disuria, dellastranguria e dell’iscuria;ma
considereròla vescica e l’uretra
come
organi che lanatura ha separato dalresto dell’eco-nomia
nella loroaffezione principale, di cui ciascuna dellealtre ne èla conseguenza più omeno
diretta.In quanto alle malattie chegliautori chia-
mano
scirroe cancro (i) della vescica, le(i)Adonta dell’opinionediSaemmering. opino che questa malattiapossaaffliggereprimitivamente la vescica;:sfami permessodiquicitardue esempi; tolgo ilprimoad im- prestitodal Traile des maladies dei voies urinairesdi Desault,edilsecondodall'opera di Chopartsullostesso soggetto.
a.Unuomo,sanoGnallora,soffretutt'aun trattoalla region del pube un dolor sordo
,prima intermittente ,
indicontinuoelancinante. Consulta un chirurgo, egli consigliagliemollientisullapartemalata
jildolore, lungi dalloscemare, s'avanzaagranpassi.Consultadibelnuovo
icbirurgi,iqualisciringanoilmalato, ecrcdouo d’aver sentitaunapietra,perchèiltumordoro, e,comecartila- ginoso, faceasentirealmalatounurtosimileaquellodi uncorpostraniero,
«VaaU’Hòtel-Dien,enarraaDesaultdisoffrire nella regionedellavescicaundolorfissoclancinante,dieva- cuaretalvoltadelsangue,disoffrire in capoal peneun ,incomodo prurito, d'andar soggetto ditempointempoa vedersisortirdall’uretra deipezzi di caruenomeputre-
:
'i6
liosoltanto vedute congiuntea quelle del*
l’utero,
ma giammai
leho
osservate nell’uo-.fattaiquest’ultima circostanzaèdecisila,edindicalana- turadelmale.
< 1
«Desnult introduce una sciringain vescica, prescrive unaconvenienteregoladivivere,econsigliaalmalatodi tornarealsuo paesenatio. Questi 6Ì conformaauntale avviso,rimaneacasasoa per qualche tempo,critorna bentostoin unostatoch'erafacilediprevedere,manon d’impedire.Il tumore, piùvoluminoso, riempie quasila vescica, l’orina non sorteche condifficoltà; l’introdu- zionedellesoiringbc era diventataimpossibile aichirurgi delpaese.Desault peròneintroduceuna, dacuinerisulta undebolealleggiamento. Ilmalatoconsuma dimarasmo, ed è tormentato daatrocidolori. Lanecroscopiadimostrò cheiltumore, piùgrosso d’ambiipugni,prendeva origine dalcollodella vescica'^ ch’cf distendeva; lanaturasua eralamedesimadiquelladituttiglialtricarcinomi.»
Un uomodisessant’anni lagnavasi,giàdadiecianni, diunadifficoltàd’orinare.Lecandelette penetravanofa- cilmente, e nonremlovan piùfacile l’uscita delleorine- L’uretrafutrovatasana,enon s’impiegò cheidiuretici, ibagni,letisanedipareirabrava, d’uva ursi,ec.;ma
il male peggiorò.Lagnavasi il malatodi peso all’ano, principalmente nell’orinare;talvoltaevacuavasanguecolle orine;talaltraquesteeranfetidoe gialle]finalmentela ritenzionefu completa.11cateterismo,diventatodifficile, diedeuscitaa molteorineesangue, ed apportòsollievo.
Lapresenza della sciringa eraintollerabile; laintrodu- zionediessa,susseguitasempreda emorragia,fece sortire unavoltaquattroscodelliledisangue. Negliultimitempi della vita sopraggiunscro lafebbre lenta,il tenesmo,e movimenticonvulsivinelleestremità. Lavescica, elevata etesa,sentivasi al di sopradelpube. 11 volume delle emorroidi impediva l’introduzionedelditonelretto.1/in- fermo moridelirando, dopo esserrestato per tregiorni senza orinare.- ,
>7
mo
; ameno
chenon
sivogliano considerarcome
tali,ad esempio diNauche,
leulceri (§a5),
leescrescenze(§ 68
al ^5 ), efi- nalmente T ingrossamento dellemembrane
dellavescica.
Allanecroscopia,si trovò la vescica riempitadauna massadicoagulidisanguedellagrossezza di duepugni,
edicuiultimistraticoprivanouu tumor carcinomatoso, posto al sinistro lato della base del trigono vcseicale.
Questosolotumoreavealaformaeilvolumed’nnagrossa mela, ed aveapresoorigineall’inserzione dell’uretra. La sua sostanza erabiancastra,molle superiormente,ediuna durezza quasi tendinosa alla base. Ilcollodellavescica, l’uretra,gliureteriedi reninon presentavano alcun’ap*
parenza patologica.
—
C/iopart aggiunge:«l’analogiadi questotumorecolcancrodelle mammelle, deitesticolie dellostomaco,lefungosità ch’cranvisulla suasuperficie, l’effusionedelsangue,eidiversisintomichesisonoma- nifestatidurantelamalattia,mi danno campoaopinare chelosse un sarcoma degeneratoin canoro.» Chopart, Malati,desvoiesurinaires,toni.II,pag.iGo.(T. F.)t
Savnmering
$trattato
DELLE
MALATTIE DELLA VESCICA E DELL’URETRA
CONSIDERATE PARTICOLARMENTE
N
E’VECCHI.
I
CAPITOLO pri MO.
Infiammazione profonda
della vescica.ClSTITlDE (l).
i.
Tranne
i casiin cui l’infiammazione^
a.
VeS j
,Ca ^‘Pen^ e dalla presenza di
un
calcolo, dalla cistotomia,odall’azionediqual-
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8and observatio’nsiVe'wcastlfSommcrerdecistitide-V; n’ljb^' Pa £-
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,t,88. Terapeutica Berlino,,8x3 pa/
/u?*/T''"113
’?abb,i cata da suofiglio,
* pag.fi2fj Infiammazionedella vescica.
20
sivoglia corpostraniero, questamalattia èdi rado acuta e idiopatica ne’ vecchi;
ma
,invece, ellaè spessissimevoltesintomatica di un’af- fezione gottosa. Ippocrate, CelioAureliano e imoderni
riferiscono pochissimi casi diquesta malattia
, e forseinnessuno di questi ultimi l’infiammazioneera genuina eidiopa- tica. Vogel(i) dice a tal uopo:
Nulla
fere fit liujusmorbi a
recentioribus auctoribus mentio.2. L’infiammazione della vescica manife- stasicon
uu
doloreacuto,lancinante, urente, pulsante,accompagnato
daun
sensodi pres- sionenella regioneipogastrica; questodolore estendesiconmaggiore
ominore
rapidità ed intensità agliorgani vicini. Sente il malato continui bisognid’orinare senza poter soddi- sfarli.La
poca orinache sorte è d’un rosso carico; è densa, vischiosa,semi- trasparente,sedimentósa, dispesso sanguigna. Il polso è ineguale,teso, pieno,duro, l’alitourente4
considerabilelasete.
A
misura che l'infiammazione s’avanza,sopraggiungon dolorivie piùfortinegl’inte- stini, principalmentenel retto, ela cistitide presenta il seguente
quadro
: inquietudini,angoscie, palpitazioni,nausee,
vomito,
ten- sione dell’addomine,sussulti dei tendini,scolo involontario d’oriua e a goccia a goccia»(1)DecogaoscemJisetcurandis C.H. affectibus, §s5a.
?
ai brividi, dolore, edanche considerabilelume- fazionedeilombi,freddo dellestremila,vi- gilia, delirio;finalmente convulsioni, durante le quali il malato
succombe mandando
ge- miti. 1fenomeni che produce in questo caso l’assorbimento dell’orma, eche possono pro- durreil tifo, sarannoesposti piùabbasso.Ilcatetere,
come
avealo giàosservatoAre
- teo,non
produce alcun dolore percorrendo l’uretra,ma non
èpiù sopportabilequando
toccala vescica. Ilcannellodi una canna da serviziale, introdotto nelretto, cheinquesto casoèfortementecompresso,aumenta
dimoltoidolori allorchégiungeallapartedell’intestino cheè in rapporto coll’organo infiammato.
Se
l’infiammazione ha sua sede,come
nellamaggior
parte deicasi, al collo della ve- scica,parte la piùstretta e la più declive di quest’organo,l’orina chegiunge inquesto vi ènecessariamente trattenuta, in ragione dello strignimcntodelcollo; nerisultaquindi,un tumore
ovaleallaregioneipogastrica. Egli è facile d’assicurarsi, esplorando la parete' anteriore delretto, del punto della vescica cheè infiammato; d’altronde il cateterismot praticatocolla mira d’evacuarele orine, prò-;ducein questo caso
uno
deipiùatroci dolori.Se l’infiammazione occupa
un
luogoun
po’ più allo,all’imboccatura diun
uretere,:l’orificio inferioredi questo è
compiutamente
chiuso, e questo stsssocanale trovasidilatato!
\
22
iu
modo
straordinario.Se
gliorificj inferiori degliureteri sonoambidue
infiammati,ciò
che d’ordinario interviene,la vescica
,non
ricevendo piùorina,
non
ne trasmetteràpiù per conseguenza al di fuori, e l’eccessivadi- latazione di questicondotti, perl’accumula-
mento
delliquido, renderàimminente
laloro rottura elaloro infiammazione.Se
questa occupala parte superiore della vescica, caso più raro del precedente,la regioneipogastricasifa dura,tesa, calda e sensibilissima al catto.Quando
invadelaregione posteriore del- l’organo,il rettone viene colpito simpatica-mente
; i fasci emorroidali pulsano,e ilma-
lato soffreuna
speciedi tenesmo.Questa infiammazione, chesi stende suc- cessivamentedal collo agli altri puulidella vescica, s’avanza altresi in profondità,invade latunica muscolare, ed
aumenta
persempre
lasua grossezzae la sua durezza.3,. Distinguevansi
un tempo
, con troppa sottigliezza, le cislitidi illegittime,reuma-
tichee risipelatose,dalla profonda; queste varietà, chenon
pajon differire che nel grado d’intensità della /malattia, sonoper
lomeno
inutili per lapratica.Esporremo
piùsotto le differenzeche passanofra la ci- Stitide elospasmo
dellavescica.. 4- Barthez, uell’eccellenteopera che
pub-
blicòa Parigi nel i8oa sulle malattie
got-
>
n3
tosenon
famenzione
alcunadelleinfiamma-
zioni della vescica;ommissione notabilissima.Tralascio lacistitideche
non
succedeal- l’acuta,eche riconosce per causa lapresenza diun
calcolo,o cheaccompagna
il catarro, divescica, ec.5. Alla necroscopia, trovansi le tracce dell'infiammazione,
non
solosullemembrane
propriedella vescica,ma
ben ancosullapor- zionedi peritoneo che la ricuopre.E
raro che questinon
sia infiammato inuna mag-
gior.;estensione, e si direbbe anche che i
punti che sonoinrapportocollavescica non.
sono stati primitivamente assaliti,
ma
che, partecipano piuttosto dell’infiammazione ge- nerale dellamembrana.
Trovansi d’ordiuario.delleaderenzefralavescica ele^Vicine parti, e particolarmentecol retto. Iji-infiammazione, della
membrana mucosa
occupatalvoltatutta, la superficie internadell’orgauo; tal altrasi limita ad uu’esteusione più omeno
conside-.rabile.
La
partevicina alcollo della vescica ènellamaggior
parte de’ casi infiammata, e questopuò
dipendereda tre cause: i.°dal sedimento dell’orma chesidepone
inquesta parte, la quale èlapiù bassa dell’organo; 3. 0perchè esiste di spessoin questo luogo,o perlomeno
nellasua vicinanza,un
ostacolo alla sortita dell’orina; 3.°perchèleflemmazie dell’uretraestendonsi talvoltaallamucosa
ve- scicale, e l’invadono eziandio tutta intera inH
rcerti casi.Sisache quest’ultirtia
membrana
presenta appena, nelsuo stato di salute, al- cuni vasi rossi;invece,quando
èinfiammata, sene vede
una rete fìtta e sparsa d’enchi- fnosi,che derivano dalla rottura d’alcunidi essi.Se
l’infiammazione è stata ‘violenta la tunica muscolosa ne offre parimenti delle tracce; ciòndn
pertanto, siccome questamembrana
èlassamente unita allamucosa
» llirifiammàzioueglassa perciòdifficilmente dal-Funa
1all’altra (h). • ; :' ' ;' >
»SclimicLt riferisceche si trovarono ottani*
libbre d’ofina nellavescica di
un uomo mòrta
di cistitide.' - v
• - •
,6:J‘
Le
causedellacistitidenell’etàavanzataédnoV
1la metastasisu quest’organodi ciòeha chiàmaste:virus gottoso(2); la retrocessione itegli erpeti edègli altriesantemi, le eaior- ròidi egli spasimi delia vescica, la cessa- zione delle evacuazioni sanguigne abituali,
di rado al dì d’oggi la
ommissiou
diun
salasso,i diuretici,i vescioatorj, 1’uso in- terno delle cantaridi, di cuiun
gran nu-mero
d’osservazionine comprovano
il peri-(1)Giustalagazzetta d’Jena,sembrerebbechelatunica muscolare possa eziandio infiammarsi dasola.
(2)Lecognizioniche abbiamo acquistate sulla natura dellagotta,deglierpeti,ec.,cimostrano nellemetastasi diquesteaffezioni,quelle di unaflemmazia la cuisede primitiva erailtessutofibrosodelle piccole articolazioni,
0lapelle(T,F,)
a5
colo,come
ne fa provala seguente, riferita daAmbrogio
Pareo. '11 ’• •'«
Un
abbate d’etàmezzana
, essendo in questacittà(Parigi) per sollecitareun
pro- cesso, sollecitòparimente! unadonna
onesta nelsuo mestiere perpassarsela seco leiuna
notte; dimodo
che,fatto l’accordo,giunse alla casa di lei. Ella àcColse l’abbateamiche- Volmeritéyevolendoloregalare,glidiede per sua céna alcune cohfetfUréincui v’entravano cantaridi, per rbeglk* eccitarlo al venereo trastullo.
Ma
qualchetempo
dopo,cioè al- 1’indomani, sopraggiunsero al signorabbate gli accidenticheho quiindietroriferiti(i), iquali sifecero ancor maggiori, perchè pi- sciava emandava
pretto sàngue edall’ano e dalla verga.Chiamatii medici,evedutol’ab- bate soffrir tali accidenti con erezione alla verga, conobbero ch’ayea preso dellecanta- ridi.Gli•presérfcéferodegli emetici, de’cristei, de’ purganti,,per farsortire ilveleno. Glisi diede similmente abere del latte, egli si feceparimentefarecouesso delleinjeziomnella verga e negl’intestini...
fu di piùmesso
in unbaguo
$ma, ad
onta di tutti questi rimedi,prescrittisecondol’arte,l’abbatemorì colla verga cangrenata. Consiglio per conse- guenza siffatte
donne
dinon
gustartalicon- fetture, emeuo
ancoradidarneadaltri,per
gli accidentiche ne succedono.»
(l)L’ iuliammaziouedellavescicae delpeue.
a6
Sipuò ?ncor collocare fra le causedella cistitideun luogo
cavalcamelo, un
grau yiag-v gio in una carrozzamal
sospesa, la volonta- ria ritenzione deli’orina che,nella vecchiaja, è notabilmente acrimoniosa, principalmente nei soggettiaccostumati a viver lautamente; finalmentela collera,un
raffreddamento, e l’abitudiue allebevande alcoojiche.Non dobbiamo
qui-occuparci delle,cÌsliti<Jjdipendenti darun’aff^ziione dei reni,, o
da
qualchemalattiadel, canal intestinale,come,neppur
di quelle chesono laconseguenza diuna
violenta blénnorragià o incompiutamente curata;giacché iu tal casol’iufiammazione della vescica,ìnon
essendo che secondaria e sintomatica, appartiene piuttosto alla storia delle malattieveneree,chenon
aquelle af- fezioni propriedella vecchiaja.Non
bisogna però perdere totalmente di- vista la blennorragia, giaqc.bepuò
;lasciar dietrodisènellavescica uiiadisposizione al- l’infiammazióne(r).v
, rj.
La
cistitide è consideratacome una
malattiagravissima., etroviamoDell esperienza- ditutti isecoli la conferma di quel prono- sticod'Jppocrate:la durezzaeidolori della•vescica sono giàassai sinistri,
ma
ilmale
èpiù grande ancora
allorché sonoaccom-
(i)Schmidt,5l3.
37
paganti
da
febbrecontinua
fe la morteè alloraimminente
,ec.....
rSe
riflettiamoallecause dellacisliude negli uomini di costituzione artritica e intempe- ranti,vedremo
facilmente che, allorquando _ questa malattiaDon
è.combaftutadibuon’ora, deve avere gravissime conseguenze pel re- stantedella vita.;La
sperienzad’alcum
cele- bri medici,come
'.Lentia eHoffmann
, che riferiscono numerosi;esempj diguarigione, cideveinvece dare 'speranzad’otteuere deisimilisuccessi. • : •: ’
8. Si
commetterebbe un
errore imperdo-.nabile, e sifallirebbe certamente nellacura,, se,occupandosi di questa,
non
siavessel’oc- chio cheallamalattialocale,e nulla deltutto, allostato generale dell’economia. In conse- guenza, sela cistilide sopraggiugnesse dietroun
insulto di gotta, sarebbe indispensabile dirichiamare latfezione artritica
nèh
luogdj che daprima
occupava,eciò con fomenti caldied anche con senapismi (i),
come
e>Consiglio di
Barthei
in moltemetastasi della gotta. Petersen videscompawre
una riten- zioned’orina,all’istante incui lagotta in- vasedi belnuovo
le piccole articolazioni.(l)Desbois de Rochefort guari, coll’applicazionedei vescicanti all’ipogastrio,'duecistitidi che provenivano da unametastasireumatica. Eglièperò geueraluieate perico- losodiricorrere& questomezzoinprincipiodella malattia.
28
JDravizriferisce che
un uomo
sentìtutt’aun
tratto ne’ piedi de’ vivissimi dolori, iquali, essendosi portati nell’uretra e nella vescica conun
senso d’ardore, ed avendovi determinatouna
ritenzione d’orina,furonorichiamaticon mezzi irritantialla loro primiera sede, ove produssero gonfiamento. •,..«Cominciasi la cura con
un
salasso molto abbondante, eche Petersen consiglia dipor- tarefino al deliquio, principalmentequaudo
il malato è solito di farsi salassare acerte, epoche, o ehesoggetto ad emorragieperio- diche. "V
hanno
pero de’casi in cui ilsalasso econtrario, tali sono quelli di una troppo grande debolezza.Tomlinson
(i)parladiuna
cistitide incui il cateterismo
aumentando
i dolori,siebbe ricorsoconbuon
successoai ripetutisalassi ea tutto l’apparatodei mezzi antiflogistici. In unaltro malato siaprì per diecivoltela venain tre giorni (2).Dopo
ilsalasso dal piede, chein questo, caso e preferibile a quellodel braccio,siap- plicanonumerose
mignatte all’ipogastrio,e.principalmente alperineo,perché learterie di questo derivano dallo stesso tronco di quelle ch’estendonsi alcollo della vescica.
Lo sgorgamelo
che succedeintalguisa ne’primirami,
diminuisce in paritempo
l’impulso(l)Medicaimiscellanies.
(*)Med.obs.aodinq.,voi,V,art.2.
2
9
del sangue in quelli che nascono pii di
lontano. ,r .
È
d’uopo in seguito applicarede jornenUtiepidi o de’cataplasmiemollientisui luog t
che
abbiamo
indicati. Si potrebbe in egualmodo
farvi dellefregagioni conun
linimentovolatilecanforato, rendalo leggiermentenar- cotico coll’addizione delsugodipapaveri.
_
L’infermo sarà posto in
un bagno od
inun
semicupio d’acqua di sapone. L’anoe le partigenitalipotranno esser esposte alva- pore dell’acquacalda.Quando
la malattia dipende daun
raffred-damento,
l’oppio èilmezzo
più efficace per vincerla;ma non
bisogua amrnmistrarlo cliedopo
la diminuzione degli accidenti princi- pali,o per lomeno dopo
il salasso, eciòper tema
d’accrescerl’infiammazione.L
ano-nimo
autore delloMedicai
observationsand
inquiries ha vivamente combattuta 1opinionedi Hoffrr.ann sul pericolo dell’oppio nelle
infiammazioni della vescica. 1cristei molto carichi di sapone
sono
ancora intalcaso vantaggiosissimi.Si manterrà
una
dolce temperatura nella cameradelmalato.Se
lavescica è assai distesa dall’orinale che impossibile siailcateterismo anchenegl’istantt incui gliaccidenti pajon calmati (ciò che accade principalmente nell’infiammazione del collo),sarà d'uopodecidersi a farlapuntura\
3o
della vescicaalla regione ipogastrica;
giacche
molte ragioni,ma
principalmeute
laviolenza del dolore,non
permettono di farladal retto.Se
l’evacuazionedell’orinacol catetereau- menta
il dolore,non
bisogna vuotar total-mente
la vescica; devesialtresì evitare per la,stessa ragioned’introdurretroppodispesso lasciringa.Quando
1’infiammazione hasua sede alla faccia superioredella vescica, il cateterismo è tollerabile, ed anco inutile, giacche al- lora l’orina
non
è che troppo prontamente evacuata.Dopo
l’evacuazione di questo liquido,si fa nellavescica, all’uopo di una sciringa,delle injezioni emollienti col decotto disagou,d’orzo, dimalva;o conun
miscuglio d’olio di 1in-seme
e d’estrattoacquoso d’oppio, o final-mente
con latte.Glialimenti del malato voglionesser dolci, mucilagginosi,e presi ad una temperatura piuttosto calda che fredda. Dicasi lo stesso delle
bevande
mucilagginose. FedericoHoff- mnnn raccomanda
in questo caso l’acqua di Selters, ccita esempi dellasua efficacia. Si dovrà proscrivere tuttociò cli’è salato, acre ed aromatizzato.Sefosse d’autunno,nel
momento
dellaper- fettamaturanza delleuve, consiglierei 1*uso diquesto frutto,collaprecauzionedigettarnei fiocinie i vinacciuoli
;
ho
ottenutocon que-3i sto
mezzo
successi maravigliosi. Ilsuccodelle uveèinsieme ed alimento edun medicamento
dolce, rinfrescante, mucilagginoso,chegode
ilvantaggio di tener libero il ventre e di piacerea tutti.
Hoffmann commenda
assaissi-mo
il vino d’Ungheria.Imedicamenti vogliono essere scelti fra le sostanze dolci,mucilaggiuose;sonoessi i de- cotti diradice di bismaiva, di tapioca,di salep, lasoluzione di
gomma
arabica, il de- cottobianco diSfdenham
,
la lattatadisemi dilino o di papaveri.
Hoffmann raccomanda
ilsuo liquor anodino;
quando
sia ben pre- parato,può
per lomeno
diminuire lefla- tuositàche distendonoilventre.Quantunque
medici distintissimi abbiano consigliato ilnitrato di potassa,io lo rigetto,almeno
inprincipio,come un mezzo
che ir- ritatroppoimmediatamente
lavescica. Potrei d’altrondecitare,oltre le
mie
proprie spe-ranze,
quelle deldottorAlexandre
(i),e di alcuni altri pratici; sperienze cheprovano che questosalesorte coll’orina,senza subire lamenoma
alterazione.Quando
l’infiammazione dipendedallecan- taridi, sidàla canforasciolta inuna
lattata dimandorle
, in
un
decotto emolliente,o
nell’acqua digomma,
esifa bere al malato(i)Mémoiresde l’Académio des sci&nces de Mnnieh, toro,vii,pag. 261.
32
molta acqua calde,resa gustosa colla giunta di
un
po’di tè.Sev’ha sospetto diqualche affezione sifili- tica, giovafare sull’ipogastrio e sul perineo delle fregagioni coll’unguento bigio; questo
mezzo
è altresìraccomandato
anchequando non
v’ha alcuna apparenza di malattiavene- rea; lo s’impiegaallora alternativamente col linimento volatile canforato.Negli uomiuidi costituzionegottosa,viene particolarmenteconsigliato il decotto di pa- reira-brava(i).
Quando
1’infiammazionedella vescicaè scomparsa, si raddoppian lecurq
per tener lontana la malattia artriticada
quest’organo, facendo evitare al malatole cause che potrebbero allontanarla dallepic- cole articolazioni.Sicontinualacura raddol- cente perqualchetempo
ancoradopo
lagua-
rigione apparente, esi vieta il cavalcare, l’andarein carrozza, lebevande spiritose, gli alimenti salati, ed ogni specie di raffredda- mento; bisogna finalmenteaver curaditeuec liberoil ventre.Quando
lacura riesce, la difficoltà d’ori- naresi dileguaa pocoa pococogli altri ac- cidenti;l’oriua sifavischiosa,torbida, densa, fetidaemolto abbondante. Sopraggiungeun
(i)Alex.Blahrie, Disquisitoti pumedicices tbatdis- solve thèstone; London,*771.
—
Murrojr, Apparatila uiedicaminum,voi.I,p. 497*5
ss
Sudòr blando e naturale, c talvolta 'imeni'»zinnecutanea,che
Hofftnahn
consideraconno risipelatosa; lescariche alvineritorna» facili.Ma
seviolenta è stata la infiammazione,ed
ha durato•per qualchetempo,
tutti gli accidentinon
iscompajonosicompiutamente che non
vi resti ancoraun
po’ di difficoltà nell’evacuazione dell’oriua,molti giornidopo
lacessazione dellamalattia..'
g.
Se
la cistitidederiva dall’essersi la gotta portataaltrove,il convalescente dovràevitare tutto ciòchepuò
eccitar troppo vivamente lesuepassioni.La mia
propria sperienzami
ha convinto che iraffreddamentieglieccessi iiel bereenel mangiarenon danno
origine agl’ insultidi gotta, senon
sono statiprece- duti da qualcheaffezione morale, e princi- palmente daun
accessodi collera.La
causa dellagottasi trova, piùdi quelche sipensa, collegataaidisordini del sistema epaticoje, percitare l’esperienza di
un
altro medico,
Murray
osservò le diverserecidivedi cuifa parolain malaticome
quelli di cuine ab-biam
fattola dipintura, enei qualila gotta erasi portata sulla vescica esull’uretra.1 io.Il convalescentedovrà usarabiti che lo riparili dal freddo, giacche
Wilson
(i)ha provalo, permezzo
di esattissime ricerche,- .I l'• :
! -ì
r
— —
t- ,,,'’(l)Trp.itiapoli-fcteilediseaees,- voi.Ili,London,18011
Soemmering
5s 4
che tuttociòche impedisce la traspirazione cutanea agevola la precipitazione dell’acido urico, precipitazioneche viene
aumentata
dallebevande
acide,e che ladieta animale dimi- nuisce.Lo
stessoautore ha dimostrato che isudorifici impediscono dispessoquestapreci- pitazione, eche l’orina
depone
alloraun
se- dimento moltosimile al fiordi latte.ii.
Quando
1*infiammazionenon «com-
parisce, onon
iscema chemediocremente,
ella passaben tosto allo statocronico, stato incui lemembrane
della vescicaacquistanouna
grossezza ed una durezza che impedisce loro il distendersicome
prima.Ilmalato sofr freallora nelbacinolasensazionediun
corpo pesante, chesentesipure introducendoil dito nel retto.Questo
ingrossamento delle pareti della vescica neimpone
talvolta al punto, cheun
chirurgo,aveudolo preso perun
cal- colo,praticòlacistotomia (76).La
cistitidepassafacilmentea suppurazio-ne
:quindi ne nascono le ulcerazioni piu omeno
estese, dicui parleremo più abbasso,e
che, essendo alimentate dall’infiammazione o da accidenti sopraggiunti nel corso della malattia, possono produrre la rotturadella vescica, inconseguenza dellaquale il pus si spandenellacavita delladdomine,e tippcaben
tosto lavita all’infermo.Quando
l’infiammazione giungealsuo più alto grado d’intensità, vi sottentra lacau-35
gretta (i), elamorte
è fin d’allora*inevita- bile;H
offmanti e(2)Ricou hanno
osser- vato questo fatto, di cui ne potrei ancora riferiredi molti esempj. ' 'CAPITOLO IL
Catarro della vescica(5).
13. Questa malattia, che vedesi principal-
mente
negli uomini attempati(4)e di tem-peramento
linfatico,consiste in un’ infiamma- zione dellamembrana mucosa
dellavescica, infiammazione che dà luogo aduna
vizia- ta secrezione dell’umore da cuiè abitual-mente
lubricata l’interna superfìcie dique- st’organo. Reil (5) vi vede un’aberrazione delleproprietàvitali delle glandulemucose
(1)Sièosservatoquestoesito fatalenelcelebre Barlhez, (2)Musdedel’artde guérir,publiéparlaSociélé hélr vetique,toni 1, 1792,n. Q32.
Trovasi l'osservazione di una cangrena dellavescica, conperforazionedelleparetidiquest’organo,nelleMemo-
riedellaSocietàdimedicinadiLondra,voi»IV,1795.
(ó)Sinonimia:Mictiomateria;mucosa;, Platee
—
Gius, Linneo.—
Pynriamucosa, Souvages.—
Dysuriamucosa, Cu/len—
Hocmorrhoidesalba;, Frid. Hoffmanti.—
Te- nesoiusvescica;,Barlhez•—
Catarrhedelatessie,Cho- pari.—
Blennurie, Altieri,ec.({)Nelledonnepareilcatarronon comparisce che ia un’etàavanzata.
(5)Diagnosi 0 caradellefebbri
,tom111
jHalla,1800.
36
della vescica,
ma
resistenzadi questenon
fcfacileadimostrarsi.Escecoll’orina una
grande
quantitàdimuco,
ches’allontana dallequalità ordinariediquesto fluido.Il catarro dellavescica si osserva
appena
in certecontrade; nederivaquindicheHoff- maria
loconsideravacome
una malattiaestre-mamente
rara.Ma
quest’affezione è talvolta frequentissima:Gunther
(i) lavide reguare epidemicamente nell’autunno del 1782.L’invasione ètalvolta subitanea; tal altra siosservano dei sintomiprecursori,
come
le emorroidi,il peso allostomaco, gli spasimiod uno
straordinario rilassamento del canai digerente,dei dolori .passeggeri elancinanti,
un
calore urente,e della tensione alla re- gione della vescica,un senso di pressione al perineo; la vescica stessa è dolente,come
oppressa,e visiosservanodegli accidentispas- modici. Questi sintomi, che indicanoun
in- nalzamento subitaneonell’ irritabilità ditutto il sistema orinario, e degliorganichehanno con
essolui deirapporti simpatici, sifannocompagni
altresì del catarrovescicalequando
èdichiarato. .1(1)Denver, Diss.decatbarrovescicac;Duisb.1789.
—
Schonbroug,Dissert.de catharro vescica?j Duisb.,i7q{.
—
Theden.—
Chopsrt,
Traùédes malad. des voics
m
in.—
P/VieZ,Nosogr.phil,,1807,(011).II.—
Loyerf'illermajr, Tirailé desmstad. nsuveusesou vapeura; l’aris,(8o6, pag.436.57 L’orina, da
prima
torbida, pallida, fioc- cosa,si faben tosto trasparente, e sivede depositarsiallora in fondo alvasouna
quan- tità, spesse volte poco•ragguardevole, dimuco.
In alcunicasiegliha l’aspetto di
pappa
,
e se lo siagiti,colora l’orinasenzapresentar fiocchi; talvolta è filamentoso,o
forma una
massa compatta; neho veduto una cheavevaun
piededi lunghezza; essaera di tanto so- lida,chepotevasi^,senza romperla, lasciarla cadere da un vasoin unaltro:Gunther
f?ce la stessa osservazione. Altre volte ilmuco
è trasparente,bianco,giallo,verde,striato di rosso,inodoro, o diun
fetoreinsopportabile.Cabanis
(i) tenevaqual segno caratteristico delcatarrodi vescica l’odoreammoniacale
diquesto fluido.La
tinturadi tornasolenon
colorasempre
inverde l’orinain questa malattia,come
ha asserito Chojpart;ma
qualche voltala tinge inrosso,come mi
consta da più esempi-Se
ilmuco
è abbondante edenso,richiede degli sforzi peressereevacuato,eportaspesso laritenzione di orina.Il caloreacre, chesifa sentire nella ve- scica,svanisce
dopo
l’evacuazione delmuco,
(i)Observations 6urIcsaff.catarrbaleseo generai,etc.;
Paris,1807.