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TRATTATO DELLE MALATTIE DELLA VESCICA E DELL URETRA NEI VECCHI CONSIDERATE PARTICOLARMENTE. da G. B. C. n i DOTTOR DI CHIRURGIA E MEDICINA.

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(1)
(2)

\

(3)

TRATTATO

DELLE

MALATTIE DELLA VESCICA E DELL’URETRA

CONSIDERATE PARTICOLARMENTE

NEI VECCHI

ni

S. T.

SQEMMERING

CONSIGLIEREDEL REDIBAVIERA,MEMBRO DELL1!CCÀ DEMI A DELLESCIENZE DIMONACO,CAVALIERE DIDIVERSIORDINI,

MEMBRO ONORARIODIMOLTE DOTTESOCIETÀ'*

OPERAPREMIATADALL*ACCADEMIAGIUSEPPINA DIMEDICINA E CHIRURGIADIEIENNA VERSIONE ITALIANAFATTA SULL* ULTIMA EDIZIONE

da G.B.C.

DOTTORDICHIRURGIA E MEDICINA.

“A

(4)

LoStampatoreponequcst’Opera sotto latutela delleLeggi,avendo adempiuto aquantolemedesimeprescrivono.

(5)

INTRODUZIONE.

Tj Accademia

imperiale di medicina e chi- rurgiadi

Vienna non

potevacertamente pro- porreal concorso

un

soggetto più

degno

di meditazione, dell’esame specialedelle malat- tied’unodei primi apparecchi organici, in

un

sesso ed inun’età determinati.

Il

medico

profondo nell’arte sua fa assai d’ordinario,

avanzando

in età

,

uno

studio particolare delle malattie di cui dobbiara qui trattare, ne indaga accuratamente le cause, riutraccia le loro più piccolecon- seguenze, eciò ad oggetto di guarentire i suoi similida quelle affezioni i cui disagi e

il pericolo sifanno sentir piùvivamente al- l’avvicinarsi dellavecchiaja

, principalmente

quando

egli pensa algran

numero

di dotti e d'uominidi Stato che ne sono giornalmente levittime.

Se

consideriamo lemalattie della vescica e del canal dell’uretrafuori della sfera che ci è stata tracciata nella questionedelconcorso, troveremo che generalmente esse affliggono più particolarmente la vecchiaja

che non

le

(6)

4

altre epoche dellavita (i). In fatti

,se da

un

lato

vediamo

l’infanziapiùsottoposta alle affezioni del cervello e delle parti esterne delcranio; la gioventù a quelle del collo;

l’età adultaa quelle degliorgani toracici;e la

matura

a quelle degli addominali; tro-

viamo

dall’altro che nellavecchiaja si pre- sentano principalmentelemalattie degli or- ganidel catino e dei loro annessi, fino a quell’epoca inoltratissima in cui i sintomi

morbosi

,mostrandosi di bel

nuovo

verso il cranio,

compiscono

così il circolo delle infer- mità

umane,

e terminanola vita stessa

dopo

avernepercorsituttigliorgani(2).

Dobbiamo

quiosservarecheilcorsodelsan-

gue

prova,col progredir degli anni,conside- rabilicambiamenti; che questofluido

abban- dona

finoad

un

certopuntoicanali arteriosi

(1)Rìcherand,MémoiresdelaSociétémedicaledemn-

lation, année,pag. 5l5.

(2)Sipuòconsultare ataluopoStalli,Diss.de moriis aelatum;Linne, Diss.melamorphosisliumanac,inamenita- tiliusacndemicis.SecondoStruve (Disserl.dehwmorrah- giis,Rilon

,I766),igiovani sono piùsoggetti all’epistassi, gliadultiall’emottossla,gliuominifattialleemorroidi,ed

ivecchi all’ematuria. J. Chejrne, nc\Y

Ed

inburgher vied.

andsurg. journnl, voi.IV, dicechel’infanzia elagio- ventùsonpiùdi spesso travagliate dalle malattie della parte superioredelcanalintestinale,echein unetàin- noltrata.siosservavieniaggiormento «nostato di torpore dell'intestinocrasso(diciamo principalmente del^relto, che èsiintimamenteunitoalcanale dell’uretra).-

(7)

5

per accumularsinellevene, dacui risulta,tanto all’esterno

come

all’interno, una ripienezza di questeultimevistosissima all’occhio. Dietro a ciò

rimarremo

pocosorpresi di trovar nei vecchi delle malattiegravi degli organidel baciuo,dipendenti da congestioni del sangue venoso (i).

Pare che dietrol’ordinario corsodellana- tura le affezioni della vescica e del canal dell’uretra tacciano in qualche

modo

dall’in- fanzia fino allavecchiaja, o, per servirmi del linguaggiodella scuola di Mompelieri,

le flussioni pajon dirigersi verso

un

punto diverso nelledifferenti epoche dellavita.

Osservasi

comunemente

che il sinistro lato è più di spessotravagliato dell’altro da va- rici, daidroceli, davaricoceli,dasarcoceli;

non

dipende egliquestoinparte dache ac- cumulandosile materie fecciosene’ crassiin- testini,e principalmente nel

S

del colon,

comprimono

ilcordonedei vasispermatici?(3)

Le

malattie delle vie orinarie sono gene- ralmente più

comuni

ne’paesi freddi,

ove

si sache abbondantissima è la secrezionedel- l’orina;giacché gli organi, simili in ciò a pezzidi meccanica,silogorano per un’azione

(«)J.Armstrong

,

Praticaiillustrations onthèsoarlatet fevcr,eie.2.*éditioci.London,1818,pag.575.

(z)A. flicherand, Nosographic ohirurgicalo, toni. I.

Paris, i8o3,pag.no.

(8)

6

»

prolungata.

E

peruna ragione analoga che lemalattie della pelle sono più frequenti ne’ paesi meridionali(i).

Ilnostro sesso è principalmenteesposto a questeaffezioni

, perchèin noi ilcanale del- l’uretraè stretto ecomplicato alla sua ori- gine,eperchè unpo’più lungitrovasiunito allaprostata (3).

Ammettendo

anche che lostato dell’orga-

nismo rimanga

sino allafin della vitainuna perfettaintegrità, la vescica,epiùparticolar-

mente

ancora il canaldell’uretra,parcheac-

compagnino

ildeperimentodelle parti genitali

,

e cheprecedano quello deglialtriorgauidel- l’economia;

meno

capaci allora di resistere ai mali che li minacciano, essi

non

posson vincerli

come

nellagioventù.

Se

aggiungiamo

(parliamo sempre

in

modo

generale) che lenostre osservazioni cadono principalmente su uomini dicostituzione gottosa, edediti

(1)RicherandyMòro. snr Tapparci! urioaire, dans les Méruoircs delaSociétémédicale d’émulatiou,4-*annue, j8 o2,pag.5io, 5i3.

(2)Traipraticichee!sono acquistataunameritatari- putazioneperlelorocognizionisullemalattiedicuitrat- tiamo,citeròilsig.EverardoHomCylocuiopere classiche racchiudonodelleprove concludenti dei cambiamentipa- tologicichesopraggiungouonellaprostata, principalmente ne’ vecchi.Ebbi campodiconvincermene ancora connu- meroseosservazioni,chemisisoupresentaledopolapri-

maedizionedellatuiaopera. .

(9)

7 alT intemperanza, troveremo inquesti stessi uomini, oltre la diatesi patologica naturale diquestiorgani nellavecckiaja,

una

folla di circostanze che

rendono

certamente le

ma-

lattie di cui facciamo parola più

comuni

ai nostri giorni cheunavolta

non

l’erano.

Non

sono infattigli uomini ricchi quelli che, con frequenti corse acavallo,anchesulle piùsoffici selle,ecoll’eserciziodella caccia

,

irritano

immediatamente

lavescicael’uretra, e fanno ad essesoffrire compressioni e vio- lenti scosse?

Non

sono essi quelli che, sentendo inde- bolire lapotenza loro aigodimentifisicidel- l’amore, voglionoripararlaperdita delle loro forze conagenti

nou meno

energici che

pe-

ricolosi, e ricorrono,colla stessa mira,cioè per calmarei loro organistimolati, a mezzi riprovali dalla natura?

Abusando

delleparli genitaliper risvegliareun’immaginazione ag- ghiacciata, soddisfanno in

modo

criminoso ai loro turpidesiderj.

Non

*son essi questi stessi uomini che

,

ora distendonooltre

modo

lavescica coll’ec- cesso di

bevande,

ed ora irritano quest’or- gano coll’usod’alimenti acri, salati,

aroma-

tizzati,convinicaldi, dicui i vecchi prin- cipalmente fanno usocollo scopo di

mante-

nersi iu forza edifacilitare le loro dige- stioni;d

onde

ne risulta

uu aumento

nella secrezione

mucosa

ed un’esuberanza diforza vitaleiu quelleparti ?

(10)

8

Sono

ancoragli nominiricchi quelli che

,

impiagati in

un

uffizio per ambizione o pei loro affari, oche,trascinati da

una

fuuesta passionepelgiuoco, sordi allaimperiosa voce della natura, ostinatamente resistono albi- sogno cheli

preme,

e;

vengono

finalmente puniti coi mali di questestesse parli.

Non

vedonsi forse nella giovinezza loro esporsi sconsideratamente alle infiammazioni dell’uretra, leconseguenze delle quali

non

sonocosì insignificanti

còme

gliele fa conir parire laloro leggerezza, e

come

gliele per-

suadono

i falsiamioi per farsida essi

amare

celando lorodelle tristiverità ?

< Finalmente questi stessi uomini, credendo cheil lororango,le loro ricchezze o le di- gnità loro

debbano

altresì

compensare

laper- dita della loro salute, sisottomettonodirado con esattezza e

compitamente

ai consiglidei migliori medici,e quasi

mai

radicalmeute guariscono da questemalattie, leconseguenze dellequalisono così formidabili.S’acconten- tano,per'la

maggior

parte, di calmare i

primi sintomi del

male

, erifiutano dicre- dere al

medico

che fedelmentegliavvertisce della malignità del veleno ch'essiportanoin

seno. ,

Qual

è quelpratico incanutito nell’esercizio dell’artesua che possa dire d’aver trovato delladocilità inquesta classed’infermi?

(11)

9

Questi ultimitrovano, a dir vero,una spe- ciedi scusa alla loro indocilità,nei desiderio d’allontanar daessidei^ sentimenti penosi,e tutto ciòche può ricordar loro il luogoe la causadella malattia.

Che non

darebbero per dimenticarli incontanente?

Non

èeglialtresì verisimile chel’usoin- tempestivoe l’abusodi diverseinjezioni, che

s’impiegano assaigeneralmente al dì d’oggi perlacura delleblennorragie,

debbano

esser collocate fra lepiùattive oausediquelle

mol-

titudini di malattiedella vescica edell’uretra cheosservansi a’nostrigiorni ?

Se,dall’unlato,osserviamogli uomini delle classi superioriche

hanno

vivuto con

tempe-

ranzae saggezza,o che per lo

meno non

hanno

alterata per leggerezzao per ostina- zione lasanitàdiquesteparti,

vedremo

ch’essi cadonospesse volte uell’estremo opposto.L’ap- plicazione allo studioed una vita sedentaria obbligano la vescica e l’uretra ad

una

situa- zioneforzata,che,congiunta alla compres- sionedella scranna ed alla

mancanza

d’eser- cizio, nuoceall’azione reciprocadegliorgani vicini.

La

vescica

non

deve,

come

inquesto caso interviene, rappresentarla partedi

uu

sacco inerte, edessermantenuta immobileiu

una

bassaposizione;

ma

deve ricevere dei leggieri movimenti dal tronco, e

non può

far senza ilgiuoco deimuscoli chelesonvi- cini, od anche chetrovarsi acerta distanza;

(12)

IO

son essi il trasverso, i lombari e gli addo- minali.

L’uretra

non debbe

essa pure,

come

ciò succede standoseduti, rimanere immobile e

come

racchiusa inuna borsa;

ma

deve que- stocanalestarsene albasso inclinato,

come

nellastazione.

La

circolazione del sangue è d’altronde

ben

diversa nella

prima

diqueste situazionio nellasecouda. Risultainoltre da quella unadifficoltànellefunzioni dei plessi nervosirinchiusi nel catino, diqueiplessi che

hanno

più di una relazione collavescicae coll’uretra. Si possono consultare a tal

uopo

lebelle tavolechele preparazioni del dottor

Schmidt

ci

hanno

fornito (i).

La maggior

partede’medici avràosservato in lorostessi,amisura che invecchiano, una rigidezza e

come un

istupidimento delle parti situateintornoal catinoed in questa cavità;

istupidimento dipendente dallo star lunga-

mente

seduti,echeè principalmente rimar- chevole duranteleintermissioni della gotta.

Yedonsi perciò quegli uomini dicui ab-

biamo

parlatopiù sopra,anche

quando hanno

roeuato una vita irreprensibile,aggravare i loro mali,sia per

un

sentimeuto dipudore, siaper la risoluzionedi sopportare coraggio- samente ed insilenzio ciò ch’essi considerano

(i)Coniiaenuriusileuervislumbalibuseorumqueplexu, anatomico pathologicus,4*ViudoboMae,17

(13)

come

conseguenzeinevitabilidella vecchiaja,

onde

allontanarda loro oguisospettodi cat- tiva condotta.

Quanti uomini ricchi e distinti troveremo noi

dunque

al dìd’oggi che

non

risentano nella loro vecchiaja alcuno dei malidi cui facciamo parola?

Egli èfacile di schivare lo scogliodella parzialità

quando

siriflettache nessun organo

come

l’uretra

cambia

tanto prontamente

ed

inun

modo

rimarchevole, di grossezza, di

forma,

di tensione, didurezza e di

tem-

peratura,eciò,

non

soloperl’azione di certi alimenti o di sosLanze

come

ilsale, l’oppio, lecantaridi, lacannella, l’ambra, ec.,

ma

ancora per la sola influenza dell’

immagi-

nazione. Basta infatti

una

piacevole ricor- danza,

come

quelladel tatto di

un

oggetto

amato

, un qualche odore, qualche cauto

amoroso

,finalmente la vistadi pitturevo- luttuose,per operareicangiamenti di cui facciamo parola. Il

medico

prudenteallonta- neràperciò con diligenza questi piaceridai malatiche avrannoaffezioni dell’uretra,prin- cipalmentesequesti ultimisonodicostituzione artritica;considerazione che riprodurremo più abbasso,

mostrando

finoa qual punto vi si possa dare importanza.

Sequesti fenomeni,che possousi

appena

chiamar morbosi,

quando

siconsideri l’uretra isolatamentedal resto dell’economia,

ma

che

(14)

13

esigono evidentemente, per essere studiati,

la cognizione ditutto il sistema nervoso e dei rapportiche uniscono quest’organo agli altri;se tali fenomeni meritano poco d’cssrr meditati da soli

,

non

è così deirapportidi cui

abbiamo

parlato: e perconoscerli a fon- do, èd’uopo considerarli inquestostesso or- gano in istato di malattia (j).

I mezzi locali debbono,a dir vero,iumolte circostanze formar la cura principale

;

ma

nellemalattie della vescicae dell'uretra, negli

uomini

di

un temperamento

artrìtico,

non

ba- steranno che di rado,eforse

mai

:

ben

più

,

inmoltiaccidentilocali siotterrà

un

successo

S

facile ecostante anche senza l’uso di questi mezzi.

L’esame

dei più conosciutiscritti polemici sulle differenzeedi rapporti eziologici della gotta, del reumatismo e dalla pietra,esce fuoridubbiodallasfera checiè stata trac- ciata;

ma

le conseguenze cheleaffezioniche

ne

risultano

hanno

pergliorgani, meritano lanostra attenzione. Sisache Areteo, Celio

(i)Brunner,Deurinaesecrctioneminter etcaeterasor- ganismi fanctionesrelationibus;Gottingae,i8o(i.

G.Setter,AnatomiaecorporisImmanisenilisspecimen;

Erlangao,1800.

La Gerocomia,ocodicefisiologicoefilosoficoper con- durre gl'individui d’ambiisessialungavita,e toglierli aldolore ed alle infermità;da una società dimedici

;

Parigi,1807.

(15)

i3

Aureliano

*b

Murray

(i)

hanno

generai

mente

insistilosu questo argomento.

Quando

si rifletta chei titoli delle opere sulle malattie veneree

formano

essisoli

due

grossivolumiin 8.°, pubblicatida Girtanner,

si vedràche

mi

sarebbe stato facilissimoil faresfoggio d’erudizione.

Credo

di dover accontentarmi di qui dare

un

transuntodi ciò che

ho

veduto,imparato eletto di piùrimarchevole,

rimandando

co- loro chevolessero conoscere tutto quanto è staloscritto sulle malattie di cui trattiamo>

alle operedi Portai

,

alla Biblioteca

medico-

chirurgica di Ilaller,aquella di

Plouquet

(a), aigiornali di

Hufeland

,diHarles,Pierrer,ec.

Le

malattie della vescicae

delVuretm

,

che

apportano

ai vecchi la morte in

un modo pronto

o tardo(3), sono, trannei calcoli orinarj:

fL’infiammazione. •. -j;<

Lo

spasmo. . i

Ilcatarro.

Le

ulceri.

La

paralisi.

Le

escrescenzefungose.

Le

pieghe

non

naturali.

Le

escrescenze carnose(polipi).

L’incontinenzad’oriua.

L’ematuria.

Per

la vescica<

i V

i

Murray

,

Disquisitioncs de materiaarthritica;

Gottingae

, 1785.

(a)Initiabibliothecaemedico-praclicaeetchirurgica»;.

(j)lardodellaquestione accademica.

(16)

*4

'

|

Rinfiammatone.

iL’ulcerazione.

lGli ascessi.

Per

laprostata

J L

a",nent0 di volurao c ,0

r

] scirro.

IL’intasamento scrofoloso.

I

La

dilatazione dei condotti

l escretori.

(

La

suppurazionedelleghian- doledi Cowper.

j.c/ f,

urani

...Gli slrignimenti.

|

Le

falsestrade.

(,

Le

fistole.

Non ho

credutodi dover qui parlare dei diversivizj congeniti di conformazione della vescicae dell’uretra,

come

la

mancanza

della prima,l’uracorappresentante

un

piccolocon- dottovescicale, la

membrana mucosa

for-

mante

una borsa

od

un sacchetto,

oppure

le curvatureinsolite dell’urelra,il suo orificio esternosituato troppoin alto o troppobasso.

Nulla dirò delle difformità e degli acciden- talispostamenti della vescica,

come

lo stran- golamentodiessain

un

saccoerniario,la

com-

pressione fatta da escrescenze del canal in- testinale è più ditutto dal retto, o da eso- stosi del calino;non

mi

occuperòdeitumori e delle vegetazioni esteriori della vescica

,dei

tubercoli, delle ossificazioni,'delleconcre- zioniterrose e delle cistiche trovansi fra le

membrane

,o chela fanno talvolta attaccare agl’ intestini. Lascerò aucora da

un

latole

(17)

i5 malattie della vescica e dell’uretra prodotte da corpi esterni taglienti, pungenti, o con- tundenti,o da quegli chesi sono introdotti inquesti organi.

Non

farò finalmente

men-

zione delle malattievenereedi

nuovo

acquisto*

Non

tratterò,

come

si fad’ordinario, della disuria, dellastranguria e dell’iscuria;

ma

considereròla vescica e l’uretra

come

organi che lanatura ha separato dalresto dell’eco-

nomia

nella loroaffezione principale, di cui ciascuna dellealtre ne èla conseguenza più o

meno

diretta.

In quanto alle malattie chegliautori chia-

mano

scirroe cancro (i) della vescica, le

(i)Adonta dell’opinionediSaemmering. opino che questa malattiapossaaffliggereprimitivamente la vescica;:sfami permessodiquicitardue esempi; tolgo ilprimoad im- prestitodal Traile des maladies dei voies urinairesdi Desault,edilsecondodall'opera di Chopartsullostesso soggetto.

a.Unuomo,sanoGnallora,soffretutt'aun trattoalla region del pube un dolor sordo

,prima intermittente ,

indicontinuoelancinante. Consulta un chirurgo, egli consigliagliemollientisullapartemalata

jildolore, lungi dalloscemare, s'avanzaagranpassi.Consultadibelnuovo

icbirurgi,iqualisciringanoilmalato, ecrcdouo d’aver sentitaunapietra,perchèiltumordoro, e,comecartila- ginoso, faceasentirealmalatounurtosimileaquellodi uncorpostraniero,

«VaaU’Hòtel-Dien,enarraaDesaultdisoffrire nella regionedellavescicaundolorfissoclancinante,dieva- cuaretalvoltadelsangue,disoffrire in capoal peneun ,incomodo prurito, d'andar soggetto ditempointempoa vedersisortirdall’uretra deipezzi di caruenomeputre-

(18)

:

'i6

liosoltanto vedute congiuntea quelle del*

l’utero,

ma giammai

le

ho

osservate nell’uo-

.fattaiquest’ultima circostanzaèdecisila,edindicalana- turadelmale.

< 1

«Desnult introduce una sciringain vescica, prescrive unaconvenienteregoladivivere,econsigliaalmalatodi tornarealsuo paesenatio. Questi conformaauntale avviso,rimaneacasasoa per qualche tempo,critorna bentostoin unostatoch'erafacilediprevedere,manon d’impedire.Il tumore, piùvoluminoso, riempie quasila vescica, l’orina non sorteche condifficoltà; l’introdu- zionedellesoiringbc era diventataimpossibile aichirurgi delpaese.Desault peròneintroduceuna, dacuinerisulta undebolealleggiamento. Ilmalatoconsuma dimarasmo, ed è tormentato daatrocidolori. Lanecroscopiadimostrò cheiltumore, piùgrosso d’ambiipugni,prendeva origine dalcollodella vescica'^ ch’cf distendeva; lanaturasua eralamedesimadiquelladituttiglialtricarcinomi.»

Un uomodisessant’anni lagnavasi,giàdadiecianni, diunadifficoltàd’orinare.Lecandelette penetravanofa- cilmente, e nonremlovan piùfacile l’uscita delleorine- L’uretrafutrovatasana,enon s’impiegò cheidiuretici, ibagni,letisanedipareirabrava, d’uva ursi,ec.;ma

il male peggiorò.Lagnavasi il malatodi peso all’ano, principalmente nell’orinare;talvoltaevacuavasanguecolle orine;talaltraquesteeranfetidoe gialle]finalmentela ritenzionefu completa.11cateterismo,diventatodifficile, diedeuscitaa molteorineesangue, ed apportòsollievo.

Lapresenza della sciringa eraintollerabile; laintrodu- zionediessa,susseguitasempreda emorragia,fece sortire unavoltaquattroscodelliledisangue. Negliultimitempi della vita sopraggiunscro lafebbre lenta,il tenesmo,e movimenticonvulsivinelleestremità. Lavescica, elevata etesa,sentivasi al di sopradelpube. 11 volume delle emorroidi impediva l’introduzionedelditonelretto.1/in- fermo moridelirando, dopo esserrestato per tregiorni senza orinare.- ,

(19)

>7

mo

; a

meno

che

non

sivogliano considerar

come

tali,ad esempio di

Nauche,

leulceri (§

a5),

leescrescenze

(§ 68

al ^5 ), efi- nalmente T ingrossamento delle

membrane

dellavescica.

Allanecroscopia,si trovò la vescica riempitadauna massadicoagulidisanguedellagrossezza di duepugni,

edicuiultimistraticoprivanouu tumor carcinomatoso, posto al sinistro lato della base del trigono vcseicale.

Questosolotumoreavealaformaeilvolumed’nnagrossa mela, ed aveapresoorigineall’inserzione dell’uretra. La sua sostanza erabiancastra,molle superiormente,ediuna durezza quasi tendinosa alla base. Ilcollodellavescica, l’uretra,gliureteriedi reninon presentavano alcun’ap*

parenza patologica.

C/iopart aggiunge:«l’analogiadi questotumorecolcancrodelle mammelle, deitesticolie dellostomaco,lefungosità ch’cranvisulla suasuperficie, l’effusionedelsangue,eidiversisintomichesisonoma- nifestatidurantelamalattia,mi danno campoaopinare chelosse un sarcoma degeneratoin canoro.» Chopart, Malati,desvoiesurinaires,toni.II,pag.iGo.(T. F.)

t

Savnmering

$

(20)
(21)

trattato

DELLE

MALATTIE DELLA VESCICA E DELL’URETRA

CONSIDERATE PARTICOLARMENTE

N

E’

VECCHI.

I

CAPITOLO pri MO.

Infiammazione profonda

della vescica.

ClSTITlDE (l).

i.

Tranne

i casiin cui l’infiammazione

^

a

.

VeS j

,Ca ^‘Pen^ e dalla presenza di

un

calcolo, dalla cistotomia

,odall’azionediqual-

rf «

Allori

IncS.^

^7’iP'rT'<?einfl*.

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C,V

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urinari®j stomatica

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n

,t,88. Terapeutica Berlino,,8x3 pa

/

/u?*/T''"

113

?abb,i cata da suofiglio,

* pag.fi2fj Infiammazionedella vescica.

(22)

20

sivoglia corpostraniero, questamalattia èdi rado acuta e idiopatica ne’ vecchi;

ma

,invece, ellaè spessissimevoltesintomatica di un’af- fezione gottosa. Ippocrate, CelioAureliano e i

moderni

riferiscono pochissimi casi di

questa malattia

, e forseinnessuno di questi ultimi l’infiammazioneera genuina eidiopa- tica. Vogel(i) dice a tal uopo:

Nulla

fere fit liujus

morbi a

recentioribus auctoribus mentio.

2. L’infiammazione della vescica manife- stasicon

uu

doloreacuto,lancinante, urente, pulsante,

accompagnato

da

un

sensodi pres- sionenella regioneipogastrica; questodolore estendesicon

maggiore

o

minore

rapidità ed intensità agliorgani vicini. Sente il malato continui bisognid’orinare senza poter soddi- sfarli.

La

poca orinache sorte è d’un rosso carico; è densa, vischiosa,semi- trasparente,

sedimentósa, dispesso sanguigna. Il polso è ineguale,teso, pieno,duro, l’alitourente4

considerabilelasete.

A

misura che l'infiammazione s’avanza,

sopraggiungon dolorivie piùfortinegl’inte- stini, principalmentenel retto, ela cistitide presenta il seguente

quadro

: inquietudini,

angoscie, palpitazioni,nausee,

vomito,

ten- sione dell’addomine,sussulti dei tendini,scolo involontario d’oriua e a goccia a goccia»

(1)DecogaoscemJisetcurandis C.H. affectibus, §s5a.

?

(23)

ai brividi, dolore, edanche considerabilelume- fazionedeilombi,freddo dellestremila,vi- gilia, delirio;finalmente convulsioni, durante le quali il malato

succombe mandando

ge- miti. 1fenomeni che produce in questo caso l’assorbimento dell’orma, eche possono pro- durreil tifo, sarannoesposti piùabbasso.

Ilcatetere,

come

avealo giàosservato

Are

- teo,

non

produce alcun dolore percorrendo l’uretra,

ma non

èpiù sopportabile

quando

toccala vescica. Ilcannellodi una canna da serviziale, introdotto nelretto, cheinquesto casoèfortementecompresso,

aumenta

dimolto

idolori allorchégiungeallapartedell’intestino cheè in rapporto coll’organo infiammato.

Se

l’infiammazione ha sua sede,

come

nella

maggior

parte deicasi, al collo della ve- scica,parte la piùstretta e la più declive di quest’organo,l’orina chegiunge inquesto vi ènecessariamente trattenuta, in ragione dello strignimcntodelcollo; nerisultaquindi,

un tumore

ovaleallaregioneipogastrica. Egli è facile d’assicurarsi, esplorando la parete' anteriore delretto, del punto della vescica cheè infiammato; d’altronde il cateterismot praticatocolla mira d’evacuarele orine, prò-;

ducein questo caso

uno

deipiùatroci dolori.

Se l’infiammazione occupa

un

luogo

un

po’ più allo,all’imboccatura di

un

uretere,:

l’orificio inferioredi questo è

compiutamente

chiuso, e questo stsssocanale trovasidilatato

!

\

(24)

22

iu

modo

straordinario.

Se

gliorificj inferiori degliureteri sono

ambidue

infiammati

,ciò

che d’ordinario interviene,la vescica

,non

ricevendo piùorina,

non

ne trasmetteràpiù per conseguenza al di fuori, e l’eccessivadi- latazione di questicondotti

, perl’accumula-

mento

delliquido, renderà

imminente

laloro rottura elaloro infiammazione.

Se

questa occupala parte superiore della vescica, caso più raro del precedente,la regioneipogastricasifa dura,tesa, calda e sensibilissima al catto.

Quando

invadelaregione posteriore del- l’organo,il rettone viene colpito simpatica-

mente

; i fasci emorroidali pulsano,e il

ma-

lato soffre

una

speciedi tenesmo.

Questa infiammazione, chesi stende suc- cessivamentedal collo agli altri puulidella vescica, s’avanza altresi in profondità,invade latunica muscolare, ed

aumenta

per

sempre

lasua grossezzae la sua durezza.

3,. Distinguevansi

un tempo

, con troppa sottigliezza, le cislitidi illegittime,

reuma-

tichee risipelatose,dalla profonda; queste varietà, che

non

pajon differire che nel grado d’intensità della /malattia, sono

per

lo

meno

inutili per lapratica.

Esporremo

piùsotto le differenzeche passanofra la ci- Stitide elo

spasmo

dellavescica.

. 4- Barthez, uell’eccellenteopera che

pub-

blicòa Parigi nel i8oa sulle malattie

got-

>

(25)

n3

tose

non

fa

menzione

alcunadelle

infiamma-

zioni della vescica;ommissione notabilissima.

Tralascio lacistitideche

non

succedeal- l’acuta,eche riconosce per causa lapresenza di

un

calcolo,o che

accompagna

il catarro, divescica, ec.

5. Alla necroscopia, trovansi le tracce dell'infiammazione,

non

solosulle

membrane

propriedella vescica,

ma

ben ancosullapor- zionedi peritoneo che la ricuopre.

E

raro che questi

non

sia infiammato in

una mag-

gior.;estensione, e si direbbe anche che i

punti che sonoinrapportocollavescica non.

sono stati primitivamente assaliti,

ma

che, partecipano piuttosto dell’infiammazione ge- nerale della

membrana.

Trovansi d’ordiuario.

delleaderenzefralavescica ele^Vicine parti, e particolarmentecol retto. Iji-infiammazione, della

membrana mucosa

occupatalvoltatutta, la superficie internadell’orgauo; tal altrasi limita ad uu’esteusione più o

meno

conside-.

rabile.

La

partevicina alcollo della vescica ènella

maggior

parte de’ casi infiammata, e questo

può

dipendereda tre cause: i.°dal sedimento dell’orma chesi

depone

inquesta parte, la quale èlapiù bassa dell’organo; 3. 0perchè esiste di spessoin questo luogo,o perlo

meno

nellasua vicinanza,

un

ostacolo alla sortita dell’orina; 3.°perchèleflemmazie dell’uretraestendonsi talvoltaalla

mucosa

ve- scicale, e l’invadono eziandio tutta intera in

(26)

H

r

certi casi.Sisache quest’ultirtia

membrana

presenta appena, nelsuo stato di salute, al- cuni vasi rossi;invece,

quando

èinfiammata, se

ne vede

una rete fìtta e sparsa d’enchi- fnosi,che derivano dalla rottura d’alcunidi essi.

Se

l’infiammazione è stata ‘violenta la tunica muscolosa ne offre parimenti delle tracce; ciò

ndn

pertanto, siccome questa

membrana

èlassamente unita alla

mucosa

» llirifiammàzioueglassa perciòdifficilmente dal-

Funa

1all’altra (h). ; :' ' ;

' >

»SclimicLt riferisceche si trovarono ottani*

libbre d’ofina nellavescica di

un uomo mòrta

di cistitide.' - v

-

,6:J

Le

causedellacistitidenell’etàavanzata

édnoV

1la metastasisu quest’organodi ciòeha chiàmaste:virus gottoso(2); la retrocessione itegli erpeti edègli altriesantemi, le eaior- ròidi egli spasimi delia vescica, la cessa- zione delle evacuazioni sanguigne abituali

,

di rado al dì d’oggi la

ommissiou

di

un

salasso,i diuretici,i vescioatorj, 1’uso in- terno delle cantaridi, di cui

un

gran nu-

mero

d’osservazioni

ne comprovano

il peri-

(1)Giustalagazzetta d’Jena,sembrerebbechelatunica muscolare possa eziandio infiammarsi dasola.

(2)Lecognizioniche abbiamo acquistate sulla natura dellagotta,deglierpeti,ec.,cimostrano nellemetastasi diquesteaffezioni,quelle di unaflemmazia la cuisede primitiva erailtessutofibrosodelle piccole articolazioni,

0lapelle(T,F,)

(27)

a5

colo,

come

ne fa provala seguente, riferita da

Ambrogio

Pareo. '11 ’• •'

«

Un

abbate d’età

mezzana

, essendo in questacittà(Parigi) per sollecitare

un

pro- cesso, sollecitòparimente! una

donna

onesta nelsuo mestiere perpassarsela seco lei

una

notte; di

modo

che,fatto l’accordo

,giunse alla casa di lei. Ella àcColse l’abbateamiche- Volmeritéyevolendoloregalare,glidiede per sua céna alcune cohfetfUréincui v’entravano cantaridi, per rbeglk* eccitarlo al venereo trastullo.

Ma

qualche

tempo

dopo,cioè al- 1’indomani, sopraggiunsero al signorabbate gli accidenticheho quiindietroriferiti(i), iquali sifecero ancor maggiori, perchè pi- sciava e

mandava

pretto sàngue edall’ano e dalla verga.Chiamatii medici,evedutol’ab- bate soffrir tali accidenti con erezione alla verga, conobbero ch’ayea preso dellecanta- ridi.Gli•presérfcéferodegli emetici, de’cristei, de’ purganti,,per farsortire ilveleno. Glisi diede similmente abere del latte, egli si feceparimentefarecouesso delleinjeziomnella verga e negl’intestini

...

fu di più

messo

in un

baguo

$

ma, ad

onta di tutti questi rimedi

,prescrittisecondol’arte,l’abbatemorì colla verga cangrenata. Consiglio per conse- guenza siffatte

donne

di

non

gustartalicon- fetture, e

meuo

ancoradidarneadaltri

,per

gli accidentiche ne succedono.»

(l)L’ iuliammaziouedellavescicae delpeue.

(28)

a6

Sipuò ?ncor collocare fra le causedella cistitideun luogo

cavalcamelo, un

grau yiag-v gio in una carrozza

mal

sospesa, la volonta- ria ritenzione deli’orina che,nella vecchiaja, è notabilmente acrimoniosa, principalmente nei soggettiaccostumati a viver lautamente; finalmentela collera,

un

raffreddamento, e l’abitudiue allebevande alcoojiche.

Non dobbiamo

qui-occuparci delle,cÌsliti<Jj

dipendenti darun’aff^ziione dei reni,, o

da

qualchemalattiadel, canal intestinale,come,

neppur

di quelle chesono laconseguenza di

una

violenta blénnorragià o incompiutamente curata;giacché iu tal casol’iufiammazione della vescica

non

essendo che secondaria e sintomatica, appartiene piuttosto alla storia delle malattieveneree,che

non

aquelle af- fezioni propriedella vecchiaja.

Non

bisogna però perdere totalmente di- vista la blennorragia, giaqc.be

può

;lasciar dietrodisènellavescica uiiadisposizione al- l’infiammazióne(r).

v

, rj.

La

cistitide è considerata

come una

malattiagravissima., etroviamoDell esperienza- ditutti isecoli la conferma di quel prono- sticod'Jppocrate:la durezzaeidolori della

•vescica sono giàassai sinistri,

ma

il

male

è

più grande ancora

allorché sono

accom-

(i)Schmidt,5l3.

(29)

37

paganti

da

febbre

continua

fe la morteè allora

imminente

,ec.

....

r

Se

riflettiamoallecause dellacisliude negli uomini di costituzione artritica e intempe- ranti,

vedremo

facilmente che, allorquando _ questa malattia

Don

è.combaftutadibuon’ora, deve avere gravissime conseguenze pel re- stantedella vita.;

La

sperienza

d’alcum

cele- bri medici,

come

'.Lentia e

Hoffmann

, che riferiscono numerosi;esempj diguarigione, cideveinvece dare 'speranzad’otteuere dei

similisuccessi. : :

8. Si

commetterebbe un

errore imperdo-.

nabile, e sifallirebbe certamente nellacura,, se,occupandosi di questa,

non

siavessel’oc- chio cheallamalattialocale,e nulla deltutto, allostato generale dell’economia. In conse- guenza, sela cistilide sopraggiugnesse dietro

un

insulto di gotta

, sarebbe indispensabile dirichiamare latfezione artritica

nèh

luogdj che da

prima

occupava,eciò con fomenti caldied anche con senapismi (i)

,

come

e>

Consiglio di

Barthei

in moltemetastasi della gotta. Petersen vide

scompawre

una riten- zioned’orina,all’istante incui lagotta in- vasedi bel

nuovo

le piccole articolazioni.

(l)Desbois de Rochefort guari, coll’applicazionedei vescicanti all’ipogastrio,'duecistitidi che provenivano da unametastasireumatica. Eglièperò geueraluieate perico- losodiricorrere& questomezzoinprincipiodella malattia.

(30)

28

JDravizriferisce che

un uomo

sentìtutt’a

un

tratto ne’ piedi de’ vivissimi dolori, iquali, essendosi portati nell’uretra e nella vescica con

un

senso d’ardore, ed avendovi determinato

una

ritenzione d’orina,furonorichiamaticon mezzi irritantialla loro primiera sede, ove produssero gonfiamento. ,.

Cominciasi la cura con

un

salasso molto abbondante, eche Petersen consiglia dipor- tarefino al deliquio, principalmente

quaudo

il malato è solito di farsi salassare acerte, epoche, o ehesoggetto ad emorragieperio- diche. "V

hanno

pero de’casi in cui ilsalasso econtrario, tali sono quelli di una troppo grande debolezza.

Tomlinson

(i)parladi

una

cistitide incui il cateterismo

aumentando

i dolori,siebbe ricorsocon

buon

successoai ripetutisalassi ea tutto l’apparatodei mezzi antiflogistici. In unaltro malato siaprì per diecivoltela venain tre giorni (2).

Dopo

ilsalasso dal piede, chein questo, caso e preferibile a quellodel braccio,siap- plicano

numerose

mignatte all’ipogastrio,e.

principalmente alperineo,perché learterie di questo derivano dallo stesso tronco di quelle ch’estendonsi alcollo della vescica.

Lo sgorgamelo

che succedeintalguisa ne’primi

rami,

diminuisce in pari

tempo

l’impulso

(l)Medicaimiscellanies.

(*)Med.obs.aodinq.,voi,V,art.2.

(31)

2

9

del sangue in quelli che nascono pii di

lontano. ,r .

È

d’uopo in seguito applicarede jornenU

tiepidi o de’cataplasmiemollientisui luog t

che

abbiamo

indicati. Si potrebbe in egual

modo

farvi dellefregagioni con

un

linimento

volatilecanforato, rendalo leggiermentenar- cotico coll’addizione delsugodipapaveri.

_

L’infermo sarà posto in

un bagno od

in

un

semicupio d’acqua di sapone. L’anoe le partigenitalipotranno esser esposte alva- pore dell’acquacalda.

Quando

la malattia dipende da

un

raffred-

damento,

l’oppio èil

mezzo

più efficace per vincerla;

ma non

bisogua amrnmistrarlo clie

dopo

la diminuzione degli accidenti princi- pali,o per lo

meno dopo

il salasso, eciò

per tema

d’accrescerl’infiammazione.

L

ano-

nimo

autore dello

Medicai

observations

and

inquiries ha vivamente combattuta 1opinione

di Hoffrr.ann sul pericolo dell’oppio nelle

infiammazioni della vescica. 1cristei molto carichi di sapone

sono

ancora intalcaso vantaggiosissimi.

Si manterrà

una

dolce temperatura nella cameradelmalato.

Se

lavescica è assai distesa dall’orinale che impossibile siailcateterismo anchenegl’istantt incui gliaccidenti pajon calmati (ciò che accade principalmente nell’infiammazione del collo),sarà d'uopodecidersi a farlapuntura

\

(32)

3o

della vescicaalla regione ipogastrica;

giacche

molte ragioni,

ma

principal

meute

laviolenza del dolore,

non

permettono di farladal retto.

Se

l’evacuazionedell’orinacol catetere

au- menta

il dolore,

non

bisogna vuotar total-

mente

la vescica; devesialtresì evitare per la,stessa ragioned’introdurretroppodispesso lasciringa.

Quando

1’infiammazione hasua sede alla faccia superioredella vescica, il cateterismo è tollerabile, ed anco inutile

, giacche al- lora l’orina

non

è che troppo prontamente evacuata.

Dopo

l’evacuazione di questo liquido,si fa nellavescica, all’uopo di una sciringa,delle injezioni emollienti col decotto disagou,d’orzo, dimalva;o con

un

miscuglio d’olio di 1in-

seme

e d’estrattoacquoso d’oppio, o final-

mente

con latte.

Glialimenti del malato voglionesser dolci, mucilagginosi,e presi ad una temperatura piuttosto calda che fredda. Dicasi lo stesso delle

bevande

mucilagginose. Federico

Hoff- mnnn raccomanda

in questo caso l’acqua di Selters, ccita esempi dellasua efficacia. Si dovrà proscrivere tuttociò cli’è salato, acre ed aromatizzato.

Sefosse d’autunno,nel

momento

dellaper- fettamaturanza delleuve, consiglierei 1*uso diquesto frutto,collaprecauzionedigettarne

i fiocinie i vinacciuoli

;

ho

ottenutocon que-

(33)

3i sto

mezzo

successi maravigliosi. Ilsuccodelle uveèinsieme ed alimento ed

un medicamento

dolce, rinfrescante, mucilagginoso,che

gode

ilvantaggio di tener libero il ventre e di piacerea tutti.

Hoffmann commenda

assaissi-

mo

il vino d’Ungheria.

Imedicamenti vogliono essere scelti fra le sostanze dolci,mucilaggiuose;sonoessi i de- cotti diradice di bismaiva, di tapioca,di salep, lasoluzione di

gomma

arabica, il de- cottobianco di

Sfdenham

,

la lattatadisemi dilino o di papaveri.

Hoffmann raccomanda

ilsuo liquor anodino;

quando

sia ben pre- parato,

può

per lo

meno

diminuire lefla- tuositàche distendonoilventre.

Quantunque

medici distintissimi abbiano consigliato ilnitrato di potassa,io lo rigetto,

almeno

inprincipio,

come un mezzo

che ir- ritatroppo

immediatamente

lavescica. Potrei d’altrondecitare

,oltre le

mie

proprie spe-

ranze,

quelle deldottor

Alexandre

(i),e di alcuni altri pratici; sperienze cheprovano che questosalesorte coll’orina,senza subire la

menoma

alterazione.

Quando

l’infiammazione dipendedallecan- taridi, sidàla canforasciolta in

una

lattata di

mandorle

, in

un

decotto emolliente,

o

nell’acqua di

gomma,

esifa bere al malato

(i)Mémoiresde l’Académio des sci&nces de Mnnieh, toro,vii,pag. 261.

(34)

32

molta acqua calde,resa gustosa colla giunta di

un

po’di tè.

Sev’ha sospetto diqualche affezione sifili- tica, giovafare sull’ipogastrio e sul perineo delle fregagioni coll’unguento bigio; questo

mezzo

è altresì

raccomandato

anche

quando non

v’ha alcuna apparenza di malattiavene- rea; lo s’impiegaallora alternativamente col linimento volatile canforato.

Negli uomiuidi costituzionegottosa,viene particolarmenteconsigliato il decotto di pa- reira-brava(i).

Quando

1’infiammazionedella vescicaè scomparsa, si raddoppian le

curq

per tener lontana la malattia artritica

da

quest’organo, facendo evitare al malatole cause che potrebbero allontanarla dallepic- cole articolazioni.Sicontinualacura raddol- cente perqualche

tempo

ancora

dopo

la

gua-

rigione apparente, esi vieta il cavalcare, l’andarein carrozza, lebevande spiritose, gli alimenti salati, ed ogni specie di raffredda- mento; bisogna finalmenteaver curaditeuec liberoil ventre.

Quando

lacura riesce, la difficoltà d’ori- naresi dileguaa pocoa pococogli altri ac- cidenti;l’oriua sifavischiosa,torbida, densa, fetidaemolto abbondante. Sopraggiunge

un

(i)Alex.Blahrie, Disquisitoti pumedicices tbatdis- solve thèstone; London,*771.

Murrojr, Apparatila uiedicaminum,voi.I,p. 497*

5

(35)

ss

Sudòr blando e naturale, c talvolta 'imeni'»

zinnecutanea,che

Hofftnahn

consideraconno risipelatosa; lescariche alvineritorna» facili.

Ma

seviolenta è stata la infiammazione,

ed

ha duratoper qualche

tempo,

tutti gli accidenti

non

iscompajonosi

compiutamente che non

vi resti ancora

un

po’ di difficoltà nell’evacuazione dell’oriua,molti giorni

dopo

lacessazione dellamalattia.

.'

g.

Se

la cistitidederiva dall’essersi la gotta portataaltrove,il convalescente dovràevitare tutto ciòche

può

eccitar troppo vivamente lesuepassioni.

La mia

propria sperienza

mi

ha convinto che iraffreddamentieglieccessi iiel bereenel mangiare

non danno

origine agl’ insultidi gotta, se

non

sono statiprece- duti da qualcheaffezione morale, e princi- palmente da

un

accessodi collera.

La

causa dellagottasi trova

, piùdi quelche sipensa, collegataaidisordini del sistema epaticoje, percitare l’esperienza di

un

altro medico

,

Murray

osservò le diverserecidivedi cuifa parolain malati

come

quelli di cuine ab-

biam

fattola dipintura, enei qualila gotta erasi portata sulla vescica esull’uretra.

1 io.Il convalescentedovrà usarabiti che lo riparili dal freddo, giacche

Wilson

(i)ha provalo, per

mezzo

di esattissime ricerche,

- .I l' :

!

r

— —

t- ,,,

'’(l)Trp.itiapoli-fcteilediseaees,- voi.Ili,London,18011

Soemmering

5

(36)

s 4

che tuttociòche impedisce la traspirazione cutanea agevola la precipitazione dell’acido urico, precipitazioneche viene

aumentata

dalle

bevande

acide,e che ladieta animale dimi- nuisce.

Lo

stessoautore ha dimostrato che i

sudorifici impediscono dispessoquestapreci- pitazione, eche l’orina

depone

allora

un

se- dimento moltosimile al fiordi latte.

ii.

Quando

1*infiammazione

non «com-

parisce, o

non

iscema che

mediocremente,

ella passaben tosto allo statocronico, stato incui le

membrane

della vescicaacquistano

una

grossezza ed una durezza che impedisce loro il distendersi

come

prima.Ilmalato sofr freallora nelbacinolasensazionedi

un

corpo pesante, chesentesipure introducendoil dito nel retto.

Questo

ingrossamento delle pareti della vescica ne

impone

talvolta al punto, che

un

chirurgo,aveudolo preso per

un

cal- colo,praticòlacistotomia (76).

La

cistitidepassafacilmentea suppurazio-

ne

:quindi ne nascono le ulcerazioni piu o

meno

estese, dicui parleremo più abbasso,

e

che, essendo alimentate dall’infiammazione o da accidenti sopraggiunti nel corso della malattia, possono produrre la rotturadella vescica, inconseguenza dellaquale il pus si spandenellacavita delladdomine,e tippca

ben

tosto lavita all’infermo.

Quando

l’infiammazione giungealsuo più alto grado d’intensità, vi sottentra lacau-

(37)

35

gretta (i), ela

morte

è fin d’allora*inevita- bile;

H

offmanti e(2)

Ricou hanno

osser- vato questo fatto, di cui ne potrei ancora riferiredi molti esempj. ' '

CAPITOLO IL

Catarro della vescica(5).

13. Questa malattia, che vedesi principal-

mente

negli uomini attempati(4)e di tem-

peramento

linfatico,consiste in un’ infiamma- zione della

membrana mucosa

dellavescica, infiammazione che dà luogo ad

una

vizia- ta secrezione dell’umore da cuiè abitual-

mente

lubricata l’interna superfìcie dique- st’organo. Reil (5) vi vede un’aberrazione delleproprietàvitali delle glandule

mucose

(1)Sièosservatoquestoesito fatalenelcelebre Barlhez, (2)Musdedel’artde guérir,publiéparlaSociélé hélr vetique,toni 1, 1792,n. Q32.

Trovasi l'osservazione di una cangrena dellavescica, conperforazionedelleparetidiquest’organo,nelleMemo-

riedellaSocietàdimedicinadiLondra,voi»IV,1795.

(ó)Sinonimia:Mictiomateria;mucosa;, Platee

Gius, Linneo.

Pynriamucosa, Souvages.

Dysuriamucosa, Cu/len

Hocmorrhoidesalba;, Frid. Hoffmanti.

Te- nesoiusvescica;,Barlhez

Catarrhedelatessie,Cho- pari.

Blennurie, Altieri,ec.

({)Nelledonnepareilcatarronon comparisce che ia un’etàavanzata.

(5)Diagnosi 0 caradellefebbri

,tom111

jHalla,1800.

(38)

36

della vescica,

ma

resistenzadi queste

non

fc

facileadimostrarsi.Escecoll’orina una

grande

quantitàdi

muco,

ches’allontana dallequalità ordinariediquesto fluido.

Il catarro dellavescica si osserva

appena

in certecontrade; nederivaquindiche

Hoff- maria

loconsiderava

come

una malattiaestre-

mamente

rara.

Ma

quest’affezione è talvolta frequentissima:

Gunther

(i) lavide reguare epidemicamente nell’autunno del 1782.

L’invasione ètalvolta subitanea; tal altra siosservano dei sintomiprecursori,

come

le emorroidi,il peso allostomaco, gli spasimi

od uno

straordinario rilassamento del canai digerente,dei dolori .passeggeri elancinanti

,

un

calore urente,e della tensione alla re- gione della vescica,un senso di pressione al perineo; la vescica stessa è dolente,

come

oppressa,e visiosservanodegli accidentispas- modici. Questi sintomi, che indicano

un

in- nalzamento subitaneonell’ irritabilità ditutto il sistema orinario, e degliorganiche

hanno con

essolui deirapporti simpatici, sifanno

compagni

altresì del catarrovescicale

quando

èdichiarato. .1

(1)Denver, Diss.decatbarrovescicac;Duisb.1789.

Schonbroug,Dissert.de catharro vescica?j Duisb.,i7q{.

Theden.

Chopsrt

,

Traùédes malad. des voics

m

in.

P/VieZ,Nosogr.phil,,1807,(011).II.

Loyerf'illermajr, Tirailé desmstad. nsuveusesou vapeura; l’aris,(8o6, pag.436.

(39)

57 L’orina, da

prima

torbida, pallida, fioc- cosa,si faben tosto trasparente, e sivede depositarsiallora in fondo alvaso

una

quan- tità, spesse volte pocoragguardevole, di

muco.

In alcunicasiegliha l’aspetto di

pappa

,

e se lo siagiti,colora l’orinasenzapresentar fiocchi; talvolta è filamentoso,o

forma una

massa compatta; neho veduto una cheaveva

un

piededi lunghezza; essaera di tanto so- lida,chepotevasi^,senza romperla, lasciarla cadere da un vasoin unaltro:

Gunther

f?ce la stessa osservazione. Altre volte il

muco

è trasparente,bianco,giallo,verde,striato di rosso,inodoro, o di

un

fetoreinsopportabile.

Cabanis

(i) tenevaqual segno caratteristico delcatarrodi vescica l’odore

ammoniacale

diquesto fluido.

La

tinturadi tornasole

non

colora

sempre

inverde l’orinain questa malattia,

come

ha asserito Chojpart;

ma

qualche voltala tinge inrosso,

come mi

consta da più esempi-

Se

il

muco

è abbondante edenso,richiede degli sforzi peressereevacuato,eportaspesso laritenzione di orina.

Il caloreacre, chesifa sentire nella ve- scica,svanisce

dopo

l’evacuazione del

muco,

(i)Observations 6urIcsaff.catarrbaleseo generai,etc.;

Paris,1807.

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