,
conservò perlungo
tempo
que-st*incomodo,
che ricompariva adepoche
re-golari.Dapprima
egliorinava molto sanguepretto
senza dolori; il fluido si coagulavadeponeudosi
alfondo del vaso,dopo
aver co-lorata Torma.Avendo
inutilmenteprovatipa-recchi
mezzicurativi, fluì per abbandonarli tutti,e lasciò saggiamente operar la natura:D’allora inpoi,eccettuatane quest’emorragia di vescica, egli
godè buona
salute. Iu que-sto letterato,come
nellamaggior
parte di quelli di cuiho
parlato, il riapparir del-l’ematuria era annunciatodaun sensodipeso in tutte le
membra,
da una cupatristezza, eda un
accesso marcatissimodimelancolia.Ma
al comparire del flusso benefico, sparivano questi'sintomi,e ritornava il solito
-buon umore.
»81. Il sangue proveniente dalla vescica
è
spesso misto ad orina; altro volteeglièpuro;quindiilsuo colore ora è chiaro,ora è fo-sco;quindi altresì egli è fluido, o di
una
consistenzagrumosa.E
raroche1:
uscitadi que-sto liquore
non
siaaccompagnata
da dolore violento, da spasmi, da angoscio, da lipotfc mie, da sudori freddi,da raflìfeddtfmento delle
membra
, eda altri accidenti diquesto genere. Talvolta arrestansiall’orificio dell’ure-tra de’ grumctti, cherendono
difficilissima la uscita dell’orina, e che, in ccrti^tasi.i3a
possono
anche
occasionareuna vera ritenzione di questoumore.
Tartra
(i)hadescrittii fenomeni che ri-scontrò alla sezione diun uomo morto
di ematuria.- o 'u;fi t:(,j8a»>-La diagnosi/ di questa malattia
non è
generalmentedifficile, allorché esceuna certa quantità di sangue;ma
sel’emorragiaèpoco
considerevole,.oeglinon
èfacile di ricono-scerla,come
neppuredi distinguereilsangue da
un’orinaassai carica. D’altrowde il color l'Ossonon
è sempre,come
osservaDesaulit un
indizio dell’emorragia delle reni, degli ureteri, della vescicaodell’uretra. Questo au-torecita a taluopo
laseguente osservazione diRoux
i «Un uomo
evacuava ogni mattina delleorine di color rosso-carico, ed
esatta-mente
analoghe aquelle prodotte daigrumi
disanguenella vescica.Non
formavasi però al fondòdelvaso alcunsedimento sanguigno.J
Roux,
consultato da quest’uomo, dietroa questo sospettò chela causa della malattia fosseben
tutl’altroche sangue travasato; in-fattiseppe che quest’ammalato cenava ogni sera,delle barbabiettole rosse; gli consigliò di far uso delle bianche, e d’allora inpoi fé orine,da rosse ch’ell’erano,ti fecerodiun
giallocitrino.»(>)Bulletta dea Sciences dela Soeióté philotnatique, ann.vji,n.°32,
i35
È
peròraroche quest’ultimo umore, tinga tanto benelabiancheria,quanto
laUnge
ilprimo
; eglisicoagulameno
di lui,versan-dovi
sopra dell’alcool.È
necessariauna particolare attenzioneper riconoscere sel’ematuria derivadalle reni, dagli ureteri, ovvero dalla vescica.Se
inquesta
esisteuna pietra, se vi fuintrodottoun
istromento con forza,o
se essaè stata feritada qualunquealtraviolenzaesterna, è subitoscopertalasorgente dell’emorragia.Gl’ ingorgamentivaricosi della vescica
non sono
facili a distinguersi durante la vita*Van
derHaar
(i) dice di averliuna volta riconosciuti daciò che l’introduzione .della sciringa,fattacollemassime
precauzioni, fu tantostosusseguitadaconsiderabileemorragia-85
.L’ematurianon
siconfonderàcolla stjr-matosis (a)o
emorragia delpene
, perchè questa succede senza contrazionedella vescica,e
perchèilsangueesce dalla verga a gocce a gocce,la qualeinoltreè lasededidolori acutissimi, anche nel suo stato di riposo.Questa crudele emorragia èd’altronde raris-sima,edio l’ho osservatasolamentein gio-vanilibertiniinconseguenzadiabuso di Ve-nere,e
non mai
ne’ vecchi.J. *3 *
(1)Uceuciì fl'ohscrvations à l’usage deapratic.,tonni/, pag.47.
•
(2)Howman. Phiktra risaci.,u.°329.
—
llebwdoc. Coni-montaniiFranco!,,s.804»oap.x,pafi,506., , r,| J,-.i34 8 4
- Distinguesi l’ematuria idiopaticadalle emorragie prodottedallapresenzadei calcoli, 1 °dalla
mancanza
dei6cgni patognomonici che palesano l’esistenza di questi ultimi: 2. 0 dalla rarità di questi nel paese abitato daH’iufermo; 3.°dalnon
sentire alcuncorpo duro
nellavescica introducendo il ditonel rettointempo
deH’emorragia:4
° perchèun
calcolo finallora
non
conosciuto produce di rado adun
tratto un’emorragiatanto consi-derabile.Le
pietre dimedia
e dipiccoladi-mensione
,che sono aspree puntute,sono quelle che ordinariamenteproducono
emor-iràgiià.‘Allorché
un
ammalato,dopo
essere stato j>eralcuni giorni inriposo,manda
improv-visamente sangue dall’uretra,non
èper-messo
fermareil pensierosull’esistenza diun
calcolo; giacché questi,
quand’anche fosse rimasto fin allora inosservato,
non
produce emorragia chequando
l’infermo si è dato inpreda adun
esercizio dicorpo.Se
l’ indi-viduo è statoanteriormente affettodi emor-roidi, v’ètutto a credere cheuna
causasimile dialuogo all’ematuria.La
diagnosi è ancora più facile se questa emorragia è ancheac-compagnata
da tumori emorroidaliall’ano.85.
Esponiamo
ora i segui colsoccorsodei quali l’emorragiadelle reuipuò
esseredistinta da quella della vescica.i.°Allorché ilsangue proviene daqueste, è raro:cheil luogoove sono esse situatenon sia lasedjp di inj dolore sordo 0 lancinante.
1
35
a.°11 sangue chederivadai reni è
d’ordi-nario
.unito all’ormamolto intimamente,ciòche
è raroquando
l’emorragia traeoriginedalla
vescica.3.°Nellamaggior partodei casil’emorragia
delle
reniè preceduta da qualchealterazionenella
secrezione delleorine.4>°
Quando
lamalattia dipendedallale-sione
dell’arteria renale, lo scolosangui-gno
è molto più abbondante che se prove-nisse dalle arterie della vescica,il calibro delle qualiè molto minore di quellodellaprima
(i).Gli accidenti che
accompaguano
c conse-guitano l’ematuria variano di molto inra-gione
della quantità deisangue perduto, ed in ragione delle sensibilità delsoggetto; tal volta, alprimo
affacciarsi di esso,egliè com-preso da alto spavento, ancorché ilsangue esca senza dolore, oinnon
ragguardevole quantità.Un uomo
di ottantanni provò tale angosciaall’istantein cuis’avvide dell’emor-r ragia, che nemorì
oppresso.Nella
maggior
parte dei casi,l’ematuria che proviene dallavescicaò anche
accompa
-gnata da spasmidi quest’organo,come
ab-biam detto ul§ 12; il inalato soflre dolore»
(1) TrojayLesioni,cc.tom. il, iodicamollialtrisegni per distinguereinquesta circostanza il vero sanguedai liquidiche nebauuoLapparcusa#
i3(>
angoscia
? malessere
; cadoin sincope, e gli
gronda un
sudor freddo da tutto ilcorpo.NeglistessiintervallideH’ematuriasente
un
ar-dor doloroso allaregione della vescica. Fi-nalmente la vene ingorgate e varicose(i), che circondano l’orificio del collo della ve-scica,possono portare delle gravi ritenzioni d’orina,come
anche igrumi
cheaffacciatisi a quest’orifìcio,oches’impegnano
entro il canale.86.
Le
cause dell’ematuria negliuomini at-tempati, echehanno
condottauna
vitainmezzo
ai godimentifisici, trannesempre
i calcolie leviolenze esterne, sono: i tumori emorroidali che debilitano adun tempo
il rettoelavescica; tuttelecause dellestesse emorroidi, cioègli eccessi nelvitto,una vita troppo sedentaria, principalmente
quando
è interrotta ditempo
intempo
daviolenti eser»cizj dicorpo; finalmente la soppressione di un’emorragia abituale.
La
malattiache ci oc-cupapuò
esseranchela conseguenza di fre-quenti blennorragie, della scossa comunicata alla vescica dal cavalcare, o dai trabalzi diun
cocchio disagevole, dallo sforzo per sol-levareun
corpo pesante, da riscaldamento portato dalviuo (a).(1)Morgagni. Doscd.eteausisraorborum,lib.
m.
(2)Quarta osserva eboinViennaquesto generedimalattia òalgiorno d’oggipiùcomuneebeboblofosseuntempo.
l37 Sthalriferisce inproposito laseguente os-servazione,chesembra essereinpari
tempo
un
esempio diematuria succedanea al flussoemorroidale. ' t .
- «
Un uomo
di sessantatre anni,ebevo-no
, avendo nelmese
di giugnoeccessiva-mente
trincato diun
vino rinomatissimo di Erfurlh, e fatto in istato d’imbriachezzaun
viaggio assai lungo in vettura,mandò
senza dolori, colleorine, unagrandequantità di sangue: laquantità di questoliquido, eva-cuato nellospazio di dodiciore, fu calcolatouna
libbra emezzo ...
Io considerailama-lattia
come
dipendente da reumatica retroces-sione.Sostenniquestaopinioneinun
consulto;fu essaadottata, esifece
un
salasso,
dopo
ilquale l'ematuria cessò,e si
formò sponta-neamente
unoscolosanguignodai vasiemor<$roidali. »
L’onanismo el’abuso del coitopossono por-*-tarl’ematuria,richiamando di continuoverso la vescica una grande quantità di sangue.
Questa malattia
può
essere originata daun
purgantedrastico, principalmente dall’aloè.Credevasiin altritempi chel’uso degli aspa-ragi, delle cipolle e dell’aglio dovessees-, sercollocato trale causedell’ematuria.
quantunquoilconsumodelvinosiadiminuitodimoltoin questacapitalo.Animadversionesin diverso)morlos
;
pag.
35>
t
»•>
*•
1
i38
Egli è certo chelecantaridi(i)prese
inter-namente
, ed i vescicanti (a),quando sono
grandi e ripetutamente applicati,priucipal-menle
alla nuca, possono produr l’ematu-ria. Diquest’ultima circostanzan
ò facilissima la spiegazione; infatti,le cantaridi assorbite nel luogo indicatohanno
a percorrereun
brevetragitto pergiungerealcanale toracico; laddoveseivescicantiveugono
posti aipiedi, questa polvere animalenon
èversata nel tor-rentedella circolazione chedopo
aver per-corso ivasilinfaticidelleestremità inferiori, della pelvi e del canal intestinale, ove s’itn-mischiaalla linfa,alchilo edallasierosità, che considerabilmeute diminuisconoleinfluenze di leisullevie oriuarie.L’ematuria dipendespesso da un’ulcera o da
una
fungosa escrescenza dellavescica (3), dall’induramento della prostata, da yizj di conformazionedel,fegato(4), da affezioni bi-Jipse(5),.dallaripercussione dellarogna (6).(1)Plouquet nocitadegliesempi nelprimosupplemento allaquarta partedellasuaBibl,med. prat.
(2)V.lamiaopera: Demorbis vasorumalsorbentium.
Frane!.alM.1795,§xxxix,pag.64.
(3)Observationsméil.deCappel
,
tratte dai Nuv. ad.
nat.cur.,pag.i3i.Guett., 1799.
( 4 )Scherik,Obs.,lib.in,sect 11;obs.a56. ( 5)J.P. Frank,Dellemalattiebiliosoanomali;Frane!, 1597, pag.5oo.
(,;)Morgagni
,
Descd.etcausismorb.cpist,xil 3 art, 5,
,3
9
L’ematuria siassocia talvoltaallo scorbutoed
allefebbri maligne.Reil(i)videdomi-nare
epidemicamentequest’affezione,chein allora costituivauna malattia infiammatoria,e
manifestavasi solonei soggetti giovani.87.L’ematuria è malattia grave ne’
gio-vani
(a), eda maggior ragionenell’etàavan-zala
, tanto piùquando
ha percompagna la
febbre.Essa in oltreva con moltafacilità soggetta alle recidive.Krzovitz spiega questa circostanzaintal guisa: «I vasidella vescica, essendostali
una
volta distesi, etrovandosi dicontinuo bagnati daun’orina calda,sono piùdisposti a lasciarsi distendereancora danuoye
cause. » 'Sebbene
inquesta teoria visia delveroc dell’ingegnoso, opinoperò chenon
bisogni attaccarvi tutta l’importanza che ha voluto darleil suoautore.L’ematuria èpericolosa
quando
è prove-nienteda un’ulcera alla vescica,equando
essasuccedead emorroidi molto considera-bili;essa òmolto spesso susseguita nei vec-chida un insulto apopletico, o da
un
mor-tale rifinimentodelle forze.
L’ematuria
può
anche apportareuna riten-zioned’oriuachefaperire il malato.(1)Traild desfiùvrca.Toin. ni,png.i«5.
(a)firuckmaim preteudeeliol’cuiorragia aoaémai pò*
rieolusausigiovaui.
1/fo
.88.
La
cura dell’emorragìa della vescica variad’assaianorma
dellecausedi essa, e delle circostanze chevi siassociano.Quando
ella dipende da un’ulcera della vescica,sarà d’uopo appigliarsi aimezzi da noiindicati al§ 5i.Se
lamalattia ècausata da congestione disangue verso lavescica,
Bisogneràapplicare alperineoseiootto san-guisughe,deicataplasmi emollientiall’istesso luogo, e far applicare alcunilavativi rin-frescanti,
È
rare volte nei vecchi in questo caso indicatoun
salasso generale. Tuttavia, inun
soggetto pletoricosi potrà praticareun
salasso dal piede
,
quando non
venga con-troindicato da alcuna ragioneparticolare.D.
Raymond
(i)riferiscedue
casi di ematuria, nei qualisiottenne laguarigionecolle cac-ciate disangue.Prescrivo l’applicazione delle mignatte al perineo
quando
sonostatesoppressedelle an-ticheemorroidi(2
),
od
altre evacuazioni san-guigne.Quarin
guari in'pochissimotempo un
malatocolmezzo
dellefumigazionidirette all’ano,nelmentre
che coprivail perineo el’ipogastriocon topici freddissimi.
(1)Deamaladies qa’ilest daugcreuxdeguérir;Paria, 1808, nouv. éJition, parGiraudy,pag. 249.
(2)Sipossonoinpropositoconsultare con vantaggiole eccellenti osservazioni cheHildchrandl registrò neisuo Traila deshàmorroides aveugles, Erlangcn,1795,0 l’opera diContadi su questa malattia-9Marburg,1&04.
*4r Bisogna vincerJo
spasmo
della vescica,cheaccompagna
l’ematuria, coimezzi di cui ali-tilam
parlatoal§
18, eprincipalmentecoll' am-ministrazionedellaudanoliquido diSydenhcim*combinato
all’acqua difioridi arancio;quando
allospasmo
si associano delle flatulenze,sono indicatiilliquore delVHoffann
ylospirito di nitro dolce,lanafta di vitriolo o di aceto,
e
l’infuso dimillefoglio o di camomillaro-mana.
Se l’ammalato avesse preso
un
purgante drastico,dovrebbe bere moltolatte e tisane dolci,mucilagginosein grancopia, ladecozio-ne
disagou, disalep, ditapioca; lasoluzione digomma
arabica,odigomma
dragante,ec.Se
la malattia provienedaaffezione biliosa,giova
amministrare alcuni lassativi,come
diceFinke
, citandodue
esempjdi guarigione;bi-sognerebbe
dare inquesto caso principalmente lamanna
,ovveroipurgantisalini. Ionon
temerei di dareanchel’emetico, allorché que-stomezzo mi
sembrasse indicato;ho
guarito sulsubito, coll’ajuto di questo,un
emotossìa,che erasi
due
volteriprodotta inmodo
di-verso (r).Allorché lecantaridi,o
qualunque
altro sti-molantedi taltempra hanno
prodotto l’ema-turia,iofoprenderealtresìall’ammalatouna
(i)Cabanis dica molto giustamentenelle suo osserva-zioni sulle affezionicatarralii Nonsipud confonderelo sputo disangue chesiguarisce coi vomitivi, conquell*
cheesigegenerosie,pronaifalciti,
i4a
grande quantità di bevande mucilagginose, latisana di orzo,diavena,la pasta di
man-dorlecoll’aggiunta della canfora,od una
mi-stura di latteedi acquadi calce.Darwin
decantamolto igusci polverizzati delle ova.Se
lamalattia è venutainseguito adun
colpo o aduna
caduta, saràd’uoporicorrere alla decozione diarnica;mezzo
chesi met-teràparimente inuso se affacciansi nell’orina deigrumidi sangue.Intuttiicasiè conveniente amministrare