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Escrescenze fungose della vescica (i).

65.Nellavescica di alcuni vecchitrovansi degli

ammassi

fibrosi,chetalvoltaarrivanoad

tm

pollice dilunghezza, aderenti allaparete interna delviscere, efluttuanti nellacavità di lui.

Ne ho

vedutoiostesso di perfettamente

•imili aquelli di cut offrono il disegno le eccellenti tavole di Ballile(2 ). Questi

tu-mori

ordinariamente

non hanno

alcun’ade-renzacollaprostata; ciò nulla

meno Huber

(3)

ha

descritto un’escrescenza press’apocosimile, che,avuta origine alcollo dellavescica, an-davasi ad unirealla prostata. Questa osser-vazioneè statafattainun

uòmo

disettant’anni.

(1) Entroqniinalcuniragguaglisuqueste escrescenze, lequalinonsonostate descritte complessivamente in al-cun’operadameconosciutajediovorreirichiamare l’at-tenzione de’ medicisopraunamalattiachenonètanto rara quantosicrede. S’incontra essa molto menoallaparto esternadelleparetidellavescica; ediopensocheciò av-vengadalnonesseressa,come l'interna superficie, ba-gnatadiconliono daunumoreirritante.

(2)Engravings,fascio,vili,piatev.

Home,voi.Il, piatex,dàaltresìlacopiadiunasimile escrescenza,da luiosservatainunuomodi65 anni,

(3)Diasert.devescica»urinariaemorbi»; Argsnt., I771.

Ili

Nelle

tavoledi Ruischio trovansi tre esempi

di

questamalattia,che aveva sua sede attorno il

collo

e sulla pareteposteriore della vescica.

Ludwig

parla di

due

escrescenze fungose

che

trovavansinella vescicadi

un uomo

di

ses-santa

treanni. Sandifort ha unito unabella

tavola

alla storia di questa infermità in

un

nomo

di ottant’anni,colleosservazionichegli

appartengono.

È

difficile decidere se taluna di queste escrescenze

non

appartenesse piuttosto alla

prostata. :

Riclher

dicechela superficieinterna della vescicaè spesse voltesparsadipiccole

escre-scenze

fungose. Alcunesiattaccano per

mezzo

di

un

sottilepeduncolo;altrepresentano

una

larga superficie.

Ve

n’ha dimolli e dirugose;

se

ne

trovano di consistenza sodae quasi cartilaginosa, alle quali

Troja

ha dato il

nome

di escrescenze scirrose.

La

vescica è ordinariamente più grossa e più duraall’intornodell’escrescenzamorbosa, e ciòper la continuairritazione dicui quer st’organo èlasede

jirritazione che accresce anche

ognuna

delle suecontrazioni.Il muco, dalquale sono di continuo spalmatele pa-retidiquest’organo,èpiùabbondantee più tenace.

Si cita

un

caso nel quale

un

fungo avendo lusingata una sua appendice nell’uretra, ne risultò uuaritenzione d’orina, che divenne

1

11a

benpresto mortale (i). Altre volte la malat-tiadicui parliamo dà origine all’incontinenza d’orina, edè

quando

questa trapela frale escrescenzee lepareli della vescica.

Introdu-cendo

una sciringa inquestoviscere, lo

stro-mento

fa sanguinare lesuperficie colle quali mettesi a contatto.

Alcuna

volta staccano delle porzioncelle ditumore, che Torina stra-scina seco.

È

danotarsi chele escrescenzefinqui os-servate ritrovaronsi alla parte posteriore

ed

inferioredella vescica. Talvolta la malattia inquistione si

combina

coll’esistenza di

uu

calcolo. .

' 66. Inquanto allecause di queste vegeta-zioni

, eccettoueil velenosifilitico, io credo chefinad orasiano ignote. Questo

male è

stato particolarmenteosservato negli imbria-coni e ne’dissoluti.

67.

Le

escrescenze dicuiparliamo

mi

sem-brano aver molta analogiacol

fungus hcema

-todes (2).

E

probabile che conoscendone la causa sene troverebbebenpresto

un metodo

curativo.

Non vediamo

noi forse delle vege-tazionidi similgenere dipendenti dal veleno sifilitico cedere all’uso del mercurio?

(1)J.B. Erhart.Deactisnat.curios.; ,\om.vm,

obs.xxxix.

(2)Maunoir.MémoireBarles fongas médullaireet hé-xuatode;Paris,1820.

\

115

68. Due

ragioniimpediscono chesifaccia

una diagnosi

certa sulla esistenzadiqueste

escre-scenze

fungose: i.°sonoessetroppo mollida

poter

essere sentiteattraversò laparete retto-vescicale: a.0 lavescicaè troppo dura e di

grosse

paretiperchèsi possa

ben

giudicarne eoi tatto.

Non

bisogna

dunque

maravigliarsi

che

i più abili praticisiausi ingannati nella diagnosi di questa malattia,echealcuni

chi-rurghi,

prendendola per calcoli di vescica,

abbiano

eseguita lacistotomia, di che

Dale-champs

(i)e Portai(?.)riferiscono esempi.

Agasson

(3) dice di ayerriconosciutesiffatte vegetazioni durante la vita,

non

solo aller-tare dellasciringa contro un corpostraniero,

ma anche

al non poter uscir l’orina dalla vescica, ed al

non

potervi entrarleinjezioni.

69.

Lnssus

considera con ragione questa malattia

come

press’a pocoincurabile.

Le Cat ha

proposto de’coltelli particolari per farne l’estirpazione(4); Platnere

Zuber hanno

con-sigliato di far la cistotomia

,e di distrug-gereconsecutivamenteleescrescenzecon mezzi blandi. Desault ha seguito, dicesi

, questo consiglio,e portatovia leescrescenzecol

cuc-(r)Chirurgie francaisc;Lyon,l5Gq.

(2)Précis de chirurgie pratique;Paris

,1767.LeUlano liaregistratouufatto similenel giornale dimedicinadi Desault.

(3)Journal decliiurgiepratique^tomexvi.

(0kgliprotendedi averliadoperatiinuna donna,

1

Sxmmering

8

lI4 chiaio

(curette), senzachesiavisopraggiunto alcunsinistro,

nemmeno

un’emorragia.

Se

vi fosse sospetto delPesislenza della

ma-lattia, converrebbetentarl’uso delmercurio, prescrivereun blando

metodo

di vita, intro-durreinvescica una sciringa di

gomma

ela-stica nelcasodiritenzione d’orina, e ricorrere anchealla puntura ovefosseindicata: circo-stanza di cui

dgasson

riferisce

un

esempio.

CAPITOLO

IX.

Pieghe

non

naturali della vescica.

70.

Howpisch

hadato,insiemead una ta-volacolorata, la descrizionediunapiega

non

naturaleformatadalla

membrana

interna della vescica,laquale, estendendosi dagli orifici degli ureteri fino al luogo in cui l’uretra attraversala prostata,faceva la funzione di valvulaognivoltache l’infermo voleva ori-nare.Questiinfine morìcoisintomi distri—

gnimento d’uretra.

L’ iutroduzione troppo frequentediuna sci-ringa o di

una

candeletta

non può

ella fa-vorire e produrre ancora tali pieghe

non

naturali ?

CAPITOLO

X.

xx5

Polipi della vescica.

« I polipi della vescica aderenti alla

mem-brana mucosa

diquest’organo sono molto più rari delleantecedentivegetazioni,fincato

Lu-sitano

(i) trovòal collo della vescica

uno

di questi polipi grosso quanto

un uovo

d’oca, e sì duro da

non

poter esser tagliatocollo scalpello.IVelper ha veduto questa malattia.

Jlaillie, nelle sue tavole,ci ha dato il

disegno di

un

polipo della vescica, trovato in

un

fanciullo,che

non

solamente occupava tutta la cavità dell’organo,

ma

inoltre

man-dava

delleappendici nell’uretra (2).

Marcan-tonioPetit (5) ce ne ha trasmesso

un

esem-pio.

Morgagni

(4) parla d’un

tumor

duro,

grosso quanto una fava, da luitrovato nella vescica di

un uomo

di sessantanni.

A

provare anche meglio che questoviscere talvolta racchiudedelle escrescenzepolipose,

, cche esse

non provengono

tutte dalla pro-stata,citeremoilcaso riferitoda JValter(5),

(x)Prax.med.adm.,lib.li,obs.lxxi, oper. omn.

,

lom.11.

(2)Questo polipo mostravaunatessiturafibrosa.

(3)MaladiesdaroearjLyon,180G.

({)Desedibusetcaasismorborum.

(5)Quelquesmaladies des reinsetdala veasie

;Beri.,

1800,(ab.hi.

uG

incui unpolipo,sviluppatosi nellavescica di

una

fanciulla, siestesefinoall’orificio esterno dell’uretra.

72.Si

può

fare aquesta malattia l’appli-cazione ditutto ciòchesi è detto

relativa-mente

alle cause, diagnostico e cura delle escrescenze fungosedella vescica.

Non

potrei deciderefina qual punto ladurezzadi que-stedifferiscada quellade’ polipi,

non avendo

ioavuta

mai

occasionedi vederne.

CAPITOLO

XI.

Ingrossamento

dellepareti della vescica(1).

75. Questa malattia, chespesso siassocia adaltre

,quali sonoi calcoli, l’enfiamento della prostata,lostrignimentodell’uretra,ec.

sembra

essere qualchevolta idiopatica.Essa tanto più appartieneal nostro subbietto, in quanto che più d’ordinario si osserva negli uomini attempati (2).

Le

paretidella vescica, le quali inistato di salutesono grosse

appena

una linea

od una

e

mezzo

, lo divengono talvolta fino a

(1)Dofìingen.Decarnositatevescica?urinariacjAhdorf

,

I7S9. '

(2) Doug/ass, Transact. philosopb..n.°025.

J.fluisci/., Obs.anat.chir.,fig.Cz-

Morgagni,Dosedibusetcausis morborum.

"7

sei,ottoe più. I lacerti muscolari s’ingros-sano,

ma giammai

o

ben

di rado presentano

un

colore piùvivo. Baillie ed

Home

(i), a cuiquesta malattia

ha

fornito il soggetto di più tavole, laconsiderano

come

più pro-pria della tonaca muscolare, ed aggiungono

che

quila naturas’allontana dalla leggeper la qualeimuscoli

devono aumentar

di

vo-lume

in ragione diretta della loro azione.

Di

fatti,sequesti ultimi,inproporzione che più s’ingrossano, acquistano anche

un

colore più cupo,

non

visarebbe punto nell’economia

che

piùdovrebbeallontanarsiaquestoriguardo dallostatosuoprimitivo,quantolatonaca

mu-scolaredella vescica. D’altraparte io farò

con

ragioneosservarechetaleingrossamentoè stato spesso confuso"Collo scirrodi questoviscere.

Ordinariamente la vescica,facendosi volu-minosa, s’irrigidisce, diventa

dura,

e qual-chevoltacartilaginosa. Potrebbe^ paragonare questa alterazionedi tessuto alle callosità che su d’altreparti s’incontrano, se

non

fosse chela natura destina queste a proteggere l’organo che ne è rivestito dall’impressione de’corpi esterni.

Desault (a) riferisceche

un

chirurgo, in -gannatoda questa durezzadella vescica, fece

(1)iiifigravia^s ,fascinili.

,vii,piatej,fi».1e2;pia!.

2 li*.

i.t.j.ec

(2)Journal de clururgio doDemull. toni,ntn.t*z.

*1

8

l’operazionedella cistotoraia, e riconobbe il

suo errorealla necroscopia.

Nellecircostanzedi cui

abbiamo

ora par-lato,la vescicaè

sempre

riconoscibileal di-sopra del

pube

,attesoche ella

non può

più contrarsi:da ciòne viene

non

solo

uu inco-modo

pesoalla regione ipogastrica,

ma

an-cora un’incontinenza d’orina, e talvolta la compressionedei vasi e dei nervi sacri$

com-pressioneche,secondoil gradocui èportala, produce ora un*inquietudine tale negli arti inferioriche l’ammalato

non può

restare tran-quillounsol

momento,

ora

una

paralisiaquasi compiutadelle stesse parti.L’evacuazionedelle feccie è resa difllicile per la pressione eser-citatadalla vescica sul retto. Gli ureteri si ristringono,si ostruiscono, e nerisulta

uno

stato patologico deireni.

Abbenchè

nella

maggior

parte de’ casi

l’in-duramento

ed ilgonfiamentodella prostata

va-dano

unitiall’ingrossamentodelle pareti della vescica;queste malattieperò possono apparire disgiunte,e

ffichmann

ledistingue coi segni seguenti: i.°1’enfiamento della prostata oc-casionauna subitanea ritenzione d'oriua(i); l’ingrossamento della vescica dà origine a

(1)Quinonèquistione dell'enfiamentoscirrosodi que-staghiandola;esso,sviluppandosiconlentezza,non pro-ducel’iscuriacompletasonon dopo uncerto intervallo di tempo.

prineipio

all’incontinenza., esolo inprogresso di

tempo

alla ritenzione di quest’umore.

.

°Nel primocaso,

dopo

la uscita

dell’o-rina

, la vescicasicontrae; nelsecondòessa resta distesa.

3.°L’ingrossamentodellaprostata è

pron-tamente

mortale;quellodella vescica

non

lo è.

4-°Il cateterismo

produce

iu questo

una

lieve emorragia, che

non

ha luogoiuquello.

5.°Queste

due

malattie perverità esistono

simultaneamente

nella

maggior

partede’casi;

pure

ilgonfiamento della prostata è più

so-vente

idiopatico.

.

°

Questo

‘è d’ordinario

accompagnato

da

^dolori; quellodella vescica ne vaesente.

7.0

11 gonfiamento della prostata rende

ardua

l’introduzionedella sciringa in vescica;

l’ingrossamento di quest’ultimo viscere

non

presenta

mai un

ostacoloallostromeulo.

8.°Nel gonfiamento della prostata l’orina è ordinariamente alterala;

non

avviene lo stesso uell’ingrossamento della vescica.

9.0 11 cavalcaree l’andareincarrozzasono insopportabili nella

prima

malattia,e

non

lo sono nella seconda.

Quest’ingrossamento si distingue dall'esi-stenza de’calcoli iu vescica: i.°per la

man-canza dei segni checaratterizzanolapresenza diquesti ultimi;cioè del prurito alglande, edei dolori nell’orinare: a.°dall’impossibilità disciringaru: 5.° per essere iu certi paesi

/

120

'

quasi sconosciutiicalcoli,

non

essendo in-veceraro l’ingrossamento divescica: 4-° per-chè questo viscere, allorché

non

contiene calcoli,presenta assaidi rado al dito intro-dotto nel rettola durezza dei calcoli.

Con

tutto ciò èdifficile il ben distinguere inogni caso questedue malattienei paesi ne’ quali leaffezioni calcolosesono comuni.

Le

cause che

danno

origine all’

ingrossa-mento

dellepareti della vescica

non

sono

ben

conosciute, ad eccezione dell’infiammazione,

del catarro di questo viscere, e dei calcoli.

Questo

male

comparisce in seguitoasforzi violenti,ad una compressioneforte esercitata sull’organo che neèla sede, ed allecause produttrici callositàsulle altre parti. Spesse volte essoè

accompagnato

daenfiamento scir-roso della prostata. Forse anche l’usodelle

bevande

generose, acide

, alcooliche hala sua parte in produrre 1’infermitàdi cui par-liamo.Il veleno venereo

non

potrebbeforse anch’egli essere annoverato fra le causedi questa malattia ?

La mia

esperienza

mi

ha provato uon es-sere disperata laguarigione diquesto

male

;

nelcheio non partecipoall’opinione di

IVich-mann.

In fatto,

non

sisonoegli veduticedere all’uso de’mezziinterni e ad un

metodo

di vita regolarede1,gonfiamenti Considerevolidi parli la cui sensibilità pareya estinta,eche presentavano già una consistenza cartilaginea?

tu