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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.25 (1898) n.1274, 2 ottobre

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L ’ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno XXV - Voi. XXIX

Domenica 2 Ottobre 1898

N. 1274

N e lle o r e p o m . d i D o m e n i c a 2 3 s e tte m b r e p e r l ’ im p r o v v is o p e g g i o r a m e n t o d i u n m a le d a c u i e r a s ta to g i o r n i p r i m a c o lp ito , c e s s a v a d i v i v e r e l ’a v v . G IU S E P P E A D R E A N I, c h e f u I d ili g e n te c o l la b o r a t o r e n e l l’ Economista fin o d a l l a s u a f o n d a z io n e . N o i p ia n g ia m o c o n p r o fo n d o s e n tim e n to d i d o lo r e l ’ a m ic o c a r is s im o c h e p e r t a n t i a n n i c i f u c o m p a g n o e d e l q u a l e a p p r e z z a v a m o le r a r e q u a l i t à d i c u o r e e d i c a r a t t e r e e g li m a n ­ d ia m o c o m m o s s i l ’e s tre m o s a lu to .

L A V O R O L E G IS L A T IV O

Manca appena un m ese e mezzo alla riap e rtu ra della C am era, e non si ha precisa notizia delle leggi che il P arlam ento sarà chiam ato a d isc u te re ; l’opi­ nione pubblica e la stam pa più accreditata è ancora tentennante nell’ afferm are se v era m en te si dom an­ deranno nuovi fondi per l’aum ento della M arina da g u erra o se il M inistro P alum bo si accontenterà di 7 od al più 10 milioni ; - non si sa ancora bene se o no si chiederanno ai contribuenti nuovi sacrifizi; insom m a la linea di condotta che seguirà il M ini­ stero è ancora poco nota, se non ignota, e ciò m al­ grado che i M em bri del G overno abbiano fatto fre­ quenti viaggi ed alcuno di essi abbia anche p ro ­ nunciato dei discorsi.

Non farem o rim provero al M inistero se per ora vuol m antenuto il segreto sui suoi intendim enti, e se prim a crede opportuno di b en m a tu rare i suoi studi. T u ttavia, vi sono quelle linee generali nella condotta di un G abinetto costituzionale che non do­ vrebbero essere lasciate ignorate ai cittadini, sia per risparm iare inutili discussioni, sia per d ar m otivo a che si delineino le diverse tendenze.

I recenti fatti di m aggio hanno fatto rinascere una corrente che sem brava già vinta, quella di provve­ dere a certe esigenze politico-sociali m ediante la creazione di nuovi debili. S u questo proposito, sia che i capitali da chiedere al credito debbano essere consacrati per la M arina da g u e rra ; sia che si in­ tenda dar m ano ai lavori pubblici com e ferrovie, acquedotti, bonifiche ecc., sarebbe b ene che una voce |

autorevole sorgesse a dire con franchezza, quale sia il pensiero degli uom ini ora al Governo. P otranno alcuni dire le loro ragioni per sostenere la n e c e s­ sità di rico rrere al credito, avvertendo che le con­ dizioni politico-sociali del paese sono tali da esigere che si provvedano di lavoro le popolazioni m eno abbienti ; potranno gli altri esp o rre i m otivi per i quali credono il porro unum necessarium la so­ lidità del bilancio. N on è qui il caso di discutere 1’ una o l’ altra tesi, ma è il caso invece di d om an­ darsi cosa pensi il G overno in proposito, tanto più che i due M inistri interessali o com petenti, gli ono­ revoli V acchelli e C arcano, non hanno ancora per­ sonalità così spiccate da potere, col solo loro n om e, in carn are un p rogram m a di G overno. Q ualunque ipotesi, ad u n q u e , sarebbe arrisch iata e per ora la stam pa, che è in voce di officiosa, non ha fatto suf­ ficienti com unicazioni p er essere autorizzati a c re ­ d ere che il M inistero P elloux seguirà una via piut tosto che u n altra.

N on esitiam o a m anifestare la speranza che se i M inistri discuteranno questo punto essenziale del loro p rogram m a, si atterran n o alla deliberazione più p ru ­ dente, quella cioè di non au m en tare in nessun modo le spese, nè accrescendo gli oneri del bilancio con nuovi debiti, nè cullandosi nella illusione che un piccolo disavanzo sia tollerabile.

A nostro m odestissim o avviso, la linea di condotta

ehe più si raccom anda è quella di rim an d are a m i­ glior tem po ogni aum ento di spesa e co nseguente­ m ente ogni aum ento di debito o di trib u ti, e di rivolgere invece tu tta la attività di cui il M inistro è suscettibile, p e r portare al peso trib u tario tutti quei lenim enti che, senza scom paginare la com plessa m acchina dell’ erario , perm etta di ricav are da essa m aggior frutto e, ad un tem po, di dare un po’ di respiro ai contribuenti.

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626 L’ E C O N O M I S T A 2 ottobre 1898

m ostrassero il vero 6 profondo desiderio, non direm o di sgravare, m a soltanto di ren d e re m eno odiosi e m eno fastidiosi i trib u ti, il M inistero potrebbe contare sull’ appoggio della g ran d e m aggioranza del paese, anche se i f P arlam ento odierno fosse ostile o solam ente passivo.

E non solo le leggi sulla ricchezza m obile, e sulla im posta dei fabbricati dom andano urg en tem en te dei saggi ritocchi ; m a il M inistro delle finanze fa­ rebbe ottim a cosa allargando i suoi stu d i e vedendo se e quali riform e si possano portare alle tasse di registro e bollo. È noto che una parte e notevole della m ateria im ponibile sfugge, con grande pericolo della regolarità dei privati negozi, al fìsco, solo p e r ­ chè la asprezza di certe aliquote non è tollerabile ; ed è noto com e molti cittadini preferiscano di c o rre r l’alea di u n a eventuale m alafede nella esecuzione dei co ntratti, piuttostochè sottoporre al fisco i patti convenuti e vederlo im padronirsi di una parte co­ spicua degli oggetti del contratto. Fino a qual punto è possibile rip o rtare i cittadini alla osservanza della legge senza che il pubblico erario abbia a p erd e re quelle entrate che gli sono necessarie ? Q uesta è la questione che il M inistro delle finanze deve avere davanti a sè nel m om ento presente, affinchè, se è possibile, a poco a poco, sia condotto il fisco nei lim iti dell’onesto, e conseguentem ente i co ntribuenti nella osservanza della legge.

E quanto più presto si procederà a questa specie di purificazione delle leggi di im posta, tanto m eno la d iu tu rn a lotta tra i cittadini e l’erario , oggi g iu ­ stificata alm eno in parte dalla soverchia esigenza del fisco, avrà radicato iieìl’anim o del paese la abi­ tudine alla frode.

U n M inistero creato nelle difficili condizioni nelle quali l’attuale si è form ato, e che nella persuasione di m olti è destinato a vivere lungam ente, anche nonostante le difficoltà p arlam entari che potesse in­ contrare, non sarebbe degno della situazione, se im i­ tasse i tanti altri M inisteri succedutisi, i qu ali hanno p er così lungo tem po fatto tanto spreco di prom esse e furono così avari di fatti.

O nd’ è che noi am iam o in te rp re ta re il silenzio del M inistero attu ale com e una m anifestazione della sua forza, cioè che esso abbia la coscienza che a m o­ m ento opportuno m ostrerà di essersi m esso ris o lu ­ tam ente nella sola via che, in questo m om ento sp e­ cialm ente, crediam o v eram en te buona a battersi.

LE OPERAZIONI DEL CATASTO

Sono già trascorsi quasi d ue anni, dalla p u b b lic a­ zione della nuova legge sul riord in am en to della im posta fondiaria (21 gennaio 1897), che m odificava quella del 1 ° m arzo 1886, portando dal 7 all’ 8.80 p er cento l’ aliquota dell’ im posta, e introducendo delle norm e, cred u te più giuste e più opportune, per affrettare i lavori, specialm ente nelle provincie a catasto accelerato. L a legge nuova fece rin asc ere m olte speranze, o, per lo m eno, valse a calm are le apprensioni e i tim ori dei p roprietari delle te rre m aggiorm enle gravate. L aonde oggi, dopo d ue anni, non sarà cosa inopportuna esam inare il cam m ino percorso fin qui, stu d iare le previsioni che possono fare i co ntribuenti sull’ esito finale delle operazioni, sulla sorte ad essi riserb ata coll’ applicazione del

nuovo estim o. Il che torna loro di tanto m aggiore interesse, quando si consideri che i prodotti della te rra si vanno ognor più assottigliando; poiché m en tre da una p arte le spese per la m ano d’opera crescono a d ism isura, dall’altra vi è la concorrenza estera, il disagio interno, le m alattie e gli infortuni che m inacciano di continuo, rendendolo incerto e pressoché aleatorio, il reddito netto del proprietario e dell’ agricoltore.

L e previsioni sui risu ltati finali delle operazioni del catasto, giova di farle ora, che, finalm ente, dopo dodici anni, questa riform a tanto contrastata entra nel suo periodo risolutivo, alm eno per ciò che r i ­ flette le provincie a catasto accelerato ; poiché nel prossim o ottobre la Com m issione censuaría centrale d arà principio ai lavori p er la revisione delle ta­ riffe approvate dalle G iunte tecniche locali. E ’ la questione più grossa, il punto culm inante della ri­ form a, da cui dipendono in sostanza tutti gli effetti econom ici e finanziari della legge di perequazione così nei rapporti dei pro p rietari delle terre, come d ell’ erario pubblico. In proposito ognuno ricorda le doglianze che si udivano, negli alti dicasteri, su l- 1’ operato delle G iunte tecniche, accusate di preoc­ cuparsi soverchiam ente, anzi di subire nei loro studi le influenze locali e di favorire gli interessi dei pro­ prietari a detrim ento delle ragioni del fisco. Le tristi previsioni che si facevano, il tim ore di vedere assottigliate di troppo le ren d ite della im posta fon­ d iaria, persu asero il G overno a riform are la legge, portando l’aliquota dal 7 all’ 8 .8 0 per cento. Nè questo ha bastato a calm are iu tutto le preoccupa­ zioni degli uom ini di finanza, perchè a Palazzo di V ia V enti S ettem bre si afferm a, tuttavia, che stando ai risu ltati delle tariffe approvate dalle G iunte tecn i­ che, la perdita dello S tato, nelle sole 18 provincie a catasto accelerato, com prese quelle del com par­ tim ento m odenese, sarà di circa 13 m ilioni di lire. S om m a enorm e, che nelle presenti distrette della nostra finanza, e nelle continue esigenze dei servizi e della difesa nazionale, deve im p en sierire ogni onesto am m inistratore della cosa pubblica.

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dire p reparatorii, sono indizi m olto significanti, e tali da dover m ettere su ll’ avviso tutti i proprietari.

Q uando si discutevano le m odificazioni proposte alla legge 1° m arzo 1886, il G overno prom ise che col nuovo regolam ento, avrebbe cercato di sem plifi­ care e di abbreviare m olte operazioni ; il regola­ m ento fu pubblicato tardi, nel 2 0 gennaio 1898, cioè u n anno dopo l’ approvazione della legge, e non contiene veru n a riform a notevole. Si è costi­ tuito il Consiglio superio re del catasto, ma senza indicarne le attribuzioni (articoli 3 e 4), e infatti pare che debba averne poche, perchè non fu con­ vocato m ai. P arim enti le nuove istruzione m iniste­ riali del 20 luglio 1 8 9 8 [Istruzione X I che sosti­ tuisce quella del 31 agosto 1 8 9 3 ], non presentano dei sensibili m iglioram enti, sopratutto se si guarda all’interesse dei contribuenti e alla speditezza degli affari. La legge 21 gennaio 1897 nella tabella A, prefigge dei term ini per la esecuzione dei lavori catastali, e p er l’ applicazione della nuova aliquota dell’ 8 .8 0 p er cento. Nella provincia di M antova, p e r esem pio, la nuova aliquota dovrebbe applicarsi col 1° luglio 1 8 9 9 ; m ancano soltanto pochi m esi; saranno essi bastevoli perchè si adem piano tutte le form alità prescritte dal regolam ento? Molti ne d u ­ bitano; e, per verità, la esperienza del passato non può che generare dubbiezze e tim ori.

D ifatti su questo proposito il regolam ento non contiene disposizioni speciali, che m ille ragioni di giustizia e di opportunità consigliavano, per le pro­ v in c e a catasto accelerato. L aonde, giusta l’art. 223 del regolam ento, si provvederà secondo le norm e generali stabilite ai capitoli V ili e IX del regola­ m ento stesso. O r bene, p er il 1° luglio prossim o sarà possibile esau rire tutte le pratiche contenute dall’art. 1 8 5 al 1 9 2 ? Ci sarà tem po di fare le no ­ tifiche e le pubblicazioni dei prospetti delle tariffe, accogliere i reclam i, g iudicarli, e risp ettare tutti i term ini concessi a garanzia degli interessati e della regolarità delle o perazioni? Mi sem bra difficile. V ero è che fra le nuove disposizioni adottate dal G overno, vi sono di quelle che sem brano d irette ad a c c e le ­ rare i lavori, m a io non credo che, nem m eno di queste, i contribuenti abbiano m otivo di essere sod­ disfatti.

L ’ a rt. 187 del regolam ento prescrive che i p ro ­ spetti delle tariffe, devono sta re a disposizione degli interessati negli uffici com unali, p er il periodo di 45 giorni, dalla data del manifesto all’ uopo pub­ blicato dalla G iunta tecnica. O ra chi vive nelle cam pagne, e sopratutto nei C om uni di m ontagna, sa p er prova com e sia difficile e tarda la conoscenza degli avvisi ufficiali; le distanze, la m ancanza di strade, il clim a, le abitudini, i lavori cam pestri, la incuria delle autorità locali, l’ ignoranza, sono tutte cause inevitabili di ritard o . È du n q u e prevedibile che i m anifesti delle G iunte tecniche non saranno da tutti conosciuti a tem po, perchè i p roprietari possano apprezzarne la im portanza, esam inare i prospetti, provvedere ai re c la m i; e così av v errà che m olti, p er il d eco rrere dei term ini, resteranno sacrificati.

Ciò non basta. L 'a r t . 26 della legge, suona così: I prospetti di qualificazione, classificazione e ta­ riffa dei Commi, saranno comunicati dalla Giunta tecnica alla Commissione provinciale, e saranno comunicati a ciascuna Commissione comunale quelli del rispettivo Comune e dei Comuni limitrofi. E ’ una disposizione chiara e ragionevole. 11 diritto di con­

trollo concesso ai contribuenti, deve essere largo e com pleto, deve abbracciare tutte le operazioni degli agenti del catasto. Senza un così am pio diritto di revisione, sarebbe illusoria la facoltà di reclam are, e però la disposizione dell’ art. 26 trova riscontro in quella dell’art. 19, ultim o alinea, e specialm ente nell’art. 27 della legge, il qualo affidando alla Com­ m issione censuaría cen trale il giudizio definitivo sull’ estim o, dichiara che davanti ad essa si presen­ teranno tutti i reclam i riflettenti la qualificazione, la classificazione e le tariffe. Q uesta tassativa di­ sposizione della legge è anche ripetuta e confer­ m ata nel regolam ento 2 0 gennaio 4898, il quale all’ art. 21 lettera b, riconosce pure che la Com ­ m issione centrale, giudica sui reclam i che riflettono V applicazione delle qualità e classi. E parim enti all’ art. 75 è detto, che le Com m issioni com unali devono essere sentite in tutto ciò che rig u ard a le operazioni di qualificazione, di classificazione e di tariffa. Le stesse istruzioni em anate dal M inistero delle finanze ai 20 luglio 4 8 9 8 [Istruzione X I], ai § § 4 4 e 45 riconoscono nelle Com m issioni censuarie com unali la facoltà di reclam are, non soltanto in ordine alle tariffe, ma sì ancora sulle opere di qua­ lificazione e di classificazione.

T utto ciò è chiaro e conosciuto da tu tti, m a io ho voluto prem ettere alcune spiegazioni e citazioni, per far toccare con m ano quanto sia am pio e illim i­ tato il diritto di revisione che hanno i contribuenti, su tutte quante le operazioni del catasto, e com e sia indiscutibile la facoltà loro concessa dall’art. 26, cioè di vedere e sindacare tutti i prospetti di q u a ­ lificazione, di classificazione e di tariffa.

O r bene, questa facoltà è oggi disconosciuta. Il regolam ento, agli articoli 4 8 5 , 486, 487 fa obbligo alle G iunte tecniche di notificare ai C om uni soltanto i-prospetti delle tariffe, e tace affatto di quelli che riflettono la qualificazione e la classificazione. Q uesta om issione non è accidentale, p e r c h è 'r ip e tu ta e in evidente contrasto colle chiare disposizioni degli articoli 4 9 , 26 e 27 della legge. L a om issione, d’ al­ tronde è gravissim a, com e quella che lim ita le ga ranzie dei contribuenti, restringe loro la facoltà e i mezzi di riv ed ere le operazioni. Mal potranno essi form ulare i reclam i sulle tariffe, se non conoscono gli elem enti, le analisi di stim a, i criteri in base ài quali furono determ inate.

Di che ben si avvidero talune C om m issioni co­ m unali della provincia di A ncona, e specialm ente quelle di O stra, B arbara, F ab rian o e S enigallia, che ricorsero alla Com m issione censuaría ce n trale , chie­ dendo che fossero com unicati, a term ini dell’a rt. 26, non solo i prospetti delle tariffe ma anche quelli di qualificazione e classificazione. Nel loro ricorso os­ servavano:

4° che prescrivendo la legge la pubblicazione dei prospetti di qualificazione, classificazione e tariffa, e non essendosi pubblicato che un solo prospetto, quello delle tariffe, si è proceduto in modo contrario alla letterale disposizione della legge m edesim a, la quale dà facoltà alle Com m issioni censuarie locali di reclam are non soltanto contro le tariffe, m a ben an­ che contro la qualificazione e la classificazione, e questi reclam i non possono essere presentati se non sono resi noti i relativ i prospetti;

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tecnica p er la form azione delle tariffe m edesim e, è assolutam ente insufficiente p erc h è le Com missioni com unali possano adem piere nel breve tem po co n ­ cesso, al m andato loro affidato dalla legge, e che perciò questa è violata, col rifiuto di com unicare tutti gli elem enti, che esse ritengono indispensabili per il com pleto adem pim ento del loro m andato.

La C om m issione centrale, con deliberazione del 28 aprile 18 9 8 , respinse la dom anda, afferm ando:

« che le Com m issioni cen su arie com unali hanno, per l’articolo 27 della legge, la facoltà di reclam are sulla qualificazione, classificazione e tariffa del pro­ prio com une, ma m anca nella leggge e nel reg o la­ m ento q u alu n q u e disposizione che faccia obbligo alla G iunta tecnica di pubblicare tre prospetti distinti, uno per la qualificazione, uno per la classificazione e un terzo p er la tariffa ».

« che nessuna disposizione della legge o del re ­ golam ento affida alle C om m issioni consuarie locali il com pito di sind acare o riv ed e re nei suoi m inuti particolari il lavoro delle G iunte tecniche ».

« che le com m issioni m edesim e non sono chia­ m ate a sindacare le analisi delle G iunte tecniche punto per punto, avendo la legge loro affidato invece l’in ca­ rico di apprezzarne i risu ltati, e di accettarli od im pu­ gnarli con tu tti quei mezzi che esse ritengono o p ­ p o rtu n i ».

Q uesta deliberazione della C om m issione centrale, approvata dal M inistero, fu resa di pubblica ragione, colla circolare 20 luglio 1 8 9 8 del D irettore G ene­ rale del catasto, p er cui dessa costituisce orm ai una m assim a fondam entale da adottarsi in tutti i com uni. A nessuno può sfuggire la gravità di cosifatta d e­ cisione, che lim ita il diritto dei contribuenti, im p e­ disce loro di esercitare una revisione efficace sui la­ vori catastali, di avere gli elem enti e i criteri per fo rm u lare reclam i precisi e fondati anche in ordine alle tariffe.

D all’ insiem e delle cose suesposte apparisce d u n ­ q ue ch iaram en te, la tendenza ch e prevale nelle sfere ufficiali relativ am en te al ca ta sto ; tendenza che se non è decisam ente ostile, com e fu in passato, non dim ostra tuttavia quella buona volontà e quello zelo che sarebbero desiderabili. D ifatti anche dopo la pubblicazione della nuova legge 21 gennaio 1897, l’am m inistrazione del catasto non si palesò g ran fatto p iù spedita nelle sue operazioni, di quello che tosse stata p er l’ innanzi ; e così, ad esem pio, la provincia di M antova, che si vide già prorogati i term ini dello sgravio stabiliti dalla legge vecch ia, non può sp e­ ra re di ottenere il beneficio al tem po fissato dalla legge nuova, cioè al 1° luglio 1 8 9 9 . Cosa av v e rrà delle altre provincie, è difficile p re v e d e re ; certo è che, com e dicem m o dianzi, ora ci troviam o al punto culm inante, al m om ento critico in cui si decideranno le questioni v ita li; gli effetti più o m eno benefici della legge, le s o r ti'd e i co n trib u en ti ora stanno in m ano della Com m issione ce n trale, e col vento che spira, dati i precedenti, noti a tutti, è proprio il caso di rip etere caveant consules.

R om a, 22 S ettem b re 1 8 9 8 .

Ulisse Papa.

m

PAGINA DI STORIA ECONOMICA

1 provvedim enti annonari in Francia negli ultimi secoli.

S iam o usciti da troppo poco tem po da u na crise alim en tare abbastanza grave e che reste rà im pressa nella m em oria dei contem poranei pei fatti luttuosi ai quali diede origine o concorse a far scoppiare, p er non essere ancora vivam ente interessati a tutto ciò che rig u ard a il prezzo del grano e del pane, l’azione delle autorità di stato o com unali, gli ef­ fetti dei pro v v ed im en ti che sono stati adottati in altri tem pi o che si possono adottare ora. Uno sguardo a q u alch e secolo addietro noi possiam o g et­ tarlo con la guida del sig. d’A venel, che si è o c ­ cupato di recente delle spese pel nutrim en to in F ra n ­ cia ai tem pi m oderni (Eevue des Deux Mondes, 15 luglio).

« V erso l’ anno 1750, dice V oltaire, la nazione sazia di v ersi, di tragedie, di com m edie, di opere, di rom anzi, di storie rom anzesche, di riflessioni m orali più rom anzesche ancora e di dispute teolo­ giche sulla grazia e sulle convulsioni, si m ise final­ m ente a rag io n are sui gran i. » E 1’ argom ento ap­ passionò m olto Gli agricoltori in quel tem po, tutti liberi scam bisti, afferm avano che la F ra n cia p ro d u ­ ceva anche troppo grano ; i consum atori invece so ­ stenevano che il paese non aveva un raccolto suf­ ficien te ; i prim i si facevano forti dell’ esportazione di una parte del raccolto, i secondi osservavano che la quantità di frum ento consum ata era scarsa e che anche facendo il pane con grani d’ogni specie, tal­ volta esso m ancava del tutto. In realtà la questione del pane fu d u ran te i due ultim i secoli una delle cu re costanti del governo. La corrispondenza am ­ m inistrativa, dice il d’A venel, è piena di note, di rap p o rti, di tim ori espressi e di calcoli frequenti p er sapere com e la popolazione m angerà l’ anno v en tu ro od anche in quello in corso. E p p u re la F ra n cia sotto L uigi X III e L uigi X IV era con la Polonia il paese che forniva la m aggior quantità di grano all’ E u ropa e la sua rivale era proprio F In g h ilte rra — quantum mutata !

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2 ottobre 1898 L’ E C O N O M I S T A

prezzo ogni provincia, ogni località si agitava, m en­ tre « i giurati governatori » di B ordeaux m an d a- « vano petizioni al R e per ottenere in ragione della " carestia di questa città » di estra rre grau i dalla N orm andia e dalla B rettagna « dove c’è gran d e ab­ bondanza »; quelli di N orm andia m andavano dal canto loro petizioni perchè non si lasciasse d istra rre a profitto delle altre regioni la m inim a particella del loro raccolto. E sul capitolo del pane questo popolo, in generale sottom esso, non tollera sc h erzi; se lo stock che è stato concesso di esportare è considerevole una sedizione ben presto si organizza e il popolo se la prende coi suoi m agistrati. Se in ­ vece il potere superiore interviene per im m obiliz­ zare il grano che stava p er partire, la gioia non conosce più confini.

La m olteplicità delle proibizioni sta a provare che esse non erano rispettate. E sse am m ettevano fre ­ quenti eccezioni e la questione era in fondo lasciata all’arbitrio am m inistrativo, anim ato da eccellenti in ­ tenzioni, ma il cui intervento tu telare agiva spesso a contraccolpo e sem pre troppo tardi. ' È noto il lam ento di M adama di Sóvigné che scriveva dalla Borgogna a sua figlia : « T out crève ici de bló et je n ’aj pas un sol. J ’en ai 2 0 ,0 0 0 boissaaux à v e n - dre ; je evie fantine sur un tas de Uè. »

S im ultaneam ente, in vari luoghi la gente soffriva sia perchè le derrate erano a troppo buon m ercato, sia perchè erano troppo care. Ogni volta che per m isura generale 1’ esportazione del grano era proi­ bita si era forzati poco dopo di autorizzarla in questo o quel luogo « attesoché i proprietari o fittavoli non hanno lo spaccio sul luogo. » Così non si po ­ trebbe dire se il com m ercio dei cereali era p er­ messo o proibito nella pratica, perchè in teoria era l’ una e l’ altra cosa insiem e. Ma è facile capire quali incertezze dom inassero continuam ente sul com ­ m ercio, quali danni ne potessero v en ire alla sp ecu ­ lazione.

Lo Stato e i C om uni si credevano in m igliori condizioni dei privati p er creare e m antenere gli approvvigionam enti. La riserva di S trasb u rg o nel 1633 conteneva ancora dei grani del 1323 e anche del 44 3 9 . P arreb b e che m ediante queste p rec au ­ zione questa riserva che raggiungeva i tre qu arti o la m età del consum o annuale, i prezzi non avrebbero dovuto subire se non variazioni m inim e. 11 risu l­ tato corrispose m ale agli sforzi del Senato strasb u r- ghese : l’ettolitro di grano passa bru scam en te alla m età del secolo 17° da 6 a 3 4 , da 5 a -43 franchi e verso la fine da 11 a 28 e da 4 a 16 franchi.

S e il sistem a dei g ran ai ufficiali non ha avuto conseguenze di qualche rilievo là dove era portato a una relativa perfezione, si può co m prendere come dovesse essere debole la efficacia sua quando era praticato su una scala molto m inore, com e a Rouen, o m ediante acquisti occasionali com e quelli delle città di N antes, d’A ngers che m andarono a cercare un rinforzo di grano sino in Polonia. Q ueste prov­ viste ta rd iv e il più spesso im barazzano i loro d e te n ­ tori. Gli Stati del Charolais per sm altire il grano che avevano fatto v en ire per la carestia del 1749 e che era loro rim asto, proibiscono a chiu n q u e di vendere grano nella contea fino al com pleto esau­ rim ento del granaio provinciale. E d è in generale con le perquisizioni e requisizioni che gli scabini si lusingano di dare al com m ercio un aum ento di at­ tività. U na buona m isu ra e m olto popolare consiste,

quando si è scoperto qualche furbo speculatore che si è provveduto di grano per « rivenderlo a quel prezzo che vorrà », a costringerlo manu m ilitari a cederlo per un prezzo determ inato. Cosi, si capisce facilm ente, il frum ento tende a nascondersi e p er p u ­ nirlo d ’essersi nascosto lo si condanna,quando è tornata l’abbondanza, a restare in prigione « presso quelli che hanno fatto degli accum uli. » Proibizione a questi^ accaparratori di portare i loro grani sui m er­ cato fino a nuovo ordine, con ingiunzione« di r e n ­ dere conto della quantità di cui sono carichi ».

Il valore m ercantile dei cereali si risentiva tuttavia della sollecitudine dei com uni, quando per ristabilire l’ ordine distribuivano a una popolazione furente qualche centinaia di quintali a un prezzo inferiore a quello c o rrè n te ; o quando per assicurare la su s­ sistenza del povero essi si im ponevano il sacrificio di acquistare dei cereali p er rivenderli a perdita. Lione im porta grano di B arberia nel 1 7 7 0 e lo dà ai fornai per 34 franchi, m entre gli costa 34. Il sistem a lascia però a desiderare ; succede che m algrado la sorveglianza m eglio com binata, cittadini indelicati acquistano queste m erci offerte a prezzo vile, per rim etterle in circolazione con beneficio. A P arigi il luogotenente civile faceva ogni settim ana, nel suo rapporto al Consiglio, m enzione dell’abbon­ danza o della scarsità dei grani. La capitale viveva quasi alla giornata; una ventina di m ercanti all’ in­ grosso s’ incaricavano di fornirle gli alim enti a l principio del regno di L uigi X IV . Uno solo d ispo­ neva di qualche capitale considerevole ; gli altri non avevano più di 4 0 a 3 0 ,0 0 0 franchi ciascuno di capitale d ’esercizio. F ra tutti non tenevano in m a­ gazzino che 6 0 ,0 0 0 ettolitri e non rinnovavano questa provvista nelle cam pagne circostanti che a m isura delle vendite ai fornai parigini. Nelle ore di crise la paura di m ancare di grano è così gran d e che il re fa ap rire nel 1636 la sua galleria del L o uvre a coloro che portavano del grano, col perm esso di venderlo con ogni libertà, come in un m ercato pubblico e senza dover pagare un fitto p er l’uso di quel principesco luogo.

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630 L’ E C O N O M I S T A 2 ottobre 1898

C’era un terzo procedim ento p iù vantaggioso, ma non pare che sia riuscito, ed e ra di fare del pane con poca o punta farina. L ’arcivescovo d ’A rles ra c ­ com andava al cardinale di R ichelieu (1 6 3 1 ) uno dei suoi diocesani, inventore d’un pane m angiabile, egli diceva, dai soldati, dai servitori di bassa fam iglia e da ogni sorta di persone in tem po di necessità « con­ tenente un terzo meno ili farina del pane co­ m u n e » e « la cui m ateria si trova in ogni paese. » B isogna affrettarsi di acq u istare il suo segreto, con­ cludeva il p rela to « perchè potrebbe venderlo al re di S pagna. » D’Avenel dice che del resto i suoi com patriotti non avevano bisogno di quella scoperta per m angiare del pane cattivo. Basta n otare che in m olte fam iglie borghesi non si scaldava il forno che una volta al m ese e che i m on tan ari del D elfmato cuocevano la loro pasta in ottobre per tutto l’inverno. In tutta questa serie di provvedim enti annonari si m anifesta adu n q u e la cu ra indefessa, m a g en e­ ralm en te vana, dell’ autorità di far sì che il grano non m ancasse, che il pane fosse a buon m ercato. E quali analogie tra certi provvedim enti adottati o consigliati nelia recente deficienza di grano e re la ­ tivo rin ca ro del pane e quelli che abbiam o ric o r­ dati col d’A venel ! Ma sul pane, altre notizie m e ri­ tano d’essere rip ro d o tte ; e lo farem o nel prossim o n um ero.

Il Congresso economico a Torino1}

Modesto e tranquillo è stato il terzo Congresso nazionale delle Società econom iche, tenuto a Torino lo scorso m ese di settem bre.

E ra n o state pronosticate una larga d iscussione,, una calata di num erosi lottatori nel cam po della eco­ nom ia politica, una rip resa anche più vivace, di quelle dispute tra liberisti e protezionisti, onde si erano accalorati il prim o e il secondo Congresso del 18 9 3 a T orino e del 1 8 9 4 a M ilano; m a in realtà i convenuti a T orino nel passato m ese non riescirono ad accorgersi nelle tr e giornate delle loro adunanze, che nell’ aula dell’ antico P arlam ento S u ­ balpino aleggiassero e rivivessero i ricordi delle di­ scussioni econom iche sostenute da Cam illo C avour, q u e i rico rd i che il venerando senatore F e rra ris aveva p u re invocato, con slancio giovanile di pensiero e di parola, nella S ed u ta in a u g u ra le del terzo Con­ gresso italiano.

Sono forse m ancate la preparazione assidua, la organizzazione larga e vigorosa ? Non lo sappiam o, m a non siam o lontani dal pensarlo. Il fatto è che al C ongresso di T orino i presenti non furono mai più di venticinque o tre n ta ; pochini davvero p er un convegno che si intitola delle Società economiche nazionali e che pareva dovesse eccitare la curiosità e la volontà dei dotti e della gente pratica, e far

!J Ci è giunta in ritardo questa impressione gene­ rica del Congresso economico di Torino, del quale ci siamo già occupati in due articoli del numero pre­ cedente dell’ Economista : la pubblichiamo tu ttav ia , non tanto come critica del Congresso testé chiuso, quanto come un suggerimento non inutile per i futuri Congressi economici.

riu n ire nell’ arringo num erosissim e rappresentanze della scienza e degli interessi.

T ro p p i e troppo com plessi, a nostro avviso, fu­ rono i tem i proposti alla trattazione del Congresso di T orino : giudichi il lettore da questo elenco :

1° riform a dei tributi lo cali; ^

2 ° avocazione ai M unicipi dei servizi pubblici; 3° trasm issione a distanza delle forze idrauliche dal punto di vista giuridico, am m inistrativo, in d u ­ striale e finanziario;

4 ° oscillazioni del cam bio e mezzi per ovviarvi; 5 ° riform a delle leggi sulle Borse e sui con­ tratti di B orsa, con iniziativa per una legislazione unica intern azio n ale;

6 ° questione ferro v iaria;

7° eccesso di im m igrazione della popolazione agricola nella città, e rim edi allo spopolam ento della cam pagna e all’ addensam ento degli abitanti nelle

città. . . .

E possibile che in una Conferenza di tre giorni siano trattati sufficientem ente dei temi così svariati, così grossi, così difficili? e che le persone accolte a Congresso, in giorni di distrazioni e di feste per la Esposizione, abbiano agio di conoscere e di p e ­ sare quelle m onografie dei relatori, che vengono d istrib u ite o im provvisate seduta stante, e sulle quali i Congressisti sono invitati a votare risoluzioni, com e se questi Congressi fossero assem blee deliberanti ?

E notisi ancora che chi volesse rich iam arsi alla m em oria i tem i trattati ai due precedenti Congressi del 18 9 3 e del 1894, vi troverebbe altri dieci o dodici argom enti, tutti ponderosissim i, di alta im ­ portanza scientifica e di grandissim o interesse p ra ­ tico ; tantoché se egli credesse di poter giud icare l’ efficacia di questi tre Congressi nazionali delle Società econom iche g uardando solam ente il pro­ gram m a e gli elenchi dei tem i, potrebbe quasi dire che essi hanno dato fondo all’ universo intiero, e hanno risolto i m aggiori problem i della vita econo­ m ica del paese, e p rovveduto ai bisogni della in­ dustria, dell’ ag rico ltu ra, del com m ercio nazionali. Il vero è che questi nostri Congressi, di cui è appena incom inciata la serie ed ai quali noi au g u ­ riam o seriam ente e desideriam o cordialm ente lunga vita e p rospere sorti, senza soluzione di continuità hanno bisogno, a p are r nostro, di specializzarsi, di restrin g e re i loro p ro g ra m m i, ma in com penso di p erse v erare nello studio degli stessi tem i, traendo profitto e facendo tesoro, tra una sessione e l’altra, di tutti i fatti nuovi, di tu tte le m aggiori esperienze che nell’ intervallo si sono presentati intorno allo stesso oggetto di quei tem i m edesim i.

P a re a" noi che il C ongresso di A nversa ci offra in proposito, un buon esem pio da im itare. A nche là fu tenuto p er la terza volta nello scorso settem bre u n C ongresso, che certam en te m erita il titolo di C o n ­ gresso di econom isti : esso però ha u na denom ina­ zione m eno pom posa, più oggettiva e più precisa ; è il Congresso per la legislazione doganale e per il rego­ lamento del lavoro. Esso non si affretta a p ren d ere con­ clusioni o a v o ta re : è una vera gara intellettuale, è un invito per uno scopo conosciuto e ben determ inato, anche perchè i rapporti ch e ogni membro può p re ­ sen tare sono stam pati e distribuiti quindici o venti giorni prim a dell’adunanze. I relatori poi non sono dei proponenti, cui punge il vivo desiderio di vedere adottate le loro risoluzioni ; essi hanno l’obbligo sol­ tanto di esporre la loro opinione sotto la propria

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2 ottobre 1898 L’ E C O N O M I S T A 631

responsabilità personale, e sono tassativam ente in ­ vitati da un articolo del regolam ento perm anente dei congressi di A nversa a dare sopratutto notizie bene accertate sulle conseguenze che hanno avuto i di­ versi sistemi di legislazione doganale o di legisla­ zione del lavoro nei paesi pei quali essi presentano m em orie e rapporti al Congresso.

Q ueste due discipline tanto sem plici sono molto savie e di vera utilità p ratica; perciò noi crediam o di dare un salu tare avviso pel futuro, facendo voti che i Congressi econom ici italiani modifichino il proprio regolam ento, curino m eglio la preparazione, abbandonino la pratica dei voti di m aggioranza sulle risoluzioni proposte e sopratutto restringano dentro lim iti più specificati il cam po dei loro studi e della loro azione, continuandoli però p erseverantem ente di sessione in sessione.

A. C.

il

u n u n il n i uno

mesi

bel

«

L e cifre com plessive del com m ercio italiano nei prim i otto mesi si riepilogano nelle seguenti : im ­ portazioni 8 9 6 .9 m ilioni, con un aum ento di 2 3 4 .6 nel 1897 ; esportazione 757,7 con un aum ento di 6 2 ,6 nello stesso anno 4 8 9 7 . Nel totale quindi i nostri scam bi internazionali che negli otto mesi dell’anno precedente erano di appena 4 4 5 7 .4 m ilioni, in q u e­ st’anno salivano a 4 6 5 4 .7 m ilioni.

Il m aggior m ovim ento della im portazione si ebbe nel giugno 4 9 .6 m ilioni ; il m arzo diede 23 m ilioni di aum ento, il m aggio 26.7 ed il giugno 40.4 .

Nella esportazione invece vi ha aum ento di 2 8 .9 m ilioni nel luglio, di 17.4 nel gennaio, di 17 nel m aggio, ma vi fu u na deficienza di 3 2 .2 nell’aprile.

T uttavia se si considerano le condizioni speciali del 4 8 9 8 , specie nel prim o sem estre, in causa della necessità di una gran d e im portazione di cereali, non si può d ire che la bilancia com m erciale sia g ra n d e ­ m ente peggiorata.

Chi si avvantaggia intanto delle difficoltà del paese, è il fisco che sebbene sia stato costretto ad ab b an d o ­ n are p er qualche m ese il dazio sul grano, ha riscosso un m ilione e mezzo di più dell’anno precedente.

E che la im portazione aum entata di 1 3 4 m ilioni si debba principalm ente al cattivo raccolto del 4 8 9 6 - 97 lo si vede dalla categoria dei cereali, che ha dato un aum ento negli otto m esi di 1 2 0 .2 m ilioni, cioè da 8 5 .6 a 2 0 5 .8 m ilioni.

Nella esportazione invece, m algrado alcune defi­ cienze, l’aum ento si ripartisce in tutta la categoria tra cui prim eggiano per 3 8 m ilioni la seta, p e r 'l2 .7 il cotone.

Nei m etalli preziosi il m ovim ento è stato il se­ gu en te:

D ifferenza a l 1897

Importazione L. 2,804,900 — 3,169,300 Esportazione » 12,297,500 -j- 626,000

D iam o ora uno sguardo alle principali differenze della im portazione,

La 4» categ o ria: spiriti, bevande ed oli dà una entrata m aggiore di 4 4 8 ,0 0 0 quintali di olio d'oliva p er L . 4 1 ,2 5 9 ,0 0 0 , e wìW’olio dì cotone per 54 m ila

quintali e L. 3,094,000. P e r contro dim inuì la en ­ trata del vino in botti o caratelli di 14 6 ,0 0 0 ettol., cioè L. 3,6 6 8 ,0 0 0 .

La 2 a categoria: generi coloniali, droghe e ta ­

bacchi, dà una com plessiva dim inuzione di 3 .6 m i­

lioni, dovuta ai tabacchi in foglie dei quali la im ­ portazione dim inuì di 4.4 milioni ; ed allo zucchero di seconda classe, del quale si ebbe una dim inuzione per 8 0 0 ,0 0 0 lire. Invece aum entarono parecchie v o ci: — per L. 8 0 0 ,0 0 0 il caffè, per L . 2 6 0 ,0 0 0 la cicoria, la rim anente differenza e sparsa su molte voci.

La 3 a categoria : prodotti chimici, generi medi­

cinali, resine e profumerie, non dà una grande

differenza e p er dì più essa è sparsa su m olte voci; noterem o le principali variazioni ; in p iù : — il clo­ ruro di calcio L. 4 5 2 ,0 0 0 , il nitrato di iodio greggio L. 4 8 2 ,0 0 0 , alcuni generi medicinali per L . 7 0 3 ,0 0 0 , la parafina solida L. 4 4 1 ,0 0 0 ; in meno : — acido tartarico L . 44 9 ,0 0 0 , il cloruro di calce e di po­ tassa L. 2 9 5 ,0 0 0 , il solfato di rame L . 1,548,000, i bromuri e joduri L. 1 1 0 ,0 0 0 ; la colofonia e pece greca p er L. 4 64,000.

La 4 a categoria : colori e generi per tinta e per

concia, presenta una differenza di L. 9 2 3 ,0 0 0 di

m inore im portazione. Si incontrano le m aggiori dim i­ nuzioni : legni, radiche non macinate per L. 2 0 7 ,0 0 0 , foglie, licheni fiori, erbe, per L . 9 8 6 , indaco per L. 5 3 6 ,0 0 0 . L’aum ento più im portante è nei colori derivati dal catrame, L. 749,000.

La 5 a categoria : canapa, lino, juta, eco., dà la differenza in più di L. 2 ,7 4 9 ,0 0 0 ; e cioè aum en ta­ rono la canapa greggia per L . I l 3,000, la juta greg­ gia p er L. 1,884,000 gli altri vegetali filamentosi

p er L. 2 0 5 ,0 0 0 , i filati di lino lisciviati e imbian­ chiti per L. 25 7 ,0 0 0 , le tele di lino e canapa in ­ cerate per L. 443,000, i sacchi per L. 5 4 3 ,0 0 0 . P er contro si trovano dim inuzioni nel lino greggio per L. 4 0 9 ,0 0 0 , e nei filati di lino greggio per L. 129,000.

La 6* categoria cotone, darebbe un aum ento di im portazione di L. 8.7 m ilioni, ma per L . 9 .6 è do­ vuto al cotone in bioccoli o in massa, cioè m ateria prim a ; poi si incontra un aum ento nei velluti co­ muni e felpe per L. 1 9 3 ,0 0 0 nei pizzi per L . 1 0 5 ,0 0 0 . Le dim inuzioni principali sono le seguenti -.filati sem­ plici L. 4 2 8 ,0 0 0 , filati da cucire L, 1 6 6 ,0 0 0 , tes­ suti lisci greggi e imbianchiti e stampati L . 7 3 5 ,0 0 0 , tessuti misti con lana per L. 2 1 8 ,0 0 0 .

La categoria 7a la n e , c r in o e p e li, dà 2 .6 m i­ lioni di dim inuzione ; cioè d im in u ì : la lana naturale, sudicia o lavata e pettinata per L . 1 ,2 0 0 ,0 0 0 ; i ca­ scami p er L. 7 3 0 ,0 0 0 il crino greggio per L. 460,000, i filati di lana pettinata semplici per L . 2 1 3 ,0 0 0 e ritorti per L. 1 88,000, i tappeti di lana per L. 1 1 3 ,0 0 0 . Gli aum enti invece sono sparsi su molte voci ed in piccole entità.

Nella 8 a categoria s e ta si trova la cospicua di­ m inuzione di L. 10.2 m ilioni. Le voci che d im in u i­ rono sono: il seme di bachi da seta p e r L. 2 4 1 ,0 0 0 , i bozzoli per L . 4 ,2 0 0 ,0 0 0 , la seta tratta greggia non Unta per L. 4 0 .4 m ilioni, i tessuti misti colo­ rati operati per L . 2 9 8 ,0 0 0 , i galloni e nastri per L . 1 6 5 ,0 0 0 . Gli aum enti invece sono : la seta sem­ plice addoppiata e torta tinta per L. 2 ,4 0 0 ,0 0 0 , i cascami di seta per L. 2 ,3 6 0 ,0 0 0 , i tessuti grati­ colati per L. 1 8 3 ,0 0 0 .

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632 L’ E C O N O M I S T A 2 ottobre 1898

carbone di legno per L. 4 9 8 ,0 0 0 , la legna da fuoco per L . 1 6 7 ,0 0 0 , il legno sgrossato o squadrato per L. 1,0 7 8 ,0 0 0 , i bastimenti per L. 1,1 0 8 ,0 0 0 .

Gli aum enti invece sono : il sughero lavorato per L. 1 5 0 ,0 0 0 , gli utensili greggi per L. 2 6 8 ,0 0 0 .

La categoria 10“ carta e libri offre una v a ria ­ zione di appena L. 81 1 ,0 0 0 di aum ento, ed aum entò la pasta di legno cellulosa di L. 7 1 8 ,0 0 0 , le stampe e litografìe di L. 1 7 3 ,0 0 0 ; la dim inuzione più im ­ portante si trova negli stracci animali per L. 102,000. La categoria 1 1 “ che nel com plesso dà una im ­ portazione dim inuita di L. 1 ,1 9 7 ,0 0 0 offre le se­ guenti variazioni più notevoli : — aum enti : per L . 1 1 7 ,0 0 0 le pelli crude di bue o di vacca ; per L. 1 8 6 ,0 0 0 , Ie pelli conciate col pelo; per L. 2 4 1 ,0 0 0 , le pelli rifinite di vitello; per L . 2 6 7 ,0 0 0 , le strisele per cappelli; — d im inuzioni: le pelli crude di vi­ telli, capre, montoni, agnelli, capretti in totale per L. 2 ,5 5 7 ,0 0 0 ; le pelli conciale non rifinite per L . 1 3 4 ,0 0 0 ; le pelli rifinite in genere per L. 4 8 8 ,0 0 0 ; le pelli verniciate per L. 10 1 ,0 0 0 .

P iù notevoli sono le variazioni nella categoria 12*

minerali, metalli e loro lavori, si tratta di una

differenza in più di oltre 13 m ilioni. N otiam o i p rin ­ cipali aum enti :

Minerale di p i o m b o ...L. 285,000 » r a m e ... » 1,256,000 Scorie... » 264,000 Ghisa in p a n i ... 477,000 Id. in getti piallati... ¡> 247,000 Ferro ed acciaio in verghe e spranghe » 430,000 D etto in r o ta ie ... » 699,000 D etto di 21 lavorazione . . . . » 1,000,000 Rame, ottone e bronzo in fili . . » 116,000 Nichelio l a v o r a t o ...» 128,000 Piombo in p a n i... » 176,000 Id. lavorato... » 104,000 Stagno in p a n i ... » 516,000 Leghe metalliche greggie » 107,000 Macchine i d r a u l i c h e ... ¡> 198,000 Id. a g r a r i e . ... » 273,000 Id. s c a r d a s s i... » 210,000 Id . dinamo elettriche . . . » 2,629,000 Id. accum ulatori...» 163,000 Id. da c a r t a ... » 357,000 Id. in g e n e re ... » 276,000 Strum enti g ra d u a ti... » 1,241,000 Id. non graduati . . . . » 1,267,000 Id. altri . . . . . . . t 855,000 Oro avvolto sopra seta . . . . » 998,000 Lavori d ’a r g e n t o ... » 386,000 Gioielli d’oro... » 1,777,000 Id. d’a r g e n t o ... » 149,000 O r o l o g i ...» 1,158,000 P er contro danno una minore importazione le s e ­ guenti voci principali :

Ferro ed acciaio greggio in masselli o pani L. 187,000 Id. in l a m i e r e ... » 833,000 Lamiere di ferro ricoperte di stagno o

di r a m e ...» 170,000 Rame, ottone, bronzo in spranghe, fogli

o la m in e ... ... » 459,000 Rame, ottone, bronzo in cilindri da stam pa » 280,000 Nichelio in verghe o f ili...» 657,000 Zinco in lamine o f o g l i ... » 107,000 Caldaie da macchine . . . » 145, 000 Macchine per la fila tu ra ...» 322, 000 Id. per la tessitura . . . . » 259,000 P a rti di macchine... » 804,000 Carri da merce...319,000 Fornimenti da orologiera . . . . * 165,000

L a categoria 13* Pietre, terre, vasellami, ve­

tri e cristalli che ha una im portazione m inore

p er un m ilione , presenta il seguente m ovim en­ to : — dim inuzione: rubini, smeraldi, diamanti per L. 1 ,9 0 7 ,0 0 0 ; cementi e calce idraulica per L. 1 3 6 ,0 0 0 ; gessi L. 1 8 4 ,0 0 0 ; carbon fossile per L. 1 ,4 5 4 ,0 0 0 ; — aum enti : agate, opali, onici, per L. 1 6 1 ,0 0 0 •, pietre da costruzione greggie L. 1 9 8 ,0 0 0 ; amianto e sebesto L. 2 1 6 ,0 0 0 ; altre pietre per L. 1 ,5 6 6 ,0 0 0 .

La categoria 14* Cereali, farine, paste ed altri

prodotti vegetali dà una differenza, com e si è già

detto di 120 milioni in aum ento. Ecco le cifre r i ­ guardanti i cereali in quantità e valore :

T on n ellate D ifferenza Valore Differenza

nel 189$ col 1897 1898 1897 Frum ento. 772,210 •+ 60S, 831 146,719,000 ■+• 96,677,000 S e g a l e .. .. 13,215 -4- 9,562 1,916,000 + 1,386,000 A vena . . . . 8,156 -1- 8,066 1,427,000 -1- 1,411,000 O rzo... 5,127 2,662 820,000 + 425,000 G ranturco. 286,232 223,729 28.623,000 -1- 22,373,000 legumi secchi 7,206 *4- 4,538 1.297,000 -t- 816,000

O ltre ai cereali troviam o aum entata la im p o rta -zione in questa categoria nelle principali voci :

F arine . . . Fecole . . . Cedri e cedrati Carrube . . . Semi di ricino . Semi di sesamo per L. 630,000 » 144,000 » 170,000 » 130,000 » 117,000 » 2,438,000

L e dim inuzioni si trovano in v e c e : nella spelta e saggina p e r L . 5 2 0 ,0 0 0 ; riso per L. 2 ,8 0 0 ,0 0 0 ; prodotti vegetali p er L. 1 8 5 ,0 0 0 .

La categoria 15* animali, prodotti, e spoglie che si chiude con una lieve differenza sull’anno decorso, ha qualche im portante m odificazione nelle diverse voci.

Si im portarono 579 6 cavalli, di m eno, un valore di L, 5 ,2 1 6 ,0 0 0 , 431 muli un valore di L . 2 1 5 ,0 0 0 , 4 5 9 buoi L . 1 5 1 ,0 0 0 , 3 7 5 vacche L. 1 2 7 ,0 0 0 , 6 4 4 giovenchi L. 1 6 1 ,0 0 0 , 729 vitelli L. 1 0 2 ,0 0 0 ; nel totale sono q uindi oltre 6 m ilioni di m inore im p o r­ tazione degli anim ali grossi. P oca variazione danno gli ovini, caprini e suini.

F ra le altre voci trovansi dim inuite di L . 117 ,0 0 0 le budella salate, di L. 1 ,6 0 4 ,0 0 0 il merluzzo e stoc­ cofisso, di L . 2 0 9 ,0 0 0 le aringhe, di L . 4 6 0 ,0 0 0 le sardelle, acciughe, eec., in salamoia, di L . 1,27 2 ,0 0 0 il formaggio, di L . 4 3 5 ,0 0 0 le piume, di L . 27 3 ,0 0 0 il corallo greggio, di L . 1 5 7 ,0 0 0 Vavorio, madre- perla e tartaruga lavorati, di L . 1 5 6 ,0 0 0 le corna

greggie, di L . 9 1 0 ,0 0 0 i concimi.

F in alm en te la categoria 16* oggetti diversi, essa p u re quasi eguale nel com plesso alle cifre dell’ anno scorso, dà in aum ento di qualche im portanza una sola voce : i fili e cordoni elettrici p er L . 5 9 8 ,0 0 0 ; ed in dim inuzione per quasi L. 6 0 0 ,0 0 0 la gomma elastica e guttaperca.

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2 ottobre 1898 L’ E C O N O M I S T A 633

C A TEG O R IE secondo la tariffa doganale

Valore delle merci im portate dal l #genn. al 31 agosto d e ll’ anno 1898 D ifferenza col 1897

I. S p iriti, bevande ed oli ... 31,590 459L ire L ire 4- 11,156,255 II . G eneri colon., droghe e tabacchi. 37,273,601 - 3,675,472 I I I . Prodotti chim. gen eri m edicinali,

re sin e e p ro fu m erie... 34,574193 - 359,122 IV . Colori e generi per tin ta e per

c o n c i a ... 20,712,850 - 923,518 V. C anapa, lino, j u t a ed a ltri vege­

ta li filam entosi esci, il cotone. 17,344,171 + 2,749,857 V I. Cotone... 103,747.580 + 8,710,844 V II. L an a, crino e p e li... 40,937,123 — 2,607,061 V i l i . S e t a ... 62,228,113 — 10,267,587 IX . Legno e p ag lia... 30,983,122 — 2,525,373 X. C arta e l i b r i ... 9,731,034'+ 841,988 X I. P e lli... ... 32,411,370 — 1,197,280 X II. M inerali, m etalli e loro la v o ri.. 110,332,825 + 13,364,918 X III. P ie tre, te rre , v a se lla m i, v e tri e

c ris ta lli... 81,691.146 - 1,089,712 X IV . C ereali, fa r., p aste e prodotti ve-

g e t., non com presi in a ltre categ. 205,868,339 +120,249,699 XV. A nim ali,prodotti e spoglie di a n i­

m ali non com presi in a ltre cat. 65,175,656 + 285,222 XVI. Oggetti d iv e rsi... 12,349,266 5,572 T o tale delle prim e 16 categorie 896,950,848 + 134,648.086 X V II. M etalli p re z io si... 2,804,900 — 3,169,300 T otale g e n e ra le .. . . 899,755,748 +131,478,786

IM PORTAZIONE

C A T E G O R IE secondo la tariffa doganale

I. II. I I I . IV . V. V I. V II. V ili. IX . X. X I. X II. X I I I . X IV . XV. X V I. X V II. S p iriti, bevande ed o l i ... . G eneri colon, droghe e tabacchi. P ro d o tti chìm ., g en eri m edicinali, re sin e e p ro fu m e rie ... Colori e generi p e r tin ta e per concia... C anapa, lino, j u t a ed a ltri vege­

ta li filam entosi, esci, il cotone. C otone... L a n a , crino e p e li... S e ta ... Legno e p a g lia ... C arta e l i b r i . ... P e l l i ... M inerali, m etalli e loro lavori* • P ie tre , t e r r e , vasellam i, v e tri e C ristalli... C ereali, fa r., paste e prodotti v e ­

g e ta li, non com pr. in a ltre cat. A nim ali, prodotti e spoglie d i a n i­ m ali, non com pr. in a ltre categ. O ggetti d iv e rs i... T otale delle p rim e 16 c a te g o rie ., M etalli p re z io s i... E S PO R T A Z IO N E Valore delle merci esportate dal 1° genn. al 31 agosto d e ll’ anno 1898 L ire 78,114,720 5,563,819 27,492,123 8,064,157 32,245,607 31,786,086 J1,204,468 242,363,657 49,139,826 7, i 08,639 -t 17,764,165]-+ 27,302,490 ¡-I 60,070,041 62,265,106 90,714,906 16,563,756 D ifferenza col 1897 757,763,066 12,297,500 L ire 8,508,888 1,087,528 570,355 2,010,421 8,931,490 12,744,727 4,348,297 37,971,897 6,216,143 234,504 2,481.845 3,631,305 6,942,755 1,425,790 3,909,983 538,389 + 62,631,919 + 626,000 T o tale g e n e ra le .. . . 770,060,566 + 63,257,919

E d ecco infine il prospetto delle riscossioni do ­ ganali. T ito li di riscossione 1898 L ire 1897 L ire D ifferenza L ire D azi d’im p o rtazio n e 143,057.166 143,123,507 — 66 341 D azi d i E sportazione

Sopratasse d i fabbri- 784,312 715,445 4 - 68,867

cazione. . . . . 2,227,223 1,826,335 4 - 400.888

D iritti d i s ta tis tic a . 1,818.279 1,158,021 4 - 660,258

D iritti di b o llo . . . 730,360 721,519 4* 8,84!

D iritti m arittim i . -

T a ssa speciale sugli 4,949,946 4,783,035 + 166,911

soia di Sicilia. . 348,467 122,853 + 225,614

P ro v en ti d iv e rsi . . 431,573 404,861 4- 26,712 T o tale . 154,347,326 152,855,576 4- 1,491,750

Rivista Economica

/ libretti chilometrici e io sviluppo dei traffico viag­ giatori. — Facilitazioni doganali russe. — Un espe­ rimento collettivista in Inghilterra. — Il prezzo dei riso nel Giappone.

I libretti chilometrici e lo sviluppo del traf­ fico viaggiatori. — È trascorso più di un anno

dacché si com inciò a praticare l’uso dei libretti ch i­ lom etrici per viaggiatori sulla rete ferroviaria degli Stati Badesi.

Q uesti libretti si com pongono di 100 fogli su d d i­ visi ciascuno in 10 cuponi, valevoli per un percorso di un km . ; di m aniera che l’intiero libretto dà d i­ ritto ad un percorso di 10 0 0 km . Questi libretti sono messi in vendita al prezzo di 75 fr. per la prim a classe, 5 0 fr. per la seconda e 31 fr. per la terza classe ; essi sono valevoli per un anno e possono essere utilizzati non soltanto dal proprietario, ma a n ­ dai m em bri della famiglia e dai dom estici.

Nel caso in cui, nello spazio di 16 mesi, la stessa persona acquisti più di 5 libretti, essa u sufruirà di u n ribasso del 5 per cento per il 6 ° , del 10 per cento p er il 7°, del 15 per cento per l’80, ed anche infine del 50 p er cento per il 1 5 °.

Tali disposizioni, che assicurano un reale beneficio ai viaggiatori, non possono portare dannose co n se­ guenze p er la società delle strade ferrate, osserva giustam ente il Journal des Transporte, da cui rip ro ­ duciam o la notizia ; non soltanto il num ero dei viag­ giatori trasportati aum entò assai notevolm ente, so ­ prattuto in seconda e terza classe, ma le riscossioni hanno sem pre seguito il m edesim o m ovim ento ascen­ dentale.

- L 'esem pio dato dal g ran ducato di B adén doveva suscitare im itatori. In P ru ssia, d u ran te la seduta del 1 0 m arzo del L andtag, il deputato B ottinger, p re­ sentò un voto della C am era di commercio" di Berg p er l’ introduzione sulla strada ferrata dello Stato prussiano dei libretti chilom etrici in uso sulle strade ferra te badesi. Il G overno si è , v eram ente, dichia­ rato contrario alla dom anda, causa lo studio in corso, in vista dell’ uniform ità e della riduzione di tariffe per viaggiatori.

In F ran cia, il m ovim ento si designa u g u alm en te. La C am era di com m ercio di Lim oges approvò il rapporto del sig. R aym ond concernente l’u so di li­ bretti chilom etrici a base decrescente, senza obbligo di seguire un itinerario precedentem ente tracciato. La C am era dì C om m m ercio di G renoble ha parim enti studiato la questione; essa ha incaricato uno dei suoi m em bri, il signor V iallet, di p resen tarle un rapporto su tale soggetto.

II sig. V iallet rileva le diverse m isure prese fin q u i per favorire il trasporto dei viaggiatori.

I o Tariffa chilom etrica decrescente in A ustria ; 2° Tariffe p er zone in U ngheria ;

3° Biglietti d ’ a b b in a m e n to valevoli p er 14 giorni su tutte le linee in W u rte m b e rg ;

4° V endita di biglietti per serie, con sensibile riduzione sulla piena tariffa, offrente diritto ad u n certo num ero di viaggi tra due stazioni prestabilite in uso sul G iura-S em pione, in Isvizzera e in W u rte m b erg ;

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034 L’ E C O N O M I S T A 2 ottobre 1898

Ciò che richiede il pubblico, nota lo stesso Jounarl è una tariffa chilom etrica a base decrescente, che tenga conto del num ero dei chilom etri percorsi non per ciascun viaggio, ma per tutti i viaggi com piuti duran te l’anno.

Facilitazioni doganali rosse. — La R ussia ha

stabilito per dieci anni l’entrata in franchigia delle m acchine e parti di m acchine necessarie all’industria delle m iniere d ’oro nella S iberia e nell’U ral.

Q uesto provvedim ento sem bra sia il prim o di una serie d ’altri, destinati ad assicu rare l’opera di colo­ nizzazione che si vuol tentare in S iberia.

U na nuova legge stabilisce inoltre che il saln itro ed il solfuro di carbonio verran n o d’ora in poi in ­ trodotti in franchigia in R ussia e che im portanti r i­ duzioni doganali vengano altresì fatte sui concim i di m inore im portanza.

Infine è autorizzata p e r dieci anni, e cioè fino al 1* luglio 190 8 l’im portazione in franchigia dall’estero di m assi in ferro destinati al com m ercio con paesi stran ieri p er via di m are.

T ale provvedim ento è est so ai battelli di piacere alle drag h e, agli spezza-ghiacci com e pure a tutti i bastim enti acquistati per la navigazione sotto b a n ­ diera russa nel D anubio.

S aranno pure am m essi in franchigia nello stesso periodo le ancore, catene e scolte in filo m etallico, im portate dall’estero onde a rm a re le navi a vela nazionali.

T ali facilitazioni v erranno, speriam o, ad in co rag ­ giare le nostre in d u strie ad afferm arsi in R ussia.

Un esperimento collettivista in Inghilterra. —

I giornali inglesi n a rra n o che un curioso esperim ento di collettivism o s’è fatto nel piccolo villaggio d ’E lan, vicino a B irm ingam , ove le A utorità ebbero l’idea di m unicipalizzare la gestione degli spacci di bevande. Non era stato possibile d ’evincere i proprietari p ro v ­ visti di regolare licenza, ma l’A m m inistrazione aveva riscattato la m aggior parte dei pubblici esercizi, ne aveva creati altri, e rifiutò inesorabilm ente ogni nuova licenza ai privati. Non è ancora un m onopo­ lio propriam ente detto ma è già una concorrenza am m inistrativa.

P e r sovrappiù, la popolazione, quasi interam en te favorevole a questo esperim ento, si è affrettata ad abbandonare gli stabilim enti privati per gli stab ili- m enti ufficiali.

L ’esperim ento è riuscito al punto, da e sse re una tentazione ai M unicipii vicini di seguirne l’esem pio. In u n anno, i pubblici esercizii d 'E la n hanno pro ­ dotto un beneficio equivalente al 9 3 O|0 del c a p i­ tale im piegato, e hanno perm esso di im piegare, senza p restiti, nè sopralasse, una som m a di 3 6 8 .7 6 0 lire in lavori di pubblica utilità. Si è potuto co stru ire un G innasio, an n e tte re una Biblioteca pubblica alla scuola del villaggio, scavare una piscina da nuoto coperta, e d isporre ancora di una rim anenza di 8 1 ,5 3 0 lire, che è stata adoperata in diversi m odi.

Le autorità m unicipali d’E lan sono state invitate da u na p arte della popolazione ad applicare questo sistem a a tutti i ram i dell’alim entazione. Il S indaco si è rifiutato, ed ha incaricato una C om m issione di giureconsulti e d’econom isti di stu d iare in quale m i­ sura la m unicipalizzazione del com m ercio delle b irre e degli spiriti potrebbe essere esteso, senza in c o n ­ venienti, ad altri prodotti.

Il prezzo del riso nel Giappone. — Il Tokio

Shonsbi, pubblica u n interessante specchietto che

dim ostra le fluitazioni del riso d u ran te questi ultim i anni nel G iappone. Vi si può constatare il costante crescendo che ha seguito il prezzo di questa d errata di prim a necessità p er il popolo giapponese e si ca­ pisce quali profonde m odificazioni hanno dovuto s e ­ g u irn e nella vita della nazione.

E cco le cifre che rig u ard an o gli ultim i dieci anni. 1888 4 yens 37 il kokou *) 1889 5 » 56 » 189 0 8 » 15 » 1891 6 » 8 6 » 189 2 7 » — » 1 8 9 3 7 » 08 » 18 9 4 8 » 24 » 189 5 8 » 21 » 1 8 9 6 9 » 32 » 1897 13 » 48 » 1 8 9 8 17 » 58 »

Com e si vede, il prezzo del riso si è q u a d ru p li­ cato in dieci anni.

Si annuncia poi che il raccolto per il presente anno è niente affatto prom ettente.

Si giudica che la produzione totale sarà di ko- kous 4 1 ,3 1 0 ,0 0 0 ; e allora si vedrà che il raccolto m edio non sorpasserà i 37 m ilioni di kokous. Il raccolto dell’anno scorso fu di 33 m ilioni.

Q uesta stagione, particolarm ente favorevole, non m anca di far abbassare sensibilm ente il prezzo del ris o ; m a non è esagerato d ire che, alla fine d el­ l’anno co rren te, i coltivatori av ra n n o realizzato un beneficio di 1 2 4 m ilioni di y ens sul raccolto del 1 8 9 7 ; e di 5 9 m ilioni di y en s sul rendiconto degli anni m edii.

Q ueste cifre sono m olto suggestive se si conside­ rano dal punto di vista della cam pagna che si fa ora contro il progetto d’aum ento della tassa fondia­ ria. Essi vengono assolutam ente in appoggio di tutti coloro che, senza lasciarsi g uidare da interessi e le t­ torali, pensano con ragione che la situazione p riv i­ legiata degli agricoltori giapponesi di fronte al fisco richiede legittim am ente un aum ento dei loro carichi.

Il progetto del conte Inouyè, m inistro delle fi­ nanze nel precedente G abinetto, prevedeva u na so­ pratassa di 18 m ilioni su ll’im posta fondiaria. È certo che lo stato attuale così fiorente dell’agricoltura giap­ ponese, giustifica appieno questa m isura.

IL CONGRESSO ELETTROTECNICO

e la trazione elettrica sullo ferrovie

L ’associazione E lettrotecnica italiana riunita a T o ­ rino a congresso ann u ale, sotto la presidenza del - l’on. Colom bo, e coll’in tervento dell’illustre P acinotli nell’adunanza del 2 6 votava a piena unanim ità i se­ g u en ti ordini del giorno sulla palpitante questione della trazione elettrica sulle ferrovie, sollevata dall’ex m inistro Afan de R ivera.

I. — S u proposta dell’on. Colom bo:

« L ’A ssociazione E lettrotecnica italiana, in seguito alla discussione sulla circolare 17 giugno 189 8 del M inistero dei lavori pubblici sulle concesssioni di de­ rivazione d’acque pubbliche ad uso di forza m otrice ;

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