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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.25 (1898) n.1255, 22 maggio

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L’ ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI P RIV A TI

Anno XXV - Vol. XXIX

Domenica 22 Maggio 1898

N. 1255

PAESE E GOVERNO

La tra n q u illità va ricostituendosi nel Regno e in pari tempo rifio ris c o n o le tendenze che per un m o ­ mento, in causa dei d is o rd in i avve nu ti e m in acciati si erano affie vo lite . Stampa ed u o m in i p o litic i r ip i­ gliano i discorsi che duravano da anni e continuano in quelle s te rili discussioni che a n ulla giovano, se non a dim ostrare la insufficienza degli ' u o m in i di governo e la loro incapacità a bene governare il paese. Già la m aggiore preoccupazione dei così d e lti c ir ­ coli parlam entari discutenti a M a ntecitorio non è già quella di investigare quale possa essere il program m a del M inistero e di proporsi di appoggiarlo o di op­ porre ad esso un a ltro program m a ; bensì g li u n i dicono che il M inistero deve presentarsi alla Camera e provocarne il voto sperando sulla fedeltà della esigua maggioranza che fin q u i lo ha sostenuto; l’ op­ posizione q u a n d même deve invece com battere i l M i­ nistero e rim a n e re fida e compatta contro di lu i , d i­ cono g li a ltri. E non basta; si osserva anche che con­ tinuando in tale linea d i condotta nè il M in iste ro , se r i­ marrà al potere, nè 1’ opposizione se riu s c irà a sosti­ tu irlo a rrive re b b e ro a n u lla di buono e di u tile , perchè mancherebbe a ll’ uno ed a ll’ a ltra la forza. Ciò non ostante nessuno si im pensierisce della situazione del paese, nessuno mostra dì com prendere che di fronte ai gravi a vve nim e nti che si sono a vve rati, occorrono provvedim enti s o lle citi e ra d ic a li, affinchè il paese non sia lasciato a m editare troppo lungam ente sulle cause vere che li hanno, se non g iu s tific a ti, spiegati e a non concludere che quelle cause perm angono, così che il pericolo di nuove agitazioni è sem pre m inacciante.

Tranne qualche u fficiosa notizia di proposte di legge per com piere in d iv e rs i p un ti d’ Ita lia delle opere p ub bliche ; proposte che già inco ntra n o la op­ posizione p iù o meno velata d i a lcu ni g ru p p i par lam entari, e tranne qualche accenno a leggi re s trittiv e sulla stampa e sul d iritto di associazione, n ulla è tra- ' pelato; nè si sa che il G overno abbia in anim o di fare proposte adeguate alla g ravità del m om ento, nè si j sa che i capi della opposizione si sieno riu n iti per concretare un program m a che valga a g iu s tific a re la naturale aspettazione con cui una parte alm eno del paese, attende la ria p e rtu ra della Camera.

. Per quanta buona volontà si m etta n e ll’ esame dei g iornali che p iù rappresentano il pensiero o dei m em bri del G overno e dei capi d e ll’ opposizione, per quanto si cerch i di a vv ic in a re g li u o m in i di ^tato passati, q u e lli che attualm ente sono al potere, °. ohe hanno m a g g io r p ro b a b ilità di s a lirv i, non si ricava a ltro c o n vin cim en to che questo : la destra, I

per quanto esigua di forze, vuole la uscita d e ll’ ono­ revole Z a na rd elli dal M in iste ro , giacché ritie n e che con lu i al potere non si potranno avere q uelle leggi re s trittiv e sulla stampa, s u ll’ elettorato e sul d iritto di riu n io n e , che form ano il caposaldo della sua p o litica ; - il centro vuole assolutamente che I’ on. Sonnino sia l ’ a rb itro della situazione e sostituisca l ’ on. d i R u- d in ì ; a raggiungere questo scopo, lo dicono pronto tanto a dar la mano a ll’ on. P rin e tti di destra pura, come a ll’ on. Z a n a rd e lli di sinistra ; - la sinistra dal canto suo vu o l fare d e ll’ on. Z a n a rd e lli quello che il centro vu o l fare d e ll’ on. Sonnino e m ira tanto a collu- garsi con la destra, come con I’ on. G io litti, come c o ll’ on. Sonnino ; - I’ estrema sinistra, divisa già in g ru p p i non om ogenei, sta m editando come allontanare da se quella responsabilità che com incia ad esserle a ttrib u ita per i d is o rd in i a vve nu ti.

È appena necessario a v v e rtire che errano grande­ mente coloro i q u a li credono che con questi in te n ­ d im e n ti e con questi procedim enti si risani ¡’ a m ­ biente, si rin fo rz i il G overno, si a v v ic in i il paese a llo Stato.

I recenti fa tti hanno certo prodotto fin q u i dei g ra v i danni p o litic i, econom ici, m o ra li, ma sono poca cosa di fronte al gravissim o danno che risen­ tire bb e la nazione se vedesse che P arlam ento, Go­ v e rn o e Stato continuano nella via già da m o lti anni seguita e non com inciano a d a r mano per rip arare ai m o lti e rro ri commessi fin q u i n e ll’ a m m in is tra re l’ Ita lia costituita a nazione.

Che cosa sperano d i fare i rappresentanti p o litici? Credono forse che un paio di leggi re s trittiv e po­ litic h e , qualche diecina di m ilio n i di opere pubbliche e qualche tentativo di econom ie possano essere s u ffi­ c ie n ti a sanare le piaghe onde è m alato il paese, ed a im p e d ire le v io le n ti m anifestazioni del m alcontento ? M entre si studiano, si preparano e si discutono i p ro v v e d im e n ti d ire tti a rid a re al paese la fiducia nella giustizia e re s titu irg li colla n orm ale a pplica­

zione delle leggi la sicurezza della tra n q u illità p u b ­ blica, occorre dare una prova chiara, precisa, d i­ rem o quasi abbarbagliarne, della disposizione in cui si trovano le classi d irig e n ti a cam bi ir e a d d irittu ra la linea di condotta che hanno seguita fin qui.

Prendiam o in mano i l b ila n cio della entrata e tro via m o i seguenti p ro d o tti:

Dazio sul petrolio . . . 34,000,000 Tassa sul sale . . . . 73,000,000 Dazio sullo zucchero . . 65,000,000 Id. sul caffè . . . . 20,000,000 Quote minime di imposta

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322 L ’ E C O N O M I S T A 22 maggio 1898

Sono quasi 2 2 0 m ilio n i che gravano sulle classi meno abbienli restring en do consum i necessari od igienicam ente u tili, assorbendo troppa parte del gua­ dagno g io rn a lie ro d i colo ro che colla odierna scar­ sezza dei la v o ri non a rriv a n o alle tre lire in media di giornata.

È possibile m e tte r mano coraggiosam ente a quelle entrale e rid u rre profondam ente quelle c ifre , così che la finanza domestica dei meno abbienti ne rim anga scossa p ro fitte vo lm e n te e possa m o d ifica re e m ig lio ­ ra re il p ro p rio b ila n cio ?

È da rite n e rs i che se il dazio sul p e tro lio fosse rid o tto di due te rzi ; il prezzo del sale fosse d im i­ n u ito di 3 0 centesim i per ogni ch ilo g ra m m a , se il dazio sul caffè e su llo zucchero fossero rid o tti a m i­ sura ragionevole, niente p iù del 50 per cento sul valore, il consum o d i ta li p ro d o tti aum enterebbe in modo da re in te g ra re buona parte d i tale p e rd ita , se non subito, entro un certo n um e ro di a nn i, onde il disavanzo che si v e rific h e re b b e .potrebbe essere m o lto m in ore delle p re v is io n i.

Ma anche se il disavanzo dovesse veram ente m an­ tenersi per qualche anno d i qualche e ntità, non ve ­ diam o perchè a c o m p ire quest’ opera d i risanam ento del sistema trib u ta rio non si dovrebbe ric o rre re al cre d ito , come si ric o rre al cre dito per le opere di risanam ento ig ie n ic o di alcune città. E inta nto si potrebbe stu d iare il m ig lio r m odo, colla imposta leggerm ente progressiva sul re d d ito , colle economie rica va te dalla d im in u zio n e dalle fu n z io n i affidate alio S tato, o con a ltr i mezzi, d i re in te g ra re il pareggio.

R ite n ia m o che nessuna opera di pacificazione so­ ciale, nessuna p rova d i interessam ento per le classi meno a bb ien ti potrebbe riu s c ire m eglio d i una im ­ m ediata m o dificazione del sistema trib u ta rio nella parte che rig u a rd a i consum i popolari.

P o trà a questo od a qualche cosa d i sim ile pen­ sare il G overno ed il P arlam ento, tu tti com presi com e sono ora a d elib era re sul modo perchè vadano o rim a n g o n o R u b in i o Z a n a rd e lli o Y is c o n ti-V e n o - sta e perchè e n trin o o non e n trin o , S m in in o , G io litti, P rin e tti?

Ma m e ntre le Cam ere continuano le lo ro s te rili discussioni il paese, che n e ll’ ente G overno p iù che g li u o m in i vede le fu n zio n i, si persuaderà di essere m algovernato e non potrà astenersi da m anifestare i l p ro p rio m alcontento.

GUGLIELMO GLADSTONE

I l grande vegliardo che l'In g h ilte rra ha perduto nei g io rn i scorsi era una d i q uelle in d iv id u a lità che non appartengono a u n popolo solo, ma al- 1’ um an ità in tie ra . V e ro uom o d i Stato, nella m ag­ g io re estensione della parola, G u g lie lm o Gladstone, m o rto nel castello di H a w a rd e n a quasi 89 anni d i età, esercitò un influsso benefico non soltanto sulla p o litic a del suo paese, ma c o ll’ esempio d i una con­ dotta p o litica sem pre ispirata ai g ran d i id e a li, con la difesa delle p iù n o b ili cause, con lo s p irito lib e ­ ra le e rifo rm a to re che anim ò la sua a m m inistrazione diede i p iù efficaci am m aestram enti a g li u o m in i di S tato degli a ltri paesi. T u tte le volte che fu al po­ tere rese g ran d i servig i alla causa della lib e rtà e del progresso. L e stesse evoluzioni della sua mente,

che non furon o certo poche nè di lieve im portanza, erano determ inate dalle tendenze sem pre più tolle ­ ra n ti, lib e ra li, rifo rm a tric i, progressive che in lu i si afferm avano col procedere del tem po, dalla visione sem pre p iù netta e serena dei bisogni del suo paese, dal v iv o senso della necessità di appagare i voti le g ittim i di una dem ocrazia che andava sempre più afferm andosi e col lavoro e l’ o rdine acquistava in m isura sem pre m aggiore il d iritto di v iv e re m eglio, di partecipare p iù largam ente a ll’ am m inistrazione della cosa p ub blica.

L a sua lunga e lum inosa ca rrie ra non può essere tracciata in queste colonne senza invadere il campo strettam ente p o litico ; ma p rim a di considerare b re ­ vem ente in G u g lie lm o Gladstone 1’ economista e il finanziere è doveroso di accennare alle g ran d i epoche d i quella lunga e intem erata vita p o litica . E sordì in questa sul fin ire del 183 2 quando il duca d i N e w - castle, p ro p rie ta rio del borgo di N e w a rk , lo fece eleggere rappresentante di quel collegio elettorale.

L 'a m ic iz ia di S ir R oberto Peel g li valse, quando aveva soli ve n ticin q u e anni, la carica di junior lord della Tesoreria e poco dopo (fe bb ra io 1 83 5) il Sotto S egretariato d i Stato per g li affari co lo n ia li. Così com inciava ad addestrarsi negli a ffa ri p u b b lic i colui che doveva poi d iv e n ire p rim o m in is tro ed esercitare una si potente influenza sulla direzione della p o li­ tica in te rn a ed esterna d e ll’ In g h ilte rra .

T o rn ato agli affari nel settem bre 1841 s ir Roberto Peel, anche il giovane Gladstone fu chiam ato a coadiuvare il celebre m in is tro rifo rm a to re , che finì per schierarsi coi Cobden e coi B rig h t nella famosa lotta con tro le leggi sui cerea li. G ladstone ebbe la carica di vice presidente del Board o f trade, ossia del m in iste ro del com m ercio, posto di grande im ­ portanza in quel m om ento storico per le rifo rm e doganali già com p iute e q uelle che si andavano m a tu ra nd o. E fu in q uella carica che il Gladstone cooperò a preparare le due g ran d i rifo rm e con­ nesse presentate dai Peel nel 1842 a ll’ approvazione della Camera dei C om u ni, cioè il rip ris tin a m e n to della im posta sul re dd ito [incoine fax) e la re v i­ sione della ta riffe doganali, con la quale su 1250 a rtic o li c o lp iti da dazio, 7 5 0 erano sgravati o com ­ pletam ente esentati.

R espinto dal borgo di N e w a rk appunto per le sue idee fa v o re v o li al free trade, nel 1847 fu in ­ v ia to al P arlam ento dalla U niversità d i O x fo rd e nel periodo 1 8 4 7 -5 2 lo ttò dai banchi della opposi­ zione lib e ra le conservatrice contro i conservatori

p u ri ancora fa v o re v o li al protezionism o. Staccatosi com pletam ente dal p a rtito conservatore entrò come segretario d i Stato e poscia come C ancelliere dello S cacchiere nel m in iste ro di coalizione form ato da whigs e da seguaci del Peel sotto la presidenza di lo rd A berdeen ed è da questo m om ento (1 8 5 2 ) e li’ e gli fig u ra in p rim a linea fra g li u o m in i d i Stato inglesi.

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maggio 1898 L ’ E C O N O M I S T A

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governo e ancora pochi anni sono egli spezzava una lancia in favore del libero scam bio, in una celebre polem ica con un uomo di Stato am ericano, il B laine. N e g li anni in cui fu C ancelliere dello Scacchiere, la sua fama di finanziere espertissim o, di rifo rm a to re a rdito e liberale salì cosi in alto che parve per qualche tempo che il suo valore, come m in istro di finanza, non potesse essere superato per qualsiasi a ltra fu n ­ zione politica egli avesse a esercitare. Ma la parte da lu i presa nella questione della rifo rm a elettorale lo mise sempre più in vista anche come uom o po­ litic o e il reform bill del 18C9, che allargando il suffragio apriva le porte a un nuovo esercito di e le ttori, è opera p rincip alm e nte sua. Ma questo è, forse, ancora poca cosa rispetto a ciò che fece per l’ Irlanda, sia rig u a rd o alla Chiesa che in m ateria di legislazione agraria.

Il regim e fon dia rio irlandese dapprim a e l ’autono­ mia (home rule) d e ll’ Irlanda poi, furon o le due grandi questioni, alle q ua li, per tacere di a ltre m in o ri di politica in te rn a e di tutte quelle di p o litica estera, il Gladstone dedicò la sua instancabile a ttiv ità , la sua eloquenza im p areg gia bile , i l suo grande s p irito di com battività. Questo atleta del P arlam ento ebbe v it ­ torie e sconfìtte egualm ente g ran d io se; rie s ci con varie leggi ad aiutare i fitta v o li irla nd esi, ma l’ home rule, pel quale nel 1886 e nel 189 2 lottò con ardore giovanile, urtava troppo i sentim enti u n ita ri degli inglesi perchè potesse trio n fa re . E g li ha, tuttavia, co­ stretto g l’ inglesi a rifle tte re sui lo ro to rti verso la Irlanda, a considerare la soluzione che può tog liere di mezzo le ra g io n i di a ttrito e d i antagonism o e se l'home rule irlandese non ha p ro b a b ilità d’ essere accolto d a ll’In g h ilte rra , ciò non toglie che il G la d ­ stone abbia c o n trib u ito efficacem ente con m o lte r i ­ form e legislative a pacificare l ’ isola sventurata.

Se, come economista, egli si distinse per la fede inconcussa nei p rin c ip i della lib e rtà com m erciale, come finanziere i l Gladstone rifu ls e per le rifo rm e veramente sapienti e u m a n ita rie che seppe attuare nell ordinam ento trib u ta rio d e ll’ In g h ilte rra e in tutta la finanza di quel paese. Quanto potrebbero im p a ­ la re i nostri u om in i d i Stato che si occupano dì finanza dallo studio di ciò che fece il Gladstone come Cancelliere dello S cacchie re ! R oberto G iffen che or sono 30 anni scrisse un breve studio s u ll’ opera del Gladstone nella finanza, ha messo assai bene in luce i grandi vantaggi che la sua p olitica fina nzia ria ha procurato alle masse popolari inglesi ; le rid u z io n i e abolizioni di tasse e le trasform azioni trib u ta rie che egli propugnò, sono uno dei tito li p iù g lo rio s i del celebrato M in istro che è scomparso dalla scena del mondo. L e sue esposizioni fin a n zia rie sono rim aste celebri. « Q u e lT aritm e tica - scriveva il C hallem el- L acou r (Berne des Deux Mondes, I o lu g lio 1 8 7 0 ) - era una festa pel cuore di colo ro che invo ca n o una politica umana, ispirata dal buon senso e dalla e q u ità ; non più protezione che sia un favore per a lc u n i e un aggravio p er il m a gg ior n u m e ro ; non p iù tra n e lli fisc a li; nessun altra considerazione fu o r d i quella di un lavoro abbondante e re m u ne ra to in m odo giusto e garantito dalla lib e rtà d eg li sca m b i; nessun a ltro pensiero fu o r di q u e llo d e li’ aum ento del consumo generale fa v o rito dalla d im inu zio ne dei dazi, ecco le idee che Gladstone ha seguito ».

Q uesf uomo che riassum e in sè tanta parte della s o n a inglese nel secolo che volge alla fine , caldo e indom ito fautore di lib e rtà , nem ico im p la ca b ile di

ogni tira n n ia , m erita un om aggio d i am m irazione, u n trib u to d i cordoglio da tu tti g li s p iriti lib e ra li; ma, fu o ri della p atria sua, in special modo dagli ita lia n i, che in lu i trovarono in tris ti m o m en ti una voce autorevole a difesa dei d ir itti u m an i p iù sa­ crosanti, v ilip e s i da un G overno che era « la negazione di D io ». E quella medesima voce, in m o m en ti d if­ f ic ili per la p a tria nostra, seppe a m m o n ire e con­ sig lia re così am orevolm ente, che nem m eno c h i d is ­ sentiva da lu i potè sentirsene offeso. A i suoi id e a li di lib e rtà e di giustizia, a ll’ opera sua rifo rm a tric o nella finanza, si in s p irin o g li u o m in i di Stato che

vogliono agire pel progresso del lo ro paese.

I tribnti miliari ei immoMiari In M a

Chiarissimo Sig■ Direttore;

N el N . 1 2 5 4 del di L e i G iornale lo s c ritto re del - 1’ a rtico lo « Ciò che occorre » m olto saviam ente os­ serva che l ’ opportunism o in politica può anche to l­ le ra rs i se porta a transazioni che, sebbene possano parere non n a tu ra li fra i d iv e rs i p a rtiti sono tuttavia d i qualche benefizio alla cosa pubblica — ma non deve m ai ed in nessun caso am m ettersi se im porta transazione con quei p rin c ip i che costituiscono la base stessa della c iv ile convivenza.

N iu n dubbio che la base della convivenza sociale sta e consiste essenzialmente nei p rin c ip i d i equità e giustizia che devono in fo rm a re le leg g i fandam en- ta li della finanza ed am m inistrazione d i Stato e d i Com une.

L e norm e della gestione sociale d elle pubbliche im p osizion i, se si vog lion o eque ed accette alla m ag­ gioranza della popolazione, non devono scostarsi m ai dalla massima trib u ta ria sancita d allo statuto fonda- m entale del Regno — che, cioè, le im poste vanno prelevate in proporzione degli averi di ciaschedun cittadino.

P u r troppo così non è nella legislazione trib u ta ria italiana, dove tanto l ’ im posta diretta che la indiretta form ano p riv ile g io d e ll’ una classe d irig e n te in con­ fro nto d e ll’ a ltra , o vve ro d i tu tte le classi d irig e n ti in confronto d i tu tte le classi d ire tte . F o rm a n o p r iv i­ legio e m onopolio delle classi d irig e n ti risp e tto le classi d ire tte i dazi d i dogana e d i consum o sui generi di p rim a necessità n ella v ita delle masse popolari, e specialm ente sui tessuti in fe rio ri p e r in d u m e n ti e sui cereali di tutte le specie (frum e nto , riso , secala e g ra n tu rc o ); form ano invece p riv ile g io d i classe d i­ rig en te contro classe d irig e n te le ineguaglianze d i p re ­ levam ento sui re d d iti m o b ilia ri ed im m o b ilia ri del c i t ­ tadino nei b ila n ci dello Stato, dei C om u ni e delle P ro v in c ie .

Del p riv ile g io e della progressività a rovescio che fa capo ai dazi in d ire tti di dogana e d i consumo non è il caso d i farne ora nuova d im o s tra z io n e :__ è argom ento noto a tu tti.

Del p riv ile g io n elle im poste d ire tte nessuno, ch’ io m i sappia, fin q u i ne ha fatta p a ro la : — vediam o som m ariam ente dove e come il p riv ile g io consiste.

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se-324 L ’ E C O N O M I S T A

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maggio 1898 g u e n ti c ifre consuntive nel pagamento d elle imposte

m o b ilia ri ed im m o b ilia ri del Regno.

milioni Imposta erariale di terreni c fabbricati.... 197 Sovrimposta comunale di terreni e fabbricati 130

Id. provinciale » » 84

411

Imposta erariale di ricchezza mobile per le categorie B e C (industrie, banche, commerci, arti e professioni)... 67 Sovrimposta comunale e provinciale ut supra Tassa comunale di esercizio e rivendita.. . 6

73

M entre adunque la ricchezza fondiaria paga una im posta e rariale , p ro v in c ia le e com unale complessiva di 411 m ilio n i, la ricchezza m o bilia re non ne paga che per 73 m ilio n i, sfuggendo interam ente al b ila n ­ cio p rovin cia le e quasi interam ente al com unale: — cioè, paga per 338 m ilio n i di meno sebbene l ’ agia­ tezza m o bilia re sia per lo meno pari a quella im ­ m o bilia re .

I l R . decreto leg islativo 28 G iugno 1 8 6 6 dava fa­ coltà ai C om u ni ed alle P ro vin cie di prelevare cen­ tesim i a ddizionali sulla imposta e rariale di ricchezza m obile in proporzione pari ai centesim i facoltativi sulle im poste ili terre ni e fab brica ti : — ed era g iu ­ stizia.

In seguito, quando in P arlam ento prevalsero in te n ­ d im e n ti'o p p o s ti, quel decreto legislativo venne abo­ l i t o : — ed il vuoto corrispondente nei b ila n c i com u­ n a li e p ro v in c ia li venne rip ian ato da m a gg iori centesimi addizionali fo n d ia ri e da n u o vi dazi di consum o m u ­ n ic ip a li; c o ll’ accrescere, cioè, il p riv ile g io della ric ­ chezza m o bilia re .

Se vogliam o rito rn a re alla equità e giustizia nella d is trib u z io n e dei trib u ti com inciando da q u e lli c om u ­ n a li, che sono i più sperequati, forza è ric h ia m a re in vita quella disposizione di legge e destinare i centesim i addizionali a compensare T o m a i urgente­ mente indispensabile abolizione dei dazi com unali di consum o sul pane: il quale rig u a rd o non va d im e n ­ ticato che senza pane e senza acqua non si v iv e — il pane q u in d i, come l ’ acqua, non va tassato.

1 dàzi com u na li sul pane danno ora u n in tro ito totale uel R egno di circa 26 m ilio n i: — basterà che i C om u ni s o v rim p o n g a n o m ediam ente 4 0 centesim i a ddizionali ai 67 m ilio n i che si pagano a llo Stato per le categorie R e C d i ricchezza m o bile perchè si ottenga senz’ a ltro il compenso di b ila n cio com u­ nale a pareggio d eg li a b o liti dazi-consum o sulle fa­ rin e , pane, paste e cereali di tutte le q ua lità .

L o scritto re d e ll’ Economista disse che bisogna assolutam ente cambiar rotta nel campo della legisla­ zione trib u ta ria : — non ra vviso m odo p iù opportuno ed efficace di in iz ia re il cam bio di ro tta che q ue llo d i pub blicare, p rim a che il P arlam ento si ria p ra , un R egio D ecreto i l quale contenga le seguenti due sem­ p licissim e d isp osizion i:

a) dal I o Luglio 1898 sono aboliti definitiva­ mente i dazi comunali di consumo sulle farine, pane, paste e cereali di tutte le qualità.

b) le perdite di bilancio causate da tale abolì zione saranno compensate esclusivamente con cente­ simi addizionali alla imposta erariale di ricchezza

mobile per le categorie B e C, di che all’ art. 54 del testo unico di legge 1877.

U n tale D ecreto leg islativo, oltreché in izia re sag­ giam ente l’ avviam ento verso la equità dei trib u ti, rid on ereb be senz’ a ltro a ll’ agitata nazione la quiete feconda di vita pubblica norm ale, che è fig lia della fede delle classi d irette nella v irtù c iv ile di noi classi d ir ig e n t i: — fede che da tem po è svanita.

Con il quale a u g u rio Le sono, cbiariss. Professore, Devotiss.

Ing. Francesco Nicola

LA RIFORMA TRIBUTARIA MILANESE

E IL PROGETTO SUI DAZI COMUNALI

È noto ai nostri le tto ri, per averne p iù volte tra i tato in queste colonne, che a M ilano si discute già da circa due a nni in to rn o a una rifo rm a dei trib u ti loca li app lica ti in quel com une, ed è noto pure che la Camera dei d e p utali ha approvato il 23 a prile scorso un disegno d i legge per alcune m odificazioni a ll’ o rdinam ento dei dazi com u n a li. Senza rip re nd ere in esame questo disegno d i legge, che ora trovasi dinanzi al Senato e che probabilm ente sub irà nuove m odificazioni per parte d e ll’ assemblea vita lizia e senza torna re sui v a ri p u n ti del d ib a ttito svoltosi a M ilano, non è p riv o d ’ interesse il vedere cotn’ è considerata la questione trib u ta ria m ilanese nei r i ­ g u a rd i delle facoltà e delle lim ita z io n i accolte nel disegno di legge che già ha avuto l’ approvazione della Cam era e le ttiva . Questo com pito ci è reso facile da una elaborata m em oria di un egregio eco­ nom ista, il prof. U lisse G obbi, che ha v o lu to vedere che cosa può convenire di fare a M ila n o , dato che il progetto d iv e n ti legge dello Stato.

È necessario ra m m e nta re che il disegno di legge si propone due fin i p rin c ip a li : di im p o rre una r i ­ duzione del dazio sulle fa rin e ai C o m u n i che hanno ecceduto in ta li im p osizion i ; di lasciare ai Co­ m u ni una lib e rtà di azione m aggiore di quella che ora godono in fatto d i dazi di consum o e di con­ solidare il prodotto del dazio g overna tivo in L i ­ re 5 0 ,4 6 5 ,0 0 0 . S u l p rim o punto crediam o che lo Stato debba fare d i p iù , debba cioè riso lve re defi­ n itiv a m e n te la questione im pedendo qualsiasi dazio com unale sulle farine e sul pane e su tu tte quelle al­ tre sostanze che, a seconda delle località, rappresen­ tano l’ alim entazione delle masse; e sul secondo punto non crediam o che la questione della m aggiore o m in ore lib e rtà di azione possa essere ris o lu ta senza tener conto d e lla m aggiore o m in ore tutela che va esercitata sui C om u ni. E poiché questi si v o rre b ­ bero d istin g u e re in classi, appunto per m eglio sta­ b ilire la tutela a m m in is tra tiv a , pensiamo che la que­ stione debba essere ris o lu ta tenendo nel debito conto cotesta tu te la . Ma d i ciò avrem o occasione di occu­ p a rc i a suo tem po e per v e n ire ora alle considera­ zioni e alle proposte del prof. G obbi notiam o che e g li, n e ll’ esame di ciò che può con ven ire al Comune di M ilano, rin u n c ia per ora a fare assegnamento sopra rifo rm e leg islative nuove, per tenersi invece e ntro i c o n fin i segnati dalle leggi v ig e n ti, dal p ro ­ getto di legge che sta inn a nzi al P arlam ento e da qualche em endam ento a questo progetto che non sia

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22 maggio 1898 L’ E C O N O M I S T A

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tale da alterarne la econom ia, m a d ie si rid uca a una sem plice correzione in arm onia col resto delle sue disposizioni.

A M ilano tre sono g li scopi che si vorre bb ero ra g ­ giungere : 1 il pareggio del bila n cio , 2° la rifo rm a trib u ta ria a favore delle classi meno agiate, 3° la u n i­ ficazione trib u ta ria del Com une. E il prof. Gobbi esamina i tre sistemi p rin c ip a li che si presentano per raggiungere contem poraneam ente quei fin i e cioè : I o fare di M ila no un Com une aperto esten­ dendo al C irco n d a rio inte rn o il sistema del dazio forese e applicando uno dei trib u ti d ir e tti non a n ­ cora in vigo re a M ila no ; 2° alla rg are la cinta da­ ziaria conservando u n num e ro di voci di tariffa sufficiente per non applicare altra nuova im p o ­ s i ^sistema già accolto dal C onsiglio C om u ­ nale ; 3 applicare o la tassa sul v a lo r loca tivo o quella d i fa m ig lia o entram be, in m odo da conser­ vare, allargando la cinta daziaria, il m in im o num ero possibile di voci di tariffa .

H p rof. Gobbi si dim ostra c o n tra rio al p rim o s i­ stema e noi siamo da un pezzo della medesima o pi­ nione. E g li dice giustam ente d ie « quand’ anche contro la estensione del dazio forese a tu tta la città non v i fosse la ragione della insufficienza del suo prodotto, ve ne sarebbe sem pre u n ’ a ltra , per sè stessa gravissim a, quella delia ingiustizia derivante da questo metodo di riscossione del dazio » « sarebbe, dice ancora, una rifo rm a trib u ta ria a rovescio, con­ sisterebbe in un esonero alla classe agiata nel c ir ­ condario in te rn o , mantenendo quella che essa già gode n e ll esterno. E in appoggio della sua tesi cita le o pinioni espresse n elle relazioni e negli s c ritti dei sign ori ra g. L u ig i Pozzi, ing. C a s lig iio n i, Co­ lombo, V a n z e tti, C a m e lli, S alm oira g hi, R. C r e - spolam.

Quanto al secondo sistema, cioè a ll’ allargam ento della cinta daziaria, senza aggiunta di altra im posta, che ebbe già i l voto favorevole del C onsiglio Co­ munale alla condizione che non im portasse aum ento di canone g overna tivo , il prof. G obbi d ich iara esser pure c o n tra rio ad esso e per due ra g io n i p rin c ip a l­ mente. Con quel sistema si lascia sussistere il dazio su parecchie vo c i, che aggravano le esigenze della sorveglianza cosi che non solo si avrebbe un au- m tn to di spesa daziaria, ma anche il continuo pe­ ricolo che potendosi utilizzare senz’ aum ento d i spesa I organism o daziario già organizzato, nuove vo ci si aggiungano in seguito a quelle ora m antenute. In o ltre f introduzione di una nuova tassa è odiosa senza dubbio, perchè tutte le im poste nuove sono odiose, ma tuttavia l’ im posta sul valore locativo e quella • ' fam ig lia, per quanto m olto im p erfe tte , sono meno ingiuste del dazio consum o e la giustizia è il re- quisito che deve considerarsi prim a d i ogni altro.

J altra parte pe| c irc o n d a rio esterno si a ffro n ta pure odiosità di una tassa nuova, odiosità tanto p iù grave quanto si tratta di m utare uno stato di cose che m olte occasioni si era prom esso di risp ettare, venendo al terzo sistema, il p ro f. G obbi osserva me conviene separare !e due q uestioni del pareggio

bilancio di M ilano e della rifo rm a del dazio còn- umo o m eglio dei trib u ti com unali. T ra il gettito a !! ,daz'° . consumo com ’ è applicato ora e il provento c¡ ' , f l 0 ' n base ai p re v e n tiv i fa tti dalla G iunta M u n i­ r à “ el!a Kelazione con cui presentò le proposte che 1 m ilio n i0^ - da' CoQSÌg |io, la differenza è d i circa ione di lire . P er p rovvedere a questo m a gg ior

provento ed e lim in a re così la questione del pareggio, il nostro s critto re osserva che si potrebbe ric o rre re alla tassa sul valore locativo ricavando circa 7 0 0 ,0 00 lire e alla tassa com plem entare di fa m ig lia ; nel cui im p o rto dovrebbe com putarsi per ogni contribuente la quota già d o v u ta sul valo re locativo onde si po­ trebbe avere un u lte rio re provento di circa 3 00 ,0 00 . E i calcoli ci sem brano, inve ro , m odesti. A F i­ renze, con la sola tassa di fam ig lia, si ricava o ltre 4 0 0 ,0 0 0 lire , sicché a M ilano che ha una popola­ zione doppia e m aggiore agiatezza di F irenze, non dovrebbe essere d iffìc ile di ottenere un m ilio n e con q u e lle due im poste.

A d ogni modo, assestato il b ila n cio torna p iù age­ vole il rio rd in a re il dazio consumo con il duplice scopo di esonerare, nella m a gg ior proporzione pos­ s ib ile , i g en eri di p rim a necessità, e di attuare la unificazione trib u ta ria del Com une. Q u in d i abolito il dazio forese si applicherebbe il dazio a ll’ in tro d u ­ zione in tu tto il te rrito rio , a cui secondo il progetto di legge si può estendere la cinta daziaria, per le sole v o c i: bevande, c a rn i, c o m b u s tib ili (esclusa la cera ecc.) e foraggi. Pei m a te ria li da costruzione si adotterebbe la v e rific a n elle fabbriche. Così la esten­ sione della cinta daziaria viene resa affatto ind ip e n ­ dente dalle necessità fina nzia rie e si presenta esclu­ sivam ente appoggiata a considerazioni di giustizia d is trib u tiv a , sia risp e tto a lle classi meno agiate, sia rispetto alle diverse p a rti del Com une.

In conclusione, dunque, il prof. Gobbi è favore­ vole a ll’ allargam ento della cinta, p urch é il dazio consum o sia lim ita to a poche vo c i. Ma in pari tempo vorre bb e l’ applicazione d i una tassa d ire tta , anzi di due, perchè q uella di fa m ig lia d o vre bb e servire da com plem ento e da c o rre ttiv o a ll’ a ltra , p rin cip a le per il suo getto, sul v a lo r loca tivo . A m m e tte anche il Gobbi che si a p p lich in o p iù largam ente i c o n tri­ b u ti di m ig lio r ia t e occorre ric o rre n d o a una nuova legge che accordasse m a g g io ri facoltà ai C om uni.

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328 L ’ E C O N O M I S T A 22 maggio 1828 appunto dovrebbe essere il caso di M ilano che ap­

plicherebbe il dazio soltanto alle bevande, alle carni, ai co m b u stib ili e ai foraggi, ottenendo queste r i ­ scossioni :

Vino, aceto, uva... L. 5,500,000 Alcool, l i q u o r i ... » 400,000 Carni... » 2,700,000 Combustibili (legna, carbone) » 900,000 F o ra g g i...» 600,000 L. 10,100,000 A ndrebbero a g g iun ti a questi 1 0 ,0 0 0 ,0 0 0 lire , a ltre 8 0 0 ,0 0 0 per tassa sui m a te ria li da costruzione riscossa a fabbrica u ltim a ta e sulle quantità accer­ tate m ediante com puto m e tric o e 5 0 0 ,0 0 0 lire per tassa sul gas e luce e le ttrica ottenendo così 1 1 ,4 0 0 ,0 0 0 m entre nel p re ve n tivo 1 89 8 è stanziato n n provento di 1 1 ,3 9 0 ,0 0 0 lire . V erre bb e pertanto soppresso il dazio sulle voci : farine, riso, olio , b u rro , com m e­ s tib ili d ive rsi, zucchero, caffè, co lo n ia li, cera, can­ dele, generi d ive rsi le q ua li complessivam ente nel 1 8 9 6 resero 2 ,8 6 4 ,0 0 0 tli cui 2 ,2 1 1 ,0 0 0 nel C ircon da ­ rio inte rn o e 6 5 3 ,0 0 0 n e ll’ esterno. Le soppressioni colpirebbero soltanto p er 4 8 0 ,0 0 0 lire dazi g over­ n a tiv i, com ’ è n aturale perchè le due vo ci g overna ­ tive p iù im p o rta n ti, vin o e c a rn i, sono quelle che non si potrebbero sopprim ere se non abolendo il dazio consumo.

I n questione così complessa non si può certo p re ­ tendere che una soluzione, anche studiata con am ore, sia al coperto da qualsiasi obbiezione e certo se ne potranno fare anche a questa messa innanzi dal prof. G obbi, che ha ripreso alcune proposte già fatte da a ltri e le ha coordinate al p ro g e tto approvato dalla Cam era. Ma, se non e rria m o, ci pare che il Gobbi siasi a vvicina to a quella soluzione che n o n è certo quale possono desiderare i fa u to ri d e ll’ a bo lizio ne del dazio consumo, ma è nelle condizioni a ttu a li la meno censurabile, perchè u n ifica trib u ta ria m e n te i l co­ m une di M ilano e rid u c e n otevolm ente il consumo soggetto al dazio.

YERBA...

Che la stampa, specie q uella p o litica , non possa al­ tro che rip e te rsi, chiedendo vagam ente cose m ig lio ri di quelle che costata, si può com prendere perchè non è suo u ffic io concretare p rog ra m m i di g overno ; ma che n e ll’ ora presente u o m in i di S tato , che furono ie ri al governo e lo possono essere dom ani, prendano la penna ed in una delle m a gg iori riv is te de! paese non tro vin o altro d i m eglio che in filz a re una serie d i luo g hi com u ni, come diagnosi della situazione, e di vaghe aspirazioni, come rim e d i, è un fatto che dim ostra come non si com prenda ancora la situazione o come g li u o m in i m ig lio ri sieno ad essa im p a ri.

Questo pensiero ci occorse alla m ente leggendo l ’ a rtico lo L'ora presente che l’ onorev. M aggiorino F e rra ris p u b blica n e ll’ u ltim o fascìcolo della Nuova Antologìa.

L ’ on. M . F e rra ris , che p u r ie ri era m in is tro quando il dazio sui cereali fu portato da lire 7 a 7 .5 0 e che non ha m ai nascoste le sue tendenze di prote­ zionista agrario, scrive ora m o lto serenamente che se

« in Ita lia può essere p iù rara ed eccezionale la vera « fame, nel senso ris tre tto della parola, v i è una « denutrizione dolorosa, perm anente, triste in molta « parte d elle classi povere che non guadagnano o « non consumano quanto è necessario ad una sussi- « stenza norm ale. L ’ arte di governo e la politica in « Ita lia fa llira n n o per sem pre, finché non prendono le « mosse da questo doloroso, ma innegabile stato « di fatto ».

P arlando di responsabilità l ’ on. M . F e rra ris con altrettanta serenità s c r iv e ;« G li u o m in i attualm ente « al governo, ebbero il potere in m om enti d iffic ili « e dolorosi. Sono questi appunto che richieggono « l ’ esercizio delle m a gg iori v irtù p ub bliche » - G iu ­ stissim o con cetto; ma come non m e ra vig lia rsi quando 10 si sente oggi manifestato da chi in un mo­ mento d iffic ile e doloroso come q u e llo del D icem ­ bre 4 89 3, fu m in is tro net gabinetto C rispi che a p ­ provò g li agg ra vi im posti al paese d a ll’ un. S onnino, e dopo aver sedato colla violenza lo riv o lte della S ic ilia e della L u n ig ia n a nessun provvedim ento seppe prendere per d irim e re le cause della riv o lta ?

E parlando d i rim e d i l ’ on. M . F e rra ris non esita ad afferm are che « a tem prare le g ra v i sofferenze « popolari o cc o rro n o : giustizia trib u ta r ia ; larga erai- « grazione, educazione, una sana e vigorosa politica di lavoro. » E d ecco che 1’ on. M . F e rra ris trova che è indispensabile sollevare i meno a gia ti da q u e ll’ im ­ menso e disum ano peso di imposta d i consumo o di piccole quote, soprattutto della ricchezza m obile; che in flig g o n o sofferenze in c u ra b ili ai poveri e che 11 m antengono in uno stato continuo di denutrizione fisica e d i m alcontento m orale.

È bene però non prendere e q u iv o c i; l ’ on, M . F e r­ ra ris era M in istro con l’ on. S onnino quando questi aum entò il prezzo del sale, la aliquota della ricchezza m obile, i l dazio sul grano e applicò nuove tasse e ciò fece non ve n ti o trenta anni o r sono, ma nel 4 8 9 4 !

Ma l ’ on. M . F e rra ris indica la cura radicale del presente disagio econom ico « in una grande, attiva costante politica di lavoro ». E g li non vuole « uno sviluppo complesso, spasmodico, faraginoso di lavo ri p u b b lic i e le ttora li, spesso im p ro d u ttiv i, a base d i de­ b iti, di córso forzoso, d i Banche malsane, di appalti, di liti, d i la u ti e non sudati guadagni di affaristi e c o s tru tto ri» ; non vuo le nem m eno « lo svilu pp o tem ­ poraneo, eccessivo dei la v o ri p u b b lic i, o ltre le forze n o rm a li del paese, il che non costituisce u n bene, ma u n m ale d e ll’ econom ia nazionale » ma vuole « r i­ sanare e rin v ig o rire tu tti g li e le m e n ti, tu tti i fa t­ to ri della costituzione econom ica dello Stato, affinchè il loro funzionam ento regolare, costante, assicuri g iu s ti p ro fitti al capitale ed equi salari a ll’ operaio, vuole l’ o rd in e p u b blico perfetto, in fle ss ib ile , che ras­ s ic u ri i l capitale italia no ed estero ed e v iti la disoc­ cupazione d eg li operai ; finanza fo rte e circolazione sana che m ig lio ra n d o il saggio d e ll’ interesse, accre­ scono i l m o vim e n to econom ico a benefizio degli im ­ p re n d ito ri e dei la v o ra to ri; — sistema trib u ta rio pe­ requato che concorra alla pace sociale e non soffo­ c h i colla fisca lità ogni anelito di nuova vita ; o rd i­ nam ento del cre dito a m ig lio r m ercato per la terra e per le in d u strie ; tra tta ti d i com m ercio e politica doganale che senza una protezione eccessiva tutelino l ’ a g ric o ltu ra e le in d u s trie ed a iu tin o l ’ espansione a ll’ estero dei p ro d o tti nazionali, ec., ec.

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maggio 1898 L’ E C O N O M I S T A

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raris, il letto re può im m aginare il rim anente del bel periodo. Ma l ’egregio s critto re si è d im en tica to che tutto quello che e g li dice è su per g iù v o lu to da ciascuno dei trenta m ilio n i di ita lia n i, i q ua li da lunga serie d i anni attendono invece che i loro u om in i di Stato, e tra questi lo stesso on. F e rra ris , si com piacciano una buona volta di d ire come si possa ottenerlo o, se vogliono conservare il segreto, si com piacciano alm eno di fa r vedere coi lo ro a tti che sanno in qual modo si possa ottenerlo.

L ora presente, conclude I’ on. F e rra ris domanda « un ind irizzo d i g overno sereno, forte e costante che pacificando g li a n im i e raccogliendo in to rn o a sè la m a gg ior somma di elem enti costitu zion ali, p ro ­ m uova, ra v v iv i e ra ssicu ri nel paese le condizioni m orali e m ateriali del benessere popolare. »

Belle parole, rip e tia m o , le q u a li però suscitano una prosaica ma filosofica riflessione, sulla quale sarà bene che 1’ egregio scritto re m e d iti a lquanto : pour fctire un cwet de lièvve il faut avoir un lièvre.... o alm eno un lapin.

Rivista Economica

Il rincaro dei carboni - Il commercio estero del Giap­

pone nel 1897 - La produzione dell’olio di olive in

Italia nell’anno agrario 1897-98.

I l rincaro del carboni. — Le conseguenze non liete della guerra ispano-am ericana sono m o lte p lic i e dal punto di vista econom ico non hanno tardato a farsi sentire, portando una perturbazione profonda nel funzionam ento in d u stria le e m a rittim o non solo dei popoli b e llig e ra n ti, ma anche delle N azioni che assistono come sp e tta trici alle peripezie p re lim in a ri del con flitto .

M arsiglia, p iù im m ediatam ente che a ltrove, è allo prese con num erose d iffico ltà ris u lta n ti dalla forza delle_ppse.

Le fabbriche, i c a n tie ri, g li sta b ilim e n ti in d u s tria li che usano m o to ri a vapore vennero già c o lp iti, e la navigazione è alla v ig ilia di esserlo e di sub ire una crisi che si rip ercuo te rà nel modo p iù disastroso sul complesso d ell'orga nism o com m erciale.

La guerra fra Spagna e S tati U n iti essendo una guerra m a rittim a , doveva in e vita b ilm e n te provocare un rialzo sui carboni. Disgraziatam ente questo rialzo colpisce le n avi di com m ercio che sono quelle che usano gran parte dei carboni.

.Se si aggiunge poi che in In g h ilte rra si ha uno sciopero di c arbo nie ri si vedrà che tu tto ciò viene preparando uno stato di cose disastroso.

M entre le Compagnie di navigazione pagavano per contratto i carboni ing le si 19 è 2 0 lire la tonnellata e.se d ' 1<?15 k £ ‘ ora Pa8ano> da un g io rn o aU’ al- r°M lfe 3 stessa tonnellata.

Molte Compagnie di navigazione, specialm ente di _ arsig ia, e particolarm ente quelle che sono sovven­ z i o n a r ^ ' 0 ^ la l° possono r ' co rre re a C om pagnie s iin !3- DOn pe.r fluest? risentono meno g li e ffetti della ri P°tohè pei lu n g h i viag gi anch’ esse devono

correre ai depositi di carboni d e ll’estero. E se alle

C om pagnie francesi si fa rice rca d i m a gg ior quan­ tità di carbone, ne viene d i n aturale conseguenza che il prezzo rincara.

Così la Compagnia carbonifera d i Besseges che cedeva i carboni a 25 e 24 franchi la tonnellata, ne chiede ora 32. Così anche le a ltre Compagnie francesi danno ai prezzi dei loro carbo ni una p ro ­ gressione ^ ascendente, la quale si tro va p ure sui m ercati d Irla nd a e di Scozia che non sono d is tu r­ bati dagli scioperi in g le si.

L e condizioni della navigazione diventando p iù d iffic ili e gravose, per c e rti viag gi, i n o li ed i pas­ saggi dei via g g ia to ri verranno aum entati. Così per un battello da M a rsiglia pel D anubio, noleggiato solitam ente a 9 fra n ch i la tonnellata, fu in questi g io rn i fatto pagare un nolo di 19 fra n ch i.

11 commercio estero del Giappone nel 1897. — L o sviluppo m e ra vig lioso d e ll’ a ttiv ità econom ica del Giappone è cosa già nota ai n o s tri le tto ri, che ci seguirono nella trattazione di questa m ateria perchè p iù volte ce ne siamo occupati ; ma esso viene v ie p p iù conferm ato dalle statistiche o r ora g iu n te ci pel com m ercio estero giapponese nel 1 89 7, da cui togliam o le seguenti cifre riassuntivo. Il com m er­ cio totaje del paese del solo Levante am m ontò a 3 8 2 ,4 3 3 ,8 4 8 ye n con l ’ enorm e aum ento d i ben 9 2 ,9 1 8 ,6 1 4 ye n s u ll’ anno precedente. D ie c i anni a va nti, vale a d iro nel 1 88 8, la cifra corrispondente era d i 1 31 ,1 6 0 ,7 4 4 yen. P robabilm ente la caratte­ ris tic a più notevole del progresso com m erciale del Giappone è data da) fatto che i negozianti giappo­ nesi conquistano sempre m aggiore terreno sugli s tra n ie ri, che ancora poco tempo fa monopolizzavano quasi i ¡raffici inte rn azion a li. Così, m entre nel 1888 le esportazioni d irette d e i co m m e rcia n ti giapponesi am m ontavano à soli 7 ,0 8 1 ,3 2 4 yen, su un totale di yen 6 5 ,7 0 4 ,5 1 0 , nel 1897 esse am m ontarono a 4 4 ,2 4 4 ,2 8 6 yen su un totale di yen 1 63 ,1 3 5 ,0 7 7 , aum entando perciò da 11 a 27 per cento.

11 ris u lta to è ancora p iù considerevole nelle im ­ portazioni, perchè se nel 1 88 8 i m ercanti giappo­ nesi im p orta ro no ye n 8 ,4 8 3 ,7 3 9 su un totale di yen 6 5 ,4 5 5 ,2 3 4 yen, nel 1897 a rriv a ro n o a 79,56 0,9 39 ye n su un totale d i 2 19 ,3 00 , 771 yen , con un a u ­ m ento da 13 a 36 per cento.

U n ’ altra im p orta nte osservazione che si può tra rre d alle statistiche è quella che i l Giappone diventa rapidam ente un paese in d u stria le . Esso im p o rta sem­ pre m a gg iori q uantità d i m acchine e m a te rie g reg - gie, e dim inu isce per contro le im p o rta z io n i di m a n u fa tti. D a ll’ a ltro lato le esportazioni d i m a nifat­ tu re specialm ente, di tessuti e fila ti di cotone au­ m entano rapidam ente e continuam ente.

Così le im p orta zion i di m aterie greggie, di m ac­ chine ecc. aum entarono da yen 4 5 ,4 0 5 ,0 4 5 nel 1896 a yen 6 7 ,1 6 7 ,3 4 2 nel 1897 ; le im p o rta z io n i di m a nu fa tti d im in u iro n o da 3 7 ,7 2 8 ,6 6 2 nel 1 8 9 6 a yen 2 8,018,431 nel 1897 e le esportazioni d i pro- | d o tti in d u s tria li aum entarono da ye n 1 8 ,2 8 9 ,6 2 4

nel 1896 a yen 2 9 ,2 3 2 ,2 4 7 nel 1 897.

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328 L’ E C O N O M I S T A 22 maggio 1898 La proilnzione dell’olio di olire in Italia nel­

l’ anno agrario 1897-98.— Per mezzo dei d ire tto ri d elle Scuole e delle Stazioni a gra rie , nonché di va­ len ti a g ric o lto ri, il M inistero ha raccolto n o tiz ie sulla produzione d e ll’ olio di o live in Ita lia , le q u a li fu reno poi accuratam ente controllate.

Si pubblicano i ris u lta ti di ta li in d a gin i coordinati per regione : REGIONI AGRARIE Raccolto del 1896-97 Ettol. d’ olio Rapporto percentuale del raccolto del 1897-98 al raccolto del 1896-97 Ra c c o l t o del 1897-98 Ettol. d’olio L o m b a r d ia ... :t,iso 138.36 4,400 Veneto... 4,500 76 80 3,460 Liguria... 28,490 67.32 19,180 E m ilia... 5,560 45 32 2,520 Marche ed Umbria . ♦ 174,690 48.63 84,900 T o s c a n a ... «2 ,230 68.11 90,060 L a z i o ... 29,510 150.02 44,270 Meridionale adriatica 816,760 60.12 491,060 Meridionale mediterranea 311,510 110,01 842,690 S ic ilia ... 381,690 49.86 190,3 0 Sardegna... 23,880 71.61 17,100 Regno. . . 1,912,000 67.47 1,290,000

L’ amministrazione dell’Asse ecclesiastico

È stata pubblicata la 2 8 ma relazione del sindacato s u ll’ am m inistrazione d e ll’ asse ecclesiastico che r i ­ guarda l’ esercizio 1 8 9 6 -9 7 .

La situazione num erica degli enti m o ra li eccle­ siastici conservati e soppressi, il cui p a trim o n io ha form ato o deve form are oggetto di liquidazione, segna ancora un aum ento in confronto a quella d e ll’ eser­ cizio precedente.

Sono 5 5 2 g li enti m o ra li che furono a g g iu n ti, nel corso d e ll’ esercizio del quale si rende conto, a q ue lli che già esistevano al 3 0 giugno 1 8 9 6 , portandone il num ero da 4 7,98 5 a 4 8 ,5 0 7 . Ne furono però a n n u lla ti per cause diverse n. 113, e così rim asero in carico al 1° lu g lio 1897 num e ro 4 8 ,3 8 8 enti

j

m o ra li e cioè 403 in più d e ll’ esercizio precedente.

Si rile v a che il num e ro degli enti m o ra li con­ servati, di q u e lli, cioè, che continuano a sussistere con g iu rid ic a personalità, essendo soltanto assogget­ ta ti alla conversione in re n d ita d i beni sta b ili e alla tassa s tra o rd in a ria del 30 per cento ed il num ero degli enti soppressi, il cui p a trim o n io è devoluto al fondo per il culto, è pressoché eguale, essendo i j p rim i in n um e ro d i 2 4 ,1 5 6 ed i secondi in num ero di 2 4 ,2 3 2 .

Nonostante l’ aum ento notevole verifica to si nel corso d e ll’ esercizio 1896-97 nel num ero d eg li enti m o ra li liq u id a b ili, aum ento che è una conseguenza d eg li appuram enti e delle in d a gin i proseguite d a ll’ A m m i­ nistrazione dem aniale per la scoperta di e nti m o ra li e fondazioni di culto sfu g g iti fin qui d a ll’ applicazione d elle leggi eversive d e ll’Asse ecclesiastico, il n u - i

m ero delle liq u id a z io n i che restavano a com pilarsi i l 30 giu g no 1897 é disceso a 1 30 1, con una d if­ ferenza1 iti meno di 2 4 sulla rim anenza segnala alla chiu su ra d e ll’ esercizio precedente, che era di 1325.

( ì li enti m o ra li, il cui p a trim o nio aveva form ato oggetto di liquidazione al 30 giugno 1 89 7, am m on­ tano com plessivam ente a 4 7,087.

I pagam enti fatti dal Dem anio nel corso d e ll’ eser­ cizio 1 8 9 6 -9 7 , in conto od a saldo degli a rre tra ti di rendita d o v u ti a gli enti m orali ecclesiastici con­ servati fino al g io rn o della decorrenza della rendita a lo ro nom e is critta o da is criv e rs i nel gran libro del debito pubblico per g li effetti della conversione am m ontano a n. 1 0 6 per n. 65 enti m o ra li o per un im p o rto com plessivo di L . 7 6 ,5 1 6 .7 9 .

Questi pagamenti vengono fa tti sul fondo della re n ­ dita consolidata messa a disposizione del Dem anio ed a suo nome in s c ritta , appunto per fare fronte alla conversione dei beni s ta b ili, e vengono poi im p utati agli enti m o ra li nei conti fina li di conguaglio che | hanno luogo in dipendenza dello d e fin itiv e liq u id a — ! zioni d i re nd ita degli enti stessi.

I pagam enti fatti pel tito lo suddetto a tutto g iu ­ gno 1897 am m ontano com plessivam ente a n. 37,891 per la somma d i L . 4 0 ,1 7 5 ,2 6 0 .8 8 .

LA CASSA DI RISPARMIO DI ROMA NEL 1897

La situazione p atrim o nia le d e ll’ Is titu to alla fine del 1 89 7 resultava classificata come appresso:

in a tiiv ità per L . 1 0 1 ,0 9 2 ,9 0 3 .2 4 in passività » » 8 8 ,1 6 2 ,9 8 6 .5 5 P a trim o n io netto L . 1 2 ,9 2 9,9 16 .69

G li elem enti che concorrono a c o s titu ire la somma delle a ttiv ità e passività tanto rig u a rd o alle qualità lo ro p ro d u ttiv a , che im p ro d u ttiv a sono le seguenti:

Attività Fruttifere : M u tu i e C onti c o r­ re n ti ipo teca ri L . 4 1 ,6 7 6 ,3 5 5 .6 2 M u tu i e conti c o r­ re n ti con altre g a ra n z ie , n o n esclusi i fid u ­ c ia ri in corso di liquidazione. » 3 ,6 4 7 ,8 1 9 .0 8 T ito li a debito dello

Stato o da esso g a ra n titi . . » 3 4 ,5 1 7 ,4 2 0 . » C artelle fondiarie, obbligazioni ed azioni diverse » 8 ,1 0 1 ,3 5 7 .5 0 --- L . 87,94 2,9 52 -2 0 Beni sta b ili - u rba n i e ru s tic i . . » 5 ,6 98 ,27 2.9 6

L . 9 3 ,6 4 1 ,2 2 5 J 6 R esidui di rendite L . 4 ,6 91 ,90 1,5 1

C re d iti ed a ltri ca­

p ita li m o b ili . « 1 ,5 0 4 ,0 8 9 ,6 9 N u m e ra rio in cassa » 1 ,2 5 5 ,6 8 6 .8 9

(9)

22 maggio 1898 L’ E C O N O M I S T A Passività.

Fruttifere :

D epositanti per capitale ed interessi L . 8 7 ,1 8 0 ,0 9 3 .0 7 Canoni passivi grava nti i beni sta b ili » 2 7,38 1.4 0 C re d ito ri ipotecari da graduarsi sul

prezzo degli sta b ili acquistati a l­

l’ asta... ... » 6 2 9 ,6 28 .27

Infruttifere. :

L . 8 7 ,8 3 7 ,1 0 2 .7 4 R esidui passivi e d eb iti v a ri . . » 323 ,8 83 .81

Passività dell'Istituto !.. 8 8 ,1 6 2 ,9 8 6 .5 5

Passando ai resultati econom ici del 1897 tro ­ viam o che in questo esercizio si conseguì una re n ­ dita lorda complessiva di L . 4 ,7 2 3 ,8 7 9 .3 5 in fe rio re di L . 2 2 4 ,9 1 7 .9 3 a quella accertata alla One del 1896 che fu di L . 4 ,9 4 8 ,7 9 7 .2 8 .

A creare la differenza in m eno negli interessi at­ tiv i c o n trib u iro n o la d im inu zio ne nel capitale dei rin v e s tim e n ti, ia trasform azione degli im p eg ni al 5 per cento in a ltri di interessi m in o ri e per una quin ta parte le resullanze del conto Perdite e p ro ­ fitti attive nel 1896 per L . 4 6 ,5 9 7 .5 8 e passive per L . 5,6 36 .58 .

Le spese d e ll’ anno am m ontarono a L . 4 ,1 4 8 ,8 0 7 .0 5 m in o ri per L. 3 7 9 ,9 2 3 .0 5 e q uelle liq u ida te a ca­ rico d e ll’esercizio 1896 che furono di L . 4 ,5 2 8 ,7 3 0 .1 0 . E la d im inu zio ne per L . 3 7 6 ,9 5 2 .3 6 d eriva dalla ef­ fettuata riduzione nel tasso d i interesse sui depositi a risp a rm io dal 4 al 3 ,60 per cento e alla d im in u ­ zione verificatasi nel credito dei depositanti.

R iepilogando si hanno i seguenti re s u lta ti : R e n d i t a ...L . 4 ,7 2 3 ,8 7 9 .3 5 Spese... » 4 ,1 4 8 ,8 0 7 .0 5 Esuberanza di rendite nel 1897 di L . 5 7 5 ,0 7 2 .3 0

A l seguito delle variazioni avvenute dura n te i p rim i nove mesi d e ll’ esercizio fina nzia rio in corso il totale am m ontare del debito pubblico ita lia n o con­ solidato e re d im ib ile è d im in u ito di L . 9 2 3 ,3 2 0 .5 0 di rendita e d i L . 2 4 ,4 5 6 ,7 6 3 .9 0 di capitale. Que­ sta d im inu zio ne rig ua rd a p rincip alm e nte i d ebiti re ­ d im ib ili e dipende dalla norm ale am m ortizzazione del prestito inglese 1 8 5 5 ; dei buoni dei dan ne g ­ giati della S icilia e d e ll’ annualità dovuta per riscatto delle fe rro vie d e ll’ A lta Italia, nonché dalla estinzione dei buoni a lunga scadenza del Tesoro e di c e rtifi­ cati n o m in a tiv i trentennali per costruzioni di ferro vie . A l 31 marzo 1 89 8 la consistenza totale del de ­ bito pubblico ita lia n o era rappresentata da L i ­ ce 5 8 1 ,9 1 1 ,5 4 2 .4 6 di rendita e da L. 12,910,891,865.69 <b capitale.

Questa rendita e questo capitale d ivid evan si come appresso : 329 t'- 00® — _ 0 0 )0 » © (JUnOiMO oooTo^tTar OfflOiOr- co t> io t> (M CO — G* CO CO e o o iQ O :O00 IO CO :C COf> «OOtOOtM ¡ t> ; • OjÒo '*4 - - O » c o ; CO 0 5 CO CO CO | IO , co so •** ; e o o coco & e c o co 00 CO(M 05 — ooo « ó 45 e j- u • X» • g 3 ® Ó 45 5 _ rt 'd -5 cs a a t» <D © O títí 1 ~ -rf " .2 — ■ Z s ’ +» c3 3 a0) O O ü cC rr\ Tt« rs 03 ^~CZ2 io ’-3 _ 03 ‘O oj CD .co <oxi 03 d o .s .2 5 S £ g ► « .3 3 ss J3 2 — £ • - M © © a M ft f i © _H ■ a tí o bn o 0 eS ^5 a > tí O 1*1 r* E E E lS -S à g — -s? Q O 03 .03 -a i l - o ® • S á f a 3) tí « * © W fl >■ © 60 rO 'O 0 .2 ~ *8 tí -rS tí eS J e tÍH c ' ro 3 ^ 1 ©OH i H S d ! tí M < P 3 2 © £ cj g »2 N © g * «

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BANCHE POPOLANI E COOPERATIVE

n e l l ’ a n n o 1 8 9 7

Banca cooperativa Euracea in Termini Imerese. Le basi di questo istitu to furono gettate nei p ri­ m ordi del 1887 allorché fioriva no in questo paese due is titu ti di cre dito cioè il solito Banco imerese e la modesta Banca Cooperativa La M.asa, e tu tti pre­ conizzavano che il nuovo istitu to avrebbe avuto breve v ita , non essendo possibile ed u tile l ’ esistenza di tre is titu ti in un paese come T e rm in i-Irrie re s e . Ma per l’ accorgim ento dei suoi a m m in is tra to ri, e per un falso indirizzo dato allora ai due is titu ti esistenti la Banca Euraceo prim eggia fra g l’ is titu ti di credito popolari del Regno ed è in continuo progresso. Le c ifre che onderem o riassumendo staranno a d im o ­ strare quello che abbiamo asserito.

Il capitale sociale alfa fine del 1897 ascendeva a L . 175,830, rappresentato da 9567 azioni e la r i ­ serva a L . 110,171,

I depositi fid u c ia ri che dim ostrano la solidità m o­ rale di siffatti is titu ti ebbe il seguente m o vim e n to . Questi depositi a risp arm io a! 31 dicem bre 1896 chiusero c o n ...L. 7 0 3 ,3 9 4 ,5 0

Ne furono versati durante l’ eser­

cizio 1897 ...» 1 ,2 2 5 ,4 6 7 ,9 6 Si ebbe un totale di L . 1 ,9 2 8 ,8 6 2 ,4 6 Ne furono rim borsate durante lo

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330 L ’ E C O N O M I S T A 22 maggio 1898

I buoni fru ttife ri rim a n e n ti al 31 D ice m bre 1897 ascendevano a L . 2 0 7 ,6 8 3 .3 7 con una differenza in meno s u ll’ esercizio precedente di L . 5 6 9 0 .0 1 .

L ’ a ttiv ità negli sconti è andata annualm ente cre ­ scendo. A lla fine del 1896 esistevano in portafoglio 185 6 effetti per un valore di L . 1 ,0 2 7 ,0 6 8 .2 7 a cui a g g iun ti i 5 ,0 8 6 scontati nel 1897 per L . 2 ,3 1 5 .9 7 2 .4 6 si ebbero nel corso d e ll’ anno 6 9 4 2 e ffetti per L ire 3 ,3 4 3 ,0 4 1 .4 3 . D uran te l ’ esercizio ne furon o scontati 4 ,8 65 per la somma d i L ir e 2 ,9 0 5 ,7 7 5 .7 8 . R im a ­ sero così alla fine del 1 89 7 N . 207 7 effetti per L . 1 ,0 47 ,26 5.6 5.

G li u tili lo rd i ascesero a L . 9 8 ,8 4 9 .8 0 da cui d e ­ tra tte le spese per L . 4 7 ,3 6 7 .7 0 rim asero u tili netti per l’ im p o rto di L . 5 1 ,48 2.1 0. La qual somma d i­ m in u ita di L . 1 7,70 0 per il risconto del portafoglio a favore del 1 8 9 8 , si residuava a L . 3 3 ,7 8 2 .1 6 e su questa somma furono assegnate L . 1 3,16 8.7 5 agli azionisti che corrispondono a un d ividendo del 7 e mezzo e L . 1 9,12 4.2 2 al fondo di riserva.

L’ agricoltura e il commercio in Serbia

Da un ra pp o rto del sig. D ion isio S arno-S . G iorgio togliam o i seguenti p a rtic o la ri s u ll’a g ric o ltu ra e sui com m erci della Serbia.

N el 189 3 la Serbia aveva ettari 1,214 ,36 9.9 1 se­ m in a ti a grano e cereali d ive rsi, e tta ri 6 0,98 9.2 2 di v ig n e ti, 1 0 4 ,0 66 .35 di o rti, o 5 9 9 ,1 4 0 .3 4 di pa­ scoli. Il raccolto dei grani in genere in q u e ll’anno rappresentò un valore di fra n ch i 8 9 ,5 6 1 ,8 0 6 di cui fr. 34,461,351 d i g ra n tu rco , fr. 3 6 ,6 4 1 ,3 0 2 d i fr u ­ m ento, fr. 2 ,9 2 8 ,8 9 0 di legum i, ecc. I fru tte ti p ro ­ dussero per fr. 3 2 ,9 7 6 ,1 3 2 di prugne e per fra n ­ chi 5 ,9 13 ,75 7 d’ a ltre fru tta . A ggiungendo la scarsa produzione v in ic o la , la paglia, ecc., si ottenne la somma totale di fr. 1 92 ,2 7 4 ,0 2 3 , cioè una media di fr. 5 96 ,1 9 per ciascun p ro p rie ta rio di terreno c oltivato ( il cui num e ro ascendeva in quel tempo a 3 22,503) ed una media di fr . 8 5.43 per abitante. I ris u lta ti d e ll’ anno 1 8 9 4 fu ro n o aucora m ig lio ri e, nel 1895, la S erbia esportò 1 2 3 ,3 3 7 ,4 6 5 c h ilo ­ g ra m m i d i p ro d o tti a g ric o li per u n valo re di fra n ­ chi 1 6 ,0 4 5 ,9 7 0 , in confronto di c h ilo g r. 1 74 ,4 58 ,21 1 per fr.^ 23,42 6,7 11 nel 1 8 9 6 . Cosicché, m e ntre nel 189 4 l’ esportazione dei p ro d o tti o rtic o li ed a g ric o li non giungeva al 36 per cento della complessiva esportazione, cioè, a fr. 1 3 ,0 9 4 ,5 2 1 , nel 1 8 9 5 si approssim ava al 40 per cento e nello scorso anno 1 8 9 6 raggiungeva il 4 4 per cento della com ples­ siva esportazione, a vvicinandosi così a quella del 1 89 1, in cui si esportarono per fr. 2 5 ,1 0 3 ,0 4 4 di p ro d o tti a g ric o li, e p iù a quella del 1 8 9 2 in cui l ’ esportazione d i ta li p ro d o tti ascese alla somma di fr. 2 0,27 9,6 41 .

II crescente progresso d e ll’ a g ric o ltu ra in Serbia può dare affidam ento di un prospero avvenire, poiché alla fe rtilità del suolo, di cui o gg idì due m ilio n i di e tta ri sono im p ro d u ttiv i, si aggiùnge l ’a l­ tra e precipua fonte di ricchezza che è l ’ a lle v a ­ m ento del bestiame. 11 valore d e ll’ esportazione di a n im a li e di p ro d o tti a nim a li crebbe nel 1 8 9 6 del 17 per cento in confronto del 1895 in cui si esporta­ ro n o 4 2 7 ,9 57 capi di bestiame e c h ilo g ra m m i 6 0 1 ,2 4 2 d i p rod o tti a nim a li per un complessivo valo re d i fr. 1 8 ,9 8 3 ,5 0 5 .

N ei p rim i nove mesi del 1897 la S erbia ha espor­ tato chilo g. 8 1 ,3 5 4 ,8 3 8 di p ro d o tti a g ric o li per un valo re d i 1 1 ,8 9 1 ,8 7 6 fra n c h i; 484 ,2 71 capi di be­ stiam e e 2 ,0 3 3 ,6 0 7 c h ilo g ra m m i d i p ro d o tti ani­ m a li per u n im p o rto com plessivo d i fr. 1 9 ,73 1,9 86 esclusi grassi, lane, p e lli, peli, ossa, corna, ecc. ecc., rappresentati da un totale di 2 ,2 8 9 ,5 6 6 c h ilo g ra m m i per un valo re d i 2 ,7 1 8 ,0 6 6 fra n c h i, 6 ,9 3 1 ,6 5 3 c h i­ lo g ra m m i di sostanze a lim e n ta ri per f r . 2 ,3 2 8 ,4 9 0 ; 3 6 8 ,6 4 9 c h ilo g ra m m i di m e ta lli — fra cui chilog. 9 9 ,7 1 4 di ram e e chilo g. 2 6 6 ,1 3 6 di fe rro — per fr. 1 24 ,2 61 , ecc. ecc.

D i quale aum ento sieno su s c e ttib ili queste c ifre è facile presum ere, se si tien conto che una buona parte del suolo non è ancora c oltivato e che per mancanza di braccia e per deficienza d i cap itali, m olte m in ie re sono quasi abbandonate.

P er q u e llo che rig u a rd a l’ im portazione, la Serbia in tro d u ce per un m ilio n e di c h ilo g r. di carta e og­ g etti a ffin i; per circa tre m ilio n i di c h ilo g r. d i fru tta ed a ltri p ro d o tti del m ezzogiorno; per o ltre tre m i­ lio n i d i c h ilo g r. d i m a n ifa ttu re , c irca due m ilio n i di sostanze a lim e n ta ri, da 8 a 9 m ilio n i d i c h ilo g r. di m e ta lli, fra cui fe rro , acciaio, stagno, ecc., in parte greggi, in parte la v o ra li ; o ltre cinque m ilio n i di c h ilo g r. di o li ed una media di tre m ilio n i d i c h i­ lo g ra m m i di vino , ecc., per u n com plessivo valore di circa 35 m ilio n i d i fr.

Quanto alla produzione del vin o dobbiam o notare che la S erbia, paese v in ic o lo per eccellenza, e i cui v in i fino dalla p iù rem ota a n tichità godettero fama di sq u isiti, vide nel 188 2 invasi i suoi v ig n e ti dalla fillossera a c u i p iù ta rd i, nel 1893 si aggiuuse la peronospera. N el 1889 la superficie totale piantata a v ili era d i e tta ri 4 3 ,3 0 4 .8 2 e produsse nello stesso anno 8 3 2 ,3 2 8 e tto litri d i vino p e r un valore di fr. 1 9 ,1 4 3 ,7 8 8 con una media per ettaro di 19,21 e tto litri. In seguito alla legge del 1 8 9 5 che accor­ dava s ig n ific a n ti p riv ile g i ai v itic u lto ri, e alle inde­ fesse cu re del M in iste ro di a g ric o ltu ra e com m ercio, i v ig n e ti in Serbia sono in una via di prom ettente progresso.

La Situazione finanziaria e le Ferrovie nell’Argentina

I l ra pp o rto del M in is tro delle finanze della R epub­ b lica A rg e n tin a dice che il servizio del debito è au­ mentato per il 1 89 8 da 4 ,3 0 0 .0 0 0 d o lla ri a 6,2 70 ,00 0 in carta e da 1 4 ,2 3 0 ,0 0 0 a 1 9 ,1 9 0 ,0 0 0 d o lla ri in o ro . Le spese sono valutate a 9 7 ,8 8 0 0 0 0 di d o lla ri in carta e a 2 2 ,0 0 0 ,0 0 0 in oro contro 1 04 ,7 20 ,00 0 d o li, in carta e 1 7 ,1 0 0 ,0 0 0 in oro. L e entrate sono valutate a 3 4 ,7 0 0 ,0 0 0 d o li, in oro e a 5 2 ,9 2 0 ,0 0 0 in carta contro respettivam ente 3 3 ,1 9 0 ,0 0 0 e 6 1 ,3 4 0 ,0 0 0 n e ll’ esercizio precedente. I l G overno è autorizzato a em ettere per 7 m ilio n i di d oli, in obbligazioni in ­ terne 5 0 (0 a m m ortizzab iii a 1 0(0 a ll’ anno sulle So­ cietà d i assicurazione estere e a 80 0|0 depositate come garanzia.

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