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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale

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(1)

Consiglio Provinciale

Verbale n. VI della seduta del 6 maggio 2013

Il giorno 6 maggio 2013, alle ore 16.30, presso la sala consiliare del Comune di Iglesias, in piazza Municipio, si è riunito in seduta pubblica il Consiglio Provinciale, per trattare il seguente ordine del giorno:

1) Atto di indirizzo per la concessione in gestione del centro di raccolta delle maestranze in arrivo;

2) Atto d’indirizzo per l’attuazione del regime di fiscalità di vantaggio;

3) Iniziative per la difesa delle sezioni staccate del Tribunale e dell’ufficio del giudice di pace nel territorio.

Sono presenti i Signori Consiglieri:

PRES ASS PRES ASS

1) CHERCHI SALVATORE X 14) BALDINO MARCO X

2) SUNDAS ELIO X 15) ROMBI ACHILLE IGNAZIO X

3) TOCCO GIOVANNI X 16) RUBIU GIANLUIGI X

4) LENZU PIER

GIORGIO X 17) VIGO ANTONIO X

5) MADEDDU EMANUELE X 18) STERA ATTILIO X

6) PIANO BRUNO UGO X 19) PERSEU LUIGI X

7) CROBU LIVIA X 20) CORONGIU MARIO X

8) RUBBIANI MARA X 21) LOCCI IGNAZIO X

9) FANNI ANTONIO X 22) ACCA PIER PAOLO X

10) LODDO ROSSANO X 23) SPIGA ELEONORA X

11) CAU MARCO X 24) TRONCI ELIGIO X

12) MASSA SALVATORE

LUIGI X 25) PINTUS TERESA X

13) CREMONE ANGELO X

Totale presenti: 20 - Totale assenti: 5

(2)

Sono inoltre, presenti gli assessori Grosso Marinella, Pili Alberto, Pintus Alessandra, Pizzuto Luca e Vacca Guido.

*********

Si da atto che il presente verbale costituisce un resoconto sommario delle dichiarazioni rese dagli intervenuti.

In Segreteria è disponibile la registrazione della seduta odierna e la stessa costituisce parte integrante del seguente verbale.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, DOTT.ELIO SUNDAS,effettua l’appello nominale dei presenti, per verificare la presenza del numero legale, alle ore 17.09.

Risultano presenti: 20

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Fanni Antonio, Loddo Rossano, Cau Marco, Cremone Angelo, Baldino Marco, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo, Spiga Eleonora, Tronci Eligio e Pintus Teresa.

Totale assenti: 5

Massa Salvatore Luigi, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Perseu Luigi e Corongiu Mario.

*********

Si da atto che il consigliere Cau Marco esce alle ore 18.00 ed il consigliere Lenzu Pier Giorgio alle ore 18.02.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dichiara aperta la seduta alle ore 17.10.

*********

(3)

Il presidente del Consiglio nomina scrutatori i consiglieri Baldino Marco e Rombi Achille Ignazio per la maggioranza, ed il consigliere Stera Attilio per l’opposizione.

*********

Il consigliere Cremone Angelo (capogruppo IDV) presenta, a nome della commissione consiliare politiche del lavoro che presiede, un’interrogazione sulle problematiche concernenti il personale delle pulizie della Provincia, ritenendo che stiano emergendo fatti che contrastano con gli impegni assunti.

Il 13 dicembre il problema era stato portato all’attenzione del presidente, in occasione dell’affidamento dell’appalto delle pulizie. Sembrerebbe che l’appalto sia stato aggiudicato ad una società campana. Ritiene che sembrerebbe, contrariamente all’impegno assunto in Consiglio, affinché il passaggio da un’impresa di pulizie all’altra, avvenisse in modo che il personale mantenesse il medesimo numero di ore di lavoro che aveva precedentemente, che subiranno una decurtazione del numero delle ore di lavoro che inciderà sui loro stipendi per circa 400 euro mensili.

Si appella al buon senso di tutti.

Per la salvaguardia di un posto di lavoro, la libertà di uno deve essere vincolo di libertà per tutti. Ci si deve sentire tutti prigionieri, nel momento in cui anche una sola persona viene messa in difficoltà.

Chiede al presidente di dare una risposta oggi, ovvero di fare in modo che non si perdano ulteriori posti di lavoro.

Qualche anno fa c’era stata la possibilità che tali lavoratori potessero essere assorbiti, nella SI Servizi. Non essendo stato fatto, potrebbe essere responsabilità di tutti loro.

Chiede al presidente una risposta, visti gli impegni presi.

Domanda ai colleghi se condividano quanto si sta dicendo.

Relativamente alle vicende relative alla Klesh-Alcoa, ritiene che si stiano facendo le cose male. La Klesh aveva già rilevato un’altra società in Francia, prendendo un sacco di soldi; sta mettendo la gente in mezzo alla strada. Farà lo stesso anche qui.

Per quanto riguarda la Carbosulcis, la commissione politiche del lavoro l’ha invitato a sollecitare il presidente a provare strade alternative. Ci sono delle proposte di cui occorre discuterne con il Governo.

(4)

Il consigliere Cau Marco (gruppo PSI) chiede al presidente di avere informazioni in merito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio circa un mese fa, riguardante l’istituzione di una scuola di motorbike in Provincia.

Ritiene che qualsiasi iniziativa debba essere agevolata, nella convinzione che agevolando le cose si faccia politica.

Il Consiglio aveva deciso che si procedesse separatamente, votando da un lato, l’approvazione del regolamento per la concessione degli impianti sportivi siti nel complesso sportivo polivalente di Ceramica e dall’altro, la mozione per la verifica della fattibilità del progetto per l’istituzione della scuola di motorbike.

Ha notizia che non si stia procedendo in questo senso.

Ritiene che il bando per la concessione degli impianti del Centro Ceramica possa andare deserto.

Quest’iniziativa, invece, che avrebbe potuto procedere in tempi celeri, avrà delle lungaggini e probabilmente, a causa dell’abolizione delle province, non la si potrà vedere realizzarsi.

Chiede notizie in merito.

Il consigliere Stera Attilio (capogruppo UDC) ritiene che il Consiglio debba fare una propria riflessione. Nel territorio continua l’emorragia dei posti di lavoro.

La Provincia sta facendo quanto possibile, ma ben poco rispetto anche alle minori emorragie dei posti in corso che stanno avvenendo.

L’Ente deve intervenire, dove possibile, anche per la salvaguardia di un solo posto di lavoro, e a maggior ragione quando aziende sarde nel territorio, che avrebbero voluto intraprendere investimenti già dal 2013, per continuare a potenziare la propria attività nel territorio, ci ripensano.

Quando le multinazionali iniziano a ripensare il piano di investimenti che si erano poste come obiettivo, inizia a suonare un ulteriore campanello d’allarme.

La politica è deputata a far sviluppare queste aziende, mettendole nelle condizioni di fare impresa e svilupparsi con le proprie gambe, realizzando delle infrastrutture, di competenza della parte pubblica. Quando una delle due parti non è conseguente all’altra, si creano quelle situazioni che causano l’emorragia dei posti di lavori.

L’iniziativa del consigliere Cremone è da sposare.

In questi anni, essendo all’opposizione, avrebbe potuto fare tanta demagogia, sottolineando con la stampa tutto ciò che viene fatto e non va bene, ma vista la situazione di crisi, non l’ha fatto.

(5)

Si deve fare una grossa riflessione.

Ogni consigliere deve sentire il peso della propria responsabilità e sollecitare chi è deputato a fare degli atti legittimi, anche per la difesa di un solo posto di lavoro.

Il presidente Cherchi risponde in merito alle diverse richieste.

Relativamente alle pulizie, finora i passi fatti sono stati coerenti con quanto detto.

La Giunta non ha tolto un solo euro per l’appalto, avendo messo a gara risorse sufficienti per consentire la prosecuzione del servizio così com’era e coprire tutte le esigenze.

Gli appalti non li guarda e non li guarderà neanche adesso.

Quando ci sono gare in corso, la politica deve girare al largo. Non è sua competenza. Lo è, invece, fare uno stanziamento e così ha provveduto.

Se ci saranno problemi, una volta aggiudicata la gara, si affronteranno e risolveranno.

Oggi ha ricevuto una lettera dei lavoratori.

Ci sarà un incontro. Si valuterà.

Per legge, non esiste un vincolo in questa categoria. Viene messo un impegno che è un invito a fare per l’impresa.

L’unico vincolo esistente in materia di servizi riguarda la categoria di igiene urbana.

Non si può imporre il mantenimento dello stesso numero di ore per legge. Se lo si facesse, il giudice lo farebbe decadere. Inoltre, ci sono gli estremi dell’abuso d’ufficio.

Non vuole incorrere nell’ipotesi di turbativa d’asta.

Risponde al consigliere Cau che si sta attuando l’ordine del giorno.

Coloro che hanno proposto l’istituzione della scuola lo hanno chiamato 40 volte. Non è una cosa molto simpatica. Non c’è nessun impegno a concedere a Tizio o a Caio quello spazio. Il Consiglio provinciale ha espressamente depennato ogni riferimento alle persone e alle società.

Oggi ha ricevuto 3 telefonate, dopo che aveva già risposto in merito alla vicenda.

Si era deciso di verificare la loro compatibilità con l’attività principale. Lo sta facendo l’ufficio.

Consegneranno una relazione sulla compatibilità delle diverse attività. Potrebbe esserlo a determinate ore, per esempio.

Se compatibile con l’attività principale, e non spetta a lui dire se lo sia o meno, si farà la gara.

(6)

Non si può che fare così. Non ci sono alternative.

Si è gestori pro-tempore della cosa pubblica.

Il principio di imparzialità della pubblica amministrazione è un principio cardine. Non può essere eluso.

Risponde al consigliere Stera sull’interrogazione presentata.

Si sta parlando della fabbrica di bombe a Domusnovas.

Non hanno tutta questa fretta d’andar via. Non troverebbero ovunque posti disponibili ad accoglierli per ospitare la costruzione di bombe.

Si sta parlando di una strada particolare.

Manifesta la propria disponibilità ad intervenire, con l’amministrazione comunale e la Regione, una volta che verrà dichiarata la compatibilà dell’opera.

Esistono anche le aree già infrastrutturate, in cui normalmente si pagano i costi di infrastrutturazione. Quando ci si colloca in un’area non infrastrutturata, è perché si ha una convenienza in partenza. Poi vanno dal pubblico e chiedono che vengano fatte le infrastrutture.

È favorevole a discuterne e trovare delle soluzioni effettivamente praticabili.

L’impresa non sempre ha ragione o quanto meno non ce l’ha al 100%. Può avere le sue ragioni.

Non può valere nei confronti della pubblica amministrazione un discorso del tipo se non fai questo e quest’altro me ne vado.

Un tempo era un’attività al servizio dell’attività estrattiva. Nel tempo è stata trasformata in altro.

Auspica che non verranno mai usate.

Da la sua disponibilità a fare una riunione, anche in settimana, con il Comune di Domusnovas.

Risponde all’interrogazione presentata dal consigliere Massa durante la seduta del Consiglio dello scorso 8 aprile, in cui gli aveva chiesto se fosse a conoscenza dei lavori che si stanno effettuando nel comune di S. Antioco, nella strada provinciale 76 e se riteneva che fossero stati realizzati a regola d’arte.

Ha la relazione dell’ufficio tecnico ed è andato personalmente a fare un sopralluogo.

È una storia vecchia. La gara risale al dicembre 2009. Dopo l’aggiudicazione, ci si è resi conto che mancavano autorizzazioni necessarie all’esecuzione dei lavori.

(7)

Chiederà al direttore generale di fare una revisione anche di questo procedimento. Glielo segnala oggi. Sp 76. Chiede che venga fatta la revisione di questo procedimento subito.

Sono state fatte delle conferenze di servizi. Alla fine si è riusciti a sbrogliare la matassa burocratica e sono iniziati i lavori che sono tutt’ora in corso.

Vi sono due tipi di problemi.

Uno, riguarda la rotonda vera e propria, quella più in prossimità dell’abitato di S. Antioco, (essendo state realizzate 3 rotonde). Sono stati fatti i test con i pullman dell’Arst che è l’utilizzatore principale. Hanno dato esito positivo. È una rotonda fatta conformemente alla classificazione per quel tipo di strada. Non può essere percorsa ad alta velocità ovviamente, per il suo diametro.

Gli svincoli sono agevoli. L’ha verificato personalmente. È una rotonda con 3 innesti. Li ha provati tutti e 3 e la rotonda funziona.

Ci sono dei problemi con i frontisti per espropri piuttosto ingarbugliati.

È intervenuto il Corpo forestale che è stato interessato dal frontista su una questione di esproprio. I nostri uffici hanno dato gli espropri per fatti, perché c’è una condotta di Abbanoa. Pertanto, gli espropri erano stati fatti da Abbanoa e si erano rapportati con essa.

Pare che le carte non siano tutte evidenti.

In questi giorni ci sono degli ulteriori incontri per chiarire queste cose che riguardano i frontisti.

Dal punto di vista della funzionalità non ci sono problemi.

Eventualmente si tratta di verificare se ognuno ha avuto quanto ha diritto.

Seguirà ulteriormente la vicenda, sin quando non si definisce il problema che in questo momento appare essere il più importante.

Infatti, un frontista ha presentato un esposto contro la forestale per la tutela dei propri diritti. È una cosa molto seria, perché può rischiare di fermare i lavori.

Non ha tuttavia, nulla da dire quando un privato tutela i suoi interessi.

Si verificherà se a suo tempo le cose fatte da Abbanoa siano state fatte a regola d’arte.

La Provincia si è agganciata all’esproprio, che ha dato per fatto da parte di Abbanoa.

È una cosa che probabilmente si vedrà già nel corso di questa settimana e informerà degli sviluppi.

(8)

Per quanto riguarda la funzionalità, l’Arst ha fatto il test e ha dato via libera all’utilizzo della rotatoria.

Il consigliere Cremone Angelo dichiara di essere parzialmente soddisfatto.

È soddisfatto del fatto che il presidente dica che i posti di lavoro debbano essere salvaguardati. Non soddisfatto allorquando si dice che non si deve rischiare di creare una turbativa d’asta.

Quando si decide di fare un bando, si devono anche stabilire dei paletti.

Per salvaguardare dei posti di lavoro si deve pretendere che chiunque si aggiudichi l’appalto mantenga le stesse ore.

Il presidente Cherchi risponde che le risorse necessarie sono state stanziate.

Intervengono i dati Consip che dicono che la pulizia di ogni m2 costi tot.

Il consigliere Cremone replica che i m2 si possano anche trovare.

Prende atto del fatto che il presidente rivedrà la questione.

Da fastidio sapere che l’appalto sia stato aggiudicato ad imprese non sarde.

Il consigliere Cau specifica di non avere mai chiesto che la concessione dello spazio antistante il centro polifunzionale Ceramica venisse dato direttamente a qualcuno, pr il solo fatto che vi è una sola richiesta.

La concessione degli impianti andava scissa dalla concessione dell’area antistante, dove sono ubicati i parcheggi. C’è il rischio che non ci siano battaglioni diretti ad ottenere l’appalto di Ceramica. Per l’altro, compatibilmente con i decibel, ci sono delle società interessate.

Il presidente della Provincia specifica che non vi sia alcuna indicazione per cui si debba mettere questa cosa nel calderone generale di Ceramica. I decibel li stabilisce la legge e non il funzionario.

*********

Il presidente del Consiglio da lettura del primo punto iscritto all’ordine del giorno:

(9)

1) Atto di indirizzo per la concessione in gestione del centro di raccolta delle maestranze in arrivo.

Il presidente Cherchi procede alla sua illustrazione.

Si tratta di un atto d’indirizzo per l’esternalizzazione della gestione dell’ostello della gioventù, in corso di realizzazione a Carbonia, in un ex albergo maestranze che aveva la funzione di accogliere i lavoratori scapoli che pervenivano a Carbonia. Successivamente, è stato adibito a scuola. Nel corso del tempo, stante il calo della demografia scolastica e la costruzione di nuovi edifici, è stato dismesso da edificio da adibire a scuola.

A suo tempo, la Provincia ha fatto un inventario completo del patrimonio, utilizzabile per altre attività.

Dallo studio di fattibilità è emerso che quest’edificio, riconvertito ad ostello della gioventù, mantenendo l’obiettivo iniziale d’uso alberghiero, consentirebbe il sorgere di un’attività economica che sta in piedi sul mercato alle condizioni tipiche dell’ostello della gioventù.

È un servizio che nel territorio manca.

Si vuole evitare che si ripetano le situazioni in cui si finiscono le opere e poi passano lunghi periodi di tempo prima della gestione. La ristrutturazione è in corso.

Si intende procedere con un bando ad evidenza pubblica per affidarne la gestione.

Nell’atto di indirizzo ci sono i termini essenziali. Si tratta di un affidamento decennale. 10 anni è un periodo che appare congruo con la possibilità di sviluppare un progetto imprenditoriale.

Nell’atto di indirizzo sono specificate le condizioni essenziali per la redazione del bando, di competenza dirigenziale.

La Provincia ha cercato di valorizzare il patrimonio che ha ricevuto, con particolar riferimento a quello desueto.

Il campo di tiro a volo di S. Antioco non è utilizzato. Tale struttura, costata tanti soldi, è stata completata da tempo, ma mai trasferita alla Provincia di Carbonia Iglesias, nonostante sia stato chiesto tante volte alla Provincia di Cagliari di completare il trasferimento.

Lo studio di fattibilità aveva dato dimostrazione di una possibilità di gestione economica.

(10)

Tra qualche mese, salvo intoppi con il patto di stabilità, i lavori dell’ostello della gioventù a Carbonia saranno ultimati. Spera che qualche cooperativa giovanile si assuma la gestione imprenditoriale dello stesso.

Il presidente del consiglio pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il primo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

1) Atto di indirizzo per la concessione in gestione del centro di raccolta delle maestranze in arrivo,

di cui alla proposta di delibera n. 11024 del 19 aprile 2013, avente ad oggetto: “Atto di indirizzo per la concessione in gestione della struttura denominata “Centro di raccolta delle maestranze in arrivo” sita in Carbonia”, proposta dal presidente della Provincia.

L’esito è il seguente:

Risultano presenti: 20

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Fanni Antonio, Loddo Rossano, Cau Marco, Cremone Angelo, Baldino Marco, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo, Spiga Eleonora, Tronci Eligio e Pintus Teresa.

Totale assenti: 5

Massa Salvatore Luigi, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Perseu Luigi e Corongiu Mario.

Favorevoli: 16 (sedici);

contrari: nessuno;

astenuti: 4 (quattro): Locci, Acca, Spiga e Tronci.

(11)

*********

Il Consiglio, data l’urgenza, vota, per alzata di mano, per dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, d.lgs 267/2000.

L’esito è il seguente:

Risultano presenti: 20

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Fanni Antonio, Loddo Rossano, Cau Marco, Cremone Angelo, Baldino Marco, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo, Spiga Eleonora, Tronci Eligio e Pintus Teresa.

Totale assenti: 5

Massa Salvatore Luigi, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Perseu Luigi e Corongiu Mario.

Favorevoli: 16 (sedici);

contrari: nessuno;

astenuti: 4 (quattro): Locci, Acca, Spiga e Tronci.

Il Consiglio APPROVA

il primo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

1) Atto di indirizzo per la concessione in gestione del centro di raccolta delle maestranze in arrivo,

di cui alla proposta di delibera n. 11024 del 19 aprile 2013, avente ad oggetto: “Atto di indirizzo per la concessione in gestione della struttura denominata “Centro di raccolta delle maestranze in arrivo” sita in Carbonia”, proposta dal presidente della Provincia

e per l’effetto:

approva gli indirizzi per la concessione in gestione della struttura denominata “Centro di raccolta delle maestranze in arrivo”, ubicata in Carbonia (CI) in Piazza Repubblica, comprendente un ostello, un bar ad uso interno, n. 32 camere con 40 posti letto e tutte le altre attrezzature tecniche e locali così come meglio descritti nella convenzione

(12)

Si procede alla votazione sulla variazione di bilancio per appello nominale.

*********

Il presidente del Consiglio da lettura del secondo punto iscritto all’ordine del giorno:

2) Atto d’indirizzo per l’attuazione del regime di fiscalità di vantaggio.

Il presidente Cherchi illustra l’ordine del giorno, avente la finalità di esplicitare la posizione della Provincia, in ordine ai provvedimenti attuativi della fiscalità di vantaggio.

Per fiscalità di vantaggio si intende quel regime che consente alle piccole e micro imprese, secondo la classificazione dell’Unione Europea, di poter accedere al regime fiscale e contributivo vantaggioso, nell’ambito della regola del de minimis, ovvero di un beneficio complessivo, cumulato nell’arco dei 3 anni, non superiore a 200 mila euro.

Se n’è parlato in altre circostanze. Lui stesso ha partecipato a 3 frequentate assemblee.

Ha incontrato il direttivo dell’associazione delle partite Iva e altre associazioni. Ulteriori incontri saranno organizzati nel corso di queste settimane.

Gli atti antecedenti sono il protocollo d’intesa, sottoscritto il 13 novembre 2012 a Carbonia, tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministro per la Coesione territoriale, la Regione Sardegna, la Provincia di Carbonia Iglesias ed i Comuni del Sulcis Iglesiente; l’art. 37 del decreto legge 179 ed il decreto attuativo, firmato dal Ministro Passera e dal Ministro Grilli, attualmente alla registrazione della Corte dei Conti.

Si impiegherà circa un mese per la registrazione alla Corte dei Conti, decorrenti dal momento della trasmissione che è avvenuta almeno oltre quindici giorni fa.

Nel frattempo, il Ministero dello Sviluppo Economico sta predisponendo il bando, avente la funzione di raccogliere la domanda di beneficio fiscale e confrontarla con le risorse disponibili.

Devono essere precisate le risorse che vanno a coprire il fabbisogno finanziario indotto dalla domanda fiscale, così configurata.

Le risorse sono a carico del Piano Sulcis.

Il Governo scriverà nel bando l’ammontare delle risorse destinate alla fiscalità di vantaggio, però chiede che si pronuncino anche i territori.

Il Consiglio APPROVA l’immediata eseguibilità

(13)

Esce il consigliere Cau.

Con quest’ordine del giorno, si stabilisce che è necessario prelevare dai 580 milioni di euro del Piano Sulcis, almeno 100 milioni di euro, da destinare all’avviamento del regime di fiscalità di vantaggio. Per avviamento si intende almeno un triennio.

Ove venisse saturato l’intero gettito fiscale delle imprese che potenzialmente hanno diritto, la parte fiscale in senso stretto – Imu, Irap, Irpef - vale 18 milioni di euro. Poi c’è da tener conto anche di una parte almeno dei contributi sociali.

100 milioni di euro sono una cifra ragionevole che consente l’avviamento di questro regime, per almeno il primo triennio.

Approvando l’ordine del giorno, il Consiglio dice che concorda con questa cifra.

Tale ordine del giorno dice anche un’altra cosa molto importante.

Tenuto conto che il regime di fiscalità di vantaggio vale 14 anni, con la curva a decrescere (100%

per i primi 5 anni, 60% per i successivi 5 anni, ecc.), bisogna prevedere delle ulteriori fonti di finanziamento per il futuro.

Quindi, sin d’ora, si dice che, una volta utilizzati i primi 100 milioni di euro, la partita non si considera conclusa, essendo necessario destinare ulteriori risorse a valere sui futuri stanziamenti che interesseranno il Sulcis, come per esempio le risorse della prossima programmazione dell’Unione Europea, o comunque altre risorse che confluiranno nel Piano Sulcis. In tal modo, la misura della fiscalità di vantaggio può assumere carattere di stabilità nell’arco dei 14 anni, e quindi può produrre effetti in un tempo prolungato, consentendo alle imprese di irrobustirsi.

Questo regime fiscale, per le piccole imprese è la vera e propria zona franca, perché si trovano in regime di sostanziale esenzione fiscale ovvero in regime fortemente agevolato, dopo i primi 5 anni.

L’altro aspetto riguarda la questione delle riserve, che sono possibili.

C’è una prima questione che riguarda il vecchio e il nuovo, cioè istituire riserve a vantaggio delle nuove imprese.

Il decreto, nella sua formulazione, prevede che siano considerate imprese esistenti quelle che saranno comunque costituite entro il 2015.

Il tasso di imprenditorialità del Sulcis è il 70% della media regionale. Vi è la necessità di nuove imprese. Se vi fosse un 30% di piccole imprese in più attive, tenuto conto anche di un tasso di addetti di 1,5 addetti per impresa, ci sarebbero 4.500 addetti in più nel territorio.

(14)

Esce il consigliere Lenzu.

Sulla base degli incontri fatti, si prospetta come ipotesi, che vi possa essere uno spazio riservato alle imprese del turismo. Non si dice apoditticamente che si debba istituire una riserva in favore del turismo. Lo si prospetta, anche perché dalle assemble fatte con gli imprenditori, se è venuta fuori una sollecitazione, come settore da segnalare, meritevole di un’attenzione particolare, è quello del turismo; è il settore che ha le maggiori potenzialità di crescita.

Comunque, a prescindere dalla riserve eventualmente costituite, almeno l’80% delle risorse deve essere riservato alle imprese esistenti, che già operano nel territorio.

Il decreto prevede che si possa scendere sino al limite del 70%.

Con quest’ordine del giorno invece, si indica che la percentuale non sia inferiore all’80%.

Si ha il dovere di intervenire rapidamente su questa materia.

Sin qui le promesse dei Ministeri sono state rispettate. Era stato detto che si sarebbero fatte delle cose entro una certa data. Tali date sono state rispettate. Si voleva arrivare al decreto attuativo prima del cambio di Governo. Ci si è riusciti in zona Cesarini. Ora deve essere fatto il bando.

È possibile che entro giugno, secondo quanto indicato dal Ministro Barca - che, a suo giudizio, è stato un buon Ministro - tutto questo possa tradursi in qualcosa di concreto. Auspica che anche il neo Ministro per la Coesione Territoriale Trigilia, sposi questo provvedimento con la stessa convinzione.

Infatti, dell’insieme delle questioni che riguardano il piano Sulcis, questo è l’intervento che può diventare immediatamente operativo, consentendo alle piccole imprese di avere un po’ d’ossigeno.

Il consigliere Piano Bruno Ugo (gruppo PD) propone di inserire nell’ordine del giorno anche quanto richiesto dalle partite Iva in diverse circostanze, in merito all’esenzione del Durc per le imprese del territorio.

Il presidente Cherchi non concorda, in quanto si rischierebbe di fare confusione.

Il provvedimento sulla fiscalità di vantaggio è codificato in legge; ha un decreto attuativo. È bene che tutto cammini e abbia il suo sviluppo.

Quello del Durc è un problema importante.

Ha incontrato le associazioni delle partite Iva e ha indicato il percorso che può essere seguito.

Infatti, serve una norma di legge, mentre nel caso in esame si interviene in un bando o comunque in decreti che hanno carattere amministrativo.

(15)

Il Parlamento sta discutendo il decreto legge sui pagamenti alle imprese. In tale sede, ci si è resi conto che il problema del Durc è fondamentale, anche ai fini dell’incasso da parte delle imprese che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione; talvolta, le imprese non sono in grado di produrre un Durc aggiornato regolare, per ragioni indipendenti dalla loro volontà, ma di soggetti terzi, quali le pubbliche amministrazioni; magari è la stessa pubblica amministrazione che non pagandoli li ha messi in condizione di non versare i contributi.

La competente commissione del Senato che sta esaminando il decreto legge, si è resa conto che c’è il problema e che occorre fare qualcosa per risolverlo.

Sono stati presentati emendamenti che riguardano proprio il Durc.

La riunione svoltasi giovedì scorso con le partite Iva, ha concluso indicando la necessità che si facesse un incontro fra le partite Iva e i parlamentari.

Lui, coerentemente con tale conclusione, ravvisandone la necessità, ha creato il contatto, chiamando un parlamentare e il coordinatore delle partite Iva, chiedendo loro che si facesse quest’incontro, possibilmente entro lunedì scorso. Ancora non si sono incontrati.

Il parlamentare contattato ha dato la massima disponibilità e si è attivato immediatamente.

Il Parlamento sta affrontando queste situazioni con l’obiettivo di determinare una sorta di sanatoria figurativa. Occorre che le cose si facciano.

Consiglia pertanto, di non inserire qui quest’aspetto, per il quale eventualmente potrebbe essere fatto un altro ordine del giorno distinto, perché nel caso in esame si sta predisponendo un bando ed il problema relativo al Durc non può essere risolto ora con questo strumento; la sede propria è il decreto legge sui pagamenti, attualmente all’esame della Camera.

Il consigliere Cremone Angelo (capogruppo IDV) ritiene che si abbia l’obbligo di formulare la richiesta.

Oggi un imprenditore a Sassari è salito su una gru, minacciando di suicidarsi, dal momento che rischia di finire sul lastrico. Vanta un credito di 600 mila euro.

Bisogna anche capire cosa deve fare la Provincia. Nell’ordine del giorno è indicato di dare mandato alla presidenza della Provincia di organizzare.

Non si sa se la Provincia debba chiudere il 30 giugno.

Il presidente sta enunciando tante vertenze che devono essere seguite. Sarebbe una catastrofe non seguirle.

(16)

Riporta un estratto delle dichiarazioni rese dal sindaco di Sassari Ganau, durante la riunione del Consiglio regionale col Consiglio delle Autonomie, secondo cui si è favorevoli alla ridefinizione delle province e all’applicazione dei risultati dei referendum per quanto riguarda le nuove province;

per il resto, valgono i dettati della Costituzione. Solo in Sardegna può succedere che si possano proporre dei referendum incostituzionali, senza una verifica di controllo di costituzionalità degli stessi. È un limite che va rapidamente superato, per evitare che si creino situazioni di imbarazzo istituzionale, come quello che si sta vivendo. Non si possono sciogliere gli enti locali democraticamente eletti prima della fine del mandato, ancor di più in assenza di regole certe sulle nuove province, sull’esercizio delle funzioni, salvo che si voglia determinare una vera e propria paralisi amministrativa, con drammatiche ricadute sull’economia e sui servizi al cittadino. Non si condivide la proposta delle province come organismi di secondo livello.

Domanda al presidente se abbia ottemperato a quanto deliberato in Consiglio durante la seduta dello scorso marzo, in cui il Consiglio ha deliberato che non avrebbe accettato ulteriori proroghe di qualche mese, consegnando alla Regione la relativa delibera; chiede inoltre, se abbia ricevuto delle risposte in merito.

Il presidente della Provincia ricorda che sia in discussione il documento sulla fiscalità di vantaggio.

Il consigliere Cremone chiede che il presidente faccia capire loro cosa dovrà fare questa Provincia.

Anticipa che voterà il documento presentato.

È stato fatto un buon lavoro.

Se si chiude prima della scadenza verrà un commissario. Non si può accettare. Non porterà benefici al territorio.

Il consigliere Rombi Achille Ignazio (capogruppo Federazione di Sinistra) esprime soddisfazione e condivisione dell’atto di indirizzo in discussione.

Con la perdita di un gran numero di buste paga, come sta avvenendo nel polo industriale, ne risentono profondamente anche il settore terziario e quello del commercio.

Molte imprese di commercio stanno chiudendo, perché non possono più sopportare l’alta tassazione cui sono soggette in Italia. Pertanto, non pagare l’Irap, l’Irpef e avere agevolazioni contributive sarà di sollievo per le imprese del territorio.

(17)

Il territorio si deve pronunciare.

Spera che non sarà approvata una normativa rigida.

Oggi ci si sta pronunciando. Occorre anche essere vigili, affinché i risultati raggiunti celermente nei tempi previsti dal Ministero, non si fermino e/o non rallentino nel territorio.

Concorda con quanto detto dal collega Cremone sulla chiusura delle province, in quanto non vorrebbe che la scadenza del 30 giugno non sia anche la scadenza di rivendicazioni che la Provincia sta portando avanti con estrema attenzione e senso di responsabilità, e poi cadano nel vuoto.

Il commissario è solo una persona di transito che non risolve i problemi che sta vivendo il territorio.

Sottolinea che queste sue osservazioni non nascondono la preoccupazione di lasciare una poltrona, ma il timore che vengano meno i servizi nel territorio.

Concorda con la necessità di cercare qualcosa di più dalla Regione sarda. Non si sa cosa succederà dal 1° luglio e chi porterà avanti le competenze che esercita la Provincia.

Il consigliere Stera Attilio (capogruppo UDC) esprime la propria soddisfazione per il documento che ci si accinge a votare.

È una grande conquista per il territorio.

Se attuato completamente, le imprese riusciranno ad avere un forte sviluppo.

Tutte le parti politiche devono fare forza, affinché i tempi maturino il più velocemente possibile.

Propone di inserire al punto 5) dell’ordine del giorno, l’espressione “di concerto con i sindaci di competenza del proprio territorio”, subito dopo l’espressione “di dare mandato alla presidenza della Provincia”; i sindaci conoscono bene le realtà economiche che operano all’interno del proprio territorio, quindi, sono in grado di avvertire ogni singola impresa, affinché si muova e partecipi al bando che verrà pubblicato.

Il presidente Cherchi ritiene che sarebbe più opportuno indicare “coordinandosi con i sindaci”, in modo da evitare che la mancata partecipazione di uno o più sindaci possa paralizzare tutta l’iniziativa.

Il presidente del consiglio pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il secondo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

2) Atto d’indirizzo per l’attuazione del regime di fiscalità di vantaggio,

(18)

presentato dal presidente della Provincia, in accordo con i capigruppo, (Prot. n. 12046 del 6 maggio 2013),

così come modificato in aula, con l’inserimento nel punto 5) dell’inciso “coordinandosi con i sindaci”, posto subito dopo l’espressione “di dare mandato alla presidenza della Provincia”, che per effetto della modifica diventa:

5) di dare mandato alla Presidenza della Provincia, coordinandosi con i sindaci, di organizzare più assemblee informative sull'argomento con la partecipazione dei dirigenti del MISE e di spedire idoneo materiale informativo alle imprese interessate.

L’esito della votazione è il seguente:

Risultano presenti: 18

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Fanni Antonio, Loddo Rossano, Cremone Angelo, Baldino Marco, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo, Spiga Eleonora, Tronci Eligio e Pintus Teresa.

Totale assenti: 7

Lenzu Pier Giorgio, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Perseu Luigi e Corongiu Mario.

Favorevoli: 18 (diciotto);

contrari: nessuno;

astenuti: nessuno

(19)

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Verbale Consiglio Provinciale n. VI del 6 maggio 2013

*********

Il Consiglio APPROVA

il secondo punto iscritto all’ordine del giorno:

2) Atto d’indirizzo per l’attuazione del regime di fiscalità di vantaggio,

presentato dal presidente della Provincia, in accordo con i capigruppo (Prot. n. 12046 del 6 maggio 2013),

così come modificato in aula, con l’inserimento nel punto 5), dell’inciso “coordinandosi con i sindaci”, posto subito dopo l’espressione “di dare mandato alla presidenza della Provincia”,

e per l’effetto, decide:

1) di chiedere al MISE e alla RAS che una quota non inferiore a cento milioni di euro delle risorse del Piano Sulcis, sia destinata alla costituzione della dotazione finanziaria iniziale per l'attuazione del particolare regime fiscale delle piccole e micro imprese, indicato in premessa in tale ordine del giorno;

2) che, tenuto conto che il regime fiscale della ZFU, ha una durata di 14 anni con conseguente necessità di incremento nel tempo della dotazione finanziaria iniziale, si chieda al Governo e alla RAS di destinare quote dei futuri stanziamenti finanziari per programmi concernenti il Sulcis Iglesiente, al finanziamento del fondo per la fiscalità di vantaggio;

3) considerato che il decreto permette la determinazione di riserve in favore di particolari categorie di imprese e che ammette al beneficio fiscale e contributivo della ZFU, le imprese costituite entro il 2015, oltre quelle già esistenti, cosi determinando una riserva implicita in favore delle imprese di nuova formazione, che si debba valutare la costituzione di una riserva per le imprese del settore del turismo a maggiore potenziale di crescita;

4) di chiedere che le riserve eventualmente costituite non devono comunque impegnare più del venti per cento delle risorse disponibili in modo tale che almeno l'ottanta per cento delle stesse sia destinato alla generalità delle imprese operanti nel territorio;

5) di dare mandato alla Presidenza della Provincia, coordinandosi con i sindaci, di organizzare più assemblee informative sull'argomento con la partecipazione dei dirigenti del MISE e di spedire idoneo materiale informativo alle imprese interessate.

(20)

Il presidente del Consiglio da lettura del terzo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

3) Iniziative per la difesa delle sezioni staccate del Tribunale e dell’ufficio del giudice di pace nel territorio.

Il presidente Cherchi relaziona in merito alle iniziative intraprese a difesa delle sezioni staccate del Tribunale e dell’ufficio del giudice di pace nel territorio, coerentemente con le deliberazioni assunte dal Consiglio provinciale.

Sono intervenute due successive disposizioni di rango legislativo che hanno imposto, rispettivamente la soppressione dei 4 uffici dei giudici di pace nel territorio (Sant’Antioco, Carbonia, Iglesias e Santadi) e l’altro, la soppressione delle due sezioni staccate del Tribunale di Cagliari, di Carbonia ed Iglesias.

Relativamente alla soppressione degli uffici dei giudici di pace, la Provincia, attraverso il suo presidente, su conforme deliberazione del Consiglio provinciale, ha manifestato al presidente della Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari che è anche presidente del Consiglio giudiziario, la propria contrarietà e la disponibilità ad assumersi gli oneri, per mantenere la continuità degli uffici del giudice di pace.

Il presidente della Corte d’Appello ha dato atto di tale disponibilità e ha trasmesso al Ministero della Giustizia l’istanza del territorio. Attualmente, pende nella sede del Ministero la nostra richiesta, inoltrata, per competenza sulla decisione finale, al Ministero.

Relativamente alla soppressione delle sezioni staccate del Tribunale, l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Locci, Cremone, Madeddu, Loddo, Rombi, Massa, Baldino, Stera e Pintus, approvato all’unanimità, invocava l’applicazione dell’art. 8 del d.lgs 155 del 2012, secondo cui, in determinate situazioni, il presidente del Consiglio giudiziario possa chiedere di postporre la chiusura, mantenendo gli immobili aperti per altri 5 anni.

Il Consiglio giudiziario è a conoscenza della nostra posizione. A suo tempo si era pronunciato, dichiarandosi non solo contrario, ma addirittura favorevole all’accelerazione delle procedure di chiusura delle sezioni distaccate.

Il termine ultimo non è ancora scaduto. Scadrà il 13 settembre 2013.

(21)

Ritiene che l’iniziativa da assumere, che potrebbe portare a dei risultati concreti, sia quella di chiedere ai parlamentari di tutte le parti politiche, considerato il loro ruolo politico di tutela del territorio, di attivarsi presso il Ministero della Giustizia, affinché possa essere garantito il mantenimento di almeno 2 degli uffici dei giudici di pace nel territorio, nonché il mantenimento delle 2 sezioni staccate del Tribunale di Cagliari, di Carbonia ed Iglesias.

Fu chiesta l’introduzione dell’art. 8 proprio nella previsione che i territori che hanno un carico di problemi di amministrazione della giustizia molto rilevante, potessero mantenere in loco il servizio di amministrazione della giustizia.

In aggiunta all’iniziativa di tipo parlamentare, ritenuta più consona, proprio per il ruolo che esercitano i parlamentari nei confronti dei ministri, in questa fase, potrebbe risultare utile promuovere un’iniziativa con l’ordine degli avvocati e i sindaci.

Sono stati fatti dei consigli aperti, delle assemblee. Tuttavia, non c’è dubbio che se c’è un’Istituzione che possa sbloccare la situazione è quella parlamentare, per il ruolo di indirizzo e controllo nei confronti del Governo.

La legge prevede che, assunte le spese a carico delle Istituzioni locali, l’ufficio del giudice di pace e le sezioni staccate del Tribunale possano rimanere aperti.

Il servizio di amministrazione della giustizia è tra i più delicati.

Se chiudono gli uffici del giudice di pace, per qualsiasi bagatella, sarà necessario recarsi a Cagliari, introducendo in tal modo una tassa occulta, non dichiarata, a carico dei cittadini, molto pesante.

Centinaia di casi vengono risolti dal giudice di pace; altri problemi di amministrazione della giustizia sono risolti dalle sezioni staccate.

Con l’accentramento a Cagliari non si migliorerà il servizio.

Questo è il punto, relativamente allo stato dell’arte e alle iniziative con i parlamentari, che lui ha reiteratamente assunto.

Chiede che il Consiglio valuti se possa essere utile anche un’assemblea insieme ai sindaci e ai parlamentari, per rilanciare queste opportunità.

(22)

Il presidente del consiglio pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il terzo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

3) Iniziative per la difesa delle sezioni staccate del Tribunale e dell’ufficio del giudice di pace nel territorio,

per verificare se il Consiglio concordi con la proposta di coinvolgere i parlamentari in quest’operazione, per la salvaguardia di almeno 2 degli uffici dei giudici di pace nel territorio e delle sezioni distaccate del Tribunale di Cagliari, di Carbonia ed Iglesias.

L’esito è il seguente:

Risultano presenti: 18

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Fanni Antonio, Loddo Rossano, Cremone Angelo, Baldino Marco, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo, Spiga Eleonora, Tronci Eligio e Pintus Teresa.

Totale assenti: 7

Lenzu Pier Giorgio, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Perseu Luigi e Corongiu Mario.

Favorevoli: 18 (diciotto);

contrari: nessuno;

astenuti: nessuno.

(23)

*********

Il presidente del Consiglio dichiara chiusa la riunione alle ore 18.40.

*********

Il Consiglio APPROVA

il terzo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

3) Iniziative per la difesa delle sezioni staccate del Tribunale e dell’ufficio del giudice di pace nel territorio,

e per l’effetto,

- approva la proposta del presidente Cherchi, diretta a proseguire nel percorso intrapreso a difesa degli uffici dei giudici di pace e delle sezioni staccate del Tribunale di Cagliari nel territorio, coinvolgendo i parlamentari, considerato il loro ruolo che rivestono, chiedendo loro di attivarsi presso il Ministero di Giustizia, affinché possa essere garantito il mantenimento di almeno 2 degli uffici dei giudici di pace presenti nel territorio, nonché il mantenimento delle 2 sezioni staccate del Tribunale di Cagliari, di Carbonia ed Iglesias;

- approva l’organizzazione di un’assemblea con i sindaci e i parlamentari, per rilanciare quest’opportunità.

(24)

LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO.

Il Segretario Generale Il Presidente del Consiglio

Dott. Franco Nardone Dott. Elio Sundas

f.to f.to

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