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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale

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Academic year: 2022

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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale

Verbale n.VIII della seduta del 1 Agosto 2011

Il giorno 1 Agosto 2011 alle ore 17.30, presso la sala consiliare della sede di Iglesias in via Argentaria 14, si è riunito in seduta pubblica il Consiglio Provinciale per trattare il seguente ordine del giorno:

1. SURROGA AI SENSI ARTICOLO 38 COMMA 8 TUEL DEL CONSIGLIERE DIMISSIONARIO GIUSEPPE MADEDDU E SUBENTRO DEL PRIMO DEI NON ELETTI MARIO CORONGIU - PROPONENTE UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO;

2. PROPOSTA DI APPROVAZIONE DEL PIANO STRATEGICO PROVINCIALE - PROPONENTE PRESIDENTE DELLA GIUNTA 3. MOZIONE SULLA DISCARICA RIFIUTI SOLIDI URBANI SA TERREDDA VERTENZA DEI LAVORATORI – PROPONENTE

IGNAZIO LOCCI GRUPPO PDL

4. MOZIONE SUL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO TERMALE IS COAQUADDUS A SANT ANTIOCO- PROPONENTE SALVATORE MASSA GRUPPO PSI

5. MOZIONE SUL SUBENTRO DEI LAVORATORI NELLA DISCARICA RSU SA TERREDDA – PROPONENTE SALVATORE MASSA GRUPPO PSI

6. MOZIONE SULLA VERTENZA DEI LAVORATORI DEL CONSORZIO DEL BASSO SULCIS – PROPONENTE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ATTIVITA PRODUTTIVE E ASSESSORATO ALLE POLITICHE DEL LAVORO

Sono presenti al primo appello i Signori Consiglieri:

PRES. ASS. PRES. ASS.

1) CHERCHI SALVATORE X 13) CREMONE ANGELO X

2) SUNDAS ELIO X 14) MONTISCI MARIA

ROSARIA X

3) TOCCO GIOVANNI X 15) ROMBI ACHILLE X

4) LENZU PIERGIORGIO X 16) BALDINO MARCO X

5) CANI EMANUELE X 17) VIGO ANTONIO X

6) MADEDDU EMANUELE X 18) RUBIU GIANLUIGI X

7) PIANO UGO BRUNO X 19) PINTUS TERESA X

8) CROBU LIVIA X 20) STERA ATTILIO X

9) 9) RUBBIANI MARA X 21) PERSEU LUIGI X

10) LODDO ROSSANO X 22) LOCCI IGNAZIO X

11) CAU MARCO X 23) SPIGA ELEONORA X

12) MASSA SALVATORE X 24) ACCA PIER PAOLO X

Totale presenti: 19; Totale assenti: 5

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Presiede la seduta il Dott. Elio Sundas, Presidente del Consiglio.

Partecipa il Segretario Generale Dott. Franco Nardone.

Si da atto che in Segreteria è disponibile la registrazione della seduta odierna e che la stessa costituisce parte integrante del seguente verbale.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO esegue l’appello nominale dei presenti, per verificare il numero legale, alle ore 18.00.

Risultano presenti i signori:

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni,Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Loddo Rossano, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Rombi Achille, Stera Attilio, Acca Pier paolo, Ignazio Locci, Luigi Perseu, Gianluigi Rubiu, Lenzu Piergiorgio, Angelo Cremone Sono assenti i signori :

Vigo Antonio, Teresa Pintus, Eleonora Spiga, Montisci Maria Teresa, Marco Baldino, Ugo Bruno Piano

Totale presenti: 18 Totale assenti: 6

Ai sensi dell’art. 23, comma 2, del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale, il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dichiara la seduta aperta alle ore 18.05

Si dà atto che il consigliere Ugo Piano è entrato in aula alle 18.10 ( 19 presenti, 5 assenti )

Il Presidente del Consiglio procede alla messa in discussione del primo punto iscritto all’ordine del giorno : Surroga consigliere dimissionario Giuseppe Madeddu e subentro del primo dei non eletti Mario Corongiu - articolo 38 comma 8 del Testo Unico Enti locali e ss

Il Presidente riferisce che attualmente il Consiglio ha un consigliere in meno perché pervenuta il quattro luglio la lettera di dimissioni con cui il consigliere Madeddu ha comunicato le proprie dimissioni per impegni sopravvenuti e legati alla sua attività lavorativa.

Spiega inoltre che in questo caso particolare , essendo il consigliere Giuseppe Madeddu l’ex candidato alla Presidenza della Provincia, il sistema di assegnazione del seggio vacante va, secondo l’articolo 75 del Testo Unico Enti Locali, al primo quoziente più alto tra quelli inutilizzati di uno dei gruppi collegati all’ex candidato alla Presidenza dei non eletti

In particolare, dal verbale della Commissione elettorale centrale, si evince che tale quoziente più alto non ancora utilizzato appartiene al gruppo Unione di Centro.

Il primo dei non eletti, appartenente al Gruppo Udc, risulta essere l’attuale Sindaco del Comune di Sant’Antioco, Mario Corongiu.

Oggi non è presente in aula per precedenti impegni istituzionali,

Il consigliere, Ignazio Locci dà il benvenuto al Sindaco di Sant’Antioco auspicando una fattiva collaborazione per il bene comune del territorio, come da resoconto della seduta depositato agli atti ;

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Il Presidente del Consiglio, procede quindi alla messa in votazione per alzata di mano del punto 1° iscritto all’ordine del giorno avente ad oggetto : Surroga del consigliere dmissionario Giuseppe Madeddu e subentro del primo dei non eletti Mario Corongiu .

La votazione dà luogo al seguente esito : APPROVATO UNANIMITA’

consiglieri presenti e votanti ( 19 )

consiglieri assenti ( 5 ) ( Spiga, Pintus, Montisci, Baldino, Vigo)

Si procede anche alla messa in votazione dell’immediata eseguibilità dell’atto per consentire subito al Consiglio di ricostituirsi nella sua interezza.

La votazione avviene per alzata di mano e ha il seguente esito : APPROVATO UNANIMITA’

consiglieri presenti e votanti ( 19 )

consiglieri assenti ( 5 ) ( Spiga, Pintus, Montisci, Baldino, Vigo)

*****************************************************************************************************************

Si procede alla discussione e trattazione del secondo punto iscritto all’ordine del giorno avente ad oggetto : proposta di approvazione del piano strategico provinciale

Il Presidente del Consiglio preannuncia che, come da accordi con la conferenza dei capigruppo, oggi si procede solo alla presentazione del piano mentre si rinvia la discussione e votazione a settembre.

Nomina scrutatori Lenzu, Cremone e Rubiu.

Interviene il Presidente della Provincia, Salvatore Cherchi

Ringrazia la conferenza dei capigruppo che ha iscritto prontamente per oggi la presentazione del Piano.

La pianificazione strategica, spiega il Presidente, è la pianificazione di un intero territorio non del singolo Ente che lo propone, poiché nel territorio agiscono molteplici soggetti : la Regione, lo Stato, Province, Comuni e altri soggetti pubblici come i consorzi, le imprese e i sindacati.

La pianificazione dovrebbe riassumere l’analisi di un dato territorio e individua il come l’insieme delle istituzioni intende agire per lo sviluppo, ognuno nell’ambito delle proprie competenze. Ecco perché viene spesso definito Governance multilivello.

Il Piano Strategico specifica bene per ogni settore individuato la parte attiva di ogni soggetto, cosa deve fare ognuno dei soggetti coinvolti per realizzare il relativo progetto strategico.

La pianificazione strategica è richiesta per l’accesso alla gran parte dei finanziamenti per le politiche di sviluppo, è una condizione di accesso ai finanziamenti necessari.

Il comune di Iglesias e Carbonia hanno già approvato i loro piani strategici e questi piano sono stati strumenti importantissimi perché sono stati la base delle richieste di accesso a bandi per l’assegnazione di importanti risorse pubbliche.

Per quanto riguarda il piano oggi in presentazione, si sono svolti già diversi incontri in merito.

Il contenuto di questo documento sottolinea è proprio nato dall’esito di incontri, forum e dibattiti.

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Ad esempio , le proposte sulla scuola, nascono dalla recente Conferenza Generale e idem le proposte sull’agro alimentare nascono dai tavoli tecnici di confronto organizzati dal Forum agroalimentare.

C’è stata un interazione molto forte con i vari soggetti coinvolti.

Oggi abbiamo la discussione in Consiglio ma negli scorsi mesi si è affrontato e sviscerato l’argomento nelle varie commissioni di competenza da cui sono emersi vari contributi dai singoli consiglieri con proposte integrative o modificative.

Quello che conta, sottolinea, è l’approvazione finale di un piano condiviso da tutti non necessariamente uguale a quello originariamente proposto dalla Giunta.

La prima settimana di settembre verrà dunque dedicata all’inserimento delle proposte integrative e modificative per arrivare in aula con un documento condiviso da tutti.

Fatta questa premessa, il Presidente entra nel dettaglio del Piano strategico Il Piano strategico è costituito da 4 parti fondamentali :

- Analisi economico sociale

- Esame analisi e conclusioni delle politiche di sviluppo effettuate in questi anni nel territorio - Progetti strategici

- Strumenti di governo della pianificazione e le possibili linee di finanziamento

Visto che il contenuto del documento è stato già esaminato in Commissione dai consiglieri, il Presidente passa subito a delle osservazioni precise su alcuni aspetti

Analisi economico sociale

I dati sono aggiornati al dicembre 2010, in alcuni casi arrivano ai primi mesi del 2011, ed è importante citare questo fatto perché avere dati recenti sulla situazione economico sociale del territorio permette di costruire dei ragionamenti su un panorama aggiornato ed attuale.

Nel corso degli ultimi due anni si è innescato un processo di crisi forte sulle grandi e piccole imprese con un impatto sociale tremendo.

Il dato del 2010 sulla disoccupazione, legge dal rapporto, è cresciuto al 19,5%, è aumentato di otto punti e mezzo rispetto al passato.

La crisi delle grandi fabbriche, l’Alcoa ad esempio è la quarta azienda per fatturato e valore aggiunto, Eurallumina la terza e via via le altre del territorio spiegano questo tasso di disoccupazione elevato.

Il dato sulla cassa integrazione è un dato esplicativo perchè più di un terzo dei cig in deroga è concentrato nel Sulcis Iglesiente che comprende l’otto per cento della popolazione sarda.

Nel rapporto ci sono anche i dati sulla piccola impresa sotto i 5 milioni di euro. Anche qui la situazione è pessima un po’ in tutta la Sardegna ed in particolare è preoccupante il calo degli investimenti nei beni durevoli, vuol dire che i piccoli imprenditori sono completamente sfiduciati.

La fotografia del rapporto è molto dettagliata e mette in luce fatti di carattere strutturale.

Il rapporto illustra anche un analisi pregevole sul comparto agricolo zootecnico : anche qui pur avendo un patrimonio notevole, emergono fattori ed elementi che contraddistinguono la crisi del settore.

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Relativamente all’Industria viene analizzato il capitolo della grande impresa.

Si richiama l’attenzione sullo scenario delle decisioni europee, quelle contenute sulla Road Map, che impone uno scenario sfavorevole per la metallurgia per quelle aziende che usano il carbone, l’alluminio. Lo scenario è pessimo per cui allo stato una sola azienda la Portovesme si è messa in sicurezza. L’Eurallumina , forse se verranno rispettate le condizioni, avrà una possibilità di salvezza.

Solo se la Comunità europea interviene diversamente sull’alluminio, si potrà proseguire con questo tipo di economia altrimenti aumenterà la delocalizzazione degli insediamenti produttivi di queste grosse multinazionali all’estero.

Nel capitolo dedicato alla tutela ambientale affronta il tema delle bonifiche per avere una fotografia aggiornata sulle areee ex minerarie ed industriali.

Si mette in evidenza la rilevanza dei problemi di risanamento ambientale mettendo in dettaglio la stima degli interventi quantità e costi economici. Occorre fare ciò che è più utile e realizzare il risanamento ambientale che recupera zone e li può destinare ad attività produttive di varia natura.

Questo capitolo si chiude con un elenco dei punti di debolezza e forza affiancati dalle proposte e strategie.

La seconda parte riguarda le politiche di sviluppo di questi ultimi dieci anni.

Anche questo è un capitolo di forte interesse perché nel corso di questi dieci anni sono stati messi in campo tante politiche diversificate che partono da un punto comune : l’insufficienza del polo industriale come unico polo di sviluppo e quindi la proposta di investimenti anche in settori nuovi.

Ricorda i progetti integrati d’area, i Pia, il Contratto d’Area, due Patti verdi, strumenti più generali l’Intesa tra Regione ed enti locali. Sono stati applicati anche altri strumenti il Parco geominerario per la valorizzazione dei beni minerari; l’Ausi per la formazione.

La Giunta, a pagina 129, propone una sintesi di quanto accaduto :

il bilancio non è positivo circa i risultati prodotti in questi anni perché hanno impegnato tante risorse pubbliche senza arrivare a soluzioni concrete. Occorre capire perché non hanno funzionato, occorre indagare bene chiedersi se le politiche menzionate fossero sbagliate all’origine o come mai da altre parti hanno funzionato e da noi no.

Dal lato dei risultati, un programma positivo, è stato il Progetto integrato territoriale Cagliari 2 finanziato con 26 milioni di euro e tutti gli obiettivi sono stati raggiunti grazie anche all’apporto dei Comuni per la realizzazione dei programmi vari per zona.

I Comuni hanno saputo far fronte ai compiti loro assegnati in questo caso tutti avevano delle cose da fare e le hanno fatte bene con un ottimo risultato.

Cita Iglesias e la sua zona medievale completamente rinnovata grazie a questo progetto.

In altri casi si sono avuti altri esiti ad esempio il finanziamento del Contratto d’area non ha avuto buon esito, oltre cento 30 milioni di euro mobilitati.

Nel rapporto sul Contratto d’Area si fa il dettaglio tra chi ha fatto e chi non ha fatto, impresa per impresa, società per società. Alcuni casi hanno funzionato bene, in altri non ci sono assolutamente risultati positivi.

I Pia sono diventati piani di opere pubbliche alla fine.

Chiudendo su questa parte, il Presidente sottolinea che è importante assimilare questo studio sulle politiche di sviluppo effettuate, è bene sapere quello che si è fatto e come si è evoluto.

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Per quanto riguarda lo strumento dell’Intesa :

La regia della pianificazione generale inizialmente doveva essere affidata all’Intesa siglata a suo tempo dal Governatore Soru con un documento in cui la Regione Province e Comuni avevano stilato un elenco delle priorità da realizzare.

Purtroppo quest’Intesa non ha funzionato come avrebbe dovuto sebbene come strumento l’Intesa serva come punto di raccordo e se non ha funzionato ciò è successo solo per un motivo, perché era strutturata debolmente :

… “ troppi interventi , un ottantina e quando ci si mette dentro tutto si finisce per non sapere esattamente la direzione prevalente quindi la responsabilità era in parte nostra ma anche la cabina di regia non ha funzionato e con questa nuova amministrazione si è sempre parlato di rivisitare l’Intesa ma non si è mai concluso niente di nuovo… “

Per arrivare a far funzione uno strumento di concertazione e coordinamento importante quale lo strumento dell’Intesa, la politica deve individuare tra gli interventi da realizzare per il territorio quelli che costituiscono degli assi prioritari e deve applicarsi per realizzarli.

La stessa attività di pianificazione strategica delle Province e dei Comuni deve essere messa a confronto e procedere su due binari distinti ma paralleli nell’ottica di un progetto territoriale.

Esiste l’Intesa, la cooperazione e collaborazione ed è qui che interviene la Provincia dà il punto di vista del territorio e delle sue potenzialità complessivo.

La pianificazione strategica, aggiunge il Presidente, è un attività lenta nell’attuazione, prima si affrontano gli studi di fattibilità poi si procede ai fondi degli studi urbani, è un percorso articolato e a volte troppo lento rispetto alle necessità impellenti del territorio.

Tuttavia, la pianificazione strategica e l’Intesa sono i punti di base, partenza e raccordo con la Regione e gli Enti locali.

La parte propositiva del piano, continua il Presidente, sono i progetti strategici – terza parte

Rispetto ad altre esperienze il salto sul piano metodologico è stato di orientare le proposte direttamente alla progettazione. Non limitarsi agli indirizzi ma istruire i programmi e progetti , studi e confronti seri.

Sottolinea l’insieme dei progetti è dichiaratamente incompleto : “ si deve guardare a ciò che c’è e chiedersi se è valido piuttosto che a ciò che non c’è.”

Nel corso della discussione nelle commissioni questa parte verrà integrata sicuramente tuttavia occorre tener conto di fare quello che è sufficientemente maturo.

Per quanto riguarda il tema energetico :

il Sulcis Iglesiente ha 3 vantaggi competitivi :

1. siti idonei stoccaggio anidride carbonica ( dal 2050 tutta l’energia elettrica dovrà essere prodotta a zero emissioni )

2. opportunità di sfruttamento del Metano in Sardegna vista l’alta zona di insularizzazione, 3. opportunità di ricavare energia dai fossili ad emissioni zero ,

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Aggiunge che nel Piano non è attualmente inserito il progetto energie rinnovabili, non perché non sia ritenuto meritevole come fonte di investimento ma perché è un investimento in fase di ridimensionamento, quando sarà pronto verrà introdotto.

Per quanto riguarda in dettaglio i Progetti strategici contenuti nel Piano :

1. Scuola : L’obiettivo è avere una scuola che arricchisce la preparazione, che crea cittadini dotati di spirito critico.

C’è una scelta precisa nell’indicare la scuola come primo progetto.

Questo progetto deriva dalla Conferenza generale della scuola i cui atti sono allegati al piano strategico. Atti riguardanti la dispersione scolastica e l’edilizia scolastica nonché le conclusioni.

Primo progetto : la lotta alla dispersione scolastica è il principale.

Rispetto all’obiettivo indicato dalla Conferenza di Lisbona siamo sotto, un ragazzo su tre si perde per strada. La conferenza ha indicato dieci azioni su cui concentrare l’Intesa tra istituzioni,scuola e famiglia. Lo sviluppo di quel piano occorrerà che anno dopo anno se c’è un azione coerente ci si muoverà sempre più vicino all’obiettivo di Lisbona. Questo progetto richiede risorse economiche ma non superiori al progetto di Edilizia. Molte azioni si possono fare con un maggiore orientamento di tutti i soggetti coinvolti nel raggiungimento dell’obiettivo.

2. Piano territoriale di coordinamento 3. Piano dei trasporti e della mobilità

Questi sono progetti estremamente importanti che verranno depositati e discussi a breve in Consiglio.

La quarta parte del Piano riguarda i progetti multi obiettivo che coinvolgeranno anche i privati e sono progetti che possono innovare la struttura del nostro sistema produttivo contribuendo a delineare uno scenario nuovo.

Cita ad esempio i porti, primo progetto di questa parte del Piano,

Si vuole presentare un integrazione al progetto ma è già a una buona fase con due protocolli di Intesa con la Regione e i Comuni.

In questo settore potrebbero esserci buoni investimenti dei privati ad esempio nel porto di Sant Antioco perché può generare reddito costo zero con il piano regolatore portuale oppure nel progetto di Laguna dove ci sono possibilità di investimento nella pesca, nella cantieristica e quel porto che aveva una semplice vocazione commerciale diventerebbe un nuovo polo di sviluppo. Idem altri porti come quello di Calasetta.

Questo ragionamento sui porti presenta inoltre due possibilità : una struttura al servizio di gonnesa e Iglesias e una che interessa più la zona di Masua.

“ Su Gonnesa non è ancora presente uno studio, quando si passerà all’attuazione con gli accordi di programma la Provincia potrebbe farsi carico di questi studi perché le premesse ci sono ma per realizzare strutture più importanti occorre produrre degli studi più approfonditi.”

Si procede in questo senso con la riorganizzazione degli studi di fattibilità per procedere alla progettazione generale per quanto riguarda la Provincia.

“ Portovesme è un porto da ricollocare diversamente all’interno del sistema portuale regionale.

Attualmente è al servizio solo delle grandi imprese. Ci sono banchine costruite recentemente.

Occorre strumenti di gestazione infrastrutturale.

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Esiste una norma di attuazione dello statuto sardo del 98 che prevede la istituzione del punto franco doganale che a Cagliari è stato tradotto in fatto mentre nel Sulcis non ancora mentre anche quello è uno strumento che accrescerebbe valore.”

Sui porti aggiunge che sono gestiti come appendice di Cagliari, occorrerebbe un autorità portuale autonoma.

Altri progetti strategici riguardano il collegamento infrastrutturale con le zone agrarie per combattere la siccità dei campi. Il Progetto è collegare le varie zone al sistema di invasamento regionale che permetterebbe di aiutare gli agricoltori nella lotta alla siccità.

Sull’Energia richiama due progetti :

Produzione energia elettrica da carbone, un progetto allineato con le intenzioni della Cee,

il Sulcis ha un vantaggio competitivo visto i giacimenti di carbone. Il territorio è stato giudicato idoneo per le prime sperimentazioni in Europa. Questa prospettiva è combattuta da forti potentati come l’Enel che hanno invece deciso di sperimentare altrove in Veneto. Sono più puntati all’energia eolica. La nostra chanche è che vada a buon fine il bando per la realizzazione di una centrale nell’Italia centrale

sul Metano si è in ritardo dovuto al mutato scenario della convenienza sugli investimenti dipesi dalla forte crisi. Ci sono alcuni aspetti che vanno approfonditi su come sarà concretamente a disposizione degli agricoltori e delle imprese. Ci sono ricadute sull’indotto soprattutto per la fase di gestione. In generale è poco riflettuta come opportunità di essere la porta del Metano.

Sulla realizzazione di rete a banda ultra larga e ultra veloce : entro il 2020 almeno il cinquanta per cento della popolazione deve essere servita da questa rete ultra veloce. Il nostro territorio può realizzare la rete in fibra una volta che si realizza il progetto del Metano.

Sulla parte che riguarda il Turismo il Presidente richiama due dati importanti :

il territorio, legge dal rapporto del Piano, ha un potenziale di crescita di cinque volte e mezzo rispetto allo stato attuale per stare nella media. È un settore da cui può nascere molta occupazione. Nel piano ci sono una serie di progetti riguardanti la comunicazione, la crescita. Un punto di debolezza riguarda la non competitività della ricettività delle nostre strutture alberghiere. L’analisi dice che con chiarezza che il territorio ha conduzioni di tipo familiare e stagionale e non diffusi nel segmento più rilevante. Il sistema alberghiero si colloca nella parte della non competitività del grafico.

Occorrono due investimenti : uno per rafforzare le strutture esistenti e uno per creare nuovi investimenti, di imprese che stiano nel grande giro delle reti nazionali e internazionali con struttura adeguata per fare da traino anche per le strutture di minore dimensione.

Il piano strategico al riguardo constata il problema della ricettività e prende atto del ritardo delle bonifiche che ritarda l’assegnazione di quelle aree all’attività alberghiera e quindi impedisce gli investimenti.

Fra i numerosi progetti sul Turismo, questo è quello più importante da risolvere.

Agricoltura

L’Assessorato ha presentato sei progetti strategici il cui denominatore comune è la filiera, integrare le produzioni di base con la trasformazione di base e i mercati.

Questi progetti non parlano solo di infrastrutture ma anche di allevamento caseario, del vino e di quant altro. Rimanda a una lettura attenta perché vuole essere breve.

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Industria

Torna sull’applicazione del metodo tossilo specificando che è presente nel Piano ma non è strumenti all’altezza di 3700 cassa integrati, va usato per coloro che sono in cassa integrazione e hanno perso ogni qualsiasi raccordo con l azienda di provenienza. Questioni come la Ila Eurallumina vanno riaperte. Non andavano mandate a fallimento ma andavano riadattati gli strumenti del governo prodi.

Anche l’Eurallumina se l’imprenditore vuole riavviare va riavviata. In altri casi occorre un piano specifico di sviluppo locale altrimenti questi tremila lavoratori quando vanno ricollocati. Mancano misure e progetti che mirano alla riqualificazione del lavoratore per poi permetterne inserimento in altre imprese.

Ultima parte del Piano , la Governance, il Presidente rimanda alla lettura e si sofferma sulle fonti di finanziamento : i bilanci innanzitutto e poi a strumenti come i fondi Fas e nei fondi dell’Unione Europea per i fondi di coesione.

Un canale che viene considerato particolarmente interessante è quello degli schemi che comprendono una banca come la BEI, fondi nostri della Provincia e fondi dei privati.

La Bei oltre ad offrire tassi agevolati è un partner valutativo importante dal punto di vista economico per gli effetti che scaturiscono dai nostri progetti.

Aggiunge anche il valore aggiunto nei nostri progetti di un partner finanziario di quel livello.

L’adozione di schemi di finanziamento innovativi va valutata con molta serietà e consapevolezza da parte della Provincia.

Ringrazia per l’attenzione dell’aula vista la lunga esposizione ma d’altronde era necessario sono progetti complessi e cercare la sintesi per slogan non serve. Occorre prendersi il tempo per un analisi approfondita su questo documento ed era giusto soffermarsi ora almeno sui punti principali prima di tornare alla discussione e votazione del Piano a settembre.

Terminato l’intervento del Presidente della Provincia, il Presidente del Consiglio ricorda che il dibattito si apre a settembre come concordato dalla conferenza dei capigruppo ma prende atto che il consigliere Cremone invece ha chiesto la parola quindi chiede all’aula di pronunciarsi in merito alla richiesta di breve intervento.

Dopo alcuni interventi di protesta fuori microfono del consigliere Tocco e di altri consiglieri in aula si concorda per un rapido intervento del consigliere Cremone.

Chiede la parola Angelo Cremone per una breve considerazione,

concorda nel rivedersi a settembre per la discussione e votazione ma sottolinea e sollecita la presenza di alcuni consiglieri perché si lamenta di un assenza al momento di confronto in commissione di alcuni componenti.

Terminato l’intervento il Presidente del Consiglio procede alla messa in discussione del punto 3 mozione sulla vertenza dei lavoratori della discarica di sa terredda in Comune di Carbonia.

Visto che anche qua si tratta di un argomento connesso al punto 5 il Presidente del Consiglio comunica che la conferenza dei capigruppo ha proposto la discussione congiunta dei punti all’ordine del giorno.

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Inizia ad illustrare la prima mozione il gruppo Pdl con il primo firmatario, Ignazio Locci

Spiega brevemente che la discarica di Sa Terredda originariamente era gestita dalla ex Comunità Montana numero 19 poi soppressa nell’anno 2008.

In seguito alla soppressione delle comunità montane, la discarica insieme ad altre incombenze, è passata alle due Unioni di Comuni presenti nella nostra Provincia.

Già nel 2008, era peraltro evidente che la discarica non avrebbe avuto vita lunga, perché la sua capacità era in fase di esaurimento, per il compiuto raggiungimento dei limiti di conferimento.

Anche nel piano regionale dei rifiuti solidi urbani presentato nel 2008, si prospettavano tutta una serie di soluzioni con riferimento soprattutto a nuovi trattamenti che avrebbero riguardato soprattutto la frazione secca e quindi anche la sorte dei lavoratori già impegnati nella gestione della discarica.

Il Comune di Carbonia si è premurato, come capofila della gestione consortile, di tutelare, attraverso una serie di accordi e intese con i sindacati e aziende, di garantire il passaggio dei vecchi lavoratori dalla vecchia alla nuova società.

Nel capitolato d’appalto infatti si rendeva noto, alle aziende che avrebbero partecipato alla gara di appalto per la gestione, che, con l’aggiudicazione del contratto, ci si assumeva anche l’onere di rilevare i lavoratori della precedente società.

Questo impegno invece sottolinea il consigliere è stato disatteso dalla società vincitrice della gara e si è arrivati al 30 giugno scorso, al licenziamento di questi lavoratori.

… “ (… ) Si sa che questa non è la sede appropriata per questa vertenza e ce ne guardiamo bene dal voler fare speculazione politica su questa vicenda, l’abbiamo portata qui però perché la Provincia è deputata al coordinamento di tutte le politiche, quindi, anche dei rifiuti, soprattutto di un impianto che dovrebbe interessare tutti e ventitre i Comuni di questa Provincia, quindi, noi con questa mozione abbiamo voluto portare l’attenzione su questo problema perché conosciamo la sensibilità di questo Presidente e dei rappresentanti politici che siedono in questo consesso ma vogliamo intervenire e sollecitare chi invece tra i soggetti competenti possono realmente intervenire e garantire la continuità del posto di lavoro a questi dipendenti che per tanti anni hanno lavorato in questi impianti. La società aggiudicataria dell’appalto si sta nascondendo dietro scuse pretestuose mostrando poca correttezza nei confronti di chi , come questi lavoratori, hanno impiegato le proprie energie professionali ed umane per anni. Il capitolato è chiaro a questo proposito. Non si possono rimangiare gli impegni presi. Chiediamo un ulteriore impegno. Di fronte a questi fatti oggettivi e agli ulteriori incontri che si sono tenuti tra le parti in questi giorni, si deve chiudere a maggior ragione questa vertenza positivamente con tempi e modi certi per rendere il posto di lavoro a chi si trova accampato sotto il Comune “

Interviene il consigliere Massa Salvatore firmatario della seconda mozione, Salvatore Massa

Condivide quanto appena detto e proposto dal consigliere Locci pertanto propone e chiede all’aula che oltre alla discussione anche la votazione avvenga in maniera unitaria e congiunta.

Interviene il Presidente della Provincia,

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Salvatore Cherchi

Fa il punto della vertenza con gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda occupazionale.

Si devono considerare le diverse esigenze insieme : la questione occupazionale e l’esigenza di realizzare i sistemi di raccolta e smaltimento in maniera economica tenendo conto che poi i Comuni devono richiedere al cittadino l’imposta della Tarsu in modo che si eviti un aggravio sui sistemi di raccolta e di smaltimento e quindi imposte più elevate per i cittadini.

Nel caso di specie ricorda che l’Unione dei Comuni ha ereditato la gestione di quella discarica e il Comune di Carbonia è il capofila di questa gestione consortile.

La discarica in oggetto avrebbe potuto essere ampliata anche se con dei limiti ma la Regione ne aveva già individuata un'altra che poteva adempiere alla stessa funzione in maniera più ottimale sita nel territorio di Iglesias.

Nella discarica di Sa terredda è stato avviato un impianto di pretrattamento dei rifiuti che da contratto prevede 7 addetti. Deve inoltre essere immediatamente attivata l’esercizio post mortem della discarica e il tutto richiede 2 o 3 addetti quindi arriviamo a dieci addetti.

Sempre in quel sito, il Presidente spiega che si devono realizzare altre tipologie di impianti : uno per il compostaggio di qualità per risolvere una grossa penalizzazione del territorio perché attualmente la frazione umida che rappresenta più del quaranta per cento viaggia verso Villacidro, Serramanna con costi cospicui per il territorio quindi l’impianto per il compostaggio di qualità risolverebbe sia il costo elevato del trasporto attuale di frazione umido che il problema occupazionale; uno per l’impianto per il riciclaggio prossimo al bando ed ottimo investimento che racchiude altri cinque posti di lavoro;

infine se si risolve anche la questione tra Regione e imprenditore attualmente preposto all’impianto di smaltimento presente in territorio iglesiente, si possono recuperare altri cinque posti di lavoro.

In totale, conclude, con questi investimenti si può arrivare a 20 posti di lavoro ed è proprio all’interno di questi nuovi investimenti che va trovata la soluzione.

Mercoledì scorso, in un incontro tra le parti, racconta che è emerso che delle dieci persone sei sono immediatamente ricollocabili a tempo indeterminato : il numero potrebbe variare in relazione al fatto che i quattro dipendenti attualmente alle attività di pretrattamento dei rifiuti hanno già presentato ricorso sostenendo anch’essi rispetto agli altri il diritto alla stabilizzazione.

Tuttavia, a prescindere da questi 4 addetti, almeno 6 possono essere subito richiamati nell’impianto di pretrattamento e nell’esercizio post mortem dell’impianto.

Altri lavoratori possono essere impegnati l’esercizio della discarica di Iglesias almeno cinque poi sappiamo che non tutti potranno dedicarsi a questa finalità e poi altri 7 potranno essere utilizzati almeno per un anno.

Sulla base di tutto questo è stata formulata una proposta a tutte le parti interessate per siglare un accordo che preveda un posto di lavoro per tutti con contratti rispettosi dei diritti acquisiti e a tempo indeterminati.

Per qualche posizione sarà magari necessario una cassa integrazione momentanea in vista del ricollocamento con l’avvio dei nuovi impianti e attività ma ritiene sia una soluzione ben accettabile rispetto all’altra alternativa appunto del licenziamento.

Aggiunge a conclusione che il Comune di Carbonia è stato attaccato ingiustamente in questi giorni in maniera eccessiva … (.. ) perché il Comune si è fatto subito carico di preparare una soluzione per il dopo. Lo ha fatto per tutti i Comuni e tutti i lavoratori a prescindere dalla provenienza. Quindi è ingiusto che venga attaccato, non ha licenziato nessuno, gli imprenditori potevano partecipare alla

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gara e non l’hanno fatto. Il Comune invece ha garantito un percorso che porti alla continuità. Non è responsabile della situazione perché anzi è il soggetto che si sta attivando per risolverla.(… )

Interviene il consigliere Angelo Cremone,

Apprezza moltissimo che il Presidente della Provincia si sia attivato già prima di questa mozione : ha visto come si è dato da fare per organizzare gli incontri tra le parti.

Sottolinea due aspetti importanti :

L’impianto del biogas che è costato tanto non risulterebbe ancora funzionante quindi chiede che si faccia da parte della Provincia un sopralluogo per accertare le inadempienze eventuali. Anche quello infatti sostiene il consigliere potrebbe essere recuperato e sarebbero altri posti di lavoro

Altra cosa su cui vuole attirare attenzione, sono i percolati :

“ .. (..) chi sta garantendo che quei percolati che prima erano sotto controllo ora non siano pericolosi per la popolazione?.. (..)

Chiede che gli organi della Provincia diano immediatamente una risposta con un verbale di sopralluogo.

Per quanto riguarda la vertenza in oggetto, condivide le proposte avanzate dal Presidente e propone una votazione unica considerando positivo l’impegno già assunto e dando mandato al Presidente per riferire in aula la conclusione della vicenda a breve

Livia Crobu

Chiede un chiarimento se l’appalto del pretrattamento è stato già realizzato.

Nel capitolato, prosegue la consigliera, legge infatti che c’era l’obbligo di assunzione del personale attualmente a tempo indeterminato, quindi chiede se l’appalto in oggetto è stato già aggiudicato ed è in corso di esercizio.

Il Presidente della Provincia risponde che l’impianto era stato inizialmente gestito dal costruttore con 4 lavoratori interinali a tempo determinato poi è stato fatto l’appalto per la gestione definitiva andato a regime recentemente con la De Vizia ed è quest’ultimo appalto che pone come obbligo l’assunzione di 7 dipendenti.

Allo stato attuale però il gestore De Vizia ne ha chiamato 3 a tempo indeterminato asserendo che al momento c’è pendente il ricorso degli altri 4 dipendenti che pur essendo interinali a tempo determinato asseriscono di aver maturato il diritto anche loro al posto di lavoro tramite stabilizzazione.

“ C’è il ricorso di questi 4 lavoratori che invocano questo diritto “ (.. ) non essendo giudice del lavoro non posso dirimere la questione ci sarà però un momento in cui il giudice deciderà.(..) a chi spetta tale diritto .. “ . A prescindere comunque da questi 4 lavoratori, 3 possono essere chiamati subito per le attività di pretrattamento, più quelli destinati all’attività post mortem sono altri 3 posti, il resto lo si dovrebbe comunque risolvere nel breve periodo con l’avvio delle altre tipologie di impianto di cui ha già parlato.”

La consigliera Crobu Livia chiede quindi : “ la gestione è passata di mano o è rimasta a chi l’aveva in gestione prima ?”

Il Presidente spiega che la gestione è stata data alla De Vizia che ha l’obbligo di chiamarne 7 dipendenti ma dice che la società attualmente ne ha chiamato solo 3 perché gli altri 4 interinali a

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tempo determinato stanno facendo ricorso perché dicono che nel frattempo hanno maturato diritto alla stabilizzazione. Occorre per esempio allargare il discorso anche alla discarica sita ad Iglesias così si risolve il problema del numero delle posizioni lavorative.

Interviene il consigliere Angelo Cremone,

chiede se c’è la possibilità di far parlare uno dei dipendenti della discarica presenti in aula perché volevano esporre la vicenda dal loro punto di vista

Il Presidente del Consiglio spiega che il Consiglio non è un Consiglio aperto quindi da regolamento non può dare la parola.

Il consigliere Cremone insiste affinché venga data la parola a uno dei dipendenti anche magari sospendendo per cinque minuti registrazione e seduta.

Il Presidente del Consiglio chiesto il consenso dell’aula alla sospensione, interrompe i lavori del Consiglio per cinque minuti alle ore 20.10

Alle ore 20.15, verificato numero legale, si riprendono i lavori del Consiglio ( 19 p, 6 a )

Il consigliere Emanuele Madeddu chiede al Presidente una nuova sospensione per riunirsi con la conferenza dei capigruppo e formulare un unico dispositivo finale per le due mozioni.

Il Consiglio approva la sospensione alle ore 20.20

I lavori riprendono verificato numero legale alle ore 20.30 ( 19 p, 6 a ) Chiede di intervenire il consigliere

Ignazio Locci

Rassicura che l’obiettivo di questo Consiglio è quello di risolvere la vertenza occupazionale dei lavoratori della discarica anche uscendo dalle logiche ristrette, contrattuali e capitolari.

Comprende molto bene l’amarezza dei lavoratori che attualmente sono licenziati e quindi rivendicano contro la politica il loro posto di lavoro, però ritiene che nessuno abbia dubbi sul fatto che il Presidente della Provincia sia un galantuomo e quindi di fronte a una soluzione proposta a tutte le parti non si può pensare che il Presidente non si impegni a portare in porto il riassorbimento dei lavoratori.

Ritiene non sia giusto mettere i precari contro gli altri lavoratori, nessuno vuole fare lavoratori di seria A e serie B quindi chiede al Consiglio di assumere le dichiarazioni fatte oggi quali risoluzioni di questo Consiglio e di assumere con la votazione unica delle due mozioni l’impegno a breve mandato di giro per il Presidente affinché si trovi anche una soluzione anche per questi dieci lavoratori della Sogeco.

Salvatore Cherchi, Presidente della Provincia, chiude il giro degli interventi rimarcando che la preoccupazione sentita oggi nelle osservazioni dei dipendenti che lottano per difendere il loro posto di lavoro è una preoccupazione condivisa e che si farà portavoce anche di questo aspetto nelle trattative con le parti.

Terminati gli interventi, dopo una breve sospensione per permettere ai Capigruppo di predisporre un unico dispositivo deliberativo alle due mozioni oggetto di discussione, si decide di mettere a votazione le due mozioni con un'unica votazione congiunta trattandosi dello stesso argomento,

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il Presidente del Consiglio pone pertanto a votazione per alzata di mano le due mozioni aventi ad oggetto la vertenza dei lavoratori della discarica Sa Terredda di Carbonia ,

la votazione ha il seguente esito : APPROVATO UNANIMITA’

consiglieri presenti 19

consiglieri assenti 6 ( Pintus,Spiga, Montisci , Baldino, Corongiu, Vigo) consiglieri votanti 19

consiglieri favorevoli 19

consiglieri contrari 0

consiglieri astenuti 0

Si procede alla trattazione del punto 4 avente ad oggetto la realizzazione di un progetto di impianto termale nella zona is Coacquaddus di Sant Antioco

La parola per l’illustrazione al primo firmatario, Giovanni Tocco

La mozione è stata presentata cogliendo la preoccupazione che molti cittadini della comunità antiochese hanno avanzato riguardo all’interesse di realizzazione di un impianto termale vicino a una spiaggia che è notoriamente appartiene all’isola di Sant Antioco.

Sottolinea alcune cose :

la prima osservazione è che i componenti della commissione sono favorevoli in linea generale alla presentazione di progetti per la promozione e valorizzazione del turismo locale e all’ampliamento della ricettività del territorio.

la seconda da cui nasce questa mozione è che dalla delibera del Comune di Sant Antioco sembra che non siano stati fatti sufficienti studi al riguardo e si riferisce a quello che la Regione Sardegna intende al riguardo cioè che le acque termali sono risorse equiparate a giacimenti minerari.

In quanto tale, questa risorsa viene trattata con una serie di autorizzazione precise avanzate alla Regione la quale darà autorizzazione allo studio del suolo di quel territorio dopodicchè sempre la Regione darà un autorizzazione mineraria a chi dovrà sfruttare un bene di questo tipo accompagnata da un piano di sfruttamento della risorsa.

Non c’è ancora traccia di tutto questo procedimento nella delibera del Comune quindi anche se gli studi già fatti possono essere attendibilissimi ma non sono sufficienti pertanto il Consiglio chiede con questa mozione che vengano fatti da chi di competenza ulteriori approfondimenti in merito.

Aggiunge un altro concetto : quella zona è ricca di acque termali. Uno studio passato della Regione Sardegna dice che ci sono due punti di acque termali affioranti ma non a Coacqueddus bensì nella spiaggia di Maladroxia dove esiste un rudere di vasca romana dove veniva sfruttata l’acqua termale.

Un altro punto è vicino a Is Pruinis di lieve entità quindi non sa se esiste anche a Coacqueddus un affioramento di acqua termale perlomeno sottolinea che dagli studi esistenti della Regione in zona non emergono affioramento di acqua termale.

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Occorrono dunque studi più approfonditi dopodicchè c’è la questione del Piano Paesaggistico Regionale e i suoi veti che a tutt’oggi non sono ancora superabili perché il Comune non può superare una legge regionale.

Conclude dunque chiedendo alla Provincia e al Presidente di attivarsi affinché possa promuovere studi più approfonditi e se la risorsa sarà sfruttabile anche a Coacqueddus non saranno affatto contrari alla realizzazione del relativo impianto termale.

Chiede di intervenire il consigliere Salvatore Massa

Sottolinea che giovedì scorso il consiglio comunale di Sant Antioco ha approvato lo studio di fattibilità su questo impianto termale per poi dare mandato al Sindaco di procedere alla stipula dell’Intesa per la sua realizzazione.

Le considerazioni che vuole fare sono quelle riguardo le osservazioni fatte dall’Architetto Pisu sul progetto poco comprensibili e poco tecniche sull’opera da realizzare nel senso che non si parlava di metri cubi, di superfici area interessata etc.

Dai documenti in possesso i metri cubi necessari pare siano pari a 200 case da cento metri quadri. E’

del tutto evidente che il Comune ha approvato lo studio di fattibilità per un centro termale quindi se di centro termale si parla si deve essere certi della presenza dell’acqua termale.

Di questa risorsa nella zona si sa poco e nulla perché esiste uno studio fatto dal geologo che ha partecipato alla stesura del progetto. Sono stati fatti cinque carotaggi e il sospetto è che abbiano trovato solo acqua di mare.

Questa mozione è stata presentata anche in Consiglio comunale ed è stata bocciata perché non vogliono fare ulteriori approfondimenti.

La ragione di presentarla oggi in aula è legata al fatto che per la realizzazione di questo impianto termale verrà fatta un Intesa di cui appunta farà parte anche la Provincia quindi si tratta di capire bene se esiste e in che quantità questa risorsa.

Aggiunge che la Direzione generale per le risorse energetiche censisce l’unico luogo di risorse termali nel territorio a Maladroxia.

Ritiene si tratti quindi di uno studio di fattibilità di parte e non assicura sulla presenza di risorse termali in zona.

“ Questo progetto ha peraltro già creato nei cittadini l’illusione di nuovi posti di lavoro quindi è ancora più necessario verificare la presenza delle risorse termali. Inoltre non è presente un business plan quindi non si sa quanti e che effettive tipologie di lavoratori occorrono all’impianto.”

Vorrebbe chiarire anche chi finanzia quest’opera perché (.. ) il capitale sociale della società GEA immobiliare non è sufficiente per realizzare un impianto termale.(… )

Chiede chiarezza perché è giusto e corretto che i cittadini sappiano cosa si intende realizzare e siccome la Provincia farà parte di questo progetto tramite l’Intesa è giusto fare approfondimenti in merito.

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Conclude gli interventi il Presidente della Provincia Salvatore Cherchi

Ritiene come premessa che tutti devono essere rispettosi delle competenze delle istituzioni in particolare dei Comuni perché i Consigli nel loro ambito hanno poteri attribuiti dalla legge quindi in nessun momento si deve dare impressione di voler creare conflitti tra amministrazioni comunali e Provincia in ordine all’esercizio delle rispettive competenze.

Inoltre aggiunge che il territorio ha bisogno di investimenti per valorizzare il turismo quindi non che tutto debba essere accolto a priori senza approfondimenti per la fretta di fare questi investimenti ma anche che non si debba penalizzare o valutare troppo negativamente ogni iniziativa in tal senso.

Premesso ciò circa le competenze istituzionali e la necessità degli investimenti per potenziare la ricettività del territorio, entra nelle avvertenze del merito.

È stato proposto un investimento per la realizzazione di una struttura alberghiera che si occuperà di attività termali.

Al momento non ha la Provincia competenze specifiche ma se si attiverà l’Intesa la Provincia parteciperà e quindi è giusto che approfondisca la questione.

Le concessioni per la coltivazione dei giacimenti minerari sono disciplinate dalla Regione con procedimenti autorizza tori specifici prima la ricerca e poi la coltivazione

Nella prima fase chiunque si prefigga il permesso di ricerca non può proprio effettuare la ricerca, deve raccogliere quegli elementi che facciano ritenere plausibile un permesso di ricerca. In base a degli indizi acquisiti con varie modalità si sottopone la richiesta del permesso di ricerca alla Regione. La ricerca mineraria non è attivabile a piacere da chi la vuole fare. Ci devono essere degli indizi. Una volta effettuata la ricerca ottenuto il provvedimento autorizzatorio, sulla base dei risultati si fa richiesta di autorizzazione per la coltivazione.

In questo momento la società è ancora nella prima fase quindi non c’è una valutazione ufficiale della consistenza del giacimento.

Osserva che anche in questo caso emergono delle indicazioni :

“ il permesso di ricerca è stato richiesto nel 2009 ma siamo nel 2011 quindi non sono tempi decenti per fare impresa. Una risposta può essere anche negativa ma non è accettabile che occorrano due anni per dare una risposta sul permesso a ricercare, una fase preliminare.”

L’Assessorato industria della Regione ha competenza sulle miniere , il processo è tracciato univocamente e non è modificabile da nessuno. Per sfruttare un giacimento minerario si devono avere i permessi per la ricerca e i permessi per la coltivazione.

Perciò anche se l’imprenditore ritiene che il giacimento ci sia e ha presentato una relazione supportata da elementi evidenti è evidente che, nonostante questa relazione sia stata redatta da esperti ed elementi oggettivi , non è comunque decisiva perché l’ultima parola spetta alla Regione.

Dal momento che la competenza è in capo alla Regione e i procedimenti autorizzativi sono determinati dalla legge se l’acqua termale c’è verrà rilevata e se è insufficiente verrà reso pubblico. In quel momento si potrà intervenire in merito anche con un ulteriore valutazione.

Escono dall’aula i consiglieri Crobu Livia, Pierpaolo Acca e Attilio Stera ( 16 presenti, 9 assenti )

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Interviene il consigliere,

Angelo Cremone

Condivide l’esigenza di fare ulteriori accertamenti sull’esistenza della risorsa termale in zona.

Aggiunge che il Presidente della Provincia ha ricordato che la competenza dei procedimenti autorizzativi in merito è della Regione quindi non della Provincia.

Racconta di aver partecipato a un convegno dove si è invece detto che la documentazione presentata a corredo della fattibilità non è esaustiva. La Regione, comunque, una volta che le si presenterà tutta questa documentazione approvata dal Consiglio comunale , dovrà verificare che sia esaustiva.

Sostiene che oggi non ritiene possa essere votata la mozione proprio perché il procedimento come ribadito dal Presidente in queste fasi è comunque competenza della Regione quindi un intervento in merito ora della Provincia sarebbe fuori luogo e invasivo delle competenze di altri soggetti istituzionali.

Interviene il consigliere Salvatore Massa

Puntualizza che presentare e votare oggi questa mozione ha comunque già di per sé raggiunto il primo obiettivo : mettere dei punti fermi attorno a questa vicenda.

Il Presidente della Provincia ha ribadito che si tratta di un iter lungo però come cittadino di Sant Antioco il consigliere sottolinea la necessità di approfondimenti in merito perché l’iter autorizzativo da parte del Consiglio comunale ormai è già partito.

Va chiarito subito se la risorsa termale esiste e in quali quantità. Perché attorno a questo centro termale si sono costruite tante aspettative di lavoro. Sono previsti 4 medici quindi se alla fine non sarà un centro termale ma un villaggio turistico l’opera realizzata va subito detto.

.. “ Non vorrei che stessimo facendo un'altra cosa, quello che nelle tecniche di persuasione, si chiama piede nella porta, partiamo con una cosa e la ridimensioniamo cammin facendo.. ma ormai a cose quasi fatte si scopre che in realtà non è un centro termale quello che stiamo costruendo ma un villaggio turistico o peggio seconde case quindi è bene chiarire questi aspetti anche perché la Provincia sarà chiamata a partecipare all’Intesa… anche perché quell’area è stata interessata da incendio qualche tempo e l’area non era stata aggiornata dal Consiglio comunale.. quindi qualche dubbio sospetto lo abbiamo… è bene che alcuni ragionamenti vengano fatti nell’interesse di tutti.. (,,, ) Interviene a conclusione il consigliere,

Achille Rombi

Condivide le osservazioni fatte e le preoccupazioni dei consiglieri Tocco e Massa, però, sottolinea il ruolo della Provincia come ribadito dal Presidente Cherchi non è quello sicuramente di sostituirsi ai Comuni nei procedimenti di loro competenza ma la Provincia come ente di coordinamento può fare in modo che vista la futura Intesa di cui farà parte venga rispettato il momento del confronto e della concertazione tra i vari soggetti istituzionali nelle varie fasi di autorizzazione di questo progetto.

Auspica inoltre che, visto l’ingresso del Sindaco di quel Comune in Consiglio, a breve, ci possa essere un confronto operoso magari più avanti con l’aggiornamento in aula della vicenda da parte del Presidente.

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Giovanni Tocco

Ritiene necessario dare una risposta. Non è contrario, apprezza e prende atto di quanto detto dal Presidente della Provincia che ha sottolineato i vari passaggi dei procedimenti in atto e ha spiegato che la Regione Sardegna non ha ancora risposto alla richiesta del permesso di ricerca di due anni fa.

Si rivolge al consigliere Massa e dice che non è meravigliato dal fatto che l’imprenditore voglia realizzare dei posti letto per incentivare il turismo e che votando il piano strategico è ben preciso questo aspetto che si andranno ad aumentare i posti letto in quella zona ma non è corretto che solo quella zona giovi dell’aumentata ricettività.

Ritiene però che se si parla di ricettività ci sono altre zone della nostra costa che sono poverissime e prive di albergo, da Flumini a Funtanammare.

Se c’è una zona invece che ha posti letto in questo momento è proprio quella di Sant Antioco. Quindi vorremmo che si investisse anche in altre zone come da Porto Pino a Porto Botte dove non c’è un posto letto. Se parliamo in questi termini che si realizzi un impianto termale va bene altrimenti se si parla di realizzare la struttura alberghiera per aumentare i posti letto andrebbe orientata strategicamente anche su altre zone.

Marco Cau

Il consigliere dice che la mozione presentata oggi chiede solo ed esclusivamente di esprimersi sul fatto che non ci sia chiarezza e che ci sia insufficienza negli studi di fattibilità eseguiti ad oggi quindi basta impegnarsi a far chiarezza.

Le richieste degli imprenditori sono legittime ma si scontrano con le leggi secondo lui perché se non hanno ricevuto risposta dalla Regione dopo due anni è perché la risposta non potevano averla perché il PPR non avrebbe consentito tale operazione.

L’intesa è stata proposta ora dopo due anni perché il PPR non consente attività di cava in una zona Sin.

Chi ha presentato la mozione non è contraria a un insediamento turistico ma hanno chiesto di verificare quello che stanno facendo. La Provincia farà le sue verifiche al momento della stipula dell’Intesa.

Interviene il Presidente della Provincia, Salvatore Cherchi

Dice di essere preoccupato per il fatto che essendo molti consiglieri provinciali anche amministratori in realtà comunali spesso ha notato che si riportano in Consiglio provinciale questioni che vanno discusse e deliberate per legge nei consigli comunali.

“ Se si fa questo non si va da nessuna parte perché ogni volta che qualcosa è andato male in un Consiglio comunale non può essere ripreso in Consiglio provinciale.”

“… La Provincia non ha compiti di coordinamento dei Comuni che sono soggetti maggiorenni e responsabili. ”

Ribadisce che in qualità di Presidente si impegna a riferire al Consiglio nel momento in cui la Provincia viene coinvolta in qualunque parte del procedimento cioè al momento dell’Intesa ci sarà la valutazione del progetto nella sua presentazione.

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Attualmente c’è la proposta di un investimento da parte dell’imprenditore che ritiene lì ci sia un giacimento termale ma non è lui che si dà la risposta. Spetta al sistema pubblico dare risposta sull’esistenza del giacimento e lo fa con due distinti procedimenti autorizza tori.

Quando nella mozione si chiede di fare uno studio ulteriore anche se la Provincia lo facesse non incide comunque sul procedimento perché lo stesso è già determinato da legge quindi il fatto che si sia ancora in fase istruttoria non ci permette comunque di intervenire. La competenza ad intervenire per dire se c’è o meno questa risorsa termale è esclusivamente la Regione.

Sarà cura della Provincia acquisire comunque tutte le informazioni visto che in futuro saremo parte dell’Intesa.

Giovanni Tocco

Prende atto delle parole dette dal Presidente e dell’impegno preso. Ritiene che si possa anche non procedere alla votazione della mozione, pensa che sia sufficiente l’adozione dell’impegno da parte del Presidente a riferire all’aula gli sviluppi.

Propone di ritirare la mozione con la garanzia dell’interessamento del Presidente.

Il consigliere Salvatore Massa chiede di procedere comunque a una formale votazione della mozione sullo schema del punto precedente prendendo atto delle dichiarazioni fatte dal Presidente e dandogli mandato a riferire in aula nelle prossime sedute gli aggiornamenti e sviluppi dei procedimenti in atto per la realizzazione del Progetto Terme a Coacqueddus – località Sant’Antioco

Il Presidente del Consiglio, visto il consenso dei presenti, procede alla messa in votazione del punto 4 dell’Ordine del giorno approvazione mozione sul progetto di realizzazione di un impianto termale in località Coacqueddus Sant’Antioco.

La votazione ha il seguente esito : APPROVATO ALL’UNANIMITA

consiglieri presenti 16

consiglieri assenti 9 ( Pintus,Spiga, Montisci , Baldino, Corongiu, Vigo, Stera, Acca, Crobu) consiglieri votanti 16

consiglieri favorevoli 16

consiglieri contrari 0

consiglieri astenuti 0

Terminati gli interventi e dopo una breve sospensione il Consiglio decide di rinviare l’ultimo punto 6 iscritto all’ordine del giorno vista l’ora tarda alla prossima seduta consiliare prevista nel mese di settembre.

I lavori vengono dichiarati chiusi alle ore 21.40 Letto approvato e sottoscritto

Il Presidente del Consiglio il Segretario Generale

f.to Dottor Elio Sundas f.to Dottor Franco Nardone

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