• Non ci sono risultati.

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale"

Copied!
21
0
0

Testo completo

(1)

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Consiglio Provinciale

Verbale n. VI della seduta del 23 maggio 2011

Il giorno 23 maggio 2011, alle ore 17.35, presso la sala consiliare del Comune di Iglesias, in piazza Municipio n. 1, si è riunito in seduta pubblica il Consiglio Provinciale per trattare il seguente ordine del giorno:

1) Mozione

su installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area dell’ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri

2) Ordine del giorno

Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni 3) Proposta di approvazione

regolamento per la costituzione ed il funzionamento della consulta provinciale per l’immigrazione

4) Ordine del giorno

Su rischio chiusura sportelli INPDAP del territorio 5) Ordine del giorno

Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla l.r. n. 20 del 5 dicembre 2005

6) Mozione

Scuole materne paritarie – finanziamenti – tutela istituzioni scolastiche 7) Interrogazione

sulla delibera di Giunta Provinciale n. 53 del 10 marzo 2011 – finanziamento alle scuole materne private paritarie

8) Interrogazione

Selezione personale SI Servizi srl

Sono presenti i Signori Consiglieri:

PRES ASS PRES ASS

1) CHERCHI SALVATORE X 14) PITZALIS LORIANA X

2) SUNDAS ELIO X 15) ROMBI ACHILLE IGNAZIO X

3) TOCCO GIOVANNI X 16) MADEDDU GIUSEPPE X

4) LENZU PIER

GIORGIO X 17) RUBIU GIANLUIGI X

5) CANI EMANUELE X 18) VIGO ANTONIO X

6) MADEDDU EMANUELE X 19) STERA ATTILIO X

7) PIANO BRUNO UGO X 20) PERSEU LUIGI X

8) CROBU LIVIA X 21) LOCCI IGNAZIO X

(2)

9) RUBBIANI MARA X 22) ACCA PIER PAOLO X

10) LODDO ROSSANO X 23) SPIGA ELEONORA X

11) CAU MARCO X 24) MONTISCI MARIA

ROSARIA X

12) MASSA SALVATORE

LUIGI X 25) PINTUS TERESA X

13) CREMONE ANGELO X

Totale presenti: 19; Totale assenti: 6.

Presiede la seduta il Presidente del Consiglio, dott. Elio Sundas.

Partecipa il Segretario Generale Reggente, dott. Franco Nardone.

Sono inoltre, presenti gli assessori Cicilloni Carla, Grosso Marinella, Pili Alberto, Pintus Alessandra, Pizzuto Luca, Simeone Marco e Vacca Guido.

*********

Si da atto che in Segreteria è disponibile la registrazione della seduta odierna e che la stessa costituisce parte integrante del seguente verbale.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, DOTT. ELIO SUNDAS,effettua l’appello nominale dei presenti, per verificare la presenza del numero legale, alle ore 17.35.

Risultano presenti:

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Rubiu Gianluigi, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa.

Totale presenti: 19;

Totale assenti: 6 (Rubbiani Mara, Madeddu Giuseppe, Vigo Antonio, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

*********

Il consigliere Vigo Antonio entra alle ore 17.37.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dichiara aperta la seduta alle ore 17.36.

La consigliera PITZALIS presenta un’interrogazione orale.

Rileva che finora l’ufficio competente non ha ancora pubblicato alcun bando per la concessione dei contributi previsti dalla legge regionale n. 17 del 1999, benché il Consiglio, con delibera n. 15 del 18 aprile 2011, abbia approvato il regolamento per la tutela e promozione dello Sport, dichiarando la

(3)

Considerato preoccupante il ritardo rilevato, per la sollecitazione costante delle associazioni sportive presso la Commissione, dovendo partecipare a concorsi nazionali e internazionali e necessitando di contributi, chiede al presidente della giunta:

- se sia a conoscenza di questo fatto

- quali siano i motivi del ritardo nell’applicazione del Regolamento approvato e - quali interventi intenda adottare.

Entra il consigliere Vigo.

L’assessore GROSSO risponde che aveva già segnalato che nel bilancio preventivo per l’esercizio finanziario 2011 non sono state previste le somme necessarie per poter procedere con i bandi previsti dalla legge regionale 17. Informa di avere segnalato ciò al presidente, il quale si è impegnato, non appena possibile, tramite una variazione di bilancio, ad individuare le somme necessarie.

Si tratta di somme notevoli. Ora sono disponibili solo 66.700,00 euro e con questi fondi non si può nemmeno istruire il bando per gli eventi sportivi.

La consigliera PITZALIS afferma di poter essere soddisfatta della risposta, rilevando tuttavia che per quest’anno le cose siano quasi saltate. Ribadisce che le società premono per avere i contributi.

Domanda cosa succederà da qui a breve.

Il presidente CHERCHI ricorda che lo Stato ha tagliato un quarto dei suoi trasferimenti. Anche la Regione sarda li ha tagliati di circa il 7-8%. Rassicura che ci saranno le risorse per il 2011.

Domanda la parola il consigliere CREMONE per dichiarare se sia soddisfatto o meno in merito alla risposta del presidente alla sua interrogazione orale sulle terre ad uso civico presenti nel territorio di Portoscuso, presentata durante il Consiglio Provinciale del 18 aprile 2011.

“Presidente dal momento in cui questa vicenda sta assumendo dei contorni molto strani, dove anche i carabinieri, non so al servizio di chi, si mettono a strigliare il sottoscritto Consigliere Comunale.

Carabinieri che contrariamente a quello che dovrebbe essere un’inchiesta già definita di una parte della magistratura, si intromettono a controllare, chiedere e violare un segreto istruttorio o chiedere di violare un segreto istruttorio del sottoscritto. La cosa sta diventando molto sporca, presidente …..”

Manifesta il suo disappunto sul contenuto della nota del presidente, ritenendo che sia incompleta e non dia risposte nel merito alle domande poste a seguito della firma ed il parere favorevole dell’assessore Pili sul protocollo d’intesa o accordo di programma per il parco eolico che la Portovesme srl deve realizzare nel comune di Portoscuso.

Le pale eoliche vengono ubicate nei terreni della comunità di Portoscuso su cui ricadono vincoli di uso civico.

Domanda i motivi per cui la Provincia non abbia preso atto dei vincoli e non li abbia fatti propri, inserendoli nei propri atti di pianificazione territoriale.

Chiede chi debba rispondere degli errori commessi nei confronti dei cittadini di Portoscuso.

Sostiene che il parere reso dall’assessore Pili andrebbe revocato e che il protocollo sottoscritto dall’assessore sia un atto illegittimo, in quanto necessita di un atto di indirizzo del Consiglio o della Commissione competente.

Chiede di avere copia del protocollo d’intesa con la Portovesme del 2 luglio e che l’argomento venga inserito all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Provinciale.

Sostiene che un carabiniere con una squadra al suo servizio faccia ingerenza su atti istruttori.

Ritiene che questa vicenda avrà ricadute di carattere penale.

Ribadisce la sua richiesta di ritirare quella firma.

Il presidente CHERCHI osserva che il consigliere Cremone presenti le cose a suo piacimento, distorcendo le risposte date.

(4)

Rileva che siano state dette cose molto gravi nei confronti della magistratura e dei carabinieri, da cui prende le distanze in maniera forte.

Invita il presidente a valutare il peso e la portata di queste affermazioni.

Ribadisce che la questione degli usi civici non sia di competenza della Provincia.

Il consigliere Cremone chiede che la Provincia si inserisca in un procedimento di cui è estranea.

Non si ha alcuna competenza in materia. La Provincia non deve invadere sfere di competenza che riguardano altre amministrazioni.

Ritiene che non ci sia da ritirare alcuna firma. L’assessore Pili ha sottoscritto legittimamente un protocollo d’intesa per la salvaguardia di un’impresa, insieme con tante altre amministrazioni, non vincolante dal punto di vista delle autorizzazioni, le quali vengono date con la procedura prevista dalla legge.

Ribadisce che la Provincia non ha rilasciato alcuna autorizzazione, salvo aver espresso il proprio assenso alla soluzione del problema energetico della Portovesme srl.

Se e quando quei terreni dovessero risultare vincolati, il procedimento cadrà.

Conclude che la Provincia si attiene al rispetto della legge.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO nomina scrutatori i consiglieri Piano Bruno Ugo e Massa Salvatore Luigi per la maggioranza, ed il consigliere Stera Attilio per l’opposizione.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIOda lettura del primo punto iscritto all’ordine del giorno:

1) Mozione su installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area dell’ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri:

proposta di delibera n. 8920 del 4 aprile 2011, presentata dai consiglieri Locci Ignazio, Spiga Eleonora e Massa Salvatore Luigi, avente ad oggetto: “Installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area della ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri”

I consiglieri Rombi, Cau, Stera, Pitzalis, Piano e Crobu, presentano una mozione integrativa relativa all’installazione del radar in località di Capo Pecora.

Si farà un’unica discussione.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da la parola al consigliere Locci, primo firmatario della mozione sull’installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone, di un radar.

Il consigliere LOCCI rileva che la mozione è stata presentata il primo aprile, in concomitanza con la discussione avente il medesimo oggetto nel Consiglio comunale di Sant’Antioco. Ritiene che la scelta di discutere quest’argomento in Consiglio, oggi sia ancora più forte, dal momento che la questione di

(5)

Si tratta di un problema che si è allargato a tutta la costa occidentale della Sardegna, ed in particolare, in Provincia sino al comune di Buggerru e Fluminimaggiore, e via via sempre più a nord verso il Comune di Tresnuraghes ed il Comune di Sassari nella frazione mineraria dell’Argentiera.

Premette che introdurrà dei ragionamenti di carattere generale che saranno approfonditi dai colleghi che hanno sottoscritto la mozione con lui.

Il tema è stato sottovalutato dalla politica.

La politica e chi aveva responsabilità di carattere amministrativo ha sottovalutato la portata dell’installazione di questi radar.

Qualche amministratore locale addirittura pensava si trattasse di semplici antenne di telefonini.

Le autonomie locali sono state spogliate della propria potestà di pianificazione e autorizzatoria in materia paesaggistica ed urbanistica, con la scusa dell’interesse nazionale. Il Ministero delle Infrastrutture, attraverso il Provveditorato delle Opere Pubbliche, si è sostituito nei poteri dati in particolare dalla legge Bassanini del 1988 a tutti gli iter autorizzativi in questa materia.

Questo problema colpisce nel cuore tra i più bei panorami e tra i posti ancora incontaminati che conserviamo nel sud-ovest della Provincia.

È necessario che l’amministrazione stia a fianco degli amministratori locali: sindaci di S. Antioco, Fluminimaggiore, Buggerru, Sassari (che ha già fatto interventi importanti), e Tresnuraghes, per rivendicare la potestà di pianificazione dei Comuni in capo agli amministratori locali.

È ora di smetterla di cedere queste competenze a chi si avvicina ai Comuni per proporre opere di interesse nazionale di cui non se ne sente la necessità.

Con la mozione si è voluto richiamare l’attenzione sul problema, e chiedere al presidente che si faccia carico con i sindaci del problema. Nessun ente sovraordinato può decidere cosa mettere e cosa installare in casa nostra, soprattutto quando si tratta di cose nocive per il paesaggio, l’ambiente e la salute dei cittadini.

Il consigliere ROMBI rileva che a Capo Pecora vi sia una situazione analoga a quella di Sant’Antioco, che interessa anche altri punti della Sardegna.

Se si riscontra che questa situazione porta più danni che benefici, il presidente si deve impegnare affinché non si proceda con questi interventi.

Si tratta di territori pregiati.

Capo Pecora è un’area che è sito di interesse comunitario.

È stata istituita recentemente, con decreto dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, una zona di gestione sperimentale del riccio di mare.

È un’area dove a poche centinaia di metri c’è la frazione di Portixeddu (Comune di Fluminimaggiore), in cui sono presenti numerose abitazioni.

Vi è un litorale da Portixeddu a San Nicolò di circa 3 chilometri di spiaggia, dove ad ogni stagione estiva sono presenti quotidianamente migliaia di bagnanti.

Oltre alla popolazione di Fluminimaggiore è interessata anche la popolazione del Comune di Buggerru, distante solo qualche chilometro, in linea d’aria.

Ritiene che si debba chiedere la sospensione dell’installazione del radar.

L’installazione potrebbe compromettere la nuova vocazione di Buggerru e di tutto il territorio provinciale.

Ricorda che si sta superando a stento in tutta la Regione Sarda il regime delle servitù militari.

Va chiesta la sospensiva di quest’intervento e vanno valutati gli aspetti negativi, in termini di impatto ambientale e di salute, che possano compromettere i progetti di sviluppo futuro della comunità.

Chiede al presidente di fare tutti gli interventi necessari, affinché si possa interrompere da subito l’installazione di questi radar e si facciano i dovuti approfondimenti.

Non si deve passare sopra la testa dei cittadini.

(6)

Il consigliere CREMONE rileva che vi sia un ritardo colpevole nel riunirsi oggi per parlare di quest’argomento. Infatti, non appena si è cominciato a parlarne, ha provveduto a trasmettere tutti gli atti al presidente Cherchi.

Afferma che avrebbe gradito che ci fosse stata una presa di posizione dell’amministrazione, per manifestare il proprio dissenso o assenso rispetto a quanto avviene nel territorio, ma così non è stato, e se ne sta parlando solo oggi per la prima volta.

Domanda perché non si venga informati in commissione di quanto stia facendo la Provincia.

In Sicilia il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo ha bloccato un insediamento del genere.

Sostiene che non ci fosse la necessità di spendere tanti quattrini per l’installazione del radar, dal momento che quelle risorse potrebbero essere utilizzate per far fronte ad altre necessità.

Ritiene, infatti, che non trovi giustificazione la necessità di verificare se arrivino barconi degli immigrati, ritenendo che si tratti di gente disperata.

Chiede che la Provincia dia un segnale secco.

Non si possono deturpare le coste.

Auspica che oggi si riesca a prendere una posizione chiara.

Il presidente SUNDAS rileva che aveva provveduto a programmare i lavori in altro modo, ma per diverse ragioni, tra cui la concomitanza delle elezioni, si è deciso di procedere diversamente.

Il consigliere CREMONE rileva che un parere sull’argomento alla stampa non possa che fare piacere al territorio.

Il consigliere MASSA, uno dei firmatari della mozione in discussione, rileva che si è parlato di quest’argomento anche in Consiglio comunale a Sant’Antioco.

Il radar non può essere installato in quella zona a Sant’Antioco per una serie di motivazioni: è una zona vincolata; è una zona Zps; è un Sin.

Coloro che rappresentano la politica devono essere i primi a rispettare le regole e ad impegnarsi affinché queste regole vengano rispettate, altrimenti si rischia di non essere attendibili.

È una zona protetta. Però tutte le istituzioni che dovrebbero salvaguardare l’ambiente dicono che si può installare il radar lì. Allora non c’è attendibilità.

A Sant’Antioco un gruppo di cittadini si è costituito in un comitato spontaneo. Stanno presidiando giorno e notte la zona. Questo deve fare riflettere.

Invita tutti ad andare per vedere cosa sta succedendo.

L’area in cui deve essere installato il radar a Sant’Antioco fa parte del demanio marittimo. È stata ceduta dal demanio marittimo alla Regione, per poter essere ceduta al Comune.

Il Comune di Sant’Antioco ha richiesto ufficialmente alla Regione l’area a fine dicembre del 2009.

Non ha mai ricevuto alcuna risposta. A settembre 2010, la Guardia di Finanza ha chiesto di avere una parte di quell’area per l’installazione del radar. La Regione, a novembre 2010, ha deliberato di darle in comodato d’uso una porzione dell’area per l’installazione del radar.

Il Comune che un anno prima aveva presentato la richiesta non ha mai ricevuto alcuna risposta.

Chiede al presidente di fare una vibrata protesta.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel verbale di raggiunta intesa, ha indirizzato la nota per conoscenza anche alla Provincia, tra gli elenchi in indirizzo. Tuttavia, al Ministero hanno ammesso di non avere mai provveduto alla spedizione della nota ai soggetti elencati in indirizzo, contrariamente a quanto indicato, ma unicamente alla guardia di Finanza.

Ritiene che si tratti di un atto fasullo, perché hanno comunicato di avere mandato il verbale di raggiunta intesa a tutti quanti.

Sostiene che si debba chiedere con forza il rispetto delle regole democratiche.

Il radar non si può installare in quell’area per tutti i vincoli che esistono.

(7)

Il consigliere CAU ritiene che inizialmente quest’aspetto sia stato un po’ sottovalutato, probabilmente a causa delle competenze.

I Comuni devono prendere atto di quello che decidono gli enti competenti.

Manifesta le proprie perplessità, per la semplicità e tempestività con cui sono state rilasciate le autorizzazioni.

Vicino a Capo Pecora c’è un’area militarizzata: la colonia penale de Is Arenas, così come a Sant’Antioco c’è l’area militarizzata di Teulada. Ritiene pertanto, che avrebbero potuto trovare un altro sito per l’installazione del radar, ricadente in un’area già militarizzata.

Nelle conferenze di servizi tutti sono stati d’accordo per dare subito le autorizzazioni.

Un amministratore non può entrare nel merito delle autorizzazioni che deve dare un ente competente.

Si ha, però, il dovere di tutelare la salute dei cittadini.

I lavori per la realizzazione dei lavori non possono iniziare prima del 30 giugno.

Mercoledì ci sarà un incontro in prefettura con i sindaci interessati all’installazione dei radar e del presidente della Provincia. Propone di istituire una commissione d’indagine di esperti che conosca la situazione e possa riferire. Ritiene che si debba fare fronte comune se si vogliono raggiungere dei risultati.

La consigliera PITZALIS si associa all’azione dei consiglieri che hanno presentato queste mozioni contro l’installazione dei radar.

Sostiene con forza che il radar non debba essere assolutamente installato, né in Provincia, né in nessun’altra zona della Sardegna.

Stanno crescendo le spese per la difesa, ma non per la cultura.

Afferma che lei e il suo gruppo (Sinistra Ecologia e Libertà) sono contrari all’istituzione di altre servitù militari, non essendo servi di nessuno.

Ribadisce la netta contrarietà all’installazione di qualunque radar, ora ed in futuro.

Il consigliere CREMONE propone di fare una risoluzione per manifestare il dissenso netto nei confronti dei radar, a prescindere dalla loro ubicazione.

Il presidente CHERCHI afferma che la mozione è chiara. Si chiede che non si installi il radar per ragioni di carattere ambientale. Durante la riunione che ci sarà in prefettura chiederà che non si installi il radar a Capo Sperone. Il mandato è molto netto e chiaro.

Il consigliere ROMBI chiede che non venga installato neanche a Capo Pecora.

Il presidente SUNDAS domanda se vi siano dichiarazioni di voto.

Il consigliere CREMONE anticipa che il suo voto sarà favorevole.

Rileva che nella mozione non ci sia un parere assolutamente contrario all’installazione di radar.

Il presidente CHERCHI rileva che si sosterrà la contrarietà all’installazione del radar a Capo Sperone e a Capo Pecora, per ragioni di carattere ambientale.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il primo punto iscritto all’ordine del giorno:

1) Mozione su installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area dell’ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri:

proposta di delibera n. 8920 del 4 aprile 2011, presentata dai consiglieri Locci Ignazio, Spiga Eleonora e Massa Salvatore Luigi, avente ad oggetto: “Installazione nell’isola di Sant’Antioco,

(8)

in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area della ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri”,

così come modificata in aula

con la mozione dei consiglieri Rombi Achille Ignazio, Cau Marco, Stera Attilio, Pitzalis Loriana, Piano Bruno Ugo e Crobu Livia, avente ad oggetto: “Mozione - Radar Capo Pecora Comune di Fluminimaggiore”

Totale presenti: 19: Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Stera Attilio, Vigo Antonio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa

Totale assenti: 6 (Rubbiani Mara, Madeddu Giuseppe, Rubiu Gianluigi, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

L’esito della votazione è il seguente:

Favorevoli: 19 (diciannove);

Astenuti: nessuno Contrari: nessuno

Si procede alla votazione sulla variazione di bilancio per appello nominale.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del secondo punto iscritto all’ordine del giorno:

2) Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni:

Il Consiglio APPROVA

il primo punto iscritto all’ordine del giorno:

1) Mozione su installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area dell’ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri:

proposta di delibera n. 8920 del 4 aprile 2011, presentata dai consiglieri Locci Ignazio, Spiga Eleonora e Massa Salvatore Luigi, avente ad oggetto: “Installazione nell’isola di Sant’Antioco, in località Capo Sperone – Su Semafuru, nell’area della ex stazione radio militare di Sant’Antioco, di un potente radar su un traliccio alto 12 metri”,

così come modificata in aula

con la mozione dei consiglieri Rombi Achille Ignazio, Cau Marco, Stera Attilio, Pitzalis Loriana, Piano Bruno Ugo e Crobu Livia, avente ad oggetto: “Mozione - Radar Capo Pecora Comune di Fluminimaggiore”

(9)

Proposta di delibera: Prot. n. 8285 del 28 marzo 2011, presentata dalla commissione Pari Opportunità, avente ad oggetto: “Pari Opportunità – Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni

Da la parola alla consigliera CROBU, rappresentante del Consiglio Provinciale nella Commissione Pari Opportunità.

Spiega che la presenza delle donne nella vita politica è molto scarna; dove non è così, è dovuto ad interventi di tipo concreto.

È necessario che si intervenga, al fine di cercare la pari opportunità per entrambi i sessi.

La legge campana ha previsto per prima l’introduzione della doppia preferenza di genere nelle elezioni.

Spiega che consiste nella possibilità che in occasione delle elezioni si possano esprimere due preferenze. Ove si decida di avvalersi di tale opportunità, una preferenza deve essere per un candidato di un sesso e l’altra per un candidato del sesso opposto rispetto alla prima preferenza data.

Questa legge ha superato il vaglio di costituzionalità della Corte costituzionale, tendendo a raggiungere la parità dei sessi e non mirando ad alterare artificiosamente il risultato elettorale.

Il presidente CHERCHI condivide pienamente questa mozione che considera di grande significato civile e democratico.

Sono necessarie leggi che determinino la composizione paritaria delle assemblee.

Rispetta il diritto di scelta dell’elettore e da luogo a rappresentanze effettivamente democratiche, consone alla collettività.

Da il suo convinto sostegno, affinché la proposta possa avere seguito.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il secondo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

2) Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni

proposta di delibera: Prot. n. 8285 del 28 marzo 2011, presentata dalla commissione Pari Opportunità, avente ad oggetto: “Pari Opportunità – Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni

Totale presenti: 19: Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Vigo Antonio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa;

Totale assenti: 6 (Rubbiani Mara, Madeddu Giuseppe, Rubiu Gianluigi, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

L’esito della votazione è il seguente:

Favorevoli: 18 (diciotto)

Astenuti: 1 (uno): Piano Bruno Ugo Contrari: nessuno

(10)

Si procede alla votazione sulla variazione di bilancio per appello nominale.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del terzo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

3) Proposta di approvazione regolamento per la costituzione ed il funzionamento della consulta provinciale per l’immigrazione

Proposta di delibera della Commissione Politiche Sociali, avente ad oggetto: “Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Provinciale per l’immigrazione”

Da la parola all’assessore PIZZUTO per la sua illustrazione.

Questa proposta è frutto della collaborazione di qualche mese di lavoro fra l’assessorato e la commissione politiche sociali, che ringrazia.

Rientra tra gli obiettivi che ci si è posti nei punti programmatici, affinché la Provincia sia uno strumento di cittadinanza attiva per tutte le realtà che compongono la comunità.

Si è deciso di dotarsi di uno strumento che vede nell’immigrazione, nella diversità, un elemento di cultura.

Lo strumento consente di conoscere, monitorare e rendere attiva la partecipazione delle realtà immigrate nel nostro Paese.

Si tratta di una consulta strutturata in modo un po’ alternativo rispetto al normale. Oltre ad avere un organo in cui tutte le realtà che si occupano di immigrazione hanno modo di confrontarsi e discutere, vi è anche un’assemblea dove i cittadini immigrati e le associazioni di cittadini immigrati si possono incontrare e trovare un momento di discussione e di partecipazione, per poi eleggere una propria rappresentanza per l’assemblea più ampia, dove saranno presenti tutti gli organi che si occupano di immigrazione.

C’è anche uno strumento sperimentale all’interno della consulta che è il forum dei migranti.

È uno strumento importante di valorizzazione delle diversità del territorio.

Il consigliere MASSA ritiene che questo punto sia un po’ la risposta al punto precedente, relativo all’installazione dei radar.

La Provincia risponde in modo concreto ad un problema reale dei nostri giorni, per venire incontro alle esigenze di queste persone.

Il Consiglio APPROVA

il secondo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni

proposta di delibera: Prot. n. 8285 del 28 marzo 2011, presentata dalla commissione Pari Opportunità, avente ad oggetto: “Pari Opportunità – Promozione doppia preferenza di genere nelle elezioni

(11)

Osserva che la velocità di crescita della popolazione sia notevolmente aumentata. Gli immigrati presenti nel territorio sono poco più di mille, ma la curva ha piegato verso l’alto.

Organizzarsi per tempo sul piano culturale è positivo.

Sottolinea che questo strumento funzioni senza oneri per la finanza pubblica. Infatti, non si tratta di commissioni gettonate.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il terzo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

3) Proposta di approvazione regolamento per la costituzione ed il funzionamento della consulta provinciale per l’immigrazione

Proposta di delibera della Commissione Politiche Sociali, avente ad oggetto: “Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Provinciale per l’immigrazione”

Totale presenti: 18: Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Vigo Antonio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa

Totale assenti: 7 (Lenzu Pier Giorgio, Rubbiani Mara, Madeddu Giuseppe, Rubiu Gianluigi, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

L’esito della votazione è il seguente:

Favorevoli: 18 (diciotto) Astenuti: nessuno Contrari: nessuno

Si procede alla votazione sulla variazione di bilancio per appello nominale.

*********

Il Consiglio APPROVA

il terzo punto iscritto all’ordine del giorno:

Proposta di approvazione regolamento per la costituzione ed il funzionamento della consulta provinciale per l’immigrazione:

Proposta di delibera della Commissione Politiche Sociali, avente ad oggetto:

“Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Provinciale per l’immigrazione”

(12)

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del quarto punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

4) Ordine del giorno su rischio chiusura sportelli INPDAP del territorio:

proposta di delibera n. 10212 del 14 aprile 2011, presentata dal consigliere Madeddu Emanuele, avente ad oggetto: “Ordine del giorno – Rischio chiusura sportelli Inpdap sul territorio”

Il consigliere MADEDDU EMANUELE spiega che c’è la possibilità concreta che venga smantellato il sistema Inpdap dal territorio, presente dal 2004.

L’accordo siglato tra i Comuni di Iglesias e Carbonia e l’Inpdap, nel tempo si è rafforzato anche come qualità del servizio. Si è partiti, infatti, da un servizio di informazione, fino ad arrivare ad un centro informativo ed operativo. L’accordo prevedeva che lo sportello restasse aperto due volte alla settimana, a Carbonia e ad Iglesias.

Da luglio 2010 l’operatività dei due sportelli è stata ridotta del 50%, eliminando l’apertura durante gli orari pomeridiani.

Ciò ha determinato notevoli disagi. Basti pensare che gli sportelli hanno un bacino d’utenza di circa 7 mila utenti.

L’Inpdap dopo il pensionamento di uno dei due lavoratori ha ridotto il servizio, andando in controtendenza rispetto allo stesso piano che aveva predisposto e che prevedeva un rafforzamento del tipo della struttura e dei servizi.

L’ordine del giorno ha l’obiettivo di chiedere al presidente della Provincia che intervenga, affinché l’Inpdap non lasci il territorio, essendo necessario rafforzare il tipo di intervento.

Il consigliere VIGO ritiene che si tratta di servizi minimi che non comportano neanche grandi spese, e che non devono essere soppressi, essendo fondamentali.

Anticipa che il suo gruppo (Unione di Centro) esprimerà il proprio voto favorevole a sostegno di tale ordine del giorno.

La consigliera PITZALIS si associa alla mozione presentata dal consigliere Madeddu E.

Ritiene che si tratti di un servizio indispensabile per il territorio.

Spiega di avere provato a fare la fila dinnanzi agli sportelli e di avere sempre trovato tanti utenti.

La preoccupazione è che se verranno soppressi, la gente si dovrà recare a Cagliari.

La Provincia si deve pronunciare a favore del mantenimento di entrambi gli sportelli.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il quarto punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

4) Ordine del giorno su rischio chiusura sportelli INPDAP del territorio

proposta di delibera n. 10212 del 14 aprile 2011, presentata dal consigliere Madeddu Emanuele, avente ad oggetto: “Ordine del giorno – Rischio chiusura sportelli Inpdap sul territorio”

Totale presenti: 18: Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa

(13)

Totale assenti: 7 (Lenzu Pier Giorgio, Rubbiani Mara, Massa Salvatore Luigi, Madeddu Giuseppe, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

L’esito della votazione è il seguente:

Favorevoli: 18 (diciotto) Astenuti: nessuno Contrari: nessuno

Si procede alla votazione sulla variazione di bilancio per appello nominale.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del quinto punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

5) Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla l.r. n.

20 del 5 dicembre 2005:

Proposta di delibera presentata dalla Giunta (assessore Pili), avente ad oggetto: “Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla legge regionale 20 del 5 dicembre 2005”

Da la parola all’assessore Pili per la sua illustrazione.

L’assessore PILI spiega che l’ordine del giorno è stato discusso e approvato dalla Commissione politiche del lavoro.

L’ordine del giorno è stato predisposto d’intesa con tutte le altre Province della Sardegna.

Intende rafforzare una posizione che le Province sarde hanno già espresso nei confronti della Regione, a tutela di una delle funzioni principali che competono alle Province: quella dell’erogazione della gestione dei servizi per il lavoro e quella delle politiche attive per il lavoro.

Spiega la normativa che disciplina la materia.

La Regione ha proposto di modificare gli articoli 14 e 15 della legge regionale 20 del 2005, dove si stabiliscono le funzioni delle Province e dell’Agenzia regionale per il lavoro per quanto concerne i servizi per il lavoro.

In particolare, con la modifica dell’art. 14, la Regione propone che il personale e gli oneri di funzionamento dei Csl passino sotto la responsabilità dell’Agenzia regionale per il lavoro, di fatto sottraendoli alla competenza delle Province.

Il Consiglio APPROVA

il quarto punto iscritto all’ordine del giorno:

Ordine del giorno su rischio chiusura sportelli INPDAP del territorio:

proposta di delibera n. 10212 del 14 aprile 2011, presentata dal consigliere Madeddu Emanuele, avente ad oggetto: “Ordine del giorno – Rischio chiusura sportelli Inpdap sul territorio”

(14)

Spiega le ragioni addotte dalla Regione a sostegno di tale modifica, giustificata dalla necessità di stabilizzare i lavoratori precari del Csl.

Si tratterebbe di una cessione di contratti precari. Infatti, la modifica della legge non risolverebbe la situazione di questi lavoratori. Non si può accedere alla pubblica amministrazione se non attraverso concorsi pubblici.

Teme che tale manovra nasconda l’intenzione della Regione di centralizzare tutto a sé, depotenziando funzioni fondamentali delle Province.

Ritiene che tale disegno della Regione sia in contrasto con il recente disegno approvato dal Parlamento sul federalismo istituzionale, il quale riconosce che il lavoro è una funzione fondamentale delle Province.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO pone ai voti, tramite votazione per alzata di mano, il quinto punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

5) Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla l.r. n.

20 del 5 dicembre 2005:

proposta di delibera presentata dalla Giunta (assessore Pili), avente ad oggetto: “Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla legge regionale 20 del 5 dicembre 2005”

Totale presenti: 18: Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cau Marco, Cremone Angelo, Pitzalis Loriana, Rombi Achille Ignazio, Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa

Totale assenti: 7 (Lenzu Pier Giorgio, Rubbiani Mara, Massa Salvatore Luigi, Madeddu Giuseppe, Perseu Luigi, Spiga Eleonora e Montisci Maria Rosaria).

L’esito della votazione è il seguente:

Favorevoli: 12 (dodici)

Astenuti: 6 (sei): Rubiu Gianluigi, Vigo Antonio, Stera Attilio, Locci Ignazio, Acca Pier Paolo e Pintus Teresa.

Contrari: nessuno

Il Consiglio APPROVA

il quinto punto iscritto all’ordine del giorno:

Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla l.r. n. 20 del 5 dicembre 2005

proposta di delibera presentata dalla Giunta (assessore Pili), avente ad oggetto:

“Completa attuazione del processo di decentramento in materia di lavoro di cui alla legge regionale 20 del 5 dicembre 2005”

(15)

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del sesto punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

6) Mozione: Scuole materne paritarie – finanziamenti – tutela istituzioni scolastiche Proposta di delibera presentata dal consigliere Stera: Prot. n. 11082 del 26 aprile 2011 Da la parola al proponente per la sua illustrazione.

Il consigliere STERA spiega di avere presentato la mozione dopo essere venuto a conoscenza della grave situazione in cui versano le scuole del territorio.

Spiega di avere preferito presentare una mozione, al fine di scatenare un dibattito sereno, senza alcuna speculazione, per individuare la risoluzione di un problema che si accinge ad abbattersi nel territorio.

Le scuole materne ricevono contributi dal Ministero della Pubblica istruzione attraverso il Miur e dai trasferimenti della Regione Sardegna con l.r. n. 31 del 1984.

Ora sono stati tagliati i fondi.

La situazione è molto grave.

Ritiene che se non si interverrà presto, l’anno prossimo più della metà delle 17 sedi delle scuole materne paritarie non potrà aprire.

C’è da fare una scelta.

Chiede alla Provincia di farsi carico, mettendo a disposizione delle scuole materne che dimostrino di essere entrate in crisi a seguito dei tagli, dei fondi propri.

Un insegnante di una scuola materna ha le stesse caratteristiche per essere assunto in una scuola pubblica.

Le scuole sono diciassette.

Gli insegnanti sono una decina.

Non mettere mano vuole dire lasciare a casa tantissime persone.

La Provincia deve fare una scelta. È importante dare una garanzia dell’istruzione alle future generazioni.

Il consigliere CREMONE chiede che il consigliere legga in aula la sua mozione.

Il consigliere STERA legge la mozione: Prot. n. 11082 del 26 aprile 2011.

La consigliera CROBU rileva che i tagli del Governo abbiano creato tantissimi danni all’istruzione, alla cultura, al diritto allo studio.

840 mila operatori della scuola pubblica sono a casa.

Quest’anno resterà senza lavoro altro personale Ata.

Osserva che le scuole paritarie diano un ottimo servizio, insostituibile soprattutto per i bambini dai zero ai tre anni.

A Carbonia ci sono molte sezioni della scuola pubblica chiuse, perché i bambini vanno anche alla scuola privata.

I docenti che ci lavoravano hanno perso i posti di lavoro.

La scuola pubblica non è presente solo a Calasetta.

Per la scuola materna ci potrebbero essere alternative, in quanto i bambini potrebbero andare anche alla scuola pubblica, tranne per i bambini dai zero ai tre anni.

Si deve fare una battaglia, affinché i tagli vengano meno.

Se ci sarà il taglio previsto i dirigenti dovranno chiudere il tempo pieno, perché non hanno i bidelli.

Molte sezioni di tempo pieno, soprattutto i plessi di tempo pieno, dovranno chiudere.

Non si possono coprire le carenze dello Stato e della Regione.

(16)

Afferma di essere solidale con tutti i lavoratori, sia della scuola pubblica che della scuola privata, ma la battaglia deve andare nei binari giusti.

Il consigliere TOCCO rileva che i finanziamenti dello Stato per il settore della pubblica istruzione e della cultura siano carenti.

Ritiene che uno Stato che non investe nella cultura, nonostante la crisi, sia uno Stato carente.

In altre nazioni in difficoltà lo Stato ha investito sulla cultura per combattere la disoccupazione.

In Italia, a fronte di una scuola pubblica efficiente che è in difficoltà, esiste una scuola paritaria, riconosciuta per legge, efficiente che da risposte formative ai cittadini e di cui si deve tener conto.

Concorda pienamente con la delibera della giunta con cui sono state stanziate risorse per le scuole materne paritarie.

Ritiene che si debba temporeggiare e vedere quali sono le modalità con cui affrontare il problema, contemperando le esigenze della scuola pubblica con quelle delle scuole paritarie che ora sono in difficoltà.

Ora può votare solo una mozione di questo tipo.

Il consigliere LOCCI ritiene che non sia in discussione l’importanza o la prevalenza della scuola pubblica rispetto a quella paritaria.

Si riconosce ai cittadini la libertà di scelta dell’istruzione per i propri figli.

Con questo spirito, per rispondere alle esigenze che ci sono, la Giunta ha stanziato 110 mila euro, raschiando il fondo del barile.

Si deve cercare la soluzione per accontentare chi è rimasto fuori dalla distribuzione di questo piccolo fondo.

Ritiene che la Provincia non si sia mai sottratta alle proprie competenze.

Dichiara di sostenere pienamente la mozione presentata dal collega Stera.

Auspica che la Provincia trovi le risorse per sostenere le scuole paritarie della Provincia.

La consigliera PITZALIS, pur manifestando solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori della scuola che sono colpiti dalla crisi economica, vorrebbe che si facesse un distinguo, ritenendo che si debbano privilegiare le scuole paritarie in quelle realtà in cui non sia presente la scuola pubblica.

Il consigliere ROMBI non distingue tra scuola pubblica o privata, ma parla di diritto. Ritiene che a prescindere da ogni crisi che una nazione possa vivere, debbano essere garantiti la salute e l’istruzione, perché sono un investimento per una società che deve crescere.

La Provincia, in questo momento, sta vivendo la crisi più seria del Paese, ma sta venendo meno proprio l’istruzione. Si assiste quotidianamente a giovani che si ritirano da scuola.

Solidarizza con quanto detto dal consigliere Stera (rischio di posti di lavoro e mancanza di un servizio), ma ritiene che la scuola privata debba essere difesa quando non faccia concorrenza alla scuola pubblica.

A Buggerru fino al 2008 vi era un asilo gestito dalle suore. Venuta meno questa vocazione, l’amministrazione ha sollecitato l’apertura di una scuola materna per i bambini dai 3 ai 5 anni.

Questa Provincia ha interesse per l’istruzione.

Il consigliere CAU, vista la delicatezza dell’argomento e considerato che è stato poco dibattuto in Commissione, propone di fare 5 minuti di sospensione, affinché i capigruppo decidano cosa fare.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO osserva che non siano stati conclusi gli interventi.

La consigliera CROBU esprime le proprie perplessità in merito alla richiesta di farsi carico per impedire

(17)

Ricorda che la Regione ha abbattuto i finanziamenti del 40%. Anche volendo, la Provincia non può risolver loro nessun problema.

Il consigliere RUBIU osserva che il problema rappresentato non si possa risolvere questa sera con una semplice votazione.

Si tratta di un problema delicato.

Farsi carico vuol dire farsi carico non solo in termini economici, ma nei confronti della Regione e dello Stato.

Tutti insieme ci si può riuscire.

Propone di fare una verifica dello stato dell’arte.

Il consigliere CREMONE, considerato che l’argomento riguarda posti di lavoro, esprime le proprie perplessità rispetto a quanto si spende in altri settori, quali spese militari, spese per l’installazione del radar.

Voci fuori microfono.

Il consigliere STERA afferma che il suo obiettivo era quello di generare una discussione su quest’argomento.

Dichiara di essere favorevole a che la questione venga approfondita dalle commissioni competenti, per poi giungere ad una risoluzione.

Il presidente CHERCHI interviene, d’intesa con l’Assessore alla Pubblica Istruzione che ha la delega, in quanto sono state poste questioni di carattere più generale, concernenti il bilancio.

Non esiste una questione di carattere politico-ideologico.

Esiste una legge dello Stato che ha definito il concetto di scuola paritaria; ha segnato un punto di avanzamento sul piano politico-culturale della migliore definizione della scuola; riconosce la supremazia alle scuole pubbliche; riconosce la funzione delle scuole private paritarie. Ci si attiene a tale legge.

Il problema di merito è legato alla crisi dell’istituzione scuola, che ha colpito la scuola pubblica pesantemente, a causa dei tagli selvaggi. Tale crisi si abbatte anche sulle scuole paritarie.

C’è un taglio nazionale. C’è un taglio regionale.

Anche i Comuni hanno difficoltà a sostenere le scuole paritarie. Infatti, hanno subito una decurtazione del bilancio, pari ad un sesto delle loro risorse.

Il ricorso al finanziamento privato, attraverso l’aumento delle rette, in una situazione di grave difficoltà economica del territorio, è proibitivo.

La Provincia ha riconosciuto che c’era un bisogno ed ha erogato il contributo che poteva, comprendente sia l’arretrato che tutto quello che non era dovuto per legge da parte sua, dovendo provvedere la Regione, pari a 110 mila euro.

La Regione ha trasferito le funzioni, ma non ha dato le risorse necessarie per ottemperare.

La scuola è in crisi per grave carenza finanziaria e anche per il ritardo con cui vengono erogati i finanziamenti di competenza.

La Provincia non può sostituirsi allo Stato e alla Regione, ma non se ne lava le mani.

Si devono mettere intorno ad un tavolo la Regione, i Comuni e gli altri soggetti interessati, facendoli capire che si tratta di un servizio importante per il territorio.

Si potrebbe delegare la commissione pubblica istruzione per definire lo strumento e l’iniziativa.

Assicura che la Giunta si impegnerà per arrivare ad una discussione serena e costruttiva con la Regione.

C’è la necessità di assicurare flussi economici che consentano di fare programmazione e gestire nel tempo queste scuole.

Ribadisce che la Provincia farà la sua parte, ma non può sostituirsi né allo Stato, né alla Regione.

(18)

Conclude proponendo di dare mandato alla Commissione pubblica istruzione per definire il documento.

Si impegna nel contempo a promuovere da subito un’iniziativa con la Regione, in modo particolare, per dire come garantire alle scuole paritarie il miglior funzionamento.

Il presidente SUNDAS specifica che la mozione verrà discussa e portata in un successivo Consiglio, anche con il coinvolgimento dei sindaci.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura del settimo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

7) Interrogazione sulla delibera di Giunta Provinciale n. 53 del 10 marzo 2011 – finanziamento alle scuole materne private paritarie:

Prot. n. 13080 del 17 maggio 2011; proponente: consigliera Crobu

La consigliera CROBU rileva che dei 111 mila euro dati alle scuole paritarie, circa 60 mila euro provenivano da avanzi di amministrazione e circa 50 mila euro da fondi del bilancio, precisamente dai fondi di riserva.

Sottolinea che non vi siano fondi per finanziare lo sport, per la legge 26.

Domanda quali siano le intenzioni dell’amministrazione per gli anni successivi.

Legge l’interrogazione presentata, stralciando la seconda parte del primo punto della richiesta.

Domanda pertanto:

- come mai nella comunicazione del 14 aprile 2011 (Prot. n. 10209), in riscontro alla richiesta della Commissione Pubblica Istruzione del 23 marzo 2011 (Prot. n. 7989), con la quale si chiedeva di rettificare gli importi previsti a favore delle scuole materne non statali, stralciando i fondi relativi al 2010 ed utilizzando unicamente la quota dei residui del 2007 e 2008 (pari a circa 60 mila euro), si affermava che le scuole paritarie non sono private. Esse infatti, sono chiamate “scuole private paritarie” anche nella legge 62 del 2000 che le istituisce e le abilita ad entrate a far parte integrante del sistema nazionale di istruzione, in quanto danno un servizio pubblico e dovrebbero rispondere alle stesse regole della scuola pubblica, ma così non è. A differenza delle pubbliche, possono chiedere contributi agli utenti, possono utilizzare il 25%

del personale in convenzione o a titolo di volontariato e per il resto si dovrebbe applicare il contratto di categoria

- se non si ritenga opportuno privilegiare nei finanziamenti le realtà in cui non è presente la scuola pubblica, per evitare la forte concorrenza, con la conseguente riduzione di organico legata alla riduzione di iscritti

- se si debba dedurre che si intende continuare a dedicare alle scuole paritarie risorse finanziarie della stessa consistenza degli anni pregressi, anche in assenza di fondi specifici, visto che non è stata presa in considerazione la richiesta della commissione pubblica istruzione.

È una concorrenza grave con la scuola pubblica, a parte per i bambini dai zero ai tre anni, per i quali non ci sono alternative.

L’assessore PINTUS rileva che nella sua risposta si diceva che sono state rispettate tutte le competenze.

50 mila euro sono stati dati dal fondo di riserva, 60 mila euro erano stati dati dalla Regione proprio per le scuole paritarie ed erano vincolati.

(19)

Ricoprono una funzione molto importante ed è sembrato opportuno finanziarle.

Per il futuro, dichiara, come già indicato nella sua nota, di essere in attesa di un indirizzo politico per il prossimo anno.

Ritiene che si debbano informare le scuole sulla questione se non si riuscirà a dare loro un finanziamento pari a quello dato in questi anni, per potersi organizzare.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da lettura dell’ottavo punto iscritto all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

8) Interrogazione: Selezione personale SI Servizi srl:

Prot. n. 12668 del 12 maggio 2011; proponente: gruppo consiliare PDL: Locci, Spiga e Acca Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO da la parola al consigliere Locci.

Il consigliere LOCCI rileva che recentemente la società in house della Provincia ha pubblicato sul sito istituzionale degli avvisi pubblici per la selezione di alcune unità di personale da impegnare nella società: un esperto contabile, due addetti alle pulizie part-time e due conducenti di macchine agricole e macchine operatrici a tempo determinato.

Domanda quali siano le motivazioni per cui per la Società in house non si sia avvalsa del servizio di preselezione, garantite dal Centro dei Servizi per il lavoro della Provincia, al fine di favorire la promozione di buone pratiche di governante, rispondenti ai criteri di efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione, nel rispetto dei principi comunitari.

L’assessore SIMEONE risponde che l’amministratore delegato della società in house abbia applicato il regolamento approvato il 4 aprile 2008. Cita l’art. 3 che prevede che quando le persone non sono in numero rilevante si possa fare ricorso alla procedura semplificata.

Poiché ritengono che due persone siano un numero esiguo, si è deciso di fare ricorso a tale procedura.

La trasparenza è fondamentale. Sono state fatte le pubblicazioni. Hanno partecipato 13 persone. Le due persone sono state selezionate in una commissione pubblica, aperta al pubblico. Così verrà fatto anche per le altre procedure in corso.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO domanda al consigliere Locci se sia soddisfatto.

Il consigliere LOCCI risponde di avere appreso con favore che la Provincia, attraverso la società in house, abbia previsto di impiegare nuovo personale nella società.

Sottolinea che l’art. 8 dello Statuto della società in house prevede che l’assemblea delibera annualmente il piano delle assunzioni del personale ed il relativo regolamento. Gli risulta che questo non sia stato fatto.

Ricorda che l’art. 18 della legge 133 del 2008 disciplina il reclutamento del personale delle società pubbliche. Ritiene che sia vero che si possa optare per le due procedure, ma per quella scelta dall’amministratore delegato della società in house si sarebbe dovuta fare una vera e propria pubblica selezione, con le caratteristiche previste dal testo unico del pubblico impiego.

Non entra nel merito delle persone che saranno selezionate per lavorare nella società, ma richiama l’assemblea ed il presidente, unico rappresentante della Provincia nella società partecipata, al rispetto delle norme dello statuto e delle norme nazionali che disciplinano il reclutamento del personale delle società pubbliche.

(20)

Il presidente CHERCHI, premettendo che si tratta di materia vigilata dall’assessore, precisa che le assunzioni sono state autorizzate dall’assemblea.

Si tratta di assunzioni a tempo, strettamente necessarie.

Assicura che, al di la delle forma, dal momento che ciò che conta è la trasparenza, è stata fatta una selezione pubblica seria.

*********

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dichiara chiusa la riunione alle ore 20.30.

*********

LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO.

Il Presidente del Consiglio Il Segretario Generale

Dott. Elio Sundas Dott. Franco Nardone

________________________ _______________________

(21)

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

Il sottoscritto ________________________ certifica che il presente verbale è stato posto in pubblicazione all’Albo della Provincia di Carbonia Iglesias per 15 giorni

dal ______________________________ al _________________________________

lì, _____________________________

Il Funzionario incaricato ___________________________

Riferimenti

Documenti correlati

Per le energie rinnovabili, infatti, nell’indicare 3 progetti (del metano, della cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica e delle energie rinnovabili),

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Loddo Rossano, Cremone Angelo,

l’ordine del giorno presentato dalle commissioni consiliari lavori pubblici e bilancio, avente ad oggetto: “Ordine del giorno ed emendamenti da inserire nella discussione del

- ad attivarsi con urgenza nei confronti della presidenza della Regione Sardegna e della sua Giunta perché provveda a convocare urgentemente un tavolo tecnico con le Province

- ad attivarsi con urgenza nei confronti della presidenza della regione Sardegna e della sua giunta, perché provveda ad intervenire presso il Ministro di Grazia e Giustizia,

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Rubbiani Mara, Cau Marco, Massa Salvatore Luigi, Cremone Angelo, Baldino

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Tocco Giovanni, Lenzu Pier Giorgio, Cani Emanuele, Madeddu Emanuele, Piano Bruno Ugo, Crobu Livia, Rubbiani Mara, Loddo Rossano, Cau

1) di impegnarsi all'unanimità, senza distinzione di maggioranza e minoranza, perché la riforma degli enti locali sardi sia attuata secondo il principio di sussidiarietà e cioè