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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.413, 2 aprile

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L’ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SC IEN ZA ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIII

Domenica 2 Aprile 1882.

N. 413

SUL PROBLEMA MONETARIO

Vi è un problema monetario ai nostri giorni che domandi una urgente soluzione ? — Sì ; se riflet­ tiamo all’affaticarsi di tante persone illustri che vi impiegano intorno il loro tempo, il loro studio, le loro speranze ; — sì ; se badiamo ai neri prono- stici, che vengono quotidianamente messi davanti al pubblico, di un prossimo sconcerto economico che minaccia il mondo per mancanza di moneta; — sì; se ascoltiamo anche le altre voci meno competenti che si fanno frequentemente sentire, e con una certa gravità squarciano il velo del futuro e lasciano ba­ lenare la luce fosca di un prossimo cataclisma. — Ma quando si voglia non perdersi nelle ardite affer­ mazioni che non hanno ancora ricevuto il suggello della prova, quando si voglia venire a deduzioni solo di premesse che non presentino alcun lato vulnera­ bile, allora noi crediamo che non sia ancora detta l’ultima parola sulla esistenza del problema m one­ tario, così grave, così minaccioso almeno, quale da tante parti e con tanta insistenza ci viene dipinto. E noti appunto il lettore che qui non intendiamo par­ lare di interessi monetari, di tipi unici o doppi, ma soltanto ci presentiamo questa domanda : — È egli vero che il mercato economico ha in prossima pro­ spettiva il pericolo di una terribile crisi monetaria prodotta dalla insufficenza del medio degli scambi? Vediamo su quali argomenti le dotte Cassandre eco­ nomiche del nostro tempo fondino le loro paure.

Esse affermano :

1° Che l’oro viene assorbito dagli Stati Uniti d’America ;

Che il mercato domanda sempre una mag­ giore quantità di moneta metallica ;

3 “ Che la quantità di metallo messa in circo­ lazione annualmente dall’industria mineraria non ba­ sta a calmare la domanda prodotta complessivamente da tre cause : il logoro o consumo ; l’uso in og­ getti di lusso ; il crescente bisogno del mercato.

Di tutti gli scritti che sono stati pubblicati in que­ sti ultimi tempi per provare la verità di quelle af­ fermazioni, non uno abbiamo trovato, il quale con un certo rigore di fatti e di ragionamenti convinca senza lasciar dubbio. Indizi, fenomeni indiretti, pre­ visioni fondate su avvenimenti parziali, passeggeri od incerti, — squarci arditi di eloquenza, — reticenze.... ma prove sicure, argomentazioni rigorose, non ne abbiamo trovate. E tanto più ci convincemmo di ciò inquantochè vedemmo tra alcuni dotti, eoe pur ve­ nivano alle stesse conclusioni sconfortanti, disputarsi gli elementi da cui partivano. Ed uno dire che la

causa od il fatto dall’altro segnalato non era fattore del pericolo minacciante, ma anzi il contrario, ed es­ sere invece un’altra la causa, un altro il fatto vero, cosciente del disastro monetario che a gran passi si avanzerebbe.

Ebbene a noi pare che si esageri di mollo la gravità della situazione, che non si tenga conto di tutti gli elementi e che si trascurino gli indizi fa­ vorevoli, cercando così di creare un ambiente tetro e nero.

Gli Stati Uniti d’America assorbono l’oro? — È vero ; sulla fine di ogni anno si manifesta im pe­ tuosa una corrente oceanica, come si suol chia­ mare, che trasporta la nostra moneta metallica al di là dell’Atlantico; le Banche europee si sentono a disagio, vogliono garantire la loro riserva ed al­ zano senza misericordia gli sconti ; — il primo se­ gnale viene dalla Banca d’Inghilterra, centro del movimento de’ metalli preziosi, poi la Banca di Francia; poi quella di Berlino e così a poco a poco mano mano gli effetti si estendono agli altri paesi meno ricchi, e dalle grandi alle piccole banche.— Questo sarebbe senza dubbio un fatto grave se fosse costante e non avesse il suo rovescio; — ma lo ha! — Infatti passati i due primi mesi del nuovo anno non solo la corrente cessa, ma comincia a manifestarsi come contro corrente; — gli ameri­ cani non mangiano l’oro, nè se ne sanno suppel­ lettili, me lo rispendono in Europa, e così vien rinnovato nel vecciiio continente lo stock giallo; le banche respirano più la r g a m e le , la loro riserva si, impingua, i depositi affluiscono, il danaro diventa abbondante, lo sconto viene ribassato, comincia la Banca d’ Inghilterra, segue la francese, la berlinese e poi le altre. — Da qualche anno più o meno ac­

centuatamente, da! novembre al marzo segue questo fenomeno di corrente e controcorrente ; ed i fatti sono noti a tutti senza che li citiamo ; nel marzo o tutto al più nell’ aprile lo sconto delle grandi Banche e più tardi dalle minori, torna ad essere allo stesso saggio del mese di settembre e di otto­ bre dell’anno precedente.

Fino a prova contraria, e diciamo prova, non asserzione gratuita, sino a che si appalesino sintomi durevoli, e non già almanaccando sui dati posseg- geri e straordinari di alcune quindicine o di qual­ che mese — non è accettabile senza benefizio di inventario il primo punto che gli Stati Uniti d’A ­ merica operino da pompa assorbente del nostro oro, senza più restituircelo ; — partirà dall’Europa a fiumi, e tornerà a ruscelli, ma ritorna, indub­ biamente ; tanto è vero che possiamo rimandarlo

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210 L ’ E C O N O M I S T A 2 aprile 1882

ammettere che in qualche modo sia da noi riac­ quistato. — Però, si dice : è vero lo riacquistiamo, ma pagandolo sempre più caro, e quindi verrà il momento che non potremo sostenere il sacrifizio del riacquisto.... e allora? — E questa una. asser­ z io n e che ha bisogno di prova. Se fosse vera que­ sta costante scarsezza d’oro nell’Europa a paragone

dell’America, seguirebbe anche un costante analogo spostamento dei cambi tra Londra Parigi e Nuo- va-Y orck. E vero questo ? — Si consultino i bol­ lettini e si facciano le medie annue, e si avrà chiara lampante la verità contraria in via .generale.

Si citano anche alcune cifre: la importazione dell’ oro in Inghilterra dagli Stati Uniti andò sce­ mando si dice dal 1874 al 1880 e si hanno i se­ guenti dati : 1874 milioni 4 1|2 ; 1875 milioni 8,2,

18 7 6 milioni 4 , 5 , 1877 mil. 2., 1878 mil. 0,8, 1879 mil. 0 ,3, 1880 mil. 0,05, di lire sterline. Queste cilre sarebbero addirittura desolanti, ma non bisogna osservarle isolate, sibbene vicine ad altre che tolgono molto al l’effetto prodotto dalle prime.

Dal 1874 al 1880 ecco il movimento comples­ sivo dell’oro in Inghilterra in milioni di sterline

Im p o rta z io n i E sp o rta zio n i D ifferenza

1874 18.0 10.6 + 7.4 di im portazioni 1875 23.1 18.6 + 3 5 » 1876 23.5 16.5 , 4 “ 7.0 > 1877 15.4 20.3 4.9 > 1878 20.9 14.9 "1“ 6.0 » 1879 13.3 17.6 4.3 » 1880 9.4 11.8 — 2.4 » T o tale 124.6 110.3 14.3 di im portazioni Nel complesso adunque del settennio la importa­ zione fu superiore alla esportazione di 14.3 milioni di sterline, cioè 7 57 milioni di lire nostre.

Concludiamo su questo primo punto : la scarsità crescente e costante dell’oro in Europa relativamente all’America non è sufficentemente provata.

Ma esiste una scarsità assoluta? Per provarla bi­ sognerebbe che ci fosse dimostrato almeno cruanto segue : 1° quale sia il prodotto annuo dell’oro ; 2 ° ' quale sia l’uso ed il consumo dell’oro stesso; 3° quanta sia la maggior domanda che ne fa il mercato m onetari^ Quando avremo con elementi sic u r i, anche approssimativi, dimostrato che la domanda, l’uso ed il consumo soverchiano la pro­ duzione, ci ricrederemo dal nostro scetticismo intorno al pericolo che si vuol minacciante.

Intanto, a favore del nostro parere modestissimo, stanno molti fatti ed indizi che conviene notare. Prima dì tutto la produzione dell’oro che si man­ tiene già così alta da superare annualmente il mezzo miliardo di lire ; secondo l’aumento ancora mag­ giore, e di gran lunga maggiore, dell’uso di titoli di credito in genere o segni rappresentativi per i cambi in luogo di monete metalliche ; terzo il moltiplicarsi e perfezionarsi di tutte quelle istituzioni che rendono sempre più facile la circolazione dei segni rappre­ sentativi in luogo delle monete metalliche; e poi il generalizzarsi della istruzione, raffermarsi della pub­ blica sicurezza, il moltiplicarsi delle Casse di rispar­ mio, le quali circostanze impediscono o diminuiscono la sterile tesaurizzazione; ed il fatto che, secondo i calcoli di Bur hard, abbiamo complessivamente circa 30 miliardi di lire in monete metalliche d’oro e d’ar­ gento ed appena 16 in carta monetata ; si possono quindi gettare sul mercato ad essere anche rigoro­

sissimi molti altri miliardi di carta per agevolare gli scambi.

E vorremmo fare un’altra osservazione. Se vera­ mente vi fosse in via assoluta penuria d’oro, quale è l’effetto che dovrebbe palesarsi sul mercato ? — Le esigenze imperiose del mercato dovrebbero co­ stringere l’oro non monetato a convertirsi in dischi coniati ; — ebbene ! si avvertì qualche sintomo il quale palesi una insipiente diminuzione negli usi di oggetti d’oro, od una difficoltà nel trovarli? — N es­ suno ha ancora segnalato questo sintomo, e tuttavia non si vorrà negare che ove l’oro avesse veramente a scarseggiare, il bisogno del mercato di farne mo­ neta si imporrebbe sul bisogno di farne oggetti di lusso.

Anzi troviamo nelle statistiche più recenti che l’impiego dell’oro nuovamente prodotto, nell’ indu­ stria esclusa la monetaria presenta le seguenti cifre approssimative.

1831-40 chil. 180,000 1861-70 chil. 570,000 1851-50 » 200,000 1871-80 » 840,000 1851-60 » 280,000

Le quali cifre sono di una eloquenza indiscuti­ bile quando si aggiunga che l’aumento dello stock

monetario d’oro dà invece per le stesse epoche ; 1 8 'l- 4 0 chilog. 50,000 1871-70 chil. 1,008,000 1841-50 >» 350,000 1871-80 » 849,000 1851-60 >» 1633,000

Non è dunque così vivamente sentita la man­ canza di monete d’oro, se nell’ultimo decenno si au­ mentò di oltre 50 0 |0 l’impiego del nuovo oro in altri usi che non siano le monete.

Finalmente non è trascurabile un altro fatto che a noi sembra razionalmente dedotto. ■— I due paesi che si contrasterebbero a tutta oltranza lo scarso aureo metallo sarebbero l’Europa e gli Stati Uniti. Ora se esistesse veramente tale scarsezza, non do­ vrebbe verificarsi un aumento nella ricerca, e quindi nel valore del metallo bianco da parte dei meno forti paesi che si vedrebbero dai due grandi con - tendenti rapito tutto l’oro? — E come va invece che esso deprezza ? — Come va che mancando — come si asserisce — l’oro; esso invece di restrin­ gersi sempre più in un mercato limitato, quello dei più forti, va allargando la propria giurisdizione anche nei paesi che per solito usano dell’ argento? Non comprendiamo infatti come mai non si venga a questa conclusione : — se 1’ oro diventerà asso­ lutamente insufficiente agli scambi internazionali, il mercato (ove non sappia provvedere con artificiali ripieghi — e saprà farlo, non ne dubitiamo) dovrà prima spremerlo da tutti i paesi economicamente meno forti, i quali costretti ad usare dell’ argento in più larga copia ne faranno crescere il prezzo.

Ora di tutti questi sintomi -nessuno ci sembra esistere che giustifichi le grida di allarme che si vanno da qualche tempo gettando; — e sopratutto ci pare si dimentichi la funzione del credito, il suo continuo espandersi senza sforzo, e la sua suscetti­ bilità a perfezionarsi ed a farsi gigante, se mai le necessità future richiedessero veramente che sal­ vasse il commercio dal minacciato disastro.

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2 a p rile 1882 L ’ E C O N O M I S T A 211

fra, V ienna e l ’Ita lia

Ci scrivono da Vienna :

L’amministrazione della Sudbahn desiderando di procurare ai viaggiatori provenienti dail’Austria- Ungheria diretti in Italia e specialmente a Venezia, un viaggio comodo e celere per quanto lo compor­ tano le sue linee che attraversano i passi ben noti del Semmering e del Karst, ha studiata 1’ effettua­ zione di un treno celere notturno, che da Vienna a Cormons (confine italiano) non impiegherebbe che 14 ore invece.di 47 a 48 quante se ne impiegano adesso, e da Budapest 16 ore invece di 20.

Questi treni tanto in un senso quanto nell’altro partirebbero ed arriverebbero ad un’ora comodis­ sima pei viaggiatori, i quali per questo rapporto non possono esser molto contenti dell’itinerario attuale per la Pontebba.

Per render poi anche più comodo il viaggio di notte, la società della Sudbahn ha fatto costruire dei vagoni-letto di prima e di seconda classe, se­ condo un nuovo modello, che unisce ogni comodità col lusso e col buon gusto. Oltre a ciò ha fatto acquisto di nuove locomotive destinate a questo servizio straordinario. Era infatti intenzione della Compagnia austriaca di incominciare questo nuovo servizio internazionale nella prima metà del pros­ simo aprile, nella quale epoca sogliono generalmente incominciare i viaggi per piacere e per salute fra l’Italia e il Nord e l’Est d’Europa.

Alla fine di novembre dell’anno decorso, la Sud­ bahn mandò uno dei suoi agenti a Milano per in­ tendersi con la direzione dell’Alta Italia sul modo di far coincidere questo suo nuovo treno con un treno celere della linea da Udine a Mestre ed a Venezia, e per ottenere che i suoi vagoni-letto po­ tessero proseguire fino a Venezia. La direzione del­ l’Alta Italia, come era da prevedersi, accolse con favore la proposta che le veniva fatta e senza i n ­ trodurre un nuovo treno celere da Cormons a V e ­ nezia consentì di buon grado a render più celere la corsa di uno dei suoi treni di viaggiatori già esi­ stente in modo tale che partendo più tardi da Udine potesse arrivare alla stessa ora a V enezia e forse a Mestre in corrispondenza diretta col treno celere per Firenze e per Roma e col treno omnibus per Milano. Per il ritorno un treno accelerato da Ve­ nezia a Cormons troverebbe la coincidenza col nuo­ vo treno celere notturno che condurrebbe i viag­ giatori a Vienna o a Budapest nello stesso lasso di tempo che vi ho indicato sopra.

Secondo quanto mi viene assicurato ecco l’orario che sarebbe stato fissato fra le due Compagnie. P art, da Vienna 6.45 pom. P art, da V enezia 2.20 pom.

» Budapest 5.— » A rr. a Cormons 6.40 » A rr. a Cormons 8.50 ant. *• Vienna 9.40 ant.

s> Venezia 1.30 pom » Budapest 11.35 >

ì> Firenze 9.20 i> !> Rom a 5.35 ant. > Milano 11.43 pom.

Sembra che fosse stato convenuto verbalmente a Milano che questo nuovo itinerari andrebbe in vigore al principio della primavera 1 8 8 2 , ma ci dicono che poi ['Alta Italia abbia notificato alla Sudbahn che le era impossibile di attuare questo

nuovo servizio fino al 1° di giugno, epoca nella quale, secondo una decisione del congresso inter­ nazionale delle strade ferrate che ebbe luogo a Bruxelles il 13 gennaio 1882 (decisione che non ha nessun rapporto speciale con questo progetto combinato molto tempo prima) le compagnie ferro­ viarie avevano deciso di introdurre modificazioni all’orario esistente.

Ci dicono anche che la direzione dell’Alta Ita­ lia a sua giustificazione soggiungesse che il mini­ stero italiano dei Lavori Pubblici non darebbe mai il suo consenso ad una modificazione d’orario, avanti il 1° giugno, riguardante una sola linea.

Noteremo appena che la Sudbahn in tal caso avrebbe sopportato senza scopo dei sacrifizi pecu­ niarii non piccoli, ma consideriamo soltanto che al primo di giugno essendo quasi finito il grande mo­ vimento dei passeggieri da e per I’ Italia, le due Compagnie perderebbero in tal modo quei benefizi che col progetto della Sudbahn non sarebbero loro certamente mancati. Ed anche tralasciando di con­ siderare il vantaggio delle Compagnie per pensare soltanto a quello dei viaggiatori e del commercio che ci deve interessare mollo più, non vediamo la ragione per non consentire questa piccola modifi­ cazione all’ orario che non recherebbe danno a nessuno e che produrrebbe l’im m enso vantaggio di far avere all’ Italia due treni diretti con l’ Austria, Ungheria, invece d’uno come ha attualmente ; l’uno che partirebbe da Vienna Ja mattina passando per la Pontebba e l’altro che partirebbe la sera pas­ sando per Nabresina.

Di quest’ultimo si avvantaggerebhe specialmente il commercio : infatti le lettere impostate a Vienna nelle ore pomeridiane giungerebbero a Venezia e a Roma in tempo per potere essere riscontrate il giorno stesso.

Ho troppo fiducia nell’ egregio uomo che regge adesso il vostro ministero dei Lavori Pubblici per non dubitare punto che, se queste mie parole ver­ ranno sotto i suoi occhi, egli vorrà provvedere al più presto. Se questa modificazione d’orario è stata trovata giusta per il giugno per le ragioni che v ’ho esposte sopra, mi sembra che si dovrebbe ef­

fettuare subito. F.

IL HUBES BELLE MIETI DI IM I SUBÌ

Art. 7. « Il tribunale civile, verificata la regola­ rità dei documenti prodotti dall’associazione in con­ formità delle norme della presente legge, inscriverà l’associazione in apposito registro e conserverà nei suoi archivi un esemplare autentico degli atti re­ lativi alla sua costituzione, non che delle modifica­ zioni che secondo le norme appresso indicate, v e ­ nissero introdotte negli ordiui dell’ associazione. — L’estratto dell’ atto costitutivo dell’ associazione verrà dal tribunale civile trasmesso al Ministero d’ agri­ coltura industria e commercio e pubblicato nel giornale degli annunzi giudiziari della provincia nella quale l’ associazione stabilisce la sua sede. »

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212 L ’ E C O N O M I S T A 2 aprile 1882

dell’ utilità eli’ essa avrebbe, ove potesse in qualche modo stabilirsi esattamente o almeno per approssi­ mazione. Ma cii nuovo venne stabilito di lasciarla in disparte, per le ragioni già allegate nei prece­ denti Congressi, ossia che le tavole della mortalità e delle malattie non esistono e non si è riuscito finora a compilarne di esatte e complete nè in Italia nè altrove. Appena adesso si stanno tentando al Ministero di agricoltura per cura della solerte direzione della Statistica. — Si approvò invece un ordine del giorno che rinnova un voto già espresso dal Congresso di Bologna, cioè che le Società stesse, nell’interesse proprio, spontaneamente si ac­ cingano a quell’opera e provvedano, per quanto possano, ciascuna a compilare le proprie tavole.

— L’ art. 8 passò senza discussione. Suona così :

« La deliberazione con cui una società di Mutuo Soccorso riconosciuta modifica il proprio Statuto, non potrà avere effetto finché non- sia registrato dal tribunale civile. •— La relativa deliberazione dovrà essere pubblicata nei modi e termini stabi liti dall’articolo seguente e trasmessa quindi al tri­ bunale per cura degli amministratori in doppio esemplare e corredala dei documenti indicati dal- 1’ art. 6. »

— Importantissimo è l’art. 9, e suscitò una di­ scussione assai animata. Cominciamo dal darne il testo :

« Lo scioglimento dell’associazione non può de­ liberarsi senza il voto dei due terzi dei soci con­ vocati in apposita adunanza generale. — Le deli­ berazioni riguardanti la cessazione di una Società di Mutuo Soccorso riconosciuta, dovranno essere pubblicate, a cura degli amministratori della Società nel giornale degli annunzi giudiziari e amministra­ tivi della provincia per tre volte, con intervallo non minore di 15 giorni, e saranno quindi tra­ sm esse in doppio originale per cura dei medesimi al tribunale civile competente. — Il tribunale, ove riconosca la regolarità della deliberazione, ordinerà che l’associazioue sia cancellata dal registro delle, associazioni di Mutuo Soccorso riconosciute, — I liquidatori dell’associazione dovranno essere nomi­ nati dal tribunale civile ed il patrimonio di essa, dopo estinte le passività verso gli associati e i terzi, è devoluto a chi sarà designato nell’atto di sciogli­ mento. L’ atto di scioglimento, accertato dal sindaco verrà pubblicato e depositato nei modi prescritti par gli atti costitutivi. »

Una modificazione fu subito proposta, consistente nel vietare che possano essere eredi di una Società gli ultimi soci rimanenti al tempo del suo sciogli­ mento. E la ragione è che tale possibilità induce talvolta alcuni soci a menar le cose in modo che molti altri si distacchino dalla Società, in guisa da rimaner essi gli ultimi per deliberare lo sciogli­ mento a proprio beneficio. È cosa che produce scan­ dalo e scoraggiamento, ed è di ostacolo alla forma­ zione di nuove Società. Fu perciò proposto di sta- - bilire che sia erede quell’ente che è designato dallo i :Statuto sociale, ed ove non ne sia designato alcuno, ìia( ideale'Congregazione di Carità; ma venne oppo- !,: sto da altri ■ non -esser ciò conveniente, giacché in lù’talvoaqo Idi'Éongregàziope o l’altro ente designato «avrebbero'intferesseiÀ dar¡sciogliere la Società. Viste ( /tutte qùeste difficoltà, si-fini coi lasciare intatto il te- i sto proposto éalte'Gonimissi'ene^ parlamentare, per ciò • olneinunaa li oanliib ó oluel ; ibiagna i e Unanim e

che risguarda gli eredi delle Società. Invece quella dei due terzi dei soci non essendo sembrata suf­ ficiente guarentigia per deliberare Io scioglimento, il primo comma dell’articolo venne modificato col sostituire ai due terzi i tre quarti dei soci. Al quinto comma poi, alle parole accertato dal sindaco venne aggiunto — o da un notaro.

Fu lasciato intatto il seguente articolo 10 : «A llorquando un quarto dei soci componenti l’as­ sociazione lo stimi urgente per gli interessi di que­ sta, avrà diritto di far convocare dagli amministra­ tori in via slraordinaria l’adunanza generale dei soci, esponendo nella domanda i motivi. In caso di ri­ fiuto, essi potranno chiedere al tribunale il decreto che ne ordini la convocazione, ed il tribunale, quando lo ravvisi opportuno, provvederà perchè essa abbia luogo. »

L'articolo 11 dispone quanto segue :

« L’associazione di Mutuo Soccorso riconosciuta può, per sentenza del tribunale, sull’istanza di asso­ ciati o di terzi o del pubblico ministero, essere sciolta, quando si proponesse scopi estranei a quelli determinati nel proprio statuto o distraesse altri­ menti i fondi rivolti a determinato scopo, o modi ficasse illegittimamente il proprio ordinamento, o non adempiesse alle norme portate dalla presente legge, senza pregiudizio delle pene comminate dalle leggi penali.»

Qui ebbe molte opposizioni l’intervento dei terzi,

ma più ancora quello del Pubblico Ministero, e fu osservato che per le irregolarità nella condotta di una Società, previste dall’articolo 11, provvede ab­ bastanza il diritto comune. Fu perfino proposta la soppressione di tutto l’articolo. Replica del profes­ sore Maggiorino Ferraris, il quale fece notare non esservi pericolo di arbitrario scioglimento dacché la sentenza deve veuire pronunziata dall’autorità giu­ diziaria; essere per altro necessario il poter togliere a una Società la personalità giuridica quando non sia più Società di Mutuo Soccorso. Bisogna pensare che certe associazioni possono assumere tale quali­ fica per godere i vantaggi largiti dalla legge, come esenzione dalle tasse o altro, ed occuparsi, invece, di politica o di altre cose affatto estranee al mutuo soccorso.

Venendosi ai voti, la soppressione dell’articolo fu respinta, approvandosi soltanto la soppressione d e l­ l’inciso: Sull'istanza di associati, o di terzi, o del pubblico ministero. Siffatta modificazione è tutta ap­

parente e non ha sostanza. Rimane fermo che in certi casi la Società potrà esser sciolta. Ma sul­ l’istanza di chi? Evidentemente, degli interessati. E gii interessati chi sono ? I soci, più e prima di tutti ; qualche volta i terzi, qualche altra anco il pubblico ministero. E allora non valeva altrettanto lasciare la redazione dell’articolo come stava ?

Art. 12. « Contro i decreti e le sentenze dei tribunali civili nelle materie indicate dalla presente legge è aperta la via del ricorso e dell’appello, a forma del codice di procedura civile, alle Corti di appello. »

Qui nessuna modificazione.

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2 ap rile 1882 L ’ E C O N O M I S T A 213

allora amministrata secondo la legge delle opere j pie. E a ciò dovrà essere provveduto dal tribunale 'sull’istanza del sindaco del comune dove ha sede 1 la società. » — Alle parole: in conseguenza di una donazione o di un legato, fu aggiunto : o per gli statuti sociali.

Art. 14. « Le associazioni di mutuo soccorso do vranno presentare gli annui rendiconti e le stati­ stiche richieste dal Governo al Ministero di agricol­ tura industria e commercio. Questi trasmetterà co­ pia al tribunale civile del luogo ove ha sede la Società, degli annui rendiconti. »

In proposito venne giudicata necessaria la pub­ blicità, per guarentigia dei soci e anche dei non soci; e fu quindi votata una aggiunta all’articolo per dichiarare che le associazioni riconosciute dovranno mantenere ostensibili ai soci ed al pubblico, nella sede dell’associazione, i bilanci consuntivi annuali per un mese prima della loro approvazione per parte dell’assemblea generale, e almeno per due mesi dopo ch’essa sia seguita.

Art. 15. « Le Società di mutuo soccorso ricono­ sciute godranno i vantaggi seguenti :

1° Esenzione dalle tasse di bollo e registro per tutti i certificati, atti di notorietà o d’altra specie di cui debbano valersi i soci in questa qualità, e per tutti gli atti riflettenti i rapporti fra i soci e le Società.

2° Inserzione degli avvisi menzionati nell’arti colo 15 a spese del Ministero di agricoltura, indu­ stria e commercio, nei giornali degli annunzi' giu­ diziari ed amministrativi delle proviucie in cui hanno sede le Società.

3° Esenzione da qualsiasi pegno o sequestro delle pensioni e dei sussidi dovuti dalle Società ai soci ed alle loro famiglie.

4° Esenzione dalle tasse di bollo e di registro e dalle tasse giudiziarie di tutti gli atti intesi ad ottenere la registrazione, sia di quelli costitutivi della società, sia delle loro modificazioni successi­ vamente introdotte nei loro statuti; saranno assimilali alle opere pie pel gratuito patrocinio nei loro giudizi.

5 8 Esenzione dalla tassa di manomorta, » A questo articolo vennero fatte alcune aggiunte (di cui manca il -testo preciso), intese a meglio chiarire ed esplicare il diritto al gratuito patrocinio. Inoltre fu aggiunta l’esenzione dalla tassa di ric­ chezza mobile, quantunque la legge sull’imposta di ricchezza mobile nè dichiari già esenti le Società di mutuo soccorso.

Pei legati che le Società potessero ricevere, fu stabilito l’esonero dalla tassa di successione che, come ognun sa, in Italia è assai grave. Fu poi in­ clusa nell’articolo la dichiarazione del diritto delle donne e dei minorenni di ascriversi alle Società di mutuo soccorso anco senza l ’autorizzazione dei ri­ spettivi genitori, tutori, o mariti. Per ultimo fu ap­ provata la proposta del prof. Benvenuti, secondo la quale le Società che non si curassero di venire ri­ conosciute e non si facessero iscrivere nel registro, continueranno a godere di quei vantaggi di cui go­ dono al presente.

Yennero finalmente soppressi gli art. 16 e 17 ri­ guardanti le penalità, ina sulla proposta di una spe­ ciale Commissione vennero poi approvati con lievi modificazioni. Fu altresì votata un’aggiunta all’arti­ colo 18, secondo la quale le Società possono a loro piacimento svincolarsi dal riconoscimento giuridico.

ESPOSIZIONE FINANZIARIA

fatta alla Camera dei Deputati nella tornata del 25 marzo

L’on. ministro delle finanze comincia la sua espo­ sizione finanziaria. Il miglioramento progressivo della finanza ebbe il maggiore impulso nel 1881. L’avanzo previsto nel bilancio definitivo in L. 7 ,8 1 0 ,0 0 0 do­ veva ridursi, per effetto delle nuove leggi e decreti a L. 4,374,000. Si verificò invece in 49,200,000; sarebbe di 59,634,000, se non fosse sorto il biso­ gno di alcune maggiori spese in 1 0 ,3 9 4 ,0 0 0 in parte facoltative, in parte d’ordine e obbligatorie. All’avan­ zo di 49 milioni contribuirono: 6 di economie so ­ pra capitoli diversi da quelli che dettero luogo a maggiori spese, e 43 di maggiori entrate, che ap­ partengono alla categoria delie ordinarie e perma­ nenti. L’entrata ordinaria superò la spesa ordinaria per 140 mdioni, e supplì alla deficienza di 80 m i­ lioni tra l’entrata e la spesa straordinaria, e di 4 1 3 ,0 0 0 tra l’entrata e la spesa del movimento dei capitali. Parte cospicua della maggiore entrata or­ dinaria di 43 milioni Sono 32 milioni dovuti al maggior prodotto delle imposte e dei servizi pub­ blici. Enumera le imposte ed i servizi, che gitta- rono più del previsto. Notevoli fra le altre sono la imposta sulla ricchezza mobile, riscuotibile mediante i ruoli, in L. 4,486,000; Registro 3,514,000; macinato 2,598,000; dogane 18,825,000; tasse di fabbrica­ zione 4 ,559,000.

Vi fu una diminuzione solo nei tabacchi di 3 .0 0 0 . 0 00 e nel dazio consumo per la gestione go­ vernativa di quello di Napoli di 1 ,6 0 0 ,0 0 0 . I cespiti che contrassegnano più direttamente l’incremento della ricchezza pubblica presentarono tutti un’ ec­ cedenza. Nel 1880 le imposte ed i servizi frutta­ rono 21 milioni e 8 0 0 ,000 più del previsto. Nel IS S I l’eccedenza salì a 32,000,000.

Questo risultato può giudicarsi soddisfacente. Tale fu pur quello dell’esercizio del bilancio della spesa. Nel 1880, le maggiori spese facoltative giunsero a 16.8 0 0 .0 0 0 , e le obbligatorie a 12,700,000. Nel 1881 le prime risultarono in 3 ,8 0 0 ,0 0 0 , le altre in 6 .5 5 0 .0 0 0 . Le maggiori spese complessivamente del 1881, se si tien conto delle economie, residuano a 3 .1 0 0 .0 0 0 .

Passa ad esporre i resultati del conto di Cassa. Nota che non ebbesi bisogno di fare alcuna emis­ sione di quelle autorizzate per legge, sia per oh- bligaz'oni demaniali, sia per le ecclesiastiche, sia par quelle del Tesoro, e fu emessa solo una parte della rendita autorizzata per le nuove costruzioni ferroviarie. I maggiori incassi ordinari permisero inoltre di diminuire la circolazione dei Buoni del Tesoro da 2 18 a 185 milioni, e le anticipazioni statutarie delle Banche da 24 a 6 milioni e mezzo.

Due cose principalmente possono mettere a re­ pentaglio le sorti delle finanze e il. credito di un paese: il soverchio uso delle emissioni di rendita, I e l’aumento del debito fluttuante. Comincia coll’es-

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214 L ’ E C O N O M I S T A 2 ap rile 1882

Dimostra che a nessuna spesa di servizio pubblico si provvede con emissioni di rendita, come da ta­ luni fu affermato. Pei riscatti delle ferrovie dell’Alta Italia e Romane, non fu neppure emessa tutta la rendita prevista, nè occorrerà emetterne abra; e come scorgesi dal bilancio, anche alla ricosti uzione ed al consolidamento delle Calabro-Sicule si prov­ vede con fondi generali. Sebbene le spese di nuove ferrovie sieno non solo economicamente utili, ma finanziariamente riproduttive ed accrescano il patri mouio dello Stato, pure spera che d’anno in anno una parte di esse potrà essere sopportala dai fondi generali. Questo è l’ideale dei Ministro.

Egli si è opposto e si opporrà sempre a qua­ lunque emissione di rendita per spese di servizio pubblico, per quanto utile, necessaria ed urgente.

Rispetto poi al debito fluttuante dimostra cbe la condizione nostra è una delle migliori cbe si ri­ scontri in Europa. Quest’argomento lo conduce ad una minuta esposizione del movimento dei residui attivi e passivi. La differenza fra gli uni e gli al­ tri, che costituisce una delle principali passività del Tesoro, è coperta dal debito fluttuante, e scema di anno in anno, non ostante la sistemazione ed il pagamento di antichi debiti, tra cui quello pel ri­ scatto delle Ferrovie dell’Alta Italia, ora definiti­ vamente liquidato, e non ostante dei resti attivi, di molte partite di credito inesigibili o di assai dub­ bia riscossione. Tenuto conto di tutto, il disav uzo tra i resti attivi e passivi non eccede i 50 milioni. 11 complessivo debito di Tesoreria, che nel 1877 e 7 8 figurava in 2 2 3 milioni, discese nel 1879 a 182> e nel 1880 a 162 milioni, si ridusse nel- l’81 a 133. Tale è l’effetto degli avanzi dei bilanci di competenza ; potremo avere il vanto di estin­ guere in breve tutto il nostro debito di Tesoreria derivato dai passati disavanzi che durarono lino al 76.

Passa poi al bilancio definitivo del 1882. Esso si chiude con un avanzo di 21,500,000, che si riduce per altro a 7 milioni, temuto conto delle maggiori spese proposte con vari disegni di legge, fra cui 12 milioni per il bilancio della guerra. Dimostra come nella previsione delle entrate sia tenuto conto solo di una parte dell’ incremento ottenuto nell’81, e ciò in specie per le Dogane, il cui prodotto è previsto per 14,800,000 in meno dell' accertamento dell’81. Un grandissimo aumento si presenta per l’imposta di ricchezza non ostante l’accertamento biennale, che si sta compiendo. Nel bilancio si comprendono due grosse partite all’ entrata ed al­ l’uscita : 650 milioni di prodotto de! prestito me­ tallico pel riscatto della carta-moneta; 41,000,000 di attività finanziaria risultata (invece della grossa passività cbe alcuni temevano) dal riscatto delle Ferrovie Romane, e destinata per 22 milioni al pagamento degl’ interessi arretrati delle Obbliga zioni, a cui doveva provvedersi con emissione di rendita ; per più di 12, a spese straordinarie rela­ tive alle ferrovie riscattatesi; per 6 e mezzo solo a spese straordinarie militari.

Nel bilancio dell’82 appariscono pure gli effetti fmanziarii della riforma del debito vitalizio, inaugu­ rata colla legge del 7 aprile 1881. Espone i criteri e l’importanza di essa, e presenta un progetto di legge per la costituzione definitiva della Cassa-pen­ sioni.

Il miglioramento delle condizioni finanziarie è

una chiara dimostrazione del miglioramento delle condizioni economiche del Paese. Nell’ 81 il nostro commercio coll’estero, per importazioni ed esporta­ zioni riunite, superò per più di 100 milioni il mo­ vimento dell’80. Se le importazioni crebbero di 53 milioni, le esportazioni aumentarono di 62. Ciò prova cbe l’abolizione del corso forzoso non nuoce alle nostre esportazioni.

Dimostra con molle cifre essere cresciute le im ­ portazioni, che maggiormente rivelano l’aumento dei consumi, derivante da quello dell’agiatezza pubblica; e crebbero altresì le importazioni di materie prime, macchine, carbone, strumenti da lavoro,' che dim o­ strano un incremento di operosità nazionale.

Fu buona la condizione annonaria tenuto conto del granturco importato per uso industriale; l’espor­ tazione dei cereali per l’ alimentazione superò per 10 milioni l’importazione. Il Paese bastò largamente a sè stesso. Il commercio di esportazione- fu molto più attivo e copioso ohe nell’8 0 . Il movimento pro­ gressivo è continuato in gennaio e febbraio 82. L’ importazione e l’esportazione può dirsi che si pa­ reggiano. L ’Italia economica si manifesta con giova­ nile vigore. Si può dir meglio, non è fatta, ma sta per divenire.

Dopo ciò il Ministro espone considerazioni sui criteri da seguire nel continuare l’ opera delle ri­ forme tributarie. Accenna a quelle compiute ed alle altre iniziate, e promette la presentazione di una legge per la perequazione dell’imposta sui terreni, principio e fondamento di qualunque riforma d’im ­ poste dirette, a cui si collegano auche le ragioni delle finanze locali. Espone le norme da seguire in una riforma delle imposte sui consumi. Loda il Par­ lamento per aver dato il primo posto all’ abolizione della tassa sui cereali, seguendo le buone teorie d’economia sociale e gli esempj di altri paesi civili. A diminuire il prezzo del sale, che fu testé discusso, non potrà pensarsi deliberatamente, se non dopo com­ piuta l’abolizione del macinato, che non può essere nò posta a repentaglio, nè ritardata. Respinge il con­ cetto di una tassa generale sulle bevande per sosti­ tuirla a quella del sale. Occorreranno, a quel fine, a suo tempo, altri rimaneggiamenti di dazi, aiutati dal maggiore sviluppo delle entrate. Traversiamo un periodo di trasformazione economica nel mondo, e non vi è avvedimento e prudenza che bastino. E so­ pratutto necessario di avere un bilancio, non solo equilibrato, ma con sicura potenza di elasticità ed espansione, perchè regga a qualunque urto. È ne­ cessario non esaurire le forze latenti, che la finanza di un grande stato deve sempre avere a sua dispo­ sizione.

Dimostra che senza nuocere all’elasticità del bi­ lancio e senza nuovi provvedimenti, potrà compiersi nel 1884 l’abolizione dell’ imposta del macinato ; ma occorre mantenere nei limiti prestabiliti e cal­ colati le maggiori spese straordinarie. Questa ela­ sticità potrà pur mantenersi, non oltrepassando per alcuni anni il limite prestabilito col Ministro della guerra di 2 0 0 milioni per la spesa straordinaria dell’ esercito, e quello delle spese straordinarie pro­ poste alla Camera.

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2

aprile 1882 L’ E C O N O M I S T A 215

paesi d ie ei precedettero in questa rivendicazione economica ; nel passaggio alla circolazione libera qualche lieve perturbazione, come mostra anche la esperienza, non potrà forse del tutto evitarsi.

Il Governo farà ogni opera per temperare la du­ rata e la gravezza delle perturbazioni prevedibili, e fino ad un certo punto inevitabili sempre, e per qualunque via si passi dal corso coatto alla circo­

lazione libera, esse saranno in ogni caso transito­ rie. In gran parte si sono già scontate, e in ogni modo saranno largamente compensale dai vantaggi dell’ economia generale del paese, nè pregiudiche­ ranno gli effetti duraturi della grande e difficile opera del riscatto della carta moneta.

La. legge del 7 aprile 1881, salutata come un inestimabile beneficio economico per noi, avrà ese­ cuzione materiale dopo che sarà raccolta prossima­ mente nelle casse del Tesero la riserva metallica necessaria al ritiro della carta. Conchiude col dire ch’égli non fu ottimista, avendo i fatti superato le sue previsioni, nè fu audace, se non è audacia l’amore del Paese ed il vivo desiderio di contri­ buire, sia pure in menoma parte, a crescerne la prosperità e la grandezza.

Il discorso fu interrotto in parecchi tratti da voci di approvazione; alla fine è salutato da ap­ plausi.

REPUBBLICA ORIENTALE DELL’ URUGUAY

RIASSUNTO STATISTICO

Per cura dell’attuale Direttore della Statistica Ge­ nerale dell’Uruguay signor Federigo Nin Reyes, già Ministro delle Finanze della stessa Repubblica nel 1859, egregio continuatore dell’opera del suo prede­ cessore, venne testé a luce il lasci col o XI della pe­ riodica pubblicazione iniziata dal chiaro statista Adolfo Yaillant.

È un utile lavoro dal quale riassumiamo i più im ­ portanti dati considerandoli d’interesse per quanto sono indizio di civiltà e di progresso in uno Stato dove molti nostri connazionali stanno già e se ne au­ menta il numero ogni anno.

I P opolazione

N el 1879 si ebbero per la popolazione totale i se­ guenti risultati :

In l i Dipartimenti. . . . 326 ,7 4 5 In quello di Montevideo . . 111,500

Totale nel 1879 individui 438,245 A questo riguardo è d’uopo osservare che quella cifra può essere anche elevata a 4 6 0 ,000 anime in ragione della insufficienza delle denumeiazioni par­ ziali nelle quali è facile che sia occorso un 6 e più per cento di omissione.

Le diverse nazionalità sono così rappresentate in tutto il paese: Uruguaiani 298 ,0 2 3 (6 8 ,3 3 per cento); Spagnuoli 39,780 (8,66) ; Italiani 3 6 ,3 0 3 (8 ,3 1 ) ; Francesi 2 0,178 (4,62) ; Brasiliani 2 0 ,1 7 8 (3,56) ;

Argentini 15,546 (3,56); Inglesi 2 7 7 2 (0 ,6 3 ); T e­ deschi 2125 (0 ,4 8 ); altre nazioni (svizzeri, svedesi, danesi, greci, russi ecc.) 9,143 (2,12 per cento).

I figli di forestieri nati nel paese sono calcolati come cittadini Uruguaiani giusta la costituzione.

Quasi la quarta parte del totale di popolazione ri­ siede nel Dipartimento di Montevideo, il più piccolo di tutti essendo solemente di 6 6 4 kilom. quadrati.

La proporzione degli esteri è la seguente : Nel Dipart. di Montevideo 59,65 U ruguaiani 40,35 esteri Negli altri 14 dipartim enti 70,86 » 29,14 » In tutto il territorio 68,33 » 31,67 »

In quanto al sesso ecco la proporzione :

Nel Dipart. di Montevideo 53,91 maschi 40,09 femmine Nei 14 dipartim enti 5 1 — » 4 9 — » In tutto lo Stato 51,70 » 48,30 »

L’eccedenza nel sesso mascolino procede dall’im ­ migrazione la quale si compone in generale di maschi nella proporzione almeno delle Ire quarte parti degli entrati. Nei due ultimi anni su 2 0 ,224 individui e n ­ trati si ebbero :

15,133 maschi . . . . 74,83 5,091 femmine . . . 25,17

La popolazione specifica corrispondente a tali cal­ coli è questa :

Dipart. di Monte video per Kilom. quadrato 1,67 abitanti Negli altri 14 dipartim enti » 1,75 » In tutto il territorio » 2,34 »

Fra i 14 dipartimenti il più popolato è quello di Canelones con 11 abitanti per kilom. quadrato: quello che ha meno popolazione è Tacuarembò con un abi­ tante per kilom. quadrato.

Nel quinquennio 1 8 7 5 -7 9 nacquero nella Repub­ blica 1 0 3 .489 bambini (maschi 5 1.388 — 49.65 per cento e femmine 52.101 — 5 0 .3 5 ) pei quali 2 1 ,6 6 3 nel 1878 e 2 3,895 nel 1879 cioè 4 5 ,5 5 8 nel bien­ nio (maschi 22,437, e 23,121 femmine) : nel bien­ nio morirono 1 2 ,4 2 4 : si ebbe quindi nei due anni un aumento di 33,134.

I matrimoni avvenuti in tutto il territorio nel quin­ quennio 1875-79 furono 14,603 ; nel dipartimento di Montevideo 4339 e 1 0 ,2 6 4 negli altri. Questi dati sono forniti dalle Parrocchie, ma dal 1° luglio 1879 vennero impiantati I Registri dello Stato Civile in forza ili Legge 'dell’11 febbraio dello stesso anno.

Secondo i calcoli della Commissione d’immigra- . zione ed Agricoltura durante tredici anni (1867-1879) immigrarono nell’Uruguay 180,488 individui dei quali 21,461 domandarono occupazione (7503 italiani) e 4 8 ,8 3 5 furono le richieste della capitale e dei dipar­ timenti.

II movimento dei passeggieri arrivati nel biennio 1878-79 al porto di Montevideo si riassume così se­ condo i calcoli della Capitaneria locale :

E n trati in 1878 . . . . 9,395 Idem in 1879 . . . . 10,829 Usciti in 1878... 6,024

Idem in 1879. . . . . 6,965

Le professioni si distribuiscono in complesso per i due anni :

20,224

12,989 j

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216 L ’ E C O N O M I S T A 2 aprile 1882

Professione Entrata Uscita

Ec c e d e n z a

En trata Uscita

Agricoltori, pastori ecc. 6 0 7 3 4 1 8 5 6 5 5 —

Facchini e giornalieri 2 0 7 1 4 5 4 0 — 2 4 6 9 Domestici, cuochi 2 0 4 1 4 0 64 ___ Senza professione 6 1 5 2 4 3 6 4 1 7 8 8 — A ltre professioni 5 7 2 4 3 5 2 7 2 1 9 7 — Importazione Esportazione 1874. . . . P. 854,637 133,269 1875 . . . . » 709,184 39,031 1877 . . . . » 775,974 170,608 1878 . . . . » 867,343 286,524 Prodotti principali che formano la esportazione uruguaiana nel biennio 1 8 7 9 -8 0 :

20224 12989 97u4 2469 Saldo a favore delle entrate — 7235 — —

Gli entrati senza professione stanno nella propor­ zione del 30.42 per cento. Nella stessa proporzione figurano coloro senza professione che si sono pre­ sentati all’ufficio d’Irmnigrazione. Dei 20,22-i passeg- gieri entrati solamente 3881 (immigranti) chiesero collocamento e l’ottennero 30 3 3 di loro.

II Commercio

Il valore complessivo dei .commercio estero del­ l’Uruguay nel 1880 fu di piastre 3 9 ,2 3 1 ,0 6 9 cioè P. 19 ,4 7 8 ,8 6 8 per la importazione e P. 19,752,201 per la esportazione.

Dal seguente quadro si rileva il movimento com-parato del quinquennio 1876-80.

A n n i Im p o rta z io n e E s p o rta z io n e T o tale

1876 P. 12,800,000 13,727,000 26,527.000 1877 » 15,045,846 15,899,405 30,94.7.251 1878 » 15,927,974 17,492,159 33,420,133 1879 » 15,949,903 16,645,961 32,595,864 1880 » 19,478,868 19,752,201 39,231,069 To t a l e . P. 79,312,581 83,516,726 162,719,317 Esaminando i paesi di provenienza e di dentina-zione troviamo che le seguenti Nazioni hanno im ­ portato ed esportato in quel territorio nel biennio 1879 1880 merci per i seguenti valori.

P A E S I d i p r o v e n ie n z a e d e s tin a z io n e • A N N I 1880 1879 Im p o r ta ­ zione E s p o r ta ­ zio n e Im p o r ta ­ zio n e E s p o r ta ­ zio n e I n g h il te r r a . . P . 5,8 1 4 ,0 7 6 4 ,2 6 6 ,0 4 3 4 ,901,288 3,489,284 F r a n c i a . . . . 3.3 7 1 ,2 0 0 3 ,4 7 0 ,4 7 7 2,666,631 3 ,517,205 S p a g n a . . . . 1,563,160 104, 561 S, 114, 443 76,196 S ta ti U n iti N. A m . 1 ,270,642 2,8 4 7 ,1 3 7 1 ,1 2 5 ,4 5 4 1,980,660 I ta lia . . , . . 1,523,380 312,006 1,093,644 421,099 B ra s ile . . . . 2.4 3 0 ,6 6 2 3,941,411 2,010,001 3,494,938 G e r m a n ia . . . . 1,103,251 78,798 930,920 43,820 B e l g i o ... 524,033 2 ,116.740 257,863 1,434,587 R e p u b b . A rg e n tin a 527,538 928,550 350,592 483,292 C h i l i ... 337,814 84,797 73,830 24,671 I s o la d i C u b a . . 208.891 899,311 258, 984 1,049,328 A ltr i p a e si . . . 804,211 702,370 1,166,253 645,881 19,478,868 19,752,201 15,949,903 16,645,961 A u m e n to ne' 1 8 80. . 3 ,106,250

Oro e argento monetato P. 6 ,8 4 5 ,8 5 3 3,980,601 P. 3 ,7 5 1 ,0 8 3 2 ,7 48,046.

Negli anni anteriori il commercio fra l’ Italia e l’ Uruguay è rappresentato dalle seguenti cifre.

C L A S S E 1879 1880

1. Animali vivi . . . P. 2. Prodotti animali, buoi,

la-1,562,949 1,250,633 ne, carni salate, sevo,

os-sa, e c c ... 14,013,414 17,955,103 3. idem agricoli : cereali,

he-no, farina ecc... 854,883 316,523 4. Idem d iv e r s i...

5. A rticoli per provviste di

84,616 137,223 b astim en ti... 130,099 92,720

To t a l e P. 16,045,961 19,752,201

Aumento nel 1880. 3,106,240 » Il commercio coll’ estero nello stesso spazio di tempo si effettuò per i seguenti porti :

1. Sulla Piata : Montevideo, Colonia, Maldonado. 2. Sul fiume Uruguay : Paysandù, Fray, Bentos,- Mercedes, Salto.

3 ° Sulla frontiera terrestre: .Tamarembo, Cerro Largo, Artigas, Santa Teresa ecc.

Sul totale commercio di esportazione ed impor­ tazione riuniti ascendente a P. 3 2 ,5 9 5 ,8 6 4 nel 1879 la Dogana di Montevideo presenta da sè sola un traffico di P. 22,950,530 e di P. 28 ,5 7 4 ,0 0 2 nel 1880 sul totale valore di P. 39,2 3 1 , 069. — Vengono quindi in ordine d’ importanza. .

P a y s a n d ii con P . 3,678,445 n e l 1878 e con P . 4,437,171 n e l 1880 P r a y B en to s » 1,621,385 » > 2,365,797 » F r o n t i e r a d e l S u d » 1,621,385 » » 1,437,849 »

n i

N a v ig a zio n e n el ISSO Porto di Montevideo

Entrata navi a vela e a vapore riunite :

а) Navigazione di iungo corso navi 1076 con ton. 794,443.

б) Idem di cabottaggio e dei fiumi navi 2 0 9 6 con 5 5 6 ,8 7 7 tonnellate.

Uscite. .Vela e vapore riuniti:

a) Lungo corso Navi 871 ton. 713,177.

b) Cabotaggio o fiumi navi 3101 ton. 6 4 4 ,5 0 8 . IV

P r o p r ie tà te r r ito r ia le Distribuzione della proprietà territoriale e suo va­ lore considerato per la nazionalità dei proprietari (Ruoli dei tributi diretti del 1879).

Da questo ruolo risulta che il numero dei pro­ prietari così uruguaiani che stranieri ascende in tutta la repubblica a 4 0 ,8 2 7 per un totale valore di P. 205,295,727. .

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-2 aprile 188-2 L ’ E C O N O M I S T A 217

prietari 5141 per un valore di 2 2 ,8 0 6 ,8 4 7 : in totale i proprietari forestieri ascendono a 2 1 ,9 9 6 per un valore di 117,042,958.

Il complesso delle proprietà nel dipartimento di Montevideo era nel 1879 di 13,520, quello dei pro­ prietari di 8251 e quello del valore di P. 8 1 ,8 6 1 ,9 2 7 .

B e stia m e

Numero dei capi di bestiame esistenti nel terri­ torio della Repubblica a tenore dei detti ruolo.

Specie bovina . . . . N. 6,936,038 » ovina...» 10,363,936 » cavallina . . . » 645,985 » m ulattiera ) » porcina > . . » 36,212 » caprina ) Totale 17^982,171 Nel 1879 il consumo di carne di bove e di mon­ tone fu in Montevideo di kilog. 14,863,206.

Il peso degli animali per il consumo viene ca l­ colato a 161 kilog. per ogni animale bovino e a 2 3 kilog. per quelle ovine.

VI P o s t a

Durante l’anno 1880 vennero ricevute dagli uf fici di posta uruguaiani lettere ordinarie n. 958,402 con un aumento sull'anno 1879 di 1 3 ,9 5 4 lettere; raccomandate 15,020 con aumento di 2 3 0 4 ; co r­ rispondenze ufficiali 63,110 con aumento di 1397 : giornali e stampe 1,216,398 con aumento di 17,658: cartoline postali 11,767 con aumento di 5093 : mo­ stre e carte di affari 24 8 9 con aumento di 75.

I prodotti lordi della Posta che durante il 1879 furono di P. 128,738,23, nel 1880 scesero a 115,931,41 questa diminuzione è dovuta esclusivamente al ri­ basso nelle tariffe, in seguito all’ ingresso della re­ pubblica nella unione postale, avvenuta il 1° ago­ sto 1880.

VII F e r r o v ie

La Ferrovia Centrale che va da Montevideo al Durazno (Udometri 2 0 5 .1 8 6 metri) ebbe nel 1879 un movimento di 2 3 7 ,8 5 2 passeggieri : trasporti k i­ log. 80,012 di merci: produsse piastre 5 1 8 ,4 6 3 (5 8 , richiese la spesa di P. 278,764(69 dando un be­ neficio netto di P. 239,6 9 8 |8 9 equivalente a 79 centesimi di piastra perogni miglia percorsa (2 0 1 ,1 1 5 ).

Esistono altre tre ferrovie; quella del Nord, quella dell’Est e quella del Salto a Santa Rosa sulla fron­ tiera del Brasile, ma non essendo interamente aperte al traffico, non si hanno dati completi intorno ad esse.

V ili T r a n w a y s

Sonvi in esercizio in Montevideo 8 linee di tran- w ays le quali si estendono a 8 chilometri dalla città. Due di queste linee (non risultano i dati per le altre sei) trasportarono nel 1879 N 2 ,3 5 9 ,6 4 0 persone.

IX T e le g r a fi

La Linea The River Piate (493 kilom. com­ preso il cavo sottomarino) spedì nel 1879 89 5 0 telegrammi e la Platino Brasilera (kilom. 820) 29,137 : in queste cifra non figura il movimento telegrafico delle strade ferrate.

Il pregievole lavoro di cui abbiamo dato un’estratto contiene0molti altri dati sulle finanze, sul debito pub­ blico, sulla istruzione pubblica, sugli stabilimenti di beneficenza ecc., che non riportiamo perchè della maggior parte di essi già ne abbiamo fatto cenno in articoli anteriori.

Aggiungeremo solamente che le cifre esaminate provano che l’Uruguay dal 1875 in poi non ha cessato di far progressi in ogni ramo come ne fa fede la statistica, che fra gli altri suoi meriti, ha pur quello di legalizzare, per dir così, la situazione economica di uno Stato, scartando coll’autorità dei numeri ogni sospetto di parzialità simpatica.

Onde non sapremmo come meglio chiudere que­ sta breve rassegna della prelodata pubblicazione che riportando qui appresso il giudizio emesso in­ torno ad essa da uno dei nostri più distinti cultori delle scienze economiche in una bellissima lettera nella quale leggiamo queste meritate espressioni: « L’ho percorsa subito con vivo interesse : essa « contiene molti ragguagli importanti e bene ordi- « nati. Si vive volentieri col pensiero in mezzo a « pop-jli così lontani da noi e così a noi congiunti « e cari — a popoli dove le aure feconde di una « nuova civiltà debbono suscitare ancora tante ric- « chezze e tanti segni di alta operosità. E 1’ Italia « segue con sentimenti fraterni il presente e l’av- « venire di uno Stato che non l’è straniero poiché « così ospitale e propizio a tanti suoi figli.

Notizie economiche e finanziarie

Con decreto del Ministero delle Finanze è stato disposto perchè il pagamento dei coupons della rendita italiana scadente il 30 giugno abbia luogo a cominciare dal 20 aprile prossimo presso tutte le tesorerie del Regno.

— Col nuovo fondo pensioni le quote dei rispet­ tivi ministeri sono state cosi ripartite per 1’ anno corrente :

Ministero delle finanze e tesoro L. 6 5 2 ,6 8 0 Id. di grazia e giustizia 3 6 9 ,0 6 3 Id. degli affari esteri 16,358 Id. della pubblica istruzione 8 6,573 Id. dell’ interno 3 4 4 ,9 6 3 ld. dei lavori pubblici 140,778 Id. della guerra 2 ,5 5 6 ,4 1 7

hi. della marina 1 6 3 ,405

Id. ‘ d’agricoltura ind. e com m . 2 4 ,7 6 3

Straordinarie 15,000

(10)

218 L ’ E C O N O M I S T A 2 ap rile 1882

— Il ministro delle finanze ha dichiarato che le tratte dall’estero con scadenza superiore di sei mesi debbono essere assoggettate alia doppia tassa di timbro.

— E stato ammesso dal Governo che sia da applicarsi la tassa erariale del 2 per 0|0, invece di quella del 10 per 0|0, ai trasporti, di derrate ali­ mentari, fatti secondo la legge dei 29 maggio 1879.

— Il Consiglio di Amministrazione delle Strade Ferrate dell’Alta Italia ha autorizzata la tariffa di L. 7, 86 per gli zolfi trasportati a carro completo, in servizio italo-germanico, da Venezia al confine senza distinzione di provenienza.

— A Milano riunironsi ¡rappresentanti delle A m ­ ministrazioni delle ferrovie italiane, della Società di navigazione FlorioRubattino allo scopo di attuare il servizio diretto ferroviario marittimo; conven­ nero di stabilirlo tanto per trasporti dei viaggiatori quanto per le merci a grande e piccola velocità fra le varie località del continente e delle isole ita­ liane; per le principali stazioni delle ferrovie ita­ liane, per alcuni scali del levante, nel Mar Nero e in Dalmazia. Approvarono il progetto di conven­ zione e stabilirono le basi della tariffa redigendo apposito verbale.

— A Firenze ebbe luogo una riunione fra i rap­ presentanti delle tre grandi Amministrazioni ferro­ viarie allo scopo di prepararsi alla conferenza che avrà luogo quanto prima a Berna sull’ unità del materiale ferroviario.

Erano presenti il cav. ingegnere Frescot e ing. Bianco per l’Alta Italia, cav. ingegnere Agazzi e cav. ingegnere Orefice per le Ferrovie Romane, e l’ingegnere cav. Riva per le ferrovie Meridionali.

— Proseguono attivamente gli accordi fra il governo nostro e lo svizzero per la festa inaugu­ rale del Gottardo.

Il treno inaugurale partirà da Milano e vi pren­ deranno anche parte le rappresentanze di Genova e di Torino.

— È stata proposta all’ onor. ministro dei Lavori Pubblici una nuova tariffa pel trasporto dei con­ cimi, delle canne palustri e dei pali da vile.

— Le amministrazioni delle Ferrovie dell’Alta Ita­ lia e Romane hanno conseguita recentemente in loro favore dalla Corte di Cassazione di Roma una sen­ tenza, la quale se interessa vivamente quelle ammi­ nistrazioni, è pure di una capitale importanza per il pubblico.

Contrariamente dunque a quanto aveva statuito il Tribunale di commercio di Roma, che cioè fossero le Società feiroviarie tenute in caso di smarrimento di merci a pagare l’indennità in ragione di L. 5 al chilog., se la merce era stata spedita a grande v e ­ locità, di L 2 se la spedizione erasi fatta per la pic­ cola, la Corte di Cassazione, ha sentenziato essere invece unicamente dovute queste seconde indennità in caso di smarrimento di mèrci state spedite senza assicurazione di valore dichiarato.

— La Camera di Commercio di Catania ha deli­ berato di far preparare a sue spese i piani de’ma- gazzini generali che debbono sorgere in quella città.

— Anche in quest’anno saranno aperti presso li stazione bacologica di Padova due corsi d’insegna­ mento, uno per gli uomini e l’altro per le donne. Il

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primo comincierà col giorno 15 aprile prossimo v e n -

j

turo e avra termine ai primi di luglio ; il secondo

durerà dai primi di luglio alla metà di agosto suc­ cessivo.

— Per parte di coraggiosi industriali veneti si sta elaborando un progetto per la erezione di uno sta bilimento meccanico industriale che si occupi di un prodotto, particolarmente italiano, qual’è il canape, alla Crocetta provincia di Treviso, con sede ed am­ ministrazione a Venezia.

Infatti alla Crocetta scorre il canale artificiale Brentella, il quale mediante alcuni parziali lavori di sistemazione sarebbe capace di sviluppare una forza motrice molto maggiore di quella che offre attual­ mente, che è di 3 80 cavalli.

Si darà quindi ben tosto mano ai lavori e si ve­ drà cominciar un’era di prosperità per tutti gli abi­ tanti di quella vallata, perchè, oltre al canapificio, vi sorgerà anche una filanda.

— Il Ministero di agricoltura ha invitate le pre­ fetture di Treviso, Cosenza, Caserta, Massa-Carrara, Ravenna, Teramo e Cagliari di aprire un concorso a premi fra i giovani delle rispettive provinole che intendono di recarsi a Padova presso la stazione bacologica per assistere al corso teorico-pratico di bacologia del quale abbiamo ieri fatto cenno.

Il premio del Ministero consiste in L. 40 0 , se la persona che verrà scelta sarà un uomo e di L. 300 se donna. Le plbvincie invitate dovrebbero supplire alla maggiore spesa, calcolata in L. 200, nel caso che l’allievo predetto non fosse in grado di supplire alla deficenza della spesa totale occorrente per tutta la durata del corso.

— A Roma si è riunito presso il Ministero di agri­ coltura e commercio il Comitato della fillossera, che dove specialmente occuparsi dell’impianto di nuovi vivai di viti americane nelle isole dell’Arcipelago to­ scano.

— La stazione di monta di Brescia ha com in­ ciato a funzionare : vi sono assegnati tre stalloni, uno di seconda e due di terza categoria, e la tassa da pagarsi è di L. 25 per la seconda categoria, e di 12 per la terza.

Gii stalloni funzioneranno nel palazzo Martinengo delle Palme in via Solferino.

— È stata aperta e funzionerà fino al 2 luglio la stazione di monta equina a Treviso nei cortili dei fratelli Bornia fuori Porta Cavour. Lo stallone de­ stinato a questa stazione' è francese puro sangue in­ glese, tipo sella e tiro, di terza categoria. La lassa è di L. 12.

— Al Municipio di Torino fu presentata la istanza per ottenere la concessione d’un tronco di ferrovia, elettrica da Piazza Carlo Felice al Valentino dove ci sarà, nel 1884, l’Esposizione.

Le vetture saranno 4, ognuna capace di 40 per­ sone: la velocità di 25 chilometri all’ora; le fermate istantanee. •

Dal 1° aprile l’amministrazione delle Poste dei Paesi Bassi ha attuato il servizio internazionale dei pacchi postali senza dichiarazione di valore, secondo la Convenzione conclusa a Parigi il 5 novembre 1880.

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