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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Prof. Francesco Ragusa

Università degli Studi di Milano

Anno Accademico 2020/2021

Elettromagnetismo

Acceleratori di particelle

Formulazione covariante dell'elettrodinamica Tensore campo elettromagnetico

Equazioni di Maxwell in forma covariante

Lezione n. 45 – 03.06.2021

(2)

Acceleratori Circolari

Anello con alto vuoto ( Beam Pipe)

Un campo magnetico perpendicolare al disegno confina le particelle in una orbita circolare

Le particelle sono preaccelerate da un acceleratore lineare (LINAC)

Vengono iniettate nell’anello dell’accelera- tore:

Il campo magnetico viene regolato in modo che

p = 0.3 B⋅R

Le particelle seguono un’orbita circolare

Una cavità accelera le particelle ad ogni attraversamento

Il campo magnetico aumenta in fase con l’aumento di energia: sincrotrone

Oltre ad aumentare l'energia della

particella la cavità compensa l’energia che la stessa perde per radiazione

Essenziale per accelerare elettroni

Per raggiungere energie molto elevate si utilizzano molte cavità

acceleratore lineare

cavità acceleratrici

dipoli magnetici

(3)

Cavità acceleratrici

Una delle caratteristiche importanti di una cavità è l'energia che trasferisce ad una particella carica che la attraversa

Il "gradiente" della cavità

dE/dx

misurato usualmente in

MeV/m

Per le cavità superconduttrici di LEP si ha

dE/dx ≈ 5 MeV/m

Valori massimi oggi dell'ordine di

50 MeV/m

Troviamo una importante relazione fra il gradiente

dE/dx

e la forza

dp/dt

Per una particella relativistica

Inoltre

Dalle relazioni trovate possiamo ricavare

Calcoliamo esplicitamente

dp/dt = d(mγv)/dt

Preliminarmente calcoliamo

(4)

Formula di Larmor

Calcoliamo adesso

dp/dt

Riscriviamo la formula di Larmor che abbiamo trovato nel caso di

v || a

Caso importante per gli acceleratori lineari

Possiamo adesso confrontare

La potenza irraggiata

P

La potenza assorbita dalla cavita

dE/dt

(5)

Acceleratore lineare

Ricordiamo che

Calcoliamo il rapporto k

Introduciamo il raggio classico dell'elettrone

Abbiamo

Introducendo

r

e

= 2.82⋅10

−15

m, m

e

c

2

= 0.5 MeV, dE/dx = 50 MeV/m

In un acceleratore lineare l'energia perduta per radiazione è trascurabile rispetto a quella guadagnata dalla cavità

per particelle relativistiche

β ≈ 1

(6)

Acceleratore circolare ad accumulazione

Acceleratore circolare ad accumulazione: Storage Ring

Supponiamo che la particella sia stata accelerata fino all'energia

E = mc

2

γ

Assumiamo che per arrivare all'energia E non ci sia un problema di potenza

Mentre la particelle percorre l'orbita il modulo della velocità non cambia

La direzione della velocità cambia continuamente

La particella emette radiazione (tanta)

Dopo l'accelerazione lo scopo della cavità è mantenere costante l'energia

Calcoliamo l'energia irraggiata

La formula di Larmor per

v

e

a

perpendicolari

L'accelerazione centripeta e l'energia sono

La potenza irradiata aumenta con la quarta potenza dell'energia

E

La potenza irradiata diminuisce con l'inverso del quadrato del raggio

R

A parità di

R

e

E

gli elettroni immagazzinati nello Storage Ring irraggiano molto di più dei protoni

(7)

Acceleratore circolare

Quanta energia viene irraggiata ?

Il tempo necessario per percorrere l'orbita è

L'energia irraggiata in un'orbita è

Calcoliamo nei seguenti casi

( β ≈ 1, R = 4.3 Km)

Fascio di elettroni da

100 GeV

(LEP 2):

γ = 2. 10

5

Fascio di protoni da

100 GeV

(confronto):

γ = 1. 10

2

Fascio di protoni da

6.5 TeV

(LHC):

γ = 7. 10

3

Per convertire in

eV

occorre dividere per il valore numerico di

e = 1.6⋅10

−19

Si ottengono i seguenti risultati

Elettroni da

100 GeV

(LEP 2):

γ = 2. 10

5

ΔE = 2.2⋅10

3

MeV

Protoni da

100 GeV

(confronto):

γ = 1. 10

2

ΔE = 1.4⋅10

-4

eV

Protoni da

6.5 TeV

(LHC):

γ = 7. 10

3

ΔE = 3.4 MeV

Questo spiega perché il raggio di LEP è così grande

(8)

Formulazione covariante dell'elettrodinamica

Riscriveremo adesso le leggi dell'elettrodinamica utilizzando una formulazione covariante

Per approfondimenti si può consultare il testo

• Nolting W. - Theoretical Physics 4 - Special Theory of Relativity - Springer 2017

Attenzione

Abbiamo già notato che il testo di Griffiths utilizza una convenzione dei segni lievemente differente

Il tensore Fμν definito nella diapositiva ha i segni opposti a quelli utilizzati da Griffiths

In questa parte del corso continuiamo a utilizzare la stessa convenzione

La convenzione oggi più utilizzata è quella vista nelle diapositive seguenti 1941219

(9)

Operatore di derivazione

Consideriamo le quattro operazioni di derivazione

Possiamo riscriverle in funzione delle componenti xμ (x0 = ct)

Le 4 derivate si trasformano come le componenti di un 4-vettore covariante

Per dimostrarlo consideriamo innanzitutto un sistema inerziale S′ in moto rispetto al sistema inerziale S in cui le coordinate sono xμ

Ricaviamo l’espressione di x in funzione di x'

Pertanto

(10)

Operatore di derivazione

Calcoliamo la forma dell'operatore derivazione nel sistema inerziale S′

Si ha ovviamente

La derivata di xα si calcola immediatamente

Otteniamo pertanto

Introduciamo una notazione più semplice

Analogamente definiamo le componenti contravarianti Si trasforma in

modo covariante

contravariante

(11)

Operatore di d’Alembert

Introduciamo l’operatore di D’Alembert (o d’Alembertiano)

È un operatore scalare

È il prodotto scalare di un 4-vettore con se stesso

Ha la stessa forma in tutti i sistemi di riferimento

In forma esplicita

(12)

Equazione di continuità

Abbiamo visto che la carica elettrica è un'invariante relativistico ( e seg.)

Abbiamo anche visto che la densità di carica ρ non è un invariante

Anche la densità di corrente non è definita in modo covariante

Consideriamo un sistema di riferimento S in cui abbiamo una densità di carica elettrica ρ a riposo

La carica contenuta in un volume dV è

In un sistema inerziale S′ in moto rispetto a S avremo

Sappiamo che l'invarianza della carica richiede che

Nel sistema inerziale S′ in cui le cariche sono in movimento avremo pertanto 137825

(13)

Equazione di continuità

L'evidente somiglianza con la definizione di quadri-velocità o di

quadri-momento suggerisce che ρ e J siano le componenti di un 4-vettore

Alternativamente

Utilizzando le espressioni covarianti introdotte possiamo esprimere in modo covariante anche l'equazione di continuità

quadri-divergenza nulla

(14)

Potenziale vettore A μ

Abbiamo visto che anche i potenziali obbediscono all'equazione non omogenea dell'onda (vedi diapositiva )

Elaboriamo la seconda equazione

Utilizziamo l'operatore di d'Alembert e introduciamo Jμ

Queste equazioni suggeriscono che anche

φ

e

A

siano le componenti di un quadri-vettore

4681094

(15)

Potenziale vettore A μ

Per finire esprimiamo in forma covariante il gauge di Lorentz

Ricordiamo la formula della condizione (vedi diapositiva )

Elaboriamo

In definitiva

Ancora una volta una condizione sulla quadri-divergenza 4621086

(16)

Il tensore campo elettromagnetico

Ricordiamo la relazione fra i campi

E

e

B

e i potenziali (vedi diapositiva )

Scriviamo esplicitamente le componenti di

B

Cambiano gli indici delle componenti

(x → x

1

, y → x

2

, z → x

3

)

In forma più sintetica

(∂/∂x

k

= ∂

k

= −∂

k

, k = 1,2,3)

4581084

(17)

Il tensore campo elettromagnetico

Veniamo al campo elettrico

Cambiamo gli indici (x → x1, y → x2, z → x3, ct = x0)

In una forma più sintetica (∂/∂x0 = ∂0 = ∂0, ∂/∂xk = ∂k = −∂k, k = 1,2,3)

(18)

Il tensore campo elettromagnetico

Riassumendo

Introduciamo il tensore campo elettromagnetico

Una sorta di "rotore" quadri-dimensionale

La quantità

F

μν

F

μν è un invariante relativistico (vedi diapositiva )

Ha lo stesso valore in tutti i sistemi inerziali

È facile verificare che

Ovviamente, anche il segno di FμνFμν è invariante

Non è possibile che un campo elettrostatico puro sia trasformato in un campo magnetostatico puro attraverso un cambio di sistema inerziale

1901669

(19)

Il tensore campo elettromagnetico

È possibile e utile definire un altro tensore , il tensore duale di Fμν

Per la definizione si utilizza il tensore

ε

μνρσ di Levi Civita

Un tensore totalmente anti-simmetrico a 4 indici

Il tensore duale è definito come

È ottenuto da Fμν con la sostituzione

Si può costruire un secondo invariante

(20)

Il tensore campo elettromagnetico

Osservazioni (vedi diapositiva )

Per un campo elettrostatico o magnetostatico puro

Il primo invariante è positivo o negativo rispettivamente

Il secondo invariante è nullo

Il passaggio ad un altro sistema inerziale può fare comparire un altro campo

Perpendicolare all'altro

I moduli dei campi devono mantenere il segno del primo invariante

Per i campi di un'onda elettromagnetica i due invarianti sono nulli

I moduli dei campi

E

e

B

sono sempre nella relazione

E = cB

in ogni

sistema inerziale

I campi

E

e

B

sono ortogonali in tutti i sistemi inerziali 1901669

(21)

Equazioni di Maxwell

Le equazioni di Maxwell possono essere riformulate attraverso un formalismo covariante che utilizzi il tensore Fμν

Iniziamo con le due equazioni non omogenee (vedi diapositiva )

Possono essere riscritte come

Osserviamo che nel secondo membro delle due equazioni sono presenti le componenti del quadri-vettore densità di corrente

Deve essere possibile riscrivere il primo membro in modo che sia evidente che si tratta delle componenti di un quadrivettore

2811241

(22)

Equazioni di Maxwell

Consideriamo la prima equazione

Elaboriamo il primo membro

In definitiva

Consideriamo la seconda equazione

Consideriamo la componente x

Analogamente per le altre componenti

Otteniamo infine

(23)

Equazioni di Maxwell

Consideriamo adesso le equazioni omogenee (vedi diapositiva )

Queste due equazioni ci hanno permesso di introdurre i potenziali

La divergenza di un rotore è nulla

Il rotore di un gradiente è nullo

L'introduzione dei potenziali rende

automatico il rispetto delle due equazioni

In totale si tratta di quattro equazioni

Analizziamo la prima equazione

Analogamente, per la componente x della seconda equazione 2811241

(24)

Equazioni di Maxwell

Per le restanti due componenti si trova

Ricordiamo le prime due

Le quattro equazioni possono essere sintetizzate in

In questa equazione gli indici αβγ

Sono una scelta senza ripetizione di 3 di (0,1,2,3)

Quattro possibilità: (0,1,2) (0,1,3) (0,2,3) (1,2,3)

I tre termini dell'equazione hanno permutazioni cicliche di αβγ

Una forma equivalente ma più compatta è

Può essere formulata utilizzando il tensore duale

L'equazione diventa

(25)

Equazioni di Maxwell

L'equazione omogenea implica che il tensore Fμν sia derivabile dal potenziale Aμ

Applicando l'equazione al tensore Fμν espresso con il potenziale Aμ

Sono considerazioni analoghe a quelle che hanno condotto all'introduzione dei potenziale nella formulazione non covariante

Scrivere il tensore Fμν nella forma data assicura che le equazioni di Maxwell omogenee siano soddisfatte sempre

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