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|x|α−1y x2+y2 (x, y x, y

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Academic year: 2021

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(1)

Universit`a degli Studi di Trento

CORSO DI ANALISI MATEMATICA II - LAUREA IN FISICA

DAVIDE PASTORELLO A ANDREA PINAMONTI

Foglio di esercizi 3

Nota preliminare: Le risoluzioni degli esercizi presentati sono volutamente schematiche e vari dettagli sono lasciati al lettore.

Esercizio 1. Calcolare la derivata direzionale in (0, 0) della funzione f (x, y) =

( |x|α−1y

x2+y2 (x, y) 6= (0, 0) 0 (x, y) = (0, 0) lungo v =

1 2,1

2

, al variare del parametro α > 1.

Soluzione:

Calcolando esplicitamente Dvf (0, 0) secondo la sua definizione si ottiene che:

Dvf (0, 0) =

6 ∃ α < 3

1 2

2 α = 3 0 α > 3

Esercizio 2. Stabilire se la seguente funzione `e continua, derivabile e differenziabile nell’origine:

f (x, y) =

 1 |y| > x2oppure y = 0 0 |y| ≤ x2

Soluzione:

Considerando le restrizioni della funzione f|Ae f|B con A := {(x, y) ∈ R2: x > 0, y = 0} e B := {(x, y) ∈ R2: x > 0, y = x3} si ottiene:

lim

(x,y)→(0,0)

f|A(x, y) = 1 lim

(x,y)→(0,0)

f|B(x, y) = 0,

di conseguenza la funzione non `e continua nell’origine e quindi nemmeno differenziabile. Questo fatto non esclude che essa possa essere derivabile in (0, 0), infatti basta notare che f (x, 0) = 1 e quindi Dxf (0, 0) = 0 mentre la derivata parziale rispetto a y in (0, 0) `e :

Dyf (0, 0) = lim

h→0

f (0, h) − f (0, 0)

h = lim

h→0

1 − 1 h = 0.

Le derivate parziali esistono nulle in (0, 0), f `e derivabile nell’origine.

Esercizio 3. Studiare continuit`a , derivabilit`a e differenziabilit`a nell’origine della funzione f (x, y) =

( (e|xy|−1)α

x2+y2 (x, y) 6= (0, 0) 0 (x, y) = (0, 0) al variare del parametro α ∈ R.

Soluzione:

Osservando che:

lim

(x,y)→(0,0)

(e|xy|− 1)α

x2+ y2 = lim

(x,y)→(0,0)

|xy|α x2+ y2

(2)

2

e passando alle coordinate polari si ha che limρ→0ρ2α−2| cos ϑ sin ϑ|α= 0 (uniformemente in ϑ) se e solo se 2α − 2 > 0, ovvero f `e continua in (0, 0) per α > 1.

Per verificare la derivabilit`a in (0, 0) si considerano i limiti:

lim

h→0

f (h, 0) − f (0, 0)

h e lim

h→0

f (0, h) − f (0, 0) h

La funzione F (h) := f (h, 0) = f (0, h) `e la funzione nulla per α > 0 in questo caso i limiti esistono nulli.

F (h) = 1/h2 per α = 0 e quindi i limiti sopra non esistono finiti e per α < 0 la funzione F non `e definita.

Dunque f risulta derivabile nell’origine per α > 0 con derivate parziali Dxf (0, 0) = 0 e Dyf (0, 0) = 0.

Per verificare la differenziabilit`a in (0, 0) si va a considerare il limite:

lim

(x,y)→(0,0)

f (x, y) − f (0, 0) − h∇f (0, 0), (x, y)i

px2+ y2 = lim

(x,y)→(0,0)

(e|xy|− 1)α (x2+ y2)32 ,

analogamente a quanto visto in precedenza, in coordinate polari si ha che limρ→0ρ2α−3| cos ϑ sin ϑ|α = 0 (uniformemente in ϑ) se e solo se 2α − 3 > 0 e quindi f `e differenziabile in (0, 0) per α > 32.

Esercizio 4. Studiare la continuit`a della funzione f : R3→ R definita come segue:

f (x, y, z) =

( x2(exp[y2]−1)z4

x2+y2+z2 (x, y, z, ) 6= (0, 0, 0) 0 (x, y, z, ) = (0, 0, 0) Inoltre stabilire se f `e derivabile e differenziabile in (0, 0, 0).

Soluzione:

f `e continua su R3\ {(0, 0, 0)} in quanto composizione di funzioni continue. Si rende necessario controllare la continuit`a in corrispondenza dell’origine:

lim

(x,y,z)→(0,0,0)

x2(exp[y2] − 1)z4

x2+ y2+ z2 = lim

(x,y,z)→(0,0,0)

x2y2z4

x2+ y2+ z2 = 0,

infatti utilizzando le coordinate sferiche x = ρ cos ϑ cos ϕ, y = ρ sin ϑ cos ϕ, z = ρ sin ϕ, si osserva che:

ρ8cos2ϑ sin2ϑ cos4ϕ sin4ϕ ρ2

≤ ρ6→ 0 per ρ → 0.

f `e continua su R3.

Osservando che f (0, y, z) = f (x, 0, z) = f (x, y, 0) = 0 si conclude che f `e derivabile nell’origine con

∇f (0, 0, 0) = (0, 0, 0). Tenendo presente che |ρ5cos2ϑ sin2ϑ cos4ϕ sin4ϕ| ≤ ρ5→ 0 si deduce che f `e anche differenziabile nell’origine.

Esercizio 5. Studiare continuit`a , derivabilit`a e differenziabilit`a della seguente funzione sul suo dominio:

f (x, y) =

 y

x2(sin(xy) − xy) x 6= 0

0 x = 0

Soluzione:

Il dominio di f `e D(f ) = R2 ed `e continua su R2 \ {(0, y) : y ∈ R}. Per verificare la continuit`a in corrispondenza della retta x = 0 esaminiamo il seguente limite:

lim

(x,y)→(0,y0)f (x, y) = lim

(x,y)→(0,y0)

y x2



x3y3 6



= 0 ∀y0∈ R.

f `e continua. Calcoliamo le derivate parziali di f per x 6= 0:

Dxf (x, y) = −2xy

x4 (sin(xy) − xy) + y

x2(y cos(xy) − xy), Dyf (x, y) = sin(xy) − xy

x2 + y

x2(x cos(xy) − x), e le derivate parziali per x = 0:

Dxf (0, y) = lim

h→0

f (h, y) − f (0, y)

h = −y4

6 , Dyf (0, y) = 0.

(3)

3

Risulta che f `e ovunque derivabile. Le funzioni Dxf e Dyf sono continue su R2\ {(0, y) : y ∈ R} e osservando che:

lim

(x,y)→(0,y0)Dxf (x, y) = −y40

6 = Dxf (0, y0) ∀y0∈ R lim

(x,y)→(0,y0)

Dyf (x, y) = 0 = Dyf (0, y0) ∀y0∈ R,

concludiamo che Dxf e Dyf sono continue anche sull’asse y. Poich´e f ∈ C1(R2) essa `e differenziabile ovunque per il teorema del differenziale totale.

Esercizio 6. Data

f (x, y) =p3

x2(y − 1) + 1

si verifichi che non differenziabile in (0, 1) e calcolare Dvf (0, 1) dove v indica un generico versore di R2. Soluzione:

E’ facile vedere che Dxf (0, 1) = 0 = Dyf (0, 1). Dunque se f fosse differenziabile in (0, 1) avremmo lim

(x,y)→(0,0)

f (x, 1 + y) − f (0, 1) − h∇f (0, 1), (x, y)i

px2+ y2 = 0

da cui

lim

(x,y)→(0,0)

p3

x2y px2+ y2 = 0

ma tale limite non ´e zero come ´e facile vedere muovendosi lungo la direzione y = x. Dato v = (α, β) vale Dvf (0, 1) = lim

h→0

f (hα, hβ + 1) − f (0, 1)

h =p3

α2β.

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