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MEMORIA SOPRA DELLA PAGLIA DA LA CULTURA CAPPELLI. m Digitized by Google

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(1)

MEMORIA SOPRA

LA CULTURA

DELLA PAGLIA DA

CAPPELLI

m

DigitizedbyGoogle

(2)

Digitizedby

(3)

MEMORIA

SOPRA LA CULTURA DELLAPAGLIA DA CAPPELLI SCRITTA DAL PERITO AGRARIO GIUSEPPE FRANCALAHCI DIMO- RANTEliELLACITTA*DI PRATO.

Per quanto

lacultura della pagliada cappel-

li siasi dilatata,

e vada

tutto gioruo

sempre

più dilatandosi, atteso l'ingrandimento del

com- mercio

deicappelli,chesifadai Negozianti

To-

scani coi loro corrispondenti di diverse piazze

d'Europa,

Asia,

ed America

,

pur non

ostante

non

si è quella portata a quel giustagrado di perfezione, cui

può

condursi a generale van-

taggio. .

Questo

articolodi lusso, che in se

non

con- tiene, che poco intrinseco,

ma

quasi tutta

ma-

nifattura, è formato dalle paglie prodotte

da una

quantità di terreni esposti in Collina, co-

me

sarebbero quelli del Poggio di

Mal ma

utile, Signa, Pulica,

Val

di Pesa,

Val

di Bisenzo, Verriio, e simili ce. Conosciutasi

dunque

dai possidenti toscani la

somma

utilità procedente

da un

tal

commercio, sembrava,

che darsido- vesseroi

medesimi

il più forte

impegno, onde

applicarsi

premurosamente

alla cultura dei loro terreni alti alla produzione delle paglie da cap- pelli, per vie più felicitare,

ed

ingrandire

que-

sto

ramo

di

commercio,

e divenire nel

tempo

stesso più utili a se

medesimi, ed

alla genera-

(4)

lità di tutti gl'individui, che lavorano, e traf- ficano in tal genere

.

Non può

negarsi, chealcuni industriosi pos- sidenti, e trafficanti insieme uniti

non

avessero intraprese delle sociali negoziazioni,

montando

delle fabbriche di cappelli,

ed occupando una numerosa

quantità di lavoranti per

consumare, ed

impiegarele paglie prodotte dai loroeffetti,

e quelle altresì provvedute daiTerzi, forman-

do

di esse paglie

un

vistoso assortimento di Cappelli col

mezzo

di Fattorini

, Ministri, e Banchieri,cheaccettavanocommissioni

da

tut-

ti i Paesi Esteri;

ma non

per questo

un

fatto lavorio è slato condotto alla piena sua fiondi- la per i soliti incidenti,chequasi

sempre

acca-

dono

nei traffici sociali, essendo restata delusa la speranza di molti

, per aver veduta morire in roano diquesta genteVintrapresaspeculazio- ne

appena

nata:

ma non

ostantequestoritraffico dei Cappelli

non

harisentitoasvilimentoveruno, che anzi è staio quello

sempre

più attivato per le continue richieste, e commissioni, chesi ri-

cevono

dall'Estero, perii che si conserva, e progredisce tale arte a misura dell'aumentata civilizazione, e del lusso in tutti li stali,

ed

in tutte le classi dellepersone.

Egli è per questo, che, standomi a cuore la

conservazione,

ed

anchel'accrescimentodi

una

tale lavorazione per il pubblico bene,

mi sono

determinato di scrivere la presente

memoria

sulla cultura delle terreproduceutila paglia

da

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(5)

5

cappelli, inculcando, e

raccomandando

ni pos- sessori di piagge, e terreni spogliati situati in collina, e che possono essere di quelle qualità, che

vado

a descrivere, di

non

trascurare d'in- sinuare ai loro ministri, e lavoratori, che nei luoghi adattati sementino queste paglie.

Ohe

se per avventura vi si trovassero delle persone addette all' Agricoltura che

non

fossero bastan- temente instruite del

metodo

datenersi per

una

tal sementa,

o

che

non

conoscessero fisicamente quali siano le terre propriee suscettibili di pro- durre la paglia di perfetta qualità,

ho

creduto utile in questa mia

memoria

di dettagliarle, e descriverle jutte separatamente, ad oggetto di far

comprendre

quali, e quanti siano i vantag-

gi^

difetti, che resultar possono dalsementare

la paglia piuttosto inuna terra, che in un'altra,

ed

a quali variazioni siano soggette le paglie bianchite,

ed

i cappelli fabbricati allorché alla

nuova

stagione dall'

anno

seguente

vengano

esposti alla luce Solare

.

A

persuasiva per tanto degli intelligenti di tale sferapasseròadescriverepraticamente,teo- ricamente, e fisicamenteiltrattato,che

mi sono

proposto, e che

ho

diviso in sei concisi Arti- coli,pregandoi-benigniLettoridi quel compati-

mento,

che da loro esige la tenuità delle

mie

cognizioni, e lo zelo della pubblica utilità.

(6)

ARTICOLO

I.

Metodo da

tenersi nel

preparare

ilterre-

no per sementarvi

la

paglia da

cappelli.

I terreni,chesidestinano per questa cultura

vanno

lavorati

minutamente

nel

mese

di

mag-

gio, e sarebbe

ben

fatto di zapparli,

o

vangar-

li:

ma

volendo minorare laspesa, si faranno minutarecoli

1

aratro,

o

coltro,a

mezzo

vomere.

Maggesata che sia la terra, e pulita

da

quei pacciami,e sassi più grossi, che possono tro- varsi, si lascierà esposta per tutta l'estatealla luce del sole, affinchè,essendo queste piagge

composte

di galestro grasso carico d'argilla,

o

d'alberese calcinabile,

vengano

a ricuocersi dagliardenti raggi solari, e dall' azionedell'al- tre meteore,acciòsi rendino più atte a

som-

ministrare ai vegetabili di quei principj di cui son composti

.

Venuta

appena la pioggiadell'autunno

que-

ste terre fermentano, si calcinano, e si sciol-

gono

:

quando

sarannotornateasciuttesi faccia-

no

spianare con Verpice

con fondo

a dente di cavallo,

o

siarastrello fatto sul

bandone

di fer- ro; in questa guisa si porteranno via tutti i

pacciami,

ed

il bifolco tutte le volte, che in- gozza per esser troppo ripieno, avrà cura dì fermarsi, e pulirlo, e fare dei moliti di cotesto materie, indi bruciarle

quando

sarannosecche.

(7)

Rosolata,e asciutta

che

sia la terra, si minati di

nuovo con

l'aratro, e si passi a rifende- re tutte le spallette della prima aratura fat- ta nel

maggio

,

o

nell' estate ( che dai bifol- chidicesicosteggiare):

ma

trattandosi di terre spogliale sarà meglio intraversarle , così si

incrociano tatti li spigoli, e la terra si

mi-

schia,e presenta più superficie allaluce,e vien tutta dissodata

.

In questo statosi lasceranno le piagge pre- parate per la sementa,

ed

asuo

tempo

si spia- neranno col solito erpice,e

con

la zappa

dove

resteranno delle irregolarità:

dopo

tutto questo

si sementeranno,

come diremo

in appresso.

( Sotto il vocabolo

pacciame

s intendono

gramigne,

sciammie, mentastico, ec.

)

ARTICOLO

II.

Metodo da

praticarsi nel

sementare

la

pa-

glia in diversi

tempi

, e

quai grani debbano adoprarsi per

questa

sementa

:

come pure

quali siano lequalità

di

terre,

che

gli siano proprie.

Preparata che sia la terra,

come

si disse,dal- la

metà

di

novembre

sino a tutto

decembre

si

faranno le semente delle paglie, essendo questo

il

tempo

più proprioa tal sementazione: si

puà

sementare anche fino alla

metà

di

marzo

, con-

forme

per semplice prova

ho

praticato io stesso,

V

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(8)

e

quando

sia continuata

una

primavera piovo- sa, ela paglia è riuscita anche migliore di quel- la sementata nei tempi opportuni.

Ma

ciò

non deve

passareporesempio per la ragione,chenel corso di sei anni di esperimento ,

un anno

solo di primavera piovosa è riuscita

buona

, e negli altricinque attesa la siccità è arrabbia- ta sul terreno eoa pochissimo profitto.

Da

ciò è chiaro, chese la cosa riesce bene,è semplice

caso. * .

Nel far

dunque una

tal

sementa

si procuri , che laterra

non

sia

tanto molle,

troppo asciutta.

Nel primo

caso quelli, che seminano, c gli altri, che zappettano

minutamente,

e ri-

pianano, lapiderebbero la terra in guisa taleda sotterrare una quantità di

seme

sotto le loro

orme

profonde, il quale

non

nascerebbe , e la paglia verrebbe irregolare;

come

pureirregola

-

resarebbesementandolainterreni troppoasciut-

ti a cagione delle formiche, che l'ammassanoin diverse parti, ne

deformano

lo spartito, e fan-

no

sì, che nasce

ammucchiata,

e si allina. *

Sementando

il terreno Alberese, e Galestro caricod'argilla in

tempo opportuno

, e con se-

me

di grano

marzolo

di Bologna,

odi Modena, purché

sia pulito, e fine,

non

ci vorrà

meno

di staia io grano per ogniquadratodi braccia die- ci mila, corrispondente a stiora 6. io. 3. io

quadre

,e ciò perchè essendo terra carica di materiali

componenti

lafertilità,in sostanzacori più nervo dei Galestri secchi, delle terre tu-

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(9)

facce, delle terre focaiole, e arenose, si rende necessario caricarle di

seme

superiormente a tutte Valtre, acciò venga fitta, e getti il collo fine, cheè la qualità in sostanza, che

deve

de- siderarsi.

Quando

si sementa la paglia nei ter- reni più deboli, e poveri d'argilla, si diminui- sca il

seme

in proporzione della loro sterilità

,

poiché diversamente le paglie verrebbero sten- te, getterebbero

poco

collo, e resterebbero

sem-

pre

dure

alla lavorazione,

ed

in molte piagge rimarrebbero allinate per

mancanza

di nutri-

mento

, e difettose per le ragioni, che

vedremo

in appresso.

Sementate per tanto queste piagge di terra

,

come

si disse,

con seme

di grano marzolo,

o con

altro grano detto

semone

di Pontedera

(qual

seme

logiudico più proprio per le terre sterili, che adattabileall'alberese, e ciò perchè essendo questo grano piùgrosso, e per conse- guenza più farinaceo, e con piùglutine, e

ma-

scillaggine del marzolo, nei terreni secchi resi- ste più allasiccità: ragione,percuine fanno

un

grand'uso nei poggi del Malmantile,

ed

in altre

colline secche;

ma

nei terreni pinguedinosi , e carichi d'argillava

sempre

seminatoil grano mar- zolo, affinchè le paglie

vengano

più bianche, e più morvide, e

meno

cariche di silice; e seven-

gono

di collo piùcorto, riescono per altro più docili alla lavorazione, e tirano i cappelli più bianchi, e più lucidi alla pressa di quello

non

si ottiene dagli altri formati di paglia di

semo-

ne

,) sarà cura di chi assiste aquesta sementa

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(10)

1Q

di osservare alle

pendenze

delle piagge, chesi

sementano, e farvi tutti quei solchi ,

ed

acqua)

ove

occorrono, acciò nel verno V umidità

non

guasti la sementa,

oppure

per la troppa pen-

denza

dellasuperficie le acque

non

ribruchino

il terreno, e in diversi punti resti spogliato di

seme

,

o dove

troppo fitto; oggetto, per cui

vengono, come

si disse, allinate. Si possonose-

mentare

ancora perpagliadacappelli dellasega- lefine, della bianchettasenza teghe, edella roc~

cella,

purché

si sparganofondeal pari del

mar-

zolo, e seraone, e si avrannodelle paglie difi-

gura

conforme, ma

per altro

sempre

ruvide, nella cura

sempre

toste, e piombale,e

non

da-

ranno

mai

un

cappello di figura, e di prezzo ,

ma sempre

cangianti, e da nero,

onde,

dietro le prove finquì fatte, io

non

trovo adattabile a tal

sementa

, cheil grano

marzolo

,

ed

il così

detto

semone

di Pontedera. »

La

maniera poi di conoscere le paglie

quan- do

sonoin stato di svellersi, e la più facile: si

osservi nel Maggio,

o

ai primi di

Giugno quan- do

questasementa hagettato il fiore, e trovere-

mo

il granello delgrano, che

spremendolo

get- ta il latte farinaceo,

ed

allora si sbarbi, si le- ghi a

manate

, e si faccia seccare al soie; indi

si bianchisca alle guazze, si sfili, si agguagli , s impanni,

ed

ecco formato il cappello:

ma

spettando questa sfera ai negozianti, tralascio perciò ditrattarne la pratica, leteorie, l'uso, ec.

(I

mercanti appellano paglie allinate tutte

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(11)

1 1

quelle piazze, che si

vedon

nelle piaggeabbru- ciate, e restate assicciteper la troppa

semema

incompatibile col terreno a quella destinato

,

oppure

per esservi sotto degli scogli,

o

abban- donatodalle nebbie, dall'ombra di fruiti, ec.

per le qualicausetnojonosulterreno senza but- tar collo.)

ARTICOLO

ni.

*

Vantaggi,

o pregiudizi, che resultano

dal sementare

la

paglia da

cappelli in

un

terrenopiuttosto che in

un

altro.

Le

paglie sementate nel terreno alberese so-

no sempre

le migliori di tutte l'altre attesa la quantità degli ossidi di ferro che esso contiene, tirando la paglia più morvida,dicollo piùsvel- to, e

meno

organata di tutte Valtre; bianchisce alle guazze con maggior celerità, e presta più facilmente alla maglia,

ed

alla pressa, e tanto le paglie gregge , che i cappelli lavorati si

rendono

quasi inflessibili alle variazione del- la temperaturaatmosferica, talchéicappellifab- bricali di paglia fatta nell'alberese

mantengono

per lungo

tempo

il bianco,e

quando

sono de- generati in giallastrosifanno lavare,e riacqui- stano la candidezza,

come

nuovi.

Il Galestro grasso carico

d

argilla

non

ha to- talmente le istesse attribuzioni dell'alberese ,

ma

è quel terreno, chesi approssima a tirar le

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(12)

1

2

paglie quasi conformi alle sopra descrìtte;eoa

la differenza peraltro, che i cappelli

vengono

alquanto più ceciati, e

mantengono meno

il

bianco, per l'oggetto, che questa specie di ter- ra essendo carica più di silice, e

meno

d' ossi- di metallici, colorisce più del altre tutte le piante culmifere, che vi sono seminate:

E

sic-

come

il ceciato (

quando non

tende al rosso) è colore che

non

spiace ai mercanti

, perciò tanto l'Alberese,

quanto

il Galestro per

una

tal

sementa

è

da

preferirsi a tutte le altre qualità di terreni,

sempre

che sia esposto, esituatoal- l'aria aperta, e

non

ingombrato, affinchè le

guazze

restino asciugate presto dal sole, e dai venti, e

non

abbiano

tempo

di fissarsi sopra

il collo delle paglie;loche accadespesso, allor-

quando

quelle sono sementatein luoghi bassi

,

ed

ombrati,

Questo

difetto, per

quanto

sia il

peggiore,

quando non

è eccessivo,

non impe-

disce, che i mercanti

comprino

la paglia, sulla piaggia,e ancora nel

punto

di svellersi,

non

co- noscendosi tal difetto

ma

la distinguono poi

bene quando

1'

hanno

curata,

vedendovi com-

parire delle piccole tacce sul collo della paglia, che i mercanti la

chiamano

macchiata dallapu- ce ,

ovvero

vaccata

ma

che in sostanza

non

è che fissazione di carbonico nelle piante,

mer-

la violenta,

ed

istantanea azione delle

me-

teore, e che

pocg

si distingue

quando

è verde.

(

Chi

bramasse scoprireilpiùpiccol difetto so-

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(13)

i3

pra le paglie da svellersi, senza aspettar di co- noscerlo

dopo

averle bianchite, sidirigaall'Au- tore della presente

memoria

, che ne darà il

segreto.)

La

terra tufacea,

quando non

% è tanto carica

disilice,e mostra

un

colore giallastro, legata in dose con poca argilla, attesa la quantità del quarzo, che contiene , forma un'adequata coe- sione trale sue molecole, che la

compongono,

conservail fresco più dell'altre terre,e

sommi-

nistra alle paglie, che

non devon

riprodurre,

il necessario nutrimento per condurle al

punto

di svellersi:

E

nelle

mie

osservazioni

bo

riscon- trato, che per il corso di

un anno

la paglia vi viene

conforme

a quella sementatanell'Albere- se, e Galestro sopra descritto;

ma

peraltrova seminata più chiara, bastando staja otto di se-

me

per ogni quadrato.

ARTICOLO

IV.

Qualità di Terreni

, che

vanno

scartati

per

la

sementa

delle paglie

da

cappelli, e ragioni,

per

lequali

devono

lasciarsi

a

parte.

Sono ben

persuaso, che tutti conosceranno di qual tufo, e di qual Galestroio abbia parla- tonel precedente Articolo,

quando ho

rilevato la qualità deiterrenipiùadattabili aquestacul- tura,persuaso altresì,chemolti.«appiano esservi

una

quantità di Galestri secchi, edi tufi are-

(14)

nosi, chealtro

non

sono, che un'

ammasso

di

frammenti

, e rottami di sassi

non

ossidati tra- sportati in parte dall'acque, e alterati dalle

meteore

, e parte posti in dissoluzione dai

due

estremi del caldo, e del freddo, che si

fan sentire nel nostro emisfero.

Questo

ter- reno è

bono

semplicemente per le viti, oli- vi ec.

ma non

già per le piante erbacee, che radicano soltanto nella superficiedelsuolo,es-

sendo

questo povero d'argilla, e formato di

una

terra porosa, e traspirante,e facile all'e- gresso, e regresso dell'acque, e delle guazze, di

modo

che appena cadutevi sopra si

perdono

in gran parteperfiltrazione,e quelle,cheresta-

no

alla superficie

,

vengono

distrutte,

ed

eva- porate in

un modo

sorprendente

$ oggetto

,

per cui

non

si vestono tali terre di erbe, e sementandole

non

recano, che

uno

scarso, e miserabil prodotto,

onde

sonoqueste princi- palmente da rigettarsi per

una

tal sementa.

Per

ragione inversa vi è

uoa

quantitàdi ter- reni dasementarsi,} quali

non

sono

punto

confa- centi a questa sementa,

come

sarebbeVArgilla deportata dalle torbe,l'altre argille distrati so- lididipiù colori,

come

turchine, bigie, e bian-

core,

dette

comunemente

giglie crete

o

siano

marne

argillosé,1equaliper quantoesposte nelle posizioniprcsO'rittei

non

sono peròadattabilialla nostra sementaper la ragione,che le paglie

han

bisognodi

un

terrenodiadequatacoesione, cioè che

non

sia tanto poroso,e traspirante,nètanto,

(15)

i5

tenace, e forte,

come

sono lutte le crete, o

marne

argillose, lequali attesa la lorostraordi- naria coesione, piuttosto che disgregarsi lenta-

mente, come

fanno le altre terre mischiate in dose, o si ostinano al passaggio dell'acque, che

devono

somministrar loroimateriali dellaferti- lità, o alterate dai

due

estremi, alla superficie s'impregnano

^flHp,

divengono compatte,

ed

alla

nuova

st ne appena chel'ariaincalorisco, si indurano,e serranoleradiche dei vegetabili, e piuttostochè somministrargli .l'alimento ne- cessario, ristringela massa,stianta, eforma

una

quantità di cratere pfcr tutta la superficie,

eai

rende impermeabile agi' iuflussi delle meteore

negando

il

dovuto

alimento alle piante, cheso- stiene,e per

mancanza

di quesjf)indispensabile nutrimento divengono chach<m lh<

om

He

ie, e gradata-

mente

il!anguidiscono,e moioflPhelsuoloistes- so,

ove

sono nate.

^

Di

questa qualità di terre si trova indiverse parti d'Italia,

come

nel Piemonte,nella

Marca

di

Ancona,

nelle provinciedi

Fermo

ec.là

Tq*

scana ve

ne

sono

una

quantità nel

Mugello

, nel Senese, in Castel-Fiorentino, in Cerrcto-Gti}- di, in s. Miniato,e quasi pertuttoil Val d'Era, .ma queste ultime sono le peggioridi tutte l'al- tre,peressere

mancami

di conchiglie,. Dissi,che

tali terreni

nou

eranocapaci pertalsementa per ragione inversa all'incapacità del galestro sec- co, edel tu(p arenoso: in sostanzaleprime

non

sono adattabili per la lorosterilità,le seconde

Di'gitizedbyGoogle

(16)

i6

per la troppa grassezza ,

o

sia per la troppoo- siioata connessione, che nasce dai suoi

compo-

nenti.

Da

cioè chiaro, che anche per lasover- chia pinguedine

un

terreno

può

esser egual-

mente

sterile

come un

altro spogliato quasi af- fattod'argilla

; onde, se

non

fosse tanto costo- sa la prova in grande,

come ho

fatto nel pic- colo, mischiandosi

due

terzi di Galestro, o

Tufo

arenoso con

un

terzo di creta, si

forma una

terra delle più fertili,

come

lo sonoper lo

f più quelle adiacenti alle

sponde

dell'

Arno,

della Sieve, dell'Elsa, ec. Dal che

può com-

prendersi da

chiunque come

siano

composte

le terre fertili, e qual proprietà

devano

avere per chiamarsi tali:

ma non

essendo questo il

tema

propostomi,

s^^a

divagarmi ulteriormente ri-

tornerò al

mfl^trapreso

trattalo.

ARTICOLO V.

Fallacia

del

sementare

la paglia

da Cap-

itelli in terrefocaiole, e qualidifetti si

ma-

nifestino allepaglie,

ed

ai Cappelli fabbri- cati di paglie

fatte

in taliterreni.

La

terra focaiola presenta alla superficie

un

colore rosseggiante, e quasi

conforme

all'Al- berese, oggetto, per cui molti vi

seminano

la paglia,

non conoscendo

fisicamente i

compo- nevi

di questa qualità di terreno,

come

farò

comprendere con

la maggiorbrevità.

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(17)

Questa

qualità di Terra, che ingannaall'ap- parenza, altro

non

è in sostanza,che

una

gran parte d' Ossidi metallici , quali mischiati col quarzo, e frammenti di pietra focaia impastati

con

magnesia, e poca argilla, mostraquel colo- rito purpureo, che

sembra

gridar

sempre

fame, e sete/Per

quanto

questa specie di terra sia

formata di unjtótesirno impasto, maggesata co-

me

si disse, aciUta volentieri lasementa per la ragione, che la parte preponderante di questa terra èla magnesia,perquantosia per se stessa innocua alla vegetazione,essendo di sua natura calcinatali*!, ed unita alIi altri

componenti

si rende permeabile, e sinoalla Primaverasostiene ogni sorte di semente,

ma

nella sua riprodu- zionele

abbondona

per

mancanza

di nutrimen- to, e

non

le porta a maturità.«La paglia, che

non deve

riprodurre il

seme, 4na

che

appena

caduto il fioresi sbarba,

quando

piove nella Primarvera resisteragionevolmente, mai peri)co-

me

l'Alberese, il

Tufo,

ed il Galestro Jgtku&,

come

si disse,

ma sempre

più dura,

p|p%àg?

za, corta di collo, e più tenace alla cura

^

*

Questi difettisarebbero molti,

ma compor-

tabili,

quando

questa qualità di terra sostenes- se,

come

le altre, i cappelli bianchi,

com'

è necessario,

ma

segue tutto l'opposto.

Essendo

i

componenti

di questa terra unita-

mente

alsuocolorito lutti conduttori del calo- rico, chiamandosi perciò volgarmente terra fo- cajola, avviene per conseguenza ,che le paglie

(18)

»

i8

,

prodotte da questa qualitàdi suolo, scarsissi-

mo

di

mor

videzza, perchè

povero

d' argilla

,

vengono

senza pastosità, e ruvide, attesa la proporzione dei materialiche somministra

que-

sta specie di terra alle piante culmifere,

per

oggetto della straordinaria sua facoltà condut- trice del calorico.

Da

ciò resulta, che le

pgf£jj| prodotte da questa qualità di terre,

appflr

riscalda l* At- mosfera, nel!'

anno

segueote tanto esse bian- chite, che i cappelli fabbricatisi

vedono

can- giare in

un

colore rosso raggiante, che

forma

un'iride violetta, e che a gradoa grado s'in- calorisce VAtmosfera, e sono percossi dal so- le, tanto più scoprono dette paglie il color rosso

.

I Mercanti,

«he bramano

di sostenereilcre- dito alle loro fabbriche, scansino di acquista- re delle paglie prodotte

da

questa qualità di terra

,

oppure

le sementino per loro conto nei terreni prescritti, acciò i Cappelli

mantengono

il bianco, e si conservinolucidi alla pressa, e venghino di

buona

figura .

si lusinghino i

Negozianti di scuoprire dei segreti atti a far tornar bianchi i cappelli rossi

,

quando

il di- fetto è originato dalla paglia, essendo ciòasso- lutamente impossibile perla ragione, che

non

è macchia esterna,

ma

quell' iride raggiante, che si presenta alti occhi nostri, e internata,

e

legata intrinsecamente infra la parte silicea e- sterna della paglia, e fissata neifilamenti

mem-

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(19)

»9

branosi costkuenti la parte organica del vege- tabile,

mentre

qualsivoglia specifico dell'arte fisica altro

non

cagionerà,cheflbruciare i cap- pelli; (

come

più volte è

a-venuto

)

non

essendosi

veduto

tornare

giammai

a bianco

un

cappello fabbricato di paglie di questa natura;

come

pure

non

vi è segreto, che pu-

lisca ! cappelli macchiati con olio, lardo, e simili;

mentre

in questo caso, sebbene

con r

acqua maestra siasi potuta estrarre tuttaquel- la untuosità, e quindi tinto a nero,

pur non

ostante in quella parte,

ove

il cappello è re- stato offeso, e macchiato,

non

ha più riacqui- stato il

suo

lustro

morato

,

ed

ha

sempre

ester- nato per

quanto prende

la

macchia un

nero diverso affatto da tuttoil restante.

ARTICOLO

VI.

Maniera

di ringrassare quelle

piagge

di terra,

che

sono slate sfruttate dalla

prima

,

seconda

, e fino dalla terza

paglia

.

Non

vi è

sementa

, che sfrutti la terra

,

quanto

la paglia da cappelli,

non

solo perchè

le piante culmifere sono tutte voraci,

ma

per-'

chè dove

si getta

uno

staio di grano da paniz- zareT per aver le pagliefini,

non

se ne butta

meno

di st. 5.

o

6. asecondadiquellochepor- tano, e richiedono le terre da sementarsi.

Da

ciò resulta, che la

numerosa

famiglia del ve-

(20)

IO

getabile forma alla superficie di queste terre

un

tessuto di radiche assorbenti, che distrug- ge iu breve

tempo

lutti i materiali costituenti la fertilità delle

medesime. Volendo dunque

proseguire la sementa delle paglie , bisogna so- stituirvi degli ingrassanti, diversamente si get- terebbe via il

seme

.

Per

ingrassare tali piagge senza sugo, e sen- za spesa si operi così: appena svelta la pa- glia, si faccia tosto maggesare , e pulire il

terreno,

come

è stato praticato sugli anni a- vanti per sementarla; alle

prime acque

, che caderanno nell'

Autunno

si spiani, e si in- traversi al solito ,e

dopo

pochi giorni si spia- ni

nuovamente

, ed a suo

tempo

vi si gettino delle semente adattate alla qualità del terreno;

come

per

esempio

nel Galestro grasso vecce,

o

Ieri ; nel tufo lupini; nell'Alberese rubiglie mischiate con fave vernine, vecce, ec.

Questa

si adatta a tutto, purché siano semente papi- glionacee,e del genere baccellino,essendo tutte ingrassanti perla ragione,che

hanno

tutte

un

affinità sorprendente

con

i fluidi atmosferi-

ci, che è quanto dire,

con

i materiali della fertilità con piùil vantaggio di avertutti lasua radica di figura conica, che si profonda in

ma-

niera da trarre il suo nutrimento dalli strati

più bassi, in conseguenzadichesfruttano

meno

la superficie, e le fronde assorbenti , che nel seccarsi

cadono

sulsuolo,

contengono una quan-

titàdi sali, che

dopo

svelta la raccolta &i *ni-

(21)

sdiiano col terreno, che si lavora di

nuovo, onde

prepararlo a sementa di paglie, ed altro ec. e cosi torna ringrassata la terra in guisa

,

che

serve a sostenere altre

due

paglie conse- cutive.

Vi sono molti, chelasciano per un'

anno

il terreno sodo,

o

sia,

come

dicono essi, in ri-

poso; e

convengo

, che lasciando il terreno in quello stato, vi marciscono tutte quelle erbe

,

che

produce

naturalmeute, vi restano i sughi delle Pecore,

Vaccine,

e Maiali che ci

vanno

a pastura, e così quelle piagge lasciale in que- sto statosinoalpunto, ovearrivalaforzadelcalo- re delsole inEstate,eighiaccidell'inverno,fan-

no scomporrei

terrae diventa piùatta,econlai

mezzo

diviene più feconda:

ma non

siingrassa mai

come quando

si sementaapiante baccelline, col vantaggio delle riproduzioni di queste se-

mente

,(che a volle ne

ho

ricavate io stesso molte sacca) coli' utilità delti strami per cibo delle Vaccine, e per far dei sughi per

governo

dei

campi

coltivati ec.

Da

questi vantaggi tuqi gì' intelligenti di

campagna converranno con me

, che, eccet- tuate le Crete a Capraggine, e Lupinella, tut- te le altre terre,

quando non mancano

le brac- cia coltivatrici, il lasciarle sode in riposo per speculazione, è

un

assurdo il più massiccio

.

La

terra

non

ha bisogno di riposo

,

quanto

più volte gli si squarcia il seno, più superficie gli si espone all'Atmosfera,e si costituisce io qual-

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(22)

22

che

modo

al suo spossamento, tanto più di- venta fertile, e feconda.

E

che ciò sia vero si

portila nostra ispezione sulle terre degli Orto- lani , nella quale rilevano essi, sei, e seue rac- colte all'anno,

quando

per altro

non

si trascuri di sugarle proporzionatamente, il che facen-

do,

si

vedranno

attivepiù

un

giorno,che l'al- tro;e ciò serva a persuadere, e convincere quelli, che sostengono, che il riposo

atti- vità alla terra

.

Questo

è

quanto ho

potuto rilevare finqui dai molti esperimenti pratici

da me

falli sulla cultura della paglia

da

cappelli:

pregando

i benigni Leltori,

come

più intelligenti, a sin- dacare questa

mia memoria con

far essi

pure

delle prove,

ed

esperimenti,

onde

riscontrare, se si vadad'accordo in

quanto

è stato

da me

trattato, e provato;

rammentando sempre

di

non

trascurare questa branca di fabbricazione

,

c

sua derivazione, essendo esso al presente

uno

dei più ferii Articoli>che porti denaro in

To-

scana.

V

OssequiosoScrittore

GIUSEPPE

FRANCALANCI

.

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