ISTRUZIONE
SULLA CULTURA
E PREPARAZIONE
DEL PASTELLO
ISATIS...
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ISTRUZIONE
Sulla coltura9 e sulla
preparazione
del %Fastello ( Isalis TinctoriaJ
e sulVarte di estrarV Indaco
dallefoglie di questa pianta.
I
PARTE PRIMA
*
COLTURA DEL PASTELLO
Caratteri distintivi del Pastello, e delle sue treprincipali varietà.
Ija
piantanominata
Pastello nella giàLinguadoca,
eGuado,
in Italia,ha
laradica fibrosa e penetrante , il
gambo
liscio e ramoso, )e foglie unite, larghe, e colorate di
un
bel verde,ed
ifiori gial-li .
Ha
ilseme
di l'orina ovale, e di co- lor turchino , o violetto , rinchiuso inun
baccello bislungo, quasi piatto,e del- lo stesso color della grana.Questi caratteri principali, col
mezzo
dei quali è facile di riconoscere il vero Pastello,
non
si ritrovano tutti nelle tre varietà le più conosciute.DigitizedbyGoogle
..(*)
mo
nel terreni arenosi,e profondi,che
lasciano alla sua radica ilmodo
cT in- ternarsi , ed alle parli filtrose laterali, quello di estendersi.Del
jestoqualunque
sia la natura del terreno,che uno
si proporrà d* impie- gare alla coltura del fastello, debb'essersempre
prescelto quello esposto al So-le, e bisognerà ancora seminarlo rara-
mente due
volte consecutive.Le
rac- colte di un'altra speciedanno
al suoloil
tempo
d'impregnarsinuovamente
del succo favorevole a questa pianta.Preparazione del Terreno
.
Le
terreche
si cestinano alla coltu- ra del Pastello, s assoggettano a più,o
a
meno
lavorisecondo
lostato in cui es- se si trovano.Queste ne
ricevono quat- tro a Quiers, dipartimento del Pò, cin-que
a Calvados,due o
tre ne' diparti- menti delTrasimeno
, e delTorn
, e nel circondario diTortona
dipartimen- to diGenova.
Per
ben
disporre i terreni, i lavoridebbono
esseremolto
profondi. I pri-mi
in molti luoghi sifanno con
laVan-
ga, ed
in molti altri coli'Aratro. Gli(6)
•abitanti di Quiers si decidano per gli
ultimi lavori a quelli della
Vanga.
Se
sisemina
nelfAutunno
,come
si pratica nelTexPiemonte
, bisogna pre- parare la terra in Luglio,
Agosto
, o Set-tembre
, la preparazione a luogo in Ot- tobre,Novembre,
eDicembre,
e qual-che
volta inGennajo
, se si vuol semi- nareinPrimavera E danno
l'ultimo la-voro
al terreno disponendole asolchi perfacilitare lo scolo delle acque. Nella Lin-
guadoca
i solchisono
incrociati, e for-mano
dei piani spàziosi dimaniera che
si
può comodamente
seminare, sarchia- re, e sfogliare le piante.Ingrassamento
.
-
Quantunque
tutti gl'ingrassamenticon- tribuischino più omeno
a sviluppare lavegetazione, quello
che
viene impiega- to a preferenza e il letamemolto
con-sumato
. Si proporziona la quantità alta stato, ed alla qualità della terra. I colti- vatori d'Alby osservanoche
il gesso,e
i gessi ridotti in polvere, e la calce
me-
scolata
con
la cenere,sono un
eccel- lente ingrassamento per il Pastello.DigitizedbyGoogI
( ì )
Tempo
e maniera di Seminarlo»E
stato dettoche
sisemina
hiAu*
tunno
nell'anticoPiemonte. E
se vien seminato nel dipartimento del Trasime-no
, nella primavera, l'uso il più gene- rale èegualmente
di seminarveìo inAu- tunno
. InToscana
,e nelmezzo
dì del- la Francia, e nei dipartimenti di Calva- dos, e delRoer non
vien seminatoche
nella
Primavera
•Quello
che
determina li Abitanti delPiemonte
a seminarloinAutunno
, èche sanno
per esperienza,che seminandolo
nella
Primavera,
avrebberoun
tagliomeno
eli loglie.
L'epoca
dellasemenza
è dal i5 Set-tembre
al i5Ottobre
per i dipartimen-ti del
Trasimeno
. Ilmese
di Ottobre,o
quello diNovembre
per i dipartimenti diGenova,
e delPò. La metà
diFeb-
brajoo
il principio diMarzo
peri dipar- timenti dell'Arno, diRoma,
e delTorn;
del
mese
diMarzo
e d'Aprile per il di- partimento delRoer,
e quello diMag-
gio per il Calvados.
Hanno pure
il co-stume
in quest'ultimo dipartimento di seminarlo alla line diGiugno, quando
si
propongono
di fareuna
sola raccolta di foglie.( 8 )
11
sòme
del Pastello è posto in terra senza subire alcuna preparazione. Mori vi sonoche
i coltivatori del dipartimen- to delRoer che
lotemprano, quanlo
loseminano
tardi nell'orma diVacca
,me-
scolata
con
l'acqua di fonte.Si
semina
indue maniere
: a volatecome
sifadel granogettandolo amanate,
facendolo cadere successivamente in pic- cole parti, similecume
fanno i giardi- nieri in seminar le Lattughe.Perseminare la parte dei solchi la più elevata, nel dipartimento del
Trasimeno,
ci
fanno con un
cavicchio deibuchi che
ricuoprono diseme.
In
qualunque modo
si semini, coluiche semina deve sempre
voltare le schie-ne
al vento , perchè la grana leggeris- sima di natura, sarebbe facilmente tra- sportata .Se è pronta eo a il seminare a vola- ta, però questo
modo
fa perdere molti grani , e rende la distribuzione ineguale, dimodo, che
se ne impiegamaggior
quantità, neltempo che ve ne
vuolemeno
nellaLinguadoca ove
si semina,come
siseminano
le perche dei giardi- ni. Dieci, o dodici kilogrammi, bastano per seminareun
Ertare di terra.Sembra
,che
quasi per tutto si seminiDigitizedby
(9
)troppo.folto. Si allega in favore di que-
sto
metodo
,che
i grani delPastellonon
vegetano per tutto . 1/uso è di semina- re più rado nel dipartimento delRoer.
Non vis
impiegache
diecikilogrammi
per Ectare, ciò che
è ancoraun poco
meno
inLinguadoca
.
Allorché il
seme
è sparso si ricuopre in più luoghicon V
Erpice: in Piemonte, e nei dipartimenti delTom,
e del Tra-simeno,
si adoperaun
rastrello, essoha
dei denti
molto
corti a Quiers, affinchèil
seme non
resti troppoprolondamente
interrato, effettivamente e bastante
che
sia leggermente ricoperto; nei luoghi
ove
si
semina
ne\VAutunno
, loseminano
qualche volta sullaNeve,
ciòche non
impedisce alseme
di vegetare.
Se
accadeche non produca,
oche
le piante giovani del Pastello, sianodan-
neggiate dall'insettinascendo,
si lavora, e sisemina nuovamente,
sopra a tutto,quando
la stagionenon
è troppo avan- zata. Quest'usonon
èsempre
praticato a Quiers, enemmeno
nelKoer
, fintan- toche non
presumesi,che
Yinsettinon
appariranno altrimenti
.
( io )
Cure
che esige il Pastello nel corsoQuando
iltempo
è favorevole,e sopra a tutto seuna
leggiera pioggia fosse, sor-venuta
dopo
lasementa
del Pastello, gor-ge
fuori della-terra, in12,0
in 15 gior- nidue
piccole foglie, edue
altre i5 giorni più tardi.Quando ha
sviluppato quattro , o sei foglie, cominciasi a sor- chiarlo, ed a nettarlo dall' erbacce, e dal Pastello bastardo. Sirompe
nello stessotempo
i piccoli zolli di terra,che non
fossero stati rotti dall' erpice, o dal rastrello,eciòserve a guarnire le radiche delle piante tenere.A
Quiers queste operazionivengano
fatte a
mano quando non
regna sicci- tà. Nell'altri luoghi si adopraun
pic- ciolo sarchiatore . Esse esigono la più gran cura pernon
guastare il piede del Pastello laprima
voltache
ciò vien latto, bisogna levare quelle pianteche sono
troppo accosteuna
all'altra, e sitolgano in
modo, da
lasciareuna
di- stanza di undiciyo
dodici centimetri,o
siano tre'o quattro polzate, fra quel- le pianteche
si vogliono conservare.Le
piànte levate in questamaniera
,possono essere trapiantate nei luoghi
DigitizedbyGoogle
(
«
)vuoti del
campo ove
ilseme non
aves- se vegetato. Saràpur
facile di lareuna
piantazione sopra
un
terreno preparato a questo effetto.Questa
trapiantazione e siata praticatacon
successo.Siccome
vi sonpoche
piante,che
esi-ghino
tanta concisione nella coltura co-me
il Pastello , bisogna avanti ilprimo
taglio delle foglie ripetere il sarchiamen- to
due,
e fino a tre volte, se il biso-gno
lorichiede:dopo
li altri tagli, si rin-nova una
volta solamente, ameno che
la troppo frequente riproduzione delle piante nocevoli,
non
rendino necessarie altre sarchiazioni.
Malattie che attaccano il Pastello, e Insetti che lo distruggono.
Malgrado
tutte queste precauzioni,e quantunque
il Pastellonon tema
i rigo- ri dell'inverno, vien per altro sottoposto aun
piccolnumero
di malattie, e agli attacchi di diversi insetti.
Le
sue foglie sicuoprono qualche
volta di pustule gialle,
o
color di ruggi-ne
. In questo stato sidevono
pertanto cogliere,ancorché
esse*non
fossero an- cora pervenute alla sua maturità; quert
M
)sto è il solo
mezzo onde
arrestare i pro- gressi del male.Ua
altra malattia del Pastello, è losmagrimento,
conosciuto a Quiers sottoil
nome
di brussarole,o
arsura,che
èil resultato della siccità: questa si pre- viene,
o
si guarisce colmezzo
dell'in- naffiamento.Di
tutti Tinsettiche
attaccano questa pianta, il più formidabile è il Mosceri-no, chiamato
dagli Albigini Negril, o Pulce, ossia Pulcione in Italia. Effetti-vamente
è nerocome una
pulce, e sal- ta similmente. Allorché le fogliesono ancor
tenere, egli le divora in pochissi-mo tempo
. Delle moltiplicate esperien- zehanno
insegnato al coltivatore di Lin-guadoca, che
questoMoscerino muore
allorché si sparge della qenere nei
cam-
pi del Pastello , e
che
vi resisteancor
meno
se alla detta cenere vi si unisce della polvere di calcina.Nel
dipartimen- to dellaRoer
sene
preservanocon un mezzo
simile.La
cenere di certa terra atta a far fuoco, e quella di certa pian- ta dettavolgarmente
Gatto salvatico, visono
impiegate a preferenza dello cene-ri di legno, perchè
funa,
e l'altrasono
più efficaci.
Un
insetto,che
gli abitanti del dipar-(
i3)
•
tiraento del
Pò,
e dell'Arnochiamano
Pidocchio, èmeno
pericoloso, e simo-
stra più tardi. Si
vede
inoltre nel dipar- timento delRoer,
e del Calvados, dei Bruchi,che
distruggono piùo meno
le foglie del Pastello .Non
bisogna pertan- touegligentar niente per distruggere det-ti insetti più
che
sarà possibile.Raccolta•
•
Si riguarda il Pastello
come
pervenu- to alquanto alu sua maturità nei dipar- timenti diRoma,
delTrasimeno,
delTom
, e del Calvados, allorché le foglie inferiori ingialliscono , e si abbassano;nei dipartimenti di
Genova,
e delPò,
allorché le fogliemedesime
ingiallisco-no,
e si spargano di piccoli buchi; nel dipartimento dell'Arno, allorch'esse di-ventano un poco
gialle; nel dipartimen- to delRoer,
allorché ingialliscono, e •si
cuoprono
sulle estremità dimacchie
color di viola.Allora le colgono, per prepararle se-
condo
ilmetodo, che
verrà espotto nella seconda parte di questa istruzione.Ma
siache
si voglia ridurle in pasta di Pastelloconforme
a questo sistema,o
sia
che
siproponghino
di estrarre f Inr, ( »4 )
daco
dietro lemaniere che
noi indiche-remo
, è necessario di coglierle piti pre- sto. Delle esperienze comparative lattea Alby, hanno
provato,che
le coccole provenienti dalle foglie,che
si taglianoprima che
ingialliscano, siabbassino, almomento, che
esse offrono sulle loro estremitàuna
gradazione di color vio- letto chiaro,producono
dei colori più belli, e più inteas;, delle1 coccoleche
siottengono dallo foglie colte più tardi.
Da
dello ^ltre esperienzeche hanno
avu- toluogo
nella stessaCittà, allieti, Qui- ersec. ,che
per estrarre dal Pastello la più gran quantità d'indaco, bisogna ta- gliarne le foglie nel loro giù gran vigo- re , allorché il loro color verde diviene turchino chiaro, e avantiche
comincin- cino ad appassire, e ad ingiallire.Nei
dipartimenti dell'Arno, diGeno-
va, e delPò,
e delTarn,
l'uso è di cogleilo amano,
torcendo celle ditaquante
essane può
contenere, procu-rando
dinon
danneggiare il c< Ilo della pianta.Ntl
dipartimento dellaKoer
sitaglia
con una
falce*Tutte le racc( Ite
devono
esser fatte inun tempo
bellj e asciutto,dopo che
il Silo
ha
dissipata li rugiada, e la neb- bia .DigitizedbyGoogle
( 15 )
11
numero non
e ilmedesimo
da per tutto. Egli varia <ta quattro a sette nel dipartimento dell' Arno, è di cinque nelmezzogiorno
d<lVantica Francia, e nel pia «Vernante; di quattrom
1 Iparamen-
to del
Trasimeno,
eraramente
di cin-que;
di tre n( 1 dipartimentodtIla Roer, e didue
nel dipartimento del Calvados.Nei
Paesi i più caldi di11'Impero,
leprime
raccoltehanno
luogo nelmese
diMagg
:o,«o di Giu^ro, enon
cominciano che
nel Lugl'o nel climafreddo. Si con- tinuano in seguilo di venti , in venticin- que, di venticinque in trenta, e di tren- ta in trentacinque piornice
a seconda del clima, del £>ra('o di calore, e'I allo stato dell atmosfera: Il iesultato delle esperienzeche
noiabbiamo
sopra citale, determinerà senzadubbio
a ravvicinaile, ed a farle a più corti intervalli.Le
prime fiaccole sono onlinarìamen.té
d'una
migl'orqu
1 tà delle segue'iti,e soprattutto < elle ultime. Intanto e la Primavera è stata piovosa , od
umida
, laprima
èmeno
stimata della seconda.La prima,
lionda,
e la terza, iono
giu- dicate quasi eguali nel dipartimento eleiPò
.
Ge
eralmente si fa pochissimo casodell'ultimaj diversi Coltivatori del dipar.
( t6 )
timento del
Trasimeno,
la serbano peril nutrimento elei loro Bestiami
.
i
E da
osservarsi,che
le udirne raccolte diminuisconogradatamente
di qualità.Seme
.Allorchésonosuccesse le raccolte,
non
si tagliano le foglie del'e Piante
che
sidestinano per il
Seme
.Questo
è 1' usoil più generale,
ma che non
<j tuttavol- ta uniforme,nè
senza eccezione. In ef- fetto le pianreda Seme, non sono
spo- gliate dalie loro foglieche
alprimo
, esecondo
taglio nel dipartimento delTra-
simeno,mentre che
in quello delPò
silimitano a
non
privarle di foglieche
all'ultima.
Nel
dipartimento diRoma
e del lloernon vengono giammai
spo- gliate, e nei dipartimenti diGenova,
del
Tom,
e dell'Arno, losono sempre,
e in ogni tempo. *
Senza
dilfondersi sopra deimetodi
sì diversi, cicontenteremo
di direche
le più accurate esperienze , e malte volte ripetute ad Alby,sembrano
provareche
•
non
avvi inconvenientida
adottare,che quanto
si pratica in questi tre ultimi dipartimeli.Le
Piante preservate passano flnvernoji
DigitizedbyGoogle
(
n
)danno
in seguito il loroSeme
alla fine, diMaggio,
o verso lametà
diGiugno,
nei paesi caldi, e
un poco
più tardi nei paesi freddi.
Quando
ilSeme prende un
color nero, allora è arrivato alla sua maturi- tà, e quello è ilmomento da
tagliare le piante vicino a terracon una
falce.Dopo
averle lasciateun poco
ditempo
sopra il terreno, sene formano
dei pic- coli mazzi,procurando che
ilseme
ri- *manga
al di dentro. Posti quindi, e ste- si sull' aja, tostoche
essisono
secchisi battono, si vaglia ilseme,
e sidepone
in
luogo
asciutto per conservarlo.Non
è possibile di valutarecon
esattezza la quantità diseme che può
produrreun
estenzione determinata di terreno, essendo ciò relativo alla quali- tà del terreno, alla temperatura dèlia stagione , ec.Da un
Ectare sene
trae ordinariamente tre, quattro, e qualche volta cinque, a seicentokilpgrammi
, o nel dipartimento del Calvados sene
ot- tiene spessomolto
dh più.I gusci
che racchiudono
ilseme
tan-to del -vero Pastello,
che
del Pastello bastardo, essendo tutti di color b!eu,o
violetto
cupo
,non danno
nessun segno certo per distinguere ilbuono
dal cat-(
*•)
, tivo,
ne
inconseguenza
per separarlo.
Il
seme
del Pastello ritiene,lungo tem- po
la sua virtù germinativa, e così icoltivatori
ne hanno
delle provvisioni perdue
anni , e qualche volta per tre.
Quasi sempre
questo degenera• e allor-quando non
si alzamolto da
terra , oche produce
del Pastello bastardo in ab-bondanza,
la sua degenerazione divien manifesta.È
pertanto necessario di rin- novarlo in questidue
casi. Perimpe-
dirli di degenerare, alcuni coltivatori del dipartimento del
Trasimeno
allevano, ecurano
le migliori, e le più bellepan-
te, in
un
terreno separato, e preparato espressamente a questo effetto.Osservazioni sopra il Pastello dei dipar- timenti della Roer, e di Calvados.
Tutto
ciòche abbiamo
detto della cultura, e tutto ciòche diremo
della preparazione del Pastello dei dipartimen-ti elei
Roer,
e di Calvados,deve
in- tendersi della qualitàche
si coltiva.Que-
sti
due
dipartimentihanno
ricevuto ilseme
dalPiemonte,
al cominciare dell'anno
scaduto, edhanno
prodotto il ve- roseme
del Pastello: le di cui fogliesono
state raccolte fin cinque volte vi- cino aCologna.
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I
PARTE SECONDA
PREPARAZIONE DEL PASTELLO
Preparazione del Pastello, per
V
effetto di una sola fermentazione nei dipar*t'unenti di Calvados,e del Kqer*
INJel
dipartimentodelCalvados, la pre- parazione del Pastello èun
operazione semplicissima.Quivi nelcampo
siammas-
sano le fjglie
una
sopra l'altra; allorché la stivaha
fermentato agrado
del calo- re necessario , viene aperta; si stendo-no
le diverse parti, facendole seccare al sole;quando
esse son secche alsegno
di
non
esser più soggette alla fermenta- zione, le riuniscano e le portano nel granajo.
È
quasi nella stessamaniera che
i col- tivatori delRoer
preparano il Pastello,ove ammassano
le foglie per condurle allo stato di fermentazione convenevole, edove
lefanno
fermentare per il corso,( 20 )
di 20 a
40
oro, inun
tino pieno di acqua,ed
elevata alla temperatura di 16 a 18 gradi delTermometro
diReauinar. Do- po
la fermentazione pressano le foglie.
con
le mani,per esprimerneilJiquoreche
esse
contengono
, e lidanno
nello stessotempo
laforma
di palle• I pani essen-do
secchi sirompano
ed i Tintori ]'ac-quistanoy e lo
impiegano
a pezzi.Il Pastello così preparato
da una
sola fermentazione, è diuna
qualità inferio- re,nò
servelungamente
nelle pile dei Tintori.
Se
li si fa subire più fermentazioni ,come
nelmezzo
dell'antica Francia, inPiemonte
, inToscana
, e nellaRoma-
gna,
allora acquista più forza, e virtù tintoriale:ecco
lamaniera
di procedere.Altra miglior preparazione del Pastello, col
mezzo
di molte fermentazionifatte successivamente, o più o
meno
prolungate.Ofeuazione
I.A
misurache
si tagliano le foglie del Pastello,sipongono
inuna
assailarga ce-sure
quindi si versano in grandi sacchidi telaordinaria per
comodo
del loro tra-DigitizedbyGoogle
( a* )
sporto al
Mulino.
Sipongono
quindi sottouna macina
simile a quellada
olio dinoce
, o d'olivache
serve a ridurle inuna
pasta finissima> inmaniera da non
potersi più distinguere le parti, o nervo-
sità longitudinali.
Quando
la pastasi at- tacca allamacina,
allora si conosceche
è assai schiacciata. Bisognache
lafoglia sia macinataimmediatamente,
per cosi dire,dopo che
è stata colta, poiché al- trimenti si riscalderebbe, e renderebbeun
odore infettodecomponendosi.
La
pasta si porta fuori del'Mulino, esi
pone
sottouna
tettoja mattonata a pendio, per facilitare lo scolo del liqui-do
delia quale e ripiena.Se ne
fòrrria-no
quindi deimucchi
di differenti for-me,
i quali si battono, sipremono,
e si uniscono
con una
pala di légno. Ilg'orna oppresso si disfanno i
mucchi,
quindi si rifannocome
lo erano il gior-no
innanzi,ponendo
la più gran cura aben
premerli, ebene
unirli, per ren- derliquanto
più è possibile, impenetrabili air aria. Ilprimo
giorno scorreuna
gran quantità di materia estrattiva d'un
color nerastro.
Questa
operazionesi rin-nuova
didue
indue,
e di tre in tre giorni , fino ache
i dettimucchi non
anno
p'ù alcun liquido: allora la pasta(
» X
è assai custodita , ed è arrivata al pun- to di poterla convertire in coccole.
In questo stato si distende suiranzi- detto
mattonato mescolando
le parti in- terne delmucchio con
la crostache
sie
formata
esternamente. S' impasta iltutto fortemente
con
i piedi,ed
allor-ché
èbene
impastatoun Operajo ne prende una manata,
la serra e la battecon
forza in varie ripreseo
sul matto- nato , o soprauna
pietra unita : in se- guito la la passaread un secondo Ope-
rajo,
che
la serra fra le suemani
in diversimodi
tantoche
puole, e quindila passa a
un
terzo,che
mettendola inuna
piccolaforma un poco
profonda , la serra e fallunga inmodo
di pera.Que-
ste pnllottole
chiamate
Coqués, oCoca-
gnes inLinquadoca, sono
distese su dei cannicci inun
luogo arioso all'ombra.Quivi si seccano in i5
o
in20
giorni nei gran caldi,che doventano
nere do-po
la disseccazione, se a fatto beltem- po
,e sealcontrario iltempo
è stato oscu.ro, piovoso,
ed umido
il loro colore verrà giallastro.Non
per questo nasceuna gran
differenza nella qualità delleune
,edellealtre,perocché
restano nera- stre interiormente.Le
più stimatesono
quelle pesantiche tramandano un odor
Digitizedby
( *3 )
grato, e
che
internamentemostrano un
mischio violettaceo.. Ta'i
sono
lemaniere che impiegano
i Coltivatori cT
Alby
per laprima
pre- parazione del loro Pastello,che gode d'una buona
reputazione nelCommer-
cio; quelli
che hanno
usato diversa-mente
vi si avvicinano più, omeno
•A
Quiers, dipartimento delPò, non
differiscono in altro
che
stendendo le fo- glieun poco
più ditempo
all'aria, pri*ma
di esser portate alMulino
, e sec-cando
le coccole al sole, e nel circon- dario diTortona,
dipartimento diGe- nova
,non
vi differiscono in altro,che esponendo
al sole >per lo spazio di otto o dieci giorni imucchi
della pasta di Pastello, eche
avanti la formazione del- le coccole lefanno
passareuna seconda
volta sotto lamacina
.
Le maniere che
siusano
alBorgo-
San-Sepolcro, dipartimento dell'Arno
,si allontanano
molto
più: la pasta delle foglie delprimo
taglio la lasciano stare.
assieme unita fino alla fine della stagio-
ne,
e quindi la ricuoprono successiva-mente
colla pasta provenientedagli altri tagli.Dopo
l'ultima colta,mescolano
tut- te le paste, ene formano
le coccole.( *4 )
Operazione
II.Questa
ultima operazione sichiama Agrenage
, o raffinamento. Ciò si ese- guisce inuna grande
stanzaoblonga
il fi cui mattonato sia fatto a pendionon avendo
delle finestreche
al mezzogior-no
. In detto luogo vi portano le cocco- le, ordinariamente verso i primi giorni diGennajo, epoca
in cui la loro dissec- cazione è perfetta?
* bisogna per altro riunirvene
una
gran quantità pernon
operarecon poco buon
successo soprauna
piccola massa.Si
comincia
col ridurla in pezzicon un mazzuolo
,oppure con una vanga
di ferro, ocon una
accetta. Gli avanzivengono
stesi a strati e posti successiva-mente
gli uni sopra gli altri ,ed
ogni strato viene annaffiato in diverse volte,con una
leggera quantitàd'acqua
di riviera,o
di fontana •Gli strati cosi sovrapposti
formano
dei lunghimucchi d'un metro
circa di al- tezza,un poco
inclinati a schiena d'asi-no
, e assai larghi perchè il calore della fermentazione si stabilisca e si conservi.Quando
es>ihanno
fermentato per ilcorso di diversi giorni, si rivoltano, e si
Digitizedby
< «5 )
riaccomodano immediatamente,
innaf- fiandolicome
laprima
volta.L' esperienza insegna qual quantit;
1
d'acqua
bisogna gettarvi per eccitar in fermentazione.
Cinque
,o
sei giornidopo
ilsecondo
innaffiamento si disfanno imucchi,
e sene formano
dei nuovi, senza bagnarli,nè
pressarli.Questo
lavoro sirinnuova
di tre, in tre giorni nel corso del
primo mese, una
volta la settimana nel corso delsecondo,
e in seguito di quindici, in quindici giorni fintantoché piùnon
si osserva nella
massa, nè
umidità,nè
calore. Allora si ripone il Pastello in
mucchi
, e vi si lascia per lo spazio di/due
mesiprima
di venderlo ai Tintori.Ancora
nelmezzo
giorno dell'antica Francia si usa Vengreage,o
raffinamen- to del Pastello, nellamaniera
sopra de- scritta,maniera che
lo riduce in picco- le palle,o
pastiglie,forma da
cuiha
tratto il
nome
volgareche
porta. I col- tivatori del dipartimento delTrasimeno pongono
le Coccole inuna
Botte allor-ché
lehanno
schiacciate,ove
lefanno
f fermentare otto, o dieci giorni,
dopo
diche
leammucchiano
inuna
stanzaove
si continua la fermentazione .
Al Borgo-
San-S.>polcrousano
del vino per innafr( *6 )
fìarle, in vece (lei)'
acqua
. Queste sonole
due
differente più rimarcabili tra ilmetodo
di raffinare il Pastello in uso inLin^uadoca,
e i metodi praticati nell'Ita- lia Francese.
Motivipercui sonostati indicati inquesta Istruzione, le diverse maniere di
preparare il Pastello.
Noi abbiamo
indicatosommariamente
le diverse
maniere
di preparar* i! Pastel- lo a motivo,che
ilmedesimo
raffinatocon
accuratezzapuò
rimpiazzare l'Inda- co delledue
Indie per per diverse ope- razioni di tintura:Prima
del st colo deci- mosettimo, e gli serviva a tingere in bieu-i panni ed altri oggetti d» <ana; e il Sig.
De
Paoli fabbricante a Savillar, diparti-mento
delia Stura,ha
tinto,seguendo
questo antico uso, nelmese
d'Ottobre ultimo,nove
pezze di lanaggio, la di cui tinturanon meno
beilache
solida gli è costata assaimeno, che
se lamedesima
fosse stata fatta coli'
Indaco
• Insecondo
luogo, perchè essendo lungotempo che
TIndaco-Pastellonon
sarà stato intiera-mente
sostituito all'Indaco delle Indie, il Pastello sarà necessario per fissare il co- lore delle Caldaje di tinta fattacon
que-DigitizedbyGoogle
(
n
)sto ultimo Indaco.
Ed
in terzo luogo in fine, perchè le Personeche
procurcran.no
la coltura del Pastello,avanti dì aver-ne
i mezzi proprj per estrarne la fecola colorante, possino trar partito dalle loro foglie,convertendolealmeno
in coccole, ciòche non
è difficilissimo,vendendole
in tale stato oa
dei tintoriche sapranno
sottoporle a quelle operazioni di raffi-
namento,
o a quelliche
leimpiegano
senza raffinarle.Ma
tutto annunziache
siabbandone- ranno rapidamente
imetodi
difermen-
tazione adottati finoad
ora per la pre- parazione dei Pastello.Due
dei nostripiù abili Tintori
M. Pavié
diRuen, e M. Rouquèz
d'Aiby,hanno
digià ricono*sciuto ,
che
col limitarsi a f rne seccare le foglie, lemedesime divengono
pre-feribili a quelle fermentate ala
maniera
del tino caldo, eche sono
state conver-tite in coccole. L'esperienze
che
li han»no
condotti a queste re^ultanze servireb- bero sole per determinare i Capi delle Tintorie, adomandare
ai Coltivatori le foglie del Pastello ridottesemplicemente a uno
statocompleto
di disseccazione,
e i Coltivatori a
non
prepararle diverrsamente
.
L' arte d'estrarre V Indaco
da
questa( *8 )
pianta contribuirà ancora più, allonta-
nando
ogni altromezzo onde
renderla applicabile agli usi, ed ai bisogni; essa vi contribuiràmediante
i vantaggi ed ibenefizj
che
promette, per i successiche ha
ottenuti, e per Ja semplicità, e la perfezione dellemaniere
di pocedere,che
resta a far conoscere.Approvato da &
E. ilMinistro
delle manifatture, e del
Commercio.
Varici, 19. Febbrajo 181a.
Firmato
ilConte de SUSSY.
( La Commissione
cheha
redatta la ter-za
parte dell'Istruzione, è composta dei Si^g. Chaptal, Bardel,Thénard
,Gay- Lussac
, eRoard
.)
Digitizedby
(*9>
PARTE TERZA
ARTE
DIESTRARRE
L*INDACO DAL PASTELLO
Articolo
Primo.Della scelta, e della Raccolta dellefoglie del Fastello.
Il
Sig. Giobert, ePuymaurin hanno
osservato
che
le fogliedevono
esser col- te intempo
d'estate,dopo
sedicio
ven-ti giorni di vegetazione, essendo questo
il
momento
in cui lemedesime sommi-
nistrano più
Indaco
, e assai più presto*Nell'Autunno,
allorché la vegetazione èmeno
attiva,deve
farsene lacolta trail
ventesimo
, e ventiquattresimo giorno di vegetazione.Il
momento
il più favorevole alla col- ta, si riconosce ai seguenti segni.1.
La
superficQ della foglia è ricoper- tad'una
specie d'intonaco bleu-grigio,il quale si
può
togliere stropicciandolo.(Gioberti
)
(3o)
ù.
La
fogliada
altrettanto più d'In-daco
,quanto
essa è più grassa [Gioberti) 3.Le
foglie provenienti dal Pastello sul,quale è stato sparso del gesso,sono
più ricche d'Indaco.
(GioberL)4.
Le
foglie la di cui estremitàhan- no
cominciato a ingiallire,devono
es- ser gettate,come pure
quelleche han- no
deliemacchie
di ruggine.5.
Le
foglie liscesono
preferibili alle foglie pelose,che somministrano
il Pa-stello bastardo.
6.
Non
bisogna cogliere le foglieche
allorquando la rugiada è dissipata, e profittarsempre d'un tempo
asciutto, e caldo.7.
Non
è conveniente di far la rac- coltadopo un
giorno piovoso.ò.
È
inutile di lavarla; le foglie lisceche sono
le migliori per questa opera- zionenon
sono imbrattatenè
di terra,nè
di polvere.9. Bisogna impiegare la foglia al
mo-
mento che
essa è tagliata; senza di ciò la fermentazione,che
si sviluppaeoa
gran
facilità, distruggerebbe l'Indaco.(5i
)Articolo Secondo.
DeW
Estrazione dell'Indaco contenuto nellefoglie.L'acqua
è il veicolo il più general-mente unp
egato per estrarre V Indacoche
è contenuto neìle foglie del Pastello.maniere
d'impiegare que-to dis- solventesono
molto varie.Gi
uniimpiegano
l'acqua bollente,che
versano sulle loglie, e la tanno co- laredopo qua che minuto, che
sia sta- ta sulle log ie. »Altri
non
alzano la temperatura dell'acqua
lino a4°
gradi deltermome-
tro di
Reaumar,
lasciandovi infusione le foglie pel corso diuna o due
ore,che sottrarono
!n seguito.Oltre
ancora hanno
osservatoche
do-po
di aver messe le foglie inun
tino pieno di acqua, bastava di alzarne la temperatura fino al 22.0grado,
per ilcaldo del locale nel quale si lavora , per disimpegnare tutto l'Indaco contenuto nelle foglie
.
Il più gran
numero
delle personeche hanno
lavorato il pastello per estrarl'In-daco,
hanno
impiegato lamacerazione
delle foglie nell'acqua.
( 52 ,
La macerazione
si eseguisce in dei tinelli di legno, e nelle fabbrichedove
]a temperatura sia costantemente a a5.
gradi, e quelle dell'acqua dei tinelli dai 16. ai 18.
I tinelli
non debbono
contenere più di duecentokilogrammi
di foglie, e la loro profondezzanon deve
sorpassare,un mezzo metro, o
18, a ao polzate.L'acqua da
impiegare debb'esser dibuona
qualità: questadcbbe
dissolvereil
sapone
senza grumuli,ed
essere lim- pidissima.Bisogna lasciar prendere all'acqua la
temperatura di
160
18 gradi avanti di metterci le foglie.Si mette le foglie nei tinelli> e vi si
versa sopra Y
acqua
, inmodo che
le foglie 'restinobene
impregnate, si usa dinon
pressarla foglia,perchè Vacqua
le penetra facilmente ed
egualmente,
eche
ellanon
si riscalda più sopraun punto, che
sull'altro.L'
ammucchiamento
delle foglienuo-
ce moltissimo all'estrazione dell'Indaco,M.
Ruquesha
osservatomolte
volteche duecento kilogrammi
di foglie trattate • inuna
volta nel tino, ledavano un
egual quantità, ed
una
miglior quanti- tà d'Indaco,che
quattrocento kilogram-(33)
mi
trattati nello stesso tino e nella stes- sa quantità di acqua..Aiktfchè le foglie
sono strimi Xw- qua
le penetramale
e ijwgiAa]i»e^Ae:iequando
essesono
in troppa granquaiv
tità, si
ammucchiano
> si riscaldano, e la ierraentazione distrugge 1'Indaco
, .Molti fabbricanti si
propongono
d'in- terporre dei telaj a guisa d^impannate molto
rade tra li strati delle foglie; imedesimi
telaj si fissano, acciò^s& non
si alzino,
nè
si abbassino «eolie* $t*ase foglie.
AUorcbè
il tinello è preparato, si fiarsano
delle tavolo sopra le foglie senzapunto
pressarle,perchè
esse rinfanghinoimmerse
tutto iltempo che dur»
Jama*
coazione
.
Qualche
oradopo
1'immersione
delle foglie,, l'acquaprende un
leggero colo*di paglia; la foglia diventa floscia,
ed ha una
pelle turchinastra.
1/
acqua
apoco,
apoco
acquistauu
coloc verdastro; le foglie
sono
spesso sparsed'un verde-cupo
tendente al blùy e,dopo
quindici ore dimacerazione, riguardando
l'acqua contro l'aria, si os.serva alla di lei supcrfice
un
arcobaleno turchinastro; la foglia acquistaun
co->lore verde
cupo,
divien molle, e senza(34)
' alcuna consistenza. JiL Globert, riguar-
da
questo ultimo segnocome
decisivo,
per provare
che
la fogliaha sommini-
strato all'acqua tutto l'indaco
che
essa contiene , eche
ètempo
di toglierla dal- la cdldaja, o tinello. Sedici,o
diciotto ore servono ordinariamente per lama-
cerazione, allorché la temperatura dell'
acqua
è statada
sedici, a diciotto gran- di.La
macerazione èaltrettanto più lun- ga,quanto
la temperatura è più bassa;rifa sarebbe pericoloso di alzarla al di sopra di sedici,
o
diciotto gradi , perchè allora siavrebbe
fermentazione, e de- composi/ioned'Indaco.
Del rimanente, è meglio levar dalla caldaja, o tinello, più presto,
che
più tardi,attesoché, se la fermentazione pu- trida venisse a stabilirsi, essa distrugge-rebbe
l'Indaco,sembra anche che una
più lunga macerazione mescoli all'In-
daco
delle materie straniere,che ne
al- terano la qua'ità.
La macerazione
èancora
altrettanto più lunga,quanto
la foglia è più vec- chia e si avvicina più alla maturità.Se
la fermentazionegiunge
fino a pro- durre dell'ammoniaco, tutto l'Indaco è » distrutto.]VL Giobert,
che aveva da
principioDigitizedbyGoogle
(35)
proposto, e praticato l'estrazione dell'In-
daco
permezzo
dell'acqua
bollente,ha
fatto conoscere
una
secondamaniera
alla quale
dà
la preferenza.Questa maniera
consistedi apporre, co-me abbiamo
detto, le foglie del Pastello inun
tinello, a versarvi dell'acqua bol- lente nella quale si sia disciolto circa seionci
[diciottodecagrammi]
di Potassa caustica per cento pinte d'acqua.Si versa quindi a
poco
apoco
l'ac-qua
analizzata, per penetrarne tutta lamassa;
si stravasauna
parte del liquo- re, e si versa sopra le foglie , e sicon-
tinua finché le foglie restano abbassate nelfondo
del tinello.Allora si travasa tutto il liquore,
che deve
essered'un
bel verdeSmeraldo.
Se
il calornon
presentasse questo co- lore, ciò sarebbeuna
prova ,che non
sisarebbe impiegata
una
sufficente quanti- tà di Potassa: Per prevenire questo in- conveniente,prima
dioperare sullamas-
sa, si versa
un
poco* dell'acqua
analiz- zata soprauna manata
di foglie, e sigiudica qual quantità di Potassa è con- veniente, allorché l'acqua
prende que-
sto bel colore di
Smeraldo
.
Travasando
il liquore, si fa cadere so- praun
setaccio fine,che
ritiene le tò-ras))
glie , te altri coYpi,
che
potrebbero scor*rere colP
acqua.
Si lascia riposare f
acqua
per il eorsod'una mezz'ora,
per lasciar precipitare leparti terrose.Quindi
si travasa, e si procede a bat»terla,
continuando
fino ache
il color verde sia disparso, eche venga
rimpiaz- zato daun
bruno-giallastro, (i)Un
riposo di ventiquattr ore serveper operare la precipitazione, e il deposito dell'Indaco.Si travasa il'liquore
che
galleggia so-pra
il deposito; si lava questo depositodue o
tre voltecon
dell'acquaben pu*
ra, e si lascia nel tino
due,
o tre gior- ni,prima
di poetarlo sopraun
luogo ulto a sgrondare e seccate.Se dopo
lo sbattimento,<il liquore ritie-ne
dell'Indaco
in dissoluzione,che
sipuò
accertarseneversandone un
;poco inun
-bicchiere, o
mescolandovi
dell'acqua
di calceo
della potassa: se il mescuglio•divien verde*, darà
ancora
dell'Indaco, 6e egli rira&n hrcrno, «nonne
contienealtro. . .
CO x sUdiUin (a e altrettanto più lungo, quanto più arcali li sarà impiegato-
U
precipitazione òVUMn-<teco è anche quasi impossibile, te la dota d'alcali è troppo torte
.
DigitizedbyGoogle
(
n
)Articolo Terzo.
Della maniera di cercar
V
IndacoJ
disciolto
neW
acqua.Noi abbiamo veduto che,
per dissol-ver l'Indaco contenuto nelle foglie del Pastello, bastava di versare sopra
que-
ste foglie dell'acqua calda
a
differenti gradi,o
di farmacerare
demedesime
nell'acqua
a una
temperatura di sedici,a
diciotto gradi.Si
può
cavare,o
precipitar l'Indaco di questa dissoluzione indue maniere:
1m col presentarle direttamente l'ossige-
no,
eche
nel combinarsi assieme, for-ma un composto
insolubile nell'acqua, e riconduce l'Indaco della pianta, allo•stato dell'Indaco di
Commercio.
Ma
questacombinazione non può
es- serenè
pronta,nè
facile attesoche
sitratta di presentare «dell'aria
a
tutte lemollecule
d'Indaco
disciofte nel liqui-do
,nè
vi sipuò
pervenireche median-
te
un
prolungato sbattimento.a.
Nel combinare
1*Indaco
disciolto nell'acquacon unp
base assai divisa ilquale simpossessa di tutte le mollecule,
•e
forma
collemedesime una composi-
(38)
zione
che
si precipita; e questo è ciòche produce
l'acqua di calce.Così, versando presso a
poro un
quin- to involume d'acqua
di calne, sopra l'acquache
tien l'Indaco in dissoluto-ne,
il miscuglioprende un
bel colore verde, esi precipita questonuovo com-
posto di calce, e d'Indaco
mediante un
leggero sbattimento,
che
si opera colfaju- tod'una
bacchetta, euna
scopa, e diqualunque
altro corpo capace d'intro- durre dell'acqua
nei liquore.La spuma che
siforma
neltempo
dello sbattimento divien turchina, e l'in- tensità del suo colore fa digià presu-
mere
qua! sarà la qualità dell'Indaco.M.
Rouquèscompone
il suo precipi- tante d'acqua
di calc<ì, nella quale ver- sa della dissoluzione di potassa,o
delranno
di cenere, fintantoche
questo miscugliomarca un grado
a i'aerome-
tro diBaumé. Ha
inoltre osservatoche
l'Indaco precipitato per questo miscu- glio era costantemente più bello di quel- loche
si otteneva colla solaacqua
di calce•Egli
non
aggiunge il suo precipitanteche dopo un primo
sbattimento, e almomento che
lespume
presentanoun
bel colore turchino ;
dopo
avere aggiun-DigitizedbyLiOOQle