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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.429, 23 luglio

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L'ECONOMISTA

GAZZETTA SET T I MA NAL E

S C IE N Z A ECONOMICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I, FE R R O V IE , IN T E R E S S I P R I V A T I

Anno IX - Voi. XIV

Dom enica 23 L u g lio 1882

N. 429

I RESIDUI PASSIVI

NEI BILANCI COMUNALI E PROVINCIALI

L ’ argom ento dei residui è nelle gestioni a m m i­ nistrative uno dei più d ifficili, com e quello che, di larghissim a estensione, può dar luogo ai più gra vi abusi. L a nostra legislazione in proposito è assai m anchevole, e la pratica più m anchevole ancora, poiché ha conservate delle consuetudini le quali danno lu ogo a m olti inconvenienti.

V o g lia m o quindi dire brevem ente qualche cosa a tale proposito ed esprim ere la nostra opin ione sul m odo col quale potrebhe essere, alm eno in v ia tem ­ poranea, posto argine a tali inconvenienti.

N u lla di nuovo noi diciam o afferm ando esservi nelle am m inistrazioni una tendenza, per cause diverse pronunciata, di sostenere delle spese evitando il con­ siglio com unale o provin ciale, e l’ autorità tutoria. Si vu ol spendere più che non sia iscritto nel bilancio p e r un determ inato scopo, ed anche talvolta si vuol fare una spesa dal bilancio non contem plata; —- sottom ettere la questione al C onsiglio, può esser fonte di discussioni e di opposizioni; il più delle volte si preferisce il giuoco dei residui, o qu ello dei residui com binato con qu ello degli storni.

E cco in qual m odo l’ organam euto della contabi­ lità am m inistrativa rende possibile la cosa.

I nostri lettori sanno perfettam ente che le spese di un bilancio si possono d ivid e re in due gru ppi d i­ stinti; qu elle quantitativam ente determ inate; e qu elle la cui som m a è iscritta approssim ativam ente. Gli stipendi, l’ adem pim ento di alcuni contratti, ec., a p p a r­ tengono al prim o g ra p p ò ; la spesa per la illu m in a­ zione, p e r l e riparazioni ai m obili ed im m obili, per la posta ecc., appartengono al secondo. — D i qu elle il sindaco può disporre di propria autorità staccando senz’ altro mandati di pagam ento; per disp orre di queste occorre una deliberazione della giunta debi­ tamente pubblicata e resa esecutoria dall’ autorità com petente, in base alla quale deliberazione soltanto il sindaco, secondo 1j legge, può staccare i relativi mandati.

È chiaro che n ello spirito della leg g e il C onsi­ glio stanzia in bilancio una som ma a memoria e la Giunta, la quale tra le sessioni del C onsiglio lo rappresenta,- autorizza in nom e suo la disposizione delle som m e stanziate in bilancio, mano m ano che se ne presenti il bisogno.

Questo estrem o rigo re della le g g e , appunto per­ chè eccessivo, non ha, in pratica, alcun valore, com e non ha valo re la disposizione della leg g e che l’ esat­ tore non abbia a fare pagam enti senza che i man­

dati sieno corredati dalle anzidelte deliberazioni, e sino alla som ma stanziata in bilancio. M algrad o le tassative istruzioni m inisteriali e specialm ente qu elle contenute nella circolare m inisteriale del 15 de- cem b re 1875, N . 1 5 9 8 2 -2 , è uso com une che il Sindaco solo stacchi i mandati ; tutt’ al più in qualche raro caso la Giunta delibera ; mai o quasi mai però la deliberazione ric e v e il visto esecu torio del prefetto o sottoprefetto. D’ altra parte 1’ esattore paga senza d ir verb o.

Con questo sistema i residui passivi diventano il m ezzo per dare al bilancio tutta la possibile ela­ sticità.

I l C onsiglio ad esem pio stanzia annualm ente una som ma di 5 ,0 0 0 lire per riparazioni agli im m obili del com une, o di 1000 lire per la biblioteca com u­ nale od altro. P e r una serie di anni la spesa è stata appena della metà. N o n si vien e a liquida zione di nessun g e n e r e , non si elim ina il residuo, ma anzi i residui di ciascun anno si accum ulano uno su ll’ altro. A ccade una qualunque circostanza per la quale è necessario spendere in un anno una som m a relativam ente forte ; la cosa è facile. L a ra gioneria com unale dimostra che durante l’ ultim o decennio si sono meno spese, 10 , 20, 50 m ila lire e che quindi sono disponibili. A questo residuo passivo fa riscontro un egual residuo attivo? — li con siglio che a veva stanziata una piccola spesa, può a ver inteso che si accum ulino tante som m e per com piere ad un tratto una spesa fo rte ? — N òn im porta ! — A tutto questo, p er la consuetudine, non si pensa, nè si può pensarvi.

Il consiglio non si occupa dei residui p erch è po­ chi com uni assai li iscrivon o nel p reven tivo , il quale si discute nel settem bre od ottobre, m en tre i residui si conoscono solo dopo il 31 m a rzo successivo, o se si iscrivono sul bilancio, non lo si fa che con cifre assolutam ente approssim ative per la ragion e chiaris­ sim a che manca ancora quasi un terzo d e ll’ esercizio. A ggiu n gasi che- la nessuna im portanza che vien data' agli storni di spese da categoria a categoria, rende più facile 1’ uso dei residui, e che molti co­ m uni credono che il residuo non rappresenti già un titolo speciale del bilancio, ma che ciascuna som ma di cui i residui sono com posti, conservi lo stanzia­ m ento ohe aveva prim a nel bilancio.

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466 L ’ E C O N O M I S T A 23 luglio 1882

senza 1’ autorizzazione del C o n s ig lio , e senza che faccia riscontro alla spesa un’ equivalente entrata.

P otrem m o citare molti casi a nostra conoscenza che sem brerebbero scandalosi, se non fosse evidente la massima buona fede in chi li com pie. — N e r i ­ cordiam o uno solo. — Il C onsiglio di un Com une stanziava L . 3000 per la manutensione ed in cre­ m ento di una biblioteca com unale. — Il bibliote­ c a r io , forse anche perchè m ancavano i lettori, era stato assai parco n ell’ acquisto di lib ri e si era ac­ contentato a continuare l’ abbonam ento ai periodici, riviste e n cic lo p e d ic h e , ecc., spendendo in tutto un m igliaio di lire per anno.

D opo l o anni di servizio il bibliotecario, chia­ mato ad altra destinazione, ebbe dispiacere di la ­ sciare al suo successore un com pleto vuoto nei nu ovi a c q u isti, e eom unicato questo suo sentim ento al­ l'A m m in is tr a z io n e , si tro vò che poteva disporre di 30,000 l i r e , poiché erano state poste a residuo due mila lire all’ anno.

Basta questo per segnalare l’ inconveniente e per ved ere l’ urgenza di p rovved ervi. — Ma c o m e ? —

A noi pare che il M inistero potrebbe em anare la seguente istruzione :

I o Si intende che i residu i attivi e passivi non abbiano efficacia dopo 1’ anno di esercizio se non sono approvati n elle parti di che si com pongono dal Consiglio.

2 ° Il Consiglio Com unale nel m ese di aprile v o ­ terà l’ elenco dei residui articolo per articolo sul bilancio, e dirà quali e per qual cifra si intendono elim inati , quali e per qual cifra debbano figu rare nel I o titolo del bilancio.

E queste disposizioni, senza nulla togliere alle libertà finanziarie dei com uni, troncherebbero una fonte di irrego larità che sono nella massima parte ignote.

SCUOLE COMMERCIALI FEMMINILI

O ggi, se si tolgano pochi che sognano e rim pian­ gono un passato sparito per sem pre, si può dire che tutti sono d’ accordo nel ritenere che sia opera altam ente civ ile o ffrire alle giovani delle classi meno agiate il m ezzo di procurarsi col proprio lavoro un pane onorato.

In Italia col sorgere dei tem pi nuovi si pensò a schiudere alle donne la carriera d e ll’ insegnam ento elem entare, d o ve esse più m iti e pazienti, e che hanno il cu ore di m adre dovevan o riu scire assai m eglio d egli uom ini. Se non che trovando aperta dinanzi a sé una sola via, si precipitarono in folla per quella e ne nacquero inconvenienti assai gravi. Il più visibile è qu ello d e ll’ offerta che supera la dom anda : m olte ragazze m unite anco del diplom a superiore restano p rive d’ im piego, cosicché il tempo speso e i sacrifizi sopportati dalle fam iglie non ap ­ prodano a nulla. E si aggiunga che rim angono spostate e l’ altendere a un m estiere sem bra loro un abbassarsi, il che non è senza danni m orali. O ltre a ciò per fare la maestra occorrono particolari atti­ tudini di m ente e di educazione, e non è raro il caso che qu elle m anchino e questa sia insufficiente. Il problem a si risolverà quando le condizioni e c o ­ nom iche degli insegnanti elem entari verranno sul serio m igliorate. A llora si potrà pretendere molto di più e sarà frenata quella eccessiva concorrenza.

È certo che alle ragazze delle classi m en colte è utile assai più dare un’ arte o un m estiere, e a questo intento giovano le scuole professionali che vorrem m o v ed ere estendersi e perfezionarsi. P ari­ m ente accanto alle scuole com m erciali maschili ci è piaciuto vedern e sorgere alcune fem m in ili. Crediam o che p e r.o ra non ne esìstano che due, l ’ uria a N a ­ poli, l’ altra a Firenze. L a prima l'ondata e diretta dall’egregio sig. Betocchi ha dato ottim i frutti, l i ferm erem o sulla seconda, com e quella che abbiam o avuto agio di esam inare. A ogni modo qu ello che direm o di questa potrà applicarsi alle scuole com ­ m erciali fem m in ili in gen ere, a qu elle esistenti com e a qu elle che fossero per sorgere in avven ire.

A buon conto g l’ intendim enti che m ossero il C o­ mitato prom otore fiorentino sono qu elli che debbono anim are i fondatori di una istituzione di questo g e ­ nere. Si tratta di un corso com m erciale elem entare adatto alle donne che possano trovarsi per a v ve n ­ tura alla testa di un piccolo traffico, adatto a dar loro facilità di im piegarsi in m agazzini d o ve per la loro diligenza e per il loro garbo riescirehbeco più accette d egli uom ini, o vv ero nelle fabbriche per la tenuta dei libri. E qu elle che esercitano, per esem ­ pio, la professione di sarta o di modista, im pare­ rebbero a tenere i loro conti in regola, e in ogni occorrenza anco per le donne che attendono alle faccende dom estiche può essere utile I’ avere ac­ quistata una istruzione pratica.

A differenza delle scuole professionali e di quella com m erciale di N apoli mantenute dal M inistero di A gricoltu ra, Industria e C om m ercio, dai respettivi M unicipii e C am ere di C om m ercio, la Scuola fio reniina venne fondata da una Società composta di soci benem eriti i quali pagano cento o più lire un i volta tanto e la cui quota vien e ripartita sul qu inqu ennio, e di soci ordinari che pagano lire Í.0 in cinque rate annuali. Il M inistero di A gricoltu ra e C om m ercio, sotto la cui sovveglian za la scuola è posta, è suo principale aiutatore, e la sovvengon o del pari il M inistero della Pubblica Istruzione e la Cam era di C om m ercio. Quanto al M unicipio le ac­ cordò dapprim a un locale, ma ragioni di ordin e superiore im pedirono la continuazione di qupsto be­ n efizio. N on dubitiam o però che penetrato dei van ­ taggi che la istituzione può recare, il C om une non sia per accordare un sussidio equ ivalen te. Piace a noi che l’ iniziativa privata non manchi e che nel Consiglio direttivo insiem e ai delegati dei corpi m o­ rali che concorrono al m antenim ento de'la scuola seggano i con siglieri scelti dalla Società. E un esem pio che v o rrem m o ved ere im lato, tanto più che biso­ gna confessare che in Italia non manca mai ehi concorra a fondare e m antenere un’ opera buona.

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23 luglio 1882 L ’ E C O N O M I S T A 467

Il corso finora era di due anni, ma si può dire che in realtà fosse di tre, perchè v ’ era ' un corso preparatorio pel quale sono passate fin qui quasi tutte le alunne; ora sarà portato definitivam ente a tre anni. N oi abbiam o avuto la fortuna di visitare la scuola durante l’ anno scolastico, che è il terzo dalla fondazione e di assistere agli esam i, e siamo rim asti soddisfattissim i. L e giovin ette sono attente e diligen ti, si sa, più dei giovani, ma se hanno da j esser lodate per questo, non si può n egare che alla ] buona riuscita della intrapresa abbiano contribuito lo zelo del C onsiglio direttivo, della D irettrice e degli insegnanti, che hanno m ostrato il m aggiore disinteresse. E per quelle m aterie alle quali poteva sem brare difficile il provved ere si è pur provvedu to, avendo trovata tutta la buona volontà nei professori addetti all’ istruzione secondaria ed anco superiore.

I l bilancio è per o ra 's c a rs o , m algrado gli aiuti sovraindicati e una lieve tassa annuale di lire IO pagata dalle alunne che sono circa trenta, ma non dubitiam o che qu egli aiuti aum enteranno, che la Società si allargherà e che il num ero delle alunne crescendo anco le tasse daranno un utile m a g g io re , tantoché in seguito l’ opera d egl’ insegnanti potrà es­ sere convenientem ente retribuita.

Sappiam o che su sei alunne che ottennero la li­ cenza nel passato anno, due furono convenientem ente im piegate e ad un’ altra era stato offerto un posto abbastanza lucroso che non accettò per ragioni di fam iglia. Crediam o che con un po’ di pazienza e col sorgere di nuove scuole com m erciali, a cui potranno in certi casi innestarsi le scuole professionali, si po­ trà raggiu n gere l’ intento, al quale accennavam o sul principio, qu ello cioè di dare nuove e adattate oc cupazioni alle donne.

Si fanno delle obiezioni. G li uni vi d ico n o : tut tociò non è nelle nostre abitudini, e se voi mettete delle donne in mezzo agli uom ini, la m orale ne soffrirà. Quanto alla novità della cosa non è una ragione sufficiente per respin gere un vero progresso: se l’ abitudine non c’ è, verrà dipoi ed è bene che venga. N on è distante da noi il tem po in cui non si sarebbe pensato neppur per sogno che le donne potessero essere m aestre o telegrafiste. Quanto alla m orale, non saprem m o i p ericoli che potrebbe cor­ rere. 0 non vi sono orm ai m olte fabbriche e sta­ bilim enti industriali d ove senza offesa del pudore lavoran o insiem e uom ini e donne ? A nzi l’ abbandono dei vecch i pregiudizi gioverà ad aum entare il rispetto per la donna, sentim ento degno di un popolo civile. Si aggiu nga che nel caso nostro non si tratta nem ­ meno di un lavoro assolutam ente e continuam ente prom iscuo. Spesso in un m agazzino la donna che dirige l’ azienda avreb b e altre donne sotto di sé, e qu ella che fosse chiamata a ten ere la scrittura in una fabbrica o in uno stabilim ento non sarebbe per necessità circondata sem pre dagli uom ini. E ppoi non du bitate: una ragazza educata e istruita sa farsi ri­ spettare ed è d ifficile che gli uom ini anco dissoluti perdano il rispetto a chi lo sa im porre. C iò è pro­ vato dalla esperienza di tutti i giorni.

U n ’ altra obiezione abbiam o talvolta udito ripetere Si dice : abbastanza si difetta di im p ieg h i ; se am ­ m ettete anche le donne a far la concorrenza, che cosa sarà degli u om in i? L e donne hanno m inori b i­ sogni e si pagano m en o; quindi anche pei gli uo m ini che riescono ad occuparsi si assottiglieranno i già scarsi guadagni.

Chi volesse rispondere a fondo a questa obiezione dovrebbe andare molto per le lunghe e m ettere forse a nudo m olte piaghe della nostra istruzione e della nostra educazione. Ci contenterem o di sfio rare l’ argom ento. P rim a di tutto farem m o, per così dire, una questione pregiu diziale. Con quale diritto vorreste im pedire alla metà del gen ere umano di cercare le v ie e i m ezzi di onesto guadagno nella lotta per la vita ? L a donna perchè è fem m ina avrà m inori diritti a v iv e re d ell’ uom o perchè è maschio? D’ altra parte ci sembra elem entare che quando c re ­ sce il num ero di chi lavora e produce, la ricchezza generale aumenta e quindi il campo della operosità si allarga, e m olti uom ini troveranno altrove una occupazione. D el resto non ci si può dissim ulare il danno che provien e da questa mania degli im p ie ­ ghi. L e disgraziate scuole tecniche, che di tecnico non hanno che il nom e, creano una quantità di spostati, i quali senza solida e speciale coltura pure sdegnano il lavo ro nelle officine, e preferiscono m a­ gari di fare il copista, purché la loro m iseria sia coperta da un abito tagliato alla moda. Quanto g io ­ verebbe abolire qu elle scuole, o tutto al più ser­ barne poche com e preparazione agli istituti tecnici, trasform ando le altro in scuole com m erciali o in ­ dustriali ! In tal m odo si farebbero degli uom ini che diventerebbero utili a sé ed al paese, e che a vreb b ero il sentimento della loro dignità. Quanto poi all’ assottigliarsi d egli stipendi per la concorrenza delle donne, è cosa che può certo a vven ire, ma si guardi il rovescio della m ed aglia; si gu ardi cio è il vantaggio che potrà avern e una fam iglia quando il m arito, il padre, il fratello non siano soli a gu ada­ gnare, ma la m oglie, la m adre, la sorella portino il loro contributo.

Ma voi, si insiste, strappate la donna al santuario d elle m ura dom estiche, la togliete al suo regn o, e c ­ cetera, eccetera. Questo lin gu aggio à sensation si saprebbe tutto al più tollerare quando si trattasse di dare alle donne il voto politico, o di farle sedere n elle assem blee. Ma siam o in un cam po m olto più m odesto. N on neghiam o che sia bene che la donna stia per quanto è possibile in casa, ma quando una sventura irreparabile potrebbe dall’oggi al domani esporla alla m iseria o al disonore, preferiam o che esca di casa per rip ortarvi l’onesto frutto del suo lavoro.

Qui ci ferm iam o perchè già forse abbiam o d iv a ­ gato anche troppo, ma sono considerazioni che non ci si può astenere dal ripetere, quando si racco manda un? di qu elle istituzioni che sono dirette ad aprire una nuova carriera alle donne. C oncludiam o c o ll’ augurarci lo sviluppo d elle scuole com m erciali fem m in ili esistenti, e rim p ian to di altre consim ili nelle principali città d’ Italia.

IL CAMBIO DEI BIGLIETTI

In aggiunta ed a schiarim ento di ciò che dicem m o nel nostro num ero precedente su questo argom ento ci scrivono da Rom a :

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468 L ’ E C O N O M I S T A

P erò dal 1° di lu g lio 1881 a tutt’ o g g i, m entre ingente è la quantità dei biglietti sospetti di falso deferiti dai T e so rieri all’ esame tecnico, il che prova che i T e so rieri m edesim i non mancano delle co­ gnizioni e dei mezzi per distinguere i biglietti l e ­ gittim i dai falsi tenuissimo relativam ente è in vece il quantitativo dei biglietti accettati per buoni e poi riconosciu ti illegittim i, e pei quali i C ontabili siano stati chiam ati a rifusione.

È v ero che per l’ esecuzione del regolam ento 16 giu gn o 1881 N . 253 le incom benze d ei T eso rieri si accrebbero, ma il M inistero ha fornito ai T eso rieri stessi m a ggiori mezzi per far fron te alle aumentate esigenze dei loro servizi con aum enti d’ assegnazioni sui fondi all’ uopo stanziati in bilancio, aumenti che valgon o anche ad indennizzarli delle fin qu i non gra vi perdite subite, o che potranno subire per l’ ac­ cettazione di biglietti falsi per legittim i.

N è la condizione dei T e so rieri è a tem ersi che ab­ bia a p eggiorare coll’ apertura dal cam bio dei b i­ glietti consorziali e già consorziali contro moneta m etallica, poiché le disposizioni che, mi vien detto, il G overn o sia per prendere rigu ard o alle sedi del cam bi soddisferanno ai nuovi bisogni d egli u ffici, e i T eso rieri potranno disporre per questo speciale serv izio di un Cassiere apposito.

Quanto poi alla obbiezione, che cio è i T e s o rie ri non sono m essi in grado di distingu ere i biglietti falsi o falsificati dai legittim i, perchè loro non sono com unicati gli estrem i delle falsificazioni, mi sem ­ bra che le p erizie d elle falsificazioni non possano essere com unicate ai contabili, com e a nessuno, tranne che all’ autorità giudiziaria, per evita re che la loro conoscenza faciliti il perfezionam ento delle falsificazioni stesse, m entre d’ altra parte i T eso rieri sono a sufficienza assistiti dalla conoscenza che deb bono avere dei segni caratteristici e distintivi dei biglietti, resi noti coi D ecreti relativi che sono di pubblica ragione, perchè inseriti nella Raccolta, uf­ ficiale delle leg g i e dai decreti del regno e pu b­ blicati nella Gazzetta Ufficiale.

D el resto p e r i biglietti che il T eso riere sospetta falsi, e g li red ige verb ale firm ato dall’esibitore e questo basta per salvaguardia del T e s o rie r e ; ma non mi sem brerebbe conveniente autorizzare le firm e sui biglietti o l’ apposizione di tim bri per non pa­ ra lizzare la libertà e la fiducia piena che il b ig liet­ to deve m antenere nella circolazion e, e p er scon­ giu rare il g ra ve perturbam ento che ne d eriverebbe nella circolazione m edesim a, le cui conseguenze sa­ rebbero ben più serie che non lo siano i pochi in ­ convenienti che d erivan o dall’ applicazione d elle di­ sposizioni in v ig o re .

In quanto poi ai reclam i del pubblico per il ri­ tardo n ell’ esaurim ento d ell’ esam e tecnico sui biglietti danneggiati o sospetti d’ illegittim ità, credo di sapere che il M inistero ha fatto sem pre il possibile perchè le operazioni seguano spedite, e i fatti provano in ogn i m odo che dall’ esibizione dei biglietti alla c o ­ m unicazione d e ll’ esito del loro esam e, o del rim ­ borso di qu elli trovati buoni, il massimo del tem po che può trascorrere è di due mesi, e cioè non su­ periore a qu ello che occorreva per gli stessi ris c o n ­ tri quando era in funzione il consorzio d egli Istituti di em issione.

P e r ultim o v i posso assicurare che il M inistero per sodisfare in qu alche m odo alle esigenze del pub­

23 luglio 1882

blico, sta sperim entando un m ezzo di. rendere più sollecita l’ opera della Com m issione tecnipa, au m en ­ tando pure i l num ero dei suoi com pim enti.

G. F.

IL MOVIMENTO COMMERCIALE N E L 1881

Dalla D irezion e gen erale delle G abelle è stato re­ centem ente pubblicato il volu m e della Statistica com ­ m erciale d e ll’ anno 1881, la quale espone la natura e l’ im portanza dei nostri scam bi internazionali di­ stribuiti secondo i diversi Stati coi quali si e ffe t­ tuarono.

E ccon e il riassunto: •

Il nostro com m ercio internazionale è andato sem ­ pre aum entando dalia costituzione del R eg n o d’ Italia sin oggi ; ma l’ aum ento è stato più forte per le esportazioni che per le im p o rtazion i: infatti, le im­ portazioni che nel 1862 ascesero a 830,020,347 e nel 1871 a 063,698.4 11, nel 1881 si elevaron o a 1,3 3 2 ,0 1 1 ,6 2 0 , cio è creb bero in un ventennio di 500 m ilion i, pari al 6 0 per cento. L e esportazioni nel 1862 furono d i577,468,557, crebbero a 1,085,459,567 ne! 1871 ed a 1,1 92,322 ,547 nel 1 8 8 1 ; l’aumento nel ventennio fu quindi di 615 m ilioni, cioè di u ln e il 100 per cento. L ’ aumento d e ll’ esportazione r i­ sulta anche m a ggio re quando queste c ifre si esam i­ nino non assolutam ente, ma relativam ente all e s ­ senza loro, perchè l’ accrescim ento d e ll’ im portazione trova la sua ragion e di essere nello sviluppo dei consum i per l’ aum ento della popolazione e dell’ agia­ tezza, m entre l’ aum ento d e ll’esportazione rivela un più rapido svolgim en to della produzione nazionale ed un più largo sbocco di questa produzione all’ e ­ stero. Queste notizie, com e ognun ved e, sono m olto confortanti, e forniscono un giusto criterio di ciò che l’ Italia econom ica può d iven ire se lo s v o lg i­ m ento delle sue forze sarà secondato da buoni or­ dinam enti.

L ’aum ento dal 1880 al 1881 fu, p er l’ im porta­ zione di 1 0 6 ,3 6 7 ,4 5 0 , e per 1’ esportazione di 60,033.335. P erò è m estieri elim inare da queste c ifre qu elle rappresentanti i m etalli preziosi e le m onete, che vi figurano in proporzioni non abituali, cioè n elle im portazioni per 113,354,0 70 e nelle esportazioni per 27,975,31 0, e facendo eguale de­ trazione per l’ anno 1880, si ha che l’ aum ento e f ­ fettivo delle im portazioni è di 3 2 ,485,08 3 e quello d elle esportazioni d i 60,872,93 5. Queste deduzioni chiariscono in oltro che la differenza a nostro debito nella bilancia com m erciale (senza far questione del va lo re di tale fo rm u la ) che è apparentem ente di 159,689,0 79, effettivam ente si ridu ce a L . 54,310,31 3.

Il transito non presenta aumenti n otevoli. L e notizie del ventennio indicano una curva ascendente dal 1866 al 1873, che da 5 0 arriva a 174 m ilion i; poi com incia la cu rva che discende rapidam ente a 78 m ilion i nel 1875 e quindi con oscillazioni di poco m om ento, raggiu n ge nel 1880 là cifra .di circa 117 m ilion i, ma nel 1881 scende a circa 89 m i­ lioni.

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23 luglio 1882 L ’ EO ONO M I S T A 469

paglia per 4 m ilioni, quella dei m inerali e m etalli per 57 m ilioni, quella dei cereali per 5 m ilioni. Crebbe in vece il transito dei prodotti chim ici per 3 m ilion i, dei colori e generi per tinta per 8 m ilioni, del cotone per circa 9 m ilion i, ecc. D im inu ì in m i­ sura m aggiore il transito proveniente dall’ A ustria (3 8 m ilion i) dalla Russia (4 m ilio n i) dall’ A m erica ("2,600,000). A um entò il transito dall’ In gh ilterra (1 m ilion e) dall’Asia e possedim enti inglesi (1 3 m i­ lio n i) dall’ E gitto (3 m ilion i) da Tunisi e T rip o li ( l m ilion e circa ).

Infine il valore delle m erci im portate tem poranea­ mente nel 1881 fu di 68,789,381 e nel 1880 di 55.870,660; quello delle merci riesportate nel 1881 di 107,803,503 e nel 1880 di 121,881,034. Il valo re delle m erci esportate tem poraneam ente fu di 4,8 3 9 ,1 5 3 nel 1880 e di 5,5 6 4 .2 7 4 nel 1881, e qu ello delle m erci reim portate di 2,3 09,317 nel 1880 e 3,1 34,089 nel 1881.

La Francia conserva il prim o posto nel m o v i­ mento del nostri traffici. N el 1881 le im portazioni ascesero a 564,807,000 con un aum ento di 60 m i­ lioni sull’ anno p reced en te; le esportazioni furono di 551,719,0 00 con un aumento di 48 m ilioni sul 1880. Elim inando da due anni le cifre dei m etalli preziosi In verg h e e delle m onete, le cifre suddette non mutano che di uno o due m ilion i; la differenza a nostro credito nel com m ercio colla F rancia r i ­ mane quasi stazionario vicin o ai 190 m ilioni. E poiché i pagam enti fatti in Francia nel 1881 pel pagam ento della rendita e per altre spese fu di 93 m ilioni e m ezzo, così noi avem m o un cred ito netto di circa 100 m ilioni.

N e g li scambi c oll’ Austria creb bero durante il 1881 le im portazioni e dim inu irono le esportazioni; le prim e da 181,763,000 salirono a 218,703,0 00 lo se­ conde da 16 i,3 1 4,000 discesero a 150,779,000; co­ sicché il com m ercio colla delta nazione si bilancia con un debito nostro di circa 68 m ilioni, m entre l’ anno innanzi era di so'i 13 m ilioni e nel 1879 , invece, fum ino in cred ilo di oltre 12 m ilioni.

G l i s o »n ;lj col a G erm ania dim inuirono per le im portazi >; i da 87,856,09 0 a 66,497,00 0, e per le esportazioni da 78,380,00 0 à 67,983,000: la d im i- nu zioiie fu qu in di più fo rte per le im portazioni che per le esportazioni, per cui m entre nel 1880 ris u l­ tavam o debitori di 11 m ilioni, nel 1881 restam m o in vece in cred ito di un m ilion e.

lì com m ercio c ellT u g ln lte rra conserva sem pre la notevole sproporzione tra le im portazioni e le espor­ ta/. uni. Nel 1881 qu elle crebbero da 239,238,0 00 a 361,342,0 00, ed anche detraendo 54 m ilioni di m onete d ’ oro, l’ aum ento rim ane sem pre di 48 m i­ lioni. Invece le esportazioni discesero da 83,728,00 0 a 8 2 ,631.00 0.

G dia S vizzera gli scambj aum entarono durante il 1881. L e im portazioni da 34,401,00 0 a 37,073,00 0; le esportazioni m olto di più, cioè da 102,2 4 1 ,0 0 0 a 134,620,000.

Col B elgio le i m portazioni aum entarono d a l 2,379,009 a 14,631,00 0 e le esportazioni da 4,0 20,000 a 6,123,000.

Presentano pure aumento le nostre esportazioni in O landa, in Russia, nella Spagna, G ibilterra e Portogallo, nella S vezia, N o rvegia e D anim arca, nella Tu rchia E uropea, in E gitto, a Tu n isi e T r i ­ poli e n ell'A m erica del N o rd , negli Stati del Piata, ec. A um entarono le im portazioni dalla G recia e Malta,

dall’ Olanda, dalla Spagna, G ibilterra e Po rto gallo , da Tunisi e T rip o li, dagli Stati del Piata; dim in u i­ rono dagli altri paesi.

SOCIETÀ DI ECONOMIA POLITICI DI PARIGI

Seduta del 5 luglio

D opoché il segretario perpetuo Courtois ebbe dato com unicazione di una lista di nuovi m em bri am ­ messi nella S ocietà fra cui troviam o G iovanni B ru ­ no professore di econom ia politica e di statistica nell’ Università di Palerm o, e F rancesco Y ig a n ò la riu ­ nione sceglie per argom ento d elle sue discussioni :

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470 L ’ E C O N O M I S T A 23 luglio 1882

i bisogni, e i m eriti di ciascuno esigeranno l’im ­ piego di una legione di funzionarj scelti, im parziali, in corru ttibili, e onorevolm ente retribuiti. Tutto qu e­ sto suppone delle risorse enorm i. Valutando a una diecina di m ilion i il prodotto dei diam anti della Corona, non si avrebbero che da 350 mila a 400 mila franchi l’ anno di rendita. Ma questa, secondo l’ oratore, basterebbe appena a pagare le spese di am m inistrazione, e i soccorsi da distribuire d ove si pren derebbero? Ma quand’ anche l’ idea di una cassa degli in va lidi fosse m aterialm ente praticabile, do­ vreb b e per questo fondarsi? No risponde Passy, perchè q u ello che si deve prim a di tutto ispirare agli uom ini liberi, ai cittadini di una Repubblica, è il sentim ento profondo della loro dignità, e della loro responsabilità, cioè a dire l’ abitudine del self- help e della previdenza ; e chiunque vuol persuadere gli operai che vi sono altri mezzi per m igliorare la loro sorte e per riparare il loro avven ire dal fred­ do della vecchiaja, è secondo una espressione di F ran k lin un avvelenatore.

Mercier pur dichiarando di avere dell’ inclina­ zione per un certo socialism o, dice di volersi aste- nere da qualunque apologia del progetto tanto v i­ vam ente com battuto dal preopinante, perchè anche egli crede che se quel progetto venisse attualo fa­ rebbe più m ale che bene. D opo b revi considera­ zioni term ina il suo discorso opponendo alle parole di F ran k lin citate da P assy le seguenti parole del­ lo stesso filosofo. « Val m eglio dare al povero il m ezzo di uscire dal suo stato precario, che fargli l’ elem osina.

Limousin dice che questa questione di un ritiro per i vecch i lavoratori non è che uno dei lati della grossa questione dell’ intervento dello Stato sul ter­ reno econom ico. Quest’ intervento l’oratore non lo respin ge, iuquantochè egli non crede che v i sia una legge scientifica che proscriva l’ im m istione del­ l’ autorità sociale nei fenom eni della produzione, e della distribuzione delle ricchezze. D ire che la scienza condanna questa im m istione, è non farsi un’ idea esatta della scienza. La scienza, secondo esso, non ha opinione, ne conosce il bene, o il m ale, essa constata dei fenom eni, ricerca e stabilisce le leg g i che presiedono al lo ro com p im en to; e questo è tutto. S e si dice che è stato osservato che l’ inter­ vento d ell’ autorità sociale nei fenom eni econom ici nuoce sem pre alla produzione, e im pedisce un’ equa ripartizion e, io risponderò, dice Limousin, che qu e­ sta osservazione è mal fatta, perchè v i sono degli interventi che danno degli eccellenti resultati. La sola opinione che a ll’oratore sem bra scientifica in proposito è questa : l’ intervento del potere pubblico nei fenom eni econom ici m odifica questi fenom eni. O ra questa m odificazione può essere nociva com e nei casi della protezione degli industriali contro i loro concorrenti a ll’ estero, o buona com e nel caso della protezione d elle donne e dei fanciulli im p ie­ gati nelle industrie, o anche in quello delle prescri­ zioni igien ich e per gli opificj e per le m iniere. La questione del carattere buono o cattivo d e ll’ in ter­ vento sociale è una questione di specie, e non di principj, e resp in gerla a priori e con partito preso è fare della m etafisica. Scendendo al caso speciale della « Cassa per g l’ in va lid i del lavoro » la tesi sostenuta da Limousin è che ciascun individu o ha diritto di v iv e re , e che in conseguenza di questo diritto non è perm esso alla Società di lasciare uno

dei suoi m em bri m orire di fam e o di malattia, sen­ za soccorrerlo, qualunque sieno i suoi precedenti. Questo sentim ento di pietà e di carità deve essere provato per i soli individu i, e le collettività che essi costituiscono debbono esserne esen ti? L ’ oratore non lo crede, e dice che bisognerebbe esser ciechi per partito preso per sostenerlo. Se si consultasse tutto il m ondo si vedrebbe che 99 persone su cento pensano che la società non può lasciar m o rire di fam e uno dei suoi m em bri, e l’oratore dim ostra con la storia che in tutte le epoche si sono fondati de­ g li stabilim enti ospitalieri a vantaggio d ell’ umanità sofferente. Ma secondo esso, questi stabilim enti avranno m aggiore importanza, e corrisponderanno m eglio allo scopo prefisso, allorché saranno fondati dalie Stato, inquantochè è la società soltanto che possiede il diritto di coercizione. Quanto poi alla obiezione che la previdenza individu ale degli inte­ ressati doven do p rovved ere al pane della loro vee- chiaja, coll’istituire una cassa per g l’ in validi, si v e r­ rebbero a fare delle sottrazioni a coloro che furono previdenti per im piegarle a favore di coloro che non lo furono, Limousin osserva che giù per sù questo avvien e giornalm ente, ma non è questo che egli domanda. Esso vuole che si p relevi sugli in­ d ivid u i v irili, in piena potenza di produzione, una imposta che perm etterà più tardi di pagare loro una pensione alim entaria, e in questa prelevazione l’ o ra ­ tore non ved e nulla che oltrepassi le attribuzioni legittim e d e ll’autorità sociale. Concludendo sostiene che il legislatore ha il diritto e il d o vere di o rga­ nizzare un servizio obbligatorio di assicurazioni sulla vita, ed aggiu n ge che facendolo non offenderà in alcuna guisa la scienza econom ica.

Lavollèe constata che Passy ha com battuto la crea­ zione di una cassa per g l’ in va lidi del lavoro fon ­ dandosi sui principj econom ici, e che L im ou sin al contrario ha sostenuto la necessità di questa crea­ zione, proclam ando il diritto d egli operai com e m em bri del corpo sociale, ad assere garantiti dalla fam e e dalla m iseria a spese anche dello Stato. L ’ oratore non d ivid e la dottrina di L im ou sin quanto alla creazion e di una cassa generale per g l’ invalidi del lavoro, e d’ altra parte e g li tem e che i principj econom ici sostenuti con tanta autorità da Passy, non bastino per prendere un qualche provvedim en to a favore di tanti sfortunati, davanti a cui lo Stato non saprebbe rim anere in differen te, e cred e che debbasi a questi in validi procu rare qu alche cosa di più degli eccellenti consigli di previdenza e di eco­ nom ia. A llorqu an do gli operaj rim asti in validi nel corso del loro lavoro, sono al servizio di grandi intraprese, ricevon o ordìnariam ento dei soccorsi, e delle indennità con v en ie n ti, ma allorquando essi lavorano isolati, o al servizio di padroni che hanno scarse risorse, non resta loro più alcun m ezzo di esistenza. L e econom ie se v e ne sono, ven gon o ben presto consum ate, e le casse di mutuo soccorso sono in siffatto caso im potenti. E cco, secondo Lavollèe,

g l’ invalidi, la cui sorte dovrebbe eccitare l’ interesse del legislatore.

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23 luglio 1882 L ’ E C O N O M I S T A 471

In som ma necessaria- per com pletare il quantitativo della pensione reputato indispensabile. Lunier pone fine al suo discorso dicendo che il mezzo più ac­ concio di risolvere una questione che tanto v iv e ­ rne te interessa gli econom isti, sia quello di dare un m a ggiore sviluppo alle società di mutuo soccorso, e occorrendo di obbligare gli opernj a farne parte.

Courlois opina che l’ intervento dello Stato in siffatta materia sarebbe nocivo perchè da un lato produ rrebbe un favore e dall’ altro la credenza er­ ronea che l’ assiste; za sia un diritto e che lo Stato sia istituito per praticarla. L o Stato secondo esso non d e ve occuparsi che della sicurezza ; qualunque altro scopo, e la beneficenza iti particolar m odo, sarebbe una deplorabile ingerenza sul terreno del- l’ iniziativa privata.

Eenaud è partigiano della beneficenza privata a condizione che coloro che organizzano d elle opere caritatevoli si diano cura di distingu ere i v e ri m i­ serabili, dagli altri sfortunati meno grandi che pos­ sono trovare un rim edio nel lavoro. E g li non vuole casse per g l’ in validi, e ram m enta in proposito che la legge dei poveri in In gh ilterra ha crea lo m ilioni di poveri, i quali senza di essa, avrebbero cercato di assicurare da loro stessi la propria esistenza.

Marchal crede che s’ ingannino g li operaj allor­ ché si allettano con la speranza di grossi salarj, e quando si prom ette loro di porre a carico della so­ cietà le cure della loro veecbiaja. L ’ oratore si studia con cifre di porre in evidenza questa asserzione. Il num ero dei vecchi ai quali secondo la teoria di L ;m ousiii bisognerebbe dare assistenza ascende, egli dice, a 4 m ilioni. Quand’ anche la pensione fosse ri­ dotta alla m odica somma di m ille franchi all’ anno, occorrerebbe una p r e f a z i o n e di quattro miliardi

sul reddito sociale : e d ove si troverebbe questa som m a? Marchal ritiene frattanto che la vera, la sola cassa degli invalidi del lavoro sia la cassa at­ tuale della veecbiaja accessibile a tutti, e alim en­ tata dal risparm io individu ale. E g li term ina dicendo ette per garentire gli ope.-aj dai mali della veecbiaja con vien e f o r a g g i a r e lo spirito di p revid en za con tutti i mezzi di cui la Società dispone.

Limousin rispondendo a coloro che hanno av­ versato la istituzione della Cassa per g l’ in validi del lavoro, dice che le istituzioni politiche aven do la loro legge di evolu zione, la dem ocrazia francese sarà trascinata fatalm ente a istituire il sistema d e ll’ assi­ curazione obbligatoria contro i rischi della v e c ­ c h i a .

Passy replicando a Lim ou sin osserva che I’ assi­ stenza pubblica in vece di gu arire, m antiene la mi seria, e che è m ercè di essa, che la condizione di assistito è divenuta una professione ereditaria^ in certe fam iglie. L e leg g i di assistenza continua l’ o ­ ratore, sono leggi di m iseria. V e n ir e in aiuto ai malati, agli in ferm i, non lasciar m orire di fam e o di freddo un essere um ano, per quanto sia d e g ra ­ dato, è senza dubbio un d o vere m orale per una società che si rispetta, che si pratica in tutti i paesi civilizzati ; ma bisogna bene guardarsi da'l’ ispirare ■ al popolo il sentim ento che egli abbia diritto a questa assistenza ; ciò varrebbe, secondo Passy, a proclam are non più il diritto al lavoro ma il d i­ ritto alla pigrizia, alla im previdenza, al v izio.

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Canale di Suez

L a sicurezaa del canale di Suez essendo o g g i una delle preoccupazioni d e ll’ Europa, e sovrattu llo dell’ Inghilterra, non sarà inutile, per quanto si ab ­ biano su questo m onum ento del X I X secolo suffi­ cienti nozioni, esporre alcuni dati interessanti to ­ glien doli da due recentissim e pubblicazioni, l’ ultim o rapporto cioè sulla gestione del 1881 di F erdinando Lesseps, il quale com e tutti sanno ideò ed eseguì la grande opera, e alcuni studj di L e r o y Beaulieu pubblicati n ell'¿commiste francais del 1 ° luglio.

I l canale si apre sul M a r Rosso presso la piccola ed antica città di Suez che ha un 10 m ila abitanti, e presso la quale si sta form ando una nuova città che d o vreb b e prendere dall’attuale v ic ere d’ E gitto, il nom e di Porto T e w fìk , e sbocca nel M editerraneo nel porto tutto nuovo, tutto artificiale, tutto europeo di Porto Said, che è la sola città im portante con una popolazione di 40 a 50 mila abitanti, e con un com m ercio d’ im portazione di 464 ,0 0 0 tonnellate all’ infuori del transito del canale.

Il canale ha una lunghezza di 1 6 0 cbilom e tri. A l centro di questa via di n avigazion e si trova Ism ailia, per la quale si era sperato u n grande a v­ v en ire, che ancora non si è realizzato, percnè con ­ trastalo dal g overn o egiziano. Il canale di Suez tra­ versando deserti di sabbia non contiene che acqua salala, e per v iv e r e v i vo lev a dell’ acqua dolce, com e ne occorre spesso ai dieci o qu indici bastim enti che traversano giornalm ente il can ale.«S i provvedè a questo bisogno con un canale di acqua dolce che deriva dal N ilo e vien e a sboccare ad Ism ailia nel centro d ell’ Istm o. Da questo dovevan o diram arsi due altri canali laterali e paralleli al canale m a rit­ tim o l’uno fino a Suez, e l’ altro fino a P o rto Said. Il prim o soltanto fu eseguito, e l’ altro vien e rim ­ piazzato da un sifone a tubi. — Se questo s e ­ condo canale non è stato costruito, per quanto la Com pagnia abbia stanziato i m ilion i occorren ti, si d eve a? fatto, che avendo il g overn o egiziano r i­ scattato il gran canale che deriva dal N ilo , i nuovi govern an ti nazionali capitanati da A ra b y pascià non voglion o perm ettere la costruzione di questo piccolo canale che collegllerebb e Ism ailia con P o rto Said.

Il canale vien e attraversato dalle navi in 18 ore e m inuti, ma tenendo conto della ferm ata fra giorno e notte si calcola che per la traversata non vi v o ­ glion o m eno di 48 ore. Peraltro m ercè nu ove opere suggerite da Lesseps si conta di rendere assai più b re v e la traversata, duplicando così il num ero dei bastim enti che potrebbero passare ogni giorn o. Una d elle cause dei ritardi provien e dalle prescrizioni troppo rigorose di quarantena, che in questi ultim i anni' furono stabilite dal g overn o egiziano nonostante le continue proteste del g overn o inglese.

D opo queste nozioni e spiegazioni generali, pas­ serem o a dare alcune cifre relative al transito del canal?. L ’ apertura di questa gran via di n a vig a ­ zione è così recente, che si può tener conto di tutte le annate di esercizio. Il canale fu aperto n ell’ a u ­ tunno del 1869, sicché la prim a annata com pleta è il 1870 e da questa com incierem o :

N. navi tonnell. tasse pagate

486 451,911 5,159,327

765 761,467 8,993,732

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472 L ’ E C O N O M I S T A 23 luglio 1882 N. navi torniteli. tasse pagate

1872 1,072 1,439,169 16,407,591 1873 1,773 2,085,672 22,897,319 1874 1,2 64 2,423,672 24,859, ¡81 1875 1,494 2,940,708 28,886,302 1876 1,457 3,072,107 2 9 ,974,99 8 1877 1,663 5,408,949 32,774,344 1878 1,593 3,291 555 30,098,229 1879 1,477 5,236,942 29,686,060 1880 2,026 4,544,519 39,840,487 1881 2,727 5,794,401 51,274,352

L ’ aumento rapido di questi ultim i anni è dovuto alla trasform azione che ha subito la marina m e r­ cantile passando dalle navi a vela in qu elle a vapore. Il m ovim ento m arittim o per il canale durante il 1881 è così rip a rtito : 1,406 bastimenti sono en­ trati per il M editerraneo, e 1321 per il M ar Rosso, e tutte queste navi si possono classare sotto le se­ guenti ru b ric h e : 2,0 10 vapori da com m ercio c a r i­ c h i; 155 vapori da com m ercio sur lest, e 442 v a ­ pori postali.

f II canale di S u ez vede passare a traverso delle sue spiaggie non solo m erci di ogni specie, dalla seta, l’ indaco o il caffè fino alla juta, al riso o al sale, ma passeggieri in gran num ero più di quello che si pensi. Questi passeggieri sono o c iv ili, o pel­ legrin i, o deportati, o em igranti, o soldati, e s .no questi ultim i che figurano in m aggior num ero. N el 1881 tutte queste categorie riunite raggiu nsero la cifra di 8 6 ,8 0 7 1 [2 (i ragazzi sono qu elli che fanno le m età) di cui 46,163 1 12 m ilita ri; 35,6 0 4 1 ¡2 c iv ili; 7222 L|2 p ellegrin i, 480 deportati, e 537 em i­ granti con destinazione per l’ Australia. I m ilitari non sono soltanto soldati inglesi che vanno e v e n ­ gon o dalle Indie ; v i sono francesi che vanno nella G oncincina, Spagnuoli diretti per le F ilippin e, Olan­ desi per G iava e Sum atra, e infine anche russi e turchi.

I l seguente specchio rappresenta il tonnellaggio delle va rie nazioni negli ultim i tre anni :

1879 1880 1881 Germania... 21,548 25,551 59,515 America... 1,616 1,225 — Inghilterra . . . . 2,508,524 3,446,431 4,792,117 Austria-Ungher, 71,400 103,000 115,776 Belgio... 3,445 1,654 22,874 Brasile... — 909 — China... — — 4,901 Danimarca . . . . 7,729 13,679 15,772 Egitto... 9,746 13,955 14,064 Spagna... 64,468 84,517 103,500 F ra n cia ... 262,017 278,598 289,324 I t a lia ... 94,162 104,567 113,252 Giappone... 2,121 986 — Ib eria ... — 1,357 590 Olanda... 159,024 179,485 687,900 N o rvegia ... 9,184 11,073 17,817 T u rch ia... 4,034 9,808 10,703 Portogallo... 7,166 5,252 3,253 Russia... 8,799 45,899 42,765 Saravak... — — 118 Serbia... 1,920 — — Siam... — — 142 Svezia... — 364 — Z an zib ar... — 1,124 —

L ’ Italia vien e in quarta linea cioè dopo l’ Inghil- tarra che rappresenta l’ 80 per cento, e dopo la F ran cia e 1’ Olanda ; ma se si considera che essa non possiede in qu elle parti nessuna stazione, m en­ tre le altre tre in diversa proporzione- ne hanno

tutte, non vi è ragione di essere scontenti del n o ­ stro m ovim ento com m erciale.

Passiam o adesso alla sicurezza del canale. Da al­ cuni si cred e che basti un po’ di dinam ite, oppure un bastimento colato a fondo per renderlo im prati­ cabile. E questo un erro re perchè la Com pagnia ha m ezzi m eccanici p er sbarazzare il canale da qualunque ingom bro senza interrom pere la n aviga­ zione.

A ltri pensano che tagliando il canale d’ acqua dolce che deriva dal N ilo , la navigazione rim arrebbe sospesa. E questa una questione m olto gra ve, ma in ogni caso il taglio del canale d’ acqua dolce non avrebbe altro resultato che qu ello di privare d’acqua gli abitanti di P o rto Said, e la navigazione del canale non rim arrebbe sospesa. Calcolando IO litri d’ acqua per ogni abitante basterebbero p er p rovved ere P o rto Said 500 mila litri al giorn o, ossia 500 ton­ nellate d’acqua. Ora una nave da 3,300 tonnellate con un v ia g g io la settimana basterebbe per m an te­ n ere l ’ acqua agli abitanti di P orto Said. I bastim enti poi avvertiti in tem po non essendovi da P orto Said a Malta che da due giorni a due giorn i e mezzo di distanza, prenderebbero le loro precauzioni.

Un colpo di mano adunque da parte degli E g i­ ziani non potrebbe nè d istru ggere il canale, nè dan­ n eggiarlo seriam ente da sospendere la navigazione. S e l’ anarchia scoppiasse in E gitto, i soli che sa­ rebbero esposti sono gli europei im piegati lungo il canale nelle stazioni e al telegrafo, ma qalch e can­ noniera basterebbe a p roteggerli.

E singolare in proposito questo fatto, che m entre il g o ve rn o egiziano sotto Said, Ism ail dedicò a questa grande im presa tutte le sue fo rze, il g o vern o che s’ intitola dai nazionali liberali, cerca di creare con­ tinui ostacoli.

CRONACA DELLE CAMERE Di COMMERCIO

Camera di Commercio di Milano

(Seduta del 1° luglio). — Esauriti va ri affari d ’ ordine interno il presidente fa dar lettura di una nota della Cam era di G enova, la quale m entre partecipa di aver d eli­ berato di appoggiare presso il G overn o la domanda della consorella di M ilano in ordine al ribasso di tariffa, ed alle facilitazioni per il trasporto fe rro ­ v ia rio dei carboni fossili, aggiu nge di a v ere ap p ro­ fittato d ell’ occasione per ripetere al G overn o stesso due raccom andazioni fatte più v o lte e riguardanti le ridu zioni di tariffa che dalle fe rrovie si accor­ dano tanto con private concessioni, quanto per lu n ­ gh e percorrenze.

Circa la prim a raccom andazione, la Cam era di G enova osserva che le private concessioni riescono p regiu d icevoli alla generalità del com m ercio e sem ­ brano non potersi am m éttere in un servizio pub - blico ed im portante qu al’ è qu ello d elle ferrovie, m entre d ’ altra parte è eviden te che rendendo tali ribassi di diritto com une l’ A m m in istrazione non ne risentirebbe discapito, quando g li stessi lasciassero un utile netto alla ferrovia, inquantoehè lo sperato aum ento di traffico, per il quale tali ribassi si v o r ­ rebbero giu stificare, sarebbe assai m a ggiore se v e ­ nisse esteso all’ intero com m ercio.

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23 luglio 1882 L ’ E C O N O M I S T A 473

prefata Cam era avverte che colle tariffe differenziali si alterano le naturali condizioni di ubicazione to­ gliendo ad una data località i vantaggi, che a causa della m edesim a le derivano, im perocché perm ettono ad altri luoghi, che altrim enti noi potrebbero, di giu n gere a pari condizioni sugli stessi m ercati.

Indi il Presidente com unica che la Com m issione per gli affari fe rrovia ri ha dichiarato di tro va r fon ­ dato il voto della Cam era genovese relativam ente alla concessione di tariffe speciali a fa vore di de­ term inate persone, mentre per quanto rigu ard a le tariffe differenziali ha osservato che le m edesim e costituiscono una necessità pel com m ercio m oderno, aggiu ngen do che per appoggiare la dom anda della loro abolizione bisognerebbe disconoscere i risultati della recente inchiesta ferroviaria, ed in flig g ere con­ tem poraneam ente un biasimo alla quasi totalità delle A m m inistrazioni ferroviarie, che da tanti anni le adottarono con piena soddisfazione loro, e del pub­ blico.

D opo alcune osservazioni del Presidente, del c a - v a lìer Mangilli e di parecchi altri con siglieri, la Cam era all’ unanimità accogliendo le conclusioni della Com m issione, fa voti che n ell’ iuteresse del com m ercio non sieno soppresse le tariffe differenziali, ritenuto che, rispetto alle private concessioni, essa si è g ià ripetutam ente adoperata n ell’ intento di ottenere che le riduzioni di tariffa colle stesse accordate vengano estese a vantaggio di tutti indistintam ente.

Esaurita la discussione su questo argom ento il pre­ sidente fa dar lettura di una nota della Cam era di C om m ercio di Crem ona con la quale domanda che veu ga appoggiata una sua istanza al M inistero tendente ad ottenere' la ridu zione della tariffa ferroviaria pel trasporto a piccole percorrenze, dei concim i, determ i­ nando la tariffa m edesim a in proporzione a quella per le percorrenze di 501 chilom etri. In questa istanza fra le altre cose si fa osservare che da Pescia a Crem ona il concim e paga L . 13,55 per tonnellata e che da C astelleone (com une situato nella periferia della provincia crem on ese) a Crem ona paga L. 3 per tonn. ; soggiu ngen dovi che o ve si proporzionasse la misura della tariffa delle piccole percorrenze a quella della tariffa delle percorrenze m a ggiori, dovrebbesi nel citato caso pagare da Castelleone a Crem ona L . 54. Si nota inoltre che la troppo elevata tariffa costituisce un ostacolo all’ increm ento d ell’ agricoltura in d u stria le , m entre che il p rovvedim en to suesposto oltre g iovare allo sviluppo a g ricolo darebbe im pulso al trasporto dei concim i non s o lo , ma anche dei terricci , delle ceneri, e degli altri residui di varia n a tu ra , i quali si possono u tilizzare per 1’ ingrasso dei terreni. Term inata la lettura dell’ istanza il Pre­ sidente com unica che la Com m issione cam erale per gli affari ferrovia ri interpellata in proposito anzitutto ha a vvertito che il trasporto dei concim i a vagone com pleto di 8 tonnellate da Pescia a C rem ona, chi­ lom etri 281, secondo la tariffa speciale N . 30 e per chilom etri 501, imposta erariale com presa, importa L . 13. 61 per tonn., e non 15. 3 o , osservando poscia che non è regolare la proporzione che si vorreb b e fare del prezzo fra tale distanza e quella di chiI. 54 da Castelleone a C rem o n a , giacche in entram be le affrancazioni devesi tenere calcolo del fattore inalte rabile del diritto fisso, per cui applicando la tariffa suddetta di lire 0 ,4 per tonnellata e ch ilom etro più il diritto fisso di L . 1.30, il trasporto dei concim i da C rem ona a Castelleone verreb b e a costare L . 2,70

e non già L . 34, com e è asserito nel rapporto della Cam era crem onese.

Ciò nonostante la prefata Com m issione , appro­ vando le ragioni di opportunità svolte nel rapporto m e d e s im o , e considerando anche la povertà della m erce, ha trovato degna di appoggio la domanda della consorella di Crem ona, tenuto però ferm o l’ ob­ bligo del minimum di otto tonnellate a vagon e com ­ pleto, ed il d r itto fisso di L . 1 ,5 0 , giacché rap­ presentando questo ultim o le spese generali dell’a ­ zienda ferroviaria , le stesse non possono misurarsi • alla stregua delle varie distanze.

D opo brevi osservazioni per parte di parecchi consiglieri la Cam era delibera di conform ità alle pro­ poste della Com m issione.

Finalm ente la Camera si occupa d ell’ istanza della città di Torton a per un tronco di strada ferrata da questa città a Serravalle, ~e il Presidente a tal’ uopo com unica che la Com m issione per gli affari rig u a r­ danti le ferrovie, nella considerazione che una linea S erra va lle— Torton a che accorciasse il percorso M i­ lano-G enova di cinque chilom etri in confronto di quella passante per N o v i non potrebbe non ottenere plauso ed appoggio dal com m ercio m ilanese, in- quantochè oltre provocare un econom ia sull’ ingente traffico di M ilano con G enova, conferm erebbe sem pre più la prevalenza della naturale e più b reve linea del Ceneri pel Gottardo su quella di Pino e s e r v i­ rebbe di sprone a consegu ire la costruzione anche d ell’ altra accorciatoia Saronno— M endrisio, ha d e li­ berato di proporre alia Cam era l’ accoglim en to della domanda di Tortona, assicurando però «Ila medesim a l’ appoggio della provincia.

Villa Pernice osserva che sarebbe intem pestivo il pronunciarsi sulla istanza della città di Tortona, essendo stato recentem ente approvato dal Parlam ento il progetto per la succursale dei G iovi. P erò ric o ­ noscendo com e siano degni di considerazione lutti quei progetti tendenti ad abbreviare il percorso fra M ilano e G enova, e visto che già si stanno studiando altre diram azioni della linea p r in c ip a le , vorreb be che si avesse a nom inare una Com m issione c oll’ in­ carico di riferire quale fra tali diram azioni sia la più conveniente per gli interessi della città di M ilano.

Bonacina cred e d o ve r la Cam era fa vorire tutti i progetti intesi ad accrescere la viabilità raccorciando in pari tem po le distanze dagli sbocchi del com ­ m ercio internazionale.

Villa Pernice replica che sarebbe inopportuno di em ettere un voto prim a di conoscere se la linea progettata sia realm ente fa v o rev o le agli interessi del com m ercio m ilanese, che la Camera in ogni c ir c o ­ stanza ha il dovere di tutelare.

Iti vista d elle d ivergen ze insorte vieti proposto ed accettato di rivo lg e rs i alla città di Torton a per le occorrenti dilucidazioni in proposito, dandosi inoltre, dietro proposta del com m . Villa Pernice, facoltà alla Presidenza di appoggiare la istanza di cui trat­ tasi, quando dalle assunte inform azioni fosse con­ ferm ata la opportunità della esecuzione del progetto, specialm ente n e ll’ interesse di M ilano.

(10)

-474 L’ E C O N O M I S T A 23 luglio 1882'

biale di un valore inferiore a m ille lire ed a lire 2 0 ,Od g e r ogni cam biale di som ma m aggiore.

L a C am era fa a v ve rtire che in altri Stati, com e la F rancia, la Germ ania e l’ Austria, questa cate­ goria di spese è m olto m inore. Del resto si sa che v i sono istituii di cred ito i quali si fanno rilasciare dai notai ai quali affiliano l’esecuzione dei protesti cam biari una parte degli onorari loro dovuti per tali atti, e ciò appunto perchè tali onorari sono molto elevati.

Camera di commercio di Amiens.

— L a Cam era di com m ercio di A m ien s, seguendo l’ esem pio delle C am ere di L illa , C h am bery, T ro y e s, Saiut-Quentin, R ou b aix , si è pronunziata rigu ardo alla questione della costituzione di Cam ere di com m ercio regionali

e della ricostituzione d e ll’ attuale Consiglio Su periore del C om m ercio e d ell’ Industrie sulla base del s i­ stema elettivo.

L a Cam era di A m ien s si è pronunciata form al­ m ente contro la costituzione di Cam ere region ali, perchè questa dim inu irebbe l’ influenza delle Cam ere di com m ercio attuali, la m olteplicità delle quali lungi da essere dannosa ci sembra debba essere m ante­ nuta, poiché assicura agl’ interessi locali sem pre ri- spettabili una rappresentanza più diretta, più c o m ­ petente più com pleta di quella che darebbe loro una Cam era region ale d o ve si incontrerebbero necessa­ riam ente elem enti stranieri e forse anche opposti a questi interessi speciali.

Quanto alla proposta di ristabilire il sistema elet­ tivo pel C on siglio superiore, la Cam era di A m ien s ne am m ette la necessità e ram m enta che da più di 15 anni non ha cessato nelle sue relazioni di indi­ rizzare al G overn o la stessa domanda. Essa è di parere che ogni cam era di com m ercio di Francia, sia rappresentata presso il Consiglio superiore del C om m ercio e d e ll’ Industria, dal suo Presidente o dal suo v ic e-P re sid e n te.

SITUAZIONE DEL TESORO

G l’ incassi verificatisi presso le Tesorerie

nel m ese di giu gno 1882 in confronto con giu gn o 1881 fu rono le segu en ti:

del R egno qu elli del

Entrata ordinaria

A ) Entrate effettive (Cat. I ) :

Redditi patrimoniali dello Stato Imposta sui fondi rustici e sui

fabbricati... Imposta sui redditi di ricchezza

m obile... Tasse in amministrazione della

Direzione Generale del De­ manio

Tassa sul prodotto del movi­ mento a grande e piccola ve­ locità sulle fe r r o v ie ... D iritti delle Legazioni e dei Consolati a ll’ estero... Tassa sulla macinazione dei

cereali

Tassa sulla fabbricazione degli alcool, della birra, acque ga­ sose, ecc... Dogane e diritti m arittim i.... Dazi interni di consumo... Tabacchi... S a l i ... Ritenute d iv erse... L o t to ... ... P o ste... Telegrafi... ... Strade ferrate di proprietà del lo Stato... Servizi diversi... Rimborsi e concorsi nelle spese Entrate diverse

B) Partite di giro (Cat. IV )

1882 1881 2,706,632 54 1,222,443 36 31.351,006 33 31,516,046 45 48,677,462 53 43,034,920 39 13,060,143 42 42.883,631 90 1,289,5*3 33 1,250,97 4 82 15,237 83 45,381 93 4,188,761 12 3,753,142 95 1,051,113 93 12,403,346 18 7,297,4:11 75 8, 729,500 — 6,404,469 49 250 23 5,300,999 42 2,492,531 57 843,911 83 1,017,219 70 10,077,338 61 5,107,101 50 9,131,296 — 6,518,143 42 1,442 34 5,217,808 21 2,432,500 — 827,8 ì3 45 6,500,000 — 2,442,413 48 3,913,410 47 2,170,535 73 26,912,032 55 1/00,000 — 2,409,407 45 9*5,005 04 3,910,064 08 7,382,321 79 Entrata straordinaria

C) kntrate effettive (<’at I).

1882 1881

Redditi patrimoniali dello Stato Contributi - Debiti dei comuni

per dazio consumo... 2,501 — 2,5" 0 — Rimborsi e concorsi nelle spese 218,4- 8 12 8S9,23U 52 Entrate diverse... 4*24 — 1.(51 :tó Arretrati per imposta f -ndiaria

Arretrati per imposta sui red- 66,44t 18

4,738 05 diti di ricchezza m o b ile .... 0,080 81-! 1,275 05 Residui attivi d iv e r s i...

D ) Movimento di capitali (Oa

tegorìa i l ) :

Vendita di beni ed

affranca-72,919 07 32,:fo0 So

mento di c a n o n i... 1,582,936 01 2,767,65.5 » Riscossione di crediti...

_

li 1,7’ 4 <-3 Accensione di debiti... 63,583,591 15 4,776,847 3* Capitoli aggiunti...

C) Costruzione di strade fer- —

rate (Cat. I l i ) : 20,929,143 21 1,786,020 01

To t a l e i n c a s s i___ L . 276,2)5,276 80 1 0,004,018 31

G li incassi verificatisi nei 6 mesi del 1882 som -m n ron oa L . 1,171,925.63 contro 669,793,2 96.09 nei mesi corrispondenti del 1881 e quindi si ebbe nel 1882 un aum ento di L. 5 0 2 ,132,1 19.54.

— N ell'Im posta sui redditi di ricchezza m obile la differenza dipende essenzialm ente dalla ritenuta per tassa di ricchezza m obile sulla ren d ila dei 56 m i­ lioni per il prestito dei 6 4 4 m ilioni che dalle par­ tite di g iro passò alle entrate effettive.

— L a m a g g io r entrata di L . 1 ,3 26,007 .55 nelle dogane e diritti m arittim i procede da m aggiori im ­ portazioni di spirilo e di zu cchero.

— Nei dazi interni di consum o I’ aum ento di I.. 1,190,030.25 si spiega ponendo m ente che n e l­ l’anno 1881 l’ entrata del dazio consum o di N apoli era dim inuita dal reddito dei dazi addizionali e c o ­ m unali o b e s i versava al m unicipio, m entre quest’ anno tutto il prodotto entra nelle Casse della Stato.

— N elle strade ferrate di proprietà d e l‘o Stato, la am m inistrazione d elle fe rro v ie Alta Ita lia , avendo avuta una m a ggiore disponibilità di fondi, si è tro­ vata in grado di fare m a ggiori versam onii ; da ciò deriva il m a g g io r incasso di L . 4,500,000.

— L ’ aum ento di L . 2 ,9 6 5 ,4 3 5 .!3 nei rim borsi e concorsi n elle spese provien e per la massima parte dalla reintegrazione al bilancio di detta som m a che era stata depositata per espropriazione dei beni di proprietà detla Casa D oria—Pam phili di G enova, i quali si ritenevano necessari per la costruzione di quel porto.

— N e lle entrate d iv e rs e , la m inor entrata di L . 1,7 39,532 .95 dipende dal versam ento eseguito nel giugno 1881 per quota devoluta al tesoro dello Stalo sui profitti netti annuali della Cassa depositi e prestiti, m entre nel giu gno 1882 nessun versam ento iu eseguito per sim ile titolo.

— L ’ aum ento di L . 19,529,21 0.76 nella Cat. IV , partile di giro, proviene dalle som m e versate al te ­ soro d ello Stato dalia Cassa depositi e prestiti pel servizio delle pensioni n u ove. Nel bilancio del 1881 non esisteva la iscrizione per tale titolo.

— L ’ aum ento di L . 64,806,74 3.86 all’ accensione di debiti è cagionato dai versam enti fatti in conto del Prestito dei 644 m ilion i per l’ abolizione del corso forzoso (a rt. 10 della leg g e 7 ap rile 1881, num ero 1 3 3 ).

— L ’ aum ento di L . 1 9 ,1 4 3 ,1 2 3 .2 3 nella Cat. R I, procede dal m a g g io r prodotto, in confronto del g iu ­ gno 1881, di alienazione di rendita consolidata in ­ scritta per far fronte alle spese d i costruzione di fe rro v ie.

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