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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.49 (1922) n.2506, 14 maggio

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(1)

L’ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

D irettore M. J . de Johannis

Inno M - M LUI

Fiienze-Rama. 14 Maggio 1922 !

r o m a

V i*

56 11.2506

S O M M A R I O PARTE ECONOMICA.

La Conferenza di Genova.

Numeri inditi del prezzi d elle m erci n el commercio alVingrosso in Italia n el aprile 1922. Riccardo Bachi.

Il mercato finanziario in Italia nel aprile 1922. Riccardo Bachi.

La vita economica n el biennio 1920-21. Riccardo Bachi.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

RIVISTA DEL MERCATO E DEI VALORI Rassegna settim anale

1 9 2 2

l i p r e z z o di a b b o n a m e n t o è di lire 4-0 annue per ITtalia •e Colonie, e di lire 8 0 per l ’Estero, pagate in moneta del pnes.e di provenienza calcolate alTa p a r i; sempre anticipato. Non si dà coreo alle richieste di abbonamento, non accompagnate dal relativo importo.

L’abbonamento è a n n u o e decorre dal 1, gennaio.

Un fascicolo separato costa L . 4 per l’Italia e in proporzione per g li a ltri paesi.

Trascorso un mese dalla pubblicazione n o n si t r a s m e t t o n o f a s c i c o l i r e c l a m a t i d ag li abbonati.

I cambiamenti di indirizzo vanno «accompagnati dalla fascetta e d alla rim essa di L . 6.

N o n si I n v i a n o b o z z e degli scritti favoriti dai collaboratori, i quali debbono rim ettere g li o rigin ali nella loro redazione definitiva.

N o n si d a n n o in o m a g g i o estratti, nè copie di fascicoli. Potrà solo essere tenuto conto degli indirizzi, che preventivamente gli autori avranno designato, per l ’invio delle cop’ e contenenti i loro scritti.

Per gli estratti richiedere «alla Amministrazione il prezzo di costo.

BIBLIOTECA DE “ L’ ECONOMISTA „

Studi Economici Finanziari e Statistici

pubblicati a cura de L ’ E C O N O M I S T A

1) FELICE VINCI L. 2

L 'e l a s t i c i t à d e i c o n s u m i c o n le s u e a p p l i c a z i o n i

a i c o n s u m i a t t u a l i p r e b e l l i c i

2) GAETANO ZINGALI L. 1

DI ALCUNE ESPERIENZE METODOLOGICHE

TRATTE DALLA PRASSI DELLA STATISTICA DEGLI ZEMSTWO RUSSI

3) Doti. ERNESTO SANTORO L. 4

S a g g io ( l i t i c o su la teo ria dei v a l o r e

n e ll 'e c o n on iia p o l i t i c a

4) ALDO CONTENTO L . 2

Per una teoria induttiva dei dazi sul grano e sulle farine

5) ANSELMO BERNARDINO L. 2

Il fen om en o b u r o c r a t ic o e il l o m e n t o

_ _ _ _ _ _ e c o n o i i c o - f i n a n z i a r i o

I n v e n d i ta p r e s s o i p r i n c i p a l i l i b r a i - e d i t o r i e p r e s s o l ’A m ­ m in i s t r a z io n e d e L’Economista -5 6 Via G r e g o r ia n a , ROMA 6.

PARTE ECONOMICA

La Conferenza di Genova

In uno dei passati fascicoli abbiamo affermato

che dietro la Conferenza di Genova agivano le molle

invisibili di formidabili interessi. Pochi giorni dopo

palesemente la stampa parlava del conflitto fra i

due potenti gruppi petrolieri degli Stati Uniti e

.dell’ Inghilterra, ambedue inteùti a conseguire il

massimo dei benefici dalle eventuali concessioni di

sfruttamento dei pozzi della Russia.

Questo è uno degli interessi che si sono più ma­

nifestamente appalesati al pubblico delle nazioni

che contemplano intanto la lotta titanica di prin-

cipii svoltasi sul meraviglioso golfo ligure. E ’ però

lecito domandare quali e quanti altri sono, oltre

che politici gli interessi economici che prevalgono

sulle direttive assunte dalle diverse delegazioni con­

tendenti nella Conferenza di Genova ?

Noi crediamo molti e di varia natura. Lo stesso

« memorandum « presentato alla Russia, si è are­

nato sulla questione del riconoscimento della pro­

prietà privata, non già come questione di principio

anticomunista o meno, bensì come questione viva

e tangibile che riguarda i precisi interessi dei sot­

toscrittori di titoli russi, o dei dete*tori di con- (

cessioni o di proprietà nel territorio dell’ex Impero .

moscovita.

• .

i

Da ciò deriva che, gettata la maschera della idea-

logia e degli eufemismi di pace umanitaria, che pa­

reva dovessero per un momento segnare la legge

unica del grande convegno internazionale, sono ri­

masti sul tappeto i soli interessi, neppure dei po­

poli, ma addirittura dei privati. E ciò ha reso quasi

impossibile la continuazione di una discussione che

non poteva basarsi che sulle rinuncie di una o del­

l’altra parte in contesa. Rinuncie che dovevano es­

sere tanto difficili da finire ■ coll’ inasprire quei con­

flitti che erano già latenti nelle discussioni di ca­

rattere puramente politico.

La Conferenza di Genova si chiude con un rinvio

per la ricerca di una soluzione in altra sede, ma

porta con sè tutti i vantaggi e gli svantaggi di

una sistemazione europea più chiara, dalla quale è

emerso evidente che le più abili correnti lottano per

il mantenimento dello «statu quo» fissato a Versail­

les in contrasto col bisogno constatato da tutte le

nazioni di aprire le porte a relazioni di traffico più

strette fra popoli vincitori, vinti o rivoluzionari.

Le gravi responsabilità che si sono assunte coloro

che non hanpo permesso che la Conferenza si chiu­

desse con risultati tangibili di buoni accordi, emerge­

ranno fra non breve e isoleranno sempre più quei

paesi la ostinazione dei quali ha voluto opporsi ad

un consesso così unanime del resto di Europa.

(2)

138 L’ ECONOMISTA 14 maggio 1922 — N. 2500

Numeri indici dei prezzi delie merci

nel commercio all’ingrosso in Italia

nell’aprile 1922

Presentiamo qui appreso i numeri indici dei prezzi

delle, merci nel commercio all’ingresso in Italia nel

decorso mese di aprile, comparati con quelli degli ul­

timi mesi anteriori.

Secondo le norme metodologiche precedentemente

pubblicate, gli indici di gruppo e complessivi seno me­

die aritmetiche semplici degli indici relativi a cia­

scuna delle 100 merci considerate. La base (1001 per

il computo degli indici è mantenuta cerne media dei

prezzi delle merci nell’anno 1920, e l'indice gene­

rale è riferito anche alla basé 1901*1905.

I

nov. die. genn. febr. marzo iaprile N. di merci Derrate vegetali 25 115.3 113.7 111.6 108.8 106.7 104.9 Derrate animali 13 123.1 116.9 113.7 112.4 95.7 102.5 Prodotti chimici 11 76.0 74.0 73.0 73.0 71.8 69.5 Materie tessili 12 ‘ 74.5 77.0 72.4 67.9 64.9 63.3 Minerali e metalli 16 63.9 64.1 63.9 61.6 59.2 57.6 Materiali da costr. 6 8«.4 87.9 91.6 90.9 84.1 81.5 Prodotti vegetali

Mater.

ind.

varie 125 113.4 112.4 112.4 110.8 102.893.9 93.9 94 .*3 92.2 87.2 . 88.492.2 Ind. gen. (base 1920) 100 94.8 93.1) 92.4 90.1 85.4 34.4 Ind. generale (base 100 745.7 739.1 727.3 70S.7 672.1 663.8

1901-4905) — t — ■ — — —

!|

i

-1

T,'indice generale segna un ribasso dell’ i ’i %

rispètto a quello di fine, del marzo 1922: ma segna

pur sèmpre un rialzp del 5,2 % rispetto al livello

registrato alla fine del giuno 1921, mese in cui la

curva dei prezzi ha raggiunto la depressinoe mas­

sima posteriore al gennaio 1920.

Prescindendo dai paesi , a moneta molto avariata,

notiamo che in paesi esteri negli ultimi tempi le

curve dei prezzi hanno avuto andamento vario :

in, IngÌiilterra sia

VEconomici

che lo

Statist

hanno

constatato nel marzo una tenue ascesa in con­

fronto ; c o l. mese precedente; un tenue rialzo re­

gistra nel marzo l’indice francese ; un rialzo più

sensibile è avvertito negli Stati Uniti in febbraio

sià dall’indice del

B r e e d s t r e e t ’s

che del Federai Re­

serve board: un rialzo risulta in febbraio nel Ca­

nada:’ c nella Danimarca, ma seguito nel marzo da

tip nuovo riba^o; rialzi si hanno, sempre secondo

i 'dati .del febbraio, in Olanda, India, Egitto; mentre

il movimento discendente prosegue in Svezia, Nor­

vegia, ^Svizzera, Australia, Giappone. Non si hanno

ancora dati sintetici intorno al movimento avve-

nùto' nel mese di aprile. L ’ ascesa segnalata per

gli 'Stati Uniti è avvenuta anche rispetto alle ma­

terie prime ed è considerata quale indizio di un

mutamento della congiuntura: i rialzi registrati

altrove si sono presentati per le derrate alimen­

tari, e non'hanno ancora un significato evidente

quali sintomi dello svolgimento generale della

vita economica.

: Indichiamo qui appresso la misura percentuale

della, variazione segnata dai nostri indici fra il

marzo e l ’aprile :

Derrate alimentari vegetali 1.71

i Derrate alimentari animali 7.10

Prodotti chimici — 3.28

Materie tessili — 2.46

'Minerali e metalli — 2.66

■ Materiali da costruzione

,

— 3.10

Prodotti vegetali vari — 16.29

’Merci industriali varie + 1.48

indice generale 1.24

Mentre nel mese precedente per tutti quanti i

gruppi gli indici segnavano discesa dei prezzi in

affile si ha aumento considerevole per le derrate

animali e per le merci varie.

1 Per il gruppo delle

d e r r a t e a l i m e n t a r i v e g e t a l i

il

ribasso è dell’i 314 %, relativamente lieve, e ri­

sulta dà mutamenti in vario senso avvenuti ri­

spetto a parecchie fra le numerose merci consi­

derate, Per i cereali sul mercato mondiale lungo

le ultime settimane è prevalsa' la scarsità di af­

fati, con oscillazione relativamente tenui nei prezzi,

ÀlÌ'ihterno domina la tendenza debole, favorita.

dalla esistenza di copiose scorte presso l’azienda

annonaria di Stato, che si vogliono smaltire pron­

tamente per evitare deterioramenti: i prezzi di ces­

sione vengono stabiliti a brevi intervalli: per il

periodo 25 aprile-5 maggio il prezzo è stato fis­

sato a L. 105 per il grano tenero e a 113 per il

duro; per la nuova produzione, le notizie sull’area

seminata mostrano come la riduzione provocata

dalla siccità non sia stata notevole: l’ andamento

della stagione non è troppo propizia risultando

eccessiva l’umidità in qualche plaga settentrionale

e troppe scarsa nel mezzogiorno. Fra i cereali mi­

nori mostrano -qualche debolezza l’ avena e l’orzo

mentre predomina il sostegno per il granone e il

riso. Per le patate si ha il rialzo stagionale, ac­

centuato dalla scarsezza di disponibilità, e anche

per le primaticcie i prezzi si annunciano assai ele­

vati : invariato in genere il mercato dei legumi e

ortaggi e .calmo anche quello delle frutta secche:

per gli aranci i prezzi si mantengono stazionari

mentre è avvenuto sin dal princinio del mese una

diminuzione sensibile del prezzo dei limoni. Per i

vini nella prima parte del mese si è avuto un di­

screto movimento di affari, che ha mantenuta la

tendenza sostenuta: poi si è avuto rallentamento,

continuando la ricerca solo per i tipi migliori per

gradazione alcoolica e colore: per le voci esami­

nate nei nostri calcoli le quotazioni sono immu­

tate. Sul mercato oleario permane la debolezza.

Per il caffè il mercato internazionale è intonato

al rialzo in seguito alla vasta operazione di valo­

rizzazione che sta imprendendo il governo bra­

siliano.

Il gruppo delle

derrate alim entari

d i o r i g i n e a n i -

m a.c

mostra un rialzo, nell’indice in ragione di

oltre il 7 % dopo una discesa assai marcata che

durava da parecchi mesi. Prevale, nel determinare

questa variazione, I imponente aumento verifica­

tosi per il burro sul mercato lombardo, rialzo che

sembra dovere essere transitorio essendo special-

mente dovuto ad ' anormali condizizioni climate­

riche nell’Emilia e Lombardia è allo scarso arrivo

nei mercati di consumo: qualche inasprimento è

avvenuto anche per il formaggio: sono piuttosto

difficili le trattative per la fissazione dei prezzi

del latte per uso industriale. Continua la discesa

nei prezzi del miele; Piuttosto calmo si mantiene

il mercato del bestiame, specialmente per i capi

da macello di maggiore peso: sulla piazza di Mi­

lano, qualche rialzo é attribuito all’incremento di

domanda provocato dalla fiera compionaria; a im­

primere l’andamento stazionario dei prezzi contri­

buiva la ripresa di importazioni sia dalla Iugo­

slavia e Ungheria che dalla Danimarca. Continua

piuttosto calmo il increato dei suini. — Un note­

vole rialzo stagionale ’ incomincia a delineatsi per

le uova. Prevale la tendenza al ribasso per i sa­

lumi e le conserve.

Per il gruppo dei

p r o d o t t i c h i m i c i

prevale sempre

la tendenza debole. Per i concimi i prezzi tendono

al ribasso dopo la campagna primaverile : la do­

manda è sempre relativamente scarsa e segna un

consumo considerevolmente inferiore è quello an­

teriore alla guerra. Piuttosto irregolare e fiacco il

commercio del solfato di rame: la domanda è piut­

tosto tardiva in relazione al tardivo svolgimento

della vegetazione.

(3)

14 màggio 1922 — N. 2506 L’ ECONOMISTA

si manifesta nei costo medio del. filato. Per la lana

le. quotazioni sul mercato nazionale sono stazio­

narie:, per la produzione italiana la copia di rima­

nenze di anni precedenti imprime un andamento

debole malgrado il notevole risveglio di attività

industriale: anche in Inghilterra la domanda del­

l’industria

è

crescente e iL mercato è pertanto o-

rientato al sostegno. La crisi pei la canapa con­

tinua ed ha recato qualche nuova falcidia nelle

quotazioni. Per la seta si ha la scarsità di affari

che è consueta alla vigilia della nuova campagna.

Per il gruppo dei

m i n e r a l i e

m etalli

i nostri-in­

dici registrano un nuovo ribasso del 2 314 %. Per

i carboni il parziale sciopero americano ha avuto

scarsa influenza sugli altri mercati: in Inghilterra

è prevalsa lungo il mese la tendenza ferma spe­

cialmente per il Cardiff: i noli hanno subito qualche

rialzo; da noi lungo la prima parte del mese il

mercato è stato perturbato dal conflitto portuario:

poi, le quotazioni hanno ripreso 1’ andamento de-

' dinante essendo assai copiose le disponibilità. Per

i metalli è prevalso l’andamento debole, in rela­

zione specialmente allo sciopero neirindustria mec­

canica inglese che ha ridotto ancora la già ri­

stretta domanda, Sono invariate in genere sul

mercato inglese le quotazioni del ferro e materiali

siderurgici mentre da noi si è verificato qualche

ribasso : per il rame le variazioni di prezzi sono

state insignificanti sia in America che in Inghil-

! terra mentre da noi è avvenuta una nuova ridu­

zione; in prevalente riaizo lo stagno in Inghilterra

su attiva domanda e per la ripercussione di mo­

vimenti avvenuti nei mercati produttori orientali:

negli ultimi giorni del mese una corrente di of­

ferte, non facilménte assorbita, provocò una nuova

debolezza; per il piombo i conflitti del lavoro scop­

piato in Spagna hanno determinato rialzi in In­

ghilterra, che si sono ripercossi anche sulle quo­

tazioni italiane. — L ’indice complessivo per questo

gruppo è sceso al 57 ij2 % del livello medio rag­

giunto nel 1920.

Il gruppo di materiali da coetruzione presenta un

ribasso del 2 % dovuto a una diminuzione sensi­

bile nel prezzo del legname di pitch-pine. — Molto

notevole là diminuzione avvenuta nei prezzi dei

prodotti vegetali vari, principalmente dovuta alla

tendenza ribassista che prevale sul mercato dei

foraggi e lettimi, malgrado che le condizioni me­

teoriche non siano molto propizie alla nuova produ­

zione. Il gruppo delle merci industriali varie mostra un

tenue, rialzo unicamente dovuto a una ripresa di

sostegno nel mercato dei pellami, sia pel greggio

esotico che pel conciato nazionale. Prosegue l’anda­

mento incerto del mercato cartario con grave

scarsità di affari la quale sembra preludere a nuovi

ribassi: per la carta da giornali le offerte estere

adducono a prezzi non inferiori a quelli della

merce nazionale.

* * *

Presentiamo qui appresso i numeri indici gene­

rali e di gruppo rispetto agli ultimi sei mesi com­

putati coriie medie geometriche degli indici singoli

per le 100 merci considerate, riferiti alla media

dei pr ’zzi nell’anno 1921; gli indici generali sono

riferiti anche alla media del 1920: indichiamo anche

la variazione percentuale segnata dall’indice gene­

rale su ciascun mese rispetto al mese precedente.

N. nov. dicem. genn. febb. marzo aprile di merci Derrate vegetali 25 107.14 105.90103.12 100.30 98.74 97.70 Derrate animali 13 103.95 98.84 96.09 94.37 79.47 84.24 i Prodotti chimici 11 97.76 95.29 94.22 94.31 92.82 89.77 Materie tessili 12 116.6 117.26 112.18 104.5 99.19 96.44 ; Minerali e metalli 16 93.48 93.35 92.64 89.91 86.20 83.63 j Materiali dacostr. 6 87.55 86.92 90.23 89.38 83.00 80.52

Prodótti veg. vari 5 102.45101.49 100.96 99.81 92.89 83.15 Il Materie ind! vàrie 12 98.02 97.12 97.45 95.01 89.27 90.62

1 Ind. gen. (base 921) 100 101.79 100.38 98.88 96.23 90.98 89.62

Ind. generale (base

I 1920) 100 88,62 87.39 86.08 87.38 83.78 78.02

! Variazione percent. +0.1 —1.4 —1.5 —2.7 —5.5 —1.50

L ’indice medio geometrico segna un ribasso del-

l’i i[2 % di poco diverse da queìlo registrato dal­

l’indice medio aritmetico.

Riccardo Bachi.

(Vedami tabelle al num. prossim o.

Il mercato finanziario in Italia

nel aprile 1922

Presentiamo qui appresso i numeri indici conrpu-*

tati per i1 mese di aprile rispetto* ai prezzi di com­

penso delle azioni di 130 Società anonime, le quali

avevano alla fine del 1921 un complessivo capitale di

6S43 milioni. Gli indici sono computati rispetto alla

base del dicembre 1921 e sono riferiti anche 'me­

diante concatenamento con gli indici computati nel.pre­

cedente triennio) alla vecchia base del dicembre 1 9 1 8.

Due tabelle esposte in altro fascicolo, presentano

i dati analitici rispetto

si

ciascuna singola società e

1’ indice di gruppo e che risalgono addietro nel pire-

cedente biennio.

TITOLI ¡ Numeri indici sulla base deldicemb.1918 Numeri indici sulla base del dicembre 1921 Var ia z. p er ce n t. il fra il fe b b . 19 21 1 e l’ aprile 19 22 II dicemb:

1921 apri le 1922 marzo1922 aprile1922

Istituti di credito. 94.19 89.70 96.5exQ.7Q 95.23 ex 5.75! 5.13 Ex ferroviari. . , 50.84 51.54 102.47 101.37 ex 2.35 + 1.21 Trasporti terrestri. 58.45 61.64 105.15 105.46 + 0.29

Trasporti marittimi 53.97 47.03 88.12 87.14 + 1.22

Industria dei cotone 125.08 118.14 92.54ex0.78 94.45 ex 2.49 4.75 Industria della juta 102.15 103.90 106.00 101.71 ex 4.14 -F 0.17 ; Industria della lana 118.41 120.65 99.95 101 89 ex 0.56 + 2.50 1 ind. del lino ecan. 155.41 124.64 80.20 80.20

Industria della seta 153.85 129.23 83.60 84.00 e x 4.45 __• 6.80 Miniere... 53.23 46.88 94.19

88.08 ex 6.06

__ 0.05 I

Ind. siderurgiche . 17.77 15 48 78.51 87 14 ex 0.64

1.80 Ind. meccaniche. 32.81 17.58 55.22 53.58 ex 1.77 0.24 1

Ind. delle autom. 56.29 46.47 84.48 82 56 __ 2.27 !

Ind. elettriche . . 67.95 66 56 100.60 97.95 ex 4.98 2.31 Ind. chimiche . . 58.98 55.80 92.67 92.75 e x 1.17 - f 1.52 Ind. dello zucchero •101.54 100.08 95.45 98.56 e x 1.84 5.19 Ind. aliment. varie. 107.33 99.55 92.15 92.75 e x 0.60 __ 9.54 Acquedotti . . . . 90.35 86.21 96.36ex0.64 95.42 ex 0.90 0.05 «ocietà immobiliari 100.64 90.21 92.64ex3.13 89.64 ex 2.39 __ 0.66 Società diverse . . 112.26 104.90 j 92.30 93.44 ex 0.94 2.25

Indice gener.

63.84 56.45 ! 88.82 88.43 ex 2.86

+ 2.78

8.02 ex :

L ’abbondanza di denaro, che da parecchie setti­

mane domina sul nostro mercato, dopo aver impresso

una decisa tendenza ascensionale alle quotazioni

dei titoli di Stato, ha interrotto lo svolgimento

discendente che dal novembre scorso durava per

la curva dei prezzi dei titoli a reddito variabile.

Il mutamento sembra accentuarsi nelle prime sedute

del maggio per dare luogo a una certa effervescenz a

speculativa, quale da gran tempo più non era av­

vertita nelle nostre borse.

Il cambiamento di situazione che si manifesta

nel mercato finanziario può forse èssere indizio che

la fase più acuta della crisi è oramai superata: con

la caduta degli organismi più malsani, di fronte

alla quale il meccanismo dell’economia nazionale

ha mostrato une notevole resistenza. La più larga

disponibilità di denaro può forse «preludere già a

una maggiore facilità di credito stimolante le at­

tività economiche; mentre il rialzo nel potere d’ac­

quisto della moneta (sia di fronte alle merci che

alle valute estere) adduce a ribassi nel saggio di

interesse, per la nota traduzione del fenomeno" mo­

netaria sulla valutazione dei beni futuri, ribassi

che elevano il valore venale dei capitali.

(4)

prò-HO

gresso ili ragione di c ir c a . il

12

% per le società

siderurgiche, progresso che contrasta singolarm ente

con la rovinosa descesa che durava da gran tempo

e ha depresso il livello di queste azioni sino a

rappresentare il

15

i j

2

% dal valore di borsa corrente

nel dicembre

1918

: la odierna ascesa è dovuta pre­

valentem ente a lla quotazione d ell’Ilva la quale è

passata da L. io a L-

12

variazione meschina e

(

senza significato in sè, ma che, d ata la risibile

^ tenuità della quotazione stessa, giunge n ella misura

re la tiv a , a l

20

% -— Per le azioni bancarie il pro­

gresso è anche notevole, superiore al

5

Vi, presso

che corrispondente alle cedole staccate, questa cor-

I rispondenza si presenta anche per altri gruppi. Pre-

j scindendo dai rami di a ttiv ità più colpiti d a lla crisi,

le quotazioni di borsa delle azioni corrispondono

oram ai ad un saggio di capitalizzazione assai ele­

vato di fronte a ll’atezza dei devidendi.

Fra i gruppi di azioni per cui gli indiei segnano

ribasso fra l ’una e l'a ltro mese è notevole quello

dei^ valori im m obiliari; il ribasso deve attribuirsi

a l l ’annunzio di misure legislative prolungante i vin ­

coli sulle pigioni.

Riccardo Bachi.

( Vedansi tabelle mirri, precedente).

La vita commerciale nel biennio 1920-2! (0

Diversi sono i risultati se esaminiamo invece la

distribuzione di questi istituti in relazione alla popola­

zione dei vari compartimenti. Infatti risulta che, con-

tcaramente a quanto potevamo aspettarci dopo lo

sguardo generale dato precedentemente a tutte le

scuole medie del Regno, nel 1911-12, il massimo di

tali scuole si trova nelle Marche dove per ogni

100

mila abitanti se ne contano 5,55, e neiU’Umbria

5

,

53

.

Le proporzioni più basse si riscontrano nella Basi­

licata, con 2,52 e nel Veneto con 2,13. Anche negli

anni successivi le Marche e ¡ ’Umbria mantengono i

primi posti e nel 1916-17 le prime raggiungono una

media di 6,35 e la seconda di 5,60. A notevole di­

stanza segue la Liguria con 4 .0 6 ; e si discende fino

alla Basilicata con

2,66

e alla Calabria con 2,72.

Non devesi per altro dar valore troppo assoluto a

queste proporzioni, come se ad un dato coefficiente di

popolazione dovesse corrispondere in ogni compar­

timento un numero più

0

meno uguale di istituti; sic­

ché gli scarti eventuali da questo numero stesso a

• rappresentare bisogni, a cui si fosse più largamente

provveduto in alcune regioni, e in altre insufficiente­

mente-La creazione delle scuole, specialmente di grado

medio, è bensì in relazione anche col numero com­

plessivo della popolazione, ma oltreché è da tener

presente se questa sia agglomerata in centri (città,

villaggi, borgate) ovvero sparsa nelle campagne, è

anche da avvertire che vi sono molte altre condizioni

che ne determinano l ’istituzione, quale lo sviluppo

più o meno accentuato dei commerci e delle indù­

strie in alcune località; l ’essere taluna località sedi di

istituti di grado superiore; le tradizioni paesane, le

qùali circostanze tutte influiscono a far sorgere isti­

tuti piuttoso di una specie che di un’alrai, sicché il

rapporto alla popolazione può variare notevolmente

tialnto alle scuole regie quanto alle pareggiate, perchè

le prime da

2,66

per cento salgono a 2,83 per cento

e le seconde da 0-64 a 0,67. Però mentre per le pri­

me l ’aumento è costante e progressivo, per le secon­

de si è verificato soltanto n ell’ ultimo anno, essen­

dosi anzi avuta anteriormente una diminuzione.

Le scuole per rinsegnamento classico da 1,31 sono

I

discese a 1,27 durante il sessennio, rimanendo inva­

riato questo rapporto neH’ultimo triennio; quelle per

l ’insegnamento tecnico invece sono andate aumentan­

do dopo il primo biennio (1911-12, 1912-13) fino a 1

(1) Prof. Riccardo Bach i - L 'Italia Economica nel 1920

(Vedi Economista 7 maggio 1922,N . 2505 pag. 131).

14 maggio 1922 — N, 250*

raggiungere la proporzione di 1,36; e altrettanto di- Í

casi per gli istituti per l ’istruzione normale che da

1

0,72 sono saliti ai 0,87.

La crisi sì è m anifestata anche da noi, n a ­

turalmente più grave per le indùstrie producenti beni

strumentali, e così per le produzioni minerarie, la me­

tallurgia, la meccanica, qualche ramo della chimica :

la depressione è stata più graduale e alquanto più te­

nue per le industrie producenti beni diretti : è noto

che un rallentamento anche lieve nella domanda di

beni di consumo, interrompendo la creazione o l ’am­

pliamento di imprese producenti tali beni, lascia tut­

tavia sussistere una certa attività manifatturiera per

la produzione dei beni stessi di consumo, ma deter­

mina invece la totale cessazione di attività da parte

delle industrie adibite alla fabbricazione di mezzi per

la creazione o rampliamento degli

impianti-Alla crisi industriale ha fatto riscontro, naturalmen­

te, una crescente disoccupazione, la depressione del­

le mercedi, una minore aggressività da parte delle

leghe operaie, la depressione dei profitti, il ribasso

nei valori a reddito variabile, il minore volume dei

traffici, la contrazione negli affari e nei consumi.

Nei precedenti annuari molti volte, anche durante

gli anni del conflitto, abbiamo posto in evidenza i ca­

ratteri eccnumico-tecnici di parte delle imprese in­

dustriali, frettolosamente create n ell’eccezionale am­

biente determinato dalla guerra, e abbiamo notato che

molti fra gli impianti sono stati organizzati a caro

prezzo e molte fra le imprese foggiate senza un ap- i

propriato ordinamento realizzante la economicità della j

produzione. Con l ’instaurazione del regime di pace I

era preveduta, dopo una breve fase transitoria, una

grave crisi ; la prudenza avrebbe dovuto consigliare

.molta cautela, così alle banche come agli industriali,

nella trasformazione delle industrie d all’opera di guer­

ra a ll’opera di pace: avrebbe dovuto consigliare li-

I

quidazione piuttosto che nuove preazioni, riduzioni dì

impianti piuttosto che ampliamenti e sopratutto avreb­

be dovuto consigliare rigorose trasformazioni di asset­

to per realizzare i necessari ribassi nel costo. Il mo­

nito della prudenza insistentemente ripetuto, non ha

trovato accoglimento: dopo la deposizione delle ar­

mi è proseguito con dissennatezza estrema il gonfia­

mento di taluni rami _d’industria, sebbene la proba­

bilità di crisi si presentasse sempre più evidente, col­

la grave depressione del potere dii consumo di una

larga parte della popolazione europea, e sebbene fos­

se ormai ben noto che Igi impianti industriali si e-

rano enormemente moltiplicati in molti paesi sinché

nei paesi coloniali, prima produttori di aterie prime.

Le orecchie che meglio avrebbero dovuto percepire il

dettato deH’economia rimasero chiuse : ^economia e-

ra del resto considerata, oramai, come una scienza

fallace e fallita.

(5)

14 maggio 1922 - N. 2506

L’ECONOMISTA

u i ri dello Stato : la possanza economica e politica è una

minaccia per ’ ’interesse collettivo, per il dalnno mo-

i raìe che al paese deriva dalla esistenza di ogni paras­ sitismo, esistenza che disanima dagli autonomi e libe­ ri sforzi virili. La crisi economica ha scrollato i due

j giganti, mostrandone l ’intima

debolezza-iniziando il precedente annuario atofoiamo auspicato come desiderabile effetto della incipiente crisi un ri­ sanamento, non solo rispetto ad imprese industriali, ma anche ad «aziende bancarie bacate». E talora nel denunciare i pericoli dell esagerato credito mobi­ liare, deH’imprudentissima connessione fra banca e industria, d e ll’audacia con cui l ’alta banca sta dietro a ogni più arrischiata speculazione manifatturiera, ab-

| biamo segnalata come tipica l ’opera della Banca Ita­ liana di Sconto. La Banca di Sconto nel breve giro di un sessennio da) nucleo minimo di capitali e di af­ fari è divenuto nucleo gigante, in parte ereditando uomini ed organizzazione da istituti che avevano fat­ ta cattiva prova : in pochi anni ha diffuso enorme­ mente la sua azione divenendo propulsore della più

| esagerata espansione industriale ed immobilizzandovi

1 capitali colossali, dimentica del fondamentale principio

|i per cui, s e n e l l ’o p e r a m e r c a n t i l e p u ò e s s e r e o p p o r t u ­ n a u n a c e r t a a u d a c ia in a l c u n e c o n g i u n t u r e , n e l l ’o p e ­ ra b a n c a r ia è n e c e s s a r i a la p r u d e na , s e m p r e .

' In questa triste fine dell’anno 19 2 1, dopo la diffu­ sa depressione di tanta parte d-eH’industria e dopo la scossa subita dall'Uva e daU’Ansaldo, viene colpita an-

; che la Ranca di Sconto.

Nell’ondulare andamento della vita economica, l ’ora della crisi è considerata carne l ’ora della1 perdita - que-

! sta impressione è fallace ; la perdita dii ricchezza av­ viene precisamente durante la fase della! gioconda ef-

j

fervescenza : allora avvengc no gli errati investimenti di ricchezza è le improvvide dilatazioni di consumo ; le perdite si sono maturate n ell’ora gaudiosa che diede la parvenza dei guadagni : la crisi è soltanto la chiu­ sura dei conti, l ’accertamento di fatti compiti, e irri­ mediabili, ormai. La liquidazione può tentare, talora, di trasferire in parte le perdite su oneri diversi da

j quelli su cui primamente sono venute a gravare, per | attenuare taluni effetti diretti e indiretti, ma questa operazione delicatissima è di incerto effetto. Per quan­ to riguarda il disastro bancario, n ell’ora in iui si trac­ ciano queste note (2 gennaio 19221 nella deficienza di elementi, sarebbe ardua ancora la previsione sugli effetti che possono risultare dalla condotta che si de­ linea da parte dello Stato e degli istituti creditizi.

La storia economa sembra recare la confortante

' nazione che taluni effetti indiretti delle crisi e — spe­ cialmente diei più gravi episodi, quali la caduta di gralndi case bancarie e industriali — riescano ora più tenui che nel passato : il più complesso meccanismo economico^ ¡atto meglio capace da una più chiara per­ cezione dei fenomeni, adduce, usualmente, a una cir­ coscrizione del panico, allo smorzaenti dei sussulti.

La

perdita di ricchezza, constatata dalla orisi indu­ striale e creditizia che ora grava sul paese, è indub­ biamente assai sensibile e la conseguente fase di de­ pressione piobabilmente lunga : la perdita sarebbe forse stata minore se lo scoppio della crisi fosse stato più pronto. Il danno accertato è grave assai, ma ri­ sulterà ultimamente benefico se significherà veramen­ te risanamento, cioè liquidazione delle molte « immo­ bilizzazioni » formantesi n ell’economia nazionale, im­ mobilizzazioni in senso lato, secondo la- definizione del Pantaleoni- Queste immobilizzazioni non consistono solo in impianti industriali errati, od eccessivamente sviluppati, o In imprese male organizzate, ma anche in indirizzi errati od eccessivi di pensiero economico e politico, delineatisi sul paese durante gli anni dell» effervescenza.

Tornerà benefico il risanamento del meccanismo e- conomico, -ma anche tanto e più benefico il risana­ mento mentale, riconducente tutti gli operatori della vita economica a concezioni ed a -costumi non più

i-spirati all’agevole e rapido lucro, ma alla più cauta e lenta costruzione.

Se la considerazione del movimenti creditizio, della vita industriale, degli affari mercantili, del traffico marittimo nell’anno che ora si chiude non offre liete constatazioni pel nostro paese, un miglioramento vera­ mente notevole risulta, in conformo delle anteriori a- nalisi, per quanto si riferisce alla finanza dello Stato :

prosegue ancora la eccessiva larghezza nei dispendi, ancora non è stata affrontata con serietà fattiva di pro­ positi la questione amministrativa e burocratica, con­ tinua tuttavia il troppo largo ricorso al facile credito, ma è stato avviato un riassetto tributario e risolta la spinosa questione del prezzo politico del pane : non grava più minaccioso sul paese, enorme il deficit fi­

nanziario addueente a nuova inflazione cartacea con

! ’immancabile corteo delle esiziali conseguenze : un gualche cenno di stabilità sembra delincarsi nel livel­

lo dei prezzi e dei cambi.

Altra constatazione può farsi d ’un mutamento, ben più significativo ancora nei rispetti della restaurazione economica : la maggiore serenità che sembra ora pre­ valere nella psicologia collettiva, pur fra il protrarsi di acerbi contrasti. La nevrosi derivata dalla guerra si è attenuata: nelle masse popolari, i torbidi sogni e le spossanti fantasie millennari ispirate da miti, prelu­ denti a miracolose trasformazioni, sono tramontate do­ po dolorose esperienze o- attraverso più ponderate

e

fattive consideraizionT^tfei fenomeni sociali. Nei ri­ guardi strettamente economici, innegabilmente si ha la benefica conseguenza di una maggiore stabilità di ambiente e della eliminazione di trai grave fattore di alea.

Riccardo Bachi 1

(Continua)

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

GUIDO DE RUGGIERO. Il p e n s i e r o p o litic o m e r id io ­ n a le n e i s e c o l i XVIII e XIX. Bari, Gius. Laterza e figli, 1922; 1 voi. in 8 -p., pag. 303; prezzo L. 14.50. Opera di alta importanza filosofica e politica nella storia del movimento liberale nel Mezzogiorno ; le agitazióni poli­ tiche sono poste in connessione con i contrasti di interessi fra le classi sociali : specialmente acute sono le considera­ zioni intorno all’atteggiamento assunto dalla borghesia ter­ riera nei moti della prima metà del secolo XIX. Un inte­ ressante rapido profilo sulle dottrine degli economisti me­ ridionali nel secolo XVIli è presentato nel secondo saggio.

b.

GIOVANNI PREZIOSI. C o o p er a tiv is m o r o s s o p io v ra d e llo Stato, con introduzione di MAFFEO PANTLEONI.

Bari, -Gius. Laterza e Figli, 1922; 1 voi, in 8 p., pagg. 322; prezzo L. 13,50.

Vivace « pamphlet » sulla cooperazione di consumo, pro­ duzione e credito appoggiata allo Stato, e sfruttante influen­ ze politiche per trarre benefici, illeciti a carico dell’erario. Le critiche sonò largamente documentate anche a carico di persone singole : a molte accuse sono state opposte giusti- . Reazioni e spiegazioni non sempre adeguate. Poiché molta fra le magagne denunciate sono avvenute rispetto ad ap­ palti di forniture e lavori pubblici, si deve pure rammentare che, anche da parte degli appaltatori privati industriali, sono frequenti^gli abusi, le corruzioni, gli illeciti profitti: ma la comparazione non attenua punto la minaccia contenuta, nei fenomeni denunciati, rispetto alla vigoria morale e politica della classe operaia organizzata.

b.

A. CASALINE C en n i di sto r ia d e l m o v im e n to c o o p e r a ­

tiv o in Italia, con introduzione polemica di CARLO BAZ- ZI. —■ Roma, Sindacato nazionale delle cooperative, 1922 ;

1 voi. in 8, pag. XXIV-195; prezzo L. 7.

(6)

142 L’ ECONOMISTA 14 maggio 1922 — N. 2506

RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI

Rassegna settimanale

E’ continuato, accentuandosi, durante quest'ottava il movi- : mento di rialzo sulla Fiat, che guadagnò nelle prime riu ; nioni' oltre trenta punti. Il movimento del titolo fu guidato ; con indubbia abilità da mano esperta in queste battaglie, : ma giunto a 200 il corso del titolo, s,i notarono ingenti scam­ bi con larghissime vendite in buona parte anche di porta- ! foglio. Negli ultimi due giorni dell'ottava il prezzo retroce­ dette di una diecina di punti e ne approfittò immediatamente 10 scoperto formatosi a prezzi più alti, per ricoprirsi par- , zialmentè ed approfittare delel inevitabili oscillazioni e delle ‘ frequenti altalene. L’assorbimento fu di conseguènza largo e facile e: la difesa energica. Nelle riunioni dell’ottava gli scambi avvennero giornalmente per migliaia di titoli, ma non si potrebbe affermare con sicurezza che lo scoperto più ro­ busto sia stato da questo brusco movimento indotto a rico­ prirsi. Si direbbe anzi che il vero scoperto si sia mantenuto ' sulle vecchie posizioni, quasi sfidando l’aumento anche col ; rischio di pagare forti differenze a fin dii mese.

Appena il mercato è abbandonato a sè stesso, si orienta immediatamente al ribasso sui corsi. Segno tangibile che 11 rialzo non ispira piena fiducia. Già varie volte il titolo è balzato sopra la pari per ricadere con moto pure veloce : sulle 150 lire. Il pubblico è diffidente al massimo grado li verso i grandi titoli di speculazione, perchè troppe volte in j: questi ultimi anni è stato disilluso e taglieggiato e troppe ; perdite gli furono fatte spietatamente subire. Anche i nostri speculatori di borsa seguono con occhio vigile e diffidente

le mosse di borsa, pronti sempre a voltare le proprie bat- f terie appena hanno la sensazione che il movimento è arti­ ficioso. Il pubblico è piuttosto prosenso ad astenersi da

quaìsiasi operazione speculativa che non abbia una seria j base economica e finanziaria. In queste condizioni fare una li campagna d'aumento costa enormi sacrifici ed il consolida- I ritento delle quote a livelli più alti appare in più d’un caso impresa disperata. Si diffondono talvolta voci in questi ulti­ mi tempi, per giustificare campagne d’aumento su singoli tioli di soecùlazione le quali, sono sempre

accolte

con dif­ fidenza é con scetticismo dal nostro pubblico. E, ricono­ sciamo!© sinceramente, non vi è purtroppo chi possa dargli torta.

Ritorna ora a galla la voce che un gruppo inglese — pn-

! ma ;©pa,americano — abbia comprato un ingente quantitativo

f di azioni Fiat, od addirittura che abbia assunto un au - | mento di capitale per consolidare la situazione finanziaria | d ell’Azienda. Non possiamo che ripetere quanto già di­

cevam o 'n ella precedente rassegna: non potendo nè smen­ tire nè conferm are, questa sensazionale notizia : se son rose

•fioriranno,., frattanto aspettiamo pazientemente la fioritura. . Comunque, per ora la matassa di borsa è molto ingabur- gliata e non parrebbe facile trovarne il bandolo. Una giu- | stìfiqazipne valida, per una campagna d’aumento sarebbe ¡’abbondanza relativa del denaro, ma conviene prima che l'epurazione finanziaria industriale sia condotta radicalmente a termine, li pubblico risparmiatore e capitalista non ha bisogno idi nuove disillusioni.

Gli altri valori seguirono qual più qual meno il movi- I mento della Fiat e nel complesso i corsi di fine d’ottava fu- • roso sensibilmente superiori a quelli d’apertura.

1 Fonai di Stato poi, beneficiarono largamente dell’ulti- .; ma, riduzione, di un quarto per cento del tasso dei Buoni del I Tesoro, seguendo corsi notevolmente più alti della prece- i dente ottava. Verso ì Fondi di Stato ed i titoli a reddito «fisso si rivolgono essenzialmente le disponibilità dei nostri ri-, spararmi©; i. Così la R en d ita 3,50 si porta da 71 martedì, | primo giorno di borsa della settimana, a 72,10 oggi, dopo

aver toccato 72,75 giovedì II C o n so lid a to 5 per cento da : ~8.,dZ martedì saie rapidamente a 79.85 giovedì, per cadere oggi a <3,62 e chiudere migliore a 79,25. Buone sempre le disposiz.ioni del pubblico verso questo nostro massimo titolo di Stato e brillanti le prospettive di un prossimo avvenire : per la rivaiuzione di ¡questo valore ingiustamente deprezzato. Ricercato ed in rialzo il P r e s tito 5 per cento a 80 per cento ; il 4.50 per cento a 72 per cento ; mentre le O b b liga z ion i F er-

j r o v u ir ìe 3 per cento si negoziarono a 255; le M erid io n a li 3 per cento valevano 224 e le S an P a o lo 3.50 per cento 383.

Sii' scambiarono particelle di O b b liga z ion i L lo yd M ed iterra

' .rfeo intorno a 470; d 'ilv a 5.50 sul 600, di O b b liga z io n i An­ sa ld o 5.50 per cento p rim a e m is s io n e da 260 a 270, s e c o n d a . da ■ '250' a '260, terza a 250 circa .

B a n ca d ’Italia da 1280 a 1285 dopo 1292 giovedì, B a nca

1 C o m m e r c ia le da 818 martedì a 868 giovedì poi in discesa a >26 venerdì ; oggi 829. Fermo il C r ed ito Ita lia n o..intorno a.

607 ed il B a n co d i R om a a 103,50 Circolavano voci di pros­ simo aumento di capitale di quest’istituto di Credito da 150 a 260 milioni che verrebbe assunto da banche dell Italia Centrale (•?)

Valori ìerroviari calm i, con qualche miglioria delie M e­ d ite r r a n e e passate da 132 a 135; M erid ion a li 288.

Il R a b a ttin o dopo aver toccato giovedì scorso il 489 chiu­ de l ’ottava a 470, tra scambi lim itati. N a viga z ion e Alla Ita­ lia 110 circa ; L loyd S abau do 202 circa. Snia ordinaria sem ­ pre trascurata sul 24.50 e quella p r e fe r e n z ia le a 36. A com­ plemento di quanto dicemmo nella precedente rassegna, ci giunge ora la relazione della B ritiseh C e llu lo s e e C h em ica l M a n u fa ctu rin g C y di Londra che afferma che gli inconve­ nienti del nuovo procedimento a ll’acetato di cellulosa stan­ no sopratutto n e ll’estrem a difficoltà della tintura della seta così prodotta. Il capitale della summenzionata società è di steriine 6.550.000 mentre la perdita del secondo esercizio sociale (1921) ammonta a c ir c a '1.110.000 sterline. A ll’attivo il brevetto accennato è portato per 1.885.738 sterline ( M) e gli stabilimenti per 3.780.000 sterline. Da questi pochi dati appare a sufficienza quanto poco rosee siano le condi­ zioni sociali.

La Fiat dal minimo di 178.50 martedì, si porta a 200.50 giovedì per scendere a 188 e rifarsi a ll’ultimo momento in parte dei perduto a 195. Premi Maggio a buon mercato circa 8 di scarto dqnt 6 circa. S ga realizzata d al massimo di 72 gioverì a 60.5Ó oggi, Genova chiude a 68. Itala leggerm ente

m igliore a 17. ,

Poco attivi i siderurgici che registrano anch'essi qualche m iglioria. T ern i da 405 a 410; Uva 15; E lba da 38 a 4 2: M eta lli da 84 a 9 0 ; A nsaldo da 17 a 18.50. Per la siste­ mazione del gruppo Ansaldo compreso VAnsaldo S. G io rgio. si procede di già al pagamento dei debiti al 40 per cento. Consterebbe che molti creditori avrebbero già ceduti i loro crediti a queste condizioni.

Saccariferi sostenuti ma n e ll’ombra. E ridania dopo 323 giovedì, 218 apertura e chiusura d ’o ttava; R a ffin eria 359 c irc a ; In d u stria Z u c c h e r i 220 circa. Le azioni M olini Alta Italia con passo lento ma sicuro* continuano a progredire. Corso attuale 304, Qualche attività sugli Idroelettrici, ben tenuti : E lettricità Alta Italia 258 circa ; S ip da 127 martedì a 124.59 o g g i; S e s s o (E lettrica S icilia ) 94 circa.

M o n teca tin i calme intorno a 132; M a rco n i poco oscil­ lanti sul 198; T e d e s c h i da 170 a 167; B e n i S tabili sorve­ gliati da 262 a 268; C e m e n ti 3 5 ; C o to n ificio Valli Lanzo 32 c irc a ; G ilardini 72 c irc a ; S ch ia p p a relli offerte da 79 a 7 6; S le a r in e r ie Lanza 104; B a u ch ìe r o 7 8 ; F e c o le r ì e 125. Do­ mandate le N eb io lo salite da 295 a 298.

11 gruppo alim entare incontra le sim patie e la preferenza dei nostri capitalisti : queste aziende adempiono ai requisiti essenziali per un ottimo investimento di capitale : Arrtmni- strazioni che ispirano fiducia, industrie prospere e sempre state rim unerative, intrinseco delle azioni di molto supe­ riore al valore nominale delle azioni, situazione finanziaria brillante e dividendi lauti. Sono aziende vecchie che con­ quistarono già un nome apprezzato anche a ll’estero ed una estesa ed affezionata clientela : V enòhi nominale lire 100, oggi 540 circa ex 25 lire con distribuzione gratis di una : azione nuova ogni 4 vecchie. B aratti e ■ M ilano valore ne- m inaìe 15, corso attuale 50 circa ex 10. C io cc o la to M o­ r e n d o e G a n g lio nominale 100, valgono attualmente 160 ex 15 lire. G a lle ttin e B is c u its 137 e » 10 lire. Si va popolariz- zando in Italia 1 uso del cacao e del ciocolato come a li­ mento specialm ente p er i bimbi nel ceto operaio e nelle campagne. Vi è ancora un larghissim o margine di aumento e di consumo giacché dalie statistiche che abbiamo sott’oc- chio, risulta che la Germania consuma 2 chili all'anno per abitante, la Norvegia 1.50, l ’Inghilterra 1,17, la Francia 1,08, mentre 1 Italia è proprio in coda a tutti i paesi dopo ■ la Spagna (0,42 kg. per abitante) e cioè con solo 0,13 e

mezzo per l ’anno 1910.

Dal 2 al 31 maggio 'ha luogo l ’aumento del capitale del- 1 A cqua P ia A n tica M arcia da 9 g 12,50 milioni. Le azio­ ni sono tutte offerte in opzione agli azionisti in ragione di una azione nuova ogni 4 vecchie alla pari (500 lire) piu 40 lire per rimborso dividendo del corrente esercizio avendo le nuove azioni godimento dal i gennaio 1922. Valore at-

j

tuale 1560 circa. I diritti d ’opzione valevano da 185 a 200 lire.

Torino, 6 maggio 1922.

. • Gustavo Deslex

Luigi Ravera, gerente Tipografia dt.L 'E ctn m istà — Roma

(7)

14 maggio 1922 — N. 2506 L’ECONOMISTA 143

9)

DATI STATISTICI SULLE BANCHE DI CREDITO MOBILIARE

30 settembre 1921

31 ottobre 1921

30 novembre 1921

31 dice sbre 1921

31 Gennaio 1922

23 febbraio 1922

Banca Commerc. Italiana

Banca Italiana di Sconto

Credito Italiano . . . .

Banco di Roma . . . .

NUMERARIO IN CASSA, CEDOLE E VALUTE

3 0 1 .5 9 2 .8 4 1 5 .9 8 3 .1 ' 4 68.421.3 8 64 .3 6 5 ;9 3 7 .0 6 19 .8 4 8 .8 8 9 .4 4 2 2 ,8 3 5 .8 6 4 .3 349.578.1 3 51 .4 9 2.8 2 36 .5 8 6.6 4 2 9 .5 9 1.8 554 .4 9 8.9 8 8 8 .8 7 1 .6 6 3 .2 677.589.73835 5 3 5 .2 8 5 .8 8 5 .6 155.664.4 1 62.985.0 1 5 1 .1 5 6 .4 . 2 4 4 .7 4 1 .9 8 8 .3 128.381.732.1 122.750.442.9 1 043..421.9 1 .3 6 0 .0 5 2 .7 1 .1 7 4 .0 7 6 .6 1 ,9 9 7 .9 7 9 .5 8 8 .5 1 .4 2 5 .8 2 0 .3 6 0 .0 1 .0 8 0 .8 7 2 ; 192.9 PORTAFOGLIO ITALIA,

Banca Commerc. Italiana

3 .7 5 7 .8 6 6 .0 3 .8 5 7 .8 8 1 .0 3 .8 5 6 .0 8 6 .6 3 .4 9 2 .4 7 3 .6 9 6 .1 3 .2 2 1 .0 6 2 .3 9 5 .8 3 .4 2 8 .1 4 1 .7 5 4 .6

Banca Italiana

di

Sconto

2 ,0 5 5 .1 9 3 .2 1 .9 6 9 .8 0 6 .0 — — —

Credito Italiano

. . . . 3 .2 8 4 .8 7 4 .7 3 .2 7 5 .1 8 4 .1 3 .1 5 9 .7 0 0 .6 2 .6 8 9 .1 0 9 .9 8 5 .1 2 .6 3 4 .9 8 3 .5 8 9 .8 2 .6 6 3 ,1 5 9 .1 3 2 .2

Banco di Roma

. . . . 766.984. • 773 .0 2 8.7 777 .9 6 9.6 8 4 2 .7 8 1 .0 9 0 .2 9 5 1 .8 0 3 .6 2 1 .6 1 .1 1 1 .9 3 1 .2 7 8 .5

9 .8 6 4 .9 1 7 .9 9 .8 7 5 .8 9 9 .8 7 .7 9 3 .7 5 7 .1 7 .0 2 4 .3 6 4 .7 7 1 .4 6 .8 0 7 .8 4 9 .6 0 7 .3 7 .2 0 3 .2 3 2 .r6 5 .3 RIPORTI

Banca Commerc. Italiana

Banca Italiana di Sconto

Credito Italiano . . . .

Banco di Roma . . . .

4 83.811.0 248 .7 3 5.3 3 09.607.2 2 7 4 .3 3 5.4 470 .8 2 7.6 2 3 8 .2 9 4.6 3 14 .9 8 7.4 262.428.1 481 .7 9 1.8 4Ö 8.016.322.4 4 5 0 .3 3 6 .5 5 5 .7 4 4 4 .4 8 3 ,6 9 5 .6 3 01.852.2 2 80.326.4 2 6 3 .7 6 8 .4 0 1 .2 2 56 .1 05.279.1 2 8 4 .9 2 4 .4 8 6 .0 2 3 9 .4 9 1 .5 1 6 .4 2 9 5 .0 8 9 .4 9 6 .3 2 2 5 ,9 1 0 ,2 9 9 .0 1 .3 1 6 .4 8 8 .9 1 .2 8 6 .5 3 4 .7 1 .0 6 3 .9 7 0 .4 9 8 7 .8 8 5 .0 0 2 .7 9 7 4 .7 5 2 .5 5 8 .2 9 6 5 ,4 8 3 .4 9 0 .9

CORRISPONDENTI SALDI DEBITORI

B anca C om m erc. Italiana 1 .6 1 7 .1 6 5 .6 1 .5 9 8 .4 6 4 .0 1 .4 1 2 .8 7 0 .8 1 .3 9 2 .8 4 6 .2 6 9 .8 1 .4 4 6 .9 5 5 .2 2 7 .9 1 .4 0 8 .9 3 3 ,9 2 0 .1

B an ca Italiana di Sconto 1 .7 4 2 .8 6 4 . 1 .7 5 8 .0 6 6 .4 — — —

C red iio Italiano . . . . 1 .3 9 5 .2 9 2 ,4 1 .3 6 0 .4 8 3 .5 1 .2 25 .6 4 9,1 1,171 .9 0 5,7 2 2 .1 1 .0 9 7 .2 8 3 .4 9 9 .8 9 8 3 -9 8 4.7 1 9 .2 B anco di R om a . . . . 1 .2 8 6 .4 8 5 .4 1 .3 0 5 .2 5 4 .3 T . 3 12.819.7 1 .2 5 9 .8 5 9 .2 1 9 .5 1 .0 0 7 .2 5 t . 256. 1 8 8 2 .8 5 5 .2 3 1 .0

6 .0 4 1 .8 0 7 .4 6 .0 2 2 .2 6 9 .1 3 .9 8 1 .3 3 9 .6 3.824.611 .2 1 1.4 3 .5 4 1 .4 8 9 .9 8 3 .8 3 .2 7 4 .8 7 3 .8 7 0 .4 DEPOSITI E BUONI FRUTTIFERI

Banca Commerc. Italiana

839 .1 5 6.2 830.072.1 844.984.7 7 8 9 .9 6 1 .3 1 9 .5 7 04 .7 6 5 .4 0 5 .5 7 00 ,9 4 7 .1 5 4 .5

Banca Italiana di Sconto

9 3 0 .3 6 1.2 9 2 2 .1 1 1.8 — — — ---.

Credito Italiano

. . . . 9 8 6 .3 3 2 .8 9 8 7 .5 9 0 .2 1 .001.228.1 8 9 5 .3 8 3 .0 2 3 .9 750 .1 2 8.83 3 .1 7 26 .1 1 4 .4 4 8 ,2

Banco di Roma

. . . . 776.101.1 6 2 5 .3 2 3.4 794.410.1 7 5 1 .1 4 2 .3 6 2 .2 6 7 8 .7 0 7 .1 9 9 .4 6 3 1 .4 2 8 .2 1 3 .9 4?. 5 3 1 .9 5 1.3 3 .3 6 5 .0 9 7 .5 2 .6 4 0 .6 2 2 .9 2 .4 3 6 .4 8 7 .2 0 5 .6 2 .1 3 3 .6 0 1 .4 3 8 .2 2 .0 5 8 .4 8 9 .8 1 6 .7

j ... -,

CORRISPONDENTI ; SALDI CREDITORI

Banca Commerc. Italiana

4 .6 6 5 .8 1 7 .0 4 .8 2 4 .4 8 4 .2 4 .6 9 8 .6 3 9 .4 4 6 19 .9 3 5 .3 3 8 .9 4 2 9 8 .1 2 9 .4 8 5 .7 4 2 8 7 .4 1 6 .2 8 0 .0

Banca Italiana di Sconto

3 ,1 5 0 .8 4 2 .7 3 .0 7 4 .4 9 7 .7 — — — .

•----Credito Italiano

. . . . 8 .7 4 7 .8 5 0 .6 3 .8 4 8 .8 5 5 .4 3 .6 6 8 .2 5 0 .0 3 .5 7 3 .5 3 9 .6 3 6 .0 3 .3 9 4 .8 8 5 .8 7 6 .9 3 .2 2 2 .1 0 5 .3 8 8 .5

! Banco di Roma

. . . 1 .7 28 .4 4 3.1 1 .7 4 5 .1 3 1 .8 1 .7 7 1 .1 6 4 .6 1 .8 7 5 .2 8 0 .8 9 1 .9 1.7 8 9 .1 9 0 .5 8 9 .3 1.8 5 4 .7 8 4 .5 1 7 .2 ! 1 3 .2 9 2 .9 5 3 .4 13.49 4 .9 99 .1 10.13.8.055.0 10.068.755.776.8 9 .4 8 2 .2 0 7 .9 5 1 .7 9 .3 6 4 .3 0 6 .1 8 5 .8

!

ASSEGNI IN CIRCOLAZIONE

Banca Commerc. Italiana

2 8 7 .5 8 0 .4 299 .2 2 9.9 275.213.1 3 36 .924.607.1 2 5 2 .7 2 9.84 3 .4 2 4 5 .8 6 3 .3 5 1 .0

Banca Italiana di Sconto

2 8 2 .2 2 7 .5 274 .3 4 3.7 — — ; ■ - . —

1 Credito Italiano

. . . . 2 0 1 .4 7 4 .5 2 16 .8 5 7.2 125 .9 7 0.7 187.333.234.7 1 6 ^ 8 4 4 .3 9 6 .3 ¡5 2 .2 5 0 .1 5 4 .3

Banco di Roma

» . . . : 131 .5 1 2.5 1 55.042.0 1 56.593.6 1 71 .898.769.8 1 11 .561.744.0 8 0 .8 4 1 .4 8 6 .4 9 02 .7 9 4.9 9 4 5 .4 7 2 .8 5 57 .7 7 7.4 6 96 .1 5 6 .6 1 1 .6 5 3 1 .1 3 5 .9 7 4 .7 4 78 .9 5 4 .6 9 1 .8

TITOLI DI PROPRIETÀ’

Banca Commerc. Italiana

1 64.158.3 176.559.9 176.636.5 186.425.344.9 1 82 .9 55.915.8 1 8 6 .4 0 7,02 9 .2

Banca Italiana di Sconto

152.267.2 141.069.6 — --- . ■ — ;■

Credito Italiano . . . .

118.493.5 117.567.5 117.298 113.257.404.3 115 .4 2 3.95 6 .8 121.205.580.7

Banco di Roma . . . .

108.897.7 114.556.0 116.978.1 129.846.957.4 127 .4 8 2.18 8 .0 ¡3 3 .9 0 5 .3 2 1 .5 5 4 3 .8 1 6 .7 5 49 .4 5 3.0 409.904.6 4 29 .5 5 9 .7 0 6 .6 4 2 5 .8 6 2 .0 5 0 .2 4 41 .5 1 8 .5 3 1 .6

PARTECIPAZIONI

Banca Commerc. Italiana

2 05.404.4 2 1 0 .4 1 2.9 210.203.1 2 1 2 .0 8 5 .9 5 7 .0 2 0 3 .8 6 6 .1 5 6 .0 2 0 1 .5 3 7 .6 0 8 .0

Banca Italiana di Sconto

2 38 .0 0 6.7 234 .8 7 2.4 — — --- , . —

(8)

144

L’

ECONOMISTA 14 maggio 1922 - N. 2508 15 marzo 22 marzo

.

128.776 128.780 13 58.149 39.480 . 87.568 93.832 • 23.626 23.682 18.171 18.183 134.564 142.205 145.384 145.386 18 7[8 % 18 %

ISTITUTI NAZIONALI ESTERI

1®)

Banca d’ Inghilterra

Situazione settim anale in m ilioni d i sterlin e (alla pari A l TIVÒ

Incassa ... Debiti delloStato, rendite B Portafoglio e anticipazioni Biglietti in riserva . . , PASSIVO Capitale e riserve . . Tesoro e anticipazioni . , Emissioni autorizzate . Proporzioni delle riserve, bi

glietfi e specie, agli impegni

*0

Banca di Francia

Situazione settim anale in m ilioni d i franchi (alla pari ATTIVO

Incasso oro . » argento . . Avere degli S ati Uniti Disponibile estero . Portafoglio corrente. • prorogato Anticipazioni ordinarie

» allo Stato Buoni dei tesoro riscon Rendite e immobili.

PASSIVO Capitale e riserva . Conto ammortamento Biglietti in circolazione Conto corrente tesoro Conti particolari. . . . Proporzioneincassi agii impegni

*2)

Banca Nazionale del Belgio

Situazione settim anale in m ilioni d i franchi (alla pari

16 marzo » • • 5.525.740 281.592 632.902 2.859.030 48.437 2.415.777 . . . 21.400.000 frati . 4.199.000 • •

• 1

311.603 5.525.850 281.749; 632.619; 2.817.438 48.082 2.316.995: 21.700.000 4.190.000 312.345 247.3151 247.315; 547 524; 547.170 35.660.374 35.281.790; 68.551! 56.168' 2.124.881I 2.310.513) 15-34 % I 15-43 % I L. 25.225) 29 ma Co 128 771 57 334 105.366 22.673 18.195 150.557 145.392 16 1[4 % L. 1.00) 30 marzo 5.526.055 281.921 631.561 2.916.674 47.572 2.311.479 21.700.000 4.199.000 312.938 247.315 546.659 35.528.005 26.298 2.209.747 15-38 % A iTIVO Incasso oro ... » argento e rame. . . » portafoglio Estero . . Portafoglio belga . . . . Anticipazioni su fondi pubblici

» dello Stato Buoni interprovinciali . . . Fondi pubblici, immobili, ecc.

PASSIVO Capitale e riserve . Biglietti in circolazione. Conti correnti dei tesoro

» » particolari D iv e r s i...

L. 1.00) 16 marzo 23 marzo 30 marzo

266.584 40.407 19.233 497.483 169.865 5.500.000 480.000 216.574 100.937 6.312.943 164.763 309.742 690 266.584 266.583 40.293 40.3Ò7 19.194 19.134 461.971 476.529 206.653 179.560 5.500.000 5.500.000 480.000 480.000 216.357 216.574 100.937 100.937) 6.272.088 6.243.763' 566.483 494.368 249.547 337.692! 1.064 876!

1®)

Banca di Spagna

Situazione settim anale in m ilioni di pesetas (alla pari L. 1.00)

ATTIVO 11 marz0 18 marzo 25 marzo

O r o ... A rg en to ... Bronzo, effetti scaduti e

spondenti . . . . Portafoglio . . . . Tesoro pubblico . . . Anticipazioni al Tesoro. Immobili... . 2.519.043 631.605 #0.012 2.904.750 6.333 150.000 9.050 2.519.662; 2.520.414 633.449) 636.654 89.588; 2.830.260 7.565 150.000 9.315 P \SSIVO Capitale e riserve . Biglietti in c rcolazione . Depositi e conti correnti

59,707 2.820.525 13.510 150.000 9.318 228,000 4.166.125 1.098.375 228.000 4.134.536 1.124.005 . | 228.000. . I 1.195.908 ' 1 1.100.364)

14)

Banca Neerlandese

Situazione settim anale in m ilioni di fiorini (alla pari L. 2.0832)

ATTIVO 13 marzo 20 marzo 27 marzo

Incasso oro . » arge to Portafoglio cjmmerc » estero Anticipazioni. . Immobili e valori 605.953! 605.953 :iale. . . 200.8456.846 190.9847.155

.

57.147 42.553 140.990 163.065

. . . .

12.960 12.984 605.953 5.885 199.079 44.662 131.960 12.984 PASSIVO Capitale e r serva . . Biglietti in circolazione. Conti correrti . . . 25.387 986.898 26.766 25.3871 963.735j 36.927! 25.387 961.923 26.126

13)

Banca Nazionale Svizzera

Riserve metalliche oro .

• » » argento Effetti in portafogli? . Effetti in circolazione . Sconto... 7 marzo 5'■.0.9821 08.000 278.3941 819.026 3 1|2 % (alla pari L. 1.00) 15 marzo 23 marzo 546.057: 549.630 H:8.00 ' 108.000 278.167 275.279 800.398 786.614 3 1[2 % 1 3 1,2 %

1®)

Banca dell’ Impero Germanico

Situazione settim anale in m ilioni d i marchi (alla pari L. 1 2346)

ATTIVO 33 febbr. 7 marzo 15 marzo

Incasso . . Buoni del tesoro i Portafoglio . . Anticipazioni. ». Fondi pubblici . Diversi . . . PASSIVO Capitale e riserva . . Biglietti in circolazione. Depositi a vista . . Diversi . . . . • • 1.011.978 biglietti . 4.637.585 . . * . 136.108.744 • . . . 62.305 . . . . 215.362 • • • • 8.396.233 1.013.508! 1.014.085 5.161.223 4.885.945 132.883.3921 140.866.650 26?.699 149.170 264.583; 250.735 8.519.953: 9.550.763 301.4131 301.413! 301.413 120.026 337 121.930.166 ; 122.120.371 26.526.072 22.333.824 30.665.855 3.578.335 3.537.955 3.629.709

17)

Banche associate di New-York

Situazione settim anale in m ilion i di dollari (alla pari L. 5.1825) 17 marzo 23 marzo 31 marzo

33.706 .162.300 519.900 7 810 Anticipazioni e sconti . 4.375.6001 4.404.000 4 Circolazione . 33 760! 33.706 Clearings . . . 4.229.000, 4.142.700 4

Totale della riserva 547.000; 517.200

Eccedenza della riserva. 32.850 6.980

18) Incasso metallico aio * *S -r* ° 3 — OO cS D ate 0 0 ce .2 0 § ® O rO O ®’£ I I P.0 0 bo O ta r cs Q < O O CC o co co I !

Banca Nazionale Danese

luglio . . 110 — 219 24 95 15 novembre . 319 . 5 651 191 208 98 dicembre . 319 5 659 180 196 104 gennaio. . 320 5 630 176 234 113 febbraio . 320 5 616 174 266 121 marzo . . 320 6 625 186 265 126

Banca Nazionale Greca

luglio . . 31 — 224 229 4 38 novembre . 56 — 2.121 1.436 140 229 dicembre . 56 — 2.161 1.510 138 236 gennaio. . 56 — 2.134 1.525 138 229 gennaio . . 56 — 2.116 1.579 138 226 febbraio. . 56 — 2.123 1.707 140 231 1914 11 luglio 1921 30 ottobre 1921 30 novembre 1921 31 dicembre 1922 30 gennaio . lj)22 28 febbraio.

Banca di Norvegia

61 2 173 20 109 206 2 576 158 560 206 2 554 166 554 206 2 574 201 587 206 2 531 186 537 206 2 526 196 541

Banca del Portogallo

44 52 457 26 122 48 99 4.135 294 773 48 99 4.1S8 312 791 48 99 4.209 254 817 48 99 4.917 291 838 48 99 4.124 312 841 2 5Vt 5% 5% 5% 5% 614

614

6%

614

614

614

6 1 5

11 ! 6%

7 ; 614

5 ! 614

5 ! 6%

5 i 614

1914 22 luglio . 1922 22 febbraio 1922 1 marzo . 1922 8 marzo . 1922 15 marzo . 1922 22 marzo .

Banca Nazionale di Romania

1914 18 luglio . 1922 25 febbraio. 1922 4 marzo . 1922 11 marzo. . 1922 18 marzo. . 1922 25 marzo. . 98 36 38 17 8 10 154 1 414 14 237 47 494 0,5 13.696 1.660 5.764 177 494 0,4 13.644 1.731 5.869 177 494 0,4 13.676 1.767 5.926 194 494 0,4 13.271 1.754 5.969 194 494 0,4 13.751 1.650 5.902 188 1914 31 luglio . . 1921 30 novembre. 1921 31 dicembre . 1922 31 gennaio. 1922 28 febbraio 0922 31 marzo. .

Banca Reale Svedese

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