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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.423, 11 giugno

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

S C IE N Z A E C O N O M IC A , F I N A N Z A , C O M M E R C IO , B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R I V A T I

Anno IX - Voi. X III

Dom enica 11 G iugn o 1882

N. 423

SE L’ IMPOSTA FONDIARIA SIA SPEREQUATA

A d esam inare se l’ imposta che lo Stato ricava dalle terre sia o no equam ente distribuita, e quindi se alcune provin cie o regioni siano straordinaria­ mente gravate, m entre altre sieno ingiustam ente p rivilegiate, si possono seguire, a nostro avviso, tre criteri.

Il prim o, quello di paragonare la quantità di ter­ reno coltivato colla imposta. Questo criterio però ha il difetto di supporre ciò che sem pre non è, vale a dire ogni provincia, ogni region e adotti quel sistema di coltura che m eglio si adatta alle condizioni c li­ m atiche del luogo ed alle qualità fis ic o -ch im ich e del terreno ; che cioè dovunque sia accolto il prin­ cipio di dom andare alla terra la sua massima pro­ duttività non in quantità o qualità di prodotto, ma sibbene in valore. N oi sappiamo di essere ben lungi in Italia da aver raggiu n to questa meta nel nostro sistema agricolo, ancora essenzialm ente em pirico; e sappiamo che la scienza e le scoperte che essa ha fatte, intorno alle qualità del terreno in rapporto colla coltura, sono lontane dall’ essere ap­ plicate. L a quantità adunque di terreno m esso a coltura non è criterio sufficiente per determ inare la entità della imposta.

Il secondo criterio consisterebbe nel paragonare la quantità di prodotto che si ricava in ogni pro­ vincia o region e colla entità della imposta fondiaria. Anche qui però non sono elim in ati tutti i difetti. L e stesse cause, che abbiam o prim a ricordate, c o - spirai.o a rendere non sufficente la base di con­ fronto, inquantochè le qualità dei prodotti possono essere e sono di valore diverso a seconda dei luoghi.

Infine il terzo criterio sarebbe qu ello di m ettere a confronto da una parte il v a lo re della produzione agricola di un paese, dall’altra la som ma della im ­ posta. M a anche qui abbiam o una diversità note­ v o le nella diversità della spesa necessaria per ot­ tenere il prodotto, e si risicherebbe di avere un conlronto inesatto quando non sì vin cessero le d if­ ficoltà m olto forti di trovare il valore netto della produzione.

N oi abbiamo, prom esso di m ettere sott’ occh io ai nostri lettori alcuni elem enti dei quali possano v e ­ dere alm eno con grande approssim azione se vi sia o no sperequazione nella imposta fondiaria, e siamo disposti, appunto per m antenere la nostra pro­ messa, di ved ere la relazione della im post? tanto colla quantità del terreno coltivato, quanto colla quantità del prodotto, quanto col valo re lordo del prodotto stesso.

L o Stato ricava dalla imposta sui terreni poco meno di 126 m ilioni, i quali, nelle diverse regioni, vengono così ripartiti :

L o m b a rd ia ... m ilioni 22. 4 Napoletano M editerraneo . » 2 0 .1 P i e m o n t e ... » 14. 5 Napoletano Adriatico . ., » 1 2 .7 E m ilia e R om agne . . . » 1 2 .3 V e n e t o ... » 1 1 .6 Sicilia . . . » 8. 8 M arche e U m bria . . . » 6 .8 T oscan a... » 6 .7 R o m a ... » 4 .3 Sardegna ... » 3 .3 L ig u r ia ... , » 1 .9 E ridotta in quote procentuali, abbiam o che la Lom bardia paga il 17.85 per cento della imposta, il Napoletano M editerraneo il 15.65, il Piem onte P I I . 60, il N apoletano A d riatico 1 0 .1 4 , P E m ilia e R om agn e 9 .8 2 , il V eneto 9 .2 8 , la Sicilia 7 .1 0 , le M arche ed U m bria 5.46, la Toscana 5.40, la prò vin cia di R om a 3 .4 4 , la Sardegna 2 .7 0 , la L i - guria 1 .6 0

V ediam o ora la quantità di terreno coltivato com inciando dalle biade e com prendendo tra queste : il frum ento, il grano turco, il riso, la segala, l’orzo e l’ avena.

P e r questi prodotti l’ Italia, secondo le statistiche ufficiali, tiene occupati: per il fcom ento ettari (in m ilio n i) 4.6, per il grano turco ettari 1.7, per il riso 0.2, per la segala e 1’ orzo ettari 0.4, per l’ a ve­ na 0.4, in totale m ilioni di ettari 7.4 circa. Questo com plessivo terreno di coltura è cosi ripartito per le d iverse region i. Napoletano M editerraneo » A driatico E m ilia e R om agne. S ic ilia . M arche e Um bria Toscana . . . Lom bardia . . V eneto. . . . P ie m o n te . . . Rom a . . . . Sardegna . . . L igu ria 20.7 15.2 10.2 9.3 8.8 7.9 7.8 7.8 6.1 2.7 2.0 1.5 01°

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paga 1 4 5 cioè 6.9 di più, il V eneto ne paga 11.6 in vece di 9.8 cioè 1.8 di più, Rom a clie dovrebbe pagare 3 .4 m ilioni ne paga 4 .3 cioè 0 . 9 di più, la Sardegna 0 .8 di più; tutte le altre regioni pa­ gano di meno della quantità che risulterebbe da questo criterio, e precisamente : il Napoletano A d ria ­ tico 6.3 m ilioni di meno, il Napoletano M editerraneo 6 m ilioni di meno, le Marche e l’ Umbria 4.2 di meno, la Toscana 3.2 di meno, la Sicilia 2 .9 di meno.

Così si potrebbero dividere le regioni in due g ru p p i: Piem onte, Lom bardia, V eneto, Rom a e Sar­ degna che pagano com plessivam ente 23 m ilioni di più della quota proporzionale di terreno coltivato a biade; e l’ altro: Napoletano, S icilia, M a rch e-U m b ria e Toscana che pagano 22.6 m ilioni di meno. Una sperequazione di 45 m ilioni all’ anno da questo solo aspetto.

Prendiam o un altro im portante genere di coltura : la vite.

Abbiam o in Italia 1,870,000 ettari di terreno col­ tivati a vign eti, divisi nelle seguenti proporzioni •

Napoletano A driatico . . . . 14.2 •/„ » M ed iterran eo. . . 13.0 » V e n e t o ...12.9 » T o s c a n a ... 11.7 » S ic ilia ... 11.3 » E m ilia e R om agn a... 9.0 » M arche e U m b r ia ... 7.9 » L o m b a r d i a ... 7,8 » P ie m o n te ... 6.2 » L i g u r i a ... 2.4 » R o m a ... 2.3 » S a rd e g n a ... 1.3 » A nch e qui la sperequazione è evid en te; il P ie ­ monte e la Lom bardia pagano oltre il doppio della proporzione di terreno a coltivazione di v ili; e sono pure aggravate, sebbene molto più leggerm ente la L i ­ guria, R om a, il Napoletano M editerraneo e la Sardegna; in vece godono un sensibile vantaggio la Toscana, le M a rc h e 'e l'U m b ria, il Napoletano Adriatico, la S i­ cilia e più leggerm en te il V eneto.

L o stesso avverreb b e se tenessimo conto delle terre coltivate a boschi ed a castagni, avrem m o le proporzioni nella stessa misura ed apparirebbe e v i­ dente anche qui che la sperequazione è assai p ro ­ nunciata.

Ci resta a v e d e re se vi sia sperequazione anche nella quantità del prodotto e quindi nel v a lo re che se ne ricava ?

Questo esam inerem o in un prossimo articolo.

LE BANCHE POPOLARI PUGLIESI

F ra tutte le provin cie m eridionali del R egn o la Pu glia è forse quella che nell’ ultim o decennio ha fatto m aggiori passi nella via del progresso. Colà infatti ha progredito m oltissim o l’agricoltura e non solo il sistema di coltivazione della terra, ma anco le industrie agricole, tra cui prim eggiano quella del vin o e dell’ o lio . L e qualità di questi due prodotti che ora si esportano dalle provin cie pugliesi sono incredibilm ente superiori a qu elle che si esporta­ vano non m olti anni fa. A n ch e l’attività marittim a si è ridestata colà, m entre si andava spegnendo in quasi ogni altra parte del nostro esteso lito ra le ; e

la società di navigazione Puglia se non è certa­ mente poderosa, onora la città di Bari o ve è sorta ed ha sede, giacché va prendendo un modesto ma non interrotto increm ento per opera d’ iniziativa pri­ vata, senza che abbia mai avuto il benché m inim o aiuto dal G overno. F in alm en te anco le istituzioni di credito popolare si sono fatte abbastanza num erose e si vanno propagando con rapidità relativam ente m aggiore che in ogni altra region e italiana. N è ba­ sta ; S|e banche popolari pugliesi hanno e sp erim en - lato un tipo nu ovo che fa buona prova e che forse è destinato a diffondersi dovunque.

U n accurato studio su di esse e sulle loro re la ­ zioni attuali e possibili colle Società di Mutuo S o c­ corso è stalo pubblicato teste dal cav. A lb erto Quarta capo sezione al M inistero di A gricoltu ra In­ dustria e C om m ercio e segretario del C onsiglio del com m ercio.

L ’ egregio Quarta collegando il suo tema c oll’ o r ­ ganism o in gen ere di lutto il credito popolare, prende le mosse dalle banche cooperative Luzzatti ed esamina il noto addebito loro fatto di non es­ sere abbastanza popolari. E cco, in proposito il suo parere. N el 1880 la quota media individuale in azioni era rappresentata da L . 492, com presa la quota media del fondo di riserva, « e forse po­ trebbe reputarsi alquanto elevata e servire di a r­ gom ento a coloro i quali asseverano che le banche onde si parla non sieno abbastanza popolari. » In ogni caso la quota media individu ale va d iv e rs a - mente valutata, inquantochè essendo assai differente il valore di ciascuna azione da banca a banca, la quota media anzidetto, se le azioni sono per mo’ di esem pio di L. 100, ne rappresenta poche, e se sono in vece di L. 10 e 20 ne rappresenta un num ero assai m aggiore. Da un prospetto rilevasi che le azioni di gran lunga più num erose di tutte le altre sono quelle di L . 50. In quanto alla qualità dei soci, a tutto il 1880 sopra 121 banca che porsero le chieste notizie, N. 100,593 soci erano così ri­ partiti :

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ammon-11 giugno 1882 L ’ E C O N O M I S T A 371 tare delle som m e iscritte in ciascuna categoria di

libretti g li oppugnatori delle banche popolari trag­ gon o argom ento per sostenere che le banche po­ polari sono più che altro banche borghesi. »

Non possiamo qui riprodu rre tutto il prospetto da cui si rileva com e sia ripartito nei libretti il ri­ sparm io. D irem o soltanto che i libretti fino a L i­ re 1000 che possono raffigu rare sudati risparm i dell’ operaio, "rappresentano appena la som m a di L . 15,158,888 su 121 m ilione, m entre libretti da L . 1001 a 4000 rappresentano una somma di L i­ re 3 9 ,806,29 6 e quelli da L . 5000 in su, una som ma di L . 53,328,868. » E ben v ero che nel pic­ colo risparm io vuoisi avere rigu ardo più al num ero dei libretti che alla somma da essi rappresentata ; ma ò pur vero che num ero e som ma non porgono bastevole testimonianza di quella m icrografia del risparm io che in Italia sarebbe cotanto desiderabile. »

Di qui l’ autore passa a discorrere di proposte e studj per dem ocratizzare il cred ito, fra i quali pri­ m eggia quello del prestito sull'onore già messo in pratica, del resto, in qu alch e region e e gru ppo di banche. P o rge quindi interessanti particolari sui Monti di Pietà, dim ostrando com e sui pegni custo • diti per breve tem po le loro tariffe li risolvon o in una vera usura, e com e le banche popolari, m e­ diante acconcio organism o, possano forse a poco a poco sostituirli.

L ’ autore esprim e il voto che nel seno d ’ ogni so­ cietà di mutuo soccorso sorga una banca coopera­ tiva, ma con organismo, con patrimonio e con fini distinti, cosicché i 360 mila soci del mutuo soc­ corso diventino 560 mila azionisti. L e parole sotto- lineate prevengono l’ obiezione di coloro i quali te­ mono che o la società di mutuo soccorso assorba la banca, o questa assorba quella. « I contributi destinati alle inferm ità sono sacri com e le sventure cui devono p ro v ve d ere; ciò è indiscutibile. M a se si pone mente al tipo che deve presiedere all’o r d i­ nam ento di questo nuovo istituto, si potrà subito rd evare che i fondi del m utuo soccorso non pura non corrono veru n pericolo, ma anzi possono r ife ­ condarsi a benefizio dei loro autori.

D el resto non si tratta già di un concetto nuovo, ma della esplicazione di un concetto e di una espe­ rienza felicem ente riescita. Banche popolari sotto gli auspici delle fratellanze di mutuo soccorso si sono costituite ed hanno prosperato già da tem po non solo nelle P u g lie , com e a B isceglie ed a Corato, ma eziandio in altre parti d’ Italia. Inoltre m olti sodalizi di reciproco aiuto fanno oggi, entro certi confini, prestiti ai soci. Da una statistica del m inistero pub- blicata nel 1880 ma che arriva soltanto a tutto il 1878 si rileva che 245 società (e oggi il num ero sarà cresciuto dicerto) avevano adottato il prestito d ’ onore. Presso alcune poche esso e gratuito, presso tutte le altre è con interesse. Si prestano generalm ente da 15 a 100 lire per tre mesi. — F ra le anzidette 243 società, 31 hanno istituito Casse di risparm io, due fondarono Banche popolari, una un Monte di pegni, e 176, di cui 116 nel solo Piem onte, forniscono ai soci generi alim entari a buon prezzo m ediante m a­ gazzini cooperativi. — A ltre 13 società tengono aperti forni ; otto hanno laboratorii di calzoleria, sartoria e cord am i; una tien e vendita di c a rn e ; due hanno stabilim ento tip ogra fico; n o ve acquistano granaglie n ell’ in vern o per riven d erle a prezzo di costo ; due hanno ghiacciaie ad uso dei soci; una, la società di

A vig lia n o (P o te n za ) ha un mulino a vap ore, ed una finalm ente ha un laboratorio per concia di pelli.

« I n m olte società di M . S. dunque trovasi in em ­ brione la Banca popolare, la società cooperativa di pro­ duzione, la società di consum o. N on si tratta quindi unicam ente d’ indovinare o di escogitare a priori, ma di esplicare e sovra tutto di indirizzare con larghi criterj e con opportune gu arentigie al conse­ gu im ento di un intento gen ero s o , il germ e d’ un istituto prom ettitore di gran bene. »

— Ed ora veniam o alla Banca barese, oggetto prin­ cipale dello scritto in cui andiam o spigolando. Quale ne è il tipo, quali ne sono i caratteri ? S erviam oci delle parole stesse dell’ autore. I soci della fratellanza di M. S. senza punto derogare ai loro obbligh i di v e r­ sare il contributo m ensile o settimanale per trarne ausilio in caso di malattia o di v ec ch ia ia , versano ancora un tenue contributo m ensile di alquanti cen ­ tesimi per form are la loro piccola azione, o m eglio la loro piccola quota in d ivid u a le, che di consueto non va oltre le 20 o 25 lire, e nel tem po stesso si fanno prom otori e propugnatori presso i loro com ­ pagni di lavoro della piccola Banca da fondare. Quando hanno versato il decim o di ciascuna quota, allora essi convengono in assemblea generale, prendono contezza delle quote sottoscritte e versate , discutono i loro statuti e designano i loro am m inistratori, tra i quali d eve essere un certo num ero (u n terzo od un qu arto) di soci della fratellanza di mutuo soccorso, la quale, com e accennavasi, è auspice della novella istituzione. — « Sono manifesti e non hanno d ’ uopo di illustra­ zione i vantaggi che em ergono da questo nuovo so­ dalizio. I soci già abituati alla scuola prim aria della previdenza, appresa nella fratellanza di mutuo soc­ corso, fanno un passo più avanti e prelevano v o ­ lenti e coraggiosi un’ altra piccola quota perchè sia loro misura e fondam ento di credito quando ne ab­ biano bisogno, non per consum arlo in ferm i, poiché a ciò provvede il sodalizio di reciproco a iu to , ma per p rovvedersi gli ¡strum enti, la materia prim a, e form are l ’ am biente sano e sereno del lavoro. »

L a Banca popolare cooperativa barese sorse sotto gli auspici delle Società di M. S. dei barbieri, dei fornai, dei calzolai, dei facchini del com m ercio e dei lavoranti bottai. L a quota individu ale, ossia l’ azione, si stabilì in L . 25, e si sottoscrissero 16,000 lire so­ pra 20,000 di capitale nom inale. 1 rappresentanti delle m entovate associazioni stipularono l’atto costi­ tutivo e lo Statuto, che fu rono poscia approvati in assemblea generale. Fu quindi nom inato il Consiglio d’ A m m inistrazione, che secondo l’ art. 18 dello sta­ tuto sociale deve esser form ato per m età dai rap­ presentanti , perciò specialm ente designati a schede segrete dai singoli sodalizi che fanno parte della so­ cietà cooperativa, cosi che ogni sodalizio h a un rap­ presentante nel Consiglio.

A d A lb erob ello , ad A cqu aviva delle F on ti, a B ar­ letta, .a Bitritto, a Canneto, a Bitetto, a Castellana, a G ru m o A p p u la , a Gioia del C olle, a N o ci, a S. N i­ candro, a Spinazzola e in m olti altri Com uni il n ovello istituto va costituendosi m odesto e fidente.

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Banca popolare di B ologn a, e qu elli lo attingereb­ bero in sè m edesim i. E se saranno muratori* m entre altri intendono al lavoro per conto di terzi, un pic­ colo gruppo potrà intendere a l'la v o ro per conto della Società e iniziare la fabbricazione di salubri case operaie di cui si ha cotanta penuria in Italia. E in ogni caso, qualunque sia l'arte o il m estiere che il socio eserciti, esso potrà depositare le risultanze del suo lavoro quali che sieno presso la propria Banca ed ottenere un’ anticipazione in attesa che le ragioni della domanda e dell oderta gli rendano più p ro p i­ zia la vendita.

« L a fratellanza di credito insom m a quando sorge e v iv e n ell’ am biente dei soci del mutuo soccorso e dei loro com pagni, e conosce gli intenti e le contin­ genze per cui il credito vien domandato, lo dispensa tenuto conto di tutto, e fa in sostanza un prestito sull’ o n o re , ma lo fa non a titolo di benfìcenza nè per via di eccezione, ma per regola generale. »

— Merita anche di essere segnalata una disposizione che si contiene negli statuti delle nuove Banche pu­ gliesi, e per cui è fatta ai soci facoltà di depositare in appositi magazzini le derrate o la m erce lavorata o prodotta, ritraendo dalla Banca un doppio titolo a m adre e figlia n ell’ uno dei quali si attesta della m erce o del prodotto depositati, e n ell’ altra della anticipa­ zione sov’essi conseguita. Questo congegno s em p li­ cissimo porge alla Banche cooperative dei centri agricoli il mezzo di provved ere senza costringere a ven dere quando le ragioni della domanda non lo consentano.

La Società di M . S. che fonda la B an ca, fonda altresì di consueto la scuola. V e ne ha una fondata dalla società operaia di Bitritto, un’ altra dalla con­ sociazione operaia di Bari, e v i sono annese b ib lio ­ teche circolanti. — « E ho sentito dire da persona au torevole e benem erita che com m uove il cuore l’ af­ fettuosa sollecitudine con cui gli operai la sera in­ tendono a im parare I’ abaco e l’ alfabeto e stanno a u d ire la esplicazione dei vantaggi ond’ è feconda la loro piccola Banca paesana e casalinga. » Questo fatto, del resto, di u nire la scuola alla società di mutuo soccorso, non è nuovo ; l’ autore anzi porge parecchi dati in proposito, che noi per brevità tra­ lasciamo.

L a nuova evo lu z:one cooperativa di cui si è qui parlato dà luogo ad alcune censure, cui l’ autore r i­ batte. P rim a di tutto si dice che questo nuovo in­ d irizzo snatura l’ indole della società di M . S. mentre a sua volta 1’ istituto che sorge provvede piuttosto al cred ito consum ativo anziché al credito produttivo. Si aggiu nge ancora che, dopo tutto, gli am m inistra­ tori sono inesperti del delicato meccanism o del c r e ­ dito. — Si risponde che l’ indole della società di M .S . non vien e snaturata, dappoiché essa rim ane sem pre tale e preordinata ai fini pei quali sorse, m entre la Banca che si crea sotto i suoi auspici non attinge a qu ell’ istituto se non il nucleo di soci già costituito e form ato. Il patrim onio poi del mutuo soccorso resta sem pre sacro e intatto.

« Quanto all’ altra obbiezione che la Banca P o p o ­ lare così costituita si faccia dispensatrice di credito più al lavoro che al risparm io e possa quindi age­ volare il consum o im produ ttivo, basta ricordare che l’ operaio il quale ha saputo sottrarre alle sue poche soddisfazioni un contributo per la inferm ità e un contributo per la piccola B an ca, ha dato prova di una energia in dividu ale e di una previdenza che

im pone rispetto e fede sino a prova in c o n tra rio .— P e r ciò che concerne poi la incapacità d egli am m i­ nistratori 1’ obbiezione non re g g e p u n to , perchè in ogni ramo della scienza e della vita i m aestri non nacquero ma si form arono. »

— L a seconda parte del lavoro v o lg e sulle relazioni attuali e possibili della nuova Banca con altri isti­ tuti di previdenza, e per associazione di idee vi si parla della Cassa di pensioni per la vecchiaia e delle fonti varie di introiti che a questa si potrebbero a s ­ segnare, della assicurazione obbligatoria degli operai, dei salari, della spesa media delle fam iglie operaie in Italia, del lavoro delle donne e dei fanciulli, ec. ec. — Ma lo spazio non ci concede di segu ire l’autore in questa parte dei suo lavoro, e restiam o paghi di a ver dato un sunto della prim a e di aver contri­ buito a diffondere le notizie relative alle giovan i e benem erite Banche pugliesi.

IL COMMERCIO ITALIANO

nel primo quadrimestre del 188S

A tutto il 30 aprile d e ll’ anno corrente il com m ercio italiano dà un m ovim ento com plessivo di 811 m ilioni; n ell’ eguale periodo aveva dato l ’ anno precedente un com plesso di 861 m ilioni, quindi un m inor valore di circa 30 m ilioni. Il m ese di aprile ha fortem ente contribuito in questa dim inuzione poiché non diede che un m ovim ento di 215 m ilioni e m ezzo, m entre nel mese di m arzo era stato di 229 m ilion i e mezzo. P erò giova a v ve rtire che la m edia m ensile nel prim o trim estre era stata di 1 9 8 .4 m ilioni.

Osservando a parte le im portazioni e le esporta­ zioni troviam o che nel quadrim estre le im portazioni entrano per più che 416 m ilioni le esportazioni per oltre 394 m ilioni e m ezzo, cioè le im portazioni danno poco più del S I per cento e le esportazioni poco meno del 49 per cento circa del m ovim ento totale.

N el prim o trim estre la proporzione non era stata gran fatto diversa, ma era differente in vece la pro­ porzione del periodo corrispondente del 1881 in cui le im portazioni figu ravano per 464 m ilioni, le espor­ tazioni per 397 m ilioni, cioè il 33 per cento le prim e, il 47 per cento le seconde. Se adunque a pa­ ragone del 1881 le cifre non sono quantitativam ente con forta n ti, lo sono qualitativam ente inquantocbè alla dim inuzione di 50 m ilioni contribuirono per 47 e mezzo le im portazioni e per 2 e mezzo le espor­ tazioni.

Seguendo lo stesso m etodo già adottato nelle p r e ­ cedenti nostre rassegne ecco le m edie m ensili.

Importazione Esportazione

1° quadr. 1881 116,0 m ilioni 99,2 milioni 1" bim. 1882 93,6 » 89,0 1" trina. » 101,7 » 96,6 » 1° quadr. » 104,0 » 98,9 » complessivamente 1° quadr. 1881 215,2 » 1» bim. 1882 182,6 » 1° trim. » 198,4 » 1° quadr. » 203,5

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11 giugno 1882 L ’ E C O N O M I S T A 373 D iam o ora il solito specchietto riassuntivo delle

sedici categorie in cui vien e diviso il com m ercio italian o:

Im p o rta z io n e E s p o rta z io n e T o t a le

Spiriti, bevande ed olii.

Generi coloniali, Droghe 11,998,076 61,287, 390 72,285,466 e t a b a c c h i...

Prodotti chimici, generi medicinali, resine e

36,381,369 1,578,456 37,959,825

profumerie...

Colori e generi per tinta 14,958,028 13,781,023 28,739, 048 e per concia...

Canapa, lino, juta ed altri vegetali

filamen-9,994,554 3,332,090 13, 326,644

tosi, escluso il cotone. 14,575,840 15,590,685 30,166,525 C o to n e ... 68.8:10.257 11,400.1-8 80, 230, 4 1H Lana, crino e peli . . 9iìo, 9 0 2,673. 590 55,639,550 Seta... 16,90V, 815 109,03V, 735 126, 539- 650 Legno e paglia . . . . 14,062,901 22,466,553 3 i, 529.454 Cart.t e lib ri... 2,84<,8>*8 3,730,255 6,579,093 P e lli...

Minerali, metalli e loro 17,519,910 5.82V.7I5 23,344,623 lavori...

Pietre, terre, vasella- 74,577,735 11,337,495 85,915,230 mi, vetri e cristalli.

Cereali, farine, paste e prodotti vegetali, non compresi in altre

cate-28,531,143 27,654,949 56,086,082

gorie ... Animali, prodotti e spo­

glie di animali, non compresi in altre

cate-36,150,715 43,889,456 80, 0V0,171

gorie . ... 26,037,782 56,263,736 82,301,518 Oggetti diversi... 13,400,908 4,442,310 17,843,218

To t a l e. -416,392,428 394,778,596 811,171,024

A confronto dello stesso periodo 1881 hanno dato un aumento d'im p ortazion e di qualche im portanza: la canapa, lino, e c c , per 2 m ilio n i; i minerali, metalli per 16 m ilioni, i cereali, farine ecc., per S m ilio n i; ed una dim inuzione il cotone per 7 m i­ lioni, lana, crino e peli per 11 m ilion i e mezzo, seta per 33 m ilioni, le pelli per 1 m ilione, g li ani­ mali prodotti e spoglie loro, per 2 m ilioni e mezzo. R iguardo alla esportazione vi fu un aum ento no­ tevole per la canape, lino, ecc., di 1 m ilione e mezzo, per la seta di oltre 1 m ilione, per i minerali, metalli e loro lavori per 1 m ilion e e m ezzo, le pietre, terre ecc., per quasi 2 m ilioni e m ezzo, gli animali per quasi 2 m ilioni. P e r contro dim inuirono sensibilm ente le esportazioni di spiriti, bevande, olii per oltre 8 m ilioni, dei prodotti chim ici per 5 m i­ lioni e mezzo, del cotone per oltre 4 m ilioni e 1|2. A rendere più chiaro il m ovim en to diamu le m edie m ensili per ogni categoria richiam andoci ai prospetti già pubblicati nei n u m .4 1 3 del 16 aprile, e 418, 7 m aggio d ell’ Economista.

Importazione Esportazione

§3 Anno1881Huid.18811882Bim.Trim.1882úuad.1882 fp Anno dual. 1881 1881

1 Bim. 1882Trim.1882Huad.1882 .1* 4.6 6.4 3.1 3.1 2.9 I a 14.2 17.4 12.5 13.9 15.3 2* 8.4 8.9 8.8 9.2 9.1 2» ,0.5 0.3 0.3 0.4 0.4 3* 4.0 3.5 3.9 3.7 3.7 3* 3.7 4.3 3.8 3.6 3.4 4» 2.0 2.2 2.4 2.4 2.5 4» 0.8 0.7 0.9 0.9 0.8 5a 2.9 3.1 3.6 3.7 3.6 5» 3.5 3.5 4.2 4.0 3.9 6a 15.7 18.9 14.2 17.9 17.2 6* 2.5 4.0 2 6 2.8 2.8 7» 9.4 11.1 6.7 8.4 8.2 7a 0.7 0.5 0.6 0.7 0.7 8a 8.0 12.5 3.4 3.8 4.2 8a 30.7 26.1 21.6 25.9 22.4 9“ 4.2 3.5 3.0 3.4 3.5 9a 5.1 5.Ô 5.2 57 5.6 10« 0.7 0.6 0.6 0.7 0.7 10a 0.7 0.7 0.9 0.9 0.9 11' 4.2 4.6 4.1 4.5 4.4 11* 1.5 1.5 1.3 1.4 1.5 12* 18.8 14.4 14.8 15.2 18.6 12a 4.2 2.4 2.1 2.9 2.8 13* 7.8 7.3 6.3 6.8 7.1 13a 5.5 6.3 7.3 7.1 6.8 14* 9.1 7.7 9.2 8.8 9.0 14a 11.4 11.0 11.6 11.8 10.9 15* 8.5 7.1 6.3 6.7 6.5 15a 12.9 13.6 14.2 13.1 14.0 16* 4.4 3.2 ; 2.9 3.2 4.4 16a 1.1 1.2 1.0 l.O 1.1

Lasciam o ai lettori il fare le osservazioni m olte­ plici che si possono ricavare da questo progetto e b revem en te passiamo ad esam inare le voci prin ci­ pali delle siugole categorie attenendoci piuttosto alle quantità d elle m erci che al loro valore.

N ella prima categoria spiriti, bevande ed oli, r i ­ guardo alla im portazione è da notare a paragone del 1881 una dim inuzione di 34 mila quintali di olio d'oliva e 9 4 mila d’olio di cotone, un aumento invece di 36 m ila quintali di oli minerali rettificati. R iguardo alla esportazione è dim inuita per 283 mila ettolitri quella del vino in botti e cresciuta di 198 mila quella del vino in bottiglie; aumentata di 20 mila quintali per l'olio d’oliva e diminuita di S2 mila chilogram m i qu ella delle essenze d’arancio. Nulla di n otevole presenta la seconda categoria, gen eri coloniali, droghe e tabacchi, se non che con - tinua l’ aumento di entrate dello zucchero non raf­ finato e l’aumento di uscita dei confetti e conserve per 2 mila quintali, un valo re di ’ /, m ilione.

N ella terza categoria, prodotti chimici ecc., se­ gnaliam o un aumento nella entrata dei sali di chi­ nina di 1,493 chilogram m i, un valore di */« m ilione, ed una dim inuzione di esportazione di 178 chilo­ gram m i, avverten do in pari tem po i nostri lettori che la differenza del valore, un m ilione di meno è in gran parte prodotta dalla diversa unità di valore che era 600 lir e al chilogram m o nel 1881 e si è ridotta quest’ anno a 400.

N ella categoria 4 a, colori e gen eri per tinta e per concia va m enzionato l’ aumento d’ uscita per 18 mila quintali di generi da tinta e da concia macinati.

Un aumento di esportazione di 20 mila quintali di canapa greggia troviam o nella quinta categoria, ed un aumento di entrata di filati di lino e canapa semplici greggi per quasi 3000 quintali. In quanto ai tessuti siam o stazionarii e la differenza dei vaiol i di 2 m ilioni p e r le im portazioni e 1/2 per le esporta­ zioni è dovuta principalm ente alla differenza dei va ­ lori unitari

Rispetto al Cotone (6 * cat.) troviam o 1,281 quint. di m inore entrata per il cotone in bioccoli od in massa, e 3,202 quintali per i filati semplici e greggi, 2741 per i filati ritorti greggi, 1,017 per i tessuti imbianchiti, 2,272 per i tessuti stampati. P e r le altre voci nella im portazione v i sono differenze di pochis­ sima importanza. E n ella esportazione è n otevole una dim inu zione di 19,632 quintali (qu asi 4 m ilioni e 1/2 di cotone in bioccoli od in massa.

Rispetto alla quantità anche nella 7 a categoria lana, crino e peli nulla è variato tranne la im p o r ­ tazione della lana in falde od in bioccoli che di­ m inuì per 17,000 quintali, m entre aumentò di 1,558 quintali la esportazione. Anche qui le d iffe ­ renze considerevoli dei v a lo r i, 11 m ilioni 1/2 in m eno nella im portazione e 1/2 m ilione in più nella esportazione è dovuto sopratutto alla m utazione dei valori unitari,

N ella categoria seta troviam o in vece quasi tutte le v o c i dim inuite nella im portazione m eno i tessuti di seta neri e lustrini di cui ne entrarono 1,083 eliti, in aumento (m ilion i 1 , 5 ) ed i tessuti ordinari di cascami che danno una m aggiore entrata di 2,127 chil. N ella esportazione invece quasi tutte le voci sono aumentate, specialm ente i tessuti di seta non nomi­ nati per 5859 chil.

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ton-neilate dim inuita, di 30,000 tonn. quella del ferro. L ’ entrata delle m acchine crebbe di 34,000 quin. ed è aumentata di 13 mila tonn. la im portazione del carbon fossile.

In quanto alla 14a cat. cereali, farine, paste, eoe., il grano turco da una importazione di 31 m ila tonn. di più, poco n otevoli sono le mutazioni d elle altre voci.

P ersevera nella categoria 13a l’aumento della espor­ tazione d egli animali e ne diam o il prospetto.

1881 1882 differenza Bovi e tori . . . . 6,568 13,724 V a c c h e ... 1,991 3,770 Giovenchi e torelli 818 458 V i t e l l i ... 4,640 6,601 7,156 1,779 360 1,961 Facciam o anche questa volta dei confronti inter­ nazionali, paragonando la entità del com m ercio colla popolazione :

Per ogni abitante

Inghilterra imp. L . 112 esport. L . 63 totale L. 175 Francia » » 44.8 » » 31.8 » » 76.6

Ita lia » » 14.8 » » 14.1 » » 28.9

Quanto cam m ino d eve ancor far l ’Italia per rag­ giu n gere l’attività della Francia e d ell’ In g h ilterra !

LA REPUBBLICA D E LL’ URUGUAY

all' Esposizione Continentale di Buenos—Ayres del 1882 La città progettata da Don Pedro de Mendoza nel 1355 e fondata da Juan de G aray nel Í3 8 0 , che ad onta della sua situazione sui grande estuario del Piata vide il suo porto chiuso durante due se­ coli e costretta a p rovved ersi attraverso il Pacifico e le A n de, di m erci im portate da Cadice a Pu erto- B ello , o lire oggi al m ondo un brillante spettacolo di c iv ile progresso convocando nel suo seno le altre provin cie della R epubblica A rgen tin a e gli altri Stati della A m erica Latina ad una festa della intelligenza e del lavoro tendente a consolidare la fraternità di o rig in e, la unità di propositi, nonché la solidarietà d’ interessi che nel rispettivo sviluppo della pace d ell’ armonia e della libertà avvia quelli Stati ad una mèta com une riservata nel tem po e nello spazio.

L ’ Esposizione continentale inaugurata il 43 di m arzo 4882, per la prim a volta nell’ A m erica m e­ ridionale, nella storica città di B u en o s -A y re s, è un avvenim ento veram ente am ericano, chiamato ad eser­ citare una feconda influenza nel volgere futuro dei successi, nel m ovim ento intellettuale, nei trovati della scienza, n ell’ avvantaggiam ento d e ll’ industria, nella form azione del capitale e della ricchezza pub­ blica nei diversi Stati ad essa' intervenuti.

L ’ esibizione dei prodotti e artefatti di ognuno è Ir. rivelazione degli elem enti, delle attitudini delle forze rispettive per il progressivo lavoro com une.

E cosi svaniscono i m isteri industriali, e cosi le scoperte ed i progressi di ognuno divengono patri­ m onio di lutti per il bene generale ed a benefizio d ell’ umanità.

M ediante questa Esposizione tutti gli Stati ad essa presenti form ano una sola associazione in nom e della civiltà destinata a conservare la pace nel nuovo mondo ed a perpetuarla sotto i suoi auspici contro le vicissitudini e le incertezze d e ll’avvenire, perchè queste solennità preparate e realizzate da tutte le

intelligenze, da tutte le braccia e da tutti gli sforzi col concorso del povero e del ricco, d egli artefici e degli agricoltori, d egli artisti e degli operai ra p ­ presentano im m ensi interessi e sono poderosi agenti di attrazione cbe avvicinano e stringono fra loro popoli che si riconoscono m em bri di una sola fa­ m iglia uniti dalla comunanza dei destini, solidari sulla terra con prescindenza dei mari e delle d i­ stanze che li separano.

L e giovani società latin o-am erica n e guidate da istintivo e sim patico im pulso si sono adunate nella capitale della R epubblica A rgentina rappresentate dai prodotti del loro fertile suolo e della loro attiva intelligenza in fraterno congresso, inaugurando il v ero e m oderno forum della industria e d e lle arti nella terra che scoperta da Colom bo, ebbe nom e da A m e rig o Vespucci.

L a Esposizione di B u en o s -A y re s avrà certam ente un risultato trascendentale e benché non appieno rappresentatevi tutte le sezioni am ericane, alm eno il gruppo che si estende dal Capo di H orn all’E qu a­ tore, si presenta com patto nel lavoro sotto 1’ egida della civiltà.

La Repubblica A rgentina occupa il prim o posto per la im portanza e varietà dei suoi prodotti.

L ’ U ru gu ay si mostra com petente in arte, industrie e produzione agricola.

Il Paragu a y figura colle sue m aterie prim e in cordiale fratellanza col lavoro argentino.

Il Brasile schiera i copiosi frutti della sua esu­ berante produttività tropicale e della v iva ce attività dei suoi fig li, il M essico, la B olivia, l ’E qu atore ed il C hili v’ intervengono pure. N el suo com plesso l’ Esposizione Continentale è un om aggio reso dal. sapere industriale al consolidam ento della pace in quella preziosa parte d ell’A m erica , è sim bolo altresì di potenza che crea e trasform a; gli Stati che vi presero parte saranno più am ici e fratelli di prima e qu elli che per qu alsivoglia cagione dovettero m an ­ care alla onorifica gora risentiranno la mediata in ­ fluenza della sua benefica azione.

I risultati utili di quella mostra considerati dal punto di vista gen erale consistono fra altri, nel pro­ fitto che ne verrà dall’ im piego dei perfezionam enti di dettaglio p e r il m iglioram ento degli anteriori processi e congegni indu striali; dall’ apparizione di nuove e più efficienti risorse per la società di cui svilupperanno la vitalità in più alta scala; dalla m oltiplicazione della reciproca ricch ezza; dalla pro­ pagazione di m a ggior benessere fra i m eno a g ia ti; dagli aumentati scambi che stabiliranno una cor­ rente più ricca di idee e d ’ interessi fra i diversi Stati partecipanti a quel tranquillo torneo.

L a Esposizione di B u en o s -A y re s inoltre form erà epoca negli annali econom ici d e ll’ A rgentina, essendo essa una glorificazion e del lavoro generale nella lotta perm anente e tenace dell’ uom o per dom inare la natura.

Prem esse queste considerazioni di ordine generale passiamo ad esam inare som m ariam ente la parte avuta dalla R epubblica d e ll’ U ru gu ay ■ in quella splendida m anifestazione di civiltà e progresso, riservandoci di fare altrettanto per gli altri Stati quando avrem o a nostra disposizione dati più com pleti che ora ci mancano.

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11 giugno 18S2 L ’ E C O N O M I S T A 375 strada, la sezione chilena e la sezione di fotografie

e disegni lineali.

P er m aggior chiarezza ecco, il piano della sezione.

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Fotografie h* Q ** e (C i i i a i m m a ] uoì j i " ' l i disegni lineari o

Vapore Pay y Trabajo Toelette

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L a intiera sezione com prende la figura irrego lare rinchiusa fra le linee designate colla lettera A, B, C, D, Y, Z, E, F, G, H, in o ltre un p ico lo spazio negli angoli Y, D e Z, E, e com e annessi, la sala del vaporin o ed il sem icerchio I form ato da pietre uruguaiane.

Il quadrilatero 0, B, C, P è esclusivam ente o c ­ cupato dalla Scuola di arti e m estieri di M on tevideo. N e llo spazio rinchiuso nel centro sono i lavori fem ­ m inili.

N el resto della sezione si trovano gli altri oggetti non form anti gruppi speciali, sparsi secondo le esigenze della luce, della locom ozione del colpo di vista ecc.

Penetrando dalla estrem ità Est a sinistra si ve­ dono subito gli o g g etti della Scuola di arti e m e ­ stieri : essi danno una giusta idea della im portanza di qu ello stabilim ento, della sua organizzazione e dello sviluppo dei suoi laboratorii. Basterebbe ac­ cennare il vaporino Pay y Trabajo costrutto nelle sue officine, se altri oggetti elaborati nello stesso stabilim ento egualm ente esposti non rivelassero com e m ediante una buona direzione possano acquistare tanta im portanza istituzioni di quella indole cosi n e ­ cessarie in qu elle region i per dotarle di artigiani istruiti ed abili,

N u m erosi disegni e pitture, fotografie, arredi m ilitari, selle per cavalli, oggetti cuciti, lavori in argento e bronzo, bastoni, orologi, ¡strum enti di musica, arm i, lavori di ebanisteria e calzoleria, for­ mano un lod evole insiem e, onde non sem bra esage­ rato il ritenere che alcuni di quei lavori potrebbero re g g e re il confronto di altri analoghi venu ti dal nostro em isfero.

V i hanno anche tre collezioni di m inerali esposte dalla stessa Scuola ; attirano I’ attenzione i cam pioni

di prodotti d elle m iniere au rifere di Cunapirù (T a ­ cu arem bó) e le preziose agate del dipartim ento del Salto.

Dopo di a v e re esaminato tutti gli oggetti esposti si com pleta la sintesi osservando i num erosi quadri che contengono vedu te fotografiche dei diversi lab o ­ ratori e delle m acchine di qu ello stabilim ento.

Un padiglione s e m i-o g iv a le di due corpi uniti da una vetrina, racchiude i lavori fem m in ili. Questa esibizione studiata nel suo com plesso dim ostra il l i ­ vello medio dell’abilità m anuale del sesso debole nel R io della Piata, dove le donne, chi più chi meno, possiedono tutte le qualità della ricam atrice, della sarta, della tessitrice e c c , qualità che erano in altri tempi condizione indispensabile com e com plem ento di educazione m uliebre e che in oggi vanno scen ­ dendo nel m aggior num ero al sem plice rango di o r­ nam ento. *

V en gon o poi bellissim e litografie, lavori m etallici, le opere d’ arte d e ll’ eg reg io pittore Juan M anuel Blanes, e dei suoi g iova n i fig li, qu elli della sign o­ rina V illeg a s e del signor Soneira V illad em oros, rilegature di libri, lavori in avorio, in osso ed in legn o, l’erbario dell’ orticoltore D om enico Basso, le edizioni della tipografia del Siglo, le o rificerie, il pianoforte di T eod o ro G rethe, le m ostre di seta grezza preparate n elle vicinanze di M on tevideo e tanti altri prodotti della scienza, d ell’ arte, dell’ in­ dustria e d e ll’ agricoltura che non enum eriam o det­ tagliatam ente per brevità com e per esem pio le carni conservate di F ra y -B e n to s , gli alcool, la birra, i li­ quori ecc. ecc.

T erm in erem o parlando dei cuoi e delle lane, principali cespiti di esportazione d ell’ U rugu ay. D ei cuoi vi sono degli esem plari veram ente m eritevoli di attenzione, per le dim ensioni, specialm ente nei cuoi vaccin i e di c a v a llo ; di cuoi lanari sono espo­ sitori i signori Fitz, H erbert del dipartim ento ili Soriano, com e pure di l o varietà di lane L in co ln m esticcie, tutte di prim o ordine. F igu ran o anche nel gru ppo 26 classi di lane di diversi produttori u ru ­ guaiani, tutte fini e ric c h e : espositori di lane sono anche i signori Carlos R eils e B artolom eo M accio, quest’ ultim o di lane grezze con cinque cam pioni di varie grandezze colla intenzione di dim ostrare con esse la capacità produttiva dei suoi anim ali in ra gione della età di ciascuno. V i è pure un gran cam ­ pionario con 40 esem plari di lana di ogni specie ; questo è lo stesso che figu rò n ell’ ultima esposizione di lane nel Palazzo di C ristallo in L on dra, dove alcune di esse furono prem iate. Dalla cifra di espo­ sitori di lane mal si potrebbe argom entare la ca­ pacità produttiva d ell’ U ru gu ay in quel ram o, rna in cam bio se ne può giu dicare con esattezza dalla qualità dei prodotti, supplendo questo van tàggio a quella mancanza, e poiché in verità prem e più di conoscere com e in un paese si produce che di sapere a quanto si eleva la produzione.

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plausi-bile concetto che già si ha d e ll’ U rugu ay, che cioè esso è uno Stato prospero, ferace e industrioso e di grande avven ire che conscio di sè stesso, baldo procede nella via del progresso assistito dalia sag­ gezza dei propri figli e col valido concorso d ell’ e le­ mento straniero specialm ente italiano, affluente alle ospitali sponde del maestoso Piata.

IL COMMERCIO ESTERNO DELLA GERMANIA

L ’ ufficio reale germ anico di statistica ha recente­ m ente pubblicato il suo rapporto officiale sulle esporta­ zioni ed im portazioni della G erm ania durante il 1880. Il qu adro che segue da calcolate in m archi, la no­ m enclatura d elle varie m erci im portate ed esportate.

Bestiame . . . Alim enti . . . Semi e V egetali Materie ingrassan; P rod otti chimici P ietre,argilla, veti Industria m etallui gica . . . . O g getti tagliati il legnoointrecciat Carta . . . . Cuoiepesciaffum ic Industria tessile,fe tri e v e s t i. . Caoutchouc e tela incerata . Vagoni, locomotive vetture e mobili Macchine e istru menti . . . O ggetti d ’ arte . D iverse non clas

sate . . .

Totali . .

L 'e sa m e delle cifre riportate fa risaltare che salvo g li alim enti e ì prodotti g reggi che servono alla fabbricazione degli oggetti di uso ordinario, l’ espor­ tazione è stata più abbondante d ell’ im portazione, l’ec­ cedente della prim a essendo stata di m archi 223,600 m ila.

L e d iverse m erci im portate ed esportate sono raggru ppate in cinque classi principali con le se­ guenti c ifr e : Importazioni marchi Esportazioni marchi 166.500.000 766.600.000 72.200.000 65,000,000 344.300.000 40.100.000 136.900.000 513,000,000 31,400,000 22,000,000 402.400.000 113.900.000 147,900,000 350,300,000 111.300.000 14,900,000 161.400.000 91.900.000 57.200.000 183,500,000 876,400,000 934,900,000 21,200,000 17,100,000 700,000 5,500,000 32.300.000 15.800.000 88.700.000 37.800.000 39,800,000 113,000,000 2,876,400,000 3,000,000,000

Alim enti non pre­ parati . . . . Alim enti preparati Prodotti greggi. . Id. di mezza fabbricazione. . Prodotti fabbricati Totali . Importazioni marchi 867.700.000 71,500,000 1,309,200,000 407.200.000 226.800.000 Esportazioni marchi 402.900.000 247,000,000 781.400.000 420.100.000 1,248,100,000 . 2,876,400,000 3,099,500,000 I paesi che ebbero m a g g io r quantità d i scambj con la G erm ania furono la Russia 336,200 mila marchi all’ im portazione e 228,300 mila all’ esporta

zio n e; 1’ A u stria-U ngheria 414,300 mila alla prim a e 299,800 mila alla seconda; la Svizzera 143,600 mila alla prima e 176,700 mila alla secon da; la Fran­ cia 262,700 m ila alla prim a, e 291,800 alla secon­ da ; Olanda 193 m ilioni alla prim a e 229,800 mila alla secon da; Inghilterra 334 ,7 0 0 mila alla prima e 47,700 mila alla seconda ; Stati Uniti d’ A m erica 177 m ilioni alla prim a, e 204,600 mila alla seconda ; Brem a 131,900 mila alla prim a e 79,000 alla s e ­ con d a; A m bu rgo e Altona 361.600 mila alla prim a e 689,700 mila alla seconda e l’ Italia 64 m ilioni alla prima a 53 m ilioni alla seconda.

L o stesso ufficio di statistica ha inoltre pubblicato i resultati officiali delle esportazioni durante il prim o sem estre del 1881 da cui togliam o alcune cifre più importanti.

In ciò che concerne i ferri g reggi l ’ im portazione fu di tonnellate 99,175 e l’esportazione di 166,272 tonnellate. N el sem estre corrispondente del 1880 I’ im portazione era stata di 91,719 tonnellate e la esportazione di 186,447. L a differenza di 20 mila tonnellate che si riscontra n ell’ esportazione dei due sem estri è derivata dal fatto che nel 1881 l’ Europa com prò m aggiori quantità di ferro in A m erica a danno della G erm ania. N ello stesso periodo del 1881 furono im portate 18,781 tonnellate di ferri lavorati, ed esportate tonnellate 357,314 con una differenza a favore d ell’esportazione di tonnellate 338,333. N el prim o sem estre del 1880 l’ esportazione essendo stata di tonnellate 334,348 si hanno a favore del prim o sem estre del 1881 24 mila tonnellate circa in più esportate. In articoli di cotone grossolana l’im porta­ zione fu di doppi quintali 3,219 e l’ esportazione di 73,191 e in articoli di mezza seta si im portarono 1,007 quintali doppi, e se ne esportarono 13,116.

In articoli di cotone non stampati furono im portati 10,533 quintali doppi, ed esportati 76,360 e in vesti e biancheria p e r dosso l'im portazione fu di 10,333 quintali doppi, e l’esportazione di 18,482.

Rivista Bibliografica

Abbiam o ricevu to un interessante opuscolo di G iorgio W . M e d le y , del quale diam o ai lettori un b reve riassunto.

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11 giugno 1882 L ’ E C O N O M I S T A 377 razione il rapporto delle cam ere di com m ercio, sulle

m aggiori im portazioni ed esp o rta zio n i, il cui totale si è accresciuto in modo, che n e ll’ anno scorso la som ma del com m ercio inglese c oll’ estero, raggiunse i 697 m ilioni di sterline. Onde le im portazioni giun sero a 411 m ilioni e le esportazioni a 268, lasciando un eccedente d’ im portazioni d i 125 m ilioni. I pro­ tezionisti pretendono che il libero scam bio im p o ve ­ rirà l’ In gh ilterra. — P e r confutare tale asserzione lo scrittore pubblica le cifre d egli ultim i undici anni. — Durante tal periodo le im portazioni inglesi am ­ m ontarono a 4 ,0 1 6 m ilioni e le esportazioni a 3,022, lasciando un eccedente di 994 m ilioni. Si consideri adesso qual quantità d’ oro e d’ argento debba essere uscita dal paese, per pagare tal som ma destinata ad articoli d ’ uso. L e im portazioni di m etalli preziosi fu ­ rono di 341 m ilioni e le esportazioni di soli 306. R im asero dunque in Inghilterra 33 m ilion i. C iò di­ mostra, che non solo g l’ in glesi si procurarono quegli articoli, ma che ebbero un n otevole sop ravan zo , m algrado l’ attuale scarsezza d ell’ oro. E dunque in ­ contrastabile che com e nazione crebbe in ricchezza. D icono i protezionisti che i m ercati inglesi rig u rg i­ tano di m erci straniere a danno d egli operai na­ zionali, e che a crescere la produzione inglese d o ­ vreb b ero esser tassate le m erci straniere. — P e r rispondere a c iò il M edley esamina lo stato dei m ercati inglesi. — L e esportazioni am m ontarono dai 200 a 220 m ilioni e le esportazioni a 45 m i­ lioni. D unque ogni lira sterlina d’ im portazione sta a cinque d’ esportazione. — N el com m ercio delle sete e dei vini con la Francia , 1’ Inghilterra im portò l’anno scorso, 42 m ilioni e ne esportò solo 15 ’ /s. R im anendo così apparentem ente in sbilancio di 26 m ilioni e '/2 '■ pei quali però non fu fatto sborso alcuno di danaro, avendo anzi ricevu to dalla Francia la som m a di lire 3,411,000 in oro e argento — L ’ idea predom inante dei protezionisti è quella di tassare le m anifetture straniere, quando lo straniero tassa le nostre, e così viceversa quando son lasciate libere da ogni balzello. Ma dim enticano che vi sono delle m erci le quali per diverse ragioni non possono esser prodotte d a ll’ Inghilterra, benché siano di prima necessità. Tassandole è eviden te che 1’ operaio in­ glese in vece di ricevere un vantaggio im m iserisca. D opo queste d ed u zion i, lo scrittore prova quanto sia falso il cred ere che Feccedente dell’ im portazione debba esser considerato com e misura della perdita nazionale. Pei partitanti del libero scam bio, quello che sembra perdita è un profitto. Chi paga gli ar­ matori dei bastimenti in glesi? E com e ven gon o re­ tribuiti i negozianti che anticipano il capitale di 700 m ilioni pel com m ercio inglese coll’ estero? Quanto all’ in teres se , prendiam o 100 m ilioni im piegati nel m ovim ento del com m ercio inglese. Calcoliam olo al 5 0/o rappresenterebbero una rendita di 5 m ilioni. Ed il 2 !/2 o/o per m ediazioni su 700 m ilion i da­ rebbe 17 m ilioni e ’ /ì. Polizze di carico — Interessi sui fondi — 2 3 0 battelli perduti — Interessi sui capi­ tali — M ediazioni ai sensali. — Insom m a prim a di esportare una lira sterlina di m e rc a n zia , T In g h il­ terra ne riceve dallo straniero annualm ente, e sotto una form a qualunque, non meno di 110 m ilion i. Ora in nom e dell’Econom ia e del buon senso, tal resu l­ tato può dirsi svantaggioso? In o ltre n elle m anifat­ ture, n elle m in ie re , n ell’ agricoltu ra e n egli uffici bancari, l’ Inghilterra ha il prim ato e m igliora g io r­ nalm ente le sue condizioni.

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prote-zionism o noi m andiam o all’ estero più m ercanzie di qualunque altra nazione , e conclude : Ho cercato porre in guardia contro le insinuazioni usate per com battere il libero scam bio di cui godiam o. Spero che il giu dizio del lettore sarà conform e al m io, e che più di qualsiasi parola, valga la massima, che il bene d’ una intera nazione non debba esser mai sacrificato a ll’esigenze d ’ un partito.

Notizie economiche e finanziarie

La Gazzetta Ufficiale del 31 m aggio pubblicava un decreto reale dello stesso giorno col quale si stabiliva che fosse data piena ed intera esecuzione:

1. A lla dichiarazione scambiata in questo stesso giorno a Rom a per prorogare a tutto dicem bre 1882 gli effetti del trattato di com m ercio e di navigazione del 9 aprile 1863 fra l’ Italia ed il B e lg io ;

2. A lle note scam biate alla medesim a data in Berlino per m antenere in vigore a tutto giugno 1883 il trattato di com m ercio del 31 dicem bre 1865 e la convenzione di navigazione del 1-1 ottobre 1857 fra l’ Italia e la G erm an ia;

3. A lla dichiarazione parim enti scambiata in questo giorno a Rom a per prorogare a tutto giu ­ gno 1883 gli effetti del trattato di com m ercio e di navigazione dei 6 agosto 1863 fra l’ Italia e la Gran B retagna;

1. A lla dichiarazione scambiata con egual data a Rom a per prorogare a tutto giu gno 1883 gli effetti della convenzione di com m ercio del 28 gennaio 1879 fra l’ Italia e la S vizzera.

— Il G overn o ha provvedu to perchè a fa vorire il leale com m ercio d egli olii sia reso di pubblica ragione il m etodo opportuno per distinguere I’ olio di cotone quand’ è m escolalo con altri olii.

— La Banca Nazionale Toscana intende di esten­ dere la sua circolazione fu ori della Toscana, possi­ bilm ente nelle provin ole lim itrofe, e preferibilm ente in quella di Peru giia.

— L a Banca N azionale sostituirà fra poco al mandalo che si fa ora agli azionisti pel pagam ento del dividendo, esigib ile su qualunque piazza, un va­ glia pagabile sopra una piazza sola, Rom a, con fa­ coltà però di con vertirlo in uno pagabile sopra un’ altra piazza. N e deriverà alla Banca un beneficio di una certa im portanza, senza alcun danno per gli azionisti.

— Il C onsiglio superiore di sanità è stato in vi­ tato dal G overno a preparare la lista dei m edica­ menti com pesti, di cui, secondo il trattato colla Francia, può essere permessa l’ im portazione.

— L a Com m issione per la perequazione fo n ­ diaria, uditi Depretis e M agliani, approvò in mas­ sima il progetto c oll’obbligo però che per 10 anni non sia aumentata l’ imposta.

— L a tariffa speciale com une d’ im portazione e di esportazione per m erci e derrate in transito sulle linee francesi N . 201 Grande V elocità, che d oveva essere abrogata col prim o giu gn o, continuerà invece a rim anere in v ig o re per tutto giugno corrente anno.

— Non essendosi potuto concordare in tem po opportuno le tariffe del servizio diretto dei trasporti di m erci fra I’ Italia, la S vizzera e la Germ ania pel la linea C hiasso-G ottardo, la quale è stata già aperta il detto servizio non sarà istituito fino a nuovo ordine.

— Il transito di m erci attraverso il Gottardo è ancora nullo, perchè, in mancanza di tariffe speciali, continua ad essere più econom ica e perciò p referi­ b ile la via del Brennero. E tem po che il G overno p rovveda se non vu ole che siano resi vani tanti sa­ crifici, che siano deluse tante speranze.

— Dal M inistero del com m ercio fu pubblicato il B ollettin o dei fallim enti per l’ ultim o bim estre (n o ­ vem b re e d icem b re) d ell’ anno 1881.

L e dichiarazioni di fallim ento furono 101. N el bim estre ci fu una sola sentenza di riabilitazione. 7 furono le sentenze di revoca di precedenti sentenze di fallim ento e 79 furono le sentenze di om ologazione del concordato.

In m ateria di fallim enti in tutto I’ anno 1881 le sentenze pronunziate furono 1 1 3 7 ; nel 1880 erano state 1253.

— L a Presidenza del C om izio agrario in Brescia d’ aceordo con qu ella della Società Ippica, inaugu- gu rerà alla fine d’ agosto in due periodi un’ Espo­ sizione di bovini ed equini, la quale si riprom ette debba riuscire brillantissim a, poiché non solo sarà rappresentata I’ industria, ma anche lo allevam ento nelle diverse attitudini della specie.

— Col 1° giu gno si darà principio nelle prim a­ rie stazioni delle fe rrovie d e ll’A lta Italia alla distri­ buzione dei nuovi biglietti ordinari denom inati busta- avviso, i qu elli fanno seguito ai biglietti circolari.

— Il riassunto della navigazion e per operazioni di com m ercio nel porto di G enova durante il mese di aprile 1882 è com e seg u e:

Partenze N. Tonn. 208 12,389 72 43,327 51 20,518 126 110,887 Totale generale 452 189,244 457 187,321 — N el m ese di m aggio furono autorizzate le se­ guenti società per azioni :

1. Banca cooperativa di Tran i con 10,000 lire di capitale e azioni da 25 lire.

2. Società anonim a per acquisto e rivendita di legn am e da taglio, da costruzione e da carbone in B agnoli Irpino, provincia di A vellin o, con 23,000 lire di capitale e azioni da lire 250.

N e llo stesso m ese la Banca popolare agricola com m erciale in S aviglian o ottenne I’ approvazione all’ aum ento del suo capitale da 250 m ila a 500 mila azioni, la Secietà L ig u r e -L o m b a r d a p er la raffinazione degli zuccheri l’ottenne pure per I’ au­ m ento da lire 7,5 0 0 ,0 0 0 a IO m ilioni, la Banca popolare di T o rin o da 1 a 2 m ilioni, il panificio sociale della Ceronda in T o rin o da L . 50,000 a L . 100,000, e la Banca popolare di Desenzano sul L ago di Garda da 70 m ile lire a 150 m ila lire.

— Il govern o ha ricusato la concessione, domandata da alcuni industriali genovesi, della im portazione

Arrivi N . Tonn. D allo Stato (V e lie r i) 174 9,8 83

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11 giugno 1882 L ’ E C O N O M I S T A 379 tem poranea d e lle m aterie prim e oceorrem i alla fab­

bricazione delle scatole di latta p er il pesce sott’ olio. Questa concessione doveva servire alle tonnare spa- gnu ole e portoghesi che m uovono una pericolosa concorrenza alle tonnare italiane.

— Il M inistero delle finanze ha fatto d egli studi rigu ardo alle petizioni presentate da alcuni fabbri­

canti contro 1’ im portazione di carte stampate fuori d’ uso che essi dicevano avere assunto straordinarie proporzioni. Il risultato di tali ricerch e è che in un anno l’ im portazione della quale si parla non ha rag­ giunto 600 quintali.

— L a Cam era di com m ercio di Pesaro ha inviato al M inistero la statistica del m ovim ento com m er­ ciale per la dogana e la stazione ferroviaria di P e ­ saro durante il 1880, dalla quale risulta che l’ im ­ portazione am m ontò a L . 10,006,230 e l’ esportazione a L . 7,791,708, con una differenza in più all’ im p o r­ tazione di lire 2,214,522. F ra le m erci m aggiorm ente im portate figurano le acque, bevande e spiriti, i bozzoli, i cereali i- coloniali, i com bustibili, i filati e tessuti, la lana e canapa, gli olii, le pelli, i metalli g re g g i e lavorati. Fra le m erci m aggiorm en te espor­ tate figurano le farine, il vino e mosto, i concim i, le sostanze alim entari, i generi per tinta-e per con­ cio ; ossa, corna, eoe.; m inerali e prodotti m inerali; zolfo, pietre, lava, tufi ecc.; calce e gesso; em b rici; prodotti anim ali, sanse e bestiami.

— L a Cam era di com m ercio di V enezia ha tra­ smesso al M inistero la sua relazione statistica sulla navigazione e sul com m ercio di Venezia nel 1881, dalla quale si rileva, per ciò che ha tratto alla na­ vigazion e, che se il num ero delle navi entrato ed uscite da Venezia nel 1881 fu in ferio re a qu ello del 1880, la loro portata com plessiva fu però m ag­ giore nel 1881.

Il m ovim ento com m erciale non differì di m olto da qu ello delPanno precedente. Infatti se aumentò il com m ercio d e ll’ olio di oliva, delle pelli g re g g ie e lavorate, del petrolio, degli agrum i e delle frutta secche, delle m anifatture e filati di cotone, lana e lino, dei metalli lavorati, del canape, dei cotone, della lana, ecc., d m inuì per lo contrario il coni m ereio dei cereali, dei semi oleosi, della seta g reg ­ gia, ecc. Tali dim inuzioni però devonsi ascrivere, ad avviso delle Cam era di V enezia, ai buoni raccolti nel 1881.

—- I prodotti tutti d e ll’esercizio delle fe rro v ie ro­ mane nel prim o quadrim estre del corren te anno raggiunsero la cifra di L . 10,230,000 circa.

N el corrispondente periodo d e ll’ anno precedente i prodotti stessi am m ontarono in com plesso a li­ re 10,530,000. — Si ha quindi nel 1882 una d if­ ferenza in m eno in confronto del 1881 di L . 300 mila circa.

— N el prim o quadrim estre del 1882 furono im ­ postati 704,947 pacchi postali, e ricevuti 7-46,747 ; altri 1047 uffici furono autorizzati a questo servizio.

— L ’ industria italiana dei fiam m iferi ha fatto tali progressi da essere divenuta per l’ Italia un cespite di raggu ardevoli guadagni. F u pubblicata la seguente statistica :

Esistono in Italia 202 fabbriche d i fiam m iferi, la cui produzione in legno si aggira all’ intorno di 18 m iliardi ed in cera di 930 m ilioni. P rim eggian o le fabbriche di T o rin o , che producono annualmente

3 m iliardi di fiam m iferi in legno e 400 m ilioni in cera, di M ilano che fabbricano 2 m iliardi in legno e 400 m ilioni in cera e di Napoli che danno mezzo m iliardo in legn o e 9 0 m ilioni in cera.

— Dal 1 ° giu gno, la tassa dei telegram m i p erla via diretta dall’ Italia al a Francia (com presa la C o r­ sica) è ridotta da 20 a 14 centesim i per ogni pa­ rola, e quella dei telegram m i dall’ Italia all’ A lg eria e la Tunisia da 37 a 25 centesim i, colla sopratassa fissa attuale di una lira per telegram m a.

— L e autorità doganali belghe hanno dichiarato che per i dazj ad valorem gli im portatori avranno facoltà di chiedere 1’ applicazione d e ll’ art. 15 del trattato colla Francia e degli articoli 6 e 9 del de­ creto regio 16 agosto 1863.

— L ’ Associazione centrale degli industriali te­ deschi tenne testò una seduta a B erlin o e nom inò una sotto-com m issione per preparare la riform a delle Cam ere di com m ercio.

— L a stessa Associazione ha anche deliberato che non si debba per ora alterare lo statu guo ri­ spetta ai drambàks.

— La Cam era dei S ign ori in Austria ha respinto la proposta approvata dalla Cam era dei deputali in virtù della quale il T iro lo , 1’ Istria e la Dalm azia avrebbero continuato a godere dell’ esenzione dal dazio sui grani.

— A Vienna si sta studiando il progetto di uua esposizione internazionale delle industrie attinenti alle strade ferrate per I anno 1884.

— Il G overn o indiano ha domandato al G overno britannico di abolire il forte diritto su ll’ argenteria, per diffondere sem pre più I’ uso d e ll’argento negli arnesi dom estici.

— Il g o vern o m arrocchino, in vista del cattivo raccolto quasi generale dell’ orzo, del gratto, d elle fave, ecc., ha autorizzato l’ im portazione nel terri­ torio d e ll’ im pero di ogni specie di com m estibili, e particolarm ente dei cereali, mediante il pagam ento di un diritto del 5 0/0 sul valore. T a le diritto è destinato a favore delle classi povere.

— Il G overn o in do-britan n ico ha abolito i dazi doganali per le m erci che si esportano da qu ell’ im ­ pero, escluse le seguenii :

Armi e munizioni da caccia e da guerra; birra, sidro, vino, liquori e spunti; oppio e sale (priva­ tive del Governo), le (piali continueranno a pagare lo stesso dazio com e per lo passato.

Quanto all’ im portazione non fu fatta innovazione di sorta, rim anendo soggetto a dazio il solo riso, com e per lo avanti.

— La legislatura degli Stati Uniti ha approvato un bill per la nomina di una Com m issione di 9 per­ sone che studi sulla revision e della tariffa doganale. L a nomina sarà fatta dal P resid en te sa lvo conferm a del Senato, e tutto fa p reved ere che i com m issari saranno scelti per lo m eno in m aggioranza fra i protezion isti; molti si lusingano tuttavia che tanto per darsi l’ aria di far qualche cosa la Com m issione abbia a consigliare d elle m odificazioni, fossero pur piccole, ai da-zi più gravosi.

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