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tale mancanza di precisione ne ha sconsigliato l’utilizzo nell’analisi idraulica

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Academic year: 2021

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L’obiettivo di questo lavoro di tesi consisteva nello studiare lo stato di fatto, le criticità ed eventuali ipotesi di progetto del reticolo idraulico composto dai fossi di Poggio Orlando e Massimina situati a nord dell’abitato di Badesse in provincia di Siena, poiché negli anni si sono verificati vari episodi di esondazione che hanno causato disagi e danni agli edifici industriali lì presenti e, spesso, alle abitazioni del paese.

Nel capitolo dell’Analisi Idrologica sono stati analizzati diversi metodi per ricavare le linee segnalatrici di possibilità pluviometrica poiché l’area di Badesse si trova in una zona priva di pluviometri nelle vicinanze ed il pluviometro di Siena non è più in funzione da anni; la Figura 26 al paragrafo 2.1 mostra l’evidenza della situazione illustrando la consistenza attuale della rete di monitoraggio.

Il primo metodo studiato è stato quello proposto dalla procedura VAPI nella sua prima formulazione fatta a metà degli anni ‘90. La procedura è stata molto importante, perché ha fornito una metodologia comune per gran parte del territorio nazionale per l’analisi idrologica ed è stata implementata nelle regionalizzazioni successive fatte dal Servizio idrologico nazionale. È apparso evidente tuttavia, durante la costruzione delle linee segnalatrici e la successiva costruzione degli idrogrammi di piena con il software Hec-HMS, quanto poco definiti fossero i primi parametri trovati; tale mancanza di precisione ne ha sconsigliato l’utilizzo nell’analisi idraulica.

Si è poi studiato l’applicativo AlTO2000 GIS il cui utilizzo è ancora frequente pur non essendo stato aggiornato dal 2002. Da esso è possibile sia ottenere direttamente gli idrogrammi di piena, sia i parametri della curva segnalatrice. AlTO2000 GIS presenta due diversi dataset, uno datato 1998 ed uno datato 2002. Il dataset 1998 è quello più usato e fornisce risultati molto maggiori per il sito in esame (sia per gli idrogrammi di piena che per i parametri delle curve) rispetto a quelli forniti dal dataset del 2002. Tale disparità non è ragionevole ed una differenza di soli quattro anni tra la prima pubblicazione ed il suo aggiornamento può far pensare ad errori nel primo set e rende di dubbio utilizzo tutti i dati provenienti dall’applicativo.

Dall’analisi si è anche visto come gli idrogrammi di piena ottenuti con l’applicativo AlTO (1998) siano assolutamente fuori scala per il tipo di reticolo in esame, mentre quelli che si ottengono dal software Hec-HMS inserendo le piogge di progetto date dalle curve segnalatrici con i parametri dell’applicativo sono confrontabili con quelli delle altre regionalizzazioni, pur presentando valori di portata comunque maggiori. Di contro, i risultati ottenuti dai dati del 2002 sono inferiori a quelli di tutte le altre regionalizzazioni successivamente esaminate.

Le altre curve esaminate sono quelle ricavate dalle regionalizzazioni delle piogge del 2006 (Pisa) e del 2012 (Firenze). E’ da rilevare come i risultati delle due suddette regionalizzazioni delle piogge differiscano tra loro in misura del tutto irrilevante e come quindi queste siano risultate

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106 molto più attendibili dei metodi visti in precedenza. Per l’analisi idraulica, sono infine state scelte le curve della regionalizzazione del 2012.

Nella successiva Analisi Idraulica lo studio dello stato di fatto ha evidenziano subito i punti critici del reticolo, mostrando come anche per tempi di ritorno bassi (30 anni) alcune sezioni siano totalmente inadeguate al loro scopo. L’esempio più evidente è il tratto del fosso di Poggio Orlando che è stato deviato negli anni ‘70-’80 e contemporaneamente tombato in una tubazione in calcestruzzo troppo piccola (800 mm), anche per un fosso il cui bacino non arriva ad un chilometro quadrato di estensione. Sono stati individuati diversi punti in cui la mancanza di arginature rende l’esondazione dei fossi inevitabile e si è constatato come, in generale, le sezioni di entrambi i fossi manchino di qualunque sagomatura e si dimostrino sempre insufficienti.

La soluzione progettuale individuata per il fosso di Poggio Orlando consiste in una deviazione del tracciato, sfruttando un attraversamento esistente nel rilevato della ferrovia ed una canaletta di scolo delle acque che corre lungo via della Resistenza.

La soluzione per il fosso Massimina consiste nell’adeguamento delle sezioni del fosso e nell’inserimento di arginature al fine di garantire il franco di sicurezza. Le quote dei coronamenti di entrambe le casse di espansione devono essere rialzate.

In generale, gli interventi ipotizzati coinvolgono l’intero tracciato dei due fossi a valle delle rispettive casse di laminazione, talvolta stravolgendolo. Gli interventi più delicati sono il nuovo tratto del fosso Orlando tra i due rilevati ed il rifacimento dei due attraversamenti stradali sul fosso Massimina; nessuno degli interventi provoca significativo disagio alle costruzioni esistenti, andando a coinvolgere principalmente aree destinate a parcheggio.

Nessuno degli interventi proposti provoca un peggioramento delle condizioni di valle sul torrente Staggia.

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