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Lavoro di ricerca qualitativa sugli studenti del corso di IC cinese-italiano – Cdl ITES, Università Ca’ Foscar

3.6 Risultati dell’analis

3.6.1 a) Velocità di eloquio

Per quanto riguarda la prima sottocategoria, le casistiche si sono divise in due tipologie distinte. Nel primo caso vi è la velocità di lettura della docente, che, svolgendo lezioni di esercitazione propedeutica all’IC, si adatta alle capacità di comprensione degli studenti e spesso anche al ritmo della loro presa di appunti. Questo è stato sicuramente un primo punto da tenere in considerazione.

Nel secondo caso, invece, come ad esempio durante le lezioni di tutorato o durante le lezioni del professor Magagnin e, in alcuni casi, del professor Zanini, ci sono state presentate fonti in lingua cinese come documentari, programmi televisivi e telegiornali. La velocità di eloquio in questi casi è stata molto più sostenuta rispetto ai testi letti dalla docente madrelingua, dato che si trattava di materiale in lingua cinese pensato per essere fruito da uditori di lingua cinese. Tale materiale, quindi, non teneva per nulla in conto della presenza di un interprete.

Diverso ancora il caso della Mock Conference, dove studenti italiani nel ruolo di oratori leggevano un testo in cinese a una velocità che poteva essere alterata dal livello di agitazione causato dal contesto della conferenza. In particolare, questo accadrebbe durante i primi secondi dell’esposizione orale in cui, come alcuni studi hanno dimostrato, il livello di stress è tale per cui il battito cardiaco accelera notevolmente, causando in alcuni casi il mancato ascolto della propria voce e l’inconsapevolezza della velocità con cui si restituisce il messaggio. Questo aspetto ha creato differenze fondamentali nella percezioni della fase di ascolto degli studenti e ha portato a risultati molto variegati e interessanti.6

6 È stato questo il nucleo centrale dello studio intitolato "Physiological Stress Response during Media and

Conference Interpreting", condotto da Ingrid Kurz nel 1999. Questo studio sperimentale ha voluto avvalorare la tesi per cui l’attività dell’interprete sia estremamente stressante per diversi fattori, tra cui il livello altissimo di concentrazione richiesto e l’esposizione continua a un numero enorme di informazioni. In particolare, tale studio si è proposto di utilizzare misure fisiologiche oggettive, come il monitoraggio delle pulsazioni del battito cardiaco a intervalli regolari, per comprendere come il livello di ansia dell’interprete potesse ripercuotersi sull’intera attività di interpretariato. Lo studio ha dimostrato come il livello di stress a cui è sottoposto un interprete di simultanea che lavora durante una diretta televisiva sia ancora maggiore di quello degli interpreti di conferenza, ma anche quali siano le cause scatenanti dello stress e in quali punti particolari dell’interpretariato si

Innanzitutto, ho rilevato una differenza sostanziale della percezione di questo punto tra i ragazzi del primo e del secondo anno, considerando i periodi della fase iniziale e centrale/ finale dei corsi, in aggiunta alle lezioni che prevedevano l’utilizzo di materiale audiovisivo. Durante la lettura dei diari dei ragazzi del primo anno che, come ho detto, fanno riferimento alle prime lezioni con la docente madrelingua, diversamente da ciò che mi aspettavo, la velocità di lettura non è stata percepita come un problema. O almeno lo è stata, ma in misura minore rispetto ad altre difficoltà più evidenti. “Il problema è sempre che se non si riconoscono i termini la velocità va messa in secondo piano alla fine, perché comunque conoscendo i termini si riesce a capire subito più o meno, un’idea generale uno se la fa”. Si parla in alcuni casi di un’attività difficile che fa sentire “per ora un po’ disorientata” e che porta a indecisione sui comportamenti da adottare e le attività da svolgere.

Nonostante nel corso delle prime lezioni sia emerso uno stato di disorientamento, la velocità di lettura non viene considerata troppo elevata. Al contrario, con la maggiore familiarità acquisita, sia con gli argomenti del corso sia con la professoressa e il suo ritmo di lettura, essa comincia a essere ritenuta del tutto sostenibile. Tendenza che va consolidandosi ad ampio raggio per tutti gli studenti del secondo anno, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno escluso fin da subito la velocità di lettura come possibile difficoltà incontrata. Al contrario, essa è considerata come un fattore a cui ci si è abituati con la costanza dell’esercizio e che risulta una capacità propria, gestita senza complicazioni. Il ritmo di lettura non è considerato elevato, “il problema è più il lessico o l’argomento, perché ormai per la velocità di lettura ci siamo, riusciamo a distinguere l’inizio e la fine delle frasi”. Questo aspetto va, però, considerato anche su un altro fronte molto importante, su cui ci sono stati pareri discordanti ai primi.

Per chiarire questo punto vorrei citare un esempio significativo, che lo diventa ancor di più se pensiamo che il parere è stato espresso da una studentessa di madrelingua cinese. In un suo diario fa riferimento a una lezione di interpretariato dal cinese all’inglese del professor Magagnin, in cui si è utilizzato come parte di programma del corso un video della trasmissione televisiva cinese kai juan ba fenzhong 开卷八分钟, “8 minuti con la lettura”,

che nel corso di ogni puntata propone una recensione accurata di un libro apparso di recente sulla scena letteraria cinese. Teniamo in conto il fatto che in un video la velocità di eloquio sarà in ogni caso più elevata di quella di un discorso pronunciato durante una conferenza, con parlanti fisicamente presenti all’evento. Nel caso in questione, il presentatore parla del libro

manifestino. Ingrid Kurz, "Physiological Stress Response during Media and Conference Interpreting", in Giuliana Garzone e Maurizio Viezzi (a cura di), Interpreting in the 21st century, op. cit., pp. 191-202.

san ti 三 体, tradotto in inglese come Three Bodies, dell’autore cinese contemporaneo di

fantascienza Liu Cixin 刘慈欣. La velocità di eloquio del presentatore è definita “非常快,我 们中国学生有时候都听着很困难,更不要提我们的意大利同学”, molto veloce, anche noi

studenti cinesi talvolta abbiamo avuto difficoltà nell’ascolto, figuriamoci i nostri compagni italiani.

In effetti la velocità di eloquio del presentatore era davvero molto sostenuta, facendo un calcolo di una media di circa 100 o più caratteri pronunciati in un lasso temporale di 30 secondi. La comprensione è risultata molto difficile almeno prima della visione del testo e ha influenzato in larga misura la presa di appunti, anche nel caso degli studenti cinesi. Tuttavia, l’utilizzo di un video caratterizzato da una velocità di eloquio così elevata ha permesso di compiere un esercizio enorme di ascolto e di abituarsi, anche se con qualche difficoltà, a un ritmo di lettura molto più veloce a quello a cui eravamo abituati di solito. L’esercizio, infatti, aveva l’obiettivo di prepararci a sostenere un interpretariato con caratteristiche molto più reali di quelli svolti fino a quel momento.

Credo di poter confermare questa opinione anche sulla base dell’osservazione delle lezioni del primo anno, che mi hanno fatto ripensare agli stessi eventi accaduti durante le nostre lezioni dell’anno precedente. Spesso, durante le prime lezioni, subito dopo la lettura delle prime frasi vi era sempre un momento di silenzio abbastanza prolungato, che faceva intuire si fosse verificato un problema di comprensione. L’iniziale incomprensione poteva essere dovuta in parte, almeno per le prime lezioni, a una velocità di lettura oggettivamente non elevata, ma percepita come tale. Tale percezione poteva essere causata dalla mancanza di esercizio di ascolto di parlanti di lingua cinese che parlassero per un tempo più o meno prolungato. Per questo, l’esercizio costante di ascolto è stato ritenuto la strategia più adatta da utilizzare di fronte a difficoltà di questo tipo.