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Abitare solidale intergenerazionale in via Gessi a Torino 40

Il Comune di Torino ha realizzato un intervento di recupero del complesso di edilizia residenziale pubblica di via Romolo Gessi 4-6, concluso nel 2008, per la realizzazione di alloggi costituiti da camera e cucina, con spazi comuni e un centro terapeutico al piano terra, situato nella Circoscrizione Due della città, ai margini delle zone Crocetta e Santa Rita, in un’area residenziale con pochi esercizi commerciali e servizi, caratterizzata dalla più alta percentuale di popolazione anziana della città.

40 Le informazioni sono state raccolte da conversazioni telefoniche con l’architetto Giovanni Magnano, Direttore dell’Edilizia residenziale pubblica del Comune di Torino.

Il condominio è composto da 30 bilocali di dimensioni contenute di cui 18 destinati ad anziani secondo la prassi dell’edilizia residenziale popolare, 8 dedicati ad abitanti temporanei – genitori soli, prevalentemente donne con figli, giovani tra i 18 e i 32 anni e donne sole – e 4 riservati alle famiglie affidatarie, che vengono scelte sulla base di un percorso di conoscenza effettuato dagli operatori dei servizi sociali, che accompagnano e affiancano durante il periodo di permanenza in condominio i residenti temporanei. Il piano terreno è completamente destinato a servizi e funzioni collettive: una metà circa costituisce il “soggiorno comune” del condominio solidale, un ampio locale polivalente più una cucina comune ed un locale per il gioco dei bambini; l’altra metà è destinata allo “spazio anziani” – a carico della Circoscrizione 2 della città di Torino – aperto a tutti gli ultrasessantacinquenni del quartiere, dove vengono fornite prestazioni assistenziali, quali doccia assistita, lavanderia e stireria, pedicure e parrucchiera: un aspetto importante che distingue l’esperienza per lo sviluppo degli aspetti relazionali e della vita di quartiere.

Il progetto, che persegue gli obiettivi di sostegno alle fragilità temporanee, di integrazione e di servizi al territorio, promuove una modalità di abitare basata sul mutuo aiuto da parte dei diversi inquilini, caratterizzato da un contesto multigenerazionale e multiculturale, sviluppa attività di socializzazione grazie alla condivisione degli spazi comuni e ai servizi per l’intero quartiere. Le persone anziane sono stimolate a svolgere attività finalizzate al mantenimento della salute in maniera attiva, prendersi cura e collaborare ai percorsi di inserimento sociale e di integrazione con gli abitanti delle persone o nuclei familiari con vissuti problematici.

Si tratta di un progetto che ha l’obiettivo di promuovere l’opportunità di “contaminare positivamente il territorio”, afferma Giovanni Magnano, e favorire le condizioni ottimali per lo sviluppo di comunità attraverso la solidarietà tra le generazioni.

Il condominio solidale risponde in modo innovativo ai bisogni abitativi dei cittadini che vi risiedono e si colloca come nuovo modello di convivenza replicabile in altri contesti, in grado di affrontare attraverso un nuovo approccio sia la risposta al disagio abitativo, sia i rapporti di prossimità e vicinato.

Figura 11 Condominio solidale di via Gessi a Torino con corte e tipologia a ballatoio che favorisce le relazioni

A partire dal 2009 è stato avviato uno specifico progetto “A casa di zia Jessy”, tuttora operativo, realizzato dall’Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio (A.G.S.) in collaborazione con il Programma Housing della Compagnia di San Paolo, volto a garantire integrazione e reciproco sostegno, sperimentando un mix sociale già dimostratosi positivo in altre realtà e situazioni.

In funzione di tale progetto, attuato in stretta collaborazione tra l’Area Edilizia Residenziale Pubblica ed i Servizi Socio-Assistenziali della Circoscrizione, il piano terreno dell’edificio è stato interamente destinato ad attività ricreative ed assistenziali a supporto degli anziani dell’intero quartiere e gestite dall’Associazione A.G.S. in collaborazione con la Circoscrizione 2 e i Servizi Sociali.

Gli abitanti assegnatari in via definitiva sono anziani, soli o in coppia, che occupano 18 alloggi; ai nuclei composti da madri con figli minori, donne sole, giovani di entrambi i sessi in età compresa fra 16 e 32 anni, sono destinati 8 alloggi in cui abitano temporaneamente, quale fase abitativa intermedia per il tempo necessario al superamento delle condizioni di temporanea fragilità ed al conseguimento della definitiva autonomia. Sono persone che, malgrado non presentino problematiche sociali o sanitarie che li rendano a rischio di esclusione sociale, provengono da percorsi in strutture o affidamenti residenziali, e manifestano generalmente capacità relazionali e di assunzione di responsabilità basilari per lo sviluppo del progetto di integrazione sociale.

L’obiettivo finale del Condominio è il conseguimento della definitiva autonomia dei cittadini che abitano in via temporanea negli 8 alloggi, ma anche il consolidamento del Condominio stesso quale risorsa di reti solidaristiche anche dopo il termine dell’esperienza abitativa ed il conseguimento della definitiva autonomia. In altri termini, il Condominio è stato costituito per essere un valido punto rete, un supporto, un esempio di convivenza quale emulazione positiva per tutti coloro che l’avranno sperimentato, nella prospettiva dell’auto-mutuo-aiuto permanente: per perseguire questo obiettivo sono indispensabili la programmazione e la gestione partecipata ed integrata tra gli attori che concorrono al sistema integrato dei Servizi con l’Associazione concessionaria.

I restanti 4 alloggi, come detto, sono destinati a nuclei familiari o persone singole aderenti all’Associazione assegnataria della gestione del Condomino, che curano le attività e le relazioni per conseguire gli obiettivi di progetto.

8 alloggi per ospiti temporanei 3 alloggi per famiglie affidatarie

18 alloggi per anziani residenti 3 spazi comuni

Figura 12 Condominio di via Gessi: distribuzione degli spazi e degli alloggi rappresentata secondo il modo usato dagli operatori con i nomi dei residenti indicati sul prospetto.

Per la fase di avvio dell’esperienza è stata fondamentale la collaborazione tra l’Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio con il Comune di Torino e con la Compagnia San Paolo, anche attraverso la condivisione di modelli partecipati e di accompagnamento; sul piano strettamente organizzativo, è stato realizzato l’accorpamento di due dei quattro alloggi destinati ai volontari dell’Associazione, per ottenere un alloggio di dimensioni maggiori per favorire le relazioni e le iniziative, anche formative, di auto-mutuo-aiuto. L’Associazione, come da mandato, ha curato gli arredi e le attrezzature dei locali destinati al progetto, in particolare degli spazi comuni del piano terra, di cui gestisce, in accordo con il Comune di Torino, le attività con continuità e l’uso dei locali da parte di terzi per reperire risorse finanziarie per l’autofinanziamento e lo sviluppo del Condominio: a tal fine, l’accordo con il Comune prevede anche lo sviluppo di iniziative di fund raising specifiche.

Per la gestione ordinaria, l’Associazione garantisce almeno 10 volontari, che abitano nel Condominio, che possono essere nuclei familiari o persone singole, formati attraverso la condivisione del percorso di conoscenza effettuato dagli operatori dei Servizi Sociali. I volontari devono essere economicamente autonomi; il Comune di Torino, comunque, riconosce un contributo forfettario mensile a titolo di rimborso da gestire congiuntamente con gli affidatari – donne con figli minori e giovani fino ai 21 anni d’età – che abitano temporaneamente gli 8 alloggi destinati.

Oltre ad assicurare il servizio di almeno un volontario ogni giorno sulle 24 ore, l’associazione promuove sia l’inserimento di studenti in attività di tirocinio formativo, sia progetti di servizio civile presso il Condominio; garantisce la continuità dell’esperienza, gestendo le sostituzioni dei nuclei che vi abitano, attraverso la designazione di un coordinatore del progetto, il quale cura i rapporti con il Comune, con i gestori dello Spazio Anziani della Circoscrizione 2, con gli altri soggetti coinvolti.

È fondamentale la formazione e aggiornamento degli affidatari e dei professionisti impegnati nel progetto, la stesura e supervisione dei progetti individuali a favore delle donne con figli minori, delle donne sole, dei giovani in età compresa fra 16 e 32 anni, finalizzati al conseguimento della definitiva autonomia e la continuità delle reti solidaristiche da parte del Condominio anche dopo le dimissioni della persona, permettendo alla stessa di riferirsi e di appoggiarsi eventualmente ad un punto rete efficace e conosciuto.

Le relazioni con gli Enti pubblici e le realtà territoriali si sviluppano concretamente attraverso la collaborazione con gli attori del sistema integrato dei servizi sociali coinvolti nella realizzazione del Condominio, con i gestori dello “Spazio Anziani” della Circoscrizione 2 per organizzare attività, interventi e servizi comuni a favore degli abitanti del condominio e del territorio circostante, sulla base delle indicazioni fornite congiuntamente dalla Divisione Servizi Sociali e dalla Circoscrizione.

Le attività sociali di cui il Condomino solidale si fa promotore, si estendono alle problematiche anche abitative delle persone con disabilità, tanto che l’Associazione assegnataria si fa carico di aderire al progetto cittadino PRISMA41 per le relazioni di auto-mutuo-aiuto, con l’obbiettivo di favorire l’integrazione dei servizi rivolti alle persone con disabilità, promuovendo la complementarità delle attività svolte dal volontariato con gli obiettivi generali perseguiti dalla Pubblica Amministrazione. L’attività si rivolge ai cittadini con disabilità fisico-motoria grave e gravissima, alle loro famiglie, alle scuole e, più in generale, alle organizzazioni impegnate sul tema della promozione e integrazione sociale dei cittadini più esposti al rischio di emarginazione e vulnerabilità sociale. In particolare, la cooperazione tra l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Verba42, è mirata a diffondere la cultura delle relazioni di aiuto in tutte le sue espressioni più consolidate e significative quali l’auto-mutuo-aiuto, la consulenza alla pari, il counselling, la peer education, gruppi di sostegno. Inoltre, il progetto si propone di avviare iniziative per la diffusione della cultura delle pari opportunità delle persone con disabilità anche straniere perseguendo strategie di promozione e valorizzazione delle diversità attraverso misure di contrasto alla discriminazione e all’emarginazione, con particolare riferimento alle fragilità di genere e sostegno delle donne che affrontano difficoltà legate alla disabilità: donne disabili, madri e familiari di persone disabili, amiche e volontarie con compiti di vicinanza: quindi la struttura stessa del Condomino, con gli alloggi dedicati, può costituire un’opportunità concreta in termini culturali ed una risposta abitativa a situazioni di emergenza sociale.

41 il progetto è rivolto ai cittadini con disabilità fisico-motoria grave e gravissima, alle loro famiglie, alle scuole e, più in generale, alle organizzazioni impegnate sul tema della promozione e integrazione sociale dei cittadini più esposti al rischio di emarginazione e vulnerabilità sociale.

42 Verba è un’associazione non profit con la maggioranza del direttivo e dei soci composta da donne e da persone disabili che persegue scopi umanitari, sociali, solidali e culturali, per dare risposte ai problemi delle persone in difficoltà e promuovere la collaborazione fra enti, associazioni ed organizzazioni di volontariato.

Il Comune, oltre all’impegno pluriennale di garantire l’uso degli alloggi e degli spazi comuni per le finalità del progetto, supporta l’Associazione per il potenziamento delle reti di partnership finalizzate alla gestione del Condominio, ai percorsi di autonomia, alle modalità di consolidamento delle reti solidaristiche che il Condominio può fornire alle persone anche dopo le dimissioni ed il conseguimento della definitiva autonomia; individua, attraverso la Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie, le madri con figli minori, le donne sole e i giovani da avviare all’esperienza abitativa temporanea negli alloggi del Condominio, validando i progetti individuali predisposti dall’Associazione; infine, con il supporto della Compagnia di San Paolo, monitora l’iter del progetto e verifica il conseguimento degli obiettivi mediante l’utilizzo di indicatori adeguati, nel contesto di una collaborazione estremamente proficua tra pubblico e terzo settore.