• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 1: CONSIDERAZIONI GENERALI

1.3 Acqua come bene economico

L’acqua, al pari dell’aria, è indispensabile per la vita, ma nel corso dei secoli si sta trasformando in commodity da vendere o comprare, da imbottigliare, conquistare, soggetta alle leggi della domanda e dell’offerta e alle performance del rendimento. La proposta di considerare l’acqua un bene economico appare per la prima volta nelle dichiarazioni e conferenze internazionali riguardanti il tema dell’acqua. Essa nasce dal presupposto che la considerazione

dell’acqua come un bene gratuito o a basso costo, senza un vero valore economico porta a effetti negativi sotto due aspetti:

ecologico

: la situazione di open access conduce all’utilizzo indiscriminato e al sovra sfruttamento della risorsa, a cui segue il progressivo esaurimento

economico

: i soggetti operanti nel mercato si allontanano dalle condizioni ottime che si raggiungerebbero considerando tutti i costi: quelli diretti, relativi al costo reale del servizio, e quelli indiretti, relativi al disinquinamento e al sovrautilizzo del bene. Infatti, considerare l’acqua come gratuita ha evitato in passato alle imprese i costi indiretti ma ha portato a un elevato onere finanziario per lo Stato che è ricaduto sulla società. Inoltre il livello degli investimenti si è dimostrato insufficiente per la costruzione ed il mantenimento delle infrastrutture per lo stoccaggio, trattamento e distribuzione, con conseguenze dal punto di vista degli sprechi che hanno condotto in molti paesi, ad una sempre più inefficiente gestione statale del sistema.

Come ogni altro bene l’acqua ha un valore per i fruitori che sono disposti a pagare per essa finché i benefici che traggono da ogni metro cubo addizionale d’acqua supereranno i costi ad esso correlati (Figura 1.11a ), si delinea così il consumo ottimale X*. La Figura 1.11b

mostra che se il consumatore acquista il bene al prezzo p¹, che è inferiore al costo marginale dell’offerta se non consideriamo i costi indiretti, allora il consumatore non consumerà X* ma

X¹. La crescita dei costi (l’area sotto la curva dei costi) supera la crescita dei benefici (l’area

sotto la curva dei benefici), causando una perdita netta, detta perdita di benessere. La logica di

Figura 1.10 Acqua come bene economico.

figura 1.11 si applica all’intera società e si ha che il benessere è massimizzato quando il

prezzo dell’acqua corrisponde al costo marginale e l’acqua è utilizzata finché il costo marginale eguaglia il beneficio marginale. Nella considerazione dell’acqua come bene economico si deve tenere conto del costo dell’acqua e del valore. L’idea di un uso sostenibile dell’acqua richiede che i costi e i benefici si bilancino vicendevolmente: il costo totale deve eguagliare il valore dell’utilizzo sostenibile della risorsa.

a)

b)

Figura 1.11: Consumo ottimale e perdita di benessere se il prezzo dell’acqua è inferiore a quello ottimale (Briscoe 1996).

1.3.2 Le componenti del costo dell’acqua

La figura 1.12 mostra schematicamente le varie componenti del costo totale dell’acqua. • Le esternalità ambientali si differenziano da quelle economiche perché riguardano il

mantenimento della salute e la difesa dell’ecosistema. Se l’inquinamento provoca un aumento dei costi di produzione e di consumo a valle, si tratterà di un’esternalità economica, ma se ci

ESTERNALITÀ AMBIENTALI Esternalità Economiche Costi dei Capitali Costi di Manutenzione e Funzionamento Costo Opportunità COSTO ECONOMICO TOTALE COSTO DI FORNITURA TOTALE COSTO TOTALE

sono conseguenze sulla salute pubblica o sull’ecosistema allora si tratterà di un’esternalità ambientale.

• L’acqua presenta delle esternalità economiche, collegate alla mobilità della risorsa, imposte

su alcuni consumatori come conseguenza del consumo da parte di altri consumatori. L’esempio tipico è l’inquinamento dell’acqua prodotto a monte, che si ritorce a valle.

• In particolare il costo opportunità è dato dal fatto che utilizzando l’acqua, un consumatore ne

priva un altro del suo utilizzo. Se l’altro consumatore in questione attribuiva all’acqua un valore maggiore, la società subisce dei costi opportunità dovuti ad un’allocazione non efficiente delle risorse. Il costo opportunità è pari a zero quando non ci sono utilizzi alternativi.

• Per costi capitali si intende il costo della risorsa fisica.

• Per costo di manutenzione e funzionamento si intende quello legato al trasporto della

risorsa e quello legato alla manutenzione dell’infrastruttura di rete.

Figura 1.12: componenti del costo dell’acqua (Rogers 1992). VALORE USO SOSTENIBILE

1.3.3 Le componenti del valore dell’acqua

Per valore economico per un consumatore s’intende l’ammontare massimo che è disposto a pagare per l’utilizzo della risorsa. La valutazione nel caso dell’acqua deve prendere in considerazione:

Benefici netti derivanti dall’uso diretto del bene, cioè semplicemente legati alla presenza

stessa della risorsa. Un esempio tipico si verifica quando i benefici derivanti dall’irrigazione e dall’accesso ai servizi idrici si riflettono in un miglioramento generalizzato della salute pubblica e di un maggiore reddito della popolazione rurale povera.

Benefici netti derivanti dall’uso indiretto del bene, il valore d’uso indiretto, il valore

d’opzione (per il possibile uso futuro del bene), il valore d’esistenza (che è una componente fondamentale del valore economico totale per beni quali i beni ambientali, culturali, artistici e in genere per tutti quei beni ai quali è attribuito un valore indipendentemente dall’uso degli stessi)… (Cavatassi, 1999). I benefici netti derivanti dal flusso di ritorno derivano dall’importanza che tale flusso, risparmiato dall’utilizzo urbano, industriale e agricolo, assume per l’esistenza di molti sistemi idrologici, parte di questo flusso può per esempio rigenerare una falda acquifera o un fiume. Obiettivi sociali come il valore di lascito (per le

generazioni future), il valore vicario (per consentire l’uso altrui), il valore intrinseco (trarre piacere dal lasciare l’ambiente indisturbato) ecc. (Cavatassi, 1999).

• Il valore per i consumatori dipende da fattori come il settore d’impiego, il reddito ed altre

caratteristiche del fruitore.

Figura 1.13 componenti del valore dell’acqua (Rogers 1992)

VALORE INTRINSECO Benefici netti derivanti dall’uso indiretto Valore per i consumatori VALORE ECONOMICO Obiettivi sociali VALORE TOTALE Benefici netti derivanti dall’uso diretto

CAPITOLO 2: QUADRO NORMATIVO DEL SETTORE