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Costruzione della Tariffa del SII attraverso il “Metodo tariffario per la regolazione e

CAPITOLO 3: ANALISI DEL SII

3.4 Costruzione della Tariffa del SII attraverso il “Metodo tariffario per la regolazione e

tariffario per la regolazione e la determinazione della tariffa

del servizio idrico integrato in Emilia Romagna”

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"Metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo e la determinazione della tariffa di riferimento del servizio idrico integrato”

Nel corso del 2007 si sono conclusi i lavori inerenti al DPGR 13 marzo 2006 n. 49, applicabile in sede di prima revisione tariffaria periodica a partire dall’1 dicembre 2007. L’Emilia-Romagna è stata dunque la prima regione italiana ad abbandonare l’attuale metodo tariffario nazionale che risale al 1996. Il Decreto definisce il campo di applicazione del metodo normalizzato, le modalità di applicazione, i principi su cui si basa, gli obblighi del gestore, le modalità di verifica della sua attuazione e il metodo pratico con cui viene calcolata la tariffa. La tariffa di riferimento del servizio idrico integrato è estremamente articolata ed introduce numerosi fattori.

I fattori introdotti per calcolare la tariffa finale costituiscono lo strumento per ottenere:

• Adeguati livelli di servizio

• Liquidità per sostenere gli investimenti

• Il contenimento dei costi al consumo,

• Il miglioramento dell'efficienza della gestione

• La tutela dell'interesse dell'utenza Le principali novità introdotte sono le seguenti:

a) E’ previsto un elemento di incentivazione e disincentivazione legato al rispetto, o meno, degli standard di qualità del servizio da parte dei gestori: dalla leggibilità della bolletta alla molteplicità delle forme di pagamento, ai tempi di ripristino delle interruzioni di servizio, alla riduzione delle perdite. Se il servizio erogato non sarà adeguato, sarà lo stesso Ato a prevedere per l’anno successivo una riduzione della tariffa applicata al cittadino che può arrivare fino a un massimo dell’1%. In caso invece di servizio eccellente e superiore agli standard previsti, il “premio” tariffario per il gestore potrà arrivare fino a un massimo dell’0,5% di aumento.

b) La seconda novità mira a rendere ininfluente per il gestore l’erogazione di una maggiore o minore quantità di acqua, così da coinvolgerlo più efficacemente nelle politiche di risparmio.

Oggi invece il gestore più acqua eroga più guadagna. Per raggiungere questo obiettivo è stato introdotto un meccanismo di conguaglio anno per anno degli eventuali incassi aggiuntivi, qualora ci sia una differenza superiore al 3% tra l’acqua effettivamente erogata e quella programmata dall’Ato. In pratica, quello che un anno viene incassato di più dal gestore va a conguaglio gli anni successivi, abbassando proporzionalmente la tariffa e recuperando i costi fissi impropriamente incassati.

c) La “tariffazione sociale” è un’altra delle novità. Sarà a favore di famiglie e persone in condizioni disagiate e verrà concessa in base al calcolo dell’Isee.

d) Sono stati aggiornati: il meccanismo per il calcolo dell’efficientamento, la remunerazione del capitale investito ed una maggiore flessibilità del limite di prezzo “k”

e) Nuove regole tariffarie anche per gli scarichi delle attività produttive. Quelle attuali, infatti, risalgono al 1977 e non riflettono più gli attuali costi dei processi di depurazione. Tanto più che attualmente si verificano anche meccanismi equi per cui non sempre le aziende che inquinano di più pagano anche di più. Sempre per riaffermare con forza il principio “chi inquina paga”, il nuovo metodo tariffario prevede anche la possibilità di separazione tra tariffa di acquedotto e tariffa di fognatura-depurazione.

L’Agenzia d’Ambito determina l’articolazione della tariffa per gli usi domestici e non domestici, assicurando che, in base alle stime dei consumi, i proventi annuali derivanti dai corrispettivi approvati corrispondano all’ammontare complessivo delle entrate tariffarie. La Regione Emilia-Romagna provvede a cadenza almeno quinquennale all’aggiornamento e variazione del presente metodo tariffario per tenere conto, tra l’altro, di nuove disposizioni normative, di evoluzioni tecnologiche, di variazioni del mercato finanziario, di variazioni strutturali di settore, ovvero di cause straordinarie che afferiscano al settore dei servizi idrici ed al territorio nazionale o regionale.

3.4.1 Sintesi della metodologia alla base della determinazione della

tariffa

La tariffa applicabile dal gestore viene determinata dalle AATO ( Autorità d'Ambito

Territoriale Ottimale)sulla base delle previsioni del piano di ambito e del modello gestionale

del gestore, nel rispetto dei vincoli imposti dal Metodo Normalizzato. Nella pratica risulta essere la minore tra:

La Tariffa Reale Media

Se Tariffa Reale Media > Tariffa di Riferimento la tariffa applicabile dal gestore sarà pari

alla Tariffa di Riferimento. Ciò significa che al soggetto gestore non è assicurato l’equilibrio tariffario e occorre modificare il piano degli investimenti e/o il modello organizzativo gestionale al fine di individuare una tariffa reale media inferiore a quella di riferimento. Nella pratica l’attività svolta dall’AATO per determinare la tariffa applicabile dal gestore si articola nella pianificazione tecnica (ricognizione, livelli servizio, livelli quali-quantitativi della risorsa, evoluzione della domanda, investimenti, modello organizzativo gestionale) ed in quella economico-finanziaria e tariffaria (consente di verificare la realizzabilità della parte tecnica) con cui si verifica la sostenibilità del Piano per il soggetto gestore. Occorre, inoltre, verificare la sostenibilità del Piano Tariffario per l’utenza. Qualora non sia assicurata la sostenibilità economico-finanziaria e tariffaria del Piano occorre riavviare il processo di pianificazione che conduce alla redazione del Piano di Ambito.

La Tariffa Reale Media è ottenuta dividendo il costo totale del servizio idrico integrato per il

volume di risorsa idrica che si prevede sia erogata e venduta dal soggetto gestore: TRM = ( C + A + R) / m3

In cui:

C= costi operativi

A= ammortamenti e accantonamenti R= remunerazione del capitale investito

La Tariffa di riferimento (in maniera estremamente semplificata) è data da:

Tn = (C + A + R)n-1 x (1 + P+ K) / m3 Tn = tariffa dell’anno corrente

C = componente dei costi operativi

A = componente dei costi di ammortamento

R = componente per la remunerazione del capitale investito P = tasso di inflazione programmato per l’anno corrente K = limite di prezzo

m3 = metri cubi di acqua erogata Tn = tariffa dell’anno corrente

Per il primo esercizio: La tariffa di riferimento all’anno iniziale T1 si calcola assumendo come tariffa all’anno zero T0 la tariffa media ponderata delle gestioni pre-esistenti.

Per gli esercizi successivi al primo: Tariffa di riferimento dell’anno corrente = tariffa dell’esercizio precedente moltiplicata per il fattore di rivalutazione (1 + P+ K ).

• per il primo esercizio annuale a partire dall’istituzione del SII in funzione del valore della tariffa media ponderata delle gestioni pre-esistenti;

• per gli esercizi annui successivi al primo: in funzione del valore della tariffa reale media dell’esercizio precedente.

Il Metodo Normalizzato prevede, inoltre, un miglioramento di efficienza calcolato sulla base di un coefficiente deliberato dall’AATO. Tale coefficiente deve essere rispettato dal gestore, attraverso la riduzione della componente tariffaria relativa ai costi operativi di progetto, a vantaggio degli investimenti per favorire il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Il coefficiente di miglioramento dell’efficienza, cui deve attenersi il soggetto gestore, viene stabilito in funzione del rapporto tra i costi operativi di progetto ed i costi operativi modellati (da Metodo Normalizzato) e si applica sui costi operativi di progetto dell’esercizio precedente.

Nell’ipotesi in cui COn modellati < COn di progetto ≤COn modellati ( 1 + 0,2 ) - la riduzione annua deve essere almeno pari a: COn – 1 di progetto x 1%

Nell’ipotesi in cui COn di progetto > COn modellati ( 1 + 0,2 )

- la riduzione annua deve essere almeno pari a: COn – 1 di progetto x 2%

Nell’ipotesi in cui COn di progetto ≤ COn modellati

- la riduzione annua deve essere pari a: COn – 1 di progetto x 0,5%

Per maggior chiarezza espositiva in figura 3.3 si riporta uno schema applicativo del Metodo Normalizzato.

SCHEMA APPLICATIVO DEL METODO NORMALIZZATO30

30

Si ripropone questo schema elaborato dall’Agenzia di Ferrara che sintetizza in modo chiaro la gradualità di applicazione del Metodo

Figura 3.3 Schema applicativo del Metodo Normalizzato

3.5 Confronto Europeo: Francia, Germania e Inghilterra