CAPITOLO 4: IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO NEL RIMINESE
4.6 Salvaguardia delle risorse idriche
4.6.2 Le attività di Hera
I principali temi relativi alla sostenibilità del servizio idrico di cui si occupa Hera sono:
• La limitazione dei fenomeni di subsidenza legati al prelievo da falda: Hera agisce
per ridurre il prelievo da falda attraverso il massimo utilizzo degli impianti alimentati da acque di superficie, anche se ciò comporta maggiori costi di potabilizzazione o maggiori costi d'acquisto come nel caso dell'approvvigionamento da Romagna Acque.
• L’efficienza della rete idrica e degli impianti di potabilizzazione: il gruppo effettua
attività di monitoraggio e manutenzione del sistema idrico al fine di migliorare l'efficienza e la qualità del servizio erogato. Il monitoraggio della rete è effettuato per le sue parti principali tramite un sistema di telecontrollo che raccoglie i segnali di allarme (variazioni nella pressione e nella portata) 24 ore su 24. Ciò consente di intervenire tempestivamente e contenere le perdite di rete. Hera ha inoltre collaborato con alcune delle Agenzie d'Ambito competenti, nella stesura dei Piani di
Conservazione della Risorsa, in particolare per quanto riguarda la parte relativa alla
riduzione e al monitoraggio delle perdite idriche.
• Limitare l'impatto ambientale delle acque reflue: la rete di collettamento delle zone
costiere è dotata di meccanismi di sbarramento che ne regolano il deflusso in mare in caso di precipitazioni intense e si stanno realizzando vasche per la raccolta di acqua piovana da inviare successivamente agli impianti di depurazione. Anche le acque reflue sono sottoposte a costanti ed accurati controlli prima di essere reimmesse nell'ambiente, sulla base di un piano di controllo che fissa numero, frequenza e tipologia di analisi.
• Estensione delle reti fognarie ad agglomerati che ne sono ancora privi e lo sviluppo di
collettamenti fognari che favoriscono l'eliminazione di piccoli impianti di depurazione poco efficienti.
• Realizzazione di sezioni di trattamento per l'abbattimento del fosforo e dell'azoto e per la disinfezione finale dei reflui.
HERA ha inoltre contribuito allo sviluppo di studi specifici effettuati dal Dipartimento di
Ingegneria delle Strutture, dei Trasporti, delle Acque, del Rilevamento, del Territorio (DISTART) dell'Università di Bologna per il dimensionamento e la gestione delle vasche di
prima pioggia, opere finalizzate alla riduzione delle sostanze inquinanti provenienti dal dilavamento delle superfici urbane e sversate nei corpi idrici in occasione di piogge intense.
4.6.2.1 I depuratori per la riduzione dei carichi inquinanti sversati nei corsi d'acqua
La depurazione è il processo attraverso il quale vengono rimosse le sostanze inquinanti presenti nelle acque reflue. Il fabbisogno della provincia di Rimini è prevalentemente coperto da sette depuratori pubblici, tutti in gestione alla società Hera S.p.a. di cui vengono riportate le principali caratteristiche in Tabella 4.12.
I principali impianti di depurazione di Hera sono dotati di sistemi di trattamento odori con biofiltri e sono presidiati da personale sulle 24 ore. Per gli altri impianti sono previste ispezioni giornaliere o visite 2/3 volte la settimana a seconda delle dimensioni.
Depuratori Potenzialità [abitanti equivalenti] Portata media giornaliera dei depuratori [mc] Corpo ricettore Nominale Effettiva Estate Effettiva
Inverno Estate Inverno
Bellaria Igea Marina 80.000 60 000 13 000 12 500 4 000 Fiume Uso Rimini Santa Giustina 220.000 155 000 72 600 51 055 28 512 Fiume Marecchia
Rimini 270.000 270 000 130 000 62 000 49 000 Deviatore Usa-
F.Marecchia
Riccione 180.000 180 000 32 000 30 000 10 000 Rio Marano
Misano
Adriatico 40.000 40 500 n.d. n.d n.d Fiume Conca
Coriano 18.000 12 000 12 000 n.d. n.d. Rio Merlo
Cattolica 120.000 103 000 50 000 22 000 14 000 Torrente
Ventana
Tabella 4.13 Dati sui depuratori riminesi. Fonte Provincia di Rimini e Arpa Rimini
La potenzialità di un impianto di depurazione, ossia la quantità di carico organico inquinante che è in grado di smaltire quotidianamente, viene espressa in termini di abitanti equivalenti. Complessivamente gli abitanti equivalenti di progetto dei 7 depuratori sono 852.000, ma quelli effettivamente serviti risultano 309.600 in inverno e più del triplo in estate (1.130.100). Le differenze più consistenti tra le due stagioni si verificano nei depuratori di Riccione e di Bellaria-Igea Marina il cui numero di abitanti equivalenti serviti cresce di cinque/sei volte durante l'estate. I depuratori che servono la quantità più elevata di volumi d'acqua sono quelli di Rimini (impianti di via Marecchiese e S. Giustina) il depuratore di Rimini-S.Giustina inoltre ha valenza extraprovinciale in quanto serve anche parte della Repubblica di San Marino e del comune di S.Leo anche in questo depuratore si verifica un aumento consistente nel periodo estivo (+79,1%).. L'impianto di Misano Adriatico, collegato idraulicamente con quello di Cattolica, viene attivato solamente in caso di necessità, quando il volume delle
acque reflue da trattare diventa troppo elevato (generalmente avviene solo nei mesi di luglio e agosto).
Depuratori Tipo di depurazione Trattamento Fanghi
Bellaria Igea Marina
Trattamento biologico a fanghi attivi alternato con trattamento a filtri particolari.
Ispessimento, digestione anaerobica e disidratazione meccanica tramite centrifuga
Rimini Santa Giustina
Trattamento biologico a fanghi attivi dotato di trattamento terziario con nitrificazione,
denitrificazione e defosfatazone
Pre-ispessimento statico, digestione anaerobica, post inspessimento, disidratazione
con centrifuga
Rimini Trattamento biologico a fanghi attivi (senza sedimentazione primaria) e defosfatazone
Condottati e conferiti, allo stato liquido, all’impianto di Santa
Giustina
Riccione Trattamento biologico a fanghi attivi n.d.
Misano Adriatico
Trattamento biologico a fanghi attivi con vasca di denitrificazione
Digestione anaerobica ed essiccamento naturale
Coriano Trattamento biologico a fanghi attivi ed
insufflazione d’aria Essiccamento naturale
Cattolica Trattamento biologico a fanghi attivi con
vasca di denitrificazione
Digestione anaerobica ed essiccamento naturale
Tabella 4.14 Caratteristiche dei depuratori della provincia di Rimini
4.6.2.2 I rifiuti (fanghi, sabbie e vagli) prodotti presso gli impianti di depurazione
Sia i processi di trattamento delle acque naturali a scopo idropotabile sia quelli di depurazione delle acque reflue possono produrre scarichi idrici che vengono sottoposti a puntuali controlli a salvaguardia dell'ambiente conformemente alla normativa vigente. L’introduzione del D.G.R. n. 2773/04, ha ampliato sia i parametri analitici di indagine che il periodo di caratterizzazione preventiva dei fanghi, sia nella fase di stabilizzazione all’interno dell’impianto di depurazione sia nel controllo prima dello spandimento sul campo. Inoltre il quantitativo di azoto, è stato rapportato, oltre che ai quantitativi massimi previsti in funzione delle tipologie di dei terreni coltivati (zone vulnerabili e non vulnerabili), anche al tempo, in rapporto alle caratteristiche chimico fisiche dei suoli. I fanghi di depurazione non considerati idonei ai fini del recupero in agricoltura sono sottoposti a caratterizzazione qualitativa; il loro smaltimento in discarica prevede infine i controlli analitici stabiliti per legge.
Nella nostra zona è stata rilasciata un’unica autorizzazione per lo spandimento in agricoltura dei fanghi di depurazione provenienti dal comparto agro alimentare, per lo stabilimento della ditta CA.VI.RO. la quale tratta i reflui provenienti dall’attività di distillazione dei prodotti agro-alimentari allo scopo di:
• ridurre la massa da smaltire
• stabilizzare il fango da un punto di vista microbiologico Questi trattamenti possono essere così riassunti:
• Condizionamento: è un’operazione eseguita al fine di migliorare la disidratabilità del
fango. Il più utilizzato è il condizionamento chimico con l’aggiunta di condizionanti inorganici o condizionanti organici.
• Ispessimento: è un’operazione che ha lo scopo di far precipitare il fango condizionato.
Lo si effettua in sedimentatori con fondo a tramoggia conica, in modo da favorire il convogliamento del materiale sedimentato verso il fondo. Il processo di ispessimento è presente prima un processo di digestione anaerobica.
• Digestione: è un processo di stabilizzazione microbiologica che ha lo scopo di rendere
il fango smaltibile senza arrecare danno all’ambiente e difficoltà agli operatori. Con questo processo si riduce la concentrazione di microorganismi, l’emanazione di odori molesti e la putrescibilità della sostanza organica; con alcuni processi si ottiene anche la diminuzione della quantità di sostanza organica e/o un miglioramento delle caratteristiche di disidratabilità. La digestione può essere aerobica o anaerobica e avviene in grossi serbatoi cilindrici realizzati in cemento armato o in muratura, con fondo a forma conica e sommità a cupola o a forma conica.
• Disidratazione: questo processo ha lo scopo di eliminare il liquido contenuto che si
separa per gravità dal fango, lo si ottiene mediante decanter centrifughi.
• Stoccaggio in lotti funzionali1: è definito lotto funzionale l’area o il contenitore di stoccaggio dove viene depositato il fango trattato, da sottoporre a campionamento ed analisi per valutarne l’idoneità all’utilizzo in agricoltura.
Per quanto riguarda la collocazione dei fanghi questi finiscono principalmente in tre zone (A, B, C). Un’analisi del territorio ha permesso di identificare in maniera approssimativa queste aree:
• in zona A è compreso il 42% del territorio provinciale in cui il fango conferito allo spandimento in agricoltura finisce per il 23,3 %;
• in zona B è compreso l’11% del territorio provinciale in cui il fango conferito allo spandimento in agricoltura finisce per il 50,5 % ;
• in zona C è compreso il 47% del territorio provinciale in cui il fango conferito allo spandimento in agricoltura finisce per il 26,6 %;
Si è rilevato inoltre, così come nell’anno 2006, che gli unici comuni interessati allo spandimento dei fanghi di depurazione (del comparto agro-alimentare) sono stati Rimini e Coriano (Figura 4.5).
a)
b)
Figura 4.5 Utilizzo dei fanghi di depurazione nel Comune di Coriano (a) e di Rimini (b)visualizzazione delle aree vulnerabili (zone A e B) e non vulnerabili (zona C) con individuazione delle zone idonee allo spandimento con aree campionate e utilizzate. Dati relativi all’anno 2007.